Una carrellata che ripercorre l’evoluzione urbanistica di Roma dalla breccia di Porta Pia fino quasi ai nostri giorni.
Si parte con un “prequel”, i piani degli anni napoleonici, che contengono un po’ i semi di tutti gli sviluppi futuri. Esamineremo l’espansione della città attraverso i diversi Piani Regolatori che si sono succeduti (1873, 1883, 1909, 1931, 1942), puntualmente ignorati o elusi dagli interessi delle società immobiliari, le grandi “occasioni perse” per la città.
All’evoluzione urbanistica accompagneremo l’evoluzione del quadro architettonico, con il succedersi e sovrapporsi di stili dal neo barocco all’umbertino, dal “barocchetto romano” al liberty e al razionalismo, il tutto in una presentazione dal ritmo serrato con uso predominante di foto e video.
2. Roma Capitale ed il piano del 1873
Il piano del 1883 e la febbre edilizia
L’architettura di fine 800
Il nuovo secolo e Ernesto Nathan
Lo spartiacque della guerra
Roma e il fascismo
Demolizioni e Borgate
Il Foro Mussolini
Il Palazzo Littorio (Farnesina)
Fascismo e Architettura
E42/EUR
Il Dopoguerra
Prologo: prima del 1870
3. Roma Capitale ed il piano del 1873
Il piano del 1883 e la febbre edilizia
L’architettura di fine 800
Il nuovo secolo e Ernesto Nathan
Lo spartiacque della guerra
Roma e il fascismo
Demolizioni e Borgate
Il Foro Mussolini
Il Palazzo Littorio (Farnesina)
Fascismo e Architettura
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Il Dopoguerra
Prologo: prima del 1870
18. • Crescita della popolazione organica
• I ricchi hanno costruito nuovi palazzi nella Roma
Barocca fra via del Corso e Piazza di Spagna
• I poveri hanno riempito gli spazi vuoti nei giardini
medievali del quartiere del Rinascimento
Borgo
Ansa e Campo Marzio
Trastevere
20. Il résulte de cette observation que Rome est six fois moins peuplée
que Paris, & sept fois moins que Londres ; elle n’a pas la moitié
d’habitans que contient Amsterdam, & en est encore plus éloignée
proportionnellement du côté de l’opulence, & la connoissance des arts
qui la produisent ; elle n’a ni vaisseaux, ni manufactures, ni trafic. ..; les
palais si vantés de Rome sont inégalement beaux, & généralement
mal entretenus ; la plûpart des maisons des particuliers sont
misérables ; son pavé est trés-mauvais, les pierres petites & sans
assiete ; ses rues vilaines, sales & étroites, ne sont balayées que par
la pluie qui y tombe rarement.
Cette ville, qui fourmille d’églises & de couvens, est presque déserte
à l’orient & au midi. Qu’on lui donne tant qu’on voudra douze milles de
tour, c’est un circuit rempli de terres incultes, de champs & de jardins,
qu’on appelle vignes. Ceux du Vatican & du derriere de S. Pierre,
occupent plus d’un tiers de la partie nommée le bourg, & tout ce qui est
à l’occident de la Longara jusqu’au Tibre, ne présente encore que des
jardins, & des lieux vuides d’habitans. Ainsi, l’on a eu raison de dire,
que les sept collines qui faisoient autrefois sa décoration, ne lui servent
plus que de tombeaux.
Voce “Roma” dell’Encyclopedie
21. • Quello antico era il Foro, ma era stato abbandonato e
tornato campagna
• Quello medievale era il Campidoglio, ma era periferico
ed il potere municipale era debole
• Il centro religioso non era chiaro: San Pietro, Quirinale,
altre ville
Difficile individuare il “centro”
22. Cultura:
• Occorre scavare per ritrovare la città antica
• Due grandi parchi archeologici (Foro-Colosseo-
Palatino e Piazza del Popolo-Pincio…come Parigi
• Per scavare e per creare i parchi non si esita a
demolire
•Decreti del 1811
Società:
• Risanamento quartieri poveri e malsani
• Lavoro svolto non da galeotti ma per la prima volta da
cittadini pagati, di cui un terzo donne
• Infrastrutture (mattatoi, mercato, giardino botanico,
ponte)
29. La caduta di Napoleone impedisce la
realizzazione del piano
30. La restaurazione assopisce di nuovo la città ma…
•1846 eletto Papa Pio IX
•1848 - 49 Repubblica Romana
•24 Aprile 1849 le truppe francesi
arrivano a restaurare il Papa, e restano
fino al 1866, caduta di Napoleone III.
•Un ruolo importante l’arcivescovo de
Merode
31. Francesco Saverio De Merode,
Arcivescovo, ministro del Papa,
Sarà protagonista dello sviluppo
edilizio della capitale anche dopo il
1870
32. Per la sua opera modernizzatrice, De Merode
si interessa ai rettifili di Sisto V
33. Acquisirà dai Gesuiti tutta l’area fra le Terme
di Diocleziano e via delle 4 Fontane
Via Torino
Via Nazionale
34. Prologo: prima del 1870
Roma Capitale ed il piano del 1873
Il piano del 1883 e la febbre edilizia
L’architettura di fine 800
Il nuovo secolo e Ernesto Nathan
Lo spartiacque della guerra
Roma e il fascismo
Demolizioni e Borgate
Il Foro Mussolini
Il Palazzo Littorio (Farnesina)
Fascismo e Architettura
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Il Dopoguerra
35. De Merode continuerà ad essere il regista
dello sviluppo di Roma anche dopo il 1870
• Come proprietario e delegato del Vaticano entra
facilmente nelle grandi società immobiliari che
“calano” su Roma
• Sono società straniere e De Merode conosce bene
la nuova Europa
• Crea un “metodo”, presenta la prima domanda di
convenzione, discussa il 28 Feb. 1871
• Unico voto contrario Ing. Conte Luigi Amadei che
lo definisce “speculatore”
• Muore nel 1874
36. Lo schema di Convenzione rimane fino ad
oggi
• Il proprietario cede al comune aree per le strade
ed altri servizi
• Il comune provvede a sue spese a strade,
fognature, illuminazione etc.
• Il proprietario costruisce e/o vende
39. • 20 Settembre: i bersaglieri entrano a Roma
• 23 Settembre: si insedia la Giunta di Governo
• 30 Settembre: delibera commissione di Architetti
per “progetti di ampliazione e abbellimenti”
• Nella commissione cattolici e laici
• Regia e copertura di De Merode
• Ottobre: nasce Società Generale di Credito
Provinciale e Commerciale con capitali esteri, la
prima di molte create per lucrare con l’espansione
della città
La speculazione privata inizia subito la sua corsa
40. Secondo un rapporto del
tempo (2 Ottobre)
La Giunta è composta “da
parassiti e intriganti cui studio sarà
di rendersi sotto il nome di altri ,
appaltatori di forniture e locazioni,
e speculeranno in ogni modo per
far quattrini”
41. Tre tipi di aree dentro le mura
• Ville Patrizie
• Terreni già acquistate da
società immobiliari
• Beni di ordini religiosi
Fuori le mura, l’Agro Romano
42. Le Soc. Immobiliari fondano le loro fortune
sulla svendita delle proprietà ecclesiastiche
• Si perde per sempre l’occasione di costituire un demanio
di aree
• Impossibile tenere a bada la speculazione:
• Manca continuità negli organi di controllo. Non si riesce a
decidere e deliberare
• Connivenze all’interno di tali organi (es. Due membri della
Giunta acquistano grandi estensioni: 5625 ettari Gori
Mazzoleni, 1706 Tittoni)
43. Il trasferimento della Capitale da Firenze
avviene in modo caotico
• Manca pianificazione unitaria: ogni ministero decide per sé
• Si utilizzano e riadattano spesso ex conventi e uffici
pontifici nel centro (“provvisoriamente”)
• All’inizio si tende a concentrare i nuovi ministeri lungo via
XX Settembre (idea del sindaco Pianciani appoggiata da
Quintino Sella): Finanze e Guerra
• La scelta non si tramuta in piano e, tramontata l’influenza di
Sella, i ministeri si posizionano ovunque: Pubblica
Istruzione a Trastevere, Giustizia via Arenula, Marina via
Flaminia, Interni al Viminale, etc.
44. Nessun Piano…solo tendenza. Si
moltiplicano le richieste di convenzione
• 28 Feb. 1871 De Merode: da Terme di Diocleziano a 4 Fontane
• 6 marzo Maurizio Jung: Esquilino
Primavera
• Guerrini: tra Colosseo e Santo Stefano Rotondo
• Francesco de Mari: Castro Pretorio e poi Piazza Vittorio per 66
ettari e 28,000 abitanti
Autunno
• Banche Genovesi: 2 quartieri
1872
• Via Nazionale, Via Panisperna
• Piazza Indipendenza: Esordio della Società Generale Immobiliare
45. 1873: Primo Piano Regolatore
Di fatto incorpora
tutte le aree per le
quali sono state
presentate
proposte
46. Si prevedono riempimenti e sventramenti
• Il Piano prevedeva di creare vani per 40,000 abitanti
riempiendo gli spazi ancora non edificati nella “città
vecchia”
• Al tempo stesso si prevedevano una serie di sventramenti
per creare “respiro”
47. Interventi sul centro per aprire nuove arterie creando
due assi maggiori sud-nord ed est-ovest…
48. …e prevede di nuovo l’abbattimento della
Spina di Borgo…
49. Del resto si stava completando in quegli anni
un analogo intervento a Parigi…
51. Anche a Vienna si demoliscono le mura per creare
la Ringstraße ed i quartieri che lo contornano
1901Fino a metà 800
52. L’intervento più importante e di impatto sono
i muraglioni del Tevere
• Inondazioni problema “eterno”
• Previsti anche da De Tournon nel 1811 (non
realizzati)
• Piena del 1870 scatena la decisione ed il
finanziamento
66. • Sosteneva necessità di
espropriare i nuovi terreni e,
una volta costruite strade e
fogne, rivenderle ai
costruttori
• Iniziò a costruire
infrastrutture all’Esquilino in
aree non convenzionate per
poi vendere i lotti
• Tutte le imprese si allearono
per bloccare questa
concorrenza
• Al primo errore (sforamento
di budget su lotti di via
Nazionale) fanno cadere la
Giunta
• La successiva
amministrazione
accantonerà gli espropri e
non convertirà in legge il
Piano Regolatore
Lungimiranza del Sindaco
Pianciani
74. E’ la Roma Piemontese e Impiegatizia
• Incremento iniziale solo della
classe impiegatizia
• Ispirati all’edilizia di Torino dopo
l’epoca Napoleonica: case di
affitto di 4 o 5 piani
• Ocra gialla, il colore più
economico
• Tentativo di importare i portici
(Pza Vittorio)
• Ispirati alle “moderne” città del
XIX secolo
• La “modernizzazione”
presupponeva sventramenti che
la mancanza di fondi limitò
fortemente
77. Si perse una grande occasione di sviluppo
dell’Agro Romano
• 60% era in mano a enti ecclesiastici
(espropiabile)
• 30% in mano ad aristocratici in difficoltà
(acquistabile a poco prezzo)
78. Prologo: prima del 1870
Roma Capitale ed il piano del 1873
Il piano del 1883 e la febbre edilizia
L’architettura di fine 800
Il nuovo secolo e Ernesto Nathan
Lo spartiacque della guerra
Roma e il fascismo
Roma e il fascismo: Demolizioni e Borgate
Il Foro Mussolini
Il Palazzo Littorio (Farnesina)
Fascismo e Architettura
E42/EUR
Il Dopoguerra
79. 14 Novembre 1880:
Convenzione Stato-Comune di Roma
• Fondi straordinari (50 mil + 150 di
garanzia prestiti)
• Dichiarazione di Pubblica Utilità per
tutte le opere del Piano
• Obbligo di contributo per proprietari
confinanti
• Ampia facoltà di esproprio
81. Ha lo scopo di utilizzare gli stanziamenti governativi
non di correggere e adeguare il piano precedente
• ripete in sostanza le
linee del piano del '73
• tenta una sistemazione
logistica per le
infrastrutture pubbliche
richieste dalla
convenzione con lo
Stato (Caserme,
Policlinico, Palazzo
Giustizia etc.)
86. Ricordo la nostra passeggiata del giorno
17 Marzo
“Rione XV - Esquilino”
Evento gratuito
Noleggio sistema di amplificazione Euro 1.50
Prenotazioni: roma@volontaritouring.it
(indicando nome, cognome e
recapito telefonico dei partecipanti)
88. La speculazione investe in particolare l’area a
cavallo delle Mura tra Porta Pinciana e Porta Pia.
89. Delle ville urbane di Roma l'unica che si salva
integralmente è la villa Mattei al Celio; delle
suburbane la villa Borghese.
90. La vecchia città, col suo indescrivibile fascino e la sua quasi
opprimente massa di memorie storiche e tradizionali, si sta
vanificando sotto i nostri occhi ed una nuova capitale, sul tipo
di Livorno con larghi viali, chioschi e fontane, sta sorgendo
sulle rovine della vecchia. Menzionerò solo un capitolo di
questi annali di distruzione: la perdita della squisita corona di
ville e giardini che circondava la città e la rendeva nel mondo
quasi unica nel suo genere. (RODOLFO LANCIANI)
91. Era il tempo in cui più torbida ferveva l'operosità dei distruttori
e dei costruttori sul suolo di Roma ...
Sembrava che soffiasse su Roma un vento di barbarie ...
Il piccone, la cazzuola e la mala fede erano le armi. E, da una
settimana all'altra ... sorgevano sulle fondamenta riempite di
macerie le gabbie enormi e vacue, crivellate di buchi
rettangolari, sormontate da cornicioni posticci, incrostate di
stucchi obbrobriosi. (GABRIELE D'ANNUNZIO)
92. La prima a cadere è la più bella, Villa Ludovisi
94. "a (Villa) Ludovisi i pini svettano con le loro cime
ombrose e curve in un cielo che un pittore avrebbe
chiamato il blu più morboso, e dichiaro che il luogo
dove crescono è il più dilettevole del mondo"
Henry James, 1873
Villa Ludovisi in un acquerello di Rosler Franz
95. “Per distrarmi allogai ieri
nella sala una riproduzione
in gesso della testa
colossale di Giunone, il cui
originale stà nella villa
Ludovisi. Si fu questa la
mia prima passione in
Roma, ed ora ne sono al
possesso. Non havvi
parola che possa dare idea
di quella; si direbbe un
canto di Omero.”
W. Goethe
96. 'Non sapevo che i
principi Ludovisi
facessero fotografare
le proprie vergogne.'
106. Il Principe e la Principessa
Ludovisi Boncompagni
…ma chi è la Principessa
Boncompagni?
107. Rita Jenrette, nata Rita Carpenter, sposa in terze nozze Nicolò
Una vita intensa…e c’è molto oltre le copertine: una
donna preparata e intelligente
115. • Quelle a sud fino a Pza San Giovanni
erano già compromesse dallo sviluppo
dell’Esquilino
• Le lottizzazioni fra Porta Pinciana e
Castro Pretorio erano “fuori piano”
• Si rafforza il principio che si può
costruire anche fuori piano
Si poteva evitare lo scempio?
116. Ricordo la nostra visita del giorno
6 Aprile
“Ministero dello Sviluppo Economico”
Via Veneto
Evento gratuito
Noleggio sistema di amplificazione Euro 1.50
Prenotazioni: roma@volontaritouring.it
(indicando nome, cognome e
recapito telefonico dei partecipanti)
117. Ricordo la nostra passeggiata del giorno
7 aprile
“Rione XVI - Ludovisi”
Evento gratuito
Noleggio sistema di amplificazione Euro 1.50
Prenotazioni: roma@volontaritouring.it
(indicando nome, cognome e
recapito telefonico dei partecipanti)
118. Si realizzano o confermano alcuni degli sventramenti
già previsti nel piano 1873
• Via Cavour
• Via Giovanni Lanza
• Il Traforo
• Corso Vittorio Emanuele II
• Il Tritone
• Via Minghetti
• Via Tomacelli
• Via Arenula
• Via Zanardelli
119. Si realizzano o confermano alcuni degli sventramenti
già previsti nel piano 1873
126. Si inizia a costruire fuori le mura, tra Nomentana e
Villa Borghese
127. La Febbre Edilizia: Costruire fuori dal Piano conviene
• Costruire fuori dall’area del Piano, fuori
dalla cerchia daziaria, conviene
• Pare che la «febbre edilizia» abbia
interessato circa 900.000 mq. di terreno
fuori-porta, contro i 3.500.000 mq. Del
Piano, di cui 2.800.000 ancora totalmente
da fabbricare
129. Che sotto un aspetto tradizionale nasconde nuove
tecnologie e materiali
130. …e case d'affitto per ceto medio a quattro o cinque
piani, a filo stradale
131. • Le grandi proprietà erano
«convenzionate» unitariamente
con un'unica operazione
finanziaria e l'intervento di una
sola grande impresa.
• I piccoli, accettavano
subappalti, ma alla fine
inevitabilmente venivano
assorbiti.
132. Speculazioni molto redditizie in regime di monopolio
• I terreni erano proprietà di poche famiglie
• Queste partecipavano delle principali società finanziarie e
e immobiliari che promuovevano le convenzioni
• Possedevano anche fornaci e cave di pozzolana e tufo
• Aumento vertiginoso dei prezzi: da 9 L./MQ nel 1873/77 ai
95/125 nell’83/87 all’Esquilino.
133. A fine secolo inizia lo sviluppo di Prati, con il primo
collegamento con il centro
1896 Inizia la costruzione del Ponte Cavour
134. Il ponte sostituì la provvisoria passerella di Ripetta,
costruita nel 1878
140. La Grande Crisi…scoppia improvvisamente
• Le case costruite non corrispondevano al ceto che ne
aveva bisogno
• In borsa calano le azioni
• Non si scontano più le cambiali ma se ne chiede il
pagamento cash
• Entrano in crisi le banche
• Interi quartieri restano per anni senza servizi
152. Ricordo la nostra visita del giorno
5 Maggio
“Rione XX - Testaccio”
Evento gratuito
Noleggio sistema di amplificazione Euro 1.50
Prenotazioni: roma@volontaritouring.it
(indicando nome, cognome e
recapito telefonico dei partecipanti)
153. Dalla crisi emerge una Roma diversa: Grandi palazzi
ocra e cantieri incompiuti
154. • Ai nuovi immigrati borghesi si sono aggiunti i “proletari”
muratore manovali
• Il partito socialista è ormai distinto dalla sinistra borghese di
tendenza massone e radicale
155. Roma diventa moderna senza diventare industriale
• Roma non è mai stata un
grande centro industriale
• Principali attività sono i
servizi pubblici e l’edilizia
156. Volontà politica di evitare grosse aggregazioni
operaie dopo le prime mobilitazioni
158. Altre ragioni oggettive:
• Lontananza dai grandi mercati
e dalle fonti di energia
• Speculazione edilizia assorbe
tutti i capitali
159. Il proletariato si distingue in tre gruppi
• Le classi inferiori della ex città papale, che vivono in centro (Rinascimento,
Suburra)
• Chi ha lavori precari, non vive più sotto i portici, ma in baracche attorno alla
città (San Giovanni, Porta Maggiore, lungo la ferrovia etc.)
• Gli operai(ferrovieri, tranvieri etc.) che in periferia costruiscono attraverso
cooperative e società operaie
166. Via Cori, primi 900
Case a 5 piani con cortile
chiuso e ballatoio per
risparmiare sulle scale
167. Ferrovieri tranvieri e netturbini costruiscono con le
prime cooperative…San Lorenzo (fuori piano)
Questi quartieri, pur modesti, hanno una identità che
Testaccio acquisirà solo molto più tardi
169. Prologo: prima del 1870
Roma Capitale ed il piano del 1873
Il piano del 1883 e la febbre edilizia
L’architettura di fine 800
Il nuovo secolo e Ernesto Nathan
Lo spartiacque della guerra
Roma e il fascismo
Demolizioni e Borgate
Il Foro Mussolini
Il Palazzo Littorio (Farnesina)
Fascismo e Architettura
E42/EUR
Il Dopoguerra
170. Quali sono le tendenze architettoniche del tempo?
…e alcuni esempi a Roma
171. Storicismo: ripresa di stili costruttivi e aspetti formali
propri di epoche storicamente lontane
GOTHIC REVIVAL
Sir Charles Barry, Palazzo del Parlamento, Londra
1840-1870
Dal Neo Gotico
178. Neo Rinascimentale
Palazzo Koch 1886-1892
Gli edifici pubblici (del potere) vengono definiti da un impianto da
palazzo nobiliare, a volte da reggia
179. Neo Rinascimentale
Ministero delle Finanze 1873
Il Ministero delle Finanze, opera di R. Canevari, si articola intorno a un cortile d’onore
centrale affiancato da due laterali più piccoli,
181. Ricordo la nostra visita del giorno
28 Marzo
“Palazzo delle Finanze”
Evento gratuito
Prenotazioni: roma@volontaritouring.it
(indicando nome, cognome e
recapito telefonico dei partecipanti)
195. L’impiego di nuovi materiali costruttivi, ghisa,
ferro, acciaio, vetro, avviò la trasformazione
urbanistica delle città e la nascita di nuove
tipologie architettoniche:
• Sviluppo della rete ferroviaria
• Realizzazioni di stazioni, metropolitana, ponti,
passaggi coperti, mercati, padiglioni, magazzini
commerciali, fabbriche
197. In questi nuovi edifici e “sopra” i nuovi materiali, vengono
utilizzate facciate eclettiche o decorazioni, nel tentativo di
attenuare gli elementi che appaiono ancora freddi ed estranei.
Galleria Sciarra, 1885 - 1888
198. Si configurò come un modo
• per rendere più accettabile il frequente uso del
ferro nelle architetture temporanee delle
Esposizioni universali e nelle architetture
industriali
• Per dare dignità artistica al prodotto industriale
Art Nuveau: nasce in relazione con l’avanzare della
società industriale