1. Unità teorica
DIALETTI E ALTRI IDIOMI D’ITALIA
Carla Marcato
Elaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M.Principato
2. Unità teorica
DIALETTI E ALTRI IDIOMI D’ITALIA
Carla Marcato
Percorsi
“C’era una volta ….” Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a Walt Disney
M. Sanfilippo
Dialoghiamo con il dialetto
M. Pasqualone
Il tempo della parola: gioco e festa nel dialetto calabrese
M. Sanfilippo
Incontriamo il dialetto
M. Pasqualone
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
gruppo 2 :Elaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M.EE Principatomana, M
3. Il dialetto è “un sistema linguistico autonomo” (Dardano)
Il dialetto è “una varietà parlata della lingua nazionale” (Dardano)
Il dialetto è “una varietà locale della lingua nazionale” (Marcato)
Dialetto dell’Italia o dialetti italiani?
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci,
M. G. Mammana, M. Principato
4. Il dialetto come “varietà” prevalentemente orale
Il dialetto come espressione di una cultura
arretrata
Il dialetto come stigma di una comunità
Demonizzazione socio – culturale del dialetto
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
5. Un populu / mittitilu a catina / spugghiatilu / attuppatici a vucca / è ancora libiru. // Livatici u travagghiu /
u passaportu / a tavula unni mancia / u lettu unni dormi, / è ancora riccu. // Un populu, / diventa poviru e
servu, / quannu ci arrobbanu a lingua / addutata di patri: / è perso pi sempri. // Diventa poviru e servu, /
quannu i paroli non figghianu paroli / e si manciano tra d’iddi. / Mi nn’addugnu ora, / mentri accordu a
chitarra du dialettu / ca perdi na corda lu jornu […],
«Un popolo / mettetelo in catene / spogliatelo / tappategli la bocca, / è ancora libero. // Toglietegli il lavoro / il
passaporto / la tavola dove mangia / il letto dove dorme, / è ancora ricco. // Un popolo, / diventa povero e
servo, / quando gli rubano la lingua / avuta in dote dai padri: / è perduto per sempre. // Diventa povero e
servo, / quando le parole non figliano parole / e si divorano fra loro. // Me ne accorgo ora, / mentre
accordo la chitarra del dialetto / che perde una corda al giorno […].
(Ignazio Buttita, Lingua e dialettu)
“Nel dialetto è la storia del popolo che lo parla; e dal dialetto siciliano, così come dai parlari di esso, è
dato apprendere chi furono i padri nostri, che cosa fecero, come e dove vissero, con quali genti ebbero
rapporti, vicinanza, comunione”
(Giuseppe Pitrè)
“Conoscere il dialetto è possedere lo strumento per capire il mondo da cui siamo venuti e in cui siamo
ancora immersi, non per limitare il nostro orizzonte, ma, al contrario, per collocare i fatti della nostra
storia particolare nel quadro più ampio della storia e della cultura nazionale ed europea che è fatta di
tanti contributi particolari che lentamente si sono aggregati e stanno ancora aggregandosi”.
( Tullio De Mauro) Elaborato gruppo 2: R.- M. Fiore, G. Gullaci, M. Giulia Mammana, M.
Principato
6. Criteri genealogico (Ascoli)
Criterio storico – prospettico (Merlo)
Criterio dell’isoglossia
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7. Area dialettale settentrionale
Le (sonorizzazione e scempiamento)
Area dialettale centro meridionale
principali (Metafonesi e raddoppiamento fono – sintattico)
Area meridionale
aree (ammutinamento betacismo)
Area meridionale estrema
dialettali
(retroflessione, impopolarità dell’infinito)
Sistemi particolari: Sardo, Friulano
Ladino
Aree alloglotte
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9. dialetti piemontesi
lombardi
liguri
emiliani e romagnoli
siciliani
La denominazione risale a Bernardino Biondelli (1853) ed è
dovuta al fatto che l’area condivide elementi che si ritrovano in
quella francese e che costituiscono il risultato di un’evoluzione
comune, dal latino, per ragioni storiche e culturali:
presenza di sostrato celtico
presenza di un superstrato germanico
continuità di rapporti con la Gallia sino all’XI secolo e anche
dopo. Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
10. “Lo cunto de li cunti” di Giovan Battista Basile
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11. … possedere lo strumento per capire ilil
… possedere lo strumento per capire
mondo da cui siamo venuti eein cui siamo
mondo da cui siamo venuti in cui siamo
ancora immersi, non per limitare ililnostro
ancora immersi, non per limitare nostro
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orizzonte, ma, al contrario, per collocare
fatti della nostra storia particolare nel
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quadro più ampio della storia della cultura
nazionale ed europea che èèfatta di tanti
nazionale ed europea che fatta di tanti
T. De Mauro contributi particolari che lentamente si sono
contributi particolari che lentamente si sono
aggregati eestanno ancora aggregandosi
aggregati stanno ancora aggregandosi
Stranamente i nostri alunni guardano, approfondiscono, sono
affascinati dal globale, ma non sempre riescono a cogliere la
valenza della propria individualità, della propria tradizione che
invece è dietro l’angolo: un racconto, una ninna nanna, un
proverbio ripetuto spesso in modo vuoto e inconsapevole.
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12. raccolta di 50 fiabe in dialetto napoletano
edita fra il 1634 e il 1636 a Napoli
ricalca il modello novellistico del Decameron
possiede i toni fiabeschi e popolari
codice usato: lingua riflessa
È "il più antico, il più ricco e il più artistico fra tutti i libri di
fiabe popolari...“ (B. Croce)
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13. IlIlPentamerone èèililprimo eeililpiù grande di tutti i i
Pentamerone primo più grande di tutti
racconti della nostra tradizione in dialetto napoletano
racconti della nostra tradizione in dialetto napoletano
non solo perché ne èèililfondamento, ma perché ne
non solo perché ne fondamento, ma perché ne
segna ililpunto più alto. Infatti, non èèuna raccolta di
segna punto più alto. Infatti, non una raccolta di
fiabe anonime come ce ne sono tante, ma di racconti
fiabe anonime come ce ne sono tante, ma di racconti
fiabeschi eefantastici di un unico autore dotato di
fiabeschi fantastici di un unico autore dotato di
genio eedi grande versatilità […] èèilil“cunto de lilicunti”
genio di grande versatilità […] “cunto de cunti”
della plebe napoletana, un’ ‟opera letteraria di
della plebe napoletana, un’ ‟opera letteraria di
prim’ordine, ed èèl’humus culturale da cui ancora
prim’ordine, ed l’humus culturale da cui ancora
oggi attingono linfa eeispirazione molti scrittori
oggi attingono linfa ispirazione molti scrittori
R. La Capria
napoletani”
napoletani”
Con Basile il dialetto passa dall’oralità alla scrittura e si ferma
nel tempo, lascia una traccia da cui è possibile poi risalire al
nostro DNA, all’origine delle nostre parlate
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14. La Gatta Cennerentola
Cagliuso
Petrosinella
I racconti di mia mamma Stesso
nucleo
l’Oca (Charles Perrault) tematico
Le fiabe dei fratelli Grimm
Fratelli Grimm
Charles Perrault G. B. Basile
Importante risorsa per l’educazione interculturale poiché rileva la fiaba
come forma narrativa molto antica di origine popolare
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
15. Superare i pregiudizi
Offrire un esempio di letteratura
riflessa
Favorire la conoscenza del
patrimonio dialettale della storia
letteraria
Conoscere la varietà e la
ricchezza idiomatica presente
sul territorio
Evidenziare il genere fiaba come
forma narrativa molto antica di http://lnx.ginevra2000.it/
origine popolare.
Vedere la fiaba come strumento
di confronto fra passato e
presente
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16. FINALITÀ DEL PERCORSO OBIETTIVI DEL PERCORSO:
Favorire la consapevolezza del valore Comprendere il significato globale
del dialetto grazie ad una pro- del testo
spettiva pluriculturale (la fiaba dal Saper individuare i principali
dialetto all’italiano, alle lingue eu- elementi costitutivi di una fiaba
ropee) Imparare a riconoscere il significato
Sviluppare l’approccio alla delle parole e delle espressioni
manipolazione della lingua dialettali
(flessibilità, creatività, ricchezza del Saper produrre brevi testi scritti
lessico) ispirati alla struttura fiabesca
Suggerire la lettura e l‟uso di codici
diversi per lo stesso testo (narra-tiva,
film, teatro, musica/canzone)
Competenze di riferimento per lo studente
- Capacità di ascolto consapevole
- Capacità di comprendere il valore del dialetto per superare eventuali atteggiamenti di rifiuto
- Uso creativo del lessico dialettale e della forma/fiaba
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17. 1^ ATTIVITÀ 2^ ATTIVITÀ
Leggere il testo fiabesco Manipolare la lingua
Porre a confronto diversi Manipolare le fiabe
testi in diversi codici Individuare i personaggi
Far conoscere a grandi Individuare le funzioni
linee l’opera del Basile
Cogliere il lessico
dialettale, tradurlo,
confrontarlo con
espressioni dialettali in uso
Produrre un glossario
attorno all’opera del Basile G. Rodari
Elaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci , M. G. Mammana, M. Principato
18. Superare i pregiudizi sul dialetto e considerarlo
come una risorsa
Valorizzare il patrimonio linguistico-etnografico
degli allievi
Considerare la cultura regionale come parte
integrante della storia (sociale, linguistica,
letteraria) d’Italia ed oltre
Stimolare ad un confronto pluriculturale
Sviluppare la competenza metalinguistica
attraverso il confronto lingua/dialetto
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
19. Pluralità di approcci
Strategie innovative: uso dei media; attività ludiche,
creative e laboratoriali
Uso di nuove tecnologie
Approccio personale: “farsi ricercatori”
Auto valutazione sul percorso effettuato
Cooperative Learning
Approfondimento interdisciplinare
Costante richiamo alle indicazioni nazionali
Elaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
20. Giuseppe Gullaci, U.T.: Dialetti e altri idiomi d’Italia &
Percorso sul dialetto “C’era una volta…..”Lo cunto de li cunti
da Giambattista Basile a Walt Disney (pp 1-6 e 15)
Rosa M. Fiore, Unità teorica Dialetti e altri idiomi d’Italia &
Percorso sul dialetto “C’era una volta…..”Lo cunto de li cunti
da Giambattista Basile a Walt Disney (pp 7-14)
Maria Principato, Dialetti e idiomi d’ Italia, Unità teorica
Dialetti e altri idiomi d’Italia & Percorso sul dialetto “C’era
una volta…..”Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a
Walt Disney (pp 11 – 17)
M. Giulia Mammana, Dialetti e idiomi d’ Italia, Unità teorica
Dialetti e altri idiomi d’Italia & Percorso sul dialetto “C’era
una volta…..”Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a
Walt Disney (pp. 2, 5, 18, 19 e revisione complessiva)
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato