1. Web2.0 vs WEB3.0
Daniele Pauletto, MTNet Learning and Relation Network
Il Web 2.0
"Il concetto di Web 2.0 ebbe inizio con una sessione di brainstorming durante una
conferenza tra O'Reilly e MediaLive International. Dale Dougherty, pioniere del web e
Vice-Presidente di O'Reilly, fece notare che, tutt’altro che crollata, la rete era più importante
che mai, con nuove interessanti applicazioni e siti nascenti con una sorprendente regolarità.
Inoltre, le società che erano sopravvissute al collasso, sembravano avere alcune
caratteristiche in comune." (1)
"Gli scettici replicano che il termine Web 2.0 non ha un vero e proprio significato, in quanto
questo dipende esclusivamente da ciò che i propositori decidono che debba significare per
cercare di convincere i media e gli investitori che stanno creando qualcosa di nuovo e
migliore, invece di continuare a sviluppare le tecnologie esistenti." (2)
Il Web 2.0 è per alcuni autori rappresenta una nuova visione di Internet che sta
influenzando il modo di lavorare, interagire, comunicare nella Rete, diversamente dal web
precedente definito Web1.0, una tecnologia che espande esponenzialmente.
Altri studiosi mettono in evidenza che non si tratta di qualcosa di nuovo, in quanto il
substrato tecnologico è sostanzialmente invariato,ma semplicemente di una evoluzione di
Internet.
Una rivoluzione silenziosa che consentirà un insieme di approcci innovativi nell'uso della
rete, dati indipendenti dall'autore che viaggiano liberamente tra un blog e un'altro subendo
trasformazioni e arricchimenti multimediali, di passaggio in passaggio, tramite la
condivisione di e-comunità, l'idea che si approfondisce sempre più con la possibilità di
diventare popolare, o esplodere in forme virali , ideavirus (3).
Una "cefalizzazzione" tecnologica, ricorda Roberto Siagri citando Pierre Teilhard de Chardin
" nessuno può negare che una rete, una rete mondiale di legami economici e psichici si sta
formando ad una velocità sempre maggiore, e che essa racchiude e penetra sempre più
profondamente in ciscuno di noi.Ogni giorno che passa, diventa un pò più impossibile per
noi agire o pensare se non collettivamente".
Le informazioni diventano opensource condivisibili, o IPinformation come preferiscono
chiamarle altri utilizzando applicazioni Ajax o XML.
IpInformation che nagivano liberamente nel nuovo Web, dal vecchio Web 1.0 (il «Web dei
contenuti, dei classici siti web statici») al Web2.0 ( il «Web dei servizi, i World Wide Web più
dinamico e interattivo»).
Nel Web 2.0 viene moltiplicata la possibilità di contribuire con propri contenuti personali
attraverso da una serie di strumenti , tool on-line, blog in testa, che consentono di
utilizzare degli elaboratori di testi e immagini condivisi ( content management ) , con
immediata pubblicazione e indicizzazzione degli stessi nei motori di ricerca.
box 1
2. WEB 2 : dal Web dei contenuti al Web dei Servizi.
Web 1.0 , Web 1.5 , Web 2.0 application
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DoubleClick ------------> Google AdSense
Ofoto -------------------> Flickr
publishing---------------> Participation
mp3.com -----------------> Napster
directories (taxonomy)---> Tagging (folksonomy)
Britannica Online -------> Wikipedia
personal websites -------> Blogging
Internet si è evoluta grazie all'integrazione con database, e all'utilizzo di sistemi CMS ( gestione di contenu
sopratutto con i siti dinamici (come ad esempio i forum o i blog ), questo web dinamico è stato definito web
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Wikieconomia e Mashup Corporation
La rete ha trasformato ogni business in un business globale e ogni consumatore in un
consumatore globale, la società verso una società della conoscenza, e l’economia verso
un’economia digitale, la wiki economia,la collaborazione di "massa" in favore del vantaggio
competitivo .
Don Tapscott ( 4) ricorda " siamo nella fase iniziale di una rivoluzione del modo di lavorare e
di organizzare le aziende che avrà ripercussioni di portata storica e che il motore di questa
rivoluzione è Internet. Al centro dei nuovi modelli emergenti c’è il principio della
collaborazione…nuovi meccanismi di creazione di valore e innovazione" "un nuovo modo di
sviluppare una collaborazione di massa che genera nuove modalità di creazione del valore in
molti settori, e che necessità di una nuova cultura organizzativa in cui l’impresa diventa
aperta alla condivisione e lla scambio".
Il Web 2.0 come abbiamo visto è anche un nuovo modo di elaborare le informazioni basato
su tecnologie "less is more" ( tecnologie di facile apprendimento, di facile uso e accessibilità
). La condivisione e l'accesso alle informazioni ormai riguarda tutti, tutti potenzialmente
possono diventare prodotturi di informazioni e di idee.
La società del futuro sarà quindi digitale (5), mutevole, interattiva, basta osservare la
notevole esplosione di nuovi media comunicativi.
All’interno di ciò sta crescendo anche il netwoking Aziendale, le Reti aziendali.
Le reti tra aziende, istituzioni, associazioni sono le armi fondamentali per la crescita e lo
sviluppo sociale ed economico del territorio. Ogni azienda o istituzione isolata che non fa
rete con altre, non si sviluppa o cresce molto lentamente, fatica a sopravvivere nella nuova
società della conoscenza estesa ed iperconnessa (Hyperlinked Society ).
Servizi tecnologici esternalizzati ,collaborativi che interagiscono con i clienti/utenti
rendendoli parte attiva, creano così nuovi scenari.
Si diffonde la Mashup Corporation (6), l'impiego cioè di tecnologie diverse, offerte da più
aziende distinte, integrate con tecnologie user oriented. Assemblare e inventare nuovi
servizi che sfruttano tecnologie già esistenti sia nel mondo web, generalmente del Web2.0,
sia in quello produttivo. Quindi nuove opportunità e servizi per nuovi clienti. Nuovi mercati ,
nuovi prodotti e nuovi clienti, sopratutto tra i digital natives , i giovani nati con le nuove
tecnologie e padroni delle stesse (7). Un processo dinamico e graduale di apertura al globale
e all’immateriale con maggior uso delle ICT ( tecnologie dell’informazione e della
comunicazione).Tutti i clusters ( settori industriali aggregati in verticale od orizzontale per il
vantaggio competitivo di M.Porter), per sopravvivere nell’economia globale e immateriale,
dovranno prima o poi diventare cluster digitali (8), ossia aprirsi a reti di relazioni virtuali,
3. a distanza, e a legami in community allargate oltre la dimensione locale, per diventare
multi-territoriali e transnazionali.
Nella rivoluzione digitale vinceranno le imprese, i sistemi che si faranno trovare pronte.
box 2 glossario
piccolo glossario
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ajax (asynchronous javascript and xml, tecnica per sviluppare applicazioni Web interattive
e dinamiche usando una combinazione tra diversi linguaggi di programmazione e oggetti )
blog ( diario in rete, blog è la contrazione di web-log, ovvero traccia su rete)
content management (gestione dei contenuti, una molteplicità di processi e tecnologie a
supporto dell'informazione digitale )
contenuti user-generated ( contenuti generati dagli utenti, o user generated content, come
foto,video,blog ...)
e-comunità ( comunità virtuale realizzate tramite contatti e relazioni instaurate nel web )
embedded (sistema dedicato,incapsulato, sistemi elettronici generalmente a
microprocessore per specifiche applicazioni )
feedRSS (really simple syndication per facilitare la distribuzione e l'aggregazione di un
contenuto su altri siti)
folksonomy ( vedi box )
grid ( calcolo a griglia, sistema di calcolo distribuito basato su una molteplicità calcolatori )
mash-up ( combinazione di più web application )
ontologia ( definizione formale di un insieme di concetti con le loro relazioni logiche ) open
API ( application programming interface, insieme di procedure standard, possono essere
private o pubbliche )
post ( messaggio, testo pubblicato sul web generalmente su un blog, aperto ad opinioni e
commenti )
social networking (rete di persone connesse attraverso il web per scopi e finalità comuni )
tag ( etichetta, sistema di classificazione dei contenuti presenti sulla rete attraverso le
parole chiave )
tagging ( vedi box )
xml (extensible markup language, linguaggio per la strutturazione e la comprensione logica
dei dati tramite computer,indipendente dalla piattaforma, si compone di tag e attributi )
viral marketing (tipo di marketing , evoluzione del passaparola che sfrutta la capacità
comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere un messaggio)
wiki ( “veloce”, “rapido”, si riferisce all'enciclopedia collaborativa online Wikipedia, dove
ciascuno puo' creare nuovi contenuti o modificare quelli gia' presenti )
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Web 2.0
e conoscenza condivisa
( connect people )
Gli scettici del Web 2.0 e della conoscenza condivisa in generale puntano il dito sulla
autorevolezza e sulla validità dei contenuti user-generated. La mancanza di un filtro
preventivo sulle informazioni generate dagli utenti, come avviene invece nel mainstream,
potrebbe essere considerato un punto debole del Web 2.0.
La diffusione molecolare dell'informazione è resa possibile con terminali portatili connessi
alla rete, infatti gli utenti ( potenziali "gateway umani" ), possono usufruire di una pluralità
di dispositivi intelligenti, integrati nei più svariati tipi terminali mobili capaci di riconoscere e
rispondere ininterrottamente in modo discreto e invisibile, ciò che va sotto il nome di
4. tecnologia enable, abilitante. Nonostante la rivoluzione dal basso, del cliente-utente, fatta
con gli strumenti del Web 2.0 interattivi e collaborativi, solo una ristretta elite determina i
contenuti nel grande panorama del Web, è la regola dell’1% (su 100 utenti web solo 1%
di essi è attivo nel produrre informazione,contenuti,il 10% interagisce con il contenuto
prodotto, mentre 89% degli utenti sono semplifici osservatori-fruitori dei contenuti
prodotti).
Tuttavia l’autorevolezza dei contenuti può autogenerarsi tramite una selezione dei contenuti
stessi attraverso meccanismi di social network insiti nella rete stessa, al di là dei numero dei
link e click per post pagina. Il concetto di conoscenza condivisa come creazione e
diffusione di contenuti sembra stridere con la formazione culturale ed individuale a cui
siamo stati abituati, e mi riferisco al mondo del lavoro, della formazione, dell'università.
Servirebbe un’evoluzione verso modalità digitali di pensiero più consona a quella delle
nuove generazioni-utenti digital natives (9). Esistono poi anche i digital explorers, coloro
cioè chi vanno per necessità nella cultura digitale per cercare ciò che può servire a
raggiungere scopi che non siano fini alla cultura digitale stessa. Spesso viene a crearsi così
un gap , da una parte i geeks (digital natives) , dall'altra i dummies (digital immigrants)
che faticano a relazionarsi e comunicare anche al di là dello spazio virtuale, nel mezzo
un'ampio spazio per i "gestori dell'interazione" sociale e comunicativa tra i due gruppi.
box 3 tagging, classificazione dei contenuti sul web
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Tagging è Il sistema di classificazione dei contenuti presenti sulla rete attraverso le parole chiave , che
tuttavia presenta alcuni difetti legati al modo personale con cui ogni "internauta" classifica le informazioni.
Ogni informazione ( un post blog,un video, una foto, un link ) viene generalmente associata ad una
categoria, etichetta o tag ( una categorizzazione che nasce dal basso).
Gli utenti possono nagivare nei contenuti attraverso i tag messi dagli autori e possono apporre a loro volta
dei propri tag (tag di fruizione ).
Le classiche categorizzazzioni utilizzate dai motori di ricerca, con i propri algoritmi, stanno sempre più
perdendo consensi in favore dell'autonomia personale, con la creazione di categorie personali,il personal
tagging.
I nuovi "motori" di ricerca come Technorati , Flickr , De.icio.us , TagCloud , 43 Things , sfruttano tali
etichette e vengono sempre più utilizzati dagli utenti, tanto che alcuni autori parlano di tagosfera, cioè
dello spazio web in cui lo scambio delle informazioni avviene prevalemente attraverso i tag . I post pingati
dai blogger trovano subito spazio nel Web bypassando gli spider dei più noti motori di ricerca come
Google,Yahoo, MSN, ecc.
"Si sviluppa così una costruzione collettiva del sapere tramite una collaborazione spontanea, collaborativa,
non prestrutturata, che porta come risultato una forma intelligenza connettiva, che ha nel tag il suo
elemento centrale". (Derrick De Kerckhove )
Organizzare i tag in strutture gerarchiche,alberi di tag navigabili,sembra essere una buona soluzione per
ovviare a tale problematiche, creando delle macroare predefinite (facets).E' un modo di procedere simile
a come il nostro cervello elabora le informazioni tramite strategie cognitive di classificazione e selezione.(
tag_hierarchy )
Ciò che manca è il collegamento tra le diverse tag per aree semantiche, di significato. Questo problema
può essere parzialmente risolto da una gerarchizzazione dal basso delle parole chiave, molto vicino al
modello semiotico ad albero.
L’utilizzo di link in stile wiki per rendere più orizzontale il collegamento tra le tag potrebbe essere una
scelta vincente.
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box 4 Folksonomy
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5. La folksonomy ( folk taxonomy, tassonomia popolare, categorizzazione spontanea e collaborativa , etnoclas
stretta).
E' quindi una classificazione spontanea e collaborativa adatta ad ambienti non strutturati in modo gerarchic
utenti .
Folsokonomia diventa una classificazione rapida, distribuita e scalabile.
• favorisce le conversazioni: indicizza gli
argomenti (anche sottointesi)
• aiuta la serendipity: scoprire un contenuto
mentre se ne sta cercando un altro
• scorciatoia nell’accesso ai contenuti: indice
analitico contro lettura
• adatta ad ambienti non gerarchici
• è creata dagli utenti
I dati con significati multipli, tramite un sistema al wiki,potrebbero risiedere all’interno di diverse gerarchie
alberi di tag, lasciando all’utente il compito di seguire il sentiero a lui più congeniale). Ciò che manca è il co
diverse tag per aree semantiche, di significato. Questo problema può essere parzialmente risolto da una ge
basso delle parole chiave, molto vicino al modello semiotico ad albero.
L’utilizzo di link in stile wiki per rendere più orizzontale il collegamento tra le tag potrebbe essere una scelt
Quillian, che teorizza connessioni di tipo rizomatico ,multidirezionale,tra le parole.
Altro approccio quello del tan ( tag advanced navigation, progessivi perfezionamenti della ricerca utilizza
momenti della ricerca ).
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Prossime sfide versus WEB 3.0 e M2M 2.0
( connect infomation )
"Una delle migliori cose sul web è che ci sono tante cose differenti per tante persone
differenti. Il Web Semantico che sta per venire moltiplicherà questa versatilità per mille...il
fine ultimo del Web è di supportare e migliorare la nostra esistenza reticolare nel mondo»."
“The Semantic Web is an extension of the current web in which information is given
well-defined meaning, better enabling computers and people to work in cooperation”. ( Tim
Berners Lee)
Dopo l'invenzione del linguaggio xml ( eXtensible Markup Language, , metalinguaggio utile
allo scambio dei dati ) impiegato in diverse applicazioni web2.0, ora gli sforzi di ricerca si
stanno concentrando nel suo impiego in tecnologie semantiche.
Il web semantico, ricorda Anthony Candiello (*), consentirebbe l'accumulazione delle
informazioni e dei servizi per i concetti anzichè per parole chiave, come fanno gli attuali
motori di ricerca, consentirebbe inoltre la completa automazione dei servizi.
Il web semantico richiede, continua Candiello, la definizione di linguaggi semi-strutturati per
consentire l'accumulazione e la lettura delle informazioni,la costruzione di un sitema in
grado di eseguire ragionamenti deduttivi in modo completamente automatico partendo dalle
informazioni disponibili.
Generalmente la ricerca di una parola sui motori di ricerca attuali , non contestualizzata,
può generare un overload di risultati e quindi un eccesso di risposte inutili. Per ovviare in
parte a tale effetto viene in soccorso la "tecnologia semantica" che dà rilevanza al significato
reale dei termini e considera il contesto in cui sono inseriti, consentendo una ricerca più
precisa e riducendo le risposte ridondanti. Si tratta di una visione completamente nuova nel
web, basata sul concetto che ognuno,ogni creatore di contenuti può determinare una
propria ontologia delle informazioni.
A tal fine vengono impiegati sistemi di OSM (Ontology Systems Management) che possono
utilizzare diversi linguaggi standard, come l'RDF (Resource Description Framework) o l'OWL
(Web Ontology Language) che consententono nuovi costrutti. Con OWL è possibile scrivere
6. delle ontologie che descrivono la conoscenza che abbiamo di un certo dominio, tramite
classi, relazioni fra classi e individui appartenenti a classi.
Un'evoluzione tecnologica esponenziale, ricorda Roberto Siagri (*),che coinvolgerà anche le
macchina, le macchine sono produttrici e consumatrici, fanno cose che gli utenti possono
fare e possono farlo meglio, ciò che viene chiamato M2M.Il Web2.0 unifica i dati delle
macchine in una piattaforma web, continua Siagri, che sono distribuiti ai
consumatori-utenti, nei modi voluti attraverso applicazioni mashup.Nella meccanica
51
quantistica 1kg di materia compressa al limite di un buco nero può eseguire 10 operazioni
15
al secondo, i moderni computer paralleli raggiungono 10 operazioni al secondo (ops/sec),
la tecnologia impiegherà 250 anni per raggiungere tale limite (11).
Nel futuro essendo i computer sempre più pervasivi e ubiqui, avremo :
• una banda larga ubiqua con conessione continua al web
• una computazione massima disponibile on demand attraverso il Grid
• piccolissimi computer embedded nel corpo, nei vestiti negli ambientio
• una trealtà ( R.Siagri)
Dall'America si telefonava in Europa fino a non molto tempo fa via 175,000 tonnellate di
cavo di rame transatlantico, oggi con un solo satellite da 1/4 di tonellata che svolge le
stesse funzioni meglio e più velocemente, con più banda e con una frazione dell'energia
Con il Web2.0 e i Social Network abbiamo pensato che fosse arrivato il futuro ora sappiamo
che sono solo il presente, nel futuro c'è il Web Semantico, il Web 3.0 e M2M 2.0.
(1) http://www.oreillynet.com/pub/a/oreilly/tim/news/2005/09/30/what-is-web-20.html
(2) http://it.wikipedia.org/wiki/Web_2.0
(3) Seth Godin , Unleashing the ideavirus, #1 eBook in history Amazon 2006
(4) Don Tapscott, Anthony D.Williams, Wikinomics. La collaborazione di massa che sta cambiando il
mondo, Etas 2007
(5) Giuseppe Granieri, La società digitale, Editore Laterza
(6) Andy Mulholland,Chris S. Thomas,Paul Kurchina Mashup Corporations: The End of Business as
Usual, Amazon 2006
(7) Marc Prensky http://www.marcprensky.com/
(8) Enzo Rullani http://www.rullani.net/
(9) Daniele Pauletto Docenti Immigrati Digitali, http://slideshare.net/mentelab
(10)Tim Berners Lee, The Semantic Web, 2004
(11) Seth Lloyd Ultimate physical limits to computation, Nature 2000
*
Anthony Candiello, fisico e consulente d'innovazione, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare,
Padova (Grid Computeing)
Roberto Siagri, Presidente e CEO Eurotech s.p.a.