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Coaching Senna 
Anatomia di un campione attraverso la metodologia del coaching 
di Marco Cucchi
• Buongiorno Ayrton, come stai? 
• Abbastanza bene, alla fine me la sono cavata con qualche acciacco… 
• Per il resto come ti senti? 
• Mi sento a pezzi, è per questo che ti ho chiesto di iniziare questo percorso. 
• Prima di decidere come procedere cosa ne dici di condividere i tuoi pensieri? 
• Ok.…Ieri in ospedale mi ero convinto del fatto che il mio malessere fosse legato 
esclusivamente alla morte di Roland. Oggi invece pensavo a come ho trascinato, 
nella mia folle ricerca della perfezione, anche i tecnici della Williams facendomi 
modificare in due giorni il piantone dello sterzo. Sono io che li ho portati 
all’errore… 
• Mi stai dicendo che non avrebbero potuto dirti “No Ayrton, per questa modifica 
devi aspettare la prossima gara”? 
• Si, esatto! La stessa determinazione con cui trascino le persone intorno a me a 
dare il 110%, questa volta stava per uccidermi. A 34 anni, mi chiedo…cosa sto 
facendo…. 
Prologo 
Bologna, 2 maggio 1994
• Il precedente dialogo potrebbe essere l’inizio di un percorso di coaching 
immaginario a pochi giorni dall’incidente di Imola. 
• Nelle pagine che seguono verranno analizzati tutti gli elementi che hanno 
portato quest’uomo ad elevare così tanto il suo talento di pilota e le sue 
potenzialità di uomo. 
• Attraverseremo i suoi pensieri e le esperienze più significative della sua vita 
grazie a più di 100 interviste rilasciate in tredici anni e ai contributi giornalistici 
di Giorgio Terruzzi e Leo Turrini. I loro testi sono stati pubblicati nel 2014. 
• Grazie alla completezza delle risposte nelle interviste, utilizzeremo tre diversi 
strumenti di autovalutazione impiegati nel coaching per comprendere a che 
punto fosse arrivato Ayrton nella sua ricerca della felicità e quanto davvero 
fosse vicino alla sua autorealizzazione. 
• Il primo strumento è La ruota della vita che analizza gli aspetti determinanti 
della realizzazione dell’individuo: la condizione fisica, la spiritualità, la famiglia, 
l’amore, la vita sociale, il lavoro, le finanze, e il contributo al mondo. 
Introduzione
• Ayrton ha un’intesa speciale con la madre Neyde ma nella famiglia Da Silva 
domina la figura di Milton, un patriarca, uno deciso che guida e comanda sul 
lavoro come in famiglia. Figlio di un autista, inizia commerciando automobili e 
poi immobili fino a diventare costruttore, industriale metallurgico e titolare di 
aziende agricole. 
• La famiglia vive in un benessere rassicurante senza sfarzo esagerato e 
ostentazioni gratuite. 
• Ayrton, mancino e iperattivo, in famiglia viene chiamato “Beco”, nomignolo dato 
da una cuginetta che non riusciva a pronunciarne il nome. 
• “Se una cosa la fai, falla bene”, Milton non immagina che con questo “mantra” 
sta creando un pilota. 
• Ayrton a 34 anni definisce Milton “il suo più grande amico”. Ma è davvero così?, 
Ha sempre patito quella personalità solida, come quella volta in cui viene 
rimproverato in un momento di gioia per aver spruzzato champagne al principe 
Ranieri sul podio di Montecarlo 1987. 
La famiglia di Ayrton
• Da ragazzino, in un pomeriggio di pioggia, mentre é dentro un negozio, 
nota dall’altra parte della strada una famiglia poverissima che attende 
l’autobus diretto ai sobborghi. Si rende conto della reale situazione del suo 
paese. 
• E’ un uomo con un’ ombra lunga, consapevole del suo talento e della sua 
ricchezza, con la smania di voler restituire agli altri. 
• Solo in macchina riesce a liberarsi della sua inquietudine e lo fa con 
ferocia. 
• Una dedizione impressionante di chi non si accontenta mai, autocritico 
verso il miglioramento e desideroso di soddisfare suo padre Milton nel 
profondo. 
Il carattere
• Il primo kart a 4 anni. Fin da subito impressiona la sua concentrazione 
assoluta. 
• A otto anni la prima gara con il sorteggio delle qualifiche. Un segnale del 
destino: parte in Pole e resta in testa per 35 giri prima di essere buttato fuori 
da un avversario. Furioso passa il resto della gara con il casco in testa a bordo 
pista. 
• Milton lo affida ad un istruttore professionista, Lucio Pascul detto “Tché”. Gli 
insegna la fluidità della guida senza sbavature dividendo la pista in numerosi 
settori. 
• Dopo alcune gare un altro pilota lo definisce una schiappa sul bagnato. Da 
quel giorno per oltre un anno, ogni pomeriggio piovoso si reca al kartodromo e 
si allena fino a sera per capire come si guida in condizioni estreme. Arriva a far 
bagnare l’asfalto per allenarsi. 
• Diviene un pilota professionista del Kart, corre per l’italiana DAP e conquista 4 
titoli Brasiliani, 2 titoli Sud Americani e per 2 volte è vice-campione del mondo. 
L’inizio con i kart
• Dopo un matrimonio fulmineo con Lilian, figlia di amici di famiglia, parte con lei 
per andare a conquistare nel vecchio continente l’accesso all’Olimpo 
dell’automobilismo. 
• Nel 1981 il bilancio delle corse è ottimo: vince due campionati di Formula Ford 
1600. La vita privata è un disastro. 
• Nella grigia Eaton nel Norfolk, “parcheggia” Lilian in una tristissimo appartamento 
pensando solo a farsi largo nel poco etico, opportunista e menzognero mondo 
delle corse. Reagisce malissimo anche al rischio paventato di aspettare un 
bimbo. In quella infelice cittadina abbandona alla deriva il suo matrimonio. 
• Milton fa una sola visita in UK e, constatata la condizione generale disagiata, 
decide di far rientrare definitivamente il figlio per cambiare vita e dirigere 
un’azienda di famiglia. 
1981: verso l’Europa
• Ayrton obbedisce al padre ma è distrutto e non riesce ad accettare di dover 
rinunciare alla sua carriera sulle auto. 
• Interviene a perorare la sua causa uno dei soci di Milton che lo convince sul 
futuro di Ayrton offrendosi di seguire personalmente i delicati rapporti con 
team, sponsor e stampa. 
• Con Lilian va come doveva andare: si lasciano e lui torna in Uk solo con non 
mai. La sua vita é quella: una totale immersione nelle corse. 
• 1982 ancora Formula Ford: 27 gare, 23 vittorie, 14 pole position, 25 giri veloci. 
• Si ripete nel 1983 nella Formula 3 inglese, vincendo il campionato dopo aver 
surclassato l’inglese Martin Brundle. 
• Ottiene il suo primo test di Formula 1 a Donington con la vettura che in futuro 
gli sarà fatale: la Williams. A fine giornata batte il tempo fatto sul circuito dal 
pilota ufficiale Jonathan Palmer. 
1982-83: La crescita
• Ayrton é a Zolder in quel maledetto w.e. del 1982 in cui perde la vita Gilles 
Villeneuve: corre con la Formula Ford 2000. La morte di Villeneuve non lo 
tocca, in quel momento è solo un forsennato senza un particolare credo e 
respinge quell’emozione. 
• Il caso vuole che in gara esca di pista proprio nello stesso punto dell’incidente 
del canadese. 
• Negli anni il rapporto con il rischio cambia: nel ‘90 piange al centro medico 
osservando Donnelly che lotta tra la vita e la morte, nel ‘91 ad Hockenheim 
decolla con la sua McLaren a 5 metri d’altezza e dichiara: “L’auto è atterrata 
capottata, attendevo il colpo mortale”, nel ‘92 a Spa scende dall’auto e salva 
Comas intrappolato. 
• Ad Imola nel ‘94 il venerdì visita Barrichello al centro medico e il sabato va a 
vedere Ratzenberger in pista dopo lo schianto. Nel pomeriggio, quando viene 
avvisato della morte dell’austriaco, piange nel suo box. 
Il rapporto con il rischio
• Già dal 1983 Milton gli affianca Nuno Cobra, un esperto preparatore fisico che lo 
trasforma nel fisico e nello spirito. 
• Dal corpo gracile e poco resistente, Nuno lo porta con l’allenamento ad essere 
un atleta eccezionale. 22 km di running in 90 minuti, 48 pulsazioni a riposo per 
abbassare il ritmo di gara da 198 a 150 battiti al minuto. Circonferenza toracica 
aumentata di quasi il venti percento. 
• Ma tutto questo non è sufficiente, il ragazzo a contatto con la Formula Uno è una 
corda di violino: nel 1984 a soli 24 anni manifesta una paresi facciale. Nuno 
Cobra capisce che la resilienza alle situazioni di stress psico-fisico va aumentata 
e interviene più pesantemente, un coach a 360 gradi. Stabilisce con lui precise 
regole del sonno e dell’alimentazione abbinate alla pratica della meditazione e 
alla tecnica della visualizzazione per preparare le gare. 
• Fa sue le tecniche di focalizzazione e quando rientra ai box sa descrivere 
minuziosamente ai suoi tecnici il comportamento del propulsore e del telaio in 
ogni punto della pista. Le sue sensazioni corrispondono in modo preciso con i 
dati della telemetria. 
La preparazione psico-fisica
• Sedere, fianchi e schiena fusi con il telaio. Le giunture dell’asfalto come 
briciole nel letto, individuate una per una, segnate, memorizzate, una mappa 
del tesoro. 
• Gomme pizzicate come corde di uno strumento ad arco. 
• Millesimi raccolti come pepite d’oro, messi via, in tasca, sino ad avvertirne il 
peso. 
• Ma qual’è il senso di questa ricerca della perfezione? Il senso sta in un 
confronto personale capace di sedare quella perenne inquietudine. 
• La sua vita é quella, consapevole di essere un portento. 
Il talento
• Nel 1984 debutta finalmente nel dorato mondo della Formula 1 con la 
Toleman, vettura da metà schieramento. 
• A Montecarlo sul bagnato mostra per la prima volta il suo talento al mondo 
intero. Jackie Ickx, pilota Porsche, amico di Prost, nell’occasione direttore di 
gara, lo priva della vittoria interrompendo la competizione mentre Senna, dopo 
aver superato oltre dieci piloti, si appresta a sorpassare anche il francese in 
testa alla gara. Sul podio non nasconde la sua delusione. 
• Sta comunque scrivendo la storia della Formula 1. 
• Viene cercato dalla Ferrari su diretto interessamento del “Grande Vecchio”. 
Purtroppo per l’85 ha già firmato con la Lotus. 
Il debutto il F1
• Estoril 1985, ancora una volta sul bagnato, arriva la prima vittoria. Una 
supremazia assoluta su tutti i contendenti: dal terzo in poi tutti doppiati. 
• Da poco in Brasile è caduta la dittatura militare e il paese è alla ricerca di un 
riscatto, di una rinascita. 
• Ayrton sventola dalla sua auto la bandiera nazionale e diventa subito un idolo 
nazionale. Un altro pezzo del suo sogno si realizza: donare un pizzico di gioia 
al suo popolo. 
• Capita anche nel 1986 a Detroit con il Brasile battuto il giorno prima dalla 
Francia ai Mondiali. Ayrton con orgoglio sventola il riscatto nazionale. Piquet 
esce praticamente annientato nell’immaginario brasiliano. 
La prima vittoria
• Da alcuni anni Milton spinge Jacoto, amico di Ayrton a seguirlo per il mondo in 
qualità di suo segretario affinché abbia sempre accanto una persona di fiducia. 
Sono sempre assieme e la cosa stimola Piquet nel creare illazioni sul loro 
conto. 
• Ayrton concentratissimo sulle gare, effettivamente non è fidanzato, la sua vita 
privata si svolge lontano dai riflettori, in Brasile, dove ha un susseguirsi di flirt 
ma ai box è sempre e solo assieme a Jacoto. 
• Nell’87 Ayrton, un po’ scocciato, si lascia andare ad una provocazione 
dichiarando ad un giornalista di farsi un po’ da parte durante l’inverno “…per 
lasciare un po’ di spazio mediatico anche a Piquet”. 
• La risposta è immediata: Piquet toccato sull’orgoglio in un’intervista lo 
definisce omosessuale. E’ una bomba mediatica che fa fatica a spegnersi. 
Milton invita subito Jacoto a rintrare in Brasile. 
La guerra con Piquet
• Nel 1984, appena si affaccia al mondo della Formula ,1 viene invitato con tutti i 
nuovi colleghi al Nurburgring per una gara alla guida delle Mercedes stradali. 
Prost, già pilota affermato, fa gli onori di casa con il neo arrivato e gli da uno 
strappo dall’aeroporto di Francoforte alla pista. 
• Prost in pole, Senna secondo. Al via Ayrton parte meglio, “accompagna” il 
francese fuori pista e vince. Prost undicesimo. Fine dei riguardi per il giovane 
brasiliano. 
• Prost, chiamato il professore, è il vero uomo da battere per affermarsi davvero 
in Formula 1. Più di Piquet, più di Mansell, più di chiunque altro. 
• Lo stesso tipo di confronto lo cercherà anche Schumacher nei confronti di 
Senna negli anni a venire. 
Prost: 
la figura di confronto
• Per lottare per il titolo occorre guidare una McLaren. Vi arriva nel 1988 e si 
porta in eredità l’affinità con i tecnici della Honda che lo conoscono già dai 
tempi della Lotus. Mai sazi, come lui, nella ricerca del dettaglio, nell’analisi dei 
dati protratta per ore. 
• Vince finalmente il titolo dopo un difficilissimo confronto con Prost. 16 gare, 13 
pole position, 8 vittorie. 
• E’ una stagione di prestazioni straordinarie con qualche errore clamoroso 
come la distrazione di Montecarlo e un maldestro doppiaggio a Monza che gli 
costeranno il ritiro in entrambe le gare. 
• Il capolavoro in Giappone. Ad Ayrton si spegne il motore al via e precipita in 
14° posizione. Con la consueta determinazione e l’aiuto della pioggia supera 
tutti compreso Prost. Va a realizzare un altro pezzo del suo sogno: essere 
campione del mondo di Formula 1. 
’88: Campione di F1
• Nell’88 a Montecarlo in prova stabilisce la pole e invece di rientrare ai box 
resta in pista per altri 5 giri nei quali abbassa sempre il suo tempo fino ad 
infliggere a Prost un distacco di 1,5 secondi. Un’eternità. 
• “Per la prima volta nella mia vita mi sentivo in un’altra dimensione, come in 
trance, senza essere cosciente dei gesti che facevo per guidare”. In gara 
sopravvaluta questa sensazione e dopo aver distaccato Prost di quasi 1 
minuto, abbassa la guardia e sbatte alla curva del Portier. Era rabbioso verso 
se stesso. 
• Prost dichiara: “non voleva solo battermi voleva umiliarmi”. 
• La sorella Vivienne, molto religiosa, interpreta l’episodio del sabatoi come un 
segno del Signore riservato ad una persona speciale e lo convince ad 
avvicinarsi maggiormente alla fede. 
• Aiutato da Alex Dias Ribeiro, un ex pilota molto religioso e amico di famiglia,, 
impara a leggere la bibbia e a cercare un contatto con Dio. 
• A fine gara in Giappone, racconta di aver ringraziato Dio e di aver sentito che 
questi si manifestava a lui. Molti lo bollano come un esaltato. 
Senna incontra Dio
• Nel Natale del 1988, Ayrton conosce Xuxa, nota conduttrice televisiva 
brasiliana. Dopo tante brevi avventure nasce un grande sentimento che lo lega 
alla showgirl fino al 1990. 
• Purtroppo anche Xuxa ha una figura “genitoriale” di assoluto controllo: la 
direttrice della rete televisiva per cui lavora. 
• Sia Milton che la direttrice in questione preferiscono vederli separati in quanto 
impegnati nelle loro rispettive carriere. Quasi una relazione nascosta: il rigore 
dei due lavori li separa. 
• L’epilogo finale a NY. Litigano prima di Natale, lei vola a NY per un evento a 
casa di un produttore televisivo. Ayrton nel cercare di riconquistarla fa un 
“colpo di testa”: lascia San Paolo, senza avvisare nessuno, portandosi con se 
solo un costume da Babbo Natale. Si cambia su un taxi presentandosi senza 
preavviso alla festa dove si trova Xuxa. Lei reagisce male, si sente messa in 
imbarazzo e non lo fa neanche entrare. Ayrton, neo campione del mondo di 
F1, questa volta torna in Brasile con la consapevolezza di aver perso. 
Arriva Xuxa
• Nel 1989 la sfida continua: Ayrton sempre al top delle prestazioni in pista e 
Alain grande politico e con potentissime amicizie nella FIA. 
• Senna nell’88 ha manifestato il suo lato spirituale ma l’uomo non è perfetto e 
alla seconda gara del ‘89 ad Imola non rispetta un accordo verbale preso con 
Prost per non superarsi nei primi giri. Da quel momento Prost porta la sfida sul 
piano psicologico e mediatico descrivendo Senna come una persona poco 
corretta. Durante tutta la stagione cerca di smitizzare l’uomo prima che il pilota. 
Con 4 ritiri per cause tecniche e due incidenti di troppo, Senna alla fine di 
stagione deve inseguire. 
• Al Gran Premio del Giappone la tensione è alle stelle e Prost guida la gara. 
Senna attacca, Prost chiude la strada: i due si toccano ed escono. Ayrton, 
riesce a ripartire e a recuperare la testa della gara. Una prestazione magnifica 
che il francese della FIA Balestre , riesce a vanificare. Senna perde il mondiale 
per un articolo del regolamento mai applicato prima: rientro dalla via di fuga con 
salto di chicane. 
• Senna furioso grida allo scandalo. Balestre rincara la dose: 100.000 $ di multa 
e richiesta di scuse formali pena il ritiro della licenza di correre. 
• Per la prima volta Ayrton medita il ritiro dalla F1. 
’89: La guerra fredda
• Le più grandi amicizie di Ayrton sono le persone di sempre, gli amici con cui è 
cresciuto ma anche sui circuiti stabilisce qualche rapporto speciale. 
• Gerard Berger è l’unico pilota a stabilire una vera amicizia con Ayrton. 
Scanzonato e guascone stimola il suo lato goliardico. Da Gerard accetta 
comportamenti come non fa con nessuno: dalla valigetta di Ayrton lanciata 
dall’elicottero alle improbabili amanti sovrappeso infilate nella camera del 
brasiliano. Berger lo aiuta a prendersi meno sul serio. 
• Angelo Orsi, fotografo di automobilismo conosce Senna da prima della F1. 
Orsi conquista la sua fiducia per la sua riservatezza. Ayrton ogni volta che si 
trova a Imola passa da Angelo a prendere un caffè a San Lazzaro. Nella 
palazzina, abitata quasi esclusivamente da giornalisti, nessuno se ne è mai 
accorto. 
• Sid Watckins, neurochirurgo inglese, responsabile medico della formula 1 dal 
1978 al 2005. Malgrado la grande differenza d’età legano subito condividendo 
la passione per la pesca. Watckins trascorse 
• una vacanza nella Fazenda Da Silva in Brasile a pescare. 
Gli amici della F1
• Nei primi mesi del ’90 ripensa a ciò che é successo in Giappone l’anno prima, 
a ciò che gli hanno tolto, sotto gli occhi di tutti. Medita vendetta interpretando 
la sua fidata bibbia nel peggiore dei modi. 
• E all’ultima gara va proprio così. Si trova in vantaggio in classifica anche se la 
Ferrari di Prost adesso é più competitiva. 
• In Giappone decide che Prost non uscirà in testa dalla prima curva e così è: 
Prost cerca di sorpassarlo, lui lo sperona in fondo al rettilineo. Entrambi ritirati 
e Ayrton campione del mondo. Nella sua testa giustizia é fatta. 
• Dopo alcuni mesi si accorge che con quell’atto ha manifestato il lato più 
oscuro del suo carattere. 
• Di fatto Senna avrebbe meritato il titolo nel 1989 e Prost nel 1990. Per le 
statistiche non cambia nulla se non il danno subito dalla Ferrari che dovrà 
attendere altri dieci anni per vincere un titolo. 
‘90: La vendetta
• Nella località Angra Dos Reis, a Sud di Rio, Ayrton acquista una villa sul mare al 
centro della baia. 
• La località dove si ricarica durante l’inverno, non è un centro mondano e per 
Ayrton questo è il suo angolo di paradiso, lontano da tutti, con un mare 
incontaminato in cui nuotare, guidare la moto d’acqua e andare a pesca con il 
motoscafo. 
• La villa, inconfondibile con il suo particolare eliporto sul prato all’inglese, è in 
grado di ospitare tutti i suoi cari e gli amici più intimi. 
• Nelle pause tra un Gran Premio e l’altro sceglie un altro luogo di luce e mare: 
una bellissima villa ad Algarve in Portogallo. Questa é il nido che condivide con 
le donne più importanti della sua vita. Venduta dalla famiglia Senna oggi la villa 
è un Luxury Resort. 
I luoghi più cari
• Nel ‘91 conosce a Monaco Christine Ferracciu, una donna solida, centrata, 
realizzata. Con lei Ayrton trova un equilibrio da vera coppia. Diciotto mesi di 
una relazione coinvolgente e rassicurante. 
• Con lei trascorre giornate magnifiche nella villa dell’Algarve in Portogallo. 
• Quando la madre di Christine si ammala di cancro, lui é superficiale ed egoista 
non curante della presenza e dell’appoggio di cui lei ha bisogno. 
• Viene lasciato dolorosamente. Ancora una volta non é stato in grado di dare 
certezze alla donna che ama e non manifesta il reale interesse a costruire una 
vita assieme. 
Cristine Ferracciu
• Alla fine del 2001, dopo aver conquistato il terzo titolo, arriva l’offerta della 
Williams 20 mln di $ e la certezza della macchina migliore. Ayrton rifiuta e resta 
nel team che lo ha trasformato in un campione affermato. 
• La gratitudine e il rispetto per le persone che ti hanno sostenuto è un altro di 
quei valori trasmessi nel profondo da papà Milton. 
• Questa sua scelta non paga, la Honda sta per lasciare la Formula 1 e non 
sviluppa più i suoi propulsori. Con sette ritiri e sole 3 vittorie arriva 4° in un 
campionato dominato dalle Williams di Mansell e Patrese. 
• Davanti a lui anche il tedesco Schumacher. Tra i due cominciano subito le 
scintille. Non si sa per quale strana alchimia ma i campioni si riconoscono 
subito tra di loro. 
• Nel GP di Francia il tedesco tampona il brasiliano. Prima del secondo via Senna 
si avvicina a Schumacher per un chiarimento faccia a faccia. Più che altro una 
“lezione di forma” al tedesco che é solito lamentarsi con i giornalisti invece di 
parlare di persona. 
’92: La gratitudine
• Con Adriane Galisteau é una cosa sorprendente anche per Ayrton. 
• Conosciuta all’inizio del 1993 durante il GP del Brasile. Lei, ventenne é 
hostess della Shell. Lui trentatreenne è un mito dell’automobilismo. 
• Quella ragazzina vivace e spensierata lo rende felice. Sa trasmettergli quella 
leggerezza che nella sua vita è sempre mancata. 
• Neanche a dirlo, Milton non approvava la relazione con questa ragazza 
“inadeguata per l’ambiente selettivo della Formula 1” e che addirittura ha 
posato per Playboy. Molti giornalisti la ricordano ad un evento di Montecarlo 
nel 1993 silenziosa e in imbarazzo seduta tra Richard Gere, Cindy Crawford e 
i membri della famiglia Ranieri. 
• Ayrton, quasi per provocare Milton, si fa riprendere con lei in pose da 
innamorati dal suo fotografo di fiducia, il giapponese Norio Koike, nella casa 
all’Algarve e mette le foto a disposizione di una rivista brasiliana. 
• Il futuro smentirà Milton: nella vita la “leggera” Adriane si realizza come 
presentatrice tv ed è tuttora molto apprezzata dal pubblico. 
La leggerezza di Adriane
• Nella stagione precedente ha capito che deve cambiare team per poter 
ritornare a lottare per il titolo e realizzare il suo grande obiettivo: vincere 5 titoli 
come il mitico Fangio. Al momento l’unica vettura possibile per farlo é la 
Williams ma Prost, che ha già firmato per loro, ha preteso nel contratto una 
clausola che impedisce di assumere anche Senna. 
• Ancora una volta condizionato dagli inciuci del francese. 
• Nel 1993, deluso, continua quindi con la McLaren che ha perso i motori Honda 
ed é palesemente in difficoltà. 
• Quella, per Ayrton, é una stagione frustrante ma incredibile. Prost sulla 
Williams vince il titolo in scioltezza ma Senna, con una vettura nettamente 
inferiore, fa la sua più bella stagione di sempre. Secondo in campionato 
riuscendo a vincere 5 gare che entrano negli annali della formula 1. A 
Donington sotto l’acqua il capolavoro di una vita: supera 5 avversari durante il 
primo giro. Fine dei giochi: vince con 1’23” su Damon Hill e doppia addirittura 
Prost terzo classificato. 
‘93: La consacrazione
• Il GP d’Australia del 1993 è l’ultima gara di Prost prima del ritiro. Senna vince 
e lancia un chiaro segno di definitiva distensione nei confronti del francese 
invitandolo a condividere il gradino più alto del podio. La sera il francese 
restituisce il pensiero quando durante il concerto di Tina Turner, che chiude 
l’evento del Gran Premio, fa salire sul palco Senna al suo posto, sulle note di 
“The Best”. 
• Durante quell’inverno cominciano a sentirsi telefonicamente e a condividere 
eventi promozionali come la gara di kart di Bercy. 
• Hanno combattuto una lunghissima guerra su fazioni diverse scrivendo le 
pagine più belle della Formula 1. Ora é il tempo di manifestare la stima e il 
rispetto per l’avversario più forte. 
• La mattina del 1° maggio 1994 durante il warm up, collegato dalla sua auto 
con la diretta della televisione francese, Ayrton dice: “Un saluto speciale al mio 
amico Alain Prost. Alain mi manchi!” 
La pace con Prost
• Finalmente nel 1994 si guadagna il volante della Williams ma in quell’anno 
avviene un cambio di regolamento: via le sospensioni attive dalle vetture e via 
il sistema anti-pattinamento. In pratica via l’elettronica e torniamo all’antico. La 
Williams smette immediatamente di essere la vettura imbattibile dei due anni 
precedenti. Anche nel team Ayrton non si sente a casa sua. Nelle due prime 
gare due ritiri, uno dei quali per un suo errore di guida quando insegue 
Schumacher con la Benetton che è a otto secondi davanti a lui. “La vettura 
salta in continuazione, mi sembra di essere su una sedia elettrica”. “L’abitacolo 
è troppo stretto per il mio corpo, non riesco a guidare come vorrei”. Nel team 
qualcuno comincia a pensare che il viale del tramonto sia iniziato anche per 
“The Magic”. 
• Deluso, comincia ad avere dei contatti con Jean Todt e Luca Cordero di 
Montezemolo: forse è arrivato il momento della Rossa? 
‘94: La delusione
• Arrivato a Imola con l’assoluto bisogno di vincere, chiede al team di modificare il 
piantone dello sterzo per poter stare più comodo. 
• Il venerdì Barrichello sbatte a 200 Km/h. Se la cava con una commozione 
cerebrale e il setto nasale rotto. Ayrton si precipita da lui alla clinica mobile. 
• Il sabato, Ayrton stabilisce la pole. Alla fine delle prove, Ratzenberger, che lotta 
nelle retrovie, subisce la rottura dell’alettone e sbatte a circa 300 km/h. 
• Dai box Ayrton vede la scena sui monitor. Contro il regolamento si reca sul posto e 
trova un abitacolo distrutto e completamente insanguinato. 
• Dalla Suite 200 dell’Hotel Castello di Castel San Pietro chiama Adriane: “E’ morto 
davanti ai miei occhi, non voglio correre”. 
• Lo raggiunge suo fratello minore Leonardo, che pur di obbedire a Milton, 
non valuta lo stato d’animo di Ayrton e gli fa 
ascoltare una registrazione di Adriane che parla di 
lui al telefono con un suo ex. Questa volta se ne 
frega di Milton, ha altri pensieri. 
Nella notte la decisone: a Imola correrà. 
Ha bisogno di ritrovare il suo oro… 
Imola 1994
• Da anni Ayrton Senna sa mettere a frutto la sua immagine a fini pubblicitari. La 
“Senna Promoceo” fattura 8 mln di dollari già nel 1991. Firma un modello 
Ducati, una bicicletta in carbonio della Carraro, crea il fumetto Senninha e 
diventa importatore ufficiale del marchio Audi in Brasile. Dedica molto tempo a 
tutto questo. Come mai? 
• Gli introiti di tutta la promozione li devolve in anonimato a diverse ONG 
brasiliane e centri di assistenza per minori disagiati. 
• Il completamento del suo sogno, quello di creare una vera e propria 
fondazione per il sostegno e l’educazione dei giovani delle favelas brasiliane, 
viene portato a termine nel 1994 dalla sorella Vivienne. La fondazione che ha 
già sostenuto 12 milioni di minori, oggi conta 75.000 educatori che seguono 2 
milioni di ragazzi. 
La fondazione Senna
La condizione fisica 
100% 
80% 
L’amore 
Il contributo al mondo 
Le finanze 
100% 100% 
100% 
90% 
Il lavoro 
La spiritualità 
La vita sociale 
La famiglia 
Conclusione: 
la ruota della vita di Ayrton
La condizione fisica: 
La preparazione fisica quotidiana, con il running e la palestra, per Senna 
era quasi una scienza e veniva completata anche con attività ludiche 
come lo sci nautico e la moto d’acqua. Comprendeva che la sua 
condizione di salute fisica si rifletteva sia sul suo status mentale, 
alleggerito da ogni tipo di stress, sia sulla sua auto-stima come uomo 
divenuto più attraente. 
La spiritualità: 
Il suo percorso di crescita personale lo ha portato a comprendere 
l’importanza per ogni individuo di potersi sentire parte di qualcosa di più 
grande. Qualcuno lo chiamerebbe l’assoluto, il tutto, l’energia che ci 
unisce. Per Ayrton tutto questo era Dio. Il suo carisma, a vent’anni di 
distanza è immutato proprio perché ha avuto sempre il coraggio di 
manifestare questo suo sentimento supremo. 
Conclusione: 
la ruota della vita di Ayrton
La famiglia: 
Ayrton era legatissimo ai suoi familiari. Il fratello Leo, la sorella maggiore 
Viviane e il nipotino Bruno, mamma Neyde e papà Milton. 
E’ la figura di Milton che condiziona fortemente la sua vita. Avverte il suo 
rigore e la sua invasiva presenza anche a 10.000 km. di distanza. Tra le 
aree di miglioramento che Ayrton avrebbe potuto esprimere c’è la ricerca 
di un equilibrio adulto-adulto con il padre. 
L’amore: 
Dagli errori con la prima giovane moglie, al periodo da playboy per poi 
passare a Xuxa, Christine e alcune amanti. Ayrton sapeva davvero 
amare? Il suo approccio era adolescenziale e non riusciva a dedicarsi a 
qualcuno totalmente. Ma con la giovane Adriane qualcosa era cambiato. 
Stare con lei era semplice e appagante. Per la prima volta sentiva il 
desiderio di prendersi cura di qualcuno e di avere un bambino con lei? 
Ayrton avrebbe esplorato dentro di se. 
Conclusione: 
la ruota della vita di Ayrton
La vita sociale: 
C’è una netta spaccatura tra il “Beco” di San Paolo che invita i suoi 
vecchi amici a giocare con gli aeromodelli e l’Ayrton dei circuiti. 
Osservando il suo volto nelle immagini che lo ritraggono mentre gioca 
tra le onde dell’oceano, viene da pensare che nel mondo della F1 non 
fosse mai veramente se stesso. Era il leader indiscusso di 
quell’ambiente, aveva ancora bisogno di guardarsi alle spalle? 
Il lavoro: 
Per qualsiasi altro pilota la sfida personale di pilota sarebbe stata vinta da 
un pezzo ma Ayrton, per appagare definitivamente la sua inquitudine, 
“doveva” eguagliare il migliore di tutti i campioni del mondo: Juan Manuel 
Fangio. Gli mancavano due titoli mondiali: era convinto di poter vincere 
con la Williams e poi chiudere in bellezza con la Ferrari. Forse era 
arrivato il momento di scoprire qualcosa in più di quella sua inquietudine. 
Conclusione: 
la ruota della vita di Ayrton
Le finanze: 
“Sono un privilegiato, ho sempre avuto una vita molto bella. Ma tutto 
quello che ho ottenuto dalla vita l'ho guadagnato con l'impegno”. Senna 
nella sua vita ha guadagnato tantissimo ma il denaro non è mai stato il 
suo obiettivo, piuttosto un favorevole effetto collaterale del successo 
ottenuto e della dedizione messa nella sua grande passione: le corse. 
Il contributo al mondo: 
“Non potrai mai cambiare il mondo da solo. Però puoi dare il tuo 
contributo per cambiarne un pezzetto. Quello che faccio davvero io per 
la povertà non lo dirò mai. La F1 è ben misera cosa in confronto a 
questa tragedia.” Senna è stato davvero un grande esempio di 
solidarietà, faceva beneficenza per un motivo ben preciso: nella vita devi 
avere degli obiettivi da raggiungere e purtroppo in Brasile tante persone 
non hanno la possibilità di provarci. 
Conclusione: 
la ruota della vita di Ayrton
…full version, 
coming soon on:

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Coaching senna anatomia di un campione

  • 1. Coaching Senna Anatomia di un campione attraverso la metodologia del coaching di Marco Cucchi
  • 2. • Buongiorno Ayrton, come stai? • Abbastanza bene, alla fine me la sono cavata con qualche acciacco… • Per il resto come ti senti? • Mi sento a pezzi, è per questo che ti ho chiesto di iniziare questo percorso. • Prima di decidere come procedere cosa ne dici di condividere i tuoi pensieri? • Ok.…Ieri in ospedale mi ero convinto del fatto che il mio malessere fosse legato esclusivamente alla morte di Roland. Oggi invece pensavo a come ho trascinato, nella mia folle ricerca della perfezione, anche i tecnici della Williams facendomi modificare in due giorni il piantone dello sterzo. Sono io che li ho portati all’errore… • Mi stai dicendo che non avrebbero potuto dirti “No Ayrton, per questa modifica devi aspettare la prossima gara”? • Si, esatto! La stessa determinazione con cui trascino le persone intorno a me a dare il 110%, questa volta stava per uccidermi. A 34 anni, mi chiedo…cosa sto facendo…. Prologo Bologna, 2 maggio 1994
  • 3. • Il precedente dialogo potrebbe essere l’inizio di un percorso di coaching immaginario a pochi giorni dall’incidente di Imola. • Nelle pagine che seguono verranno analizzati tutti gli elementi che hanno portato quest’uomo ad elevare così tanto il suo talento di pilota e le sue potenzialità di uomo. • Attraverseremo i suoi pensieri e le esperienze più significative della sua vita grazie a più di 100 interviste rilasciate in tredici anni e ai contributi giornalistici di Giorgio Terruzzi e Leo Turrini. I loro testi sono stati pubblicati nel 2014. • Grazie alla completezza delle risposte nelle interviste, utilizzeremo tre diversi strumenti di autovalutazione impiegati nel coaching per comprendere a che punto fosse arrivato Ayrton nella sua ricerca della felicità e quanto davvero fosse vicino alla sua autorealizzazione. • Il primo strumento è La ruota della vita che analizza gli aspetti determinanti della realizzazione dell’individuo: la condizione fisica, la spiritualità, la famiglia, l’amore, la vita sociale, il lavoro, le finanze, e il contributo al mondo. Introduzione
  • 4. • Ayrton ha un’intesa speciale con la madre Neyde ma nella famiglia Da Silva domina la figura di Milton, un patriarca, uno deciso che guida e comanda sul lavoro come in famiglia. Figlio di un autista, inizia commerciando automobili e poi immobili fino a diventare costruttore, industriale metallurgico e titolare di aziende agricole. • La famiglia vive in un benessere rassicurante senza sfarzo esagerato e ostentazioni gratuite. • Ayrton, mancino e iperattivo, in famiglia viene chiamato “Beco”, nomignolo dato da una cuginetta che non riusciva a pronunciarne il nome. • “Se una cosa la fai, falla bene”, Milton non immagina che con questo “mantra” sta creando un pilota. • Ayrton a 34 anni definisce Milton “il suo più grande amico”. Ma è davvero così?, Ha sempre patito quella personalità solida, come quella volta in cui viene rimproverato in un momento di gioia per aver spruzzato champagne al principe Ranieri sul podio di Montecarlo 1987. La famiglia di Ayrton
  • 5. • Da ragazzino, in un pomeriggio di pioggia, mentre é dentro un negozio, nota dall’altra parte della strada una famiglia poverissima che attende l’autobus diretto ai sobborghi. Si rende conto della reale situazione del suo paese. • E’ un uomo con un’ ombra lunga, consapevole del suo talento e della sua ricchezza, con la smania di voler restituire agli altri. • Solo in macchina riesce a liberarsi della sua inquietudine e lo fa con ferocia. • Una dedizione impressionante di chi non si accontenta mai, autocritico verso il miglioramento e desideroso di soddisfare suo padre Milton nel profondo. Il carattere
  • 6. • Il primo kart a 4 anni. Fin da subito impressiona la sua concentrazione assoluta. • A otto anni la prima gara con il sorteggio delle qualifiche. Un segnale del destino: parte in Pole e resta in testa per 35 giri prima di essere buttato fuori da un avversario. Furioso passa il resto della gara con il casco in testa a bordo pista. • Milton lo affida ad un istruttore professionista, Lucio Pascul detto “Tché”. Gli insegna la fluidità della guida senza sbavature dividendo la pista in numerosi settori. • Dopo alcune gare un altro pilota lo definisce una schiappa sul bagnato. Da quel giorno per oltre un anno, ogni pomeriggio piovoso si reca al kartodromo e si allena fino a sera per capire come si guida in condizioni estreme. Arriva a far bagnare l’asfalto per allenarsi. • Diviene un pilota professionista del Kart, corre per l’italiana DAP e conquista 4 titoli Brasiliani, 2 titoli Sud Americani e per 2 volte è vice-campione del mondo. L’inizio con i kart
  • 7. • Dopo un matrimonio fulmineo con Lilian, figlia di amici di famiglia, parte con lei per andare a conquistare nel vecchio continente l’accesso all’Olimpo dell’automobilismo. • Nel 1981 il bilancio delle corse è ottimo: vince due campionati di Formula Ford 1600. La vita privata è un disastro. • Nella grigia Eaton nel Norfolk, “parcheggia” Lilian in una tristissimo appartamento pensando solo a farsi largo nel poco etico, opportunista e menzognero mondo delle corse. Reagisce malissimo anche al rischio paventato di aspettare un bimbo. In quella infelice cittadina abbandona alla deriva il suo matrimonio. • Milton fa una sola visita in UK e, constatata la condizione generale disagiata, decide di far rientrare definitivamente il figlio per cambiare vita e dirigere un’azienda di famiglia. 1981: verso l’Europa
  • 8. • Ayrton obbedisce al padre ma è distrutto e non riesce ad accettare di dover rinunciare alla sua carriera sulle auto. • Interviene a perorare la sua causa uno dei soci di Milton che lo convince sul futuro di Ayrton offrendosi di seguire personalmente i delicati rapporti con team, sponsor e stampa. • Con Lilian va come doveva andare: si lasciano e lui torna in Uk solo con non mai. La sua vita é quella: una totale immersione nelle corse. • 1982 ancora Formula Ford: 27 gare, 23 vittorie, 14 pole position, 25 giri veloci. • Si ripete nel 1983 nella Formula 3 inglese, vincendo il campionato dopo aver surclassato l’inglese Martin Brundle. • Ottiene il suo primo test di Formula 1 a Donington con la vettura che in futuro gli sarà fatale: la Williams. A fine giornata batte il tempo fatto sul circuito dal pilota ufficiale Jonathan Palmer. 1982-83: La crescita
  • 9. • Ayrton é a Zolder in quel maledetto w.e. del 1982 in cui perde la vita Gilles Villeneuve: corre con la Formula Ford 2000. La morte di Villeneuve non lo tocca, in quel momento è solo un forsennato senza un particolare credo e respinge quell’emozione. • Il caso vuole che in gara esca di pista proprio nello stesso punto dell’incidente del canadese. • Negli anni il rapporto con il rischio cambia: nel ‘90 piange al centro medico osservando Donnelly che lotta tra la vita e la morte, nel ‘91 ad Hockenheim decolla con la sua McLaren a 5 metri d’altezza e dichiara: “L’auto è atterrata capottata, attendevo il colpo mortale”, nel ‘92 a Spa scende dall’auto e salva Comas intrappolato. • Ad Imola nel ‘94 il venerdì visita Barrichello al centro medico e il sabato va a vedere Ratzenberger in pista dopo lo schianto. Nel pomeriggio, quando viene avvisato della morte dell’austriaco, piange nel suo box. Il rapporto con il rischio
  • 10. • Già dal 1983 Milton gli affianca Nuno Cobra, un esperto preparatore fisico che lo trasforma nel fisico e nello spirito. • Dal corpo gracile e poco resistente, Nuno lo porta con l’allenamento ad essere un atleta eccezionale. 22 km di running in 90 minuti, 48 pulsazioni a riposo per abbassare il ritmo di gara da 198 a 150 battiti al minuto. Circonferenza toracica aumentata di quasi il venti percento. • Ma tutto questo non è sufficiente, il ragazzo a contatto con la Formula Uno è una corda di violino: nel 1984 a soli 24 anni manifesta una paresi facciale. Nuno Cobra capisce che la resilienza alle situazioni di stress psico-fisico va aumentata e interviene più pesantemente, un coach a 360 gradi. Stabilisce con lui precise regole del sonno e dell’alimentazione abbinate alla pratica della meditazione e alla tecnica della visualizzazione per preparare le gare. • Fa sue le tecniche di focalizzazione e quando rientra ai box sa descrivere minuziosamente ai suoi tecnici il comportamento del propulsore e del telaio in ogni punto della pista. Le sue sensazioni corrispondono in modo preciso con i dati della telemetria. La preparazione psico-fisica
  • 11. • Sedere, fianchi e schiena fusi con il telaio. Le giunture dell’asfalto come briciole nel letto, individuate una per una, segnate, memorizzate, una mappa del tesoro. • Gomme pizzicate come corde di uno strumento ad arco. • Millesimi raccolti come pepite d’oro, messi via, in tasca, sino ad avvertirne il peso. • Ma qual’è il senso di questa ricerca della perfezione? Il senso sta in un confronto personale capace di sedare quella perenne inquietudine. • La sua vita é quella, consapevole di essere un portento. Il talento
  • 12. • Nel 1984 debutta finalmente nel dorato mondo della Formula 1 con la Toleman, vettura da metà schieramento. • A Montecarlo sul bagnato mostra per la prima volta il suo talento al mondo intero. Jackie Ickx, pilota Porsche, amico di Prost, nell’occasione direttore di gara, lo priva della vittoria interrompendo la competizione mentre Senna, dopo aver superato oltre dieci piloti, si appresta a sorpassare anche il francese in testa alla gara. Sul podio non nasconde la sua delusione. • Sta comunque scrivendo la storia della Formula 1. • Viene cercato dalla Ferrari su diretto interessamento del “Grande Vecchio”. Purtroppo per l’85 ha già firmato con la Lotus. Il debutto il F1
  • 13. • Estoril 1985, ancora una volta sul bagnato, arriva la prima vittoria. Una supremazia assoluta su tutti i contendenti: dal terzo in poi tutti doppiati. • Da poco in Brasile è caduta la dittatura militare e il paese è alla ricerca di un riscatto, di una rinascita. • Ayrton sventola dalla sua auto la bandiera nazionale e diventa subito un idolo nazionale. Un altro pezzo del suo sogno si realizza: donare un pizzico di gioia al suo popolo. • Capita anche nel 1986 a Detroit con il Brasile battuto il giorno prima dalla Francia ai Mondiali. Ayrton con orgoglio sventola il riscatto nazionale. Piquet esce praticamente annientato nell’immaginario brasiliano. La prima vittoria
  • 14. • Da alcuni anni Milton spinge Jacoto, amico di Ayrton a seguirlo per il mondo in qualità di suo segretario affinché abbia sempre accanto una persona di fiducia. Sono sempre assieme e la cosa stimola Piquet nel creare illazioni sul loro conto. • Ayrton concentratissimo sulle gare, effettivamente non è fidanzato, la sua vita privata si svolge lontano dai riflettori, in Brasile, dove ha un susseguirsi di flirt ma ai box è sempre e solo assieme a Jacoto. • Nell’87 Ayrton, un po’ scocciato, si lascia andare ad una provocazione dichiarando ad un giornalista di farsi un po’ da parte durante l’inverno “…per lasciare un po’ di spazio mediatico anche a Piquet”. • La risposta è immediata: Piquet toccato sull’orgoglio in un’intervista lo definisce omosessuale. E’ una bomba mediatica che fa fatica a spegnersi. Milton invita subito Jacoto a rintrare in Brasile. La guerra con Piquet
  • 15. • Nel 1984, appena si affaccia al mondo della Formula ,1 viene invitato con tutti i nuovi colleghi al Nurburgring per una gara alla guida delle Mercedes stradali. Prost, già pilota affermato, fa gli onori di casa con il neo arrivato e gli da uno strappo dall’aeroporto di Francoforte alla pista. • Prost in pole, Senna secondo. Al via Ayrton parte meglio, “accompagna” il francese fuori pista e vince. Prost undicesimo. Fine dei riguardi per il giovane brasiliano. • Prost, chiamato il professore, è il vero uomo da battere per affermarsi davvero in Formula 1. Più di Piquet, più di Mansell, più di chiunque altro. • Lo stesso tipo di confronto lo cercherà anche Schumacher nei confronti di Senna negli anni a venire. Prost: la figura di confronto
  • 16. • Per lottare per il titolo occorre guidare una McLaren. Vi arriva nel 1988 e si porta in eredità l’affinità con i tecnici della Honda che lo conoscono già dai tempi della Lotus. Mai sazi, come lui, nella ricerca del dettaglio, nell’analisi dei dati protratta per ore. • Vince finalmente il titolo dopo un difficilissimo confronto con Prost. 16 gare, 13 pole position, 8 vittorie. • E’ una stagione di prestazioni straordinarie con qualche errore clamoroso come la distrazione di Montecarlo e un maldestro doppiaggio a Monza che gli costeranno il ritiro in entrambe le gare. • Il capolavoro in Giappone. Ad Ayrton si spegne il motore al via e precipita in 14° posizione. Con la consueta determinazione e l’aiuto della pioggia supera tutti compreso Prost. Va a realizzare un altro pezzo del suo sogno: essere campione del mondo di Formula 1. ’88: Campione di F1
  • 17. • Nell’88 a Montecarlo in prova stabilisce la pole e invece di rientrare ai box resta in pista per altri 5 giri nei quali abbassa sempre il suo tempo fino ad infliggere a Prost un distacco di 1,5 secondi. Un’eternità. • “Per la prima volta nella mia vita mi sentivo in un’altra dimensione, come in trance, senza essere cosciente dei gesti che facevo per guidare”. In gara sopravvaluta questa sensazione e dopo aver distaccato Prost di quasi 1 minuto, abbassa la guardia e sbatte alla curva del Portier. Era rabbioso verso se stesso. • Prost dichiara: “non voleva solo battermi voleva umiliarmi”. • La sorella Vivienne, molto religiosa, interpreta l’episodio del sabatoi come un segno del Signore riservato ad una persona speciale e lo convince ad avvicinarsi maggiormente alla fede. • Aiutato da Alex Dias Ribeiro, un ex pilota molto religioso e amico di famiglia,, impara a leggere la bibbia e a cercare un contatto con Dio. • A fine gara in Giappone, racconta di aver ringraziato Dio e di aver sentito che questi si manifestava a lui. Molti lo bollano come un esaltato. Senna incontra Dio
  • 18. • Nel Natale del 1988, Ayrton conosce Xuxa, nota conduttrice televisiva brasiliana. Dopo tante brevi avventure nasce un grande sentimento che lo lega alla showgirl fino al 1990. • Purtroppo anche Xuxa ha una figura “genitoriale” di assoluto controllo: la direttrice della rete televisiva per cui lavora. • Sia Milton che la direttrice in questione preferiscono vederli separati in quanto impegnati nelle loro rispettive carriere. Quasi una relazione nascosta: il rigore dei due lavori li separa. • L’epilogo finale a NY. Litigano prima di Natale, lei vola a NY per un evento a casa di un produttore televisivo. Ayrton nel cercare di riconquistarla fa un “colpo di testa”: lascia San Paolo, senza avvisare nessuno, portandosi con se solo un costume da Babbo Natale. Si cambia su un taxi presentandosi senza preavviso alla festa dove si trova Xuxa. Lei reagisce male, si sente messa in imbarazzo e non lo fa neanche entrare. Ayrton, neo campione del mondo di F1, questa volta torna in Brasile con la consapevolezza di aver perso. Arriva Xuxa
  • 19. • Nel 1989 la sfida continua: Ayrton sempre al top delle prestazioni in pista e Alain grande politico e con potentissime amicizie nella FIA. • Senna nell’88 ha manifestato il suo lato spirituale ma l’uomo non è perfetto e alla seconda gara del ‘89 ad Imola non rispetta un accordo verbale preso con Prost per non superarsi nei primi giri. Da quel momento Prost porta la sfida sul piano psicologico e mediatico descrivendo Senna come una persona poco corretta. Durante tutta la stagione cerca di smitizzare l’uomo prima che il pilota. Con 4 ritiri per cause tecniche e due incidenti di troppo, Senna alla fine di stagione deve inseguire. • Al Gran Premio del Giappone la tensione è alle stelle e Prost guida la gara. Senna attacca, Prost chiude la strada: i due si toccano ed escono. Ayrton, riesce a ripartire e a recuperare la testa della gara. Una prestazione magnifica che il francese della FIA Balestre , riesce a vanificare. Senna perde il mondiale per un articolo del regolamento mai applicato prima: rientro dalla via di fuga con salto di chicane. • Senna furioso grida allo scandalo. Balestre rincara la dose: 100.000 $ di multa e richiesta di scuse formali pena il ritiro della licenza di correre. • Per la prima volta Ayrton medita il ritiro dalla F1. ’89: La guerra fredda
  • 20. • Le più grandi amicizie di Ayrton sono le persone di sempre, gli amici con cui è cresciuto ma anche sui circuiti stabilisce qualche rapporto speciale. • Gerard Berger è l’unico pilota a stabilire una vera amicizia con Ayrton. Scanzonato e guascone stimola il suo lato goliardico. Da Gerard accetta comportamenti come non fa con nessuno: dalla valigetta di Ayrton lanciata dall’elicottero alle improbabili amanti sovrappeso infilate nella camera del brasiliano. Berger lo aiuta a prendersi meno sul serio. • Angelo Orsi, fotografo di automobilismo conosce Senna da prima della F1. Orsi conquista la sua fiducia per la sua riservatezza. Ayrton ogni volta che si trova a Imola passa da Angelo a prendere un caffè a San Lazzaro. Nella palazzina, abitata quasi esclusivamente da giornalisti, nessuno se ne è mai accorto. • Sid Watckins, neurochirurgo inglese, responsabile medico della formula 1 dal 1978 al 2005. Malgrado la grande differenza d’età legano subito condividendo la passione per la pesca. Watckins trascorse • una vacanza nella Fazenda Da Silva in Brasile a pescare. Gli amici della F1
  • 21. • Nei primi mesi del ’90 ripensa a ciò che é successo in Giappone l’anno prima, a ciò che gli hanno tolto, sotto gli occhi di tutti. Medita vendetta interpretando la sua fidata bibbia nel peggiore dei modi. • E all’ultima gara va proprio così. Si trova in vantaggio in classifica anche se la Ferrari di Prost adesso é più competitiva. • In Giappone decide che Prost non uscirà in testa dalla prima curva e così è: Prost cerca di sorpassarlo, lui lo sperona in fondo al rettilineo. Entrambi ritirati e Ayrton campione del mondo. Nella sua testa giustizia é fatta. • Dopo alcuni mesi si accorge che con quell’atto ha manifestato il lato più oscuro del suo carattere. • Di fatto Senna avrebbe meritato il titolo nel 1989 e Prost nel 1990. Per le statistiche non cambia nulla se non il danno subito dalla Ferrari che dovrà attendere altri dieci anni per vincere un titolo. ‘90: La vendetta
  • 22. • Nella località Angra Dos Reis, a Sud di Rio, Ayrton acquista una villa sul mare al centro della baia. • La località dove si ricarica durante l’inverno, non è un centro mondano e per Ayrton questo è il suo angolo di paradiso, lontano da tutti, con un mare incontaminato in cui nuotare, guidare la moto d’acqua e andare a pesca con il motoscafo. • La villa, inconfondibile con il suo particolare eliporto sul prato all’inglese, è in grado di ospitare tutti i suoi cari e gli amici più intimi. • Nelle pause tra un Gran Premio e l’altro sceglie un altro luogo di luce e mare: una bellissima villa ad Algarve in Portogallo. Questa é il nido che condivide con le donne più importanti della sua vita. Venduta dalla famiglia Senna oggi la villa è un Luxury Resort. I luoghi più cari
  • 23. • Nel ‘91 conosce a Monaco Christine Ferracciu, una donna solida, centrata, realizzata. Con lei Ayrton trova un equilibrio da vera coppia. Diciotto mesi di una relazione coinvolgente e rassicurante. • Con lei trascorre giornate magnifiche nella villa dell’Algarve in Portogallo. • Quando la madre di Christine si ammala di cancro, lui é superficiale ed egoista non curante della presenza e dell’appoggio di cui lei ha bisogno. • Viene lasciato dolorosamente. Ancora una volta non é stato in grado di dare certezze alla donna che ama e non manifesta il reale interesse a costruire una vita assieme. Cristine Ferracciu
  • 24. • Alla fine del 2001, dopo aver conquistato il terzo titolo, arriva l’offerta della Williams 20 mln di $ e la certezza della macchina migliore. Ayrton rifiuta e resta nel team che lo ha trasformato in un campione affermato. • La gratitudine e il rispetto per le persone che ti hanno sostenuto è un altro di quei valori trasmessi nel profondo da papà Milton. • Questa sua scelta non paga, la Honda sta per lasciare la Formula 1 e non sviluppa più i suoi propulsori. Con sette ritiri e sole 3 vittorie arriva 4° in un campionato dominato dalle Williams di Mansell e Patrese. • Davanti a lui anche il tedesco Schumacher. Tra i due cominciano subito le scintille. Non si sa per quale strana alchimia ma i campioni si riconoscono subito tra di loro. • Nel GP di Francia il tedesco tampona il brasiliano. Prima del secondo via Senna si avvicina a Schumacher per un chiarimento faccia a faccia. Più che altro una “lezione di forma” al tedesco che é solito lamentarsi con i giornalisti invece di parlare di persona. ’92: La gratitudine
  • 25. • Con Adriane Galisteau é una cosa sorprendente anche per Ayrton. • Conosciuta all’inizio del 1993 durante il GP del Brasile. Lei, ventenne é hostess della Shell. Lui trentatreenne è un mito dell’automobilismo. • Quella ragazzina vivace e spensierata lo rende felice. Sa trasmettergli quella leggerezza che nella sua vita è sempre mancata. • Neanche a dirlo, Milton non approvava la relazione con questa ragazza “inadeguata per l’ambiente selettivo della Formula 1” e che addirittura ha posato per Playboy. Molti giornalisti la ricordano ad un evento di Montecarlo nel 1993 silenziosa e in imbarazzo seduta tra Richard Gere, Cindy Crawford e i membri della famiglia Ranieri. • Ayrton, quasi per provocare Milton, si fa riprendere con lei in pose da innamorati dal suo fotografo di fiducia, il giapponese Norio Koike, nella casa all’Algarve e mette le foto a disposizione di una rivista brasiliana. • Il futuro smentirà Milton: nella vita la “leggera” Adriane si realizza come presentatrice tv ed è tuttora molto apprezzata dal pubblico. La leggerezza di Adriane
  • 26. • Nella stagione precedente ha capito che deve cambiare team per poter ritornare a lottare per il titolo e realizzare il suo grande obiettivo: vincere 5 titoli come il mitico Fangio. Al momento l’unica vettura possibile per farlo é la Williams ma Prost, che ha già firmato per loro, ha preteso nel contratto una clausola che impedisce di assumere anche Senna. • Ancora una volta condizionato dagli inciuci del francese. • Nel 1993, deluso, continua quindi con la McLaren che ha perso i motori Honda ed é palesemente in difficoltà. • Quella, per Ayrton, é una stagione frustrante ma incredibile. Prost sulla Williams vince il titolo in scioltezza ma Senna, con una vettura nettamente inferiore, fa la sua più bella stagione di sempre. Secondo in campionato riuscendo a vincere 5 gare che entrano negli annali della formula 1. A Donington sotto l’acqua il capolavoro di una vita: supera 5 avversari durante il primo giro. Fine dei giochi: vince con 1’23” su Damon Hill e doppia addirittura Prost terzo classificato. ‘93: La consacrazione
  • 27. • Il GP d’Australia del 1993 è l’ultima gara di Prost prima del ritiro. Senna vince e lancia un chiaro segno di definitiva distensione nei confronti del francese invitandolo a condividere il gradino più alto del podio. La sera il francese restituisce il pensiero quando durante il concerto di Tina Turner, che chiude l’evento del Gran Premio, fa salire sul palco Senna al suo posto, sulle note di “The Best”. • Durante quell’inverno cominciano a sentirsi telefonicamente e a condividere eventi promozionali come la gara di kart di Bercy. • Hanno combattuto una lunghissima guerra su fazioni diverse scrivendo le pagine più belle della Formula 1. Ora é il tempo di manifestare la stima e il rispetto per l’avversario più forte. • La mattina del 1° maggio 1994 durante il warm up, collegato dalla sua auto con la diretta della televisione francese, Ayrton dice: “Un saluto speciale al mio amico Alain Prost. Alain mi manchi!” La pace con Prost
  • 28. • Finalmente nel 1994 si guadagna il volante della Williams ma in quell’anno avviene un cambio di regolamento: via le sospensioni attive dalle vetture e via il sistema anti-pattinamento. In pratica via l’elettronica e torniamo all’antico. La Williams smette immediatamente di essere la vettura imbattibile dei due anni precedenti. Anche nel team Ayrton non si sente a casa sua. Nelle due prime gare due ritiri, uno dei quali per un suo errore di guida quando insegue Schumacher con la Benetton che è a otto secondi davanti a lui. “La vettura salta in continuazione, mi sembra di essere su una sedia elettrica”. “L’abitacolo è troppo stretto per il mio corpo, non riesco a guidare come vorrei”. Nel team qualcuno comincia a pensare che il viale del tramonto sia iniziato anche per “The Magic”. • Deluso, comincia ad avere dei contatti con Jean Todt e Luca Cordero di Montezemolo: forse è arrivato il momento della Rossa? ‘94: La delusione
  • 29. • Arrivato a Imola con l’assoluto bisogno di vincere, chiede al team di modificare il piantone dello sterzo per poter stare più comodo. • Il venerdì Barrichello sbatte a 200 Km/h. Se la cava con una commozione cerebrale e il setto nasale rotto. Ayrton si precipita da lui alla clinica mobile. • Il sabato, Ayrton stabilisce la pole. Alla fine delle prove, Ratzenberger, che lotta nelle retrovie, subisce la rottura dell’alettone e sbatte a circa 300 km/h. • Dai box Ayrton vede la scena sui monitor. Contro il regolamento si reca sul posto e trova un abitacolo distrutto e completamente insanguinato. • Dalla Suite 200 dell’Hotel Castello di Castel San Pietro chiama Adriane: “E’ morto davanti ai miei occhi, non voglio correre”. • Lo raggiunge suo fratello minore Leonardo, che pur di obbedire a Milton, non valuta lo stato d’animo di Ayrton e gli fa ascoltare una registrazione di Adriane che parla di lui al telefono con un suo ex. Questa volta se ne frega di Milton, ha altri pensieri. Nella notte la decisone: a Imola correrà. Ha bisogno di ritrovare il suo oro… Imola 1994
  • 30. • Da anni Ayrton Senna sa mettere a frutto la sua immagine a fini pubblicitari. La “Senna Promoceo” fattura 8 mln di dollari già nel 1991. Firma un modello Ducati, una bicicletta in carbonio della Carraro, crea il fumetto Senninha e diventa importatore ufficiale del marchio Audi in Brasile. Dedica molto tempo a tutto questo. Come mai? • Gli introiti di tutta la promozione li devolve in anonimato a diverse ONG brasiliane e centri di assistenza per minori disagiati. • Il completamento del suo sogno, quello di creare una vera e propria fondazione per il sostegno e l’educazione dei giovani delle favelas brasiliane, viene portato a termine nel 1994 dalla sorella Vivienne. La fondazione che ha già sostenuto 12 milioni di minori, oggi conta 75.000 educatori che seguono 2 milioni di ragazzi. La fondazione Senna
  • 31. La condizione fisica 100% 80% L’amore Il contributo al mondo Le finanze 100% 100% 100% 90% Il lavoro La spiritualità La vita sociale La famiglia Conclusione: la ruota della vita di Ayrton
  • 32. La condizione fisica: La preparazione fisica quotidiana, con il running e la palestra, per Senna era quasi una scienza e veniva completata anche con attività ludiche come lo sci nautico e la moto d’acqua. Comprendeva che la sua condizione di salute fisica si rifletteva sia sul suo status mentale, alleggerito da ogni tipo di stress, sia sulla sua auto-stima come uomo divenuto più attraente. La spiritualità: Il suo percorso di crescita personale lo ha portato a comprendere l’importanza per ogni individuo di potersi sentire parte di qualcosa di più grande. Qualcuno lo chiamerebbe l’assoluto, il tutto, l’energia che ci unisce. Per Ayrton tutto questo era Dio. Il suo carisma, a vent’anni di distanza è immutato proprio perché ha avuto sempre il coraggio di manifestare questo suo sentimento supremo. Conclusione: la ruota della vita di Ayrton
  • 33. La famiglia: Ayrton era legatissimo ai suoi familiari. Il fratello Leo, la sorella maggiore Viviane e il nipotino Bruno, mamma Neyde e papà Milton. E’ la figura di Milton che condiziona fortemente la sua vita. Avverte il suo rigore e la sua invasiva presenza anche a 10.000 km. di distanza. Tra le aree di miglioramento che Ayrton avrebbe potuto esprimere c’è la ricerca di un equilibrio adulto-adulto con il padre. L’amore: Dagli errori con la prima giovane moglie, al periodo da playboy per poi passare a Xuxa, Christine e alcune amanti. Ayrton sapeva davvero amare? Il suo approccio era adolescenziale e non riusciva a dedicarsi a qualcuno totalmente. Ma con la giovane Adriane qualcosa era cambiato. Stare con lei era semplice e appagante. Per la prima volta sentiva il desiderio di prendersi cura di qualcuno e di avere un bambino con lei? Ayrton avrebbe esplorato dentro di se. Conclusione: la ruota della vita di Ayrton
  • 34. La vita sociale: C’è una netta spaccatura tra il “Beco” di San Paolo che invita i suoi vecchi amici a giocare con gli aeromodelli e l’Ayrton dei circuiti. Osservando il suo volto nelle immagini che lo ritraggono mentre gioca tra le onde dell’oceano, viene da pensare che nel mondo della F1 non fosse mai veramente se stesso. Era il leader indiscusso di quell’ambiente, aveva ancora bisogno di guardarsi alle spalle? Il lavoro: Per qualsiasi altro pilota la sfida personale di pilota sarebbe stata vinta da un pezzo ma Ayrton, per appagare definitivamente la sua inquitudine, “doveva” eguagliare il migliore di tutti i campioni del mondo: Juan Manuel Fangio. Gli mancavano due titoli mondiali: era convinto di poter vincere con la Williams e poi chiudere in bellezza con la Ferrari. Forse era arrivato il momento di scoprire qualcosa in più di quella sua inquietudine. Conclusione: la ruota della vita di Ayrton
  • 35. Le finanze: “Sono un privilegiato, ho sempre avuto una vita molto bella. Ma tutto quello che ho ottenuto dalla vita l'ho guadagnato con l'impegno”. Senna nella sua vita ha guadagnato tantissimo ma il denaro non è mai stato il suo obiettivo, piuttosto un favorevole effetto collaterale del successo ottenuto e della dedizione messa nella sua grande passione: le corse. Il contributo al mondo: “Non potrai mai cambiare il mondo da solo. Però puoi dare il tuo contributo per cambiarne un pezzetto. Quello che faccio davvero io per la povertà non lo dirò mai. La F1 è ben misera cosa in confronto a questa tragedia.” Senna è stato davvero un grande esempio di solidarietà, faceva beneficenza per un motivo ben preciso: nella vita devi avere degli obiettivi da raggiungere e purtroppo in Brasile tante persone non hanno la possibilità di provarci. Conclusione: la ruota della vita di Ayrton

Hinweis der Redaktion

  1. Self determination Theory 92 – felicità 82 – le 24 potenzialità -
  2. si divide la scena con l’inglese Fullerton, il pilota che in seguito dichiarerà di stimare più di qualsiasi altro.
  3. e quel sabato era indispettito dal fatto che aveva finalmente avvicinato il connazionale Piquet, campione di F1 in carica, il quale lo aveva palesemente ignorato. Prese un’ammenda di 10.000 dollari per quel gesto vietato.Nel
  4. Nuno racconta che negli ultimi anni durante gli incontri successivi alle gare, Ayrton, che aveva fatto sue tutte le tecniche di focalizzazione sperimentate, gli parlava di episodi di cui si era stupito lui stesso. Spesso nei minuti prima delle prove la sua concentrazione era tale che non sentiva più nessuna voce ne riconosceva alcun volto.
  5. Da quel giorno i giornalisti di tutto il mondo lo chiameranno “The Magic”.
  6. Mi sentivo dentro ad un tunnel spinto ad andare avanti.”
  7. e lo supera nel primo giro del Gran Premio di San Marino. Prost, che in realtà non avrebbe mai vinto, dato il distacco di 40 secondi rimediato, aver ripreso la pista dalla via di fuga
  8. alla reazione di Senna di incollare tra loro le carte di credito dell’amico, fino alla sbornia di fine ’92 Angelo è l’unico fotografo che si trovava al Tamburello il 1° Maggio 1994. In quell’ultimo rullino scattato ad Ayrton c’era una foto che ritraeva il volto ferito di Ayrton. Angelo pretese dal settimanale per cui lavorava di distruggerla per sempre. . Il Prof., ad Imola intervenne per primo sul corpo privo di sensi di Ayrton. Il giorno prima gli aveva detto: “perché non smettiamo tutti e due e ce ne andiamo
  9. Il casco del collega che ciondola nello schianto, il braccio sinistro che esce da uno squarcio dell’abitacolo. Aveva bisogno di ritrovare il suo oro, di sciogliere la tensione facendo la cosa che sapeva fare meglio: guidare.