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La religione cinese è più un’entità morale, culturale e politica che teologica. Infatti in
Cina il termine “religione” (tsung-chiao) indica letteralmente una linea di insegnamenti.
L’uomo cinese ne accetta tradizionalmente tre: il sistema etico confuciano per la vita
pubblica, il sistema taoista per quanto riguarda i rituali e l’atteggiamento verso la
natura, e le concezioni del buddhismo per quanto riguarda la salvezza e l’aldilà. Le tre
dottrine sono i punti d’appoggio della fede e delle necessità religiose del mondo cinese,
convivono e si armonizzano tra loro nella pratica religiosa e sociale.
Il cerchio diviso in due metà
che     rappresentano      due
elementi contrapposti, lo
Yang e lo Yin, costituisce il
simbolo delle religioni della
Cina ed è chiamato Tao.
Dalla fusione di due elementi
traggono origine la vita e
l’armonia dell’intero universo.
Il cosmo è considerato in
continuo eterno mutamento.
Questa       condizione      di
progressivo cambiamento è
data dalla dialettica che si
genera tra i due principi posti
dello Yin e dello Yang. In
tutte le situazioni dove si
manifesta più chiaramente
uno dei due principi, deve
essere evocato l’altro.
Confucio propose il ritorno ai valori tradizionali e al
culto degli antenati: egli riteneva infatti che per
                  antenat
rinnovare l'impero fosse necessario partire da un buon
governo, che a sua volta poteva realizzarsi solo
rafforzando la vita familiare. Lo Stato venne da lui
concepito come una grande famiglia, in cui i riti, il rispetto
delle gerarchie, lo studio dei classici, l'esperienza degli
antichi assicuravano la concordia dei cittadini sotto la
guida dell'imperatore.
L'intera vita morale della comunità deve essere dominata
da principi morali e l'imperatore non solo deve possedere
una conoscenza completa degli ammaestramenti
contenuti nei testi sacri, ma deve esercitare in se stesso
le virtù e vigilare sulla purezza della sacra dottrina. Come
premio della sua condotta virtuosa riceve i cinque tipi di
felicità e li irradia sui sudditi: longevità, ricchezza, salute
e contentezza, amore per la virtù e una fine beata.
Qualora perda il trono, è a causa della sua imperfezione
morale.
Immagine tratta dalla ricerca della IB del Conservatorio della SS.ma Annunziata a.s. 2010-2011: Panzani; Russo; Conti; Borghini e Fiumalbi.
Per avere una convivenza sociale
armonica, Confucio raccomandò la
pratica della virtù e diede molta
importanza al retto comportamento
(li),
 li     individuandone       i     principi
fondamentali nel rispetto e nella
venerazione per i genitori, per gli
anziani e per gli antenati (cui si
devono offrire sacrifici), per i principi e
per l'imperatore che rappresenta il
cielo. A seconda delle scelte morali
che operano, gli uomini possono
essere individui comuni, saggi o
nobili. I saggi e i nobili, che
possiedono autocontrollo, umanità e
bontà, seguono il li armonizzando la
propria vita con l'ordine generale e
conformandosi alle regole del vivere
sociale.
I valori cinesi tradizionali di armonia e ordine
sono qui ben rappresentati. L’armonia
familiare, come mostra questo dipinto del XII
sec, rappresenta l’ideale cinese e confuciano.
Essa veniva tenuta in gran conto sia di per se
stessa, sia come indicatore dell’armonia che
regnava all’interno dello stato e del cosmo.




Immagine tratta dalla ricerca della IB del Conservatorio della SS.ma Annunziata a.s. 2010-2011: Panzani; Russo; Conti; Borghini e Fiumalbi.
Nel confucianesimo sussistono molte divinità, ordinate gerarchicamente; ai vertici
stanno il dio del Cielo, maestoso, onnipotente e onnipresente e quello della Terra. Agli
imperatori era tributato culto divino e si riteneva fossero figli del Cielo. Anche a
Confucio fu tributato culto divino dopo la sua morte. Vi sono poi dei associati a
determinate località o a palazzi, porte e mura della capitale. Il numero degli dei e degli
spiriti è infinito e nei boschi, sui monti e nelle acque esistono esseri considerati
demoniaci da cui l'uomo deve guardarsi perché possono arrecargli danno. Per tenerli
lontani, gli ingressi delle case sono protetti dai "muri degli spiriti".
Tra gli animali l'unicorno, la fenice, la tartaruga e il drago sono considerati esseri
potenti. Il drago, a differenza di quasi tutte le mitologie occidentali, è considerato
benefico, poiché apporta la pioggia. La rana è considerata un portafortuna e i contadini
venerano anche molti alberi come dimora degli spiriti.
Due sono i culti fondamentali: quello del Cielo e quello della Terra. Il culto del Cielo
prima della rivoluzione repubblicana del 1912 era celebrato quotidianamente
dall'imperatore nel grande tempio del Cielo di Pechino. Il culto alla Terra
comprendeva la venerazione di tutti gli elementi che ne fanno parte.
Il rito più importante è il culto degli antenati (si trova in tutte le religioni
cinesi). Questo culto venne introdotto all'inizio della dinastia Chou
(1122-256 a.C.) e Confucio non fece altro che divulgarlo. Ai suoi tempi
gli antenati non erano più divinizzati, ma semplicemente venerati. Il
culto era eseguito dai capifamiglia (o dai capi-clan). A fondamento del
culto sta la pietà filiale prolungata oltre la morte. Il fine è quello di
mantenere viva la coscienza di appartenere a un gruppo molto
più vasto di quello che si vive sulla terra. Ogni famiglia aveva un
proprio tempio. Al suo interno vi erano delle tavolette geroglificate,
conservate in piccole teche: ognuna di esse rappresentava un
antenato. Le cerimonie venivano compiute in momenti particolari
(nascita, morte, matrimonio, ecc.), oppure quando si doveva chiedere
consiglio o assistenza. A Confucio interessava, non tanto il rapporto
degli uomini con le anime di questi defunti (non esiste nel canone una
"teologia dell'aldilà"), quanto il fatto che in tal modo l'unità della
famiglia (e quindi della nazione) restava salvaguardato. Il rito doveva
servire per tenere unita la famiglia, la società e lo Stato (dando
agli uomini il senso di appartenere a una collettività molto vasta, forte
e compatta, insegnando loro le virtù). Per i confuciani una persona
quando muore ha l'anima che si separa in tre parti: una sale in cielo,
la seconda rimane nella tomba per ricevere sacrifici e offerte di cibo,             Il capo chinato
la terza viene localizzata nella tavoletta del tempio. Quest'anima può             indica il rispetto
trasformarsi in uno spirito buono o cattivo: la sua sorte è decisa dal              verso il padre.
suo passato e dalla sollecitudine con cui i parenti ne onorano la
                                                                                     La forma a mezza luna del
memoria. Quindi, più sontuose sono le cerimonie funebri e i riti                     sepolcro è di buon auspicio
commemorativi, più aumentano le probabilità ch'egli divenga uno                     perché rappresenta l’equilibrio
spirito buono e di conseguenza benefico per i vivi.                                     tra lo Yin e lo Yang..
I più antichi libri sacri pervenuti e le principali opere del
confuciane-simo sono definiti "libri canonici". I principali
                                      canonici"
sono:
Yi-Ching, il Libro delle mutazioni che tratta delle potenze
ultraterrene e dei loro rapporti reciproci, risalente al 2950 a.C.;
Shi-Ching, il Libro delle Odi, una raccolta di poesie dei secoli
IX e VI a.C.;
Shu-Ching, il Libro dei documenti, una raccolta di editti
governativi, discorsi di carattere politico e didattico risalente al
IX-VII secolo a.C.;
Ch'un-ts'tu,    Primavera      e Autunno,   opera    redatta
probabilmente da Confucio stesso e riguardante la storia dello
Stato Lu, sua patria d'origine;
Li-chi, il Libro dei riti, una raccolta composta nel i secolo d.C.
e comprendente diversi trattati sugli usi religiosi e sociali.
L’Yijing o libro dei Mutamenti, è un testo di divinazione basato su
rituali risalenti probabilmente al 3000 a.C.. L’invenzione viene
attribuita al Primo Augusto Sovrano, re leggendario. Il sistema di
divinazione si ottiene combinando linee intere e spezzate: lo Yang
è rappresentato da una retta intera, lo Yin da una retta divisa un
due parti. Attraverso la combinazione di linee intere e spazzate si
formano otto trigrammi e 64 esagrammi, che simboleggiano la
totalità del reale. A ognuno degli esagrammi corrisponde un
particolare significato che è stato spiegato e scritto nel libro dei
Ching. Quando si ha una questione sulla quale si è pensato a
lungo, si pone la domanda al libro nel modo più circostanziato
possibile e attraverso il lancio di dadi si ottiene indicazione dei
simboli di riferimento utili a trovare indicazione di risposta. La
formulazione delle domande è importante, richiede una profonda
disamina delle situazioni e non può essere casuale. Cioè non si
può formulare una domanda come “devo fare questo o quest’altro”,
perché è troppo aperta e non tiene conto che occorre mettere in
discussione le proprie scelte. Nello spirito orientale anche se il
responso contiene termini come “insidia” e “avversità” ciò non
significa necessariamente che ci si debba astenere dall’azione
proposta, se questa è conforme al nostro destino.
«Quando qualcuno chiese al
maestro:     “Esiste     una parola,
secondo la quale ci si possa
regolare per tutta la vita?”
Il Maestro rispose: “L’amore per il
prossimo: ciò che non desideri per
te stesso non farlo a nessun altro.
La virtù non rimane mai sola, trova
sempre compagnia. Solo i sublimi
sapienti e gli infimi stolti non
cambiano. L’uomo nobile non si
cruccia perché gli uomini non lo
conoscano; si cruccia perché non
conosce gli uomini. Applicarsi
seriamente a compiere verso gli
uomini tutto ciò che è gusto,
rispettare i demoni e gli dei, ma
tenersi lontano da loro: questo può
essere chiamata saggezza”.»
Confucio                         Cristianesimo ed ebraismo

                           Libro di Tobia     (libro dell’AT, scritto verso il 200 a.C.; canonico per
                         i cattolici, apocrifo per gli ebrei e per i protestanti): “Non fare a
   Regola aurea:
            aurea        nessuno ciò che non piace a te”(Tb 4,15a).
“Non fare agli altri ciò Rabbi Hillel (60 a.C.-10 d.C.): “Non fare agli altri quello che
   che non vorresti      non vuoi che essi facciano a te”.
  fosse fatto a te”.
                         Gesù: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a
                         voi, anche voi fatelo a loro” (Mt 7,12).
Confucio                               Gesù 
                            Si orienta al presente e al futuro: il regno
Guarda al passato, idealiz-
           passato
                            di Dio (il mondo nuovo) viene adesso e
zandolo come regno di
                            sarà portato a compimento nella parusìa
ordine, bellezza e armonia
                            (alla fine dei tempi)
                             Non sono importanti le forme e le usanze
                             esterne; quello che conta è la
Rispetto delle tradizioni e
                             disposizione       interiore.
                                                 interiore     Vengono
scrupolosa osservanza del
                             drasticamente ridimensionate le norme
ritualismo       cerimoniale
                             della Legge, come i vincoli familiari,
(etichetta)
                             religiosi e nazionali, in vista dell’unica
                             cosa necessaria: il regno di Dio.
                                                           Dio
Confucio                              Gesù 
 Etica individuale
                       L’individuo è chiamato alla conversione e
 incentrata sulla
                                   alla comunione.
                                        comunione
     famiglia.
                       Autorità come servizio e non come privilegio:
                         “Il più grande tra voi sia vostro servo” (Mt
                         23,11); “I re delle nazioni le governano, e
   Accettazione        coloro che hanno il potere su di esse si fanno
incondizionata della    chiamare benefattori. Per voi però non sia
    gerarchia.          così; ma chi è il più grande tra voi diventi
                         come il più piccolo e chi governa come
                        colui che serve. […] Io sto in mezzo a voi
                          come colui che serve” (Lc 22, 25-27).
Confucio                                Gesù
                      Ogni essere umano può diventare il mio
Il prossimo da amare prossimo (cfr. parabola del buon samaritano,
è anzitutto il membro Lc 10,25-37)
della famiglia.

                           “Amate i vostri nemici e pregate per i vostri
Reciprocità significa:     persecutori” (Mt 5,44).
“Con la giustizia si
                           “Fate del bene a coloro che vi odiano, odiano
ricambi il torto, con la
                           benedite coloro che vi maledicono, pregate
bontà si ricambi la
                           per coloro che vi maltrattano” (Lc 6,27-28).
bontà”.
Confucio                                    Gesù
“Le donne e le schiave
sono difficili da trattare.   Ha un inaudito rispetto per le donne e le tratta
Se      si     dà      loro   come esseri umani. Splendido il dialogo con la
confidenza, diventano         samaritana (donna poco rispettabile) che si
insolenti; se non le si       risolve in un confronto alla ricerca del “senso”
considera, si sentono         dell’esistenza (Gv 4,1-42).
offese”.
I figli servivano i genitori con l'obbedienza
assoluta e fino alla morte. Così come i Padri
erano considerati nella famiglia autorità
assolute, ai Maestri era dovuta obbedienza
assoluta. Di conseguenza non era loro
concesso di testimoniare contro i propri
genitori in tribunale. Inoltre il figlio era tenuto
ad obbedire a qualunque ordine del genitore,
anche se questo avesse comportato la morte.
Il rispetto per genitori e maestri era il punto di
partenza di ogni riflessione morale: dalla pietà
filiale cominciavano il buon governo e
l'ordine all'interno della società. Lo Stato
verrà concepito come una grande famiglia, il
monarca sarà "padre e madre" (fu-mu) per i
sudditi e questi gli dovranno rispetto, amore ed
obbedienza come figli.
I figli e i nipoti rivestono un’enorme
importanza per la vita della famiglia
cinese tradizionale. Una madre con il
figlio è simbolo di armonia e fertilità.
In cinese il carattere che significa
«buono» (hao) rappresenta una
mamma con il suo bambino.
L'edificio di famiglia, racchiuso entro uno spazio
cintato, è un elemento centrale del modello
ideale confuciano. Crescendo in un ambiente
dalla morale solida, mostrando il giusto rispetto
verso i genitori, la famiglia e gli antenati,
l'individuo viene educato a essere un buon
cittadino, contribuendo all'armonia dello stato e,
di conseguenza, del cosmo.
La gallina e il gallo sono incarnazioni
delle forze yin e yang, le energie
negative e positive che devono essere
mantenute in equilibrio per raggiungere
l’armonia, all’interno della casa e nel
resto dell’universo. Sono anche simboli
di una famiglia benestante e quindi
equilibrata.
Il cancello della casa è aperto verso il
resto del mondo, nel quale ogni membro
della famiglia adempirà i propri doveri, in
accordo con la morale e gli ideali appresi
all’interno della famiglia.
Il recipiente pieno di riso è un simbolo della prosperità
a cui tutte le famiglie cinesi aspirano. La pace e la
prosperità del popolo e del Paese si realizza soltanto
se ciascuno compie disinteressata-mente il proprio
dovere. Il "fare" confuciano si estrinseca per mezzo
dei riti (li) che sono un complesso di norme che
regolano i rapporti umani, indicando la strada giusta
da seguire, in ogni occasione. Una serie di norme
minuziose regolava l'attività di ciascuno stabilendone
il giusto comportamento. Prosperità e abbondanza
indicano che l’universo è in armonia e che il Male o le
forze negative sono sotto controllo.
Un fossato d’acqua che corre intorno alla
casa è un elemento positivo, secondo la
teoria del fengshui. Questo termine, che
significa letteralmente «vento e acqua», indica
la pratica cinese di determinare i siti propizi
alla costruzione di edifici e tombe in accordo
con le energie naturali (qi) del luogo. Se un
edificio o una tomba hanno un «cattivo
fengshui», vuol dire che non sono ben
collocati nel paesaggio e che lo scorrere del qi
è disturbato. Ciò significa che eventi sfortunati
sono destinati ad avvenire alle cose o
persone ad essi associate.
Ogni famiglia contadina doveva provvedere a se
stessa e tutti i suoi membri lavoravano di concerto,
secondo      il  modello     ideale confuciano.  La
collaborazione con amici e vicini era anch’essa
essenziale per la manutenzione dei canali
d’irrigazione e dei terrazzamenti.
La tecnica agricola qui utilizzata è la coltivazione in campi allargati. Essa fu
introdotta da letterati/funzionari che scrissero trattati per informare i
contadini sui metodi di sfruttamento del terreno e tecniche agricole. I
trattati citavano diffusamente i classici confuciani e i testi di tradizione
popolare, lodando i contadini per le loro fatiche.
Il contadino e il letterato/funzionario erano le pietre angolari della
società cinese tradizionale. Entrambe queste classi erano tenute a
lavorare senza risparmiarsi per il bene della famiglia e dello stato. Il
loro sforzo comune incarna l’etica confuciana del lavoro. Le fatiche
dei contadini fornivano il sostentamento alla popolazione dell’antica
Cina. La loro stretta relazione con la terra veniva espressa e
celebrata nel corso delle festività stagionali, sostenute e regolate
dallo stato confuciano.
Gli eunuchi ricoprivano due importanti ruoli alla corte dei
Quing. Dovevano occuparsi delle concubine imperiali e
assaggiare il cibo dell’imperatore: i sovrani Quing erano
ossessionati dal timore di venire avvelenati e vi era
sempre un eunuco addetto a questo compito. Grazie a
queste loro funzioni, gli eunuchi finirono per esercitare
un’influenza considerevole all’interno della corte.
Per consigliare l’imperatore i ministri facevano
ricorso alla divinazione consultando lo Yijing,
che diveniva così un mezzo per accrescere la
propria influenza. Era questa una prassi
comunemente accettata come parte integrante
della pratica di governo.
Il ventaglio di piume era considerato un simbolo di
buon auspicio: in cinese il termine che lo designa si
pronuncia infatti nello stesso modo della parola
«bene». Divinità e spiriti erano spesso raffigurati con
dei ventagli che usavano per gli esorcismi e la cura dei
malati. L’imperatore aveva sempre il ventaglio migliore
(fatto di seta o di carta sottile e piume), che qualcuno
dei suoi attendenti portava per lui.

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Confucianesimo

  • 1.
  • 2. La religione cinese è più un’entità morale, culturale e politica che teologica. Infatti in Cina il termine “religione” (tsung-chiao) indica letteralmente una linea di insegnamenti. L’uomo cinese ne accetta tradizionalmente tre: il sistema etico confuciano per la vita pubblica, il sistema taoista per quanto riguarda i rituali e l’atteggiamento verso la natura, e le concezioni del buddhismo per quanto riguarda la salvezza e l’aldilà. Le tre dottrine sono i punti d’appoggio della fede e delle necessità religiose del mondo cinese, convivono e si armonizzano tra loro nella pratica religiosa e sociale.
  • 3.
  • 4.
  • 5. Il cerchio diviso in due metà che rappresentano due elementi contrapposti, lo Yang e lo Yin, costituisce il simbolo delle religioni della Cina ed è chiamato Tao. Dalla fusione di due elementi traggono origine la vita e l’armonia dell’intero universo. Il cosmo è considerato in continuo eterno mutamento. Questa condizione di progressivo cambiamento è data dalla dialettica che si genera tra i due principi posti dello Yin e dello Yang. In tutte le situazioni dove si manifesta più chiaramente uno dei due principi, deve essere evocato l’altro.
  • 6. Confucio propose il ritorno ai valori tradizionali e al culto degli antenati: egli riteneva infatti che per antenat rinnovare l'impero fosse necessario partire da un buon governo, che a sua volta poteva realizzarsi solo rafforzando la vita familiare. Lo Stato venne da lui concepito come una grande famiglia, in cui i riti, il rispetto delle gerarchie, lo studio dei classici, l'esperienza degli antichi assicuravano la concordia dei cittadini sotto la guida dell'imperatore. L'intera vita morale della comunità deve essere dominata da principi morali e l'imperatore non solo deve possedere una conoscenza completa degli ammaestramenti contenuti nei testi sacri, ma deve esercitare in se stesso le virtù e vigilare sulla purezza della sacra dottrina. Come premio della sua condotta virtuosa riceve i cinque tipi di felicità e li irradia sui sudditi: longevità, ricchezza, salute e contentezza, amore per la virtù e una fine beata. Qualora perda il trono, è a causa della sua imperfezione morale.
  • 7. Immagine tratta dalla ricerca della IB del Conservatorio della SS.ma Annunziata a.s. 2010-2011: Panzani; Russo; Conti; Borghini e Fiumalbi.
  • 8. Per avere una convivenza sociale armonica, Confucio raccomandò la pratica della virtù e diede molta importanza al retto comportamento (li), li individuandone i principi fondamentali nel rispetto e nella venerazione per i genitori, per gli anziani e per gli antenati (cui si devono offrire sacrifici), per i principi e per l'imperatore che rappresenta il cielo. A seconda delle scelte morali che operano, gli uomini possono essere individui comuni, saggi o nobili. I saggi e i nobili, che possiedono autocontrollo, umanità e bontà, seguono il li armonizzando la propria vita con l'ordine generale e conformandosi alle regole del vivere sociale.
  • 9. I valori cinesi tradizionali di armonia e ordine sono qui ben rappresentati. L’armonia familiare, come mostra questo dipinto del XII sec, rappresenta l’ideale cinese e confuciano. Essa veniva tenuta in gran conto sia di per se stessa, sia come indicatore dell’armonia che regnava all’interno dello stato e del cosmo. Immagine tratta dalla ricerca della IB del Conservatorio della SS.ma Annunziata a.s. 2010-2011: Panzani; Russo; Conti; Borghini e Fiumalbi.
  • 10. Nel confucianesimo sussistono molte divinità, ordinate gerarchicamente; ai vertici stanno il dio del Cielo, maestoso, onnipotente e onnipresente e quello della Terra. Agli imperatori era tributato culto divino e si riteneva fossero figli del Cielo. Anche a Confucio fu tributato culto divino dopo la sua morte. Vi sono poi dei associati a determinate località o a palazzi, porte e mura della capitale. Il numero degli dei e degli spiriti è infinito e nei boschi, sui monti e nelle acque esistono esseri considerati demoniaci da cui l'uomo deve guardarsi perché possono arrecargli danno. Per tenerli lontani, gli ingressi delle case sono protetti dai "muri degli spiriti". Tra gli animali l'unicorno, la fenice, la tartaruga e il drago sono considerati esseri potenti. Il drago, a differenza di quasi tutte le mitologie occidentali, è considerato benefico, poiché apporta la pioggia. La rana è considerata un portafortuna e i contadini venerano anche molti alberi come dimora degli spiriti.
  • 11. Due sono i culti fondamentali: quello del Cielo e quello della Terra. Il culto del Cielo prima della rivoluzione repubblicana del 1912 era celebrato quotidianamente dall'imperatore nel grande tempio del Cielo di Pechino. Il culto alla Terra comprendeva la venerazione di tutti gli elementi che ne fanno parte.
  • 12. Il rito più importante è il culto degli antenati (si trova in tutte le religioni cinesi). Questo culto venne introdotto all'inizio della dinastia Chou (1122-256 a.C.) e Confucio non fece altro che divulgarlo. Ai suoi tempi gli antenati non erano più divinizzati, ma semplicemente venerati. Il culto era eseguito dai capifamiglia (o dai capi-clan). A fondamento del culto sta la pietà filiale prolungata oltre la morte. Il fine è quello di mantenere viva la coscienza di appartenere a un gruppo molto più vasto di quello che si vive sulla terra. Ogni famiglia aveva un proprio tempio. Al suo interno vi erano delle tavolette geroglificate, conservate in piccole teche: ognuna di esse rappresentava un antenato. Le cerimonie venivano compiute in momenti particolari (nascita, morte, matrimonio, ecc.), oppure quando si doveva chiedere consiglio o assistenza. A Confucio interessava, non tanto il rapporto degli uomini con le anime di questi defunti (non esiste nel canone una "teologia dell'aldilà"), quanto il fatto che in tal modo l'unità della famiglia (e quindi della nazione) restava salvaguardato. Il rito doveva servire per tenere unita la famiglia, la società e lo Stato (dando agli uomini il senso di appartenere a una collettività molto vasta, forte e compatta, insegnando loro le virtù). Per i confuciani una persona quando muore ha l'anima che si separa in tre parti: una sale in cielo, la seconda rimane nella tomba per ricevere sacrifici e offerte di cibo, Il capo chinato la terza viene localizzata nella tavoletta del tempio. Quest'anima può indica il rispetto trasformarsi in uno spirito buono o cattivo: la sua sorte è decisa dal verso il padre. suo passato e dalla sollecitudine con cui i parenti ne onorano la La forma a mezza luna del memoria. Quindi, più sontuose sono le cerimonie funebri e i riti sepolcro è di buon auspicio commemorativi, più aumentano le probabilità ch'egli divenga uno perché rappresenta l’equilibrio spirito buono e di conseguenza benefico per i vivi. tra lo Yin e lo Yang..
  • 13. I più antichi libri sacri pervenuti e le principali opere del confuciane-simo sono definiti "libri canonici". I principali canonici" sono: Yi-Ching, il Libro delle mutazioni che tratta delle potenze ultraterrene e dei loro rapporti reciproci, risalente al 2950 a.C.; Shi-Ching, il Libro delle Odi, una raccolta di poesie dei secoli IX e VI a.C.; Shu-Ching, il Libro dei documenti, una raccolta di editti governativi, discorsi di carattere politico e didattico risalente al IX-VII secolo a.C.; Ch'un-ts'tu, Primavera e Autunno, opera redatta probabilmente da Confucio stesso e riguardante la storia dello Stato Lu, sua patria d'origine; Li-chi, il Libro dei riti, una raccolta composta nel i secolo d.C. e comprendente diversi trattati sugli usi religiosi e sociali.
  • 14. L’Yijing o libro dei Mutamenti, è un testo di divinazione basato su rituali risalenti probabilmente al 3000 a.C.. L’invenzione viene attribuita al Primo Augusto Sovrano, re leggendario. Il sistema di divinazione si ottiene combinando linee intere e spezzate: lo Yang è rappresentato da una retta intera, lo Yin da una retta divisa un due parti. Attraverso la combinazione di linee intere e spazzate si formano otto trigrammi e 64 esagrammi, che simboleggiano la totalità del reale. A ognuno degli esagrammi corrisponde un particolare significato che è stato spiegato e scritto nel libro dei Ching. Quando si ha una questione sulla quale si è pensato a lungo, si pone la domanda al libro nel modo più circostanziato possibile e attraverso il lancio di dadi si ottiene indicazione dei simboli di riferimento utili a trovare indicazione di risposta. La formulazione delle domande è importante, richiede una profonda disamina delle situazioni e non può essere casuale. Cioè non si può formulare una domanda come “devo fare questo o quest’altro”, perché è troppo aperta e non tiene conto che occorre mettere in discussione le proprie scelte. Nello spirito orientale anche se il responso contiene termini come “insidia” e “avversità” ciò non significa necessariamente che ci si debba astenere dall’azione proposta, se questa è conforme al nostro destino.
  • 15. «Quando qualcuno chiese al maestro: “Esiste una parola, secondo la quale ci si possa regolare per tutta la vita?” Il Maestro rispose: “L’amore per il prossimo: ciò che non desideri per te stesso non farlo a nessun altro. La virtù non rimane mai sola, trova sempre compagnia. Solo i sublimi sapienti e gli infimi stolti non cambiano. L’uomo nobile non si cruccia perché gli uomini non lo conoscano; si cruccia perché non conosce gli uomini. Applicarsi seriamente a compiere verso gli uomini tutto ciò che è gusto, rispettare i demoni e gli dei, ma tenersi lontano da loro: questo può essere chiamata saggezza”.»
  • 16. Confucio Cristianesimo ed ebraismo Libro di Tobia (libro dell’AT, scritto verso il 200 a.C.; canonico per i cattolici, apocrifo per gli ebrei e per i protestanti): “Non fare a Regola aurea: aurea nessuno ciò che non piace a te”(Tb 4,15a). “Non fare agli altri ciò Rabbi Hillel (60 a.C.-10 d.C.): “Non fare agli altri quello che che non vorresti non vuoi che essi facciano a te”. fosse fatto a te”. Gesù: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” (Mt 7,12).
  • 17. Confucio  Gesù  Si orienta al presente e al futuro: il regno Guarda al passato, idealiz- passato di Dio (il mondo nuovo) viene adesso e zandolo come regno di sarà portato a compimento nella parusìa ordine, bellezza e armonia (alla fine dei tempi) Non sono importanti le forme e le usanze esterne; quello che conta è la Rispetto delle tradizioni e disposizione interiore. interiore Vengono scrupolosa osservanza del drasticamente ridimensionate le norme ritualismo cerimoniale della Legge, come i vincoli familiari, (etichetta) religiosi e nazionali, in vista dell’unica cosa necessaria: il regno di Dio. Dio
  • 18. Confucio  Gesù  Etica individuale L’individuo è chiamato alla conversione e incentrata sulla alla comunione. comunione famiglia. Autorità come servizio e non come privilegio: “Il più grande tra voi sia vostro servo” (Mt 23,11); “I re delle nazioni le governano, e Accettazione coloro che hanno il potere su di esse si fanno incondizionata della chiamare benefattori. Per voi però non sia gerarchia. così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. […] Io sto in mezzo a voi come colui che serve” (Lc 22, 25-27).
  • 19. Confucio  Gesù Ogni essere umano può diventare il mio Il prossimo da amare prossimo (cfr. parabola del buon samaritano, è anzitutto il membro Lc 10,25-37) della famiglia. “Amate i vostri nemici e pregate per i vostri Reciprocità significa: persecutori” (Mt 5,44). “Con la giustizia si “Fate del bene a coloro che vi odiano, odiano ricambi il torto, con la benedite coloro che vi maledicono, pregate bontà si ricambi la per coloro che vi maltrattano” (Lc 6,27-28). bontà”.
  • 20. Confucio  Gesù “Le donne e le schiave sono difficili da trattare. Ha un inaudito rispetto per le donne e le tratta Se si dà loro come esseri umani. Splendido il dialogo con la confidenza, diventano samaritana (donna poco rispettabile) che si insolenti; se non le si risolve in un confronto alla ricerca del “senso” considera, si sentono dell’esistenza (Gv 4,1-42). offese”.
  • 21.
  • 22.
  • 23. I figli servivano i genitori con l'obbedienza assoluta e fino alla morte. Così come i Padri erano considerati nella famiglia autorità assolute, ai Maestri era dovuta obbedienza assoluta. Di conseguenza non era loro concesso di testimoniare contro i propri genitori in tribunale. Inoltre il figlio era tenuto ad obbedire a qualunque ordine del genitore, anche se questo avesse comportato la morte. Il rispetto per genitori e maestri era il punto di partenza di ogni riflessione morale: dalla pietà filiale cominciavano il buon governo e l'ordine all'interno della società. Lo Stato verrà concepito come una grande famiglia, il monarca sarà "padre e madre" (fu-mu) per i sudditi e questi gli dovranno rispetto, amore ed obbedienza come figli.
  • 24. I figli e i nipoti rivestono un’enorme importanza per la vita della famiglia cinese tradizionale. Una madre con il figlio è simbolo di armonia e fertilità. In cinese il carattere che significa «buono» (hao) rappresenta una mamma con il suo bambino.
  • 25.
  • 26. L'edificio di famiglia, racchiuso entro uno spazio cintato, è un elemento centrale del modello ideale confuciano. Crescendo in un ambiente dalla morale solida, mostrando il giusto rispetto verso i genitori, la famiglia e gli antenati, l'individuo viene educato a essere un buon cittadino, contribuendo all'armonia dello stato e, di conseguenza, del cosmo.
  • 27. La gallina e il gallo sono incarnazioni delle forze yin e yang, le energie negative e positive che devono essere mantenute in equilibrio per raggiungere l’armonia, all’interno della casa e nel resto dell’universo. Sono anche simboli di una famiglia benestante e quindi equilibrata.
  • 28. Il cancello della casa è aperto verso il resto del mondo, nel quale ogni membro della famiglia adempirà i propri doveri, in accordo con la morale e gli ideali appresi all’interno della famiglia.
  • 29. Il recipiente pieno di riso è un simbolo della prosperità a cui tutte le famiglie cinesi aspirano. La pace e la prosperità del popolo e del Paese si realizza soltanto se ciascuno compie disinteressata-mente il proprio dovere. Il "fare" confuciano si estrinseca per mezzo dei riti (li) che sono un complesso di norme che regolano i rapporti umani, indicando la strada giusta da seguire, in ogni occasione. Una serie di norme minuziose regolava l'attività di ciascuno stabilendone il giusto comportamento. Prosperità e abbondanza indicano che l’universo è in armonia e che il Male o le forze negative sono sotto controllo.
  • 30. Un fossato d’acqua che corre intorno alla casa è un elemento positivo, secondo la teoria del fengshui. Questo termine, che significa letteralmente «vento e acqua», indica la pratica cinese di determinare i siti propizi alla costruzione di edifici e tombe in accordo con le energie naturali (qi) del luogo. Se un edificio o una tomba hanno un «cattivo fengshui», vuol dire che non sono ben collocati nel paesaggio e che lo scorrere del qi è disturbato. Ciò significa che eventi sfortunati sono destinati ad avvenire alle cose o persone ad essi associate.
  • 31. Ogni famiglia contadina doveva provvedere a se stessa e tutti i suoi membri lavoravano di concerto, secondo il modello ideale confuciano. La collaborazione con amici e vicini era anch’essa essenziale per la manutenzione dei canali d’irrigazione e dei terrazzamenti.
  • 32. La tecnica agricola qui utilizzata è la coltivazione in campi allargati. Essa fu introdotta da letterati/funzionari che scrissero trattati per informare i contadini sui metodi di sfruttamento del terreno e tecniche agricole. I trattati citavano diffusamente i classici confuciani e i testi di tradizione popolare, lodando i contadini per le loro fatiche.
  • 33. Il contadino e il letterato/funzionario erano le pietre angolari della società cinese tradizionale. Entrambe queste classi erano tenute a lavorare senza risparmiarsi per il bene della famiglia e dello stato. Il loro sforzo comune incarna l’etica confuciana del lavoro. Le fatiche dei contadini fornivano il sostentamento alla popolazione dell’antica Cina. La loro stretta relazione con la terra veniva espressa e celebrata nel corso delle festività stagionali, sostenute e regolate dallo stato confuciano.
  • 34.
  • 35. Gli eunuchi ricoprivano due importanti ruoli alla corte dei Quing. Dovevano occuparsi delle concubine imperiali e assaggiare il cibo dell’imperatore: i sovrani Quing erano ossessionati dal timore di venire avvelenati e vi era sempre un eunuco addetto a questo compito. Grazie a queste loro funzioni, gli eunuchi finirono per esercitare un’influenza considerevole all’interno della corte.
  • 36. Per consigliare l’imperatore i ministri facevano ricorso alla divinazione consultando lo Yijing, che diveniva così un mezzo per accrescere la propria influenza. Era questa una prassi comunemente accettata come parte integrante della pratica di governo.
  • 37.
  • 38.
  • 39.
  • 40.
  • 41. Il ventaglio di piume era considerato un simbolo di buon auspicio: in cinese il termine che lo designa si pronuncia infatti nello stesso modo della parola «bene». Divinità e spiriti erano spesso raffigurati con dei ventagli che usavano per gli esorcismi e la cura dei malati. L’imperatore aveva sempre il ventaglio migliore (fatto di seta o di carta sottile e piume), che qualcuno dei suoi attendenti portava per lui.