Anno pastorale 2012-13
Parrocchia Sant' Antonino Martire di Castelbuono (PA)
Parroco Don Mimmo Sideli
Ciclo di conferenze "I Maestri del sospetto e i Testimoni della fede" tenuto da P. Filippo S. Cucinotta, OFM; docente di Teologia orientale della Pontificia Facoltà Teologica "San Giovanni Evangelista" di Palermo
Incontro su Bertrand Russell
2. stanno alla porta e bussano
In dialogo con
i maestri del sospetto
e i testimoni della fede
3.
4.
5. Marco: Non si accende la lampada per
poi metterla sotto un secchio o sotto il
letto, ma piuttosto per metterla in alto.
6. Marco: Non si accende la lampada per
poi metterla sotto un secchio o sotto il
letto, ma piuttosto per metterla in alto
Matteo:
perché
faccia luce
a quelli che
sono nella
casa
7. Marco: Non si accende la lampada per
poi metterla sotto un secchio o sotto il
letto, ma piuttosto per metterla in alto
Matteo:
perché
faccia luce
a quelli che
sono nella
casa
Luca:
perché chi
entra in
casa veda
la luce
8. né in alto
né nella
casa
né fuori
della casa
ma sulla soglia
10. Ai maestri del sospetto chiederemo:
le loro domande,
la loro inquietudine intellettuale,
la stessa passione nella ricerca delle
risposte.
11. Ai testimoni della fede chiederemo:
di insegnarci ad essere pronti
a rendere ragione della nostra
speranza
a testimoniare nel vissuto il creduto
a distinguere ma non a contrapporre
fede e ragione.
18. 27 /10 B. Russell, Perché non sono cristiano
24 /11 B. Croce, Perché non possiamo non dirci
“cristiani”
15 /12 P. Odifreddi, Perché non possiamo essere
cristiani
26 /01 E. Drewermann, I funzionari di Dio
16 /02 R. Guardini, L’essenza del cristianesimo
16 /03 H.U. von Balthasar, Solo l’amore è
credibile
20 /04 K. Rahner, Corso fondamentale sulla fede
25 /05 J. Ratzinger, Introduzione al
21. Il tentativo di concepire il mondo come
un tutt’uno per mezzo del pensiero (la
metafisica), si è
sviluppato, dall’inizio, attraverso
l’unione e il conflitto di due impulsi
umani molto diversi, uno che spinge
gli uomini verso il misticismo, l’altro
che li spinge verso la scienza.
22. Alcuni uomini hanno raggiunto la
grandezza per mezzo di uno solo di
questi impulsi,
altri attraverso altri impulsi.
23. Ma i più grandi uomini che sono stati
filosofi, hanno sentito il bisogno sia
della scienza che del misticismo: il
tentativo di armonizzarli fu ciò che
fecero durante la loro vita, un dovere
che per alcune menti, rende sempre la
filosofia, a causa della sua ardua
incertezza, una cosa più grande della
scienza e della religione.
26. ... trovo strano si possa pensare che
una divinità onnipotente, onnisciente e
benevola abbia preparato il mondo
per poi ritenersi soddisfatta
dall’apparizione finale di Hitler, Stalin
e della bomba H.
Una cosa è chiedersi se una religione
è vera, altra se è utile.
27. Io sono fermamente convinto che le
religioni, come sono dannose, così
sono false. Il danno arrecato da una
religione è didue specie:
- uno dipende dalla natura generica
della fede,
- l’altro dalla natura particolare dei
dogmi accettati.
28. Per quanto riguarda la natura della
fede, si ritiene virtuoso credere, avere
cioè una convinzione che non tentenna
di fronte ad evidenze contrarie, e se
l’evidenza contraria fa sorgere dubbi,
ritenere di doverli sopprimere.
29. Perché non sono cristiano
(discorso pronunciato a Londra il 6 marzo 1927)
31. Vi sono due elementi essenziali per
definire un cristiano.
32. Il primo, di natura dogmatica, è la
sua fede in Dio e nell’immortalità.
Il secondo è la necessità di credere in
qualcosa che riguardi Cristo, com’è
implicito nella parola stessa.
33. Non sono cristiano:
perché non credo in Dio e
nell’immortalità;
perché Cristo, per me, non è stato altro
che un uomo eccezionale.
43. Ogni cosa è fatta in maniera tale da
consentirci di vivere nel
mondo.Questa teoria, di vasta
risonanza fino al secolo decimottavo, fu
soppiantata da Darwin.
44. Sono gli esseri viventi che si adattano
al loro ambiente;
non l’ambiente che si adatta agli esseri
viventi.
Da ciò non segue tuttavia che ci sia un
fine delle cose.
46. Se dite che Dio è buono, allora ne
consegue che giusto e ingiusto sono in
qualche modo indipendenti dalla
volontà di Dio, e che non è per volontà
di Dio che esiste questa differenza, ma
che essa è logicamente anteriore a
Dio.
48. Nel mondonon regna certamente la
giustizia e questo, anziché a favore, è
un argomento contro l’esistenza di
Dio.
Nell’uomo c’è il desiderio di credere in
Dio per bisogno di sicurezza e di
protezione.
50. In molte cose potrei seguire
Cristo, molto più di tanti che si
professano cristiani.
51. “Se qualcuno ti percuote su una
guancia, tu porgigli anche l’altra”.
“Non giudicate affinché non siate
giudicati”.
“Da’ a chi stende la mano e non
respingere chi ti chiede un prestito”.
“Se vuoi essere perfetto, va’, vendi ciò
che hai, e donalo ai poveri”.
52. Tutte queste massime sono ottime, ma
non vengono quasi mai messe in
pratica.
Non dirò certamente che sono io a
metterle in pratica, ma, dopo tutto, io
non mi dico cristiano.
54. Conobbi un parroco che atterriva i
suoi fedeli col pensiero della seconda
venuta; ma quelli si tranquillizzavano
quando lo vedevano piantare alberi
nel suo giardino. Invece i primi
cristiani vi credevano realmente, e
non piantavano alberi.
56. C’è un grave difetto nella morale di
Cristo: egli predicava l’inferno.
... li getteranno nella fornace ardente.
Ivi sarà pianto e stridor di denti.
57. La storia ci presenta persone ben più
sagge e virtuose di Cristo; citerò
soltanto Buddha e Socrate, che, sotto
questo aspetto, mi appaiono molto
superiori.
68. Non ha rispetto di se stesso chi
sidisprezza e si definisce miserabile
peccatore.
Dobbiamo aver fiducia in noi stessi, e
guardare il mondo con sicurezza.
69. Dobbiamo rendere questo mondo il
migliore possibile, e se non è proprio
come lo desideriamo, sarà sempre
migliore di come ce lo hanno ridotto.
70. Per me, le virtù importanti sono la
bontà e l’intelligenza.
La prima è ostacolata da qualsiasi
credo,
e la seconda è repressa dalla fede nel
peccato e relativa punizione.
71. Il mondo non ha bisogno di dogmi;
ha bisogno di libera ricerca
73. “Wittgenstein mi criticò con grande
severità ... la sua critica fu un fatto
di enorme importanza nella mia
vita…Capii che aveva ragione e mi
resi conto che dovevo abbandonare
ogni speranza di riuscire mai più a
scrivere alcunché di fondamentale in
filosofia”.