Cellule staminali, vaccini e autismo, cambiamenti climatici, ogm, sperimentazione animale. La lista delle controversie sociali su questioni di scienza e tecnologia potrebbe continuare a lungo. E sembra impossibile uscire da una polarizzazione fra difensori della scienza e anti-scientisti, da uno stallo in cui la comunicazione sembra servire solo a ribadire il proprio punto di vista. In tal modo i conflitti rimangono inalterati e si ripresentano sempre allo stesso modo, una grande fascia di persone rimane esclusa dal dibattito e soprattutto scienziati e comunicatori della scienza non riescono a dare un contributo significativo al governo del futuro abilitato da scienza e tecnologia. È possibile minimizzare il conflitto? È possibile rappresentare la scienza e il suo ruolo nella società in modo da soddisfare il desiderio di futuro condiviso che sottende a molti conflitti? Ho cercato di indentificare delle strade percorribili e trovare esempi concreti in questa direzione nell'ambito del corso "introduzione alla comunicazione della scienza" che tengo alla Sissa.
Conflitti tra scienza e società: è possibile ridurli?
1. Scienza e
società: è possibile
superare i conflitti?
Introduzione alla comunicazione
della scienza
4 aprile 2014
Nico Pitrelli
Master in Comunicazione della
Scienza
Sissa Trieste
http://www.nicopitrelli.it
9. I conflitti sono il risultato di frustrazione, esclusione e sospetti
I cittadini: non abbiamo potere.
Gli scienziati: non ci ascoltano.
10. I conflitti sono il risultato di frustrazione, esclusione e sospetti
Non capisco, mi sento stupido.
Anche i non esperti sanno.
Non si tiene conto
di quello che la scienza significa
nella vita quotidiana.
11. I conflitti sono il risultato di frustrazione, esclusione e sospetti
Gli scienziati hanno conflitti
d’interesse?
Di chi mi posso fidare?
12. 12
L’esempio
degli OGM: le
ragioni
(complesse)
di un
conflitto
Sostenibilità
delle risorse
Minaccia
all’ambiente
Interessi
economici
Politica
internazionale e
globalizzazione
Stile di
vita, tradizioni e
cultura degli
agricoltori
Responsabilità
delle
multinazionali
Diritti dei
consumatori a
sapere cosa
mangiamo
Obiezioni etiche
alla
manipolazione
dei geni
14. 14
1. Coinvolgimento
pubblico fin
dall’inizio
I pubblici non sono
target, ma partner
Le persone ostili alla
scienza hanno le loro
ragioni
2. Trasparenza e
chiarezza
No a difese intimidatorie
(«io so, tu non sai»)
Ammettere le incertezze
della scienza
3. Programmazione
sul lungo termine
I conflitti non si
risolvono in un unico
evento di comunicazione
Orizzonte temporale
ampio in cui prendere
decisioni
Avere il tempo per
considerare le
dimensioni del conflitto
che riguardano la vita
delle persone
15. 15
Un esempio del valore dell’inclusione:
discutere il creazionismo e
il design intelligente in un corso
di biologia
(Verhey, 2005)
19. 19
Riassunto
1. Le ragioni dei conflitti non si
possono ridurre a una sola causa
2. La riduzione dei conflitti si basa
sulla costruzione di fiducia
3. Il rispetto di principi etici può
aiutare scienziati e professionisti per
ridurre le ostilità
20. Riferimenti bibliografici
-Nisbet, M. C. (2009), The Etichs of Framing Science, in B. Nerlich, B. Larson &
R.Elliott (eds.), Communicating Biological Sciences: Ethical and Metaphorical
Dimensions, pp. 51-74, London: Ashgate
-Orthia, L. A. (2013), Negotiating public resistance to engagement in science
and technology, in J. K. Gilbert & S. Stocklmayer (eds.), Communication and
Engagement with Science and Technology, pp. 74-90, Routledge
-Smyth, D., Szabo, S., & George, M. (2004), Case studies in indigenous
engagement in natural resource management in Australia, Report prepared for
the Australian Government: Department of Environment and Heritage;
-Verhey, S. D. (2005), The Effect of Engaging Prior Learning on Student
Attitudes toward Creationism and Evolution, BioScience 55(11):996-1003
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