Presentazione tre geni della tecnologia informatica
Il testo narrativo
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IL TESTO NARRATIVO
Schema da: Baldi, Giusso, Razetti, Zaccaria, Il piacere dei testi.
Pagine 29-37
1. Il testo narrativo
2. La storia
3. Il narratore
4. La focalizzazione
5. Il tempo
2. 1) Il testo narrativo
Narrazione: composta da
1) Storia (=sequenza di eventi legati da rapporti temporali)
che cosa viene raccontato
+
2) Narratore (=voce narrante)
come viene raccontato
2
Quel ramo del
lago di Como…
3. La voce narrante distingue
il genere narrativo
(ha una storia e una voce narrante)
dal genere drammatico
(ha una storia ma non una voce narrante)
3
1) Il testo narrativo
Bla,bla, bla
Edipo…bla, bla
Bla,bla, bla
Edipo…bla, bla
Sono Edipo!Sono Edipo!
4. 2) La Storia
E’ formata da un insieme di elementi vicini fra loro per successione (segmenti):
= asse sintagmatico
E’ formata anche da un insieme di elementi vicini fra loro per logica:
= asse paradigmatico
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5. Nella narrazione si possono distinguere tre livelli, via via più astratti:
-fabula
-intreccio
-modello narrativo
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La storia come successione sintagmatica
= successione di eventi narrativi e di rapporti fra
personaggi in ordine cronologico.
Fatti e personaggi hanno caratteristiche individuali.
Comprende momenti essenziali e momenti di contorno.
= successione di eventi narrativi e di rapporti fra
personaggi nell’ordine in cui vengono presentati nel
racconto.
Fatti e personaggi conservano le loro caratteristiche
individuali.
Comprende momenti essenziali e momenti di contorno.
= storia come successione di azioni astratte che si
ripetono come schemi fissi (funzioni).
Le caratteristiche specifiche scompaiono e restano solo
azioni a prescindere da chi le compie.
Non sono presenti elementi di contorno.
2) La Storia
7. -Il Narratore è colui che racconta la storia:
non coincide con l’autore reale
es.
-Bella Swan in Twilight racconta in prima persona ma non è
l'autore
-Manzoni narratore ne I promessi Sposi crede al manoscritto
del ‘600.
Manzoni autore inventa il manoscritto del ‘600
-Il Narratario è il destinatario del racconto:
non coincide col lettore reale
es.
-i dieci giovani del Decameron sono
narratori e narratari a turno 7
3) Il Narratore
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Lettore reale
la persona
storica
dell’autore
tutti i lettori
effettivi di
un’opera
chi dice “io” nel
racconto oppure chi
è responsabile
dell’atto di
enunciazione di un
racconto in terza
persona
il personaggio
che
eventualmente
compare nel
testo come
destinatario del
racconto
3) Il Narratore
Autore reale narratore narratario
Boccaccio Fiammetta I giovani della brigata …
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il narratore può essere:
1) Esterno:
a) narratore eterodiegetico
2) Interno:
a) narratore omodiegetico
b) narratore autodiegetico
-Voce fuori dal racconto
Es. Manzoni ne I Promessi Sposi
-Voce nel racconto
(protagonista)
Es. Dante nella Commedia
-Voce nel racconto
(testimone)
Es. Biagio ne Il Barone rampante
3) Il Narratore
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1) Narratore Esterno: attendibile e onnisciente
(=non inganna il lettore e conosce tutto della materia narrata)
2) Narratore Interno: attendibile
(non inganna il lettore ma può non conoscere
tutto della materia narrata)
3) Il Narratore
Il romanzo del ‘900: rompe la convenzione del narratore attendibile
(narratori inattendibili che forniscono al lettore informazioni distorte, inesatte, deformate)
Es. Incipit di Rosso malpelo, di Verga:
«Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi
perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riuscire un fior di
birbone.»
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E' la prospettiva scelta dal narratore per raccontare una storia
A PARTIRE DA UN PARTICOLARE PUNTO DI VISTA
ed esprimere il suo livello di conoscenza delle vicende narrate
focalizzazione interna (fissa, variabile, multipla): il narratore
conosce solo il proprio pensiero e quello dei suoi personaggi nel
momento in cui viene in contatto con loro. Costruisce la storia a
poco a poco attraverso i punti di vista di uno o più personaggi
(es. tutte le autobiografie, i romanzi di Svevo come La
coscienza di Zeno).
Il Narratore sa tanto quanto i Personaggi
N=P
la distinzione: /focalizzazione sul narratore – focalizzazione sul personaggio/
vale sia per il racconto eterodiegetico (narratore fuori dal racconto; es. nei Promessi Sposi a volte il punto di vista è di uno dei
personaggi)
che per il racconto autodiegetico (narratore protagonista del racconto; es Dante narratore spesso sa più di Dante personaggio)
4) La focalizzazione
focalizzazione zero: il narratore
(onnisciente) conosce tutta la storia,
lo sviluppo delle vicende, gli stati
d’animo dei personaggi, esprime
giudizi ecc. (es. I Promessi Sposi).
Il Narratore sa più dei Personaggi
N>P
focalizzazione esterna: il narratore ignora
aspetti fondamentali della vicenda e si
“eclissa”, limitandosi a registrare ciò che
oggettivamente vede, senza manifestare
giudizi o commenti (es. I Malavoglia).
Il Narratore sa meno dei Personaggi
N<P
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5) Il tempo
il tempo si distingue in:
- tempo della storia TS
- tempo del discorso TD
È il Tempo in cui si svolgono i fatti narrati nella Storia.
E’ misurabile con precisione se il narratore fornisce i
dati.
E’ il Tempo impiegato dal discorso per raccontare la Storia.
Non è misurabile con precisione in quanto soggettivo.
es. -la vicenda dei Promessi Sposi dura circa 2 anni
-la novella di Andreuccio da Perugia dura una notte
-la vicenda dell’Odissea dura 10 anni
es. in un racconto il narratore potrebbe dare molto
spazio in numero di pagine ad un evento che copre
un lasso di tempo di pochi giorni e poche righe ad
eventi che ricoprono in durata degli anni.
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5) Il tempo
Fra Tempo della Storia e Tempo del Discorso
tre tipi di rapporti:
A) Ordine = è l'ordine cronologico degli avvenimenti nella storia in rapporto alla
loro disposizione nel racconto (fabula-intreccio: la successione dei fatti raccontati può
non coincidere con l’ordine reale della storia)
B) Durata = consiste nella velocità del racconto, data dal rapporto fra TS e TD
(sommario, ellissi, scena, pausa…)
C) Frequenza = è data dalla relazioni tra le capacità di ripetizione della storia
e quelle del racconto.
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5) Il tempo
A) Ordine
Ogni discordanza temporale tra l'ordine della storia e quello del racconto si chiama
anacronia
Esistono due tipi fondamentali di anacronia:
- la prolessi (o anticipazione)=ogni processo narrativo che
consiste nel far precedere un elemento che nella storia
si trova dopo; il racconto anticipa sulla storia.
Es. "Il principe, che un giorno sarebbe diventato re,
cresceva a quel tempo sereno".
-l'analessi (o flash-back)=ogni processo narrativo che
consiste nel far seguire un elemento che nella storia è
anteriore; il racconto torna indietro rispetto alla storia.
Es. "Il re, che un tempo era un principe sereno, aveva
da far fronte a tanti problemi di governo".
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5) Il tempo
B) Durata
è la velocità con cui il narratore decide di raccontare una storia o parti di essa.
Se il tempo della Storia coincide col tempo del Discorso
(TS=TD)
il racconto è Isòcrono.
Questo avviene con l’uso della scena = coincidenza con quanto avviene nella
storia e il tempo impiegato a raccontarlo
Es. -il dialogo fra Andreuccio e i ladri nella cattedrale
-la lunga confessione-dialogo di Ciappelletto
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5) Il tempo
B) Durata
Se il tempo della Storia non coincide col tempo del Discorso abbiamo:
Il tempo della Storia maggiore del tempo del Discorso
TS>TD
Questo avviene con l’uso del racconto molto lento o della pausa= il narratore indugia
in descrizioni o
divagazioni
Es. –Manzoni ferma il racconto dei Promessi sposi per descrivere il Lazzaretto o l’Azzeccagarbugli
Il tempo della Storia minore del tempo del Discorso
TS<TD
Questo avviene con l’uso dell’ellissi o del sommario= un lungo
periodo di tempo è raccontato in poche pagine
Es. –nel canto III dell’inferno Dante perde conoscenza e si sveglia dall’altra parte
dell’Acheronte
Es. –la relazione fra Ghismunda e Guiscardo
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5) Il tempo
C) Frequenza
La frequenza riguarda le relazioni tra le capacità di ripetizione degli eventi
narrati. Per questo aspetto si possono indicare 4 tipi di racconto:
raccontare n volte quello che è accaduto n volte--> racconto anaforico
Es. -nella Commedia Dante racconta gli incontri con anime che si meravigliano ogni volta che egli sia
vivo.
Es. –Il racconto della distruzione delle case dei tre porcellini…
raccontare n volte quello che è accaduto 1 volta--> racconto ripetitivo
Es. –nella Commedia Dante ripete più volte che Virgilio è venuto a salvarlo su ordine di Beatrice
Es. –il racconto degli animali nei Musicanti di Brema
raccontare 1 volta quello che è accaduto 1 volta --> racconto singolativo
Es. Andreuccio cade nel chiassetto
raccontare 1 volta quello che è accaduto n volte--> racconto iterativo
Es. –gli incontri amorosi fra Ghismunda e Guiscardo (o fra Paolo e Francesca?)
18. Il pranzo di Babette
• Suddividi l’intreccio, sull’asse sintagmatico, in quattro macrosequenze
(utilizza i titoli dei capitoli)
• Chi narra la storia?
• Qual è la tipologia del narratore?
• Sono presenti narratori di secondo grado?
• Nel racconto si riscontrano anacronie o l’ordine di successione degli
eventi nel discorso e nella fabula coincidono?
• L’autore sceglie per la sua narrazione la focalizzazione zero, in quanto
sa tutto della vicenda e dei personaggi. C’è tuttavia un personaggio
impermeabile alla vista del narratore. Quale?
• Modello Narrativo: chi sono i protagonisti? Chi sono gli aiutanti? E’
presente un dono magico? C’è un antagonista?
• Riesci a individuare un momento in cui il narratore utilizza la Scena?
• Quali luoghi entrano nel racconto?
• Qual è il momento di massima tensione (spannung)?
• Nel Decameron Boccaccio ci suggerisce che l’arte e la bellezza
possono salvare il mondo. Qual è lo scopo dell’arte secondo questo
racconto?