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Unità teorica
DIALETTI E ALTRI IDIOMI D’ITALIA
Carla Marcato
                Elaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M.Principato
   Unità teorica
DIALETTI E ALTRI IDIOMI D’ITALIA
Carla Marcato

   Percorsi
“C’era una volta ….” Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a Walt Disney
    M. Sanfilippo

Dialoghiamo con il dialetto
    M. Pasqualone

Il tempo della parola: gioco e festa nel dialetto calabrese
     M. Sanfilippo

Incontriamo il dialetto
    M. Pasqualone

                                      Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato


           gruppo 2 :Elaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M.EE Principatomana, M
Il dialetto è “un sistema linguistico autonomo” (Dardano)

Il dialetto è “una varietà parlata della lingua nazionale” (Dardano)
Il dialetto è “una varietà locale della lingua nazionale” (Marcato)
Dialetto dell’Italia o dialetti italiani?




                  Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci,
                  M. G. Mammana, M. Principato
 Il dialetto come “varietà” prevalentemente orale
 Il dialetto come espressione di una cultura
  arretrata
 Il dialetto come stigma di una comunità
 Demonizzazione socio – culturale del dialetto




              Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
   Un populu / mittitilu a catina / spugghiatilu / attuppatici a vucca / è ancora libiru. // Livatici u travagghiu /
    u passaportu / a tavula unni mancia / u lettu unni dormi, / è ancora riccu. // Un populu, / diventa poviru e
    servu, / quannu ci arrobbanu a lingua / addutata di patri: / è perso pi sempri. // Diventa poviru e servu, /
    quannu i paroli non figghianu paroli / e si manciano tra d’iddi. / Mi nn’addugnu ora, / mentri accordu a
    chitarra du dialettu / ca perdi na corda lu jornu […],
«Un popolo / mettetelo in catene / spogliatelo / tappategli la bocca, / è ancora libero. // Toglietegli il lavoro / il
    passaporto / la tavola dove mangia / il letto dove dorme, / è ancora ricco. // Un popolo, / diventa povero e
    servo, / quando gli rubano la lingua / avuta in dote dai padri: / è perduto per sempre. // Diventa povero e
    servo, / quando le parole non figliano parole / e si divorano fra loro. // Me ne accorgo ora, / mentre
    accordo la chitarra del dialetto / che perde una corda al giorno […].
(Ignazio Buttita, Lingua e dialettu)

   “Nel dialetto è la storia del popolo che lo parla; e dal dialetto siciliano, così come dai parlari di esso, è
    dato apprendere chi furono i padri nostri, che cosa fecero, come e dove vissero, con quali genti ebbero
    rapporti, vicinanza, comunione”
(Giuseppe Pitrè)

    “Conoscere il dialetto è possedere lo strumento per capire il mondo da cui siamo venuti e in cui siamo
     ancora immersi, non per limitare il nostro orizzonte, ma, al contrario, per collocare i fatti della nostra
     storia particolare nel quadro più ampio della storia e della cultura nazionale ed europea che è fatta di
     tanti contributi particolari che lentamente si sono aggregati e stanno ancora aggregandosi”.
( Tullio De Mauro)            Elaborato gruppo 2: R.- M. Fiore, G. Gullaci, M. Giulia Mammana, M.
                              Principato
 Criteri genealogico (Ascoli)
 Criterio storico – prospettico (Merlo)
 Criterio dell’isoglossia




      Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
Area dialettale settentrionale
Le                            (sonorizzazione e scempiamento)
                          Area dialettale centro meridionale
principali                    (Metafonesi e raddoppiamento fono – sintattico)
                          Area meridionale
aree                         (ammutinamento betacismo)
                          Area meridionale estrema

dialettali
                             (retroflessione, impopolarità dell’infinito)
                          Sistemi particolari: Sardo, Friulano
                           Ladino
                          Aree alloglotte




         Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
   dialetti piemontesi
   lombardi
   liguri
   emiliani e romagnoli
   siciliani
La denominazione risale a Bernardino Biondelli (1853) ed è
dovuta al fatto che l’area condivide elementi che si ritrovano in
quella francese e che costituiscono il risultato di un’evoluzione
comune, dal latino, per ragioni storiche e culturali:
 presenza di sostrato celtico
 presenza di un superstrato germanico
 continuità di rapporti con la Gallia sino all’XI secolo e anche
  dopo. Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
“Lo cunto de li cunti” di Giovan Battista Basile




   Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
… possedere lo strumento per capire ilil
                                                 … possedere lo strumento per capire
                                              mondo da cui siamo venuti eein cui siamo
                                               mondo da cui siamo venuti in cui siamo
                                              ancora immersi, non per limitare ililnostro
                                               ancora immersi, non per limitare nostro
                                             orizzonte, ma, al contrario, per collocare i i
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                                            quadro più ampio della storia eedella cultura
                                             quadro più ampio della storia della cultura
                                              nazionale ed europea che èèfatta di tanti
                                                nazionale ed europea che fatta di tanti
 T. De Mauro                                contributi particolari che lentamente si sono
                                             contributi particolari che lentamente si sono
                                              aggregati eestanno ancora aggregandosi
                                               aggregati stanno ancora aggregandosi



Stranamente i nostri alunni guardano, approfondiscono, sono
   affascinati dal globale, ma non sempre riescono a cogliere la
   valenza della propria individualità, della propria tradizione che
   invece è dietro l’angolo: un racconto, una ninna nanna, un
   proverbio ripetuto spesso in modo vuoto e inconsapevole.

                Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
 raccolta di 50 fiabe in dialetto napoletano
 edita fra il 1634 e il 1636 a Napoli
 ricalca il modello novellistico del Decameron
 possiede i toni fiabeschi e popolari
 codice usato: lingua riflessa




                 È "il più antico, il più ricco e il più artistico fra tutti i libri di
                    fiabe popolari...“ (B. Croce)

               Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
IlIlPentamerone èèililprimo eeililpiù grande di tutti i i
          Pentamerone       primo       più grande di tutti
racconti della nostra tradizione in dialetto napoletano
 racconti della nostra tradizione in dialetto napoletano
   non solo perché ne èèililfondamento, ma perché ne
    non solo perché ne        fondamento, ma perché ne
  segna ililpunto più alto. Infatti, non èèuna raccolta di
   segna punto più alto. Infatti, non una raccolta di
 fiabe anonime come ce ne sono tante, ma di racconti
  fiabe anonime come ce ne sono tante, ma di racconti
    fiabeschi eefantastici di un unico autore dotato di
      fiabeschi fantastici di un unico autore dotato di
genio eedi grande versatilità […] èèilil“cunto de lilicunti”
  genio di grande versatilità […]           “cunto de cunti”
       della plebe napoletana, un’ ‟opera letteraria di
         della plebe napoletana, un’ ‟opera letteraria di
    prim’ordine, ed èèl’humus culturale da cui ancora
     prim’ordine, ed l’humus culturale da cui ancora
      oggi attingono linfa eeispirazione molti scrittori
        oggi attingono linfa ispirazione molti scrittori
                                                                                    R. La Capria
                         napoletani”
                          napoletani”



         Con Basile il dialetto passa dall’oralità alla scrittura e si ferma
         nel tempo, lascia una traccia da cui è possibile poi risalire al
         nostro DNA, all’origine delle nostre parlate

                    Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci , M. G. Mammana, M. Principato
 La Gatta Cennerentola
 Cagliuso
 Petrosinella
 I racconti di mia mamma                                                        Stesso
                                                                                 nucleo
  l’Oca (Charles Perrault)                                                      tematico
 Le fiabe dei fratelli Grimm

                Fratelli Grimm
                                                          Charles Perrault                 G. B. Basile




    Importante risorsa per l’educazione interculturale poiché rileva la fiaba
    come forma narrativa molto antica di origine popolare

             Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
   Superare i pregiudizi
   Offrire un esempio di letteratura
    riflessa
   Favorire la conoscenza del
    patrimonio dialettale della storia
    letteraria
   Conoscere la varietà e la
    ricchezza idiomatica presente
    sul territorio
   Evidenziare il genere fiaba come
    forma narrativa molto antica di                                                 http://lnx.ginevra2000.it/
    origine popolare.
   Vedere la fiaba come strumento
    di confronto fra passato e
    presente
             Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
FINALITÀ DEL PERCORSO                                  OBIETTIVI DEL PERCORSO:
   Favorire la consapevolezza del valore                   Comprendere il significato globale
    del dialetto grazie ad una pro-                          del testo
    spettiva pluriculturale (la fiaba dal                   Saper individuare i principali
    dialetto all’italiano, alle lingue eu-                   elementi costitutivi di una fiaba
    ropee)                                                  Imparare a riconoscere il significato
   Sviluppare l’approccio alla                              delle parole e delle espressioni
    manipolazione della lingua                               dialettali
    (flessibilità, creatività, ricchezza del                Saper produrre brevi testi scritti
    lessico)                                                 ispirati alla struttura fiabesca
   Suggerire la lettura e l‟uso di codici
    diversi per lo stesso testo (narra-tiva,
    film, teatro, musica/canzone)
    Competenze di riferimento per lo studente
    - Capacità di ascolto consapevole
    - Capacità di comprendere il valore del dialetto per superare eventuali atteggiamenti di rifiuto
    - Uso creativo del lessico dialettale e della forma/fiaba

                         Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
1^ ATTIVITÀ                                          2^ ATTIVITÀ
   Leggere il testo fiabesco                            Manipolare la lingua
   Porre a confronto diversi                            Manipolare le fiabe
    testi in diversi codici                              Individuare i personaggi
   Far conoscere a grandi                               Individuare le funzioni
    linee l’opera del Basile
   Cogliere il lessico
    dialettale, tradurlo,
    confrontarlo con
    espressioni dialettali in uso
   Produrre un glossario
    attorno all’opera del Basile                                                  G. Rodari
             Elaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci , M. G. Mammana, M. Principato
 Superare i pregiudizi sul dialetto e considerarlo
  come una risorsa
 Valorizzare il patrimonio linguistico-etnografico
  degli allievi
 Considerare la cultura regionale come parte
  integrante della storia (sociale, linguistica,
  letteraria) d’Italia ed oltre
 Stimolare ad un confronto pluriculturale
 Sviluppare la competenza metalinguistica
  attraverso il confronto lingua/dialetto
       Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
 Pluralità di approcci
 Strategie innovative: uso dei media; attività ludiche,
  creative e laboratoriali
 Uso di nuove tecnologie
 Approccio personale: “farsi ricercatori”
 Auto valutazione sul percorso effettuato
 Cooperative Learning
 Approfondimento interdisciplinare
 Costante richiamo alle indicazioni nazionali


              Elaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
   Giuseppe Gullaci, U.T.: Dialetti e altri idiomi d’Italia &
    Percorso sul dialetto “C’era una volta…..”Lo cunto de li cunti
    da Giambattista Basile a Walt Disney (pp 1-6 e 15)
   Rosa M. Fiore, Unità teorica Dialetti e altri idiomi d’Italia &
    Percorso sul dialetto “C’era una volta…..”Lo cunto de li cunti
    da Giambattista Basile a Walt Disney (pp 7-14)
   Maria Principato, Dialetti e idiomi d’ Italia, Unità teorica
    Dialetti e altri idiomi d’Italia & Percorso sul dialetto “C’era
    una volta…..”Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a
    Walt Disney (pp 11 – 17)
   M. Giulia Mammana, Dialetti e idiomi d’ Italia, Unità teorica
    Dialetti e altri idiomi d’Italia & Percorso sul dialetto “C’era
    una volta…..”Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a
    Walt Disney (pp. 2, 5, 18, 19 e revisione complessiva)
             Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato

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  • 1. Unità teorica DIALETTI E ALTRI IDIOMI D’ITALIA Carla Marcato Elaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M.Principato
  • 2. Unità teorica DIALETTI E ALTRI IDIOMI D’ITALIA Carla Marcato  Percorsi “C’era una volta ….” Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a Walt Disney M. Sanfilippo Dialoghiamo con il dialetto M. Pasqualone Il tempo della parola: gioco e festa nel dialetto calabrese M. Sanfilippo Incontriamo il dialetto M. Pasqualone Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato gruppo 2 :Elaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M.EE Principatomana, M
  • 3. Il dialetto è “un sistema linguistico autonomo” (Dardano) Il dialetto è “una varietà parlata della lingua nazionale” (Dardano) Il dialetto è “una varietà locale della lingua nazionale” (Marcato) Dialetto dell’Italia o dialetti italiani? Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
  • 4.  Il dialetto come “varietà” prevalentemente orale  Il dialetto come espressione di una cultura arretrata  Il dialetto come stigma di una comunità  Demonizzazione socio – culturale del dialetto Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
  • 5. Un populu / mittitilu a catina / spugghiatilu / attuppatici a vucca / è ancora libiru. // Livatici u travagghiu / u passaportu / a tavula unni mancia / u lettu unni dormi, / è ancora riccu. // Un populu, / diventa poviru e servu, / quannu ci arrobbanu a lingua / addutata di patri: / è perso pi sempri. // Diventa poviru e servu, / quannu i paroli non figghianu paroli / e si manciano tra d’iddi. / Mi nn’addugnu ora, / mentri accordu a chitarra du dialettu / ca perdi na corda lu jornu […], «Un popolo / mettetelo in catene / spogliatelo / tappategli la bocca, / è ancora libero. // Toglietegli il lavoro / il passaporto / la tavola dove mangia / il letto dove dorme, / è ancora ricco. // Un popolo, / diventa povero e servo, / quando gli rubano la lingua / avuta in dote dai padri: / è perduto per sempre. // Diventa povero e servo, / quando le parole non figliano parole / e si divorano fra loro. // Me ne accorgo ora, / mentre accordo la chitarra del dialetto / che perde una corda al giorno […]. (Ignazio Buttita, Lingua e dialettu)  “Nel dialetto è la storia del popolo che lo parla; e dal dialetto siciliano, così come dai parlari di esso, è dato apprendere chi furono i padri nostri, che cosa fecero, come e dove vissero, con quali genti ebbero rapporti, vicinanza, comunione” (Giuseppe Pitrè)  “Conoscere il dialetto è possedere lo strumento per capire il mondo da cui siamo venuti e in cui siamo ancora immersi, non per limitare il nostro orizzonte, ma, al contrario, per collocare i fatti della nostra storia particolare nel quadro più ampio della storia e della cultura nazionale ed europea che è fatta di tanti contributi particolari che lentamente si sono aggregati e stanno ancora aggregandosi”. ( Tullio De Mauro) Elaborato gruppo 2: R.- M. Fiore, G. Gullaci, M. Giulia Mammana, M. Principato
  • 6.  Criteri genealogico (Ascoli)  Criterio storico – prospettico (Merlo)  Criterio dell’isoglossia Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
  • 7. Area dialettale settentrionale Le (sonorizzazione e scempiamento) Area dialettale centro meridionale principali (Metafonesi e raddoppiamento fono – sintattico) Area meridionale aree (ammutinamento betacismo) Area meridionale estrema dialettali (retroflessione, impopolarità dell’infinito) Sistemi particolari: Sardo, Friulano Ladino Aree alloglotte Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
  • 8. Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
  • 9. dialetti piemontesi  lombardi  liguri  emiliani e romagnoli  siciliani La denominazione risale a Bernardino Biondelli (1853) ed è dovuta al fatto che l’area condivide elementi che si ritrovano in quella francese e che costituiscono il risultato di un’evoluzione comune, dal latino, per ragioni storiche e culturali:  presenza di sostrato celtico  presenza di un superstrato germanico  continuità di rapporti con la Gallia sino all’XI secolo e anche dopo. Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
  • 10. “Lo cunto de li cunti” di Giovan Battista Basile Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
  • 11. … possedere lo strumento per capire ilil … possedere lo strumento per capire mondo da cui siamo venuti eein cui siamo mondo da cui siamo venuti in cui siamo ancora immersi, non per limitare ililnostro ancora immersi, non per limitare nostro orizzonte, ma, al contrario, per collocare i i orizzonte, ma, al contrario, per collocare fatti della nostra storia particolare nel fatti della nostra storia particolare nel quadro più ampio della storia eedella cultura quadro più ampio della storia della cultura nazionale ed europea che èèfatta di tanti nazionale ed europea che fatta di tanti T. De Mauro contributi particolari che lentamente si sono contributi particolari che lentamente si sono aggregati eestanno ancora aggregandosi aggregati stanno ancora aggregandosi Stranamente i nostri alunni guardano, approfondiscono, sono affascinati dal globale, ma non sempre riescono a cogliere la valenza della propria individualità, della propria tradizione che invece è dietro l’angolo: un racconto, una ninna nanna, un proverbio ripetuto spesso in modo vuoto e inconsapevole. Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
  • 12.  raccolta di 50 fiabe in dialetto napoletano  edita fra il 1634 e il 1636 a Napoli  ricalca il modello novellistico del Decameron  possiede i toni fiabeschi e popolari  codice usato: lingua riflessa È "il più antico, il più ricco e il più artistico fra tutti i libri di fiabe popolari...“ (B. Croce) Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
  • 13. IlIlPentamerone èèililprimo eeililpiù grande di tutti i i Pentamerone primo più grande di tutti racconti della nostra tradizione in dialetto napoletano racconti della nostra tradizione in dialetto napoletano non solo perché ne èèililfondamento, ma perché ne non solo perché ne fondamento, ma perché ne segna ililpunto più alto. Infatti, non èèuna raccolta di segna punto più alto. Infatti, non una raccolta di fiabe anonime come ce ne sono tante, ma di racconti fiabe anonime come ce ne sono tante, ma di racconti fiabeschi eefantastici di un unico autore dotato di fiabeschi fantastici di un unico autore dotato di genio eedi grande versatilità […] èèilil“cunto de lilicunti” genio di grande versatilità […] “cunto de cunti” della plebe napoletana, un’ ‟opera letteraria di della plebe napoletana, un’ ‟opera letteraria di prim’ordine, ed èèl’humus culturale da cui ancora prim’ordine, ed l’humus culturale da cui ancora oggi attingono linfa eeispirazione molti scrittori oggi attingono linfa ispirazione molti scrittori R. La Capria napoletani” napoletani” Con Basile il dialetto passa dall’oralità alla scrittura e si ferma nel tempo, lascia una traccia da cui è possibile poi risalire al nostro DNA, all’origine delle nostre parlate Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci , M. G. Mammana, M. Principato
  • 14.  La Gatta Cennerentola  Cagliuso  Petrosinella  I racconti di mia mamma Stesso nucleo l’Oca (Charles Perrault) tematico  Le fiabe dei fratelli Grimm Fratelli Grimm Charles Perrault G. B. Basile Importante risorsa per l’educazione interculturale poiché rileva la fiaba come forma narrativa molto antica di origine popolare Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
  • 15. Superare i pregiudizi  Offrire un esempio di letteratura riflessa  Favorire la conoscenza del patrimonio dialettale della storia letteraria  Conoscere la varietà e la ricchezza idiomatica presente sul territorio  Evidenziare il genere fiaba come forma narrativa molto antica di http://lnx.ginevra2000.it/ origine popolare.  Vedere la fiaba come strumento di confronto fra passato e presente Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
  • 16. FINALITÀ DEL PERCORSO OBIETTIVI DEL PERCORSO:  Favorire la consapevolezza del valore  Comprendere il significato globale del dialetto grazie ad una pro- del testo spettiva pluriculturale (la fiaba dal  Saper individuare i principali dialetto all’italiano, alle lingue eu- elementi costitutivi di una fiaba ropee)  Imparare a riconoscere il significato  Sviluppare l’approccio alla delle parole e delle espressioni manipolazione della lingua dialettali (flessibilità, creatività, ricchezza del  Saper produrre brevi testi scritti lessico) ispirati alla struttura fiabesca  Suggerire la lettura e l‟uso di codici diversi per lo stesso testo (narra-tiva, film, teatro, musica/canzone) Competenze di riferimento per lo studente - Capacità di ascolto consapevole - Capacità di comprendere il valore del dialetto per superare eventuali atteggiamenti di rifiuto - Uso creativo del lessico dialettale e della forma/fiaba Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
  • 17. 1^ ATTIVITÀ 2^ ATTIVITÀ  Leggere il testo fiabesco  Manipolare la lingua  Porre a confronto diversi  Manipolare le fiabe testi in diversi codici  Individuare i personaggi  Far conoscere a grandi  Individuare le funzioni linee l’opera del Basile  Cogliere il lessico dialettale, tradurlo, confrontarlo con espressioni dialettali in uso  Produrre un glossario attorno all’opera del Basile G. Rodari Elaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci , M. G. Mammana, M. Principato
  • 18.  Superare i pregiudizi sul dialetto e considerarlo come una risorsa  Valorizzare il patrimonio linguistico-etnografico degli allievi  Considerare la cultura regionale come parte integrante della storia (sociale, linguistica, letteraria) d’Italia ed oltre  Stimolare ad un confronto pluriculturale  Sviluppare la competenza metalinguistica attraverso il confronto lingua/dialetto Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
  • 19.  Pluralità di approcci  Strategie innovative: uso dei media; attività ludiche, creative e laboratoriali  Uso di nuove tecnologie  Approccio personale: “farsi ricercatori”  Auto valutazione sul percorso effettuato  Cooperative Learning  Approfondimento interdisciplinare  Costante richiamo alle indicazioni nazionali Elaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
  • 20. Giuseppe Gullaci, U.T.: Dialetti e altri idiomi d’Italia & Percorso sul dialetto “C’era una volta…..”Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a Walt Disney (pp 1-6 e 15)  Rosa M. Fiore, Unità teorica Dialetti e altri idiomi d’Italia & Percorso sul dialetto “C’era una volta…..”Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a Walt Disney (pp 7-14)  Maria Principato, Dialetti e idiomi d’ Italia, Unità teorica Dialetti e altri idiomi d’Italia & Percorso sul dialetto “C’era una volta…..”Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a Walt Disney (pp 11 – 17)  M. Giulia Mammana, Dialetti e idiomi d’ Italia, Unità teorica Dialetti e altri idiomi d’Italia & Percorso sul dialetto “C’era una volta…..”Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a Walt Disney (pp. 2, 5, 18, 19 e revisione complessiva) Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato