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Pierfrancesco Monopoli
designer




                   Portfolio
           Pierfrancesco Monopoli
Pierfrancesco Monopoli
                                                                                                       Presentazione
    designer




L’amore innato per la velocità, la lotta contro il tempo e il voler arrivare alla meta
scelta, mi hanno spinto e guidato nel mondo del design, col desiderio di cogliere
ogni minimo segnale, per proporre nuove tendenze e nuovi orizzonti sensoriali.
La propensione a lavorare in team, mi ha permesso di raggiungere i traguardi pre s-
sati con estrema velocità, cercando sempre di tendere all’eccellenza.

Ho 25 anni, sono cintura nera di Karate, laureato in Design & Engineering con
l’obiettivo di progettare e rendere producibili gli oggetti creati, sia individualmente
sia in squadra.
Tra i miei interessi, l’irrefrenabile trasporto per i motori è quello che pervade le mie
giornate.

Durante l’esperienza universitaria ho puntato su un disegno di vita atto alla massima
resa ed e cienza, sfruttando le mie principali doti di tenacia, ducia nel prossimo e
responsabilità.
Pierfrancesco Monopoli
    designer




LABORATORIO DI DISEGNO INDUSTRIALE

In questo laboratorio, svoltosi durante il primo anno acca-
demico, ho appreso le tecniche basilari di analisi di
problemi e bisogni dell’utente.
Il laboratorio è stato svolto creando in fase iniziale dei
gruppi di lavoro composti da due persone, in merito è
stato possibile analizzare il proprio utente durante la
routine universitaria, portando alla luce problematiche
relative alle strutture che a ollano l’università.
Dopo un’analisi etnogra ca, nella quale ho potuto ritrarre
tramite fotogra e e lmati il mio utente di riferimento,
sono arrivato all’individuazione dell’idea progettuale.
Dall’analisi delle postazioni dell’università, in particolare
una determinata tipologia di aule, ne scaturisce il concept.
Il progetto in se prende il nome di “Leggiscrivo”.
Il leggiscrivo viene utilizzato per migliorare le condizioni
di lavoro in università e non solo, utilizzato anche per la
lettura di riviste, o comunque quando se ne sente la
necessità.




                                                            01
Pierfrancesco Monopoli
    designer




Il leggiscrivo può essere utilizzato anche come comoda
cartellina porta fogli.
Infatti essendo ripiegabile esso crea due semi metà di
misura pari ad un A4.


Altri punti caratterizzanti il progetto sono i seguenti:

IL TRASPORTO
Date le dimensioni ridotte e il basso peso dell’oggetto,
viene comodamente riposto nello zaino come se fosse un
quadernone.




Osservando nel dettaglio l’oggetto, si nota il pratico porta-
penna ricavato sulla parte superiore del leggiscrivo, senza
di esso la penna , poggiata sul piano inclinato, rotolerebbe.




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    designer




Per allestire la postazione

Il leggiscrivo è costiuito da elementari soluzioni progettuali,
grazie a questo è possibile allestire la postazione di lavoro
con estrema semplicità e naturalezza di movimenti, una
volta aperto acquista una posizione ergonomica costituita
dal piano inclinato che permette all’utilizzatore di non
dover assumere posture scomode ottenendo così maggior
possibilità di seguire la lezione.




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LABORATORIO DI COMUNICAZIONE VISIVA
In questo laboratorio ho appreso le diverse tecniche di
rappresentazione dei contenuti di un progetto, andando a
scoprire come anche una solo fotogra a possa essere utile                                        Pierfrancesco Monopoli

per comunicare un concetto.
Al variare del carattere e della grandezza, cambia anche
l’importanza di ciò che si vuol comunicare.
Questo è stato utile per poter portare a termine con suc-                                         IL VOTO
cesso il progetto nale di questo insegnamento che preve-                                              È
                                                                                                 SEGRETO
deva la realizzazione di un libro che avesse come titolo “Il          IL VOTO
                                                                          È
voto è segreto”.                                                     SEGRETO
Tale progetto era mirato a ra gurare tramite fotogra e il
signi cato dei testi che compongono gli articoli inerenti al
tema assegnato.
Da qui l’idea di realizzare un libro fotogra co, costituito da
immagini evocative del testo.                                     Pierfrancesco Monopoli


Di seguito sono riportate alcune pagine del libro per poter
mostrare il lavoro realizzato.
La prima immagine ritrae la copertina essenziale e austera
del tema.



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                                                                         Il suffragio universale

                                                                         Il suffragio universale maschile fu
                                                                         introdotto con la legge del 30 giugno 1912,
                                                                         n. 666. L'elettorato attivo fu esteso a tutti i
                                                                         cittadini maschi di età superiore ai 30 anni
                                                                         senza alcun requisito di censo ne di
                                                                         istruzione, restando ferme per i

In questa sequenza di immagini, vengono ritratti i due                   maggiorenni di età inferiore ai 30 anni le
                                                                         condizioni di censo o di prestazione del
                                                                         servizio militare o il possesso di titoli di       il 21^ anno di età e, prescindendo dai limiti

momenti storici più importanti nel passo verso il diritto al             studio già richiesti in precedenza.
                                                                         Il corpo elettorale passò da 3.300.000 a
                                                                         8.443.205, di cui 2.500.000 analfabeti, pari
                                                                                                                           di età, a tutti coloro che avessero prestato
                                                                                                                           servizio nell'esercito mobilitato.
                                                                                                                           L'idea di una riforma del sistema elettorale

voto per tutti.                                                          al 23,2% della popolazione. Non si attuò
                                                                         invece la revisione dei collegi elettorali in
                                                                         base ai censimenti.
                                                                                                                           in senso proporzionale acquistò sempre
                                                                                                                           maggiori consensi nel paese nel
                                                                                                                           dopoguerra. Protagoniste di questa

La prima in questo caso ra gura il Su ragio Universale,
                                                                         La Camera respinse con votazione per              tendenza furono le forze politiche
                                                                         appello nominale la concessione del voto          d'ispirazione socialista e cattolica,
                                                                         alle donne (209 contrari, 48 a favore e 6         organizzate in partiti di massa, le quali
                                                                         astenuti).
mentre la seconda illustra il Voto alle Donne testimoniato
                                                                                                                           aspiravano ad offrire una più estesa
                                                                         Nel clima culturale del primo Novecento, in       rappresentanza a quelle classi sociali che
                                                                         cui la fiducia nel progresso tecnico e            maggiormente avevano sopportato il peso
                                                                         scientifico attribuisce agli inventori il         della guerra. Il 9 agosto 1918 la Camera

dal documento che ne attesta la veridicità.                              compito di risolvere ogni problema, anche
                                                                         la Commissione parlamentare che
                                                                         esamina       il     disegno     di    legge
                                                                                                                           votò a scrutinio segreto la nuova legge
                                                                                                                           elettorale con 224 voti a favore e 63
                                                                                                                           contrari. Alla votazione finale non presero
                                                                         sull'allargamento del suffragio dedica            parte gli ex Presidenti del Consiglio
                                                                         attenzione a decine di inventori di               Giovanni Giolitti ed Antonio Salandra. Con
                                                                         "votometri" e "votografi", precursori del         la legge 15 agosto 1919, n. 1401, fu
                                                                         voto elettronico.                                 introdotto il sistema proporzionale. Base
                                                                         Al termine del primo conflitto mondiale la        dei collegi divennero le province, ma con
                                                                         legge 16 dicembre 1918, n. 1985, ampliò il        riguardo anche alla popolazione in modo
                                                                         suffragio estendendolo a tutti i cittadini        tale che ad ogni collegio corrispondessero




                                                                    27                                                                                              28




                                                               05
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    designer

LABORATORIO DI METAPROGETTO

Nel laboratorio metaprogettuale ho appreso la tecnica         Nasce qui l’idea del TwinStick, composto da una chiave per
del lavoro di gruppo gestendo più colleghi essendo            riparazione, un coltellino ed una forchetta, inoltre è un
nominato come responsabile del gruppo, ho diretto il          oggetto utile ad identi carsi come status symbol degli
lavoro portando a termine il progetto il quale ha riserva-    skater.
to un ottimo risultato complessivo.                           Dalle fotogra e è possibile vedere la composizione origina-
Nel laboratorio è stata o erta una vasta gamma di             le e particolare per gli skater.
opportunità ed abbiamo scelto l’ambito dei parchi,
andando ad analizzare come avviene il processo di
aggregazione tra diversi clan.
E’ stato possibile individuare diversi clan, appartenenti a
diverse etnie che popolano i parchi durante i giorni della
settimana; a questo punto ho scelto di analizzare e stu-
diare un gruppo di Skater che mi hanno a ascinato per il                       poster dello scenario
loro modo originale di gestire l’evento, un momento                            [fotogramma chiave rielaborato]

conviviale per poter condividire lo stesso interesse.
Da un’attenta analisi dei vari mondi e da un’analisi di
mercato condotta tra i competitors più rilevanti del set-
tore di accessori per campeggio e tempo libero, spazian-
do da Victorinox e Keen Sport, abbiamo deciso di pro-
porre un gadget che possa unire la passione per lo skate,
quindi la necessità di riparare il proprio mezzo, al condi-
videre momenti di totale relax,come un pic-nic.

                                                              06
Pierfrancesco Monopoli
   designer




Perchè TWINSTICK

TWINSTICK è un accessorio che risponde a due esigenze
fondamentali del nostro tipo di utente: distinguersi come
skaters e avere un accessorio multifunzionale.
TWINSTICK con la sua forma pratica ed ergonomica è facil-
mente trasportabile e maneggevole.
Alle due estremità presenta un moschettone per appender-
lo ovunque (dai jeans allo zaino) ed una chiave esagonale
utile per avvitare e svitare i bulloni dello skate.
Internamente presenta 2 posate: in questo modo ognuno
potrà scegliere a seconda delle sue esigenze quali compo-
nenti avere nel suo TWINSTICK; nel nostro concept presen-
tiamo l’opzione con forchettone e coltello.




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Pierfrancesco Monopoli
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LABORATORIO DI COMPUTER GRAFICA

Nel laboratorio di computer gra ca ho appreso come è
possibile tramite un programma adatto, nella specie
Alias Studio Tools, realizzare un oggetto virtualmente.
La consegna del laboratorio consisteva nel ricreare un
oggetto, nel merito una lampada, la quale è stata
smontata, analizzata e ridisegnata a mano, in seguito i
disegni tecnici son serviti per poter ricreare al compu-
ter la lampada.
Dopo aver realizzato il modello siam passati alla fase
successiva, che richiedeva di realizzare il rendering
della lampada andando a ricreare un set fotogra co
precedentemente ideato, nel nostro caso il tutto sem-
brava iscriversi in un triangolo, questa scelta è voluta
da noi membri del gruppo, in quanto la scatola di im-
ballo della lampada aveva forma triangolare.
Di seguito sono illustrati i vari passaggi della modella-
zione




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Pierfrancesco Monopoli
   designer




Passo successivo è stato quello di modellare i vari
componenti della lampada, tra cui altri oggetti utiliz-
zati per realizzare il set fotogra co della lampada, il
quale descrive la situazione che l’acquirente trova
davanti a se nel momento in cui apre la scatola di im-
ballo.




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Pierfrancesco Monopoli
   designer




In questa schermata si possono osservare le modellazio-
ni riguardanti la lmpadina e la base della lampada, la
quale è stata costruita per metà in quanto simmetrica ed
in un secondo momento è stata specchiata rispettando le
condizioni di continuità.




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Pierfrancesco Monopoli
   designer




Dopo il passo precedente abbiamo modellato le bac-
chette che sorreggono la lampada ed in ne il corpo
lampada, questo tipo di geometria ha richiesto
l’utilizzo della funzione “revolve”che permette di trac-
ciare un pro lo e farlo ruotare di 360° per generare
una super cie.




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Pierfrancesco Monopoli
   designer




In ne, il passo più importante è stato quello di dare un
signi caato visivo a tutto ciò che è stato modellato in
precedenza, quindi sno stati associati a tutti gli ogget-
ti i materiali con i relativi colori, successivamente sono
state posizionate le luce nel set virtuale ed in ultimo è
stato lanciato il rendering con il seguente risultato.




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   designer

WORKSHOP

Durante il secondo semestre del secondo anno, è            Grazie all’utilizzo di tinte sobrie ma brillanti, come
stato realizzato un workshop il quale voleva dare un       l’argento, il Polibot diventa espressivo, giudicato
secondo utilizzo al polistirolo che viene lasciato         come una delle migliori costruzioni dell’intero corso,
inutilizzato dopo che svolge la sua funzione prima-        in quanto in grado di soddisfare una funzione con il
ria, quella di contenere e proteggere un prodotto.         minimo dispendio economico.
Il polistirolo è un materiale che può essere modella-      Nella pagina accanto seguono le fotogra e del
to con molta facilità, creando delle forme originali       Polibot.
semplici e non, ma tutte dettate dalla purezza del
suo colore, specie bianco.
Inoltre si presta moltissimo alla colorazione che lo
rende brillante e vivace, sottolineando i tratti carat-
teristici del suo valore.
In questo workshop realizzato in team con un com-
pagno universitario, abbiamo deciso di cimentarci
nella costruzione di un Robot in polistirolo che po-
tesse svolgere la funzione di indicatore di direzione
o come semplice espositore per parchi di diverti-
mento.
Nelle seguenti fotogra e, è possibile notare un terzo
utilizzo del Robot, da noi chiamato Polibot, nel quale
svolge la funzione di semplice e divertente arredo in
un ambiente high-tech.

                                                          13
Pierfrancesco Monopoli
   designer




Ecco il Polibot accostato ad una poltrana Frau e ad
un impianto surround Bose; due marchi esponenti
del mondo del lusso grazie alla massima cura dei
particolari e delle niture dei materiali.
Anche il colore stesso della parete impreziosisce il
design semplice ed e cace di Polibot.




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Pierfrancesco Monopoli
   designer




Ed in ne il suo sguardo, deciso e sottolineato da
cerchi concentrici nel suo bulbo oculare, de niscono
al meglio il suo punto focale rosso, espressione della
sua vita.




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Pierfrancesco Monopoli
   designer


LABORATORIO DI SINTESI FINALE

Durante il corso dell’ultimo anno, si è svolto il labo-    Il progetto consta di più parti il cui utente può sce-
ratorio di sintesi nale, nel quale ho sviluppato il        glierle in totus od in parte, ma ciò che spicca per
progetto nale che è stato presentato in sede di            rievocazione storica del marchio di Mandello, sono i
laurea.                                                    portoggetti laterali ricavati dalla struttura esistente
Nel corso, tenuto dal Prof Bisson Mario, ho potuto         del paraspruzzi della moto.
mettere a punto quello che sono le tecniche di rea-        Dalle immagini seguenti, è possibille capire di cosa
lizzazione di un’idea progettuale.                         si sta parlando andando a de nire un nuovo trend di
Dopo aver scelto quale fosse l’ambito più consono al       immagine per il marchio Guzzi.
mio interesse, ho deciso di realizzare un progetto
inerente al settore motociclistico, nel merito dei
portaoggetti miniaturizzati nel telaio stesso della
moto.
Dopo una lunga fase di analisi, ho appreso quanto
fosse importante ritrarre anche mondi di erenti, che
in realtà non avevano un diretto collegamento con il
mio progetto, ma rappresentavano il trend da segui-
re.
Ecco che nasce l’idea di realizare un gadget, che è
parte di un kit di accessori utile per personalizzare
un modello preciso di moto, nel merito la Moto
Guzzi Norge.


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Pierfrancesco Monopoli
   designer




Nella prima immagine, è possibile notare il punto di
partenza per il progetto, da dove in realtà si sviluppa
il de nitivo anchetto portaoggetti.




Dalla seconda immagine è possibile notare il parti-
colare portaoggetti ricavato dal ancheto originale
ed in ne montato sul modello di riferimento.




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Pierfrancesco Monopoli
   designer




Il anchetto portaoggetti, denominato Heritage,
proprio per il fatto che si ispira ad un prodotto del
passato, è capiente, inoltre prevede diversi tipi di
allestimenti, in questo caso BASIC, il quale contiene
una rete fermacarico per poter riporre e portare con
se il contenuto della stessa.




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Pierfrancesco Monopoli
   designer




Inoltre grazie alle geometrie semplici e lineari, il
 anchetto portaoggetti Heritage, non entra in con-
tatto né con la gamba del pilota, né con la gamba
del passeggero.




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Pierfrancesco Monopoli
   designer




Il progetto del portaoggetti Heritage, è pensato per
tutti coloro che desiderano de nire al meglio il pro-
prio motoveicolo, arricchendolo di dettagli, ma
soprattutto di particolari utili al viaggio.
Il portaoggetti è possibile averlo in tre diversi allesti-
menti, Basic, Key, Technology.


    BASIC                    Con rete ferma carico




    TECHNOLOGY               Con : -supporto per cellulare
                                   -presa multipla



    KEY                      Con più scomparti




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    designer


LABORATORIO DI PRODOTTO
Progetto Sparachiodi FP-s
In questo laboratorio, svoltosi durante il quarto anno
accademico, ho potuto sviluppare singolarmente un
progetto teso alla realizzazione di una nuova sparachiodi
per corniciai.
In questa esercitazione è richiesta la riprogettazione di
una macchina sparapunti pneumatica modello FP-18
prodotta ed assemblata dall’azienda ROMEO MAESTRI.
Nel merito del lavoro da svolgere è stato richiesto di re-
alizzare un prodotto che possa soddisfare l’esigenza
sempre più preponderante quale quella
dell’econommicità.
Proprio seguendo questa linea guida si sviluppa un pro-
getto che ha come punto fondamentale quello di ridurre i
pezzi componenti la macchina e realizzare più parti possi-
bili in materiale plastico, lasciando invariate le caratteris-
tiche di durata nel tempo della macchina stessa.
Essa esprime chiaramente la funzione che deve svoglere,
la sua immagine austera e ben delineata dalla sua linea
squadrata e dia con chiarezza valore e sicurezza di risul-
tato nel lavoro svolto.                                               La macchina sparachiodi originale


                                                                 21
Pierfrancesco Monopoli
    designer


IL FUNZIONAMENTO DEL PROGETTO

Grazie alla pressione sul pulsante è possibile avere come       sistema di regolazione del precarico della molla ed una
risultato una escursione del pistone pari alla corsa del        sede che permette la riposizione della macchina appesa
pulsante in quanto il fulcro è posizionato al centro della      ad una parete attrezzata, così come sono soliti fare i cor-
leva, oltre al fatto che permette di avere un ingombro          niciai a ne lavoro.
ridotto del manico stesso, dove la sua sezione misura           La scocca è realizzata in ABS, con inserti metallici per la
(nella macchina riprogettata) solo 23mm di altezza e            chiusura dela macchina oltre all’utilizzo di snap t per il
22mm in larghezza, recando estrema facilità e comodità          serraggio del serbatoio di freccette o chiodini.
all’utilizzatore stesso.                                        La macchina sulla scocca esterna presenta due seager e
 Il ritorno del pulsante in posizione di riposo è assicurato    due perni, che enfatizzano i punti di rotazione dei sistemi
dalla molla che è parte integrante del pulsante stesso, il      di attuazione, il tutto per dare un’impronta acnor più
quale viene realizzato in RTP200E AMORPHOUS NYLON               tecnica alla macchina.
(PA) avente le seguenti caratteristiche meccaniche:             Segue un’immagine esplicativa della macchina con il
- TENSILE MODULE 2.34 GPa                                       sistema interno di attivazione.
- FLEXURAL YIELD STRENGTH 124 MPa
Dopo aver e ettuato i calcoli di veri ca strutturale del
componente ho optato per la soluzione che annulla la                Pulsante
tradizionale molla elicoidale metallica.
La parte costituente la molla di rinvio, ha una forma ad
arco con una sezione interna rettangolare di 1x5mm.                                        Fulcro
                                                                                                               Otturatore
La macchina così ricostrutita, vede un rifacimento
estetico poco invasivo da un punto di vista funzionale,
infatti la macchina integra all’interno della scocca il

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Pierfrancesco Monopoli
   designer


La macchina nella sua espressione tecnica




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Pierfrancesco Monopoli
   designer


LABOATORIO DI PRODOTTO
Progetto A ettatrice Berkel

In questo laboratorio, svoltosi durante il quarto anno         l’aggiunta di nuovi elementi, i quali occupano spazio
accademico, ho potuto sviluppare in collaborazione con         all’interno della macchina.
un team di lavoro, supportati dall’azienda Berkel, il          Il problema fondamentale dei modelli automatici, utiliz-
pogetto di automazione del modello di a ettatrice              zati nella rete della grande distribuzione, vede il foro
Avantgarde.                                                    inevitabile sulla fetta di a ettato.
Il suddetto modello, rappresenta il top di gamma Berkel        Essa infatti, utilizza degli uncini che perforano il prodotto
per quanto riguarda macchine da banco manuali, realiz-         trasportandolo sul piano di ribaltamento fetta.
zata in colata di alluminio, la macchina presenta una linea    Dovendo quindi gestire diverse poblematiche, è stato
accattivante ed innovativa se si tiene conto dei trend         utili in fase di brainstorming gestire una checklist che
comuni.                                                        mettesse dei vincoli progettuali, trasformatisi poi in
Il progetto seguito dal team del quale son stato coordina-     spunti.
tore, ha visto il susseguirsi di proposte che hanno portato    Da questo inizia il progetto, che vede l’attenzione per:
alla minimizzazione degli interventi strutturali sul mac-      -eliminazione dei fori sul prodotto;
china esistente.                                               -migliorare la pulizia della macchina;
Ciò che è stato il binario guida del progetto è la seguente    -minimizzare gli interventi;
  loso a progettuale: rendere automatica una macchina          -attenzione ai componenti aggiuntivi.
che originalmente è manuale col minor numero di inter-
venti possibili.
Questo porta ad una razionalizzazione degli elementi
presenti in macchina, oltre a dover considerare che
l’introduzione di un sistema automatico, contempla

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Pierfrancesco Monopoli
    designer


LA MACCHINA ESISTENTE

Un’occhiata veloce al modello ha portato alla realizzazi-
one di una proposta semplice, che oltre all’e cienza sulla
qule si basa, vede anche il rispetto di tecnologie già utiliz-
zate dall’azienda per la realizzazione delle parti della
macchina attuale.




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Pierfrancesco Monopoli
    designer

LA PROPOSTA DI PROGETTO

Essa consta di quattro diverse parti che vengono integra-
te nel modello manuale per rendere il funzionamento
ottimale e veloce.
Esse sono:
-sistema di ribaltamento fette
-basamento
-vassoio motorizzato
-carterizzazione esterna
RIBALTAMENTO FETTE
La parte di ribaltamento e trasporto fette è composta,
come è posibile vedere in fotogra a, da un sistema di rulli
che tendono e pongono in rotazione dei nastri in mate-
riale polimerico elastico, i quali hanno il compito di prele-
vare la fetta senza bucarla come facevano i precedenti
uncini; si dispone inoltre di un rullo di pressione nelle
immediate vicinanze della vela della macchina(parte
mobile verticale), il quale garantisce l’adesione della fetta
sul sistema di nastri.
Il ribaltamento dell fetta è a dato ad una mano metallica
la quale, azionata tramite un motore magnetico, distacca
il prodotto dal sistema di acquisizione senza rovinare la
fetta.

                                                                26
Pierfrancesco Monopoli
    designer



Grazie al nottolino rosso, il quale scorre all’interno di una
boccola, il sistema di pressione del prodotto viene distac-
cato dal complesso, l’albero che attraversa il tutto è soli-
dale ad una molla che permette di e ettuare una torsione
ed una traslazione




                                                                27
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    designer


LA PULIZIA

La pulizia della macchina, o meglio del sistema di rulli, è
a data ad una sella pulente che ingloba i nastri e gli
igienizza, così facendo la sella sarà poi igienizzata a sua
volta e pronta per la successiva pulizia della macchina.




                                                              28
Pierfrancesco Monopoli
   designer


IL BASAMENTO

Il basamento è il punto focale della macchina, dove viene
appoggiata e ssata tramite poppette, l’intera macchina
esistente, questo garantisce diverse funzioni:
-posizionameto inclinato di 8°(derivante da prove speri-
mantali) della macchina per garantire l’adesione di fette
di spessore elevato sul sistema nastri;
-montaggio dell’intera struttura di movimentazione fetta;
-aggancio del vassoio;
-sistemazioni componenti interni(derivazione elettrica,
trasformatori,ecc).




                                                            29
Pierfrancesco Monopoli
    designer


IL VASSOIO

Il vassoio è realizato per stampaggio di lamiera, grazie ad
un archetto piegato viene movimentato dal sistema di
gestione elettronico della macchina, permettendo la
disposizione secondo schemi di erenti del prodotto.
La ruota invece serve ad appoggiare il vassoio sul piano
della macchina per evitare che etta per azione del suo
peso sul lato destro.




                                                              30
Pierfrancesco Monopoli
    designer


CARTERIZZAZIONE

Il carter di colore rosso, realizzato in materiale polimerico,
cela al suo interno il sitema di azionamento della mano di
ribaltamento del prodotto.
Utile sia ad un ne estetico ma anche funzionale, in
quanto evita che lo sporco entri nelgi ingranaggi della
macchina.
Grazie ad una linguetta che funge da snap, viene incas-
trato nella sede ricavata nel basamento.




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Pierfrancesco Monopoli
   designer


PANORAMICA MACCHINA

Nell’immagine seguente possiamo notare come il sistema
si integra nel miglior modo con lo stile della macchina
esistente, risultando un completamento della stessa.




                                                          32
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    designer


LABORATORIO DI SINTESI FINALE
Progetto di una lavastoviglie

Il progetto si è svolto durante il quinto ed ultimo anno di     della popolazione; la casa dunque deve essere il rifugio, il
università.                                                     riparo da una giornata lavorativa frenetica e provante.
Il concept che ha guidato l’intero iter progettuale è           Per questo non deve prescindere da alcuna comodità e
“l’integrazione lavandino / lavastoviglie”.                     deve essere equilibrata nelle soluzioni e nel suo design.
Siamo nell’era della vita frenetica, una vita dove nulla può    Se quindi la riduzione dello spazio abitativo risulta essere
essere lasciato al caso, dal lavoro alla casa.                  così preponderante, allora non possiamo privarci di
Proprio in questo ambito, sono principalmente in uen-           alcuna comodità all’interno di queste tipologie di appar-
zati i nuovi progetti, che devono rispondere ad esigenze        tamenti.
di erenti e potersi o rire come valide opportunità a            Dunque il target utente del concept desidera avere
soluzioni oramai obsolete e di comune reperibilità.             all’interno della propria abitazione soluzioni che integ-
Il progetto quindi prende valenza estetica e funzionale;        rino diverse tipologie di sistemi in unico volume o
dal suo stilema deve essere chiaro che rappresenti              modulo.
sicurezza e facilità di utilizzo.                               Il concept quindi, parte dalla de nizione di un modulo
Proprio su questo nuovo input, vengono realizzate pro-          con ingombri 60x60x90cm, dove poter riporre all’interno
poste che delimitano aree tematiche diverse, la casa            una lavastoviglie di medie dimensioni, e un lavello che
intesa non più come imponente struttura, ma come pic-           abbia la cubatura di uno standard.
cola costruzione dotata di tutti i comfort, un piccolo con-     Il nome stesso dell’elettrodomestico diventa così l’icona
centrato di funzioni, passioni e cultura.                       del concetto di integrazione perfettamente riuscito:
L’appartamento quindi ha per tendenza spazi ridotti che         “Lavastovello”.
convergono nella soluzione scelta dalla maggior parte


                                                               33
Pierfrancesco Monopoli
    designer


FILOSOFIA

Lavastovello: già dal nome è chiaro, esso è l’integrazione
nata da un elettrodomestico quale la lavastoviglie ed un
lavello.
I due sistemi, se pur usano l’acqua per il lavaggio, hanno
ubicazioni di erenti.
Si parla di lavastoviglie da incasso, da libera installazione.
Da questa denominazione per classe o tipologia di mac-
china, dipende la loro riconoscibilità all’interno
dell’ambiente cucina.
La macchina proposta quindi è un elettrodomestico a se
stante, che si pone volutamente come tale.




                                                                 34
Pierfrancesco Monopoli
    designer




IL PROGETTO

Lavastovello si presenta come modulo di larghezza e
profondità di 60 cm con un’altezza da terra di 90 cm.
Esso consta di una lavastoviglie al suo interno con capac-
ità di 10 coperti IEC, quindi garantendo una capienza
media, ed un lavello avente geometrie di riferimento
studiate per interagire con gli accessori della lavastovi-
glie.
Lavastovello è composto da un basamento, sul quale
viene appoggiata e ssata la cassa di lavaggio della mac-
china, avvolta da un telaio che oltre a irrigidirla, è l’organo
di giuntura tra il lavandino ed essa stessa.
Sui laterali l’elettrodomestico è chiuso con cover in lam-
iera che celano al loro interno tutta la parte di funzion-
amento della macchina.
Oltre alla struttura fondamentale, sono comprese quindi
tutte le parti di funzionamento della lavastoviglie, dalla
pompa al motore alle varie connessioni elettriche.
Il portellone della macchina, rispetto alla consueta porta
incernierata, è un cassetto, vincolato a guide lineari tele-
scopiche, ssate a loro volta sulla cassa della macchina.



                                                                  35
Pierfrancesco Monopoli
    designer




Al cassetto è vincolato il cestello inferiore di carico, dove
trovano ubicazione le stoviglie di maggior ingombro
come pentole e piatti da portata.
Mentre la parte superiore di carico è caratterizzata da
cestelli amovibili, che hanno concorso alla stilizzazione
del lavello in quanto trovano accesso nel lato corto di
quest’ultimo; inoltre è presente il sistema di riposizione
delle tazzine e il porta posate; il tutto è appoggiato su di
un telaio solidale alle guide.
Questi ultimi accessori, tranne i cestelli amovibili, sono
realizzati in materiale plastico.
Il cestello superiore, è montato su guide standard, sia per
dimensioni che per tipologia, sono le medesime delle
lavastoviglie Candy ora in commercio.
Il sistema di lavaggio della macchina resta invariato,
avente irroratori a girandola sia nella parte inferiore della
cassa che nel parte mediana.




                                                                36
Pierfrancesco Monopoli
   designer




La macchina è gestita da un sistema di strumentazione          La gra ca di semplice lettura è voluta per garantire
caratterizzato dalla forma originale generata dall’o set       all’utente medio di non avere di coltà nell’avviare
del perimetro del lavello.                                     l’elettrodomestico, questo è possibile grazie a scritte
La scelta del materiale e la tecnologia di riferimento, non    serigrafate e illuminate da led monocromatici.
sono stati a atto un compito semplice: vediamone i             Giocando sulla regolazione della luminosità del diodo, si
motivi.                                                        può dare maggiore spicco al comando selezionato.
La strumentazione, voluta e posta sul top del lavello,
potrebbe essere casualmente danneggiata da un utente
distratto che, inavvertitamente, appoggiasse un tegame
bollente su di essa.
Da qui, l’idea di proporre la strumentazione in vetroc-
eramica, materiale utilizzato per la costruzione dei piani
cottura a induzione.
Questo garantisce il funzionamento della strumentazione
anche se esposta a choc termico.
La strumentazione è comandata grazie alla tecnologia a
s oramento o erta da pulsanti capacitivi; nel merito essa
è costituita da:
-struttura vetroceramica;
-scheda elettrica
-struttura plastica di di usione e sostentamento del
sistema



                                                              37
Pierfrancesco Monopoli
    designer




Tre le di erenti varianti disponibili:
-color
-essenza
-inox




                                         38

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Portfolio Progetti

  • 1. Pierfrancesco Monopoli designer Portfolio Pierfrancesco Monopoli
  • 2. Pierfrancesco Monopoli Presentazione designer L’amore innato per la velocità, la lotta contro il tempo e il voler arrivare alla meta scelta, mi hanno spinto e guidato nel mondo del design, col desiderio di cogliere ogni minimo segnale, per proporre nuove tendenze e nuovi orizzonti sensoriali. La propensione a lavorare in team, mi ha permesso di raggiungere i traguardi pre s- sati con estrema velocità, cercando sempre di tendere all’eccellenza. Ho 25 anni, sono cintura nera di Karate, laureato in Design & Engineering con l’obiettivo di progettare e rendere producibili gli oggetti creati, sia individualmente sia in squadra. Tra i miei interessi, l’irrefrenabile trasporto per i motori è quello che pervade le mie giornate. Durante l’esperienza universitaria ho puntato su un disegno di vita atto alla massima resa ed e cienza, sfruttando le mie principali doti di tenacia, ducia nel prossimo e responsabilità.
  • 3. Pierfrancesco Monopoli designer LABORATORIO DI DISEGNO INDUSTRIALE In questo laboratorio, svoltosi durante il primo anno acca- demico, ho appreso le tecniche basilari di analisi di problemi e bisogni dell’utente. Il laboratorio è stato svolto creando in fase iniziale dei gruppi di lavoro composti da due persone, in merito è stato possibile analizzare il proprio utente durante la routine universitaria, portando alla luce problematiche relative alle strutture che a ollano l’università. Dopo un’analisi etnogra ca, nella quale ho potuto ritrarre tramite fotogra e e lmati il mio utente di riferimento, sono arrivato all’individuazione dell’idea progettuale. Dall’analisi delle postazioni dell’università, in particolare una determinata tipologia di aule, ne scaturisce il concept. Il progetto in se prende il nome di “Leggiscrivo”. Il leggiscrivo viene utilizzato per migliorare le condizioni di lavoro in università e non solo, utilizzato anche per la lettura di riviste, o comunque quando se ne sente la necessità. 01
  • 4. Pierfrancesco Monopoli designer Il leggiscrivo può essere utilizzato anche come comoda cartellina porta fogli. Infatti essendo ripiegabile esso crea due semi metà di misura pari ad un A4. Altri punti caratterizzanti il progetto sono i seguenti: IL TRASPORTO Date le dimensioni ridotte e il basso peso dell’oggetto, viene comodamente riposto nello zaino come se fosse un quadernone. Osservando nel dettaglio l’oggetto, si nota il pratico porta- penna ricavato sulla parte superiore del leggiscrivo, senza di esso la penna , poggiata sul piano inclinato, rotolerebbe. 02
  • 5. Pierfrancesco Monopoli designer Per allestire la postazione Il leggiscrivo è costiuito da elementari soluzioni progettuali, grazie a questo è possibile allestire la postazione di lavoro con estrema semplicità e naturalezza di movimenti, una volta aperto acquista una posizione ergonomica costituita dal piano inclinato che permette all’utilizzatore di non dover assumere posture scomode ottenendo così maggior possibilità di seguire la lezione. 03
  • 6. Pierfrancesco Monopoli designer LABORATORIO DI COMUNICAZIONE VISIVA In questo laboratorio ho appreso le diverse tecniche di rappresentazione dei contenuti di un progetto, andando a scoprire come anche una solo fotogra a possa essere utile Pierfrancesco Monopoli per comunicare un concetto. Al variare del carattere e della grandezza, cambia anche l’importanza di ciò che si vuol comunicare. Questo è stato utile per poter portare a termine con suc- IL VOTO cesso il progetto nale di questo insegnamento che preve- È SEGRETO deva la realizzazione di un libro che avesse come titolo “Il IL VOTO È voto è segreto”. SEGRETO Tale progetto era mirato a ra gurare tramite fotogra e il signi cato dei testi che compongono gli articoli inerenti al tema assegnato. Da qui l’idea di realizzare un libro fotogra co, costituito da immagini evocative del testo. Pierfrancesco Monopoli Di seguito sono riportate alcune pagine del libro per poter mostrare il lavoro realizzato. La prima immagine ritrae la copertina essenziale e austera del tema. 04
  • 7. Pierfrancesco Monopoli designer Il suffragio universale Il suffragio universale maschile fu introdotto con la legge del 30 giugno 1912, n. 666. L'elettorato attivo fu esteso a tutti i cittadini maschi di età superiore ai 30 anni senza alcun requisito di censo ne di istruzione, restando ferme per i In questa sequenza di immagini, vengono ritratti i due maggiorenni di età inferiore ai 30 anni le condizioni di censo o di prestazione del servizio militare o il possesso di titoli di il 21^ anno di età e, prescindendo dai limiti momenti storici più importanti nel passo verso il diritto al studio già richiesti in precedenza. Il corpo elettorale passò da 3.300.000 a 8.443.205, di cui 2.500.000 analfabeti, pari di età, a tutti coloro che avessero prestato servizio nell'esercito mobilitato. L'idea di una riforma del sistema elettorale voto per tutti. al 23,2% della popolazione. Non si attuò invece la revisione dei collegi elettorali in base ai censimenti. in senso proporzionale acquistò sempre maggiori consensi nel paese nel dopoguerra. Protagoniste di questa La prima in questo caso ra gura il Su ragio Universale, La Camera respinse con votazione per tendenza furono le forze politiche appello nominale la concessione del voto d'ispirazione socialista e cattolica, alle donne (209 contrari, 48 a favore e 6 organizzate in partiti di massa, le quali astenuti). mentre la seconda illustra il Voto alle Donne testimoniato aspiravano ad offrire una più estesa Nel clima culturale del primo Novecento, in rappresentanza a quelle classi sociali che cui la fiducia nel progresso tecnico e maggiormente avevano sopportato il peso scientifico attribuisce agli inventori il della guerra. Il 9 agosto 1918 la Camera dal documento che ne attesta la veridicità. compito di risolvere ogni problema, anche la Commissione parlamentare che esamina il disegno di legge votò a scrutinio segreto la nuova legge elettorale con 224 voti a favore e 63 contrari. Alla votazione finale non presero sull'allargamento del suffragio dedica parte gli ex Presidenti del Consiglio attenzione a decine di inventori di Giovanni Giolitti ed Antonio Salandra. Con "votometri" e "votografi", precursori del la legge 15 agosto 1919, n. 1401, fu voto elettronico. introdotto il sistema proporzionale. Base Al termine del primo conflitto mondiale la dei collegi divennero le province, ma con legge 16 dicembre 1918, n. 1985, ampliò il riguardo anche alla popolazione in modo suffragio estendendolo a tutti i cittadini tale che ad ogni collegio corrispondessero 27 28 05
  • 8. Pierfrancesco Monopoli designer LABORATORIO DI METAPROGETTO Nel laboratorio metaprogettuale ho appreso la tecnica Nasce qui l’idea del TwinStick, composto da una chiave per del lavoro di gruppo gestendo più colleghi essendo riparazione, un coltellino ed una forchetta, inoltre è un nominato come responsabile del gruppo, ho diretto il oggetto utile ad identi carsi come status symbol degli lavoro portando a termine il progetto il quale ha riserva- skater. to un ottimo risultato complessivo. Dalle fotogra e è possibile vedere la composizione origina- Nel laboratorio è stata o erta una vasta gamma di le e particolare per gli skater. opportunità ed abbiamo scelto l’ambito dei parchi, andando ad analizzare come avviene il processo di aggregazione tra diversi clan. E’ stato possibile individuare diversi clan, appartenenti a diverse etnie che popolano i parchi durante i giorni della settimana; a questo punto ho scelto di analizzare e stu- diare un gruppo di Skater che mi hanno a ascinato per il poster dello scenario loro modo originale di gestire l’evento, un momento [fotogramma chiave rielaborato] conviviale per poter condividire lo stesso interesse. Da un’attenta analisi dei vari mondi e da un’analisi di mercato condotta tra i competitors più rilevanti del set- tore di accessori per campeggio e tempo libero, spazian- do da Victorinox e Keen Sport, abbiamo deciso di pro- porre un gadget che possa unire la passione per lo skate, quindi la necessità di riparare il proprio mezzo, al condi- videre momenti di totale relax,come un pic-nic. 06
  • 9. Pierfrancesco Monopoli designer Perchè TWINSTICK TWINSTICK è un accessorio che risponde a due esigenze fondamentali del nostro tipo di utente: distinguersi come skaters e avere un accessorio multifunzionale. TWINSTICK con la sua forma pratica ed ergonomica è facil- mente trasportabile e maneggevole. Alle due estremità presenta un moschettone per appender- lo ovunque (dai jeans allo zaino) ed una chiave esagonale utile per avvitare e svitare i bulloni dello skate. Internamente presenta 2 posate: in questo modo ognuno potrà scegliere a seconda delle sue esigenze quali compo- nenti avere nel suo TWINSTICK; nel nostro concept presen- tiamo l’opzione con forchettone e coltello. 07
  • 10. Pierfrancesco Monopoli designer LABORATORIO DI COMPUTER GRAFICA Nel laboratorio di computer gra ca ho appreso come è possibile tramite un programma adatto, nella specie Alias Studio Tools, realizzare un oggetto virtualmente. La consegna del laboratorio consisteva nel ricreare un oggetto, nel merito una lampada, la quale è stata smontata, analizzata e ridisegnata a mano, in seguito i disegni tecnici son serviti per poter ricreare al compu- ter la lampada. Dopo aver realizzato il modello siam passati alla fase successiva, che richiedeva di realizzare il rendering della lampada andando a ricreare un set fotogra co precedentemente ideato, nel nostro caso il tutto sem- brava iscriversi in un triangolo, questa scelta è voluta da noi membri del gruppo, in quanto la scatola di im- ballo della lampada aveva forma triangolare. Di seguito sono illustrati i vari passaggi della modella- zione 08
  • 11. Pierfrancesco Monopoli designer Passo successivo è stato quello di modellare i vari componenti della lampada, tra cui altri oggetti utiliz- zati per realizzare il set fotogra co della lampada, il quale descrive la situazione che l’acquirente trova davanti a se nel momento in cui apre la scatola di im- ballo. 09
  • 12. Pierfrancesco Monopoli designer In questa schermata si possono osservare le modellazio- ni riguardanti la lmpadina e la base della lampada, la quale è stata costruita per metà in quanto simmetrica ed in un secondo momento è stata specchiata rispettando le condizioni di continuità. 10
  • 13. Pierfrancesco Monopoli designer Dopo il passo precedente abbiamo modellato le bac- chette che sorreggono la lampada ed in ne il corpo lampada, questo tipo di geometria ha richiesto l’utilizzo della funzione “revolve”che permette di trac- ciare un pro lo e farlo ruotare di 360° per generare una super cie. 11
  • 14. Pierfrancesco Monopoli designer In ne, il passo più importante è stato quello di dare un signi caato visivo a tutto ciò che è stato modellato in precedenza, quindi sno stati associati a tutti gli ogget- ti i materiali con i relativi colori, successivamente sono state posizionate le luce nel set virtuale ed in ultimo è stato lanciato il rendering con il seguente risultato. 12
  • 15. Pierfrancesco Monopoli designer WORKSHOP Durante il secondo semestre del secondo anno, è Grazie all’utilizzo di tinte sobrie ma brillanti, come stato realizzato un workshop il quale voleva dare un l’argento, il Polibot diventa espressivo, giudicato secondo utilizzo al polistirolo che viene lasciato come una delle migliori costruzioni dell’intero corso, inutilizzato dopo che svolge la sua funzione prima- in quanto in grado di soddisfare una funzione con il ria, quella di contenere e proteggere un prodotto. minimo dispendio economico. Il polistirolo è un materiale che può essere modella- Nella pagina accanto seguono le fotogra e del to con molta facilità, creando delle forme originali Polibot. semplici e non, ma tutte dettate dalla purezza del suo colore, specie bianco. Inoltre si presta moltissimo alla colorazione che lo rende brillante e vivace, sottolineando i tratti carat- teristici del suo valore. In questo workshop realizzato in team con un com- pagno universitario, abbiamo deciso di cimentarci nella costruzione di un Robot in polistirolo che po- tesse svolgere la funzione di indicatore di direzione o come semplice espositore per parchi di diverti- mento. Nelle seguenti fotogra e, è possibile notare un terzo utilizzo del Robot, da noi chiamato Polibot, nel quale svolge la funzione di semplice e divertente arredo in un ambiente high-tech. 13
  • 16. Pierfrancesco Monopoli designer Ecco il Polibot accostato ad una poltrana Frau e ad un impianto surround Bose; due marchi esponenti del mondo del lusso grazie alla massima cura dei particolari e delle niture dei materiali. Anche il colore stesso della parete impreziosisce il design semplice ed e cace di Polibot. 14
  • 17. Pierfrancesco Monopoli designer Ed in ne il suo sguardo, deciso e sottolineato da cerchi concentrici nel suo bulbo oculare, de niscono al meglio il suo punto focale rosso, espressione della sua vita. 15
  • 18. Pierfrancesco Monopoli designer LABORATORIO DI SINTESI FINALE Durante il corso dell’ultimo anno, si è svolto il labo- Il progetto consta di più parti il cui utente può sce- ratorio di sintesi nale, nel quale ho sviluppato il glierle in totus od in parte, ma ciò che spicca per progetto nale che è stato presentato in sede di rievocazione storica del marchio di Mandello, sono i laurea. portoggetti laterali ricavati dalla struttura esistente Nel corso, tenuto dal Prof Bisson Mario, ho potuto del paraspruzzi della moto. mettere a punto quello che sono le tecniche di rea- Dalle immagini seguenti, è possibille capire di cosa lizzazione di un’idea progettuale. si sta parlando andando a de nire un nuovo trend di Dopo aver scelto quale fosse l’ambito più consono al immagine per il marchio Guzzi. mio interesse, ho deciso di realizzare un progetto inerente al settore motociclistico, nel merito dei portaoggetti miniaturizzati nel telaio stesso della moto. Dopo una lunga fase di analisi, ho appreso quanto fosse importante ritrarre anche mondi di erenti, che in realtà non avevano un diretto collegamento con il mio progetto, ma rappresentavano il trend da segui- re. Ecco che nasce l’idea di realizare un gadget, che è parte di un kit di accessori utile per personalizzare un modello preciso di moto, nel merito la Moto Guzzi Norge. 16
  • 19. Pierfrancesco Monopoli designer Nella prima immagine, è possibile notare il punto di partenza per il progetto, da dove in realtà si sviluppa il de nitivo anchetto portaoggetti. Dalla seconda immagine è possibile notare il parti- colare portaoggetti ricavato dal ancheto originale ed in ne montato sul modello di riferimento. 17
  • 20. Pierfrancesco Monopoli designer Il anchetto portaoggetti, denominato Heritage, proprio per il fatto che si ispira ad un prodotto del passato, è capiente, inoltre prevede diversi tipi di allestimenti, in questo caso BASIC, il quale contiene una rete fermacarico per poter riporre e portare con se il contenuto della stessa. 18
  • 21. Pierfrancesco Monopoli designer Inoltre grazie alle geometrie semplici e lineari, il anchetto portaoggetti Heritage, non entra in con- tatto né con la gamba del pilota, né con la gamba del passeggero. 19
  • 22. Pierfrancesco Monopoli designer Il progetto del portaoggetti Heritage, è pensato per tutti coloro che desiderano de nire al meglio il pro- prio motoveicolo, arricchendolo di dettagli, ma soprattutto di particolari utili al viaggio. Il portaoggetti è possibile averlo in tre diversi allesti- menti, Basic, Key, Technology. BASIC Con rete ferma carico TECHNOLOGY Con : -supporto per cellulare -presa multipla KEY Con più scomparti 20
  • 23. Pierfrancesco Monopoli designer LABORATORIO DI PRODOTTO Progetto Sparachiodi FP-s In questo laboratorio, svoltosi durante il quarto anno accademico, ho potuto sviluppare singolarmente un progetto teso alla realizzazione di una nuova sparachiodi per corniciai. In questa esercitazione è richiesta la riprogettazione di una macchina sparapunti pneumatica modello FP-18 prodotta ed assemblata dall’azienda ROMEO MAESTRI. Nel merito del lavoro da svolgere è stato richiesto di re- alizzare un prodotto che possa soddisfare l’esigenza sempre più preponderante quale quella dell’econommicità. Proprio seguendo questa linea guida si sviluppa un pro- getto che ha come punto fondamentale quello di ridurre i pezzi componenti la macchina e realizzare più parti possi- bili in materiale plastico, lasciando invariate le caratteris- tiche di durata nel tempo della macchina stessa. Essa esprime chiaramente la funzione che deve svoglere, la sua immagine austera e ben delineata dalla sua linea squadrata e dia con chiarezza valore e sicurezza di risul- tato nel lavoro svolto. La macchina sparachiodi originale 21
  • 24. Pierfrancesco Monopoli designer IL FUNZIONAMENTO DEL PROGETTO Grazie alla pressione sul pulsante è possibile avere come sistema di regolazione del precarico della molla ed una risultato una escursione del pistone pari alla corsa del sede che permette la riposizione della macchina appesa pulsante in quanto il fulcro è posizionato al centro della ad una parete attrezzata, così come sono soliti fare i cor- leva, oltre al fatto che permette di avere un ingombro niciai a ne lavoro. ridotto del manico stesso, dove la sua sezione misura La scocca è realizzata in ABS, con inserti metallici per la (nella macchina riprogettata) solo 23mm di altezza e chiusura dela macchina oltre all’utilizzo di snap t per il 22mm in larghezza, recando estrema facilità e comodità serraggio del serbatoio di freccette o chiodini. all’utilizzatore stesso. La macchina sulla scocca esterna presenta due seager e Il ritorno del pulsante in posizione di riposo è assicurato due perni, che enfatizzano i punti di rotazione dei sistemi dalla molla che è parte integrante del pulsante stesso, il di attuazione, il tutto per dare un’impronta acnor più quale viene realizzato in RTP200E AMORPHOUS NYLON tecnica alla macchina. (PA) avente le seguenti caratteristiche meccaniche: Segue un’immagine esplicativa della macchina con il - TENSILE MODULE 2.34 GPa sistema interno di attivazione. - FLEXURAL YIELD STRENGTH 124 MPa Dopo aver e ettuato i calcoli di veri ca strutturale del componente ho optato per la soluzione che annulla la Pulsante tradizionale molla elicoidale metallica. La parte costituente la molla di rinvio, ha una forma ad arco con una sezione interna rettangolare di 1x5mm. Fulcro Otturatore La macchina così ricostrutita, vede un rifacimento estetico poco invasivo da un punto di vista funzionale, infatti la macchina integra all’interno della scocca il 22
  • 25. Pierfrancesco Monopoli designer La macchina nella sua espressione tecnica 23
  • 26. Pierfrancesco Monopoli designer LABOATORIO DI PRODOTTO Progetto A ettatrice Berkel In questo laboratorio, svoltosi durante il quarto anno l’aggiunta di nuovi elementi, i quali occupano spazio accademico, ho potuto sviluppare in collaborazione con all’interno della macchina. un team di lavoro, supportati dall’azienda Berkel, il Il problema fondamentale dei modelli automatici, utiliz- pogetto di automazione del modello di a ettatrice zati nella rete della grande distribuzione, vede il foro Avantgarde. inevitabile sulla fetta di a ettato. Il suddetto modello, rappresenta il top di gamma Berkel Essa infatti, utilizza degli uncini che perforano il prodotto per quanto riguarda macchine da banco manuali, realiz- trasportandolo sul piano di ribaltamento fetta. zata in colata di alluminio, la macchina presenta una linea Dovendo quindi gestire diverse poblematiche, è stato accattivante ed innovativa se si tiene conto dei trend utili in fase di brainstorming gestire una checklist che comuni. mettesse dei vincoli progettuali, trasformatisi poi in Il progetto seguito dal team del quale son stato coordina- spunti. tore, ha visto il susseguirsi di proposte che hanno portato Da questo inizia il progetto, che vede l’attenzione per: alla minimizzazione degli interventi strutturali sul mac- -eliminazione dei fori sul prodotto; china esistente. -migliorare la pulizia della macchina; Ciò che è stato il binario guida del progetto è la seguente -minimizzare gli interventi; loso a progettuale: rendere automatica una macchina -attenzione ai componenti aggiuntivi. che originalmente è manuale col minor numero di inter- venti possibili. Questo porta ad una razionalizzazione degli elementi presenti in macchina, oltre a dover considerare che l’introduzione di un sistema automatico, contempla 24
  • 27. Pierfrancesco Monopoli designer LA MACCHINA ESISTENTE Un’occhiata veloce al modello ha portato alla realizzazi- one di una proposta semplice, che oltre all’e cienza sulla qule si basa, vede anche il rispetto di tecnologie già utiliz- zate dall’azienda per la realizzazione delle parti della macchina attuale. 25
  • 28. Pierfrancesco Monopoli designer LA PROPOSTA DI PROGETTO Essa consta di quattro diverse parti che vengono integra- te nel modello manuale per rendere il funzionamento ottimale e veloce. Esse sono: -sistema di ribaltamento fette -basamento -vassoio motorizzato -carterizzazione esterna RIBALTAMENTO FETTE La parte di ribaltamento e trasporto fette è composta, come è posibile vedere in fotogra a, da un sistema di rulli che tendono e pongono in rotazione dei nastri in mate- riale polimerico elastico, i quali hanno il compito di prele- vare la fetta senza bucarla come facevano i precedenti uncini; si dispone inoltre di un rullo di pressione nelle immediate vicinanze della vela della macchina(parte mobile verticale), il quale garantisce l’adesione della fetta sul sistema di nastri. Il ribaltamento dell fetta è a dato ad una mano metallica la quale, azionata tramite un motore magnetico, distacca il prodotto dal sistema di acquisizione senza rovinare la fetta. 26
  • 29. Pierfrancesco Monopoli designer Grazie al nottolino rosso, il quale scorre all’interno di una boccola, il sistema di pressione del prodotto viene distac- cato dal complesso, l’albero che attraversa il tutto è soli- dale ad una molla che permette di e ettuare una torsione ed una traslazione 27
  • 30. Pierfrancesco Monopoli designer LA PULIZIA La pulizia della macchina, o meglio del sistema di rulli, è a data ad una sella pulente che ingloba i nastri e gli igienizza, così facendo la sella sarà poi igienizzata a sua volta e pronta per la successiva pulizia della macchina. 28
  • 31. Pierfrancesco Monopoli designer IL BASAMENTO Il basamento è il punto focale della macchina, dove viene appoggiata e ssata tramite poppette, l’intera macchina esistente, questo garantisce diverse funzioni: -posizionameto inclinato di 8°(derivante da prove speri- mantali) della macchina per garantire l’adesione di fette di spessore elevato sul sistema nastri; -montaggio dell’intera struttura di movimentazione fetta; -aggancio del vassoio; -sistemazioni componenti interni(derivazione elettrica, trasformatori,ecc). 29
  • 32. Pierfrancesco Monopoli designer IL VASSOIO Il vassoio è realizato per stampaggio di lamiera, grazie ad un archetto piegato viene movimentato dal sistema di gestione elettronico della macchina, permettendo la disposizione secondo schemi di erenti del prodotto. La ruota invece serve ad appoggiare il vassoio sul piano della macchina per evitare che etta per azione del suo peso sul lato destro. 30
  • 33. Pierfrancesco Monopoli designer CARTERIZZAZIONE Il carter di colore rosso, realizzato in materiale polimerico, cela al suo interno il sitema di azionamento della mano di ribaltamento del prodotto. Utile sia ad un ne estetico ma anche funzionale, in quanto evita che lo sporco entri nelgi ingranaggi della macchina. Grazie ad una linguetta che funge da snap, viene incas- trato nella sede ricavata nel basamento. 31
  • 34. Pierfrancesco Monopoli designer PANORAMICA MACCHINA Nell’immagine seguente possiamo notare come il sistema si integra nel miglior modo con lo stile della macchina esistente, risultando un completamento della stessa. 32
  • 35. Pierfrancesco Monopoli designer LABORATORIO DI SINTESI FINALE Progetto di una lavastoviglie Il progetto si è svolto durante il quinto ed ultimo anno di della popolazione; la casa dunque deve essere il rifugio, il università. riparo da una giornata lavorativa frenetica e provante. Il concept che ha guidato l’intero iter progettuale è Per questo non deve prescindere da alcuna comodità e “l’integrazione lavandino / lavastoviglie”. deve essere equilibrata nelle soluzioni e nel suo design. Siamo nell’era della vita frenetica, una vita dove nulla può Se quindi la riduzione dello spazio abitativo risulta essere essere lasciato al caso, dal lavoro alla casa. così preponderante, allora non possiamo privarci di Proprio in questo ambito, sono principalmente in uen- alcuna comodità all’interno di queste tipologie di appar- zati i nuovi progetti, che devono rispondere ad esigenze tamenti. di erenti e potersi o rire come valide opportunità a Dunque il target utente del concept desidera avere soluzioni oramai obsolete e di comune reperibilità. all’interno della propria abitazione soluzioni che integ- Il progetto quindi prende valenza estetica e funzionale; rino diverse tipologie di sistemi in unico volume o dal suo stilema deve essere chiaro che rappresenti modulo. sicurezza e facilità di utilizzo. Il concept quindi, parte dalla de nizione di un modulo Proprio su questo nuovo input, vengono realizzate pro- con ingombri 60x60x90cm, dove poter riporre all’interno poste che delimitano aree tematiche diverse, la casa una lavastoviglie di medie dimensioni, e un lavello che intesa non più come imponente struttura, ma come pic- abbia la cubatura di uno standard. cola costruzione dotata di tutti i comfort, un piccolo con- Il nome stesso dell’elettrodomestico diventa così l’icona centrato di funzioni, passioni e cultura. del concetto di integrazione perfettamente riuscito: L’appartamento quindi ha per tendenza spazi ridotti che “Lavastovello”. convergono nella soluzione scelta dalla maggior parte 33
  • 36. Pierfrancesco Monopoli designer FILOSOFIA Lavastovello: già dal nome è chiaro, esso è l’integrazione nata da un elettrodomestico quale la lavastoviglie ed un lavello. I due sistemi, se pur usano l’acqua per il lavaggio, hanno ubicazioni di erenti. Si parla di lavastoviglie da incasso, da libera installazione. Da questa denominazione per classe o tipologia di mac- china, dipende la loro riconoscibilità all’interno dell’ambiente cucina. La macchina proposta quindi è un elettrodomestico a se stante, che si pone volutamente come tale. 34
  • 37. Pierfrancesco Monopoli designer IL PROGETTO Lavastovello si presenta come modulo di larghezza e profondità di 60 cm con un’altezza da terra di 90 cm. Esso consta di una lavastoviglie al suo interno con capac- ità di 10 coperti IEC, quindi garantendo una capienza media, ed un lavello avente geometrie di riferimento studiate per interagire con gli accessori della lavastovi- glie. Lavastovello è composto da un basamento, sul quale viene appoggiata e ssata la cassa di lavaggio della mac- china, avvolta da un telaio che oltre a irrigidirla, è l’organo di giuntura tra il lavandino ed essa stessa. Sui laterali l’elettrodomestico è chiuso con cover in lam- iera che celano al loro interno tutta la parte di funzion- amento della macchina. Oltre alla struttura fondamentale, sono comprese quindi tutte le parti di funzionamento della lavastoviglie, dalla pompa al motore alle varie connessioni elettriche. Il portellone della macchina, rispetto alla consueta porta incernierata, è un cassetto, vincolato a guide lineari tele- scopiche, ssate a loro volta sulla cassa della macchina. 35
  • 38. Pierfrancesco Monopoli designer Al cassetto è vincolato il cestello inferiore di carico, dove trovano ubicazione le stoviglie di maggior ingombro come pentole e piatti da portata. Mentre la parte superiore di carico è caratterizzata da cestelli amovibili, che hanno concorso alla stilizzazione del lavello in quanto trovano accesso nel lato corto di quest’ultimo; inoltre è presente il sistema di riposizione delle tazzine e il porta posate; il tutto è appoggiato su di un telaio solidale alle guide. Questi ultimi accessori, tranne i cestelli amovibili, sono realizzati in materiale plastico. Il cestello superiore, è montato su guide standard, sia per dimensioni che per tipologia, sono le medesime delle lavastoviglie Candy ora in commercio. Il sistema di lavaggio della macchina resta invariato, avente irroratori a girandola sia nella parte inferiore della cassa che nel parte mediana. 36
  • 39. Pierfrancesco Monopoli designer La macchina è gestita da un sistema di strumentazione La gra ca di semplice lettura è voluta per garantire caratterizzato dalla forma originale generata dall’o set all’utente medio di non avere di coltà nell’avviare del perimetro del lavello. l’elettrodomestico, questo è possibile grazie a scritte La scelta del materiale e la tecnologia di riferimento, non serigrafate e illuminate da led monocromatici. sono stati a atto un compito semplice: vediamone i Giocando sulla regolazione della luminosità del diodo, si motivi. può dare maggiore spicco al comando selezionato. La strumentazione, voluta e posta sul top del lavello, potrebbe essere casualmente danneggiata da un utente distratto che, inavvertitamente, appoggiasse un tegame bollente su di essa. Da qui, l’idea di proporre la strumentazione in vetroc- eramica, materiale utilizzato per la costruzione dei piani cottura a induzione. Questo garantisce il funzionamento della strumentazione anche se esposta a choc termico. La strumentazione è comandata grazie alla tecnologia a s oramento o erta da pulsanti capacitivi; nel merito essa è costituita da: -struttura vetroceramica; -scheda elettrica -struttura plastica di di usione e sostentamento del sistema 37
  • 40. Pierfrancesco Monopoli designer Tre le di erenti varianti disponibili: -color -essenza -inox 38