1. La condizione giovanile in
Campania e
uno sguardo sui PTG
Prof. Giancarlo Ragozini
Facoltà di Sociologia
Università di Napoli
Federico II
2. L’Osservatorio regionale sulla condizione
giovanile e le politiche giovanili: Cos’è?
PREMESSA
Il progetto si inserisce nell’ambito di un progetto di ricerca più ampio denominato
“Osservatorio regionale permanente sulla condizione giovanile” (D.D. n.163 del
23/12/2009, Azione E della DGR n./777 2008 – Linee Operative di Politiche giovanili),
promosso dal Settore Politiche Giovanili e del Forum Regionale della Gioventù della
Regione Campania come ente finanziatore che vede come soggetti attuatori delle
attività:
•la Facoltà di Sociologia dell’Università di Napoli Federico II:
Antonietta Bisceglia, Amalia Caputo, Rita Cimmino, Dora
Gambardella, Rosaria Lumino, Giustina Orientale Caputo,
Alfonso Piscitelli, Giancarlo Ragozini , Concetta Scolorato,
Giorgina Sommonte, Sandra Vatrella.
•il Dipartimento di Scienze della comunicazione dell’Università di Salerno .
3. Articolazione del progetto, descrizione delle fasi e
degli obiettivi
OBIETTIVO 3:
Tracciare possibili spunti di riflessione per la definizione di un nuovo piano
delle politiche giovanili a livello regionale
4. Campania: Il quadro di riferimento delle
politiche giovanili
L.R. n. 14/2000
L.R. n.14/1989
L.R. n.11/1991 “Promozione ed
”Istituzione del Servizio per le L.R. n. 26 del 1993
Disciplina dell’Ordinamento Incentivazione del Servizio
Politiche giovanili ed il “Promozione ed Incentivazione
amministrativo della Regione Informagiovani e istituzione
Forum Regionale della del Servizio Informagiovani
Campania della rete territoriale delle
gioventù
strutture
Indicazione europee Il Servizio delle Politiche La Regione consolida il La legge disciplina e
giovanili viene annoverato
Necessità di costruire e connubio Informazione regola in maniera
come Settore d’intervento
sviluppare strutture di e partecipazione. organica la materia
con il compito di vigilare
rappresentanza giovanile sull’attuazione di tutti gli capisaldi della politica Informagiovani.
e di partecipazione per interventi inerenti i giovani e giovanile comunitaria Istituisce il SIRG
inserire i giovani nei partecipare di concerto con (Sistema Informativo
meccanismi di gli altri servizi alla Regionale Giovanile)-
rappresentanza predisposizione degli atti che rete territoriale degli IG
istituzionale presentino notevole articolata per ambiti
interesse per i giovani
distrettuali
5. La situazione in Campania dopo l’attuazione
della legge regionale 14/2000
Giovanili e del Forum Regionale della Gioventù
Fonte: Nostra elaborazione su dati Regione Campania, 2007- Settore Politiche
Informagiovani
attivati in Campania
dal 1993 al 2007
I picchi di crescita più forte degli
Informagiovani si registrano proprio in
quegli anni in cui in ambito europeo si
auspica a forme altamente innovative di
sostegno ai processi di maturazione dei
giovani, e la partecipazione diventa il
prerequisito della loro crescita democratica
a tutti i livelli territoriali.
Incremento annuale dei
Servizi Informagiovani
attivati in Campania dal
1993 al 2007
6. La situazione in Campania dopo l’attuazione
della legge regionale 14/2000
Dal 1994 al 2006 il numero dei comuni che hanno presentato progetti per la creazione di strutture
Informagiovani è aumentato notevolmente e l’incremento più sensibile si è registrato proprio negli anni
successivi alla legge 14/2000 Comuni ammessi a contributo dal 1993 al
2006
350 324 321
319
300 285 281
250
200
200
169
141
150
105
100
49 53 45
50 35
0
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Fonte: Nostra elaborazione su dati Regione Campania, 2007- Settore Politiche Giovanili e del Forum Regionale della Gioventù
La legge 14/2000 ha innescato dei processi virtuosi non solo in termini di servizi attivati, ma anche di risposte
istituzionali, stimolando sensibilmente l’interesse degli enti comunali ai temi dell’informazione e
partecipazione e, esercitando, quindi, un forte impatto sulle politiche dei Comuni campani.
7. L’atteggiamento dei giovani campani nei confronti
dei servizi Informagiovani e Forum Giovani
Percentuali di giovani che sono a conoscenza dei Servizi pubblici a
giovanili della Facoltà di Sociologia, anno 2011
giovanili della Facoltà di Sociologia, anno 2011
Fonte: Nostra elaborazione su dati Osservatorio Regionale sulla condizione
Fonte: Nostra elaborazione su dati Osservatorio Regionale sulla condizione
loro rivolti
(% sul totale delle%
risposte)
Cinema/ teatri pubblici 64,8
Palestre Pubbliche 55,2
I giovani hanno un basso livello di
Forum giovanili 39,8 conoscenza dei servizi pubblici giovanili. I
Servizi Informagiovani 39,0 Forum Giovani e gli Informagiovani in
Spazio giovani, consultorio 34,8 un’ipotetica graduatoria dei servizi
Centro giovanile 28,6 occupano il terzo ed il quarto posto
Sale prove musicali 25,8
Consulta politiche
giovanili 25,2 Più dell’80% del campione intervistato ha
N=883
Partecipazione alle attività dei Forum dichiarato non prendere parte alle attività
giovani organizzate dai Forum Giovani.
% Il dinamismo e l’apertura regionale sul
No, non le conosco 62,5 fronte di questa tipologia di servizi, non
No, anche se le conosco 24,7 sembra essere riuscito a contrastare
No, le attività che fanno non mi adeguatamente il progressivo
allontanamento dei giovani dalle sedi
interessano 2,3
istituzionali
Si, ho partecipato 10,4
Totale 100
N= 743
8. L’atteggiamento dei giovani campani nei confronti dei
servizi Informagiovani e Forum Giovani
Distribuzione percentuale in ordine di importanza dei motivi per cui i giovani non utilizzano i
Servizi Informagiovani
(% sul totale delle risposte) %
Non conosce 42,2
Non ho avuto nessun motivo per rivolgermi ad un Servizio Informagiovani 31,1
Non so che cosa fa un Informagiovani 16,3
Preferisco ricorrere ad altri Servizi/canali 3,6
Non presente sul territorio 3,5
Non è un servizio in grado di soddisfare le mie esigenze 3,3
Totale 100
N = 858
9. L’atteggiamento dei giovani campani nei confronti
dei servizi Informagiovani e Forum Giovani
Distribuzione percentuale in ordine di importanza dei motivi per cui i giovani utilizzano il Servizio
Informagiovani
(% sul totale dei casi) %
Lavoro-Opportunità di lavoro nella tua Regione 41,58
Tempo Libero-Attività Culturali e del Tempo libero 18,81
Formazione-Orientamento scolastico e universitario 17,82
Lavoro-Opportunità di lavoro in tutta Italia 10,89
Lavoro-Bandi di concorso 7,92
Tempo Libero-Viaggi e Vacanze 5,94
Formazione-Occasioni di studio all'estero 3,96
Lavoro-Bandi Locali per l'imprenditoria giovanile 3,96
Attività Personali- Servizio civile nazionale 3,96
Tempo Libero-Utilizzare Internet 2,97
Tempo Libero-Servizi di Counselling 1,98
Lavoro-Opportunità di lavoro all'estero 0,99
Attività' Personali- Sostegno all'avviamento di un'impresa sociale e culturale 0,99
Attività Personali- sostegno per affitto e accesso alla locazione 0,99
Attività Personali -Microcredito per progetti di lavoro e di vita 0,99
N= 101
Raggruppando le motivazioni nelle categorie lavoro, tempo libero, attività personali, si nota una netta
prevalenza delle richieste informative circa l’opportunità lavorativa. Questo dato evidenzia il contrasto
istituzionale e di parziale sovrapposizione che il Servizio Informagiovani ha con i Centri per l’Impiego.
10. Campania: La sperimentazione dei Piani
Territoriali Giovanili
A livello territoriale i PTG (deliberazione n.1805 del 11/12/2009) sono la cornice logica ed
organizzativa entro cui si sono consolidati i cambiamenti delle politiche giovanili italiane
Cambiamento di Si fonda sulla costruzione di politiche atte allo sviluppo della
contenuto cittadinanza attiva dei giovani
Spostamento di focus verso le specifiche esigenze locali
Cambiamento nei
Valorizzazione dell’autonomia delle autorità locali
modelli di gestione Superamento della tradizionale frammentarietà del settore
e di governance delle Partecipazione dei giovani ai processi decisionali attraverso i
politiche giovanili Forum Giovani
11. L’analisi dei PTG
Analizzare l’attività programmatoria e progettuale dei
Obiettivi territori con una specifica attenzione alla capacità di lettura
e comprensione dei bisogni sociali della popolazione
giovanile e del contesto territoriale di riferimento
Strumenti utilizzati
Griglia di valutazione- Dimensioni indagate
–Legittimazione formale dei documenti di Risultati dell’Indagine CATI sui bisogni
programmazione
emergenti della popolazione giovanile
–Coerenza interna dei documenti di programmazione campana condotta dall’Osservatorio
–Rilevanza Regionale Permanente sulla Condizione
–L’adeguatezza degli interventi Giovanile della Facoltà di Sociologia
–La presenza o meno di elementi innovativi
12. L’universo di riferimento
Distribuzione provinciale dei distretti, dei PTG presentati, dei PTG analizzati
N. PTG
N. dei distretti N. PTG. presentati
analizzati
Avellino e provincia 7 7 7
Benevento e provincia 5 5 5
Caserta e provincia 12 10 7
Napoli e provincia 25 17 17
Salerno e provincia 13 13 12
Totale 62 52 48
Provincia Comune capofila
(dis. 1) Ariano Irpino -(dis. 2) Atripalda – (dis. 3) Mercogliano – (dis. 4) Grottolella – (dis.5) Lacedonia - (dis.6) Lioni – (dis.
Avellino
30) Quindici.
Benevento (dis.7) Benevento – (dis. 8) Airola – (dis.9) Telese- (dis.10) Morcone – (dis.11) San Marco dei Cavoti .
(dis.12) Caserta – (dis.14) Marcianise – (dis.15) Aversa – (dis.19 )Sessa Aurunca – (dis.20) Sparanise – (dis.22) San
Caserta
Cipriano d’Aversa – (dis.23) Vairano Pantenora.
(dis.24) Ischia – (dis.25) Pozzuoli - (dis.26) Marano di Napoli – (dis.27) Frattamaggiore – (dis.28) Afragola – (dis.29)
Casavatore – (dis.30) Cicciano- (dis.31) Acerra – (dis.32) Ottaviano - (dis.33) Somma Vesuviana – (dis.34) San Giorgio a
Napoli
Cremano – (dis.35) Portici – (dis.36) Torre del Greco -(dis.37)Torre Annunziata –(dis. 38) Castellammare di Stabia -
(dis.39) Sorrento - (dis.40/49) Napoli.
(dis.50 ) Salerno - (dis.51 ) Amalfi - (dis.52 ) Cava dei Tirreni – (dis.53 ) Nocera Inferiore - (dis.54 ) Sarno - (dis.55 )
Salerno Mercato San Severino - (dis.56 ) Battipaglia - (dis.57 ) Eboli – (dis.58 ) Agropoli – (dis 59.) Roccaraspide – (dis. 61) Sala
Consilina - (dis.62 ) Sapri.
13. La risposta dei Territori alla sperimentazione dei
PTG
N. dei
N.Comuni Comuni comuni
Azione A
aderenti al aderenti al coinvolti in
-2009
distretto Ptg-2010 più, rispetto
Distribuzione del n. dei comuni che
al 2009
hanno partecipato all’Azione A e alla
Provincia di Avellino 119 58 74 16 sperimentazione del PTG distinte per
Provincia di province
78 47 60 13
Benevento
Provincia di Caserta 104 44 53 9
Provincia di Napoli 92 49 77 28 Il PTG ha stimolato la
Provincia di Salerno 158 84 110 26 partecipazione degli enti
Totale 551 282 374 92 locali nella progettazione
Incremento percentuale +32,6% degli interventi a favore
dei giovani
Incremento percentuale dei comuni
con la programmazione dei PTG
14. Analisi di contesto: Dimensioni esplorate ed i
bisogni rilevati-1
Dimensioni esplorate nelle analisi di contesto nei PTG (% sul
totale delle risposte)
Dimensioni esplorate %
Mercato del lavoro 73,3
Problematiche sociali 68,9
Caratteristiche geo-morfologiche 51,1
Infrastrutture 44,4
Opportunità ricreative 44,4
Caratteristiche demografiche 28,9
Sicurezza e vivibilità del territorio 24,4
Altro. Spec. 22,2
Trasporti e comunicazioni 13,3 I bisogni indagati
I bisogni legati al mercato del
lavoro si declinano
essenzialmente in “mancanza
del lavoro”
15. Analisi di contesto. Confronto con i dati del
CATI
Distribuzione percentuale delle priorità dei giovani
%
campani (% sul totale dei casi)
O
16. Analisi degli assetti organizzativi del sistema locale di
partecipazione giovanile: Punti di forza e punti di debolezza
Punti di forza del sistema locale di partecipazione giovanile
(% sul totale dei casi)
%
Modalità di scambio e collaborazione con altri attori 43,2
Accessibilità delle strutture 32,4
Conoscenza del territorio 27,0
Visibilità del territorio 24,3
Accessibilità delle informazioni 18,9 “(…) gli operatori dei vari servizi
Informagiovani hanno, molto spesso, un
Competenze degli operatori 18,9
turn-over e quindi a livello di formazione
Informazioni offerte 5,4
non si riesce ad arrivare a dei buoni livelli
Disponibilità degli operatori 5,4 qualitativi. Tutto ciò a discapito dei servizi
Tempestività delle risposte 2,7 e delle informazioni da offrire ai giovani
del territorio (…).”
Punti di debolezza del sistema locale di partecipazione giovanile (PTG di Cicciano)
(% sul totale dei casi)
% “Carenza di personale con adeguata
Quantità di risorse umane disponibili contrattualizzazione a disposizione della
41,0
rete Informagiovani e frequente impiego di
Modalità di coinvolgimento dell'utenza 38,5 risorse esterne per periodi limitati, tali da
Scarsa collaborazione con altri attori presenti sul territorio 30,8 non favorire una loro adeguata esperienza
Risorse finanziarie disponibili 28,2 nella gestione del servizio”
(PTG di Sala Consilina)
Risorse territoriali scarse ed inadeguate 25,6
Formazione degli operatori 12,8
Scarsa attenzione al monitoraggio delle attività 5,1
Tempestività delle risposte 0
17. Analisi degli assetti organizzativi del sistema locale di
partecipazione giovanile: Opportunità e Vincoli
Opportunità del sistema locale di partecipazione giovanile
(% sul totale dei casi)
%
Informazione 48,1
Diffusione materiale informativo 33,3
Orientamento 29,6
Ascolto/accoglienza 25,9
Formazione 25,9
Vincoli del sistema locale di partecipazione giovanile
Produzione materiale informativo 25,9 (% sul totale dei casi)
Convegni/Seminari 18,5 %
Modalità strutturate di ricezione del feed-back degli Risorse territoriali scarse e inadeguate 48,3
utenti 14,8
Difficoltà nel coinvolgimento dell'utenza 27,6
Risposte tempestive 7,4
Supporto, accompagnamento e risoluzioni Rigidità delle modalità di funzionamento 24,1
problematiche 3,7 Quantità di risorse umane disponibili 20,7
Formazione risorse umane disponibili 20,7
Distanza spaziale tra le strutture 17,2
Scarsa tempestività delle risposte 3,4
Difficoltà di garantire pari opportunità d'accesso 3,4
18. Le priorità della programmazione e gli obiettivi strategici
Distribuzione percentuale delle priorità della programmazione
(% sul totale dei casi)
%
Implementare la rete dei servizi esistenti 56,4
Coerentemente con quanto
Raggiungere un maggior numero di utenti 53,8
rilevato a proposito del
Migliorare l'offerta dei servizi 46,2 coinvolgimento dell’utenza
Favorire la collaborazione fra i soggetti istituzionali esistenti 41,0
Attivare nuovi servizi 33,3
Migliorare l'accessibilità dei servizi esistenti 17,9
Obiettivi strategici della programmazione (% sul totale dei casi)
%
Informazione/sensibilizzazione del territorio 70,2
Relazione con il mercato del lavoro 42,6
Collaborazione interistituzionale 38,3
Collaborazione con attori non istituzionali 36,2
Rapporti con l'utenza 31,9
Relazione con la formazione professionale 27,7
Radicamento territoriale dei servizi esistenti 23,4
Attivazione nuovi servizi 19,1
Formazione degli operatori 17,0
Anche in questo settore sta maturando l’idea di servizi sempre più connotati da intenti di matrice
promozionale in cui l’attenzione non è incentrata tanto sulle strutture, quanto sugli interventi da attuarsi
attraverso la costruzione di reti tra attori istituzionali e non
19. Una valutazione generale
LUCI OMBRE
L’esperienze dei PTG ha permesso di Non basta introdurre una nuova
pensare agli interventi per i giovani in un modalità di programmazione per
ottica sistemica cambiare il corso delle politiche tout court,
A livello locale ha innescato un ma bisogna consolidare le competenze
si social planning
processo di istituzionalizzazione delle
P.G. Il PTG non è una politica che nasce
La sperimentazione, grazie anche dal basso, ma è una politica top-down che
spinge verso una programmazione
all’impegno del Settore Politiche
bottom-up
Giovanile, ha avuto un effetto propulsivo
in termini di mobilitazione territoriale.
20. Un focus sulla condizione giovanile in
Campania
Riprendiamo più nel dettaglio i risultati della
survey …..
21. Le caratteristiche del campione
Il campione è costituito dal 1.002 soggetti con una età compresa fra il 15 e i 34 anni.
Il campione è rappresentativo a livello regionale e a livello provinciale.
Distribuzione dei soggetti per titolo di studio.
Intervistati per classi di età Intervistati per sesso e titolo di studio
v.a. % maschi femmine totale
15-17 135 13,5 Obbligo % 22,5 19,4 20,7
18-20 219 21,9 Scuola
% 54,5 56,8 55,8
superiore
21-24 236 23,6
Formazione
25-29 249 24,9 % 23,0 23,8 23,5
universitaria
30-34 163 16,3
Totale % 100,0 100,0 100,0
Totale 1.002 100
22. Diventare adulti in Campania
Descrizione
Tappe
Uscita dal
Il soggetto dichiara di essere uscito definitivamente
percorso
dal percorso formativo.
formativo
Inserimento nel Il soggetto dichiara di essere occupato; rientrano in
mercato del questa categoria anche gli occupati precari e/o
Le cinque tappe lavoro senza regolare contratto.
della transizione Il soggetto liberandosi dalla tutela quotidiana della
famiglia d’origine raggiunge un’autonomia
Indipendenza
verso l’età adulta abitativa
anche esistenziale; sono esclusi i giovani che
pur avendo costituito un nuovo nucleo familiare
vivono con la famiglia di origine.
Il soggetto crea una nuova famiglia sancita
Matrimonio/ istituzionalmente attraverso il matrimonio o
convivenza realizzata in modo informale attraverso la
convivenza
Acquisizione
ruolo Il soggetto è diventato padre/madre
genitoriale
23. Giovani campani e istruzione (I tappa)
I giovani che rientrano nel campione sono ancora per la maggior parte
soggetti inseriti nel circuito della formazione scolastica e/o professionale.
24. Giovani campani e istruzione
I maschi hanno titoli di studio inferiori rispetto alle loro coetanee, perché in
genere interrompono prima gli studi.
Distribuzione dei soggetti per titolo di studio e genere Intervistati per posizione rispetto al percorso
scolastico e il genere
maschi femmine totale
Non studia 149 203 352
Studia ancora 62,8 64,9 64,0
Totale 100,0 100,0 100,0
25. L’inserimento nel mercato del lavoro
(II tappa)
Solo una ristretta percentuale del campione intervistato dichiara di lavorare: non
lavorano ben 715 rispondenti su un campione totale costituito da 1.002 giovani.
Dunque la percentuale di coloro che hanno superato la seconda tappa è pari al 27%.
Distribuzione dei giovani per inserimento nel mondo del lavoro
27%
SI
73% NO
26. I giovani Neet in Campania
I giovani Neet (Not in employment, education, or training) in Campania rappresentato il
34,3% (Istat, 2011).
Questo dato nel nostro campione è apparentemente sottorappresentato (19,4%), perchè:
1) si fa riferimento ad una fascia più estesa di età;
2) da questo dato è stato escluso un 6,8% di soggetti tra i 15-17 anni che lavorano senza
contratto e che nelle statistiche ufficiali risultano invece non occupati.
Nella nostra Regione le differenze di genere sono preoccupanti se si considera che le
donne hanno in media un livello di istruzione superiore a quello degli uomini (Orientale
Caputo, 2012).
Neet per genere
v.a. Composizione % Incidenza %
Maschi 71 37,0 17,4
Femmine 121 63,0 20,4
Totale 192 100,0 19,4
27. L’indipendenza abitativa: una difficile conquista
(III Tappa)
Quasi la totalità dei soggetti intervistati vive ancora nella famiglia di origine.
Intenzione di andare a
vivere da soli
Con chi vive l’intervistato
SI No Non ci
ho mai
% pensato
nuovo nucleo familiare (con o 6,7 Uomo 26,00% 53,20% 20,90%
senza figli) Gene
Donna 22,70% 58,30% 18,90%
famiglia di origine 91,2 re
nuova nucleo con famiglia di 0,4 Total 24,10% 56,10% 19,80%
origine 4,40% 64,40% 31,10%
15-17
da solo o con amici 1,6
Totale 100, 18-20 11,50% 64,50% 24,00%
0 21-24 22,60% 60,90% 16,50%
Età
25-29 33,50% 49,60% 17,00%
30-34 56,90% 33,00% 10,10%
Facoltà di Sociologia
Università di Napoli Total 24,10% 56,10% 19,80%
Federico II
28. Le difficoltà nel raggiungimento
dell’autonomia
Le difficoltà indicate dai giovani campani per lasciare la famiglia di origine
29. Il reddito un vincolo per l’indipendenza abitativa
Il 70% dei giovani campani dichiara che con quello che guadagna non può permettersi di vivere
da solo.
Quasi la metà di coloro che guadagna meno di 500 euro non ha mai provato a rendersi
autonomo, mentre il 24% dei soggetti che invece dichiarano di aver tentato di percorrere la
strada dell’autonomia, ha un reddito elevato.
Percentuale di giovani che hanno cercato di rendersi
indipendenti per fascia di reddito
30. La costruzione di un nucleo familiare autonomo e
l’assunzione del ruolo genitoriale (IV e V Tappa)
Anche se i giovani campani vivono quasi esclusivamente nella famiglia di origine, tra coloro
che hanno costituito un nuovo nucleo familiare e acquisito il ruolo genitoriale è possibile
osservare che si tratta soprattutto di giovani donne.
Con chi vivono i giovani per genere Giovani con figli per genere
maschio femmina Totale
nuovo nucleo familiare (con o senza figli) 2,0 10,0 6,7
famiglia di origine 95,8 88,1 91,2
nuova nucleo con famiglia di origine 0,0% 0,7% 0,4%
da solo o con amici 2,2% 1,2% 1,6%
Totale 100,0% 100,0% 100,0%
32. Diventare adulti in Campania:
differenze di genere
92,1 7,9
Donna
36,5
34,3 33,3
98,5 1,5
Uomo 23,5
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 11,2 10,2
9,8
giovane adulto
4,2
2,0 1,2
Uscita dal percorso Inserimento nel Indipendenza abitativa Matrimonio/convivenza Acquisizione ruolo
formativo mercato del lavoro genitoriale
Uomo Donna
33. Alcune riflessioni sulla transizione
Nell’attuale contesto sociale occorre una riflessione sull’adeguatezza dei 5 step utili a
definire un individuo adulto.
1. Il principio del lifelong learning.
2. Parlare di stabilità del lavoro appare ormai obsoleto.
3. L’indipendenza abitativa non sempre è definitiva.
4. La creazione di una nuova famiglia e la nascita di un figlio si procrastinano sempre più
nel tempo, spesso oltre i limiti di età utilizzati per considerare un individuo giovane.
34. La partecipazione giovanile
La partecipazione giovanile ad associazioni,
organizzazioni e movimenti sociali.
Ho partecipato Mai
Partecipo in passato partecipato
attualmente
Organizzazioni studentesche 7,1 31,2 61,7
Associazioni ambientali 4,2 13,8 82,0
Associazioni di volontariato 6,1 14,8 79,1
Associazioni religiose 9,3 33,3 57,5
Associazioni culturali 11,4 30,3 58,3
Associazioni sportive 10,0 39,0 51,0
Centri sociali e politici 3,0 9,7 87,3
Iniziative dei Sindacati 2,0 4,8 93,2
Iniziative dei Partiti 6,1 11,8 82,0
35. La partecipazione politica
Atteggiamento nei confronti della politica
%
Mi considero politicamente impegnato 8,1
Mi tengo al corrente della politica, ma 59,2
senza parteciparvi personalmente
Penso che bisogna lasciare la politica a 16,6
persone che hanno più competenza di me
La politica mi disgusta 16,1
Total 100,
0
36. Tempo libero e consumi culturali
Più di due
Mai Una volta Due volte volte
Cinema 23,61 19,7 15,6 41,1
Teatro 71,6 15,4 5,3 7,7
Biblioteca 63,1 8,2 4,9 23,7
Concerto di musica leggera o rock 63,5 19,5 6 11
Frequenza delle attività
C svolte dai giovani negli
ultimi tre mesi
(val % di riga)
37. Alcune considerazioni finali - 1
1. REVISIONE DEL RUOLO E DEI COMPITI DEGLI
INFORMAGIOVANI
- Trasformare gli Informagiovani in centri di servizi per i giovani.
2. PRIORITÀ DI INTERVENTO DELLE POLITICHE GIOVANILI E
RELAZIONI ISTITUZIONALI
Attivare corsi di formazione per gli operatori degli informagiovani per la redazione
del bilancio delle competenze, per azioni di counseling e orientamento, utilizzando
anche strumenti che aiutino i giovani a scoprire ciò per cui sono portati.
Finanziare alcuni “centri di eccellenza” a livello provinciale, in cui si faccia
consulenza aziendale e incubatori d’impresa, centri dotati di finanziamenti ad hoc
per il sostegno all’imprenditoria giovanile.
Attuare investimenti nel social housing: immaginare nuove strutture a metà strada fra
residence e appartamenti con spazi privati e spazi comuni che consentano, ai
giovani che hanno lavori saltuari e a basso reddito, di uscire di casa sperimentando
autonomia gestionale e avviando i processi di transizione all’età adulta.
38. Alcune considerazioni finali - 2
3. NUOVE STRATEGIE PER UNA COMUNICAZIONE
ISTITUZIONALE PIÙ EFFICACE
Dall’indagine è emersa una scarsa conoscenza degli interventi regionali in favore
dei giovani che passa anche per una scarsa conoscenza del sito istituzionale. Gli
Informagiovani devono giocare un ruolo essenziale in questo caso, ma è necessario
anche individuare nuove strategie di comunicazione e coinvolgimento.
4. NUOVI LUOGHI E MODI PER LA PARTECIPAZIONE
Laboratorio territoriali di progettazione e programmazione partecipata che stimolino
il protagonismo giovanile e che inserisca i giovani anche nelle difficoltà gestionali e
decisionali, in modo da rendere i territori e i giovani corresponsabili delle scelte
relative alle politiche e anche di eventuali successi o insuccessi.
39. Alcune considerazioni finali - 3
5. LA CONDIZIONE GIOVANILE: UNA CONDIZIONE PLURALE
riferirsi a diverse condizioni giovanili (Passerini, 1994).
Le trasformazioni economiche e sociali si riflettono immediatamente sul futuro
delle attuali generazioni che appare bloccato (Amerio 2009; Boeri e Galasso
2007; Livi Bacci 2008; Lo Verde 2005).
6. ADEGUATEZZA DELLE TAPPE E DEFINIZIONE DEI GIOVANI .
Se il superamento delle prime tre tappe appare una condizione indispensabile
per l’emerging adulthood,
la quarta e la quinta tappa non sono necessarie al raggiungimento dello status di
adulto, ma lo sono dal punto di vista delle necessità di sopravvivenza di una
società (Model, Furstenberg e Hershberg 1976; Barbagli, Castiglioni e Dalla
Zuanna 2003)
occorrono comunque ulteriori specificazioni, poiché questi passaggi non sono più
sequenziali e concatenati (Scabini, Donati, 1988; de Lillo, 2007).
Studiare la condizione giovanile senza dimenticare le differenze: fra classe di età,
genere, titoli di studio, territorio e famiglia di appartenenza.