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IT
h t t p : / / a g e n c y . o s h a . e u . i n t
Il mobbing sul posto di lavoro
Introduzione
L’Agenzia pubblica una serie di schede informative volte a contribuire
alla lotta contro lo stress legato all’attività lavorativa e alcuni dei suoi
principali fattori scatenanti. Il mobbing è strettamente connesso allo
stress legato all’attività lavorativa. La presente scheda informativa
fornisce informazioni e suggerimenti destinati a coloro che intendono
agire concretamente per affrontare il mobbing sul posto di lavoro. La
sezione "altre informazioni", alla fine della scheda, fornisce dettagli
sulle fonti dell’Agenzia che possono essere di aiuto, fra cui altre schede
informative di questa stessa serie.
Il mobbing sul posto di lavoro rappresenta un problema rilevante per la
manodopera europea. I costi sono considerevoli, sia per il lavoratore che
per l’organizzazione. Il mobbing dovrebbe essere considerato inoltre un
comportamento non etico, oppressivo e pertanto inaccettabile
nell’ambiente di lavoro. La prevenzione del mobbing sul posto di lavoro
è uno degli obiettivi contenuti nella comunicazione della Commissione
europea1
riguardante una nuova strategia per la salute e la sicurezza sul
lavoro.
Che cos’è il mobbing?
Non c’è una definizione univoca di mobbing che sia internazionalmente
riconosciuta. Un esempio di definizione è il seguente:
Il mobbing può comportare aggressioni sia verbali che fisiche, così come
atti più subdoli come la denigrazione del lavoro di un collega o
l’isolamento sociale. Il mobbing può comprendere la violenza, sia fisica
che psicologica. Questa scheda informativa è incentrata sull’uso
dell’intimidazione nei rapporti tra colleghi. La violenza esercitata da
persone estranee all’ambiente di lavoro è affrontata nella scheda
informativa 24.
Il mobbing è un grosso problema? Chi ne è colpito?
Chiunque, in qualsiasi organizzazione, può essere vittima del mobbing.
I risultati di un sondaggio condotto nell’UE2
mostrano che il 9% dei
lavoratori europei, pari a 12 milioni di persone, segnalano di essere stati
vittime di mobbing nel 2000 per un periodo di 12 mesi. Si registra
comunque un’ampia variazione nella prevalenza segnalata del mobbing
nei vari Stati membri dell’UE. È possibile che queste differenze non
dipendano soltanto da differenze nel verificarsi del fenomeno, bensì
anche a differenze culturali nell’attenzione dedicata al mobbing ed alla
sua conseguente segnalazione.
La prevalenza del mobbing è massima nei posti di lavoro dove la
domanda che ricade sull’individuo è alta, mentre è basso il grado di
controllo che l’individuo stesso può esercitare sul proprio lavoro,
alzando il livello dell’ansia.
Perché si verifica il mobbing?
Si possono distinguere due tipi di mobbing:
1) quale conseguenza dell’escalation di un conflitto interpersonale;
2) quando la vittima non è coinvolta in un conflitto, ma si trova
accidentalmente in una situazione in cui vengono compiuti atti di
aggressione da parte di un "mobber". Fare della vittima un "capro
espiatorio" è un esempio di questo tipo di mobbing.
Alcuni fattori suscettibili di aumentare la probabilità del mobbing
comprendono:
• una cultura organizzativa che tollera il mobbing o non lo riconosce
come un problema;
• un cambiamento repentino nell’organizzazione;
• l’insicurezza del posto di lavoro;
• la scarsa qualità del rapporto tra il personale e la direzione, nonché un
basso livello di soddisfazione nei confronti della leadership;
• la scarsa qualità del rapporto tra i colleghi;
• i livelli estremamente elevati delle richieste che vengono avanzati al
lavoratore;
• una politica del personale carente e valori comuni insufficienti;
• un aumento generalizzato del livello di stress legato all’attività
lavorativa;
• conflitti di ruolo.
Inoltre, il mobbing può subire un’escalation a causa di fattori individuali
e situazionali, come discriminazione, intolleranza, problemi personali ed
uso di droghe o alcool.
Quali sono le conseguenze?
Per le vittime del mobbing, le conseguenze possono essere rilevanti.
Sono stati riscontrati sintomi a carico della salute fisica, mentale e
psicosomatica: per esempio, stress, depressione, calo dell’autostima,
autobiasimo, fobie, disturbi del sonno, problemi digestivi e
muscoloscheletrici. Tra le vittime del mobbing sono comuni anche
Il mobbing sul posto di lavoro consiste in un comportamento
ripetuto, irragionevole, rivolto contro un dipendente o un gruppo di
dipendenti, tale da creare un rischio per la salute e la sicurezza.
In questa definizione:
"comportamento irragionevole" sta ad indicare un
comportamento che, secondo una persona ragionevole e tenuto
conto di tutte le circostanze, perseguita, umilia, intimidisce o
minaccia;
"comportamento" comprende le azioni di singoli individui o di un
gruppo. Si può far uso di un certo sistema di lavoro per
perseguitare, umiliare, intimidire o minacciare;
"rischio per la salute e la sicurezza" comprende il rischio alla
salute mentale o fisica del lavoratore dipendente.
Il mobbing spesso implica uno sviamento o abuso di potere, nel
qual caso la vittima del mobbing può incontrare difficoltà nel
difendersi.
23
1
Comunicazione della Commissione – Adattarsi alle trasformazioni del lavoro e della società; una nuova strategia comunitaria per la salute e la sicurezza 2002-
2006. Commissione europea, 2002. http://europe.osha.eu.int/systems/strategies/future/#270
2
Terza indagine europea sulle condizioni di lavoro nel 2000. Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Lussemburgo, 2001.
http://www.eurofound.ie/publications/EF0121.htm
ISSN 1681-214X
h t t p : / / a g e n c y . o s h a . e u . i n t F a c t s
A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o
disturbi da stress di carattere post-traumatico, simili ai sintomi che si
manifestano dopo esperienze traumatiche di altra natura, quali disastri
o aggressioni. Questi sintomi possono persistere per anni dopo gli
avvenimenti che li hanno originati. Altre conseguenze possono essere
l’isolamento sociale, l’insorgere di problemi familiari o finanziari a causa
dell’assenza o dell’allontanamento dal lavoro.
A livello organizzativo, i costi del mobbing possono consistere in un
maggior assenteismo e rotazione del personale, nonché minor efficacia
e produttività, non soltanto per le vittime del mobbing, ma anche per gli
altri colleghi, che risentono del clima psicosociale negativo
dell’ambiente di lavoro. Possono essere alte anche le richieste di danni
legali conseguenti a casi di mobbing.
Legislazione
La Commissione europea ha introdotto alcune misure per garantire la
sicurezza e la salute dei lavoratori. La direttiva 89/391 del Consiglio del
1989 contiene le disposizioni di base per la salute e la sicurezza sul
lavoro ed attribuisce ai datori di lavoro la responsabilità di garantire che
i lavoratori dipendenti non soffrano danni per colpa del lavoro, anche
come conseguenza del mobbing. Tutti gli Stati membri hanno recepito
questa direttiva nel loro ordinamento ed alcuni hanno anche elaborato
delle guide sulla prevenzione del mobbing. Seguendo l’approccio
contenuto nella direttiva per l’eliminazione o la riduzione del mobbing,
i datori di lavoro, in consultazione con i lavoratori e i loro rappresentanti,
dovrebbero:
• mirare ad impedire il mobbing;
• valutarne i rischi;
• agire in maniera adeguata per prevenire i danni.
Una guida sull’applicazione della valutazione del rischio e della
prevenzione dello stress legato alla vita lavorativa, è fornita nella scheda
informativa 22, che sarà d’aiuto anche per il mobbing.
Il mobbing è citato nella guida della Commissione europea sullo stress
legato all’attività lavorativa3
. Il Parlamento europeo ha inoltre approvato
una risoluzione sul mobbing sul posto di lavoro.
Attualmente pochi paesi europei hanno adottato una legislazione
specifica in materia di mobbing sul posto di lavoro. In una serie di paesi,
tuttavia, una legislazione in tal senso è allo studio o in via di
preparazione, mentre alcuni paesi hanno adottato delle misure di
carattere regolamentare sotto forma di carte sociali, linee guida e
risoluzioni.
Come prevenire il mobbing sul posto di lavoro?
La prevenzione del mobbing è un elemento chiave se si vuole migliorare
la vita lavorativa ed evitare l’emarginazione sociale. Importante
intervenire tempestivamente contro un ambiente di lavoro devastante; i
datori di lavoro non devono aspettare che siano le vittime a lamentarsi.
Talvolta, comunque, può essere difficile distinguere tra il mobbing ed il
conflitto interpersonale. Una strategia a due livelli potrebbe essere la
strategia più efficace, con sforzi specifici diretti contro il mobbing e
contemporaneamente miglioramenti apportati all’ambiente di lavoro
psicosociale. Il coinvolgimento in tale strategia dei lavoratori e dei loro
rappresentanti sarà cruciale per il suo successo.
Miglioramento generalizzato dell’ambiente di lavoro psicosociale (vedi
anche la scheda informativa 22 sulla prevenzione dello stress legato
all’attività lavorativa e la scheda 13 sulla gestione con successo della
prevenzione degli infortuni):
• dare ai singoli lavoratori la possibilità di scegliere le modalità di
esecuzione del proprio lavoro;
• diminuire l’entità delle attività monotone e ripetitive;
• aumentare le informazioni concernenti gli obiettivi;
• sviluppare uno stile di leadership;
• evitare definizioni imprecise di ruoli e mansioni.
Sviluppo di una cultura organizzativa i cui standard e valori siano contro
il mobbing:
• una consapevolezza, da parte di tutti, del significato del mobbing;
• indagare l’estensione e la natura del fenomeno;
• formulazione di una politica [vedi riquadro];
• distribuire/comunicare efficacemente gli standard ed i valori
dell’organizzazione a tutti i livelli organizzativi, per esempio tramite
manuali destinati al personale, riunioni informative, bollettini;
• fare in modo che gli standard ed i valori dell’organizzazione siano noti
ed osservati da tutti i lavoratori dipendenti;
• migliorare la responsabilità e la competenza del management per
quanto riguarda la gestione dei conflitti e la comunicazione;
• stabilire un contatto indipendente per i lavoratori;
• coinvolgerei dipendenti ed i loro rappresentanti nella valutazione del
rischio e nella prevenzione del mobbing.
Altre informazioni
Altre informazioni sugli aspetti psicosociali collegati al lavoro, tra cui
stress e mobbing, sono disponibili sul sito http://osha.eu.int/ew2002/ Su
questa fonte, che viene costantemente aggiornata e sviluppata, sono
disponibili altre schede informative di questa stessa serie.
Il sito web dell’Agenzia è http://agency.osha.eu.int
Formulazione di una politica contenente orientamenti chiari
per interazioni sociali positive, fra cui:
• sollecitare l’impegno etico dei datori di lavoro e dei lavoratori
dipendenti a creare un ambiente in cui non ci sia posto per il
mobbing;
• delineare i tipi di azione che sono accettabili e quelli che non
lo sono;
• esporre le conseguenze dell’infrazione degli standard e dei
valori dell’organizzazione, con le relative sanzioni;
• indicare dove e come le vittime possono trovare un aiuto;
• impegnarsi ad impedire che i fatti segnalati producano
"rappresaglie";
• spiegare la procedura per segnalare gli episodi di mobbing;
• chiarire il ruolo di dirigenti, supervisori, colleghi di
contatto/supporto, rappresentanti sindacali;
• dettagliare i servizi di consulenza e di supporto disponibili, per
la vittima e per chi pratica il mobbing;
• mantenere la riservatezza.
Il Parlamento europeo:
"esorta gli Stati membri a rivedere e, se del caso, a completare
la propria legislazione vigente sotto il profilo della lotta contro il
mobbing e le molestie sessuali sul posto di lavoro4
, nonché a
verificare e ad uniformare la definizione della fattispecie del
mobbing."
Raccomanda:
• agli Stati membri di fare in modo che le organizzazioni private
e pubbliche, nonché le parti sociali, attuino politiche di
prevenzione efficaci;
• l’introduzione di un sistema di scambio di esperienze;
• l’individuazione di procedure atte a risolvere il problema per
le vittime e ad evitare sue recrudescenze;
• la messa a punto di un’informazione e di una formazione di
lavoratori dipendenti, del personale di inquadramento, delle
parti sociali e dei medici del lavoro, sia nel settore privato che
nel settore pubblico.
© Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro. Riproduzione autorizzata con citazione della fonte. Printed in Belgium, 2002
TE-02-02-003-IT-D
3
Guida sullo stress legato all’attività lavorativa "Spice of Life – or Kisss of Death" (Sale della vita o veleno mortale?), Occupazione ed affari sociali, Salute e sicurezza
sul lavoro, Commissione europea, 1999 http://europa.eu.int/comm/employment_social/h&s/publicat/pubintro_en.htm
4
C’è adesso una nuova direttiva che dà una definizione di "molestie sessuali" ed impone ai datori di lavoro di introdurre misure di prevenzione contro le molestie
sessuali.

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Si possono distinguere due tipi di mobbing: 1) quale conseguenza dell’escalation di un conflitto interpersonale; 2) quando la vittima non è coinvolta in un conflitto, ma si trova accidentalmente in una situazione in cui vengono compiuti atti di aggressione da parte di un "mobber". Fare della vittima un "capro espiatorio" è un esempio di questo tipo di mobbing. Alcuni fattori suscettibili di aumentare la probabilità del mobbing comprendono: • una cultura organizzativa che tollera il mobbing o non lo riconosce come un problema; • un cambiamento repentino nell’organizzazione; • l’insicurezza del posto di lavoro; • la scarsa qualità del rapporto tra il personale e la direzione, nonché un basso livello di soddisfazione nei confronti della leadership; • la scarsa qualità del rapporto tra i colleghi; • i livelli estremamente elevati delle richieste che vengono avanzati al lavoratore; • una politica del personale carente e valori comuni insufficienti; • un aumento generalizzato del livello di stress legato all’attività lavorativa; • conflitti di ruolo. Inoltre, il mobbing può subire un’escalation a causa di fattori individuali e situazionali, come discriminazione, intolleranza, problemi personali ed uso di droghe o alcool. Quali sono le conseguenze? Per le vittime del mobbing, le conseguenze possono essere rilevanti. 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Il mobbing spesso implica uno sviamento o abuso di potere, nel qual caso la vittima del mobbing può incontrare difficoltà nel difendersi. 23 1 Comunicazione della Commissione – Adattarsi alle trasformazioni del lavoro e della società; una nuova strategia comunitaria per la salute e la sicurezza 2002- 2006. Commissione europea, 2002. http://europe.osha.eu.int/systems/strategies/future/#270 2 Terza indagine europea sulle condizioni di lavoro nel 2000. Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Lussemburgo, 2001. http://www.eurofound.ie/publications/EF0121.htm ISSN 1681-214X
  • 2. h t t p : / / a g e n c y . o s h a . e u . i n t F a c t s A g e n z i a e u r o p e a p e r l a s i c u r e z z a e l a s a l u t e s u l l a v o r o disturbi da stress di carattere post-traumatico, simili ai sintomi che si manifestano dopo esperienze traumatiche di altra natura, quali disastri o aggressioni. Questi sintomi possono persistere per anni dopo gli avvenimenti che li hanno originati. Altre conseguenze possono essere l’isolamento sociale, l’insorgere di problemi familiari o finanziari a causa dell’assenza o dell’allontanamento dal lavoro. A livello organizzativo, i costi del mobbing possono consistere in un maggior assenteismo e rotazione del personale, nonché minor efficacia e produttività, non soltanto per le vittime del mobbing, ma anche per gli altri colleghi, che risentono del clima psicosociale negativo dell’ambiente di lavoro. Possono essere alte anche le richieste di danni legali conseguenti a casi di mobbing. Legislazione La Commissione europea ha introdotto alcune misure per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori. La direttiva 89/391 del Consiglio del 1989 contiene le disposizioni di base per la salute e la sicurezza sul lavoro ed attribuisce ai datori di lavoro la responsabilità di garantire che i lavoratori dipendenti non soffrano danni per colpa del lavoro, anche come conseguenza del mobbing. Tutti gli Stati membri hanno recepito questa direttiva nel loro ordinamento ed alcuni hanno anche elaborato delle guide sulla prevenzione del mobbing. Seguendo l’approccio contenuto nella direttiva per l’eliminazione o la riduzione del mobbing, i datori di lavoro, in consultazione con i lavoratori e i loro rappresentanti, dovrebbero: • mirare ad impedire il mobbing; • valutarne i rischi; • agire in maniera adeguata per prevenire i danni. Una guida sull’applicazione della valutazione del rischio e della prevenzione dello stress legato alla vita lavorativa, è fornita nella scheda informativa 22, che sarà d’aiuto anche per il mobbing. Il mobbing è citato nella guida della Commissione europea sullo stress legato all’attività lavorativa3 . Il Parlamento europeo ha inoltre approvato una risoluzione sul mobbing sul posto di lavoro. Attualmente pochi paesi europei hanno adottato una legislazione specifica in materia di mobbing sul posto di lavoro. In una serie di paesi, tuttavia, una legislazione in tal senso è allo studio o in via di preparazione, mentre alcuni paesi hanno adottato delle misure di carattere regolamentare sotto forma di carte sociali, linee guida e risoluzioni. Come prevenire il mobbing sul posto di lavoro? La prevenzione del mobbing è un elemento chiave se si vuole migliorare la vita lavorativa ed evitare l’emarginazione sociale. Importante intervenire tempestivamente contro un ambiente di lavoro devastante; i datori di lavoro non devono aspettare che siano le vittime a lamentarsi. Talvolta, comunque, può essere difficile distinguere tra il mobbing ed il conflitto interpersonale. Una strategia a due livelli potrebbe essere la strategia più efficace, con sforzi specifici diretti contro il mobbing e contemporaneamente miglioramenti apportati all’ambiente di lavoro psicosociale. Il coinvolgimento in tale strategia dei lavoratori e dei loro rappresentanti sarà cruciale per il suo successo. Miglioramento generalizzato dell’ambiente di lavoro psicosociale (vedi anche la scheda informativa 22 sulla prevenzione dello stress legato all’attività lavorativa e la scheda 13 sulla gestione con successo della prevenzione degli infortuni): • dare ai singoli lavoratori la possibilità di scegliere le modalità di esecuzione del proprio lavoro; • diminuire l’entità delle attività monotone e ripetitive; • aumentare le informazioni concernenti gli obiettivi; • sviluppare uno stile di leadership; • evitare definizioni imprecise di ruoli e mansioni. Sviluppo di una cultura organizzativa i cui standard e valori siano contro il mobbing: • una consapevolezza, da parte di tutti, del significato del mobbing; • indagare l’estensione e la natura del fenomeno; • formulazione di una politica [vedi riquadro]; • distribuire/comunicare efficacemente gli standard ed i valori dell’organizzazione a tutti i livelli organizzativi, per esempio tramite manuali destinati al personale, riunioni informative, bollettini; • fare in modo che gli standard ed i valori dell’organizzazione siano noti ed osservati da tutti i lavoratori dipendenti; • migliorare la responsabilità e la competenza del management per quanto riguarda la gestione dei conflitti e la comunicazione; • stabilire un contatto indipendente per i lavoratori; • coinvolgerei dipendenti ed i loro rappresentanti nella valutazione del rischio e nella prevenzione del mobbing. Altre informazioni Altre informazioni sugli aspetti psicosociali collegati al lavoro, tra cui stress e mobbing, sono disponibili sul sito http://osha.eu.int/ew2002/ Su questa fonte, che viene costantemente aggiornata e sviluppata, sono disponibili altre schede informative di questa stessa serie. Il sito web dell’Agenzia è http://agency.osha.eu.int Formulazione di una politica contenente orientamenti chiari per interazioni sociali positive, fra cui: • sollecitare l’impegno etico dei datori di lavoro e dei lavoratori dipendenti a creare un ambiente in cui non ci sia posto per il mobbing; • delineare i tipi di azione che sono accettabili e quelli che non lo sono; • esporre le conseguenze dell’infrazione degli standard e dei valori dell’organizzazione, con le relative sanzioni; • indicare dove e come le vittime possono trovare un aiuto; • impegnarsi ad impedire che i fatti segnalati producano "rappresaglie"; • spiegare la procedura per segnalare gli episodi di mobbing; • chiarire il ruolo di dirigenti, supervisori, colleghi di contatto/supporto, rappresentanti sindacali; • dettagliare i servizi di consulenza e di supporto disponibili, per la vittima e per chi pratica il mobbing; • mantenere la riservatezza. Il Parlamento europeo: "esorta gli Stati membri a rivedere e, se del caso, a completare la propria legislazione vigente sotto il profilo della lotta contro il mobbing e le molestie sessuali sul posto di lavoro4 , nonché a verificare e ad uniformare la definizione della fattispecie del mobbing." Raccomanda: • agli Stati membri di fare in modo che le organizzazioni private e pubbliche, nonché le parti sociali, attuino politiche di prevenzione efficaci; • l’introduzione di un sistema di scambio di esperienze; • l’individuazione di procedure atte a risolvere il problema per le vittime e ad evitare sue recrudescenze; • la messa a punto di un’informazione e di una formazione di lavoratori dipendenti, del personale di inquadramento, delle parti sociali e dei medici del lavoro, sia nel settore privato che nel settore pubblico. © Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro. Riproduzione autorizzata con citazione della fonte. Printed in Belgium, 2002 TE-02-02-003-IT-D 3 Guida sullo stress legato all’attività lavorativa "Spice of Life – or Kisss of Death" (Sale della vita o veleno mortale?), Occupazione ed affari sociali, Salute e sicurezza sul lavoro, Commissione europea, 1999 http://europa.eu.int/comm/employment_social/h&s/publicat/pubintro_en.htm 4 C’è adesso una nuova direttiva che dà una definizione di "molestie sessuali" ed impone ai datori di lavoro di introdurre misure di prevenzione contro le molestie sessuali.