1. Renzo Vianello
Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico
pp p
Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5.
2. UNA TESTIMONIANZA:
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3. Disturbo di Asperger
Caratteristiche diagnostiche
La discriminante cruciale fra Disturbo di Asperger e Disturbo autistico è il livello
dell’intelligenza, superiore nel Disturbo di Asperger (
g , p p g (dal ritardo lieve a intelligenza
g
normale). In particolare non vi è grave ritardo nello sviluppo del linguaggio.
In termini di pragmatica (quindi di efficacia comunicativa, come nei casi in cui è
importante tener conto del contesto, darsi il turno nel parlare – ascoltare,
accompagnare il linguaggio verbale guardando in un certo modo l’interlocutore,
usando gesti comunicativi o una certa espressione facciale o postura o saper
interpretare quelli altrui ecc.) le prestazioni sono inferiori a quelle fonologiche,
ecc ) fonologiche
semantiche, morfologiche e sintattiche.
Come in tutti i Disturbi pervasivi dello sviluppo anche in questo caso sono
compromessi: i
- interazione sociale
- comunicazione
- interessi, comportamenti e attività, in quanto ristretti e stereotipati.
4. Disturbo di Asperger
Caratteristiche diagnostiche
A causa di t li compromissioni vi sono diffi ltà significative per la vita sociale e/o
tali i i i i difficoltà i ifi ti l it i l /
lavorativa e/o l’autonomia personale.
Nei primi anni di vita il bambino tende ad essere poco interessato ai rapporti di
amicizia, mentre con il passare del tempo può capirne l’importanza e cercare di
gestire le regole sociali (spesso riuscendoci in modo approssimativo).
Non si deve pensare che la motivazione sociale sia nulla.
Essa è povera, ma non assente.
p ,
Rispetto al disturbo autistico, la compromissione relativa agli interessi e ai
comportamenti tende ad esprimersi soprattutto nel dedicare molto tempo ed energie
ad un tema specifico (ad esempio conoscere i percorsi di tutti gli autobus della città).
5. Disturbo di Asperger
Manifestazioni e disturbi associati
Abbiamo già sottolineato che di norma non vi è ritardo mentale.
Possono essere presenti lievi difficoltà motorie (ad esempio scarsa coordinazione).
Frequenti sono difficoltà di attenzione e iperattività Soprattutto dall’adolescenza in
iperattività. dall adolescenza
poi può insorgere depressione.
Prevalenza
Questo disturbo è molto più raro del Disturbo autistico, ma difficilmente
Q i iù i i i iffi i
quantificabile.
Anche in questo caso il rapporto maschi femmine sembra essere di 4-5 (o più) a 1.
6. Disturbo di Asperger
Decorso
Il decorso è continuo e dura tutta la vita.
vita
Buone condizioni ambientali possono favorire una normale attività lavorativa e
autosufficienza personale.
Familiarità
Si presume che il rischio sia maggiore se in famiglia vi sono altre persone con
disturbo pervasivo dello sviluppo.
Diagnosi differenziale
Abbiamo già fornito le informazioni che p
g permettono di distinguerlo dal disturbo
g
autistico (livello di intelligenza, linguaggio, interessi, motivazione sociale).
Essi si applicano anche nella differenziazione con il disturbo disintegrativo
dell infanzia.
dell’infanzia Rispetto agli altri disturbi pervasivi dello sviluppo è molto più
semplice la diagnosi differenziale rispetto alle sindromi genetiche di Rett, Angelman,
Lesch-Nyhan, X fragile.
7. Quali aree del funzionamento cognitivo sono p danneggiate?
g più gg
Almeno tre, che si riferiscono a:
- teoria della mente,
- f i i esecutive,
funzioni ti
- coerenza centrale.
La prima ha come oggetto privilegiato di analisi le credenze e i desideri
che gli individui attribuiscono alle menti altrui.
Teoria: ci si riferisce al sistema di conoscenze (implicite od esplicite,
verbalizzate o no) che guidano i comportamenti effettivi.
Una persona con autismo particolarmente intelligente e senza deficit
linguistico di
li i ti diceva che ‘non riusciva a leggere la mente’.
h ‘ i i l l t ’
Le sembrava che le altre persone fossero in grado di leggere i pensieri
degli altri e di anticiparne i sentimenti e le risposte, mentre lei, pur
risposte lei
cercando di evitare di infastidire le altre persone, non vi riusciva mai.
Diceva la cosa sbagliata o faceva la cosa sbagliata e se ne accorgeva solo
dopo che la persona si era arrabbiata o offesa.
8. Le funzioni esecutive,
mediate dai lobi frontali del cervello, comprendono in p
p particolare:
- il controllo degli impulsi,
- l’inibizione di risposte non adeguate,
- la pianificazione
- la ricerca sistematica
- i ragionamenti flessibili.
i ti fl ibili
Queste funzioni sarebbero carenti nel disturbo autistico.
Anche in questo caso sono scarsamente valutati gli individui con
disturbo autistico e ritardo mentale grave.
9. Consideriamo, infine, le proposte di Uta Frith.
Secondo lei il nucleo delle difficoltà autistiche è costituito
"dall'incapacità di mettere insieme le informazioni in modo da
generare id coerenti e significative. C'è una falla nella
idee i i ifi i f ll ll
predisposizione della mente a dare un senso al mondo" (1989, pag.
232).
232)
L’aspetto cruciale sarebbe costituito da una disfunzione che
comporta carenze nella ricerca di coerenza fra le informazioni.
Le tre i t i d fi it
L t ipotesi di deficit cognitivo (teoria della mente, funzioni
iti (t i d ll t f i i
esecutive, coerenza centrale) non si escludono a vicenda e non
escludono ulteriori altre carenze.