1. Web 2.0: ultime frontiere
• Nuove tendenze
• Web 2.0 e didattica
• On-line Office
• Testo, Audio & video
• Web 2.0 & Business
Contatti: paolo.lattanzio@gmail.com
Blog: paololattanzio.blogspot.com
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2. Web 2.0 e nuove tendenze
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3. Social Network
• E’ un gruppo di persone connesse tra loro. Tre ambiti:
professionale, amicizia e relazioni amorose.
• Esplosero nel 2003: Friendster, Tribe.net, LinkedIn. Orkut
2004. Kibop (Sp e P) 2004. In Italia SuperEva.
• Oggi: Myspace e Facebook, con 107 e 73 milioni di utenti.
• Anche evoluzione delle web-radio. Non solo download.
Pandora.com, Lastfm.it, musicovery.com, creano
community.
• Social network e community networking generano
approcci innovativi per società civile ed e-democracy.
• Per entrare in social network online occorre costruire il
proprio profilo.
• Poi si invitano amici, che fanno lo stesso, per allargare il
network.
• Si costruiscono community tematiche, aggregando utenti.
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4. Esempi:
Facebook Myspace LinkedIn
Musica Interessi Amicizie
Condivisione, Comunità di pratica, Ricerca amici, ricerca
download, nuove condivisione, relazioni amorose,
conoscenze, ricerca e-democracy, scambio informazioni,
aggiornamento viaggi
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5. » Statistiche, da Wikipedia
» Regola dei 4 secondi
» Importanza del “non” refresh della pagina
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6. Web 2.0 e didattica
• Didattica online da: FaD, E-learning e E-
learning 2.0
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8. • Come cambia la didattica: spazi
(dell’apprendimento, dell’insegnamento, della
ricerca), collaborazione (fra pari, verticale,
orizzontale, interna, esterna), partecipazione
(aperta e ricorsiva, non fissa), cambia ciclo di
produzione contenuti (non più solo docente ->
studente)
• Concetto di qualità: la qualità è valutata
costantemente dagli utenti e fruitori, concetto
emittente/ricevente sfumato, standard frutto
dell’uso e non di imposizioni.
• Stephen Downes: e-learning 2.0
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9. Stephen Downes: E-learning 2.0
• Prevede processo di apprendimento on line grazie a tecnologie di
rete che integrano al loro interno i principi innovativi del Web 2.0.
• Con Web 2.0 la rete diventa spazio virtuale di interazione
collaborativa fra utenti. Le risorse si trovano distribuite sul web
non più create da un unico soggetto, ma da utenti collegati fra loro
grazie a tecnologie di collaborazione e condivisione della
conoscenza.
E’ centrale dimensione sociale della rete, con ambienti di
apprendimento virtuali e collaborativi.
• Questo modello trova la sua valenza formativa nel concetto di
quot;intelligenza collettivaquot; che deriva dai processi cognitivi che si
svolgono sulla rete in modo distribuito grazie al supporto delle
nuove tecnologie.
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12. On-line Office
• Per fare cosa? Scrittura collaborativa,
progetti integrati, competenze lontane
• Vantaggi? Economici, no installazione, no
alfabetizzazione nuovi software, no
upgrade, tutto con uno strumento
• Archiviazione? Differenziata. Online, in
locale, in mail. Sempre protetta.
• Web come piattaforma: si sposta il
discorso, da pc a web.
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13. Scrittura collaborativa
• Soprattutto nella scrittura di documenti e
codice sorgente.
• Asincrono. Tempi di scrittura si riducono.
• Editor di testo permettono di aggiungere
annotazioni e commenti.
• Wikipedia è un progetto di scrittura
collaborativa
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15. Web 2.0 non è solo testo
• Network radiofonico: struttura & copertura,
infrastruttura di rete, redazione condivisa,
scrittura condivisa del palinsesto, didattica
allargata, intrattenimento, copertura
estesa. Social network, no?
• Last.fm
• Pandora
• Radio stanica
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16. Web 2.0 è anche internet TV
• Youtube è solo punto di partenza.
• Permette il social network?
• YouTube è ancora un servizio Web o deve
essere considerato un vero e proprio
medium al pari di TV, Radio, giornali e
Internet?
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17. Due brevi considerazioni
• La diffusione di YouTube ha raggiunto livelli inimmaginabili sia dal punto di
vista “numerico” dei contenuti che, in alcuni casi, sono visti da milioni di
persone, sia da quello qualitativo (si pensi al recente caso della Regina
d’Inghilterra che lo ha scelto come canale di comunicazione istituzionale,
caso Zalayeta), al crescente numero di Università che pubblicano elezioni o
alle iniziative di marketing che lo prevedono nel mix di strumenti utilizzati.
• Lo strumento tecnico, fatta eccezione per la media risoluzione dei contributi,
sembra l’unica forma pseudo-televisiva in grado di rispondere alle esigenze
dell’era dell’accesso. YouTube è infatti diacronico (i contenuti sono sempre
disponibili), multidevice (visibile in TV tramite console di gioco, sul
computer, sul palmare ecc…), ubiqua (mai sentito parlare dei servizi
YouTube di TIM e Vodafone?) e organizzato secondo logiche e architetture
che rendono la marea di contenuti caricati semplici da reperire.
Date queste caratteristiche, YouTube si può davvero ancora considerare
“solo” un servizio Web 2.0?
Esempio: The Blog TeleVision
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18. Web 2.0 fa cambiare
anche il business
• Nelle aziende il Web 2.0 non si limita ai servizi
collaborativi più noti. Es. blog,network.
• Es: Nike e Google - Gmail
• Per le aziende deve essere un insieme di
piattaforme e servizi basati su protocollo IP,
dinamici e utili allo sviluppo di applicazioni e
relazioni, sia interne sia esterne.
• E’ un acceleratore di conoscenza, e così può
portare vantaggi alle aziende su tutti
i fronti (interno ed esterno).
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19. Rapporto e interazioni fra Azienda e Clienti
Prima Dopo
Dialogo
Monologo
One-to-one marketing
Unidirezionale
Real-time
Comunicazione di massa
Dinamico
Statico
Collaborativo
No interazione fra clienti
Rich customer interaction
Difficile identificare i clienti
Rich customer data
Difficile gestire i clienti
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20. Il Web 2.0 nelle imprese
• Oltre il 40% delle P&M aziende utilizza il Web 2.0 in
America (‘06-’07). Il 14% utilizza il modello SAAS
(software as a service: invece di programmi residenti)
• Si abbattono i costi di promozione e di vendita dei propri
prodotti/servizi aumentando l'impatto di informazioni
sulla clientela.
• Oggi circa 400 mila aziende americane P&M utilizzano il
webcasting o i blog. 260 mila utilizzano sistemi di
podcast. Circa 400 mila utilizzano Skype. Largamente
più utilizzati i sistemi di messaggistica istantanea.
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AMI Partners
21. • Indagine su un campione di 320 quadri dirigenti,
di sette paesi europei (It, Fr, De, Uk, No, Es, Se)
• Il 57% attribuisce il basso tasso di penetrazione
del Web 2.0 in azienda alla mancanza di
comprensione della tecnologia da parte del
management.
• Fra le altre cause, sono citate la mancanza di
controllo sui contenuti diffusi (23%) e le
problematiche legate alla sicurezza (20%).
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BEA Systems
22. • Fra le ragioni che potrebbero spingere le
imprese a investire sul Web 2.0, al primo
posto c’è il miglioramento dell’interazione
fra aziende e clienti (41%).
• Sono citati anche il miglioramento della
collaborazione fra i dipendenti (31%) e
l’opportunità di creare un’interfaccia unica
fra i partner o i fornitori dell’azienda (28%).
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BEA Systems
24. • Il 61% degli utenti internet europei
conosce i blog (IT:58%)
• Il 34% (39 milioni) non ha acquistato un prodotto
perché ha letto un commento negativo online
• Il 52% è più favorevole ad acquistare un
prodotto di cui ha letto commenti
positivi online
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IPSOS Mori, 11/06
25. Il consumatore è cambiato
• Ha più potere ha il controllo
• È meno fedele ha offerta globale
• Vuole partecipare alla costruzione del
brand e dei prodotti
• Le aziende devono costruire un rapporto
con le persone (non più solo consumatori),
conversando, mostrando il volto umano
dell'azienda
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27. Web Marketing
+40%
Pubblicità su Internet ogni anno cresce del
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28. 7 regole per le aziende che
usano il Web 2.0
• Le aziende dovrebbero costruire una struttura con Service oriented
architecture in grado di integrarsi nel Web 2.0.
• Le aziende dovrebbero considerare prioritario il controllo degli accessi ed
essere sicure che la struttura di Web 2.0 possa essere integrata con la
propria soluzione per la gestione degli accessi.
• Le società non dovrebbero avere il timore di continuare ad utilizzare i
propri sistemi di comunicazione come le email o i calendari, ma
dovrebbero entrare nell'ottica che una combinazione dei vecchi sistemi e
Web 2.0 possa portare soltanto benefici.
• Dare fiducia agli utenti, ma monitorare l'utilizzo delle applicazioni.
• Invita le aziende a trovare un modo per evitare che i propri dipendenti
utilizzino i sistemi di comunicazione per scopi che non hanno nulla a che
fare con il lavoro.
• Molte aziende pensano che avere un sito internet non sia importante.
Invece, potrebbe essere un'interfaccia utile dove inserire wiki o blog,
come fanno già diverse grandi aziende.
• Le società dovrebbero cercare di utilizzare ciò che gli utenti comunicano
in Rete per definire le loro strategie di marketing.
di Marianna Di Iorio
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29. Come cambieranno i dispositivi
elettronici che usiamo
• Mobilita’ dei contenuti. Un utente deve poter muovere i contenuti
digitali fra i dispositivi elettronici. Oggi gli si chiede di essere tecnico e
tradutotre, o si impedisce la mobilità dei contenuti, vincolandoli. La
politica deve diventare l’integrazione fra prodotti.
• Adattativita' dell’interfaccia, al fine di consentire la
personalizzazione dell’esperienza. Ad es. schermata principale
adattativa rispetto all'ambiente in cui si trova l’utente: foto di sfondo,
ora del giorno, elementi grafici che comunicano lo stato del dispositivo
(batteria, chiamate perse, ecc).
• Nuovi paradigmi di relazione. L’impatto di fenomeni come Myspace,
Youtube, Facebook etc. non e’ limitato al Web. Anche i prodotti
elettronici devono essere ripensati in una dimensione sociale.
• Gestione dell'esplosione di scelte. Gli utenti soffrono di eccesso di
proposte, sia dispositivi che servizi. La user experience deve tenerne
conto: le persone hanno bisogno di essere rassicurate sull’uso.
• Un prodotto elettronico:“puo’ condurre una persona lungo un viaggio
fatto di tappe appaganti, grazie ad una user experience ricca che
catturi l’immaginazione e che riveli mondi inaspettati”.
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Come cambieranno i dispositivi elettronici che usiamo di paololattanzio.blogspot.com 29
• Luca Chittaro
31. A ognuno il suo
• Ning
• Neurona.it
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32. Il futuro…… o il 3.0
Second Life
Second Life è un mondo
virtuale tridimensionale multi-
utente online. Il sistema
fornisce agli utenti gli strumenti
per aggiungere e creare nel
quot;mondo virtualequot; di Second Life
nuovi contenuti: oggetti,
fondali, fisionomie dei
personaggi, contenuti
audiovisivi, ecc.
Esempio
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33. Possiamo parlare ancora di web 2.0?
• •
Web 3.0: è un termine a cui Web semantico: si intende la
corrispondono significati diversi trasformazione del World Wide
volti a descrivere l'evoluzione Web in un ambiente dove i
dell'utilizzo del Web e l'interazione documenti pubblicati siano
fra innumerevoli percorsi evolutivi associati ad informazioni e dati (
possibili. Questi includono: metadati) che ne specifichino il
trasformare il Web in un database, contesto semantico in un formato
cosa che faciliterebbe l'accesso ai adatto all'interrogazione e
contenuti da parte di molteplici all'elaborazione automatica.
applicazioni che non siano dei • Saranno possibili ricerche molto
browser, sfruttare al meglio le più evolute delle attuali, basate
tecnologie basate sull'intelligenza sulla presenza nel documento di
artificiale, il web semantico, il parole chiave, ed altre operazioni
Geospatial Web, o il Web 3D. specialistiche come la costruzione
di reti di relazioni e connessioni tra
documenti secondo logiche più
elaborate del semplice link
ipertestuale.
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