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Medicine per le piante
Le piante non possono nascere, crescere e fruttificare se non in determinate condizioni d’aria, umidità, temperatura e luce, e, non
essendo dotate di moto, richiedono inoltre la presenza nell’ambiente in cui vivono di tutte le sostanze necessarie alla loro nutrizione.
Se tutte queste condizioni sono realizzate, le piante crescono sane e vigorose, diversamente mancando l’equilibrio fisiologico necessario
alla loro vita le piante si ammalano e muoiono,
Molteplici sono le cause di squilibrio fisiologico.
L’insufficienza nel terreno degli elementi nutritivi, la deficienza o l’esuberanza di alcuni di essi, arrecando
squilibrio nutritivo, provoca nelle piante anomalie di sviluppo quali l’eccessivo allungamento del legno, la deficiente consistenza del
medesimo; la mancanza della fruttificazione, ecc. La penuria delle sostanze nutritive indispensabili costringe gli alberi ad un
vegetazione stentata e rachitica per cui le piante periscono presto per esaurimento.
Per evitare simili inconvenienti necessita aggiungere al terreno i concimi mancanti, o meglio bagnare le piante con soluzioni apposite
di concimi chimici, gli Agrofarmaci.
Cosa sono e a che cosa servono
Gli agrofarmaci, chiamati erroneamente “pesticidi”, definiscono una categoria di specialità per la cura delle malattie delle piante o
atte a regolare i loro processi vitali.
Queste specialità sono diversificate a seconda della funzione:
 fungicidi o anticrittogamici, se agiscono contro funghi;
 insetticidi e acaricidi, se agiscono contro gli insetti;
 erbicidi o diserbanti, se agiscono contro le erbe infestanti;
 nematocidi e fumiganti, se servono alla disinfestazione del terreno;
 fitoregolatori, se regolano la crescita.
Gli agrofarmaci sono la risposta decisiva alla crescente domanda mondiale di prodotti alimentari. È grazie al corretto impiego di queste
sostanze che è stato possibile incrementare la produttività e l’efficienza agricola, riducendo i prezzi e ottenendo raccolti più abbondanti
e alimenti sicuri e di maggiore qualità. Senza gli agrofarmaci il rischio di un sensibile abbattimento della produzione agricola è reale,
a causa delle diverse malattie che possono attaccare piante, con tutta una serie di conseguenze sulla salute dell’uomo, degli animali e
sull’andamento dell’economia. Gli agrofarmaci, invece, soddisfano il bisogno di disporre in abbondanza di generi alimentari durante
tutto l’anno, rendendo la nostra dieta alimentare, più variegata e migliorando la qualità della vita.
Un recente censimento ha stabilito che l’Italia è il Paese in cui l’uso di pesticidi è più massiccio: 175.000 tonnellate, cioè circa 3 kg a
testa. Secondo alcuni studi solo una piccola parte di queste sostanze (circa lo 0,1%) raggiunge il bersaglio sulle piante, il resto produce
effetti dannosi sia per l’ambiente sia per le persone.
Ma quali sono gli effetti causati dall’uso degli agrofarmaci?
1) Danni a carico dell’operatore agricolo, causati da intossicazione acuta o cronica. L’intossicazione acuta si può verificare
contingentemente alla preparazione o alla distribuzione del prodotto in modo improprio. L’intossicazione cronica si può manifestare
con alterazioni a livello fisiologico e può essere responsabile di effetti cancerogeni.
2) Danni a carico del consumatore in seguito all’ingestione di prodotti vegetali contaminati dai fitofarmaci. La contaminazione può
essere diretta (ingestione di prodotti trattati in campo e per la conservazione) o indiretta a causa dell’assorbimento da parte di colture
di acqua da falde inquinate da prodotti fitosanitari.
I possibili rischi del consumatore possono sorgere, a lungo termine, oltre che mangiando i prodotti agricoli che si sono “nutriti” di
residui di pesticidi (attraverso il terreno e l’acqua contaminata), anche in seguito al consumo di alimenti di origine animale contaminati
quali carni, latte e derivati.
Un consumatore potrebbe assumere quantità piccole di singole sostanze ma assumere diverse sostanze chimiche, così che la somma
risulti un quantitativo consistente a provocare effetti dannosi alla salute a lungo andare.
3) Inquinamento: come innanzi menzionato soltanto una minima parte del prodotto fitosanitario raggiunge l’organismo agente di danno.
Una buona percentuale rimane nelle piante trattate, in parte finisce nel terreno con il dilavamento degli organi vegetali e con i residui
di coltura, in parte migra nell’ambiente circostante per ruscellamento. Molti fitofarmaci, come i diserbanti vengono poi applicati
direttamente al suolo stesso. Dal terreno i fitofarmaci possono essere mobilizzati con i fluidi idrici e arrivare ai corpi d’acqua superficiali
e profondi (falda acquifera) fuoriuscendo dall’agroecosistema stesso (tracce di pesticidi e di farmaci sono stati rinvenuti anche nelle
acque minerali).
Cosa succederebbe se non venissero usati gli agrofarmaci?
“Senza i trattamenti non si raccoglierebbe nulla” lamentano diversi agricoltori, come se l’affermazione fosse di per sé in grado di
giustificare un comportamento a dir poco dissennato.
Esistono “alternative” valide e collaudate da tempo, quali l’Agricoltura Biologica, l’Agricoltura Biodinamica ed in ultima l’Agricoltura
Integrata”.
Agricoltura Biologica
L’agricoltura biologica è un sistema di conduzione agricola che agisce nel pieno rispetto del ciclo delle stagioni, della natura, del
benessere animale. Si basa sul mantenimento e miglioramento della fertilità dei terreni, limitando al minimo l’intervento dell’uomo.
L’adozione di un sistema di conduzione biologico consente di tutelare l’ambiente, attraverso il riciclo dei rifiuti di origine animale e
vegetale, l’uso di fonti di energia rinnovabili, la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e la corretta utilizzazione del suolo,
delle risorse idriche.
I metodi e le tecniche di produzione utilizzati hanno infatti un basso impatto ambientale e contribuiscono a mantenere un livello di
qualità dei suoli e delle acque elevati. Non si utilizzano antiparassitari e pesticidi sintetici, né antibiotici per la crescita, né sono ammessi
fertilizzanti e concimi chimici, ma solo letame o altri concimi naturali possibilmente prodotti in azienda.
Un prodotto può essere etichettato “biologico” solo se almeno il 95% degli ingredienti agricoli proviene da produzione biologica.
Agricoltura Biodinamica
L’Agricoltura biodinamica è un metodo di produzione che si fonda su una concezione olistica per la quale tutti gli elementi, suolo,
pianta, animale, uomo, sono connessi e in equilibrio tra loro.
Il sistema di conduzione tende a creare relazioni tra gli esseri viventi, tramite la cura della fertilità del suolo, delle piante coltivate, delle
sementi e degli animali domestici. Si adottano tecniche agricole appropriate alle condizioni pedo-climatiche del luogo e nel pieno
rispetto dei cicli naturali.
Non è ammesso alcun prodotto chimico o organismo geneticamente modificato. Per la difesa fitosanitaria e il mantenimento
dell’equilibrio microbiologico del terreno sono impiegati i “preparati biodinamici”, ottenuti da processi fermentativi o decotti di
particolari specie vegetali o minerali.
Condizioni di elevata fertilità dei suoli e un buono stato sanitario delle piante e degli animali permetteranno a questi di resistere alle
malattie e ai parassiti e di produrre alimenti di alta qualità.
Agricoltura Integrata
Il metodo di produzione integrata prevede di unire al metodo di produzione convenzionale, l’uso di pratiche agricole conservative, a
difesa dell’ambiente e della sicurezza alimentare. A differenza del metodo biologico, è possibile utilizzare prodotti chimici di sintesi,
tuttavia in quantitativi ridottissimi rispetto al metodo convenzionale.
Una Legge Regionale della Toscana, ad esempio, ha istituito il marchio “Agriqualità” per identificare i prodotti ottenuti secondo metodi
a minor impatto ambientale. Anche i Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) contengono misure per l’introduzione o il mantenimento
dell’Agricoltura Integrata.
Difatti i PSR, a sostegno dell’Agricoltura Integrata prevedono un aiuto ai beneficiari (sotto forma di premi annuali per ettaro di
superficie coltivata) che adottano sull’intera superficie aziendale le disposizioni tecniche indicate nei Disciplinari di Produzione
Integrata (DPI) per la fase di coltivazione, per tutte le colture per le quali i disciplinari sono stati definiti e approvati.
Conclusione:
L’Associazione Italiana Sicurezza Ambientale afferma che cambiare si può, perché non è più tollerabile l’attentato alla salute pubblica
e all’ambiente, derivante dall’uso spesso eccessivo e incontrollato di questi prodotti chimici.
Inoltre, occorre sensibilizzare e incentivare le aziende agricole per la vendita diretta a Km 0, una pratica commerciale che negli ultimi
anni ha trovato sempre più spazio soprattutto nel mondo bio, che comporta prezzi al consumatore uguali o a volte inferiori a quelli dei
supermercati.
Per questo motivo sono ormai numerosi i punti vendita collettivi, tipo Farmer Market, i Gruppi d’Acquisto Solidale (GAS) per la
promozione dei prodotti agroalimentari a chilometri zero (da filiera corta, biologici e solidali) che riscontrano un crescente successo.
E se vogliamo combattere i parassiti delle piante in casa come i nostri nonni ecco alcuni consigli:
Si tratta di ricette che possono essere preparate in casa con elementi e prodotti vegetali naturali, quasi tutti facilmente reperibili in
dispensa e dintorni. Questi preparati chimici (perché comunque di chimica si tratta, anche se parliamo di macerati vegetali) sono
l’ideale per la cura biologica delle piante in vaso contro la maggior parte delle infestazioni parassitarie causate da afidi, pidocchi,
ragnetti e altre ancora.
Insetticida organico - Va preparato al momento, giusto prima dell’uso, frullando un’insalata fatta con 1 spicchio di aglio con la
buccia, 3 cipolle affettate con la buccia, 3 peperoncini piccanti freschi, 1 bicchiere d’acqua. Il frullato va filtrato con una garza di
cotone e lasciato riposare per 24 ore. Prima di spruzzarlo sulle piante, il preparato va diluito con 4 litri di acqua. Per un buon risultato
il trattamento va ripetuto almeno 3 volte a distanza di 10 giorni, con un preparato sempre fresco. Questo Horganic Hot Spray,
chiamato così perché molto piccante (attenzione agli occhi!) contiene olii essenziali repellenti, oligoelementi e sostanze antibiotiche
naturali efficaci contro ragnetto rosso, afidi e mosca bianca.
Macerato di tabacco - Preparare una soluzione da 1 litro con due parti di acqua e una parte di alcool denaturato, e aggiungere 2
cucchiai di tabacco economico del tipo trinciato forte. Passati 3-4 giorni filtrare con un colino e distribuire sulle foglie delle piante con
uno spruzzatore. È un rimedio particolarmente efficace contro gli afidi.
Soluzione di sapone - Miscelare 60g di scaglie di sapone di Marsiglia in poca acqua calda. Diluire ulteriormente la soluzione in 3
litri d’acqua e aggiungere 1 litro di alcool denaturato. Si nebulizza sulle foglie e sulle parti infestate ed è efficace contro i pidocchi
delle rose e il “fumo” degli agrumi, ad esempio limoni e mandarini coltivati in terrazzo.
Claudia Troiani
2 A
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  • 1. Medicine per le piante Le piante non possono nascere, crescere e fruttificare se non in determinate condizioni d’aria, umidità, temperatura e luce, e, non essendo dotate di moto, richiedono inoltre la presenza nell’ambiente in cui vivono di tutte le sostanze necessarie alla loro nutrizione. Se tutte queste condizioni sono realizzate, le piante crescono sane e vigorose, diversamente mancando l’equilibrio fisiologico necessario alla loro vita le piante si ammalano e muoiono, Molteplici sono le cause di squilibrio fisiologico. L’insufficienza nel terreno degli elementi nutritivi, la deficienza o l’esuberanza di alcuni di essi, arrecando squilibrio nutritivo, provoca nelle piante anomalie di sviluppo quali l’eccessivo allungamento del legno, la deficiente consistenza del medesimo; la mancanza della fruttificazione, ecc. La penuria delle sostanze nutritive indispensabili costringe gli alberi ad un vegetazione stentata e rachitica per cui le piante periscono presto per esaurimento. Per evitare simili inconvenienti necessita aggiungere al terreno i concimi mancanti, o meglio bagnare le piante con soluzioni apposite di concimi chimici, gli Agrofarmaci. Cosa sono e a che cosa servono Gli agrofarmaci, chiamati erroneamente “pesticidi”, definiscono una categoria di specialità per la cura delle malattie delle piante o atte a regolare i loro processi vitali. Queste specialità sono diversificate a seconda della funzione:  fungicidi o anticrittogamici, se agiscono contro funghi;  insetticidi e acaricidi, se agiscono contro gli insetti;  erbicidi o diserbanti, se agiscono contro le erbe infestanti;  nematocidi e fumiganti, se servono alla disinfestazione del terreno;  fitoregolatori, se regolano la crescita. Gli agrofarmaci sono la risposta decisiva alla crescente domanda mondiale di prodotti alimentari. È grazie al corretto impiego di queste sostanze che è stato possibile incrementare la produttività e l’efficienza agricola, riducendo i prezzi e ottenendo raccolti più abbondanti e alimenti sicuri e di maggiore qualità. Senza gli agrofarmaci il rischio di un sensibile abbattimento della produzione agricola è reale, a causa delle diverse malattie che possono attaccare piante, con tutta una serie di conseguenze sulla salute dell’uomo, degli animali e sull’andamento dell’economia. Gli agrofarmaci, invece, soddisfano il bisogno di disporre in abbondanza di generi alimentari durante tutto l’anno, rendendo la nostra dieta alimentare, più variegata e migliorando la qualità della vita.
  • 2. Un recente censimento ha stabilito che l’Italia è il Paese in cui l’uso di pesticidi è più massiccio: 175.000 tonnellate, cioè circa 3 kg a testa. Secondo alcuni studi solo una piccola parte di queste sostanze (circa lo 0,1%) raggiunge il bersaglio sulle piante, il resto produce effetti dannosi sia per l’ambiente sia per le persone. Ma quali sono gli effetti causati dall’uso degli agrofarmaci? 1) Danni a carico dell’operatore agricolo, causati da intossicazione acuta o cronica. L’intossicazione acuta si può verificare contingentemente alla preparazione o alla distribuzione del prodotto in modo improprio. L’intossicazione cronica si può manifestare con alterazioni a livello fisiologico e può essere responsabile di effetti cancerogeni. 2) Danni a carico del consumatore in seguito all’ingestione di prodotti vegetali contaminati dai fitofarmaci. La contaminazione può essere diretta (ingestione di prodotti trattati in campo e per la conservazione) o indiretta a causa dell’assorbimento da parte di colture di acqua da falde inquinate da prodotti fitosanitari. I possibili rischi del consumatore possono sorgere, a lungo termine, oltre che mangiando i prodotti agricoli che si sono “nutriti” di residui di pesticidi (attraverso il terreno e l’acqua contaminata), anche in seguito al consumo di alimenti di origine animale contaminati quali carni, latte e derivati. Un consumatore potrebbe assumere quantità piccole di singole sostanze ma assumere diverse sostanze chimiche, così che la somma risulti un quantitativo consistente a provocare effetti dannosi alla salute a lungo andare. 3) Inquinamento: come innanzi menzionato soltanto una minima parte del prodotto fitosanitario raggiunge l’organismo agente di danno. Una buona percentuale rimane nelle piante trattate, in parte finisce nel terreno con il dilavamento degli organi vegetali e con i residui di coltura, in parte migra nell’ambiente circostante per ruscellamento. Molti fitofarmaci, come i diserbanti vengono poi applicati direttamente al suolo stesso. Dal terreno i fitofarmaci possono essere mobilizzati con i fluidi idrici e arrivare ai corpi d’acqua superficiali e profondi (falda acquifera) fuoriuscendo dall’agroecosistema stesso (tracce di pesticidi e di farmaci sono stati rinvenuti anche nelle acque minerali). Cosa succederebbe se non venissero usati gli agrofarmaci? “Senza i trattamenti non si raccoglierebbe nulla” lamentano diversi agricoltori, come se l’affermazione fosse di per sé in grado di giustificare un comportamento a dir poco dissennato.
  • 3. Esistono “alternative” valide e collaudate da tempo, quali l’Agricoltura Biologica, l’Agricoltura Biodinamica ed in ultima l’Agricoltura Integrata”. Agricoltura Biologica L’agricoltura biologica è un sistema di conduzione agricola che agisce nel pieno rispetto del ciclo delle stagioni, della natura, del benessere animale. Si basa sul mantenimento e miglioramento della fertilità dei terreni, limitando al minimo l’intervento dell’uomo. L’adozione di un sistema di conduzione biologico consente di tutelare l’ambiente, attraverso il riciclo dei rifiuti di origine animale e vegetale, l’uso di fonti di energia rinnovabili, la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e la corretta utilizzazione del suolo, delle risorse idriche. I metodi e le tecniche di produzione utilizzati hanno infatti un basso impatto ambientale e contribuiscono a mantenere un livello di qualità dei suoli e delle acque elevati. Non si utilizzano antiparassitari e pesticidi sintetici, né antibiotici per la crescita, né sono ammessi fertilizzanti e concimi chimici, ma solo letame o altri concimi naturali possibilmente prodotti in azienda. Un prodotto può essere etichettato “biologico” solo se almeno il 95% degli ingredienti agricoli proviene da produzione biologica. Agricoltura Biodinamica L’Agricoltura biodinamica è un metodo di produzione che si fonda su una concezione olistica per la quale tutti gli elementi, suolo, pianta, animale, uomo, sono connessi e in equilibrio tra loro. Il sistema di conduzione tende a creare relazioni tra gli esseri viventi, tramite la cura della fertilità del suolo, delle piante coltivate, delle sementi e degli animali domestici. Si adottano tecniche agricole appropriate alle condizioni pedo-climatiche del luogo e nel pieno rispetto dei cicli naturali. Non è ammesso alcun prodotto chimico o organismo geneticamente modificato. Per la difesa fitosanitaria e il mantenimento dell’equilibrio microbiologico del terreno sono impiegati i “preparati biodinamici”, ottenuti da processi fermentativi o decotti di particolari specie vegetali o minerali. Condizioni di elevata fertilità dei suoli e un buono stato sanitario delle piante e degli animali permetteranno a questi di resistere alle malattie e ai parassiti e di produrre alimenti di alta qualità. Agricoltura Integrata Il metodo di produzione integrata prevede di unire al metodo di produzione convenzionale, l’uso di pratiche agricole conservative, a difesa dell’ambiente e della sicurezza alimentare. A differenza del metodo biologico, è possibile utilizzare prodotti chimici di sintesi, tuttavia in quantitativi ridottissimi rispetto al metodo convenzionale. Una Legge Regionale della Toscana, ad esempio, ha istituito il marchio “Agriqualità” per identificare i prodotti ottenuti secondo metodi a minor impatto ambientale. Anche i Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) contengono misure per l’introduzione o il mantenimento dell’Agricoltura Integrata. Difatti i PSR, a sostegno dell’Agricoltura Integrata prevedono un aiuto ai beneficiari (sotto forma di premi annuali per ettaro di superficie coltivata) che adottano sull’intera superficie aziendale le disposizioni tecniche indicate nei Disciplinari di Produzione Integrata (DPI) per la fase di coltivazione, per tutte le colture per le quali i disciplinari sono stati definiti e approvati. Conclusione: L’Associazione Italiana Sicurezza Ambientale afferma che cambiare si può, perché non è più tollerabile l’attentato alla salute pubblica e all’ambiente, derivante dall’uso spesso eccessivo e incontrollato di questi prodotti chimici.
  • 4. Inoltre, occorre sensibilizzare e incentivare le aziende agricole per la vendita diretta a Km 0, una pratica commerciale che negli ultimi anni ha trovato sempre più spazio soprattutto nel mondo bio, che comporta prezzi al consumatore uguali o a volte inferiori a quelli dei supermercati. Per questo motivo sono ormai numerosi i punti vendita collettivi, tipo Farmer Market, i Gruppi d’Acquisto Solidale (GAS) per la promozione dei prodotti agroalimentari a chilometri zero (da filiera corta, biologici e solidali) che riscontrano un crescente successo. E se vogliamo combattere i parassiti delle piante in casa come i nostri nonni ecco alcuni consigli: Si tratta di ricette che possono essere preparate in casa con elementi e prodotti vegetali naturali, quasi tutti facilmente reperibili in dispensa e dintorni. Questi preparati chimici (perché comunque di chimica si tratta, anche se parliamo di macerati vegetali) sono l’ideale per la cura biologica delle piante in vaso contro la maggior parte delle infestazioni parassitarie causate da afidi, pidocchi, ragnetti e altre ancora. Insetticida organico - Va preparato al momento, giusto prima dell’uso, frullando un’insalata fatta con 1 spicchio di aglio con la buccia, 3 cipolle affettate con la buccia, 3 peperoncini piccanti freschi, 1 bicchiere d’acqua. Il frullato va filtrato con una garza di cotone e lasciato riposare per 24 ore. Prima di spruzzarlo sulle piante, il preparato va diluito con 4 litri di acqua. Per un buon risultato il trattamento va ripetuto almeno 3 volte a distanza di 10 giorni, con un preparato sempre fresco. Questo Horganic Hot Spray, chiamato così perché molto piccante (attenzione agli occhi!) contiene olii essenziali repellenti, oligoelementi e sostanze antibiotiche naturali efficaci contro ragnetto rosso, afidi e mosca bianca. Macerato di tabacco - Preparare una soluzione da 1 litro con due parti di acqua e una parte di alcool denaturato, e aggiungere 2 cucchiai di tabacco economico del tipo trinciato forte. Passati 3-4 giorni filtrare con un colino e distribuire sulle foglie delle piante con uno spruzzatore. È un rimedio particolarmente efficace contro gli afidi. Soluzione di sapone - Miscelare 60g di scaglie di sapone di Marsiglia in poca acqua calda. Diluire ulteriormente la soluzione in 3 litri d’acqua e aggiungere 1 litro di alcool denaturato. Si nebulizza sulle foglie e sulle parti infestate ed è efficace contro i pidocchi delle rose e il “fumo” degli agrumi, ad esempio limoni e mandarini coltivati in terrazzo. Claudia Troiani 2 A Liceo Machiavelli Roma Rocktarts