2. Pierfrancesco Monopoli
Presentazione
designer
L’amore innato per la velocità, la lotta contro il tempo e il voler arrivare alla meta
scelta, mi hanno spinto e guidato nel mondo del design, col desiderio di cogliere
ogni minimo segnale, per proporre nuove tendenze e nuovi orizzonti sensoriali.
La propensione a lavorare in team, mi ha permesso di raggiungere i traguardi pre s-
sati con estrema velocità, cercando sempre di tendere all’eccellenza.
Ho 25 anni, sono cintura nera di Karate, laureato in Design & Engineering con
l’obiettivo di progettare e rendere producibili gli oggetti creati, sia individualmente
sia in squadra.
Tra i miei interessi, l’irrefrenabile trasporto per i motori è quello che pervade le mie
giornate.
Durante l’esperienza universitaria ho puntato su un disegno di vita atto alla massima
resa ed e cienza, sfruttando le mie principali doti di tenacia, ducia nel prossimo e
responsabilità.
3. Pierfrancesco Monopoli
designer
LABORATORIO DI DISEGNO INDUSTRIALE
In questo laboratorio, svoltosi durante il primo anno acca-
demico, ho appreso le tecniche basilari di analisi di
problemi e bisogni dell’utente.
Il laboratorio è stato svolto creando in fase iniziale dei
gruppi di lavoro composti da due persone, in merito è
stato possibile analizzare il proprio utente durante la
routine universitaria, portando alla luce problematiche
relative alle strutture che a ollano l’università.
Dopo un’analisi etnogra ca, nella quale ho potuto ritrarre
tramite fotogra e e lmati il mio utente di riferimento,
sono arrivato all’individuazione dell’idea progettuale.
Dall’analisi delle postazioni dell’università, in particolare
una determinata tipologia di aule, ne scaturisce il concept.
Il progetto in se prende il nome di “Leggiscrivo”.
Il leggiscrivo viene utilizzato per migliorare le condizioni
di lavoro in università e non solo, utilizzato anche per la
lettura di riviste, o comunque quando se ne sente la
necessità.
01
4. Pierfrancesco Monopoli
designer
Il leggiscrivo può essere utilizzato anche come comoda
cartellina porta fogli.
Infatti essendo ripiegabile esso crea due semi metà di
misura pari ad un A4.
Altri punti caratterizzanti il progetto sono i seguenti:
IL TRASPORTO
Date le dimensioni ridotte e il basso peso dell’oggetto,
viene comodamente riposto nello zaino come se fosse un
quadernone.
Osservando nel dettaglio l’oggetto, si nota il pratico porta-
penna ricavato sulla parte superiore del leggiscrivo, senza
di esso la penna , poggiata sul piano inclinato, rotolerebbe.
02
5. Pierfrancesco Monopoli
designer
Per allestire la postazione
Il leggiscrivo è costiuito da elementari soluzioni progettuali,
grazie a questo è possibile allestire la postazione di lavoro
con estrema semplicità e naturalezza di movimenti, una
volta aperto acquista una posizione ergonomica costituita
dal piano inclinato che permette all’utilizzatore di non
dover assumere posture scomode ottenendo così maggior
possibilità di seguire la lezione.
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6. Pierfrancesco Monopoli
designer
LABORATORIO DI COMUNICAZIONE VISIVA
In questo laboratorio ho appreso le diverse tecniche di
rappresentazione dei contenuti di un progetto, andando a
scoprire come anche una solo fotogra a possa essere utile Pierfrancesco Monopoli
per comunicare un concetto.
Al variare del carattere e della grandezza, cambia anche
l’importanza di ciò che si vuol comunicare.
Questo è stato utile per poter portare a termine con suc- IL VOTO
cesso il progetto nale di questo insegnamento che preve- È
SEGRETO
deva la realizzazione di un libro che avesse come titolo “Il IL VOTO
È
voto è segreto”. SEGRETO
Tale progetto era mirato a ra gurare tramite fotogra e il
signi cato dei testi che compongono gli articoli inerenti al
tema assegnato.
Da qui l’idea di realizzare un libro fotogra co, costituito da
immagini evocative del testo. Pierfrancesco Monopoli
Di seguito sono riportate alcune pagine del libro per poter
mostrare il lavoro realizzato.
La prima immagine ritrae la copertina essenziale e austera
del tema.
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7. Pierfrancesco Monopoli
designer
Il suffragio universale
Il suffragio universale maschile fu
introdotto con la legge del 30 giugno 1912,
n. 666. L'elettorato attivo fu esteso a tutti i
cittadini maschi di età superiore ai 30 anni
senza alcun requisito di censo ne di
istruzione, restando ferme per i
In questa sequenza di immagini, vengono ritratti i due maggiorenni di età inferiore ai 30 anni le
condizioni di censo o di prestazione del
servizio militare o il possesso di titoli di il 21^ anno di età e, prescindendo dai limiti
momenti storici più importanti nel passo verso il diritto al studio già richiesti in precedenza.
Il corpo elettorale passò da 3.300.000 a
8.443.205, di cui 2.500.000 analfabeti, pari
di età, a tutti coloro che avessero prestato
servizio nell'esercito mobilitato.
L'idea di una riforma del sistema elettorale
voto per tutti. al 23,2% della popolazione. Non si attuò
invece la revisione dei collegi elettorali in
base ai censimenti.
in senso proporzionale acquistò sempre
maggiori consensi nel paese nel
dopoguerra. Protagoniste di questa
La prima in questo caso ra gura il Su ragio Universale,
La Camera respinse con votazione per tendenza furono le forze politiche
appello nominale la concessione del voto d'ispirazione socialista e cattolica,
alle donne (209 contrari, 48 a favore e 6 organizzate in partiti di massa, le quali
astenuti).
mentre la seconda illustra il Voto alle Donne testimoniato
aspiravano ad offrire una più estesa
Nel clima culturale del primo Novecento, in rappresentanza a quelle classi sociali che
cui la fiducia nel progresso tecnico e maggiormente avevano sopportato il peso
scientifico attribuisce agli inventori il della guerra. Il 9 agosto 1918 la Camera
dal documento che ne attesta la veridicità. compito di risolvere ogni problema, anche
la Commissione parlamentare che
esamina il disegno di legge
votò a scrutinio segreto la nuova legge
elettorale con 224 voti a favore e 63
contrari. Alla votazione finale non presero
sull'allargamento del suffragio dedica parte gli ex Presidenti del Consiglio
attenzione a decine di inventori di Giovanni Giolitti ed Antonio Salandra. Con
"votometri" e "votografi", precursori del la legge 15 agosto 1919, n. 1401, fu
voto elettronico. introdotto il sistema proporzionale. Base
Al termine del primo conflitto mondiale la dei collegi divennero le province, ma con
legge 16 dicembre 1918, n. 1985, ampliò il riguardo anche alla popolazione in modo
suffragio estendendolo a tutti i cittadini tale che ad ogni collegio corrispondessero
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8. Pierfrancesco Monopoli
designer
LABORATORIO DI METAPROGETTO
Nel laboratorio metaprogettuale ho appreso la tecnica Nasce qui l’idea del TwinStick, composto da una chiave per
del lavoro di gruppo gestendo più colleghi essendo riparazione, un coltellino ed una forchetta, inoltre è un
nominato come responsabile del gruppo, ho diretto il oggetto utile ad identi carsi come status symbol degli
lavoro portando a termine il progetto il quale ha riserva- skater.
to un ottimo risultato complessivo. Dalle fotogra e è possibile vedere la composizione origina-
Nel laboratorio è stata o erta una vasta gamma di le e particolare per gli skater.
opportunità ed abbiamo scelto l’ambito dei parchi,
andando ad analizzare come avviene il processo di
aggregazione tra diversi clan.
E’ stato possibile individuare diversi clan, appartenenti a
diverse etnie che popolano i parchi durante i giorni della
settimana; a questo punto ho scelto di analizzare e stu-
diare un gruppo di Skater che mi hanno a ascinato per il poster dello scenario
loro modo originale di gestire l’evento, un momento [fotogramma chiave rielaborato]
conviviale per poter condividire lo stesso interesse.
Da un’attenta analisi dei vari mondi e da un’analisi di
mercato condotta tra i competitors più rilevanti del set-
tore di accessori per campeggio e tempo libero, spazian-
do da Victorinox e Keen Sport, abbiamo deciso di pro-
porre un gadget che possa unire la passione per lo skate,
quindi la necessità di riparare il proprio mezzo, al condi-
videre momenti di totale relax,come un pic-nic.
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9. Pierfrancesco Monopoli
designer
Perchè TWINSTICK
TWINSTICK è un accessorio che risponde a due esigenze
fondamentali del nostro tipo di utente: distinguersi come
skaters e avere un accessorio multifunzionale.
TWINSTICK con la sua forma pratica ed ergonomica è facil-
mente trasportabile e maneggevole.
Alle due estremità presenta un moschettone per appender-
lo ovunque (dai jeans allo zaino) ed una chiave esagonale
utile per avvitare e svitare i bulloni dello skate.
Internamente presenta 2 posate: in questo modo ognuno
potrà scegliere a seconda delle sue esigenze quali compo-
nenti avere nel suo TWINSTICK; nel nostro concept presen-
tiamo l’opzione con forchettone e coltello.
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10. Pierfrancesco Monopoli
designer
LABORATORIO DI COMPUTER GRAFICA
Nel laboratorio di computer gra ca ho appreso come è
possibile tramite un programma adatto, nella specie
Alias Studio Tools, realizzare un oggetto virtualmente.
La consegna del laboratorio consisteva nel ricreare un
oggetto, nel merito una lampada, la quale è stata
smontata, analizzata e ridisegnata a mano, in seguito i
disegni tecnici son serviti per poter ricreare al compu-
ter la lampada.
Dopo aver realizzato il modello siam passati alla fase
successiva, che richiedeva di realizzare il rendering
della lampada andando a ricreare un set fotogra co
precedentemente ideato, nel nostro caso il tutto sem-
brava iscriversi in un triangolo, questa scelta è voluta
da noi membri del gruppo, in quanto la scatola di im-
ballo della lampada aveva forma triangolare.
Di seguito sono illustrati i vari passaggi della modella-
zione
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11. Pierfrancesco Monopoli
designer
Passo successivo è stato quello di modellare i vari
componenti della lampada, tra cui altri oggetti utiliz-
zati per realizzare il set fotogra co della lampada, il
quale descrive la situazione che l’acquirente trova
davanti a se nel momento in cui apre la scatola di im-
ballo.
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12. Pierfrancesco Monopoli
designer
In questa schermata si possono osservare le modellazio-
ni riguardanti la lmpadina e la base della lampada, la
quale è stata costruita per metà in quanto simmetrica ed
in un secondo momento è stata specchiata rispettando le
condizioni di continuità.
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13. Pierfrancesco Monopoli
designer
Dopo il passo precedente abbiamo modellato le bac-
chette che sorreggono la lampada ed in ne il corpo
lampada, questo tipo di geometria ha richiesto
l’utilizzo della funzione “revolve”che permette di trac-
ciare un pro lo e farlo ruotare di 360° per generare
una super cie.
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14. Pierfrancesco Monopoli
designer
In ne, il passo più importante è stato quello di dare un
signi caato visivo a tutto ciò che è stato modellato in
precedenza, quindi sno stati associati a tutti gli ogget-
ti i materiali con i relativi colori, successivamente sono
state posizionate le luce nel set virtuale ed in ultimo è
stato lanciato il rendering con il seguente risultato.
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15. Pierfrancesco Monopoli
designer
WORKSHOP
Durante il secondo semestre del secondo anno, è Grazie all’utilizzo di tinte sobrie ma brillanti, come
stato realizzato un workshop il quale voleva dare un l’argento, il Polibot diventa espressivo, giudicato
secondo utilizzo al polistirolo che viene lasciato come una delle migliori costruzioni dell’intero corso,
inutilizzato dopo che svolge la sua funzione prima- in quanto in grado di soddisfare una funzione con il
ria, quella di contenere e proteggere un prodotto. minimo dispendio economico.
Il polistirolo è un materiale che può essere modella- Nella pagina accanto seguono le fotogra e del
to con molta facilità, creando delle forme originali Polibot.
semplici e non, ma tutte dettate dalla purezza del
suo colore, specie bianco.
Inoltre si presta moltissimo alla colorazione che lo
rende brillante e vivace, sottolineando i tratti carat-
teristici del suo valore.
In questo workshop realizzato in team con un com-
pagno universitario, abbiamo deciso di cimentarci
nella costruzione di un Robot in polistirolo che po-
tesse svolgere la funzione di indicatore di direzione
o come semplice espositore per parchi di diverti-
mento.
Nelle seguenti fotogra e, è possibile notare un terzo
utilizzo del Robot, da noi chiamato Polibot, nel quale
svolge la funzione di semplice e divertente arredo in
un ambiente high-tech.
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16. Pierfrancesco Monopoli
designer
Ecco il Polibot accostato ad una poltrana Frau e ad
un impianto surround Bose; due marchi esponenti
del mondo del lusso grazie alla massima cura dei
particolari e delle niture dei materiali.
Anche il colore stesso della parete impreziosisce il
design semplice ed e cace di Polibot.
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17. Pierfrancesco Monopoli
designer
Ed in ne il suo sguardo, deciso e sottolineato da
cerchi concentrici nel suo bulbo oculare, de niscono
al meglio il suo punto focale rosso, espressione della
sua vita.
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18. Pierfrancesco Monopoli
designer
LABORATORIO DI SINTESI FINALE
Durante il corso dell’ultimo anno, si è svolto il labo- Il progetto consta di più parti il cui utente può sce-
ratorio di sintesi nale, nel quale ho sviluppato il glierle in totus od in parte, ma ciò che spicca per
progetto nale che è stato presentato in sede di rievocazione storica del marchio di Mandello, sono i
laurea. portoggetti laterali ricavati dalla struttura esistente
Nel corso, tenuto dal Prof Bisson Mario, ho potuto del paraspruzzi della moto.
mettere a punto quello che sono le tecniche di rea- Dalle immagini seguenti, è possibille capire di cosa
lizzazione di un’idea progettuale. si sta parlando andando a de nire un nuovo trend di
Dopo aver scelto quale fosse l’ambito più consono al immagine per il marchio Guzzi.
mio interesse, ho deciso di realizzare un progetto
inerente al settore motociclistico, nel merito dei
portaoggetti miniaturizzati nel telaio stesso della
moto.
Dopo una lunga fase di analisi, ho appreso quanto
fosse importante ritrarre anche mondi di erenti, che
in realtà non avevano un diretto collegamento con il
mio progetto, ma rappresentavano il trend da segui-
re.
Ecco che nasce l’idea di realizare un gadget, che è
parte di un kit di accessori utile per personalizzare
un modello preciso di moto, nel merito la Moto
Guzzi Norge.
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19. Pierfrancesco Monopoli
designer
Nella prima immagine, è possibile notare il punto di
partenza per il progetto, da dove in realtà si sviluppa
il de nitivo anchetto portaoggetti.
Dalla seconda immagine è possibile notare il parti-
colare portaoggetti ricavato dal ancheto originale
ed in ne montato sul modello di riferimento.
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20. Pierfrancesco Monopoli
designer
Il anchetto portaoggetti, denominato Heritage,
proprio per il fatto che si ispira ad un prodotto del
passato, è capiente, inoltre prevede diversi tipi di
allestimenti, in questo caso BASIC, il quale contiene
una rete fermacarico per poter riporre e portare con
se il contenuto della stessa.
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21. Pierfrancesco Monopoli
designer
Inoltre grazie alle geometrie semplici e lineari, il
anchetto portaoggetti Heritage, non entra in con-
tatto né con la gamba del pilota, né con la gamba
del passeggero.
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22. Pierfrancesco Monopoli
designer
Il progetto del portaoggetti Heritage, è pensato per
tutti coloro che desiderano de nire al meglio il pro-
prio motoveicolo, arricchendolo di dettagli, ma
soprattutto di particolari utili al viaggio.
Il portaoggetti è possibile averlo in tre diversi allesti-
menti, Basic, Key, Technology.
BASIC Con rete ferma carico
TECHNOLOGY Con : -supporto per cellulare
-presa multipla
KEY Con più scomparti
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23. Pierfrancesco Monopoli
designer
LABORATORIO DI PRODOTTO
Progetto Sparachiodi FP-s
In questo laboratorio, svoltosi durante il quarto anno
accademico, ho potuto sviluppare singolarmente un
progetto teso alla realizzazione di una nuova sparachiodi
per corniciai.
In questa esercitazione è richiesta la riprogettazione di
una macchina sparapunti pneumatica modello FP-18
prodotta ed assemblata dall’azienda ROMEO MAESTRI.
Nel merito del lavoro da svolgere è stato richiesto di re-
alizzare un prodotto che possa soddisfare l’esigenza
sempre più preponderante quale quella
dell’econommicità.
Proprio seguendo questa linea guida si sviluppa un pro-
getto che ha come punto fondamentale quello di ridurre i
pezzi componenti la macchina e realizzare più parti possi-
bili in materiale plastico, lasciando invariate le caratteris-
tiche di durata nel tempo della macchina stessa.
Essa esprime chiaramente la funzione che deve svoglere,
la sua immagine austera e ben delineata dalla sua linea
squadrata e dia con chiarezza valore e sicurezza di risul-
tato nel lavoro svolto. La macchina sparachiodi originale
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24. Pierfrancesco Monopoli
designer
IL FUNZIONAMENTO DEL PROGETTO
Grazie alla pressione sul pulsante è possibile avere come sistema di regolazione del precarico della molla ed una
risultato una escursione del pistone pari alla corsa del sede che permette la riposizione della macchina appesa
pulsante in quanto il fulcro è posizionato al centro della ad una parete attrezzata, così come sono soliti fare i cor-
leva, oltre al fatto che permette di avere un ingombro niciai a ne lavoro.
ridotto del manico stesso, dove la sua sezione misura La scocca è realizzata in ABS, con inserti metallici per la
(nella macchina riprogettata) solo 23mm di altezza e chiusura dela macchina oltre all’utilizzo di snap t per il
22mm in larghezza, recando estrema facilità e comodità serraggio del serbatoio di freccette o chiodini.
all’utilizzatore stesso. La macchina sulla scocca esterna presenta due seager e
Il ritorno del pulsante in posizione di riposo è assicurato due perni, che enfatizzano i punti di rotazione dei sistemi
dalla molla che è parte integrante del pulsante stesso, il di attuazione, il tutto per dare un’impronta acnor più
quale viene realizzato in RTP200E AMORPHOUS NYLON tecnica alla macchina.
(PA) avente le seguenti caratteristiche meccaniche: Segue un’immagine esplicativa della macchina con il
- TENSILE MODULE 2.34 GPa sistema interno di attivazione.
- FLEXURAL YIELD STRENGTH 124 MPa
Dopo aver e ettuato i calcoli di veri ca strutturale del
componente ho optato per la soluzione che annulla la Pulsante
tradizionale molla elicoidale metallica.
La parte costituente la molla di rinvio, ha una forma ad
arco con una sezione interna rettangolare di 1x5mm. Fulcro
Otturatore
La macchina così ricostrutita, vede un rifacimento
estetico poco invasivo da un punto di vista funzionale,
infatti la macchina integra all’interno della scocca il
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26. Pierfrancesco Monopoli
designer
LABOATORIO DI PRODOTTO
Progetto A ettatrice Berkel
In questo laboratorio, svoltosi durante il quarto anno l’aggiunta di nuovi elementi, i quali occupano spazio
accademico, ho potuto sviluppare in collaborazione con all’interno della macchina.
un team di lavoro, supportati dall’azienda Berkel, il Il problema fondamentale dei modelli automatici, utiliz-
pogetto di automazione del modello di a ettatrice zati nella rete della grande distribuzione, vede il foro
Avantgarde. inevitabile sulla fetta di a ettato.
Il suddetto modello, rappresenta il top di gamma Berkel Essa infatti, utilizza degli uncini che perforano il prodotto
per quanto riguarda macchine da banco manuali, realiz- trasportandolo sul piano di ribaltamento fetta.
zata in colata di alluminio, la macchina presenta una linea Dovendo quindi gestire diverse poblematiche, è stato
accattivante ed innovativa se si tiene conto dei trend utili in fase di brainstorming gestire una checklist che
comuni. mettesse dei vincoli progettuali, trasformatisi poi in
Il progetto seguito dal team del quale son stato coordina- spunti.
tore, ha visto il susseguirsi di proposte che hanno portato Da questo inizia il progetto, che vede l’attenzione per:
alla minimizzazione degli interventi strutturali sul mac- -eliminazione dei fori sul prodotto;
china esistente. -migliorare la pulizia della macchina;
Ciò che è stato il binario guida del progetto è la seguente -minimizzare gli interventi;
loso a progettuale: rendere automatica una macchina -attenzione ai componenti aggiuntivi.
che originalmente è manuale col minor numero di inter-
venti possibili.
Questo porta ad una razionalizzazione degli elementi
presenti in macchina, oltre a dover considerare che
l’introduzione di un sistema automatico, contempla
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27. Pierfrancesco Monopoli
designer
LA MACCHINA ESISTENTE
Un’occhiata veloce al modello ha portato alla realizzazi-
one di una proposta semplice, che oltre all’e cienza sulla
qule si basa, vede anche il rispetto di tecnologie già utiliz-
zate dall’azienda per la realizzazione delle parti della
macchina attuale.
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28. Pierfrancesco Monopoli
designer
LA PROPOSTA DI PROGETTO
Essa consta di quattro diverse parti che vengono integra-
te nel modello manuale per rendere il funzionamento
ottimale e veloce.
Esse sono:
-sistema di ribaltamento fette
-basamento
-vassoio motorizzato
-carterizzazione esterna
RIBALTAMENTO FETTE
La parte di ribaltamento e trasporto fette è composta,
come è posibile vedere in fotogra a, da un sistema di rulli
che tendono e pongono in rotazione dei nastri in mate-
riale polimerico elastico, i quali hanno il compito di prele-
vare la fetta senza bucarla come facevano i precedenti
uncini; si dispone inoltre di un rullo di pressione nelle
immediate vicinanze della vela della macchina(parte
mobile verticale), il quale garantisce l’adesione della fetta
sul sistema di nastri.
Il ribaltamento dell fetta è a dato ad una mano metallica
la quale, azionata tramite un motore magnetico, distacca
il prodotto dal sistema di acquisizione senza rovinare la
fetta.
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29. Pierfrancesco Monopoli
designer
Grazie al nottolino rosso, il quale scorre all’interno di una
boccola, il sistema di pressione del prodotto viene distac-
cato dal complesso, l’albero che attraversa il tutto è soli-
dale ad una molla che permette di e ettuare una torsione
ed una traslazione
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30. Pierfrancesco Monopoli
designer
LA PULIZIA
La pulizia della macchina, o meglio del sistema di rulli, è
a data ad una sella pulente che ingloba i nastri e gli
igienizza, così facendo la sella sarà poi igienizzata a sua
volta e pronta per la successiva pulizia della macchina.
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31. Pierfrancesco Monopoli
designer
IL BASAMENTO
Il basamento è il punto focale della macchina, dove viene
appoggiata e ssata tramite poppette, l’intera macchina
esistente, questo garantisce diverse funzioni:
-posizionameto inclinato di 8°(derivante da prove speri-
mantali) della macchina per garantire l’adesione di fette
di spessore elevato sul sistema nastri;
-montaggio dell’intera struttura di movimentazione fetta;
-aggancio del vassoio;
-sistemazioni componenti interni(derivazione elettrica,
trasformatori,ecc).
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32. Pierfrancesco Monopoli
designer
IL VASSOIO
Il vassoio è realizato per stampaggio di lamiera, grazie ad
un archetto piegato viene movimentato dal sistema di
gestione elettronico della macchina, permettendo la
disposizione secondo schemi di erenti del prodotto.
La ruota invece serve ad appoggiare il vassoio sul piano
della macchina per evitare che etta per azione del suo
peso sul lato destro.
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33. Pierfrancesco Monopoli
designer
CARTERIZZAZIONE
Il carter di colore rosso, realizzato in materiale polimerico,
cela al suo interno il sitema di azionamento della mano di
ribaltamento del prodotto.
Utile sia ad un ne estetico ma anche funzionale, in
quanto evita che lo sporco entri nelgi ingranaggi della
macchina.
Grazie ad una linguetta che funge da snap, viene incas-
trato nella sede ricavata nel basamento.
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34. Pierfrancesco Monopoli
designer
PANORAMICA MACCHINA
Nell’immagine seguente possiamo notare come il sistema
si integra nel miglior modo con lo stile della macchina
esistente, risultando un completamento della stessa.
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35. Pierfrancesco Monopoli
designer
LABORATORIO DI SINTESI FINALE
Progetto di una lavastoviglie
Il progetto si è svolto durante il quinto ed ultimo anno di della popolazione; la casa dunque deve essere il rifugio, il
università. riparo da una giornata lavorativa frenetica e provante.
Il concept che ha guidato l’intero iter progettuale è Per questo non deve prescindere da alcuna comodità e
“l’integrazione lavandino / lavastoviglie”. deve essere equilibrata nelle soluzioni e nel suo design.
Siamo nell’era della vita frenetica, una vita dove nulla può Se quindi la riduzione dello spazio abitativo risulta essere
essere lasciato al caso, dal lavoro alla casa. così preponderante, allora non possiamo privarci di
Proprio in questo ambito, sono principalmente in uen- alcuna comodità all’interno di queste tipologie di appar-
zati i nuovi progetti, che devono rispondere ad esigenze tamenti.
di erenti e potersi o rire come valide opportunità a Dunque il target utente del concept desidera avere
soluzioni oramai obsolete e di comune reperibilità. all’interno della propria abitazione soluzioni che integ-
Il progetto quindi prende valenza estetica e funzionale; rino diverse tipologie di sistemi in unico volume o
dal suo stilema deve essere chiaro che rappresenti modulo.
sicurezza e facilità di utilizzo. Il concept quindi, parte dalla de nizione di un modulo
Proprio su questo nuovo input, vengono realizzate pro- con ingombri 60x60x90cm, dove poter riporre all’interno
poste che delimitano aree tematiche diverse, la casa una lavastoviglie di medie dimensioni, e un lavello che
intesa non più come imponente struttura, ma come pic- abbia la cubatura di uno standard.
cola costruzione dotata di tutti i comfort, un piccolo con- Il nome stesso dell’elettrodomestico diventa così l’icona
centrato di funzioni, passioni e cultura. del concetto di integrazione perfettamente riuscito:
L’appartamento quindi ha per tendenza spazi ridotti che “Lavastovello”.
convergono nella soluzione scelta dalla maggior parte
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36. Pierfrancesco Monopoli
designer
FILOSOFIA
Lavastovello: già dal nome è chiaro, esso è l’integrazione
nata da un elettrodomestico quale la lavastoviglie ed un
lavello.
I due sistemi, se pur usano l’acqua per il lavaggio, hanno
ubicazioni di erenti.
Si parla di lavastoviglie da incasso, da libera installazione.
Da questa denominazione per classe o tipologia di mac-
china, dipende la loro riconoscibilità all’interno
dell’ambiente cucina.
La macchina proposta quindi è un elettrodomestico a se
stante, che si pone volutamente come tale.
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37. Pierfrancesco Monopoli
designer
IL PROGETTO
Lavastovello si presenta come modulo di larghezza e
profondità di 60 cm con un’altezza da terra di 90 cm.
Esso consta di una lavastoviglie al suo interno con capac-
ità di 10 coperti IEC, quindi garantendo una capienza
media, ed un lavello avente geometrie di riferimento
studiate per interagire con gli accessori della lavastovi-
glie.
Lavastovello è composto da un basamento, sul quale
viene appoggiata e ssata la cassa di lavaggio della mac-
china, avvolta da un telaio che oltre a irrigidirla, è l’organo
di giuntura tra il lavandino ed essa stessa.
Sui laterali l’elettrodomestico è chiuso con cover in lam-
iera che celano al loro interno tutta la parte di funzion-
amento della macchina.
Oltre alla struttura fondamentale, sono comprese quindi
tutte le parti di funzionamento della lavastoviglie, dalla
pompa al motore alle varie connessioni elettriche.
Il portellone della macchina, rispetto alla consueta porta
incernierata, è un cassetto, vincolato a guide lineari tele-
scopiche, ssate a loro volta sulla cassa della macchina.
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38. Pierfrancesco Monopoli
designer
Al cassetto è vincolato il cestello inferiore di carico, dove
trovano ubicazione le stoviglie di maggior ingombro
come pentole e piatti da portata.
Mentre la parte superiore di carico è caratterizzata da
cestelli amovibili, che hanno concorso alla stilizzazione
del lavello in quanto trovano accesso nel lato corto di
quest’ultimo; inoltre è presente il sistema di riposizione
delle tazzine e il porta posate; il tutto è appoggiato su di
un telaio solidale alle guide.
Questi ultimi accessori, tranne i cestelli amovibili, sono
realizzati in materiale plastico.
Il cestello superiore, è montato su guide standard, sia per
dimensioni che per tipologia, sono le medesime delle
lavastoviglie Candy ora in commercio.
Il sistema di lavaggio della macchina resta invariato,
avente irroratori a girandola sia nella parte inferiore della
cassa che nel parte mediana.
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39. Pierfrancesco Monopoli
designer
La macchina è gestita da un sistema di strumentazione La gra ca di semplice lettura è voluta per garantire
caratterizzato dalla forma originale generata dall’o set all’utente medio di non avere di coltà nell’avviare
del perimetro del lavello. l’elettrodomestico, questo è possibile grazie a scritte
La scelta del materiale e la tecnologia di riferimento, non serigrafate e illuminate da led monocromatici.
sono stati a atto un compito semplice: vediamone i Giocando sulla regolazione della luminosità del diodo, si
motivi. può dare maggiore spicco al comando selezionato.
La strumentazione, voluta e posta sul top del lavello,
potrebbe essere casualmente danneggiata da un utente
distratto che, inavvertitamente, appoggiasse un tegame
bollente su di essa.
Da qui, l’idea di proporre la strumentazione in vetroc-
eramica, materiale utilizzato per la costruzione dei piani
cottura a induzione.
Questo garantisce il funzionamento della strumentazione
anche se esposta a choc termico.
La strumentazione è comandata grazie alla tecnologia a
s oramento o erta da pulsanti capacitivi; nel merito essa
è costituita da:
-struttura vetroceramica;
-scheda elettrica
-struttura plastica di di usione e sostentamento del
sistema
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40. Pierfrancesco Monopoli
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Tre le di erenti varianti disponibili:
-color
-essenza
-inox
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