Come procedere ad un’adeguata progettazione della formazione? Quali elementi tenere in conto e quali fasi seguire.
Tra macro e micro progettazione:
- Obiettivi
- Contenuti
- Risorse
- Destinatari
- Tempi
- Costi
- Materiali
- Logistica
- Metodologie didattiche
Analisi in dettaglio delle diverse fasi della progettazione con un particolare focus sulle metodologie didattiche tradizionali e più innovative (esercitazioni di gruppo, studi di casi, role playing, giochi analogici e business game).
Una breve guida per chi si accinge a progettare, ma anche per chi commissiona attività formative e chi ne usufruisce, allo scopo di valutarne e promuoverne il miglioramento della qualità.
2. Le due fasi della progettazione
1. Macroprogettazione
2. Microprogettazione
3. Elementi della progettazione
• OBIETTIVI
• CONTENUTI
• RISORSE
• DESTINATARI
• TEMPI
• COSTI
• MATERIALE DIDATTICO
• LOGISTICA
• METODOLOGIE
DIDATTICHE
Macroprogettazione Microprogettazione
• OBIETTIVI
• CONTENUTI
• TEMPI
• METODOLOGIE SPECIFICHE
4. Macroprogettazione
Obiettivi:
- Di apprendimento (sapere, saper fare, saper essere)
- Organizzativi (in relazione agli obiettivi di sviluppo del
contesto organizzativo)
− Didattici (completamento percorso formativo)
16. Microprogettazione
Metodologie didattiche:
- Tradizionali (unidirezionali/individuali)
In setting d’aula (e/o Fad)
• Lezione
• Conferenza
• Seminario
• Esercitazioni nozionistiche
- Esperienziali (interattive/di gruppo)
in setting d’aula
• Discussione/riflessione
• Esercitazioni di gruppo (es.: brainstorming, problem solving e SWOT)
• Studio di casi/autocasi
• Simulazione
role playing
esercitazioni analogiche (o giochi di gruppo)
business game
Fuori dal setting d’aula
• Action Learning (cambiamento organizzativo)
• Outdoor training
17. Microprogettazione
Metodologie didattiche:
- Tradizionali (unidirezionali/individuali)
In setting d’aula (e/o Fad)
• Lezione
• Conferenza
• Seminario
• Esercitazioni nozionistiche
Caratteristiche
− Trasferimento di nozioni e conoscenze dal docente al discente
− Poco attive e partecipative
− Unidirezionali
18. Microprogettazione
Metodologie didattiche:
- Tradizionali (unidirezionali/individuali)
In setting d’aula (e/o Fad)
• Lezione/conferenza/seminario
Sequenza:
1. Premessa
2. Principi generali
3. Sviluppo argomenti
4. Conseguenze pratiche
caratteristiche:
• metodologia più utilizzata
• adatta per:
– trasmettere definizioni
– fornire approfondimento per “addetti”
– dare informazioni in breve tempo
• Rischi:
– oscurità iniziale
– noia
– linguaggio e taglio teorici
19. Microprogettazione
Metodologie didattiche:
- Tradizionali (unidirezionali/individuali)
In setting d’aula (e/o Fad)
• Esercitazioni nozionistiche
Obiettivo:
Verificare e stabilizzare l’apprendimento e nel contempo colmare le lacune
Strumenti:
1. Questionari
2. Test Conoscitivi
Le domande possono essere aperte, chiuse o a risposta multipla
20. Microprogettazione
Metodologie didattiche:
- Esperienziali (interattive/di gruppo)
in setting d’aula
• Discussione/riflessione
• Esercitazioni di gruppo (es.: brainstorming, problem solving e
SWOT)
• Studio di casi/autocasi
• Simulazione
role playing
esercitazioni analogiche (o giochi di gruppo)
business game
Caratteristiche
- Partecipazione attiva dei discenti al processo di apprendimento.
- Centralità dell’aspetto esperienziale
- approccio più maieutico
- l’accento si sposta sui partecipanti o sulla relazione tra docente e partecipanti
- Orientamento allo sviluppo di abilità o al cambiamento di atteggiamenti e
comportamenti.
21. Macroprogettazione
Obiettivi:
- Di apprendimento (sapere, saper fare, saper essere)
- Organizzativi (in relazione agli obiettivi di sviluppo del
contesto organizzativo)
− Didattici (completamento percorso formativo)
22. Microprogettazione
Metodologie didattiche:
- Esperienziali (interattive/di gruppo)
in setting d’aula
• Discussione/riflessione
Caratteristiche
- Occasione di relazioni più paritarie tra partecipanti e tra partecipanti
e conduttore
- forma di partecipazione meno formale
- modalità di comunicazione a più vie
- possibilità di apprendimento dai pari
23. Microprogettazione
Metodologie didattiche:
- Esperienziali (interattive/di gruppo)
in setting d’aula
• Esercitazioni di gruppo (es.: brainstorming,
problem solving e SWOT)
Caratteristiche
- rappresentano delle forme di esercitazioni attive, basate sul
coinvolgimento diretto dei partecipanti
- sono focalizzate sull’attenzione alle dinamiche di gruppo (organizzazione,
comunicazione e relazioni) oggetto di specifica analisi al termine
dell’esercitazione, insieme all’analisi delle “soluzioni” proposte
- il docente ha un ruolo di facilitatore, coordinatore
24. Microprogettazione
Metodologie didattiche:
- Esperienziali (interattive/di gruppo)
in setting d’aula
• Studio di casi/autocasi
Caratteristiche
- storia, evento o situazione problematica sottoposta ad un gruppo di formazione per
individuare possibili soluzioni
- orientato allo sviluppo delle competenze di analisi e soluzione dei problemi e
situazioni complesse, della capacità di apprendere dall’esperienza e di confrontarsi
con i punti di vista degli altri
- basato su un approccio induttivo dal particolare al generale
- richiede lunghi tempi d’aula
- docenza centrata sul processo e neutra sul contenuto
- esigenze di “verosimiglianza” con il contesto del gruppo in formazione
25. Microprogettazione
Metodologie didattiche:
- Esperienziali (interattive/di gruppo)
in setting d’aula
• Simulazione
role playing
esercitazioni analogiche (o giochi di gruppo)
business game
Caratteristiche
- consistono nella riproduzione di situazioni reali o fantastiche in cui uno o più attori sono chiamati ad
agire un certo ruolo
- l’attenzione è rivolta alle specifiche modalità relazionali dei partecipanti (analizzate in fase di
debriefing)
- attraverso un contesto ludico ed il camuffamento della realtà, creano un
“clima protetto” all’interno del quale è possibile apprendere utilizzando gli errori
come opportunità di apprendimento senza i vincoli delle situazioni reali.
- Il ruolo del docente è particolarmente delicato in relazione alle specifiche dinamiche psicosociali
che possono scaturire dalle esercitazioni
26. Microprogettazione
Metodologie didattiche:
- Esperienziali (interattive/di gruppo)
in setting d’aula
• simulazione
role playing
Caratteristiche
- Consiste in una rappresentazione scenica di un episodio o di una situazione nella quale i
soggetti divengono attori che interpretano un certo ruolo, mentre altri fungono da
osservatori. Alla fine si discute e razionalizza ciò che avvenuto
- Il docente introduce il problema e assegna le parti, i discenti interpretano i ruoli sulla
base del materiale assegnato, tutto il gruppo affronta una discussione collettiva
sull’esperienza
- Si analizzano le dinamiche emozionali e relazionali suscitate dall’esperienza allo scopo
di sviluppare le competenze di ruolo
27. Microprogettazione
Metodologie didattiche:
- Esperienziali (interattive/di gruppo)
in setting d’aula
• Simulazione
esercitazioni analogiche (o giochi di gruppo)
Caratteristiche
- chiamati anche esercitazioni psicosociali, esercitazioni esperienziali
- sono attività più o meno strutturate come gioco, sia nel senso dell’inglese play (enfasi
sull’azione e l’espressione), sia nel senso del game (enfasi sulle regole e la performance)
-Il contenuto del gioco non riguarda problemi o temi direttamente pertinenti all’attività dei
partecipanti, ma il processo, il “come” del gioco è analogo alle dinamiche interpersonali e
sociali ritrovabili nei propri contesti
- il tema diventa un pretesto in base al quale “giocare” relazioni, situazioni problematiche
di vita lavorativa che altrimenti sarebbe difficile riconoscere, gestire, affrontare ed
esplicitare
29. Microprogettazione
Metodologie didattiche:
- Esperienziali (interattive/di gruppo)
Fuori dal setting d’aula
• Action Learning (cambiamento
organizzativo)
Caratteristiche:
- metodologia formativa che fonda l’apprendimento sull’agire, riprendendo il concetto del
“LEARN BY DOING” , valorizzando i processi personali di elaborazione, ricerca e
scoperta, più che quelli di acquisizione di conoscenza dall’esterno
- I problemi reali dell’organizzazione divengono il contenuto dell’azione formativa, a fronte
dei quali i partecipanti sono chiamati a realizzare un cambiamento organizzativo
- Nel processo di apprendimento ci sono anche momenti di riunione ed incontro del gruppo,
allo scopo di integrare le due fasi di azione e riflessione che lo caratterizzano
30. Microprogettazione
Metodologie didattiche:
- Esperienziali (interattive/di gruppo)
Fuori dal setting d’aula
• Outdoor training
Caratteristiche
- è incentrato sulla creazione di condizioni ed esperienze “oltre” i confini dell’aula e delle situazioni
abituali di lavoro dei partecipanti. Gli esempi possono andare da esercizi semplici, all’aria aperta o
meno, a situazioni collocate in ambienti naturali anche impegnativi: esplorazione, sopravvivenza, etc
- Il gruppo è utilizzato quale ambiente significativo di apprendimento
- le esercitazione hanno come oggetto fenomeni o processi fondamentali quali la gruppalità, la
fiducia sociale, le leadership, l’organizzazione sociale, la competitività, l’emulazione, la
comunicazione implicita, i climi collaborativi
- le proposte formative tendono a mobilitare le energie psicofisiche dei partecipanti
- Il momento esperienziale è in genere seguito da un’attività di rielaborazione dell’accaduto. I
compiti che i partecipanti devono svolgere sono compiti reali collegati a problemi esistenti e
concreti. L’apprendimento è centrato sull’esperienza in situazioni non familiari.
31. Bibliografia di riferimento:
M. Castagna, Le tecniche didattiche, in Progettare la formazione. Guida metodologica
per la progettazione del lavoro in aula, A.I.F, Angeli, Milano, 1995, p. 81
M. Bellotto, in F. Avallone, La formazione psicosociale, Nis, Roma, 1989, p. 139
E. Spaltro e U. Righi, Giochi psicologici, Celuc Libri, Milano, 1980. Spaltro è
considerato il padre italiano dei giochi di relazione e comunicazione, soprattutto nel
campo della formazione degli adulti in contesti aziendali.
A. Capucci, Un caso per la gestione del merito, in “Rivista AIF”, n.5, 1989;
D. Forti (a cura), Le torri, in “Rivista A.I.F.”, n. 10, 1990;
M. G. Garuti, La Johari Window, in “Rivista A.I.F.”, n.8, 1990;
M.V. Maroino, Esercitazione ‘Boomerang’, in “Rivista A.I.F.”, n.2, 1987;
M.V. Maroino, L. Paolucci, Esercitazione ‘Il papavero’, in “Rivista A.I.F.”, n.1, 1987;
G. Mazzoleni, Leadership progetto, in “Rivista A.I.F.”, n.11, 1990;
G. Pollina, Test sociometrico di L. Moreno, in “Rivista A.I.F.”, n. 3, 1988;
G. Pollina (a cura di), I quadrati spezzati (o la collaborazione), in “Rivista A.I.F.”, n.9,
1990
G Montesarchio, C. venuleo, ¡Gruppo! Gruppo esclamativo, Franco Angeli, Milano,
2010
G Montesarchio, E. Marzella, 99 giochi, Franco Angeli, Milano, 2006