Workshop:
Verso il Piano Regolatore di Ascoli Piceno.
Mappe satellitari a supporto della redazione del Piano Regolatore Generale.
Relazione
"Il processo di costruzione della Valutazione Ambientale Strategica per il Piano Regolatore di Ascoli Piceno"
Roberta Angelini - Coordinatrice gruppo progettazione VAS, Ascoli PIceno.
Il workshop
L’incontro si inserisce in una serie di iniziative che l’Amministrazione comunale sta promuovendo nell’ambito del processo di formazione del nuovo Piano Regolatore Generale. Durante il workshop sono state illustrate le metodologie e le tecniche innovative, basate sull’analisi e l’elaborazione di dati satellitari, utilizzate per la produzione del quadro conoscitivo geospaziale del territorio comunale e per la determinazione degli indicatori ambientali adottati nella Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del PRG.
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Workshop - Verso il Piano Regolatore di Ascoli Piceno - 01 - R. Angelini
1. Comune di Ascoli Piceno
Workshop - Mappe satellitari per la redazione del Piano Regolatore Generale della città
AP_11 ottobre 2011
Il processo di costruzione
della Valutazione Ambientale Strategica
per il P.R.G. di Ascoli Piceno
arch. Roberta Angelini_Coordinatrice gruppo progettazione VAS
2. VAS_Valutazione Ambientale Strategica
VAS
“Processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano
ambientale di politiche, piani o programmi, ai fini di garantire che tali
conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in modo
adeguato fin dalla prime fasi del processo decisionale, sullo stesso
piano delle considerazioni di ordine economico e sociale”
(da “Manuale VAS sui Fondi Strutturali U.E.”)
3. PIANIFICAZIONE
TERRITORIALE
V.A.S.
EFFICACIA delle SCELTE in CAMPO AMBIENTALE
4. La Direttiva Comunitaria 2001/42/CE introduce la procedura di VAS
come importante strumento per l'integrazione delle considerazioni di
carattere ambientale nell'elaborazione e nell'adozione di piani e
programmi.
Obiettivo di detta Direttiva è quello "di garantire un elevato livello di
protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di
considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di
piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile,
assicurando che venga effettuata la valutazione ambientale di
determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi
sull'ambiente"
(art.1, Direttiva 2001/42/CE).
5. La direttiva europea è stata recepita nella sua seconda parte, dal
Decreto Legislativo n. 152 del 03/04/2006 in vigore dal 31 Luglio 2007,
modificato e integrato dal Decreto Legislativo n. 4 del 16/01/2008,
e modificato dal Decreto Legislativo n. 128 del 29/06/2010.
La Regione Marche ha emanato la propria L.R. n.6 del 12 giugno 2007
“Modifiche e integrazioni alle Leggi regionali concernenti Disposizioni in
materia ambientale e rete natura 2000“ e Delibere relative nel 2008 e
2010.
6. REGIONE MARCHE DGR 1813/2010
INDICAZIONI METODOLOGICHE PER IL COORDINAMENTO
E LA SEMPLIFICAZIONE DEI PROCEDIMENTI
Piani Regolatori Generali (PRG) Comunali o variante urbanistica
Le procedure di elaborazione, adozione e approvazione dei piani regolatori
generali e relative varianti urbanistiche hanno come riferimento la L.R. 34/'92 e
ss.mm.ii., art 26.
Nel caso dei PRG e delle varianti urbanistiche, ai sensi della L.R. 6/'07 art 19,
risulta che l’Autorità Competente per la VAS è la Provincia (ACPr) nel cui
territorio di competenza ricade il Comune al quale si riferisce il PRG o variante.
Il Comune è l’Autorità Procedente, inoltre in particolare:
- l’elaborazione del PRG o variante e degli elaborati relativi agli
adempimenti VAS è di competenza di una Struttura Tecnica Comunale
(STC);
- l’adozione e l’approvazione del PRG o variante è di competenza del
Consiglio Comunale (CC);
- alla Giunta Provinciale (GP) spetta l’espressione del parere di conformità
al PPAR, PIT e PTC.
7. Elaborazione
della Proposta di PRG/variante
e del RAPPORTO PRELIMINARE (STC)
f f Avvio delle procedure relative alla verifica
a a di assoggettabilità e/o scoping (STC)
Avvio delle procedure relative alla s s
richiesta dei pareri di legge (STC) i i Consultazione preliminare per
assoggettabilità e/o scoping (STC+ ACPr)
Acquisizione pareri di legge (STC) P V
R A Fine consultazione scoping e/o emissione
G S provvedimento finale di verifica (ACPr)
SI VAS
Elaborazione RAPPORTO AMBIENTALE (STC)
1/2
8. Adozione della Proposta di PRG
e del Rapporto Ambientale (CC)
Pubblicazione
Avvio Consultazione (CC)
Istruttoria tecnica Osservazioni al PRG (STC) Istruttoria tecnica su Osservazioni al Rapporto
Ambientale pervenute (STC+ACPr)
Rilascio parere motivato da parte della
Autorità Competente (ACPr)
Adeguamento PRG (STC/ACPr)
Adozione definitiva (CC)
Trasmissione a Provincia (CC)
Parere Provincia su conformità a PPAR, PIT e PTC (Giunta Pr)
Approvazione PRG (CC)
Attuazione PRG e Monitoraggio (STC )
2/2
9. Il RAPPORTO AMBIENTALE
Il Rapporto Ambientale è lo strumento attraverso il quale è possibile
valutare:
1. come il Piano in esame si inserisce rispetto al percorso di
sviluppo strategico del territorio di interesse per il piano
medesimo, delineato dall’insieme di piani e programmi
che agiscono in quel territorio;
2. quali saranno le conseguenze derivanti dalla sua attuazione
sul territorio e sull’ambiente.
10. ARTICOLAZIONE DEL RAPPORTO AMBIENTALE
A) Nell’inquadramento programmatico e pianificatorio vengono indicate le azioni
e le alternative di piano su cui poi verranno effettuate le valutazioni.
Individuati gli obiettivi di riferimento, funzionali sia all’analisi di coerenza esterna, sia
a creare una base di riferimento per le valutazioni.
B) Nell’inquadramento del contesto ambientale e territoriale viene descritto lo
stato iniziale dei temi e degli aspetti ambientali e le vulnerabilità e le criticità del
territorio. La scelta degli aspetti e dei temi su cui sviluppare le descrizioni, deve
essere fatta considerando la pertinenza con gli obiettivi e le previsioni di piano.
C) Gli obiettivi ambientali di riferimento vengono individuati considerando i temi e
gli aspetti ambientali considerati pertinenti nell’analisi di contesto. Alcuni degli
obiettivi ambientali possono essere insiti nel Piano medesimo o possono essere
individuati già nell’analisi di coerenza esterna (Sez. A).
D) Le valutazioni vengono effettuate considerando in che modo le azioni di piano
(o le possibili alternative) interagiscono con il contesto di riferimento generando
impatti.
E) La valutazione degli impatti viene effettuata attraverso l’utilizzo di opportuni
indicatori, in grado di misurare il contributo delle azioni di piano a variazioni nello
stato attuale. Tali indicatori devono poi essere ripresi nel sistema di monitoraggio.
11.
12. Gli INDICATORI nel RAPPORTO AMBIENTALE
INDICATORE
È un qualsiasi parametro che provvede alla rappresentazione sintetica di un
fenomeno complesso.
Un indicatore ambientale deriva da una osservazione o misurazione di una variabile
ambientale: es. per i fenomeni dell’inquinamento i livelli misurati delle diverse
sostanze chimiche sono a tutti gli effetti indicatori della qualità dell’ambiente.
Aggregando in maniera opportuna gli indicatori corrispondenti alle singole dimensioni
del fenomeno osservato si possono ottenere i cosiddetti “indici”, che forniscono una
informazione sintetica e unitaria dell’entità originale.
INDICATORI AMBIENTALI
Sono parametri chimici e/o fisici ai quali si ricorre per la descrizione sintetica della
sensibilità ambientale di un’area sottoposta a particolari perturbazioni.
13. La VAS implica l’uso di INDICATORI IN DIVERSE FASI:
��� Analisi ambientale e territoriale:
indicatori che forniscano informazioni sulle le caratteristiche ambientali
e territoriali dell’area potenzialmente interessata dagli effetti di piano
��� Definizione operativa degli obiettivi:
indicatori che rendono misurabili gli obiettivi specifici (quantitativi se esistono
target di riferimento ad es. nella normativa ambientale di settore)
��� Valutazione delle alternative di piano:
indicatori per valutare gli effetti significativi delle azioni previste
��� Costruzione del sistema di monitoraggio:
indicatori di contesto e prestazione per monitorare lo stato dell’ambiente nel
contesto di riferimento del piano e gli effetti significativi del piano stesso
14. Affinché il processo di VAS possa adempiere al proprio scopo, è necessario che
vengano utilizzate le SEGUENTI TIPOLOGIE DI INDICATORI:
indicatori per descrivere il contesto ambientale
indicatori finalizzati a delineare le criticità/vulnerabilità/valori ambientali
indicatori che descrivano le dinamiche delle attività umane che interagiscono
con il contesto ambientale/territoriale (settori di governo)
Ciascuno degli indicatori individuati deve essere associato ad un obiettivo
ambientale di riferimento.
15. ELENCO INDICATORI
elenco di base di indicatori che possono essere utilizzati nell’ambito dei procedimenti VAS
Indicatori per il contesto ambientale
Tema:
CAMBIAMENTI CLIMATICI
ARIA
ACQUA
SUOLO
ECOSISTEMI
SALUTE
Indicatori per le vulnerabilità territoriali
Tema:
DISSESTI
INQUINAMENTI
RISCHI
VULNERABILITA'
Indicatori per i settori di governo
Tema:
ENERGIA
GESTIONE RISORSE
AGRICOLTURA
16. INDICATORE
Indicatori per il contesto ambientale
Indicatori per le vulnerabilità territoriali
Indicatori per i settori di governo
17. Oltre che nel processo di valutazione di ciascun singolo piano o
programma, obiettivi ed indicatori diventano fondamentali all’interno
dei piani di MONITORAGGIO.
Al fine di coordinare i diversi processi di monitoraggio, confrontando o
aggregandone i risultati, è necessario che tutti i piani seguano le
medesime “regole” per la definizione della relazione esistente fra gli
obiettivi di sostenibilità definiti a livello regionale.
Le informazioni raccolte nell’ambito dei processi di monitoraggio dei
singoli piani, programmi e politiche (che definiscono il processo
decisionale nel suo complesso), danno luogo alla costruzione di una
base di conoscenza comune, che costituisce uno strumento di lavoro
per tutti gli enti coinvolti nel processo decisionale.
18. Per poter CONDIVIDERE LA CONOSCENZA generata nell’ambito dei
diversi sistemi di monitoraggio dei piani, è necessario:
• essere dotati di un nucleo comune di indicatori utilizzato
nei piani,
• disporre di metodi per aggregare o disaggregare le
informazioni derivanti da strumenti di diverso livello (piani
gerarchici o di settore),
• utilizzare strumenti comuni per la registrazione e la
consultazione delle informazioni (sistemi informativi,
sistemi di monitoraggio, ecc.).