Presentazione con una serie di consigli e di riflessioni in "ordine sparso" per artisti alle prime armi o per artisti già formati ma distratti. Massimo Rossi
3. L’artista cerca un personaggio
per farsi ricordare, ma in un
mondo pieno di personaggi... fa
difficoltà.
4. • Allora pensa, studia,
copia, inventa in cerca
del personaggio
perfetto...
A questo punto, il giovane artista
dovrebbe fermarsi. Forse sarebbe
meglio che guardasse dentro di sé.
Il personaggio è meglio se fosse
creato portando le proprie
esperienze, il proprio “io”.
E’ un po’ come per chi scrive
un libro, meglio se parte a
raccontare da qualcosa che
conosce bene.
Questo aiuta molto.
Un personaggio è un misto di
esperienze, meglio se
proprie.
5. Il personaggio è “sottrazione”
di caratteristiche...
Prendi dei post-it e scrivi sopra
ad ognuno le caratteristiche
del personaggio che vuoi
creare.
APPENDILE SULLA PORTA DEL
FRIGORIFERO E, PER UN
MESE...
Aggiungi post-it e
caratteristiche cercando di
definire grossolanamente
TUTTO il nuovo personaggio.
6. Il personaggio è “sottrazione” di
caratteristiche...
Dopo un mese...
Inizia a mettere insieme i post-it
che si assomigliano due a due ,
poi riassumili in uno.
Esempio: se in un post-it hai
scritto che il tuo deve essere un
personaggio anziano e in un
altro hai scritto che deve essere
un uomo con esperienza...
Riassumi in un solo post-it:
“persona anziana”.
7. • Attenzione a creare un
personaggio con tutte le
sfacettature ben
allineate.
• Esempio: non può esserci
un personaggio che
cammina grossolanamente
e rappresenta un ballerino
di danza classica.
• Chi è?
• Da dove viene?
• Che epoca rappresenta?
• Come si chiama?
• Ha un nome congruo al
vestito che indossa?
• Come cammina?
• Come si muove?
• Che oggetti usa?
• Ecc...
La storia del personaggio
(come “vestirlo”)
8. 1.
2.
3.
4.
Ma, prima di tutto,
con questo personaggio...
Cosa vuoi dire?
Cosa vuoi rappresentare?
Scrivi su carta tutta la sua storia.
Hai un messaggio da portare?
9. • Come i ballerini
respirano senza
mostrare il fiatone
anche se saltano per
ore, così il tuo
personaggio deve
stare sulla scena
senza
«stramazzare».
• Sul testo che reciti
inserisci le pause in
cui «tirare il fiato».
• Disegna sempre la
coreografia dei tuoi
movimenti e scrivi
quando devi
inspirare.
RESPIRAZIONE
10. • Sai come stare in
scena?
• Sai come mantenere
la postura della
schiena?
• Sai dove mettere le
braccia?
• Ecc…
• Il tuo personaggio è
«regale»?
• Rappresenta un povero?
• E’ energico?
Ogni personaggio ha una sua
impostazione fisica e il
pubblico lo riconosce per
come si muove.
Devi quindi essere credibile.
SEMPRE.
Imposta il fisico
11. • Alzi un libro sulla
scena?
• Corri?
• Sbatti degli oggetti
sul palco?
• Rappresenti un
pensatore?
• Ecc…
• Il tuo personaggio deve
dosare l’energia e
l’intensità dei movimenti
che rappresenta in base a
quello che vuole
trasmettere.
• Troppo spesso si vedono
artisti «sopra le righe»
oppure troppo «mosci»
rispetto al personaggio
scelto.
L’intensità dei movimenti
12. • Che ampiezza di braccia ha un
saluto corretto? Te lo sei mai
chiesto?
• Lo sai che se mimi uno strarnuto su
un palco il pubblico a metà platea
vede un gesto più piccolo rispetto a
chi sta' seduto in terza fila?
• Che differenza c’è tra un saluto di
un circense e di un ballerino?
• Che ampiezza c’è tra un passo di
una camminata di un uomo rilassato
e quello di un uomo arrabbiato?
• Prova a riprenderti con
una telecamera mentre
rappresenti un uomo che
mangia.
• Poi ripeti la scena in un
cortile mettendo la
telecamera prima a 5
metri e poi a 10 metri.
• Vedrai che differenza !
• Se i movimenti non sono
ampi non si vedono!
L’ampiezza dei gesti
13. Lo sguardo
Sul palco sei “sinistroide” o
“destroide”?
Guardi cioè più a sinistra, a destra
o al centro del pubblico? Guardi
maggiormente le prime file o le
ultime?
La verità è che non lo sai perchè
non l’hai mai osservato.
Quindi, con una telecamera,
riprenditi mentre stai sul palco e
correggiti, perchè tutto il pubblico
ha pagato ed è giusto che tu ti
esibisca non solo per una parte di
esso.
14. Lo sguardo
Mai visto dove guarda un bravo
“oratore” quando parla in pubblico?
Quelli bravi non guardano sul soffitto e
neppure si guardano i piedi.
Guardano il più possibile gli occhi degli
spettatori.
TIRANO I FILI DELL’ATTENZIONE
Prova ad appiccicare dei post-it su tutte le
pareti della stanza dove provi e, mentre lo
fai, sposta continuamente il tuo sguardo
saltando da un post-it all’altro abituandoti
a tirare i fili verso gli occhi dei tuoi
spettatori. NON è facile!
15. • Urli sul palco?
• Parli troppo piano?
• Si capisce quando parli?
• Scandisci bene le parole?
• Hai inflessioni dialettali che
contrastano con il tuo personaggio?
• Sai usare un microfono?
• Quando canti, durante gli acuti stai
vicino o lontano dal microfono?
• Sai sussurrare sul palco facendoti
sentire?
• Se in sala c’è brusio alzi la voce?
• Ecc…
• Riprenditi con un
cellulare, con una
telecamera, ma
RIPRENDITI sul palco e
durante le prove
posizionandoti a distanze
diverse dall’apparecchio
che registra.
• DOVRESTI riuscire SEMPRE
a capire BENE cosa DICI.
La voce
16. • Come entri sul palco?
• Con che velocità?
• Con che intensità rispetto al
tuo personaggio?
• Dove ti metti sul palco
quando entri? In che punto?
• A chi indirizzi il primo
sguardo?
• Sorridi, sei serio, o parli
subito?
• Ecc…
• Mai pensato che a volte ti
capita di conoscere una
persona e da come si muove
o parla fin da subito ti
risulta ANTIPATICA?
• Ecco, cerca di evitarlo
quando sei sul palco perché
il pubblico è sacro! Quindi
studia come potresti
migliorare l’entrata in
scena, perché vale molto
più di quello che pensi.
• Inizia leggendo libri sulla
comunicazione non verbale.
Vedrai che migliorerai a
vista d’occhio!
I primi 10 secondi sul palco
17. I ritmi dell’attenzione
Ricordati di mettere su carta
una linea che rappresenta tutta
la durata della tua esibizione
divisa per minuti (meglio per 30
secondi temporali).
Fai poi un pallino sopra la riga
quando l’intensità è molto forte
e un pallino quando l’intensità
è debole.
Infine inserisci un pallino sulla
riga quando l’intensità è
stabile.
18. I ritmi dell’attenzione
Il pubblico respira e deve respirare
seguendo i pallini che tu hai
inserito.
Deve essere incalzato quando sei
sopra la riga e deve rilassarsi
quando sei sotto.
Occhio a farlo rilassare e ad
incalzarlo nei punti giusti per ciò
che rappresenti sul palco con il tuo
personaggio.
Se non funziona, sposta le azioni
che fai affinchè i pallini stiano dove
vuoi che stiano durante il tempo
della tua rappresentazione e non a
caso.
19. Non fare il
sapientone.
Ascolta i
consigli di
tutti.
Ma non
perdere le
tue idee e
cerca
sempre di
essere
originale.
NON
copiare!
20. PalcoIn che zona del palco si svolge il
tuo spettacolo?
Sul proscenio, sulla parte destra
del palco, o verso il fondo?
PERCHE’?
Hai mai provato a spostarti sul
palco?
Guardando il palco dall’alto prova
a divederlo in 4 settori (meglio se
in 8) e prova a ripensare alla tua
rappresentazione spostandoti tra i
vari settori durante tutta la
durata. Noterai che migliorerai
molto velocemente il controllo del
palco.
21. Portarti dietro sempre le chiavette, ma
anche una copia su CD.
Porta sempre una versione registrata in modo
professionale e con volumi accettabili.
Se usi due brani musicali fai in modo che
siano mixati in modo corretto e professionale
senza spazi vuoti e inutili o stacchi bruschi e
non in linea con il tuo spettacolo.
Scegli musiche che non contrastino con il tuo
personaggio.
Se usi la musica occhio a:
MUSICA
22. Gestisci l’imprevisto
Sai cosa sono le “vie di fuga”?
Le hai create lungo tutta la timeline
del tuo spettacolo?
Esempio: se si rompesse il microfono
durante il tuo spettacolo? Se ti
cadesse un oggetto e rotolasse giù dal
palco?
Capita più spesso di quanto si pensi.
Poche volte l’artista sa cosa fare
perchè ha provato e previsto le vie di
fuga. Ricordati di FARLO PER
ISCRITTO!
23. Colora la tua performance
Prova a
sostituire la
musica.
Non
accontentarti
dei risultati.
Cerca di
migliorare
sempre nel
tempo a
piccoli passi:
TUTTO.
La perfezione
non esiste!
Prova a
cambiare il
vestito al
tuo
personaggio.
Riduci al
minimo i testi
togliendo tutto
ciò che è
superfluo.
24. Il pubblico
Il PUBBLICO è sacro.
RISPETTALO.
Dai sempre il massimo senza cercare
scorciatoie... non esistono.
Vuoi essere amato dal pubblico?
Dona di più. Pretendi di meno.
E ricordati sempre che SONO SOLO
CANZONETTE...
La verità è che non cambi il mondo con la
tua performace d’artista, però puoi donare
momenti felici e spensierati a persone che
forse vivono duramente le loro giornate.
Quindi rispettale!