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Il ruolo dell’artista nell’epoca
romana:
I Romani ebbero con l'arte sempre un rapporto molto problematico, Roma
entra in contatto con l'arte classica, ma sempre con un certo disagio. Questo
atteggiamento si avrà anche durante il periodo imperiale, quando ormai
esisteva una vera arte romana, che si esprimeva soprattutto , nelle grandi
opere pubbliche per celebrare un evento o un personaggio.
Non si ricordano nomi di artisti, l'arte romana è anonima proprio perché
l'interesse dello Stato prevale sul singolo. Un pregiudizio ha sempre fatto
parte dell’arte romana ,che ha gravato sull’originalità di essa e sul valore di
coloro che tale arte producevano, gli artisti romani venivano giudicati come
poco più di semplici copisti, privi di creatività.
il ruolo dell’artista oggi:
Il ruolo dell’artista nella società odierna, paradossalmente, è
simile a quello dell’età romana. Nella società di oggi il ruolo
dell’artista diventa sempre più marginale, a molte persone l’arte
non interessa più. Gli artisti del 2000 non cercano più
l’emozione o il sentimento, cercano la novità. Ed è proprio
questa continua ricerca di innovazione che distrugge il
rapporto uomo-natura sempre presente nell’arte di ogni
epoca, in compenso alla perdita di emozione e sentimento,
gli artisti si rivestono di arroganza, credendosi profeti
DIEGO DELLA VALLE
Diego Della Valle (Sant'Elpidio a Mare, 30 dicembre
1953) è un imprenditore italiano, presidente,
direttore amministratore delegato e azionista di
maggioranza di Hogan e Tod’s e dell'azienda italiana
di trasporti nuovo trasporto viaggiatori.
Cariche:
Diego della Valle è presidente e amministratore
esecutivo di Tod’s e
siede nel consiglio di amministrazione di:
• Minio Imperio Group Spa;
• Assicurazioni Generali Spa;
• RCS MediaGroup;
• Compagnia Immobiliare Azionaria - CIA Spa;
• LVMH MoetHennessy Louis Vuitton;
• Le Monde Europe S.A.;
Diego della valle 25 milioni per il
ColosseoOpera di bene per l’arte italiana?
Della valle ha dichiarato come non sia un
obbligo, ma un piacere contribuire alla
rinascita culturale dell’Italia: un’occasione
da non perdere per rimettere finalmente in
moto la macchina del turismo.
Non c’è bisogno di spiegare perché tutto
questo metta in allarme chi ancora crede
nella funzione costituzionale del
patrimonio artistico: cioè nella sua alterità
rispetto al mercato, nel suo legame con la
conoscenza, nella sua dimensione
egualitaria.
In nessun paese occidentale si potrebbe
trasformare in un logo l’immagine di uno
dei monumenti simbolo del paese stesso ,
né concedere un monopolio pluriennale
sulla comunicazione di una ricerca
scientifica . E costruire ex novo un edificio,
per quanto provvisorio, nell’area
vincolatissima dei Fori è una bestemmia
inaudita.
Opera di bene per la sua azienda?
Cosa ricava da questa esperienza Diego
Della valle. Tod’s dichiara che costituirà
l’Associazione Amici del Colosseo: E
quasi tutti i benefici riservati allo sponsor
vengono girati da Tod’s a questa
fondazione. E i benefici non sono da
poco: «realizzare in esclusiva un logo
raffigurante il Colosseo»; «gestire in
esclusiva l’attività di comunicazione
relativa agli interventi di restauro e
pubblicizzare l’attività di restauro del
Colosseo»; «realizzare, direttamente o
tramite Tod’s, un “Centro” nelle vicinanze
del Colosseo per l’accoglienza dei
sostenitori dell’Associazione». Tutto
questo, per quindici anni dalla
costituzione della fondazione stessa. Non
è finita: per due anni dalla fine dei lavori
la Tod’s potrà utilizzare il logo con il
Colosseo abbinato al proprio; stampare il
Epoca Flavia:
VESPASIANO
Vespasiano, Tito Flavio , imperatore. Imperatore
romano . Ricoperse le più alte cariche sotto
Caligola e Claudio; alla morte di Nerone si
trovava in Giudea, col compito di sottometterla.
Fu acclamato imperatore dalle truppe e nel
dicembre del 69 d. C. il Senato ratificò la sua
elezione. Durante il suo regno, seguito al biennio
68-69, nel quale si erano succeduti sul trono di
Roma ben cinque imperatori, V. riuscì a riportare
nell'Impero l'equilibrio politico, economico e
sociale, realizzando una revisione del catasto e
prendendo provvedimenti in favore delle
provincie; importanti furono anche i suoi
interventi urbanistici, a lui infatti si deve la
costruzione dell’ Anfiteatro Flavio ovvero il
Colosseo.
IL COLOSSEO
DESCRIZIONE DEL COLOSSEO
L’ESTERNO
L’anello esterno si sviluppa su quattro ordini per
un'altezza complessiva di 49 metri circa e realizzati
in blocchi quadrati di travertino sovrapposti senza
malta e fissati tra loro da perni metallici. I blocchi
di travertino impiegati sviluppano un volume
stimato in circa 100.000 m3 . I primi tre ordini sono
costituiti da ottanta arcate inquadrate da
semicolonne con capitelli tuscanici nel primo
livello, ionici nel secondo e corinzi nel terzo. Nelle
arcate del secondo e terzo ordine erano situate
delle statue. Il quarto ordine è suddiviso in ottanta
riquadri divisi da lesene corinzie e intervallati da
quaranta finestre, una per ogni due arcate
sottostanti; Gli ingressi, posti al primo ordine,
erano distinti da una numerazione progressiva
posta al di sopra delle arcate che corrispondeva al
numero riportato sui singoli biglietti; gli ingressi
principali, posti in corrispondenza dei due assi,
erano privi di tale numerazione dato che erano
riservati a un pubblico scelto.
L’INTERNO
lo stato di conservazione della cavea e la
piena visibilità dei sotterranei dell'arena , non
danno la possibilità di ridare un'immagine
realistica dell'edificio, ma danno in cambio un
aiuto a comprendere come fosse strutturato
il sistema dei corridoi e dei passaggi interni. i
due ingressi monumentali situati sull'asse
minore erano destinati alle autorità politiche
e conducevano a due pulpiti centrali dei quali
sfortunatamente non è rimasto niente; per il
pubblico esisteva tutta una serie di percorsi
obbligati, ripetuti simmetricamente nei
singoli quadranti della cavea. l primo settore,
formato da ampi ripiani sui quali erano
posizionati i sedili, era destinato ai senatori.
DESCRIZIONE DEL COLOSEO PARTE 2
L’ESTERNO
Nell'unico degli ingressi principali rimasto, sono ancora
visibili le basi di un portichetto che nell'antichità era
sormontato da una quadriga; doveva essere uguale
l'ingresso situato sul lato opposto che doveva essere
utilizzato come il primo dalle autorità politiche. A far
risaltare l'importanza di questi ingressi c'erano anche
delle decorazioni a stucco con figure situate sulle volte
delle arcate, sfortunatamente oggi difficilmente leggibili
poiché molto rovinata; tali stucchi possono essere
ricostruiti grazie ad alcune stampe del Cinquecento che
ne mettevano in evidenza la bellezza. Lungo gli assi
principali erano gli ingressi destinati ai gladiatori. Intorno
all'anfiteatro c'era un'area lasciata libera dove non erano
presenti abitazioni; tale spazio aveva una pavimentazione
in travertino dove erano situati dei cippi di pietra intorno
al Colosseo che servivano come blocchi per fissare il
velarium. Cinque di questi cippi sono ancora visibili sul
lato settentrionale insieme a resti della pavimentazione in
travertino.
L’INTERNO
Il sistema di raccolta e canalizzazione delle acque porta a supporre che
queste nicchie nell'antichità avessero la funzione di latrine .Sul lato
dove è situato l'attuale ingresso , oltre una cancellata si possono
vedere delle strutture appartenenti a un passaggio sotterraneo. Delle
rampe di scale situate nel terzo corridoio anulare davano accesso al
secondo settore dell'anfiteatro, ovvero la prima balconata: era
costituita da un ripiano circolare con un corridoio interno ed era
dotata di otto gradinate in marmo. Il terzo settore è raggiungibile da
rampe di scale molto ripide, situate in posizione diametralmente
opposta rispetto a quelle che davano accesso al secondo settore;
questo settore era a sua volta diviso in due fasce dette: il primo era
caratterizzato da un pianerottolo e da un suo corridoio insieme a una
lunga gradinata con al centro gli ingressi per le scalinate detti
vomitoria ; la seconda fascia, corrispondente alla parte superiore del
terzo settore, era formata da 18 gradini la cui praecinctio posteriore
forma la base della terza balconata. Questo settore aveva il maggior
numero di posti a sedere. L'ultimo settore , situato in corrispondenza
del quarto ordine esterno, era formato da strutture in legno e
coronato da un portico di ottanta colonne in cipollino e granito con
capitelli corinzi e compositi, con undici gradini in legno. Il complesso
sistema di rampe e passaggi permetteva un afflusso e deflusso molto
semplici, inoltre garantiva il rispetto della distribuzione dei posti
prefissati e strutturati per fasce sociali.

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  • 2. il ruolo dell’artista oggi: Il ruolo dell’artista nella società odierna, paradossalmente, è simile a quello dell’età romana. Nella società di oggi il ruolo dell’artista diventa sempre più marginale, a molte persone l’arte non interessa più. Gli artisti del 2000 non cercano più l’emozione o il sentimento, cercano la novità. Ed è proprio questa continua ricerca di innovazione che distrugge il rapporto uomo-natura sempre presente nell’arte di ogni epoca, in compenso alla perdita di emozione e sentimento, gli artisti si rivestono di arroganza, credendosi profeti
  • 3. DIEGO DELLA VALLE Diego Della Valle (Sant'Elpidio a Mare, 30 dicembre 1953) è un imprenditore italiano, presidente, direttore amministratore delegato e azionista di maggioranza di Hogan e Tod’s e dell'azienda italiana di trasporti nuovo trasporto viaggiatori. Cariche: Diego della Valle è presidente e amministratore esecutivo di Tod’s e siede nel consiglio di amministrazione di: • Minio Imperio Group Spa; • Assicurazioni Generali Spa; • RCS MediaGroup; • Compagnia Immobiliare Azionaria - CIA Spa; • LVMH MoetHennessy Louis Vuitton; • Le Monde Europe S.A.;
  • 4. Diego della valle 25 milioni per il ColosseoOpera di bene per l’arte italiana? Della valle ha dichiarato come non sia un obbligo, ma un piacere contribuire alla rinascita culturale dell’Italia: un’occasione da non perdere per rimettere finalmente in moto la macchina del turismo. Non c’è bisogno di spiegare perché tutto questo metta in allarme chi ancora crede nella funzione costituzionale del patrimonio artistico: cioè nella sua alterità rispetto al mercato, nel suo legame con la conoscenza, nella sua dimensione egualitaria. In nessun paese occidentale si potrebbe trasformare in un logo l’immagine di uno dei monumenti simbolo del paese stesso , né concedere un monopolio pluriennale sulla comunicazione di una ricerca scientifica . E costruire ex novo un edificio, per quanto provvisorio, nell’area vincolatissima dei Fori è una bestemmia inaudita. Opera di bene per la sua azienda? Cosa ricava da questa esperienza Diego Della valle. Tod’s dichiara che costituirà l’Associazione Amici del Colosseo: E quasi tutti i benefici riservati allo sponsor vengono girati da Tod’s a questa fondazione. E i benefici non sono da poco: «realizzare in esclusiva un logo raffigurante il Colosseo»; «gestire in esclusiva l’attività di comunicazione relativa agli interventi di restauro e pubblicizzare l’attività di restauro del Colosseo»; «realizzare, direttamente o tramite Tod’s, un “Centro” nelle vicinanze del Colosseo per l’accoglienza dei sostenitori dell’Associazione». Tutto questo, per quindici anni dalla costituzione della fondazione stessa. Non è finita: per due anni dalla fine dei lavori la Tod’s potrà utilizzare il logo con il Colosseo abbinato al proprio; stampare il
  • 5. Epoca Flavia: VESPASIANO Vespasiano, Tito Flavio , imperatore. Imperatore romano . Ricoperse le più alte cariche sotto Caligola e Claudio; alla morte di Nerone si trovava in Giudea, col compito di sottometterla. Fu acclamato imperatore dalle truppe e nel dicembre del 69 d. C. il Senato ratificò la sua elezione. Durante il suo regno, seguito al biennio 68-69, nel quale si erano succeduti sul trono di Roma ben cinque imperatori, V. riuscì a riportare nell'Impero l'equilibrio politico, economico e sociale, realizzando una revisione del catasto e prendendo provvedimenti in favore delle provincie; importanti furono anche i suoi interventi urbanistici, a lui infatti si deve la costruzione dell’ Anfiteatro Flavio ovvero il Colosseo.
  • 7. DESCRIZIONE DEL COLOSSEO L’ESTERNO L’anello esterno si sviluppa su quattro ordini per un'altezza complessiva di 49 metri circa e realizzati in blocchi quadrati di travertino sovrapposti senza malta e fissati tra loro da perni metallici. I blocchi di travertino impiegati sviluppano un volume stimato in circa 100.000 m3 . I primi tre ordini sono costituiti da ottanta arcate inquadrate da semicolonne con capitelli tuscanici nel primo livello, ionici nel secondo e corinzi nel terzo. Nelle arcate del secondo e terzo ordine erano situate delle statue. Il quarto ordine è suddiviso in ottanta riquadri divisi da lesene corinzie e intervallati da quaranta finestre, una per ogni due arcate sottostanti; Gli ingressi, posti al primo ordine, erano distinti da una numerazione progressiva posta al di sopra delle arcate che corrispondeva al numero riportato sui singoli biglietti; gli ingressi principali, posti in corrispondenza dei due assi, erano privi di tale numerazione dato che erano riservati a un pubblico scelto. L’INTERNO lo stato di conservazione della cavea e la piena visibilità dei sotterranei dell'arena , non danno la possibilità di ridare un'immagine realistica dell'edificio, ma danno in cambio un aiuto a comprendere come fosse strutturato il sistema dei corridoi e dei passaggi interni. i due ingressi monumentali situati sull'asse minore erano destinati alle autorità politiche e conducevano a due pulpiti centrali dei quali sfortunatamente non è rimasto niente; per il pubblico esisteva tutta una serie di percorsi obbligati, ripetuti simmetricamente nei singoli quadranti della cavea. l primo settore, formato da ampi ripiani sui quali erano posizionati i sedili, era destinato ai senatori.
  • 8. DESCRIZIONE DEL COLOSEO PARTE 2 L’ESTERNO Nell'unico degli ingressi principali rimasto, sono ancora visibili le basi di un portichetto che nell'antichità era sormontato da una quadriga; doveva essere uguale l'ingresso situato sul lato opposto che doveva essere utilizzato come il primo dalle autorità politiche. A far risaltare l'importanza di questi ingressi c'erano anche delle decorazioni a stucco con figure situate sulle volte delle arcate, sfortunatamente oggi difficilmente leggibili poiché molto rovinata; tali stucchi possono essere ricostruiti grazie ad alcune stampe del Cinquecento che ne mettevano in evidenza la bellezza. Lungo gli assi principali erano gli ingressi destinati ai gladiatori. Intorno all'anfiteatro c'era un'area lasciata libera dove non erano presenti abitazioni; tale spazio aveva una pavimentazione in travertino dove erano situati dei cippi di pietra intorno al Colosseo che servivano come blocchi per fissare il velarium. Cinque di questi cippi sono ancora visibili sul lato settentrionale insieme a resti della pavimentazione in travertino. L’INTERNO Il sistema di raccolta e canalizzazione delle acque porta a supporre che queste nicchie nell'antichità avessero la funzione di latrine .Sul lato dove è situato l'attuale ingresso , oltre una cancellata si possono vedere delle strutture appartenenti a un passaggio sotterraneo. Delle rampe di scale situate nel terzo corridoio anulare davano accesso al secondo settore dell'anfiteatro, ovvero la prima balconata: era costituita da un ripiano circolare con un corridoio interno ed era dotata di otto gradinate in marmo. Il terzo settore è raggiungibile da rampe di scale molto ripide, situate in posizione diametralmente opposta rispetto a quelle che davano accesso al secondo settore; questo settore era a sua volta diviso in due fasce dette: il primo era caratterizzato da un pianerottolo e da un suo corridoio insieme a una lunga gradinata con al centro gli ingressi per le scalinate detti vomitoria ; la seconda fascia, corrispondente alla parte superiore del terzo settore, era formata da 18 gradini la cui praecinctio posteriore forma la base della terza balconata. Questo settore aveva il maggior numero di posti a sedere. L'ultimo settore , situato in corrispondenza del quarto ordine esterno, era formato da strutture in legno e coronato da un portico di ottanta colonne in cipollino e granito con capitelli corinzi e compositi, con undici gradini in legno. Il complesso sistema di rampe e passaggi permetteva un afflusso e deflusso molto semplici, inoltre garantiva il rispetto della distribuzione dei posti prefissati e strutturati per fasce sociali.