Teoria e analisi del cinema 5. il culto dell immagine
1. Corso di Teoria e analisi del cinema
5. Il culto dell'immagine: la
ricerca fotografica di un comico
verboso
prof. Matteo Asti
2. Uno sguardo poco visibile
“I make so many films that I don't care about individual
successes or failures. I hope I'll have a long and helthy life
that I can keep working all the time , and that I can look
back in old age and say I made fifty movies and some of
them are excellent and some of them were not so good and
some of theme were funny” (WA in un'intervista con
Stig Bjorkman)
Il carattere tipicamente verbale della comicità
alleniana e le scelte a volte “understatement” della
messa in scena nei suoi film hanno portato la critica
a non interessarsi degli aspetti visivi del suo cinema
considerandoli spesso o poco significativi o al
Manhattan (1979) massimo frutto di una ricerca calligrafica svolta
all'insegna di una collaborazione con dei grandi
fotografi.
3. Uno stile “economico”
This cinematographic strategy limits the visual variety
and innovativeness af Allen's film is a price he's been
throughly willing to pay (Peter Bailey, The Reluctant
Film art of Woody Allen, p. 15)
Nel suo saggio Baily trova nella scelta di economia
alleniana (che preferisce non rigirare il master da
altri punti di vista per risparmiare sui tempi di
lavorazione) il motivo del giudizio negativo o poco
entusiasta del livello visivo dei suoi film percepito
come trotto statico e tradizionalista.
Radio Days (1987) In questo senso l'uso di fotografi di grande talento
sarebbe per Allen un modo per mostrare il suo
amore per l'immagine ma allo stesso tempo di
limitare al massimo le sue ambizioni sul piano
visivo.
4. Uno sguardo poco visibile
Eppure Allen nel suo cinema, per quanto poco
dinamico, non riduce la costruzione dell'immagine
ad un semplice contenitore calligrafico della sua
sceneggiatura, ma da quanto lui stesso mostra nelle
interviste:
- dedica all'immagine uno spazio significativo del
suo lavoro di regista
- sceglie ogni volta un fotografo che spesso
collabora con lui per più film
- usa l'immagine come importante livello di
Manhattan (1979) significazione
- crea un fitto rapporto intertestuale a livello visivo
trai suoi film e le opere (cinematografiche,
fotografiche e pittoriche) che cita.
5. Dei rapporti duraturi
Il rapporto di Allen con alcuni fotografi è diventato
proverbiale e come tutto in lui ricorrente.
In particolare si possono notare:
- Scelta di fotografi già avviati nella loro carriera e
con dei lavori artistici di grande livello alle spalle
- Collaborazione ripetuta con alcuni fotografi in
periodi piuttosto circoscritti
Io e Annie (1977) - Forti ricorrenze visive nella fotografia dei film
girati con lo stesso fotografo
6. Dei rapporti duraturi
Primo legame “fotografico” di Allen che però nasce
ancora all'inizio della carriera di Walsh e che, al di
là degli ottimi risultati, dura solo per un paio di
film.
- Sleeper (1973)
- Everything You Always Wanted to Know About
Sleeper (1973) con la Sex* (*But Were Afraid to Ask) (1972)
fotografia di David M.
Walsh
7. Dei rapporti duraturi
Reso celebre dal lavoro svolto in Godfather (I e II)
nella prima metà degli anni '70 ha segnato più di
ogni altro lo stile visivo del cinema degli anni '70
diventando uno dei più celebri fotografi della storia
del cinema mondiale. STATICITA'-
ATTENZIONE AL QUADRO – PREVALENZA
OMBRE - B/N
- The Purple Rose of Cairo (1985)
- Broadway Danny Rose (1984)
- Zelig (1983)
Gordon Willis sul set di Io e - A Midsummer Night's Sex Comedy (1982)
Annie (1977) - Stardust Memories (1980)
- Manhattan (1979)
- Interiors (1978)
- Annie Hall (1977)
8. Dei rapporti duraturi
Prima di diventare il più assiduo collaboratore di
Allen, Di Palma aveva collaborato con
Michelangelo Antonioni ne Il deserto rosso (1964),
Blowup (1966) e Identificazione di una donna
(1982) DINAMICITA'- COLORI CALDI
- Deconstructing Harry (1997)
- Everyone Says I Love You (1996)
- Mighty Aphrodite (1995)
- Bullets Over Broadway (1994)
- Manhattan Murder Mystery (1993)
- Husbands and Wives (1992)
Carlo di Palma (sul set di - Shadows and Fog (1992)
Radio Days) - Alice (1990)
- September (1987)
- Radio Days (1987)
- Hannah and Her Sisters (1986)
9. Dei rapporti duraturi
Sven Vilhem Nykvist oltre a essere il più celebre e
prolifico tra I fotografi di cinema provenienti dalla
Sveziaè diventato famoso per la sua lunga
collaborazione col regista Ingmar Bergman per la
quale ha vinto anche due Oscar con Viskningar och
rop (1973) e Fanny och Alexander (1983).
ATTENZIONE AGLI ATTORI
- Celebrity (1998)
- Crimes and Misdemeanors (1989)
Sven Nykvist - New York Stories - segment Oedipus Wrecks
(1989)
- Another Woman (1988)
10. Dei rapporti duraturi
Zhao Fei è uno dei più celebri fotografi del cinema
cinese, noto per aver collaborato con molti rehisti
della cosiddetta “quinta generazione” come Tian
Zhuangzhuang e Zhang Yimou.
- The Curse of the Jade Scorpion (2001)
- Small Time Crooks (2000)
- Sweet and Lowdown (1999)
Zhao Fei
11. Dei rapporti duraturi
Darius Khondji è un fotografo franco-persiano che
prima di iniziare a collaborare con Allen aveva
lavorato con registi come Jean-Pierre Jeunet, David
Fincher, Bernardo Bertolucci e Alan Parker e
Roman Polanski, e Sydney Pollack.
- To Rome with Love (2012)
- Midnight in Paris (2011)
Darius Khondji sul set di - Anything Else (2003)
Midnight in Paris (2011)
12. Dei rapporti duraturi
Ungherese naturalizzato americano, Vilmos
Zsigmond è uno dei più importanti fotografi della
storia del cinema avendo firmato (prima del suo
rapporto con Allen) The Long Goodbye di Robert
Altman, The Sugarland Express e Close Encounters
of the Third Kind di Steven Spielberg, Obsession,
Blow Out, The Bonfire of the Vanities, and The
Black Dahlia di Brian De Palma, The Deer Hunter e
Heaven's Gate di Michael Cimino.
- You Will Meet a Tall Dark Stranger (2010)
Vilmos Zsigmond sul set di
“You will meet a tall dark - Cassandra's Dream (2007)
stranger” - Melinda and Melinda (2004)
13. Dei rapporti duraturi
Remi Adefarasin è un fotografo inglese che priam di
collaborare con Allen ha ottenuto la fama con film
come Sliding Doors (1998), Elizabeth (1998),
About a Boy (2002), In Good Company (2004).
- Scoop (2006)
- Match Point (2005)
Remi Adefarasin sul set di
“Match Point”
14. Dei caratteri stabili
- Scelta fotografica a partire dalla discussione col
fotografo
- Avversione per il blu, amore per il rosso e giallo
- Interesse per l'inquadratura nel suo complesso
- Riprese fatte con lunghi master senza dettagli e
controcampi
- Maturazione nel tempo della tecnica fotografica
- Odio per la luce naturale diretta
Manhattan (1979) - Pari dignità a uso di B/N rispetto al colore
- C'è un'idea visiva chiara prima di girare ma se si
rivela difficile da ottenere viene modificata