2. Agenda
9:30 -15:30
corso teorico
11:00–11:15 e 15:30–15:45
13:00 – 14:00
15:45 – 17:00
esercitazione pratica a gruppi
17:00 – 17:30
commenti finali e saluti
Milano, 11/10/2012
2
3. Le attività di vendita ed
il loro cambiamento
il mondo in cui agiscono le imprese
sta cambiando ….
La concorrenza sta cambiando …..
il mercato sta cambiando …..
Milano, 11/10/2012
3
4. E quindi stanno cambiando le
condizioni di mercato
Stagnazione dello sviluppo economico dei Paesi
Aumento dell’incertezza generale e quindi riduzione
dei consumi
In tanti settori si è passati dall’insufficienza
dell’offerta, a investimenti sulla capacità produttiva, al
sovradimensionamento poi degli impianti per la crisi
della domanda
Difficoltà nel prevedere gli andamenti dei settori
commerciali
Grossi cambiamenti tecnologici ed overflow di
informazioni e dati
Diminuzione del ciclo di vita dei prodotti
Milano, 11/10/2012
4
5. In questi contesti anche
il mondo della vendita
quindi sta cambiando
completamente
Oggi ci sono meno
possibilità di errore e la
velocità nell’adattarsi al
cambiamento è un
vantaggio competitivo
Milano, 11/10/2012
Per farlo
bisogna guidare
e GESTIRE al
meglio la
propria rete
vendita
5
6. Qualcuno ha detto …..
«you get what you measure»
Non puoi gestire
ciò che non misuri
Indicatori di performance
Numero che monitora la performance di una specifica attività,
processo o organizzazione
KPI (Key Performance Indicator)
Selezione degli indicatori di performance
Milano, 11/10/2012
6
7. Quanto ha venduto oggi
Rossi?
Per valutare un venditore non basta
Milano, 11/10/2012
7
9. Il venditore conosce la % di penetrazione commerciale della sua zona di competenza?
VOI
quindi conoscete la copertura commerciale delle aree della vostra rete vendita?
Clienti
Attuali
Potenziali
RE
Nr
71
48
Totali
119
%
60%
40%
Clienti
Attuali
Potenziali
MO
Nr
108
44
Totali
152
TOTALI
Clienti
Nr
Attuali
268
Potenziali 124
Totali
Milano, 11/10/2012
%
71%
29%
PARMA
Clienti
Nr
Attuali
89
Potenziali
32
Totali
%
74%
26%
121
%
68%
32%
392
9
10. Micromercati
Nelle aree di vendita dove ieri si vendeva bene, oggi i
volumi si sono livellati per l’azione dei concorrenti e
l’evoluzione della domanda
Aumentare le capacità analitiche dei «big data»
Suddividere le aree attuali in micromercati,
mirando poi a quelli di potenziale più elevato
Togliere i venditori dalle aree più servite,
ridistribuendo la forza vendita e creando nuove
strategie per i territori più promettenti
Possibilità di incrementare il tasso di crescita del fatturato,
senza aumentare i costi fissi
Milano, 11/10/2012
10
11. 1) Definire la dimensione
2) Definire il potenziale di
crescita
4) Trovare le cause delle
differenze nella quota di mercato
Milano, 11/10/2012
3) Misurare la quota
di mercato
5) Ordinare la
priorità dei mercati
ad alto potenziale
11
12. I nostri venditori, sono in grado di raccogliere
giornalmente dati molto importanti:
Dati che possono essere inseriti, ad esempio, in un file Excel
(o, ancora meglio, direttamente nel gestionale aziendale)
Milano, 11/10/2012
12
16. calcolo della dimensione della forza vendita
Numero dei clienti effettivi e potenziali da servire
Numero delle visite da effettuare per realizzare
l’obiettivo di fatturato
Numero medio annuo delle visite di un venditore
Metodo basato sul numero
dei clienti da visitare
.
.
.
∗ .
Metodo basato sul numero
di ordini da realizzare
Se n. clienti = 10.000
n. visite per cliente = 3,5
n. visite annue per venditore = 890
n. venditori = 31,5
Milano, 11/10/2012
.
.
∶
Se fatturato = € 6.000.000
Valore medio dell’ordine = € 4.000
n. medio ordini per venditore = 50
n. venditori = 30
16
31. 2010
(gg)
2011
(gg)
Tempi di pagamento medi concordati
66
69
Tempi di pagamento medi effettivi
96
103
Ritardi medi di pagamento
30
34
Tempi di pagamento medi concordati
41
41
Tempi di pagamento medi effettivi
59
59
Ritardi medi di pagamento
18
18
Germania Tempi di pagamento medi concordati
25
25
Tempi di pagamento medi effettivi
35
37
Ritardi medi di pagamento
10
12
Tempi di pagamento medi concordati
32
30
Tempi di pagamento medi effettivi
50
46
Ritardi medi di pagamento
18
16
Imprese
Italia
Francia
UK
Tempi e ritardi medi di pagamento
confronto fra i principali Paesi europei
Fonte CGIA
Milano, 11/10/2012
31
33. Itermini di pagamento = termini pagamento in gg medi
Iclienti in ritardo =
Iclienti c/o legale =
gg medi =
Milano, 11/10/2012
'
&
&
()*+, -./+010 2/.(, -*0/310 4 567
1,1)*/ -./+010 2/.(, -*0/310
33
34. Qualità della rete vendita
Riesce a
trasmettere
al cliente i
valori
dell’azienda?
Riesce a
veicolare
efficacemente
i prodotti al
cliente?
È adatta
alle
esigenze
del
cliente?
Indagine a campione tramite questionario
Milano, 11/10/2012
34
35. • Questionario strutturato per valutare quantitativamente
la qualità della rete attraverso interviste
• Registrare le valutazioni del cliente in base
ad una scala su varie posizioni
• Calcolare valori medi delle risposte
Indice di
soddisfazione
del cliente
Milano, 11/10/2012
Argomentazione
Visite e grado di soddisfazione
Servizio
35
36. Domanda : il venditore espone chiaramente il prodotto, i cataloghi ed eventuali
promozioni?
Valore
Risposte
1
assolutamente no
2
poco
3
abbastanza
4
bene
5
molto bene
6
perfettamente
venditore 1 venditore 2 venditore 3 venditore 4
Totale
ob. 4,5
2
3,6%
3
5,5%
7
12,7%
8
14,5%
29
52,7%
6
10,9%
55
5
9,1%
6
10,9%
5
9,1%
14
25,5%
18
32,7%
7
12,7%
55
11
5,0%
10
4,5%
17
7,7%
59
26,8%
96
43,6%
27
12,3%
220
100,0%
100,0%
100,0%
4,44
4,40
4,00
4,36
Valore
Risposte
1
assolutamente no
2
poco
3
abbastanza
4
bene
5
molto bene
6
perfettamente
venditore 1 venditore 2 venditore 3 venditore 4
ob. 4,5
1÷2 volte al mese
ogni 2÷3 mesi
ogni 5÷6 mesi
1 volta all'anno
praticamente mai
Totale
Milano, 11/10/2012
1
1,8%
0
0,0%
1
1,8%
27
49,1%
20
36,4%
6
10,9%
55
2
3,6%
1
1,8%
9
16,4%
13
23,6%
29
52,7%
1
1,8%
55
4
7,3%
2
3,6%
2
3,6%
24
43,6%
18
32,7%
5
9,1%
55
10
4,5%
5
2,3%
17
7,7%
73
33,2%
93
42,3%
22
10,0%
220
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
4,51
Media
3
5,5%
2
3,6%
5
9,1%
9
16,4%
26
47,3%
10
18,2%
55
4,51
4,25
4,18
4,36
Domanda : è soddisfatto della frequenza delle visite?
Totale
5
9,1%
9
16,4%
13
23,6%
10
18,2%
11
20,0%
7
12,7%
55
2
3,6%
5
9,1%
15
27,3%
21
38,2%
10
18,2%
2
3,6%
55
4
7,3%
6
10,9%
9
16,4%
8
14,5%
24
43,6%
4
7,3%
55
7
12,7%
5
9,1%
8
14,5%
14
25,5%
14
25,5%
7
12,7%
55
18
8,2%
25
11,4%
45
20,5%
53
24,1%
59
26,8%
20
9,1%
220
100,0%
2+ volte al mese
Totale
100,0%
Totale
Domanda : il venditore ogni quanto tempo visita?
Risposte
venditore 1 venditore 2 venditore 3 venditore 4
100,0%
4,62
Media
1
1,8%
0
0,0%
3
5,5%
27
49,1%
18
32,7%
6
10,9%
55
100,0%
Totale
3
5,5%
1
1,8%
2
3,6%
10
18,2%
31
56,4%
8
14,5%
55
Domanda : il venditore fornisce un buon servizio (ascolto, disponibilità, assistenza)?
100,0%
100,0%
100,0%
Valore
Risposte
1
No
2
abbastanza
3
Sì
venditore 1 venditore 2 venditore 3 venditore 4
100,0%
Totale
ob. 2
Media
5
9,1%
23
41,8%
27
49,1%
55
100%
2,4
21
38,2%
19
34,5%
15
27,3%
55
100%
1,89
6
10,9%
23
41,8%
26
47,3%
55
100%
2,36
7
12,7%
36
65,5%
12
21,8%
55
100%
2,09
Totale
39
17,7%
101
45,9%
80
36,4%
220
100%
2,19
36
37. Qual è il campione significativo?
la dimensione del campione deve essere proporzionata alla dimensione
della popolazione in studio
Precisione
desiderata
(errore
massimo
tollerabile)
Frequenza
attesa
Determinazione della numerosità del
(frequenza che
campione
si prevede di
ottenere)
Se Patt=50% e D=13%, n=55
Milano, 11/10/2012
37
38. Le aziende dovrebbero dare importanza alle strategie volte a consolidare
e mantenere il portafoglio clienti
Sviluppo portafoglio clienti
Mantenendo buona parte
dei clienti acquisiti
Con sostanziale
turnover
il costo per acquisire un nuovo cliente è maggiore di quello
per mantenerne uno già acquisito
Indice di retention Ir =
Ct1 : Nc
Ct0
Ct1=numero di clienti in portafoglio al termine del periodo considerato
Nc=numero di nuovi clienti acquisiti nel periodo
Ct0=numero di clienti in portafoglio all’inizio del periodo considerato
Milano, 11/10/2012
38
39. 80
Livello di retention della clientela
clienti nuovi
60
50
40
clienti mantenuti
25
Nc
45
20
= =
>?@A7
=
7?
0,90
0
Ct0 clienti attivi ad inizio anno Ct1 clienti attivi a fine anno
Il numero di clienti attivi è un fattore
di ponderazione per ottenere un
valore ancora meglio confrontabile
Ir
Irp = indice di retention ponderato
N. Clienti portafoglio
Irp
Venditore 1
0,90
*
60
=
54,0
Venditore 2
0,90
*
30
=
27,0
Milano, 11/10/2012
39
40. Retention non significa fedeltà
L’azienda è capace di trattenere + fidelizzare il cliente?
Il cliente compera da noi perché è contento?
Oppure perché è pigro o poco
propenso a cercare nuovi fornitori?
Il ruolo della rete di vendita nel
processo di fidelizzazione
Indice di fedeltà del cliente = Ir * Is
Ir = indice di retention
Is = indice di soddisfazione del cliente nei confronti
dell’attività del venditore
Milano, 11/10/2012
40
41. La rete di vendita ed internet
Nel mercato globalizzato i venditori non sono solo delle persone che percorrono
continuamente delle strade, per vendere prodotti o servizi.
Tramite internet le aziende, e quindi i venditori, possono far conoscere i propri
prodotti e servizi anche in un modo diverso ed a soggetti potenzialmente
interessati che altrimenti non avrebbero potuto visitare.
I venditori possono cioè diventare, oltre che venditori classici, anche venditori in
rete.
In rete, la filosofia della vendita fa capo a queste due considerazioni:
- clientela: il collegamento in rete fa crescere il potere contrattuale, poiché
consente la contemporanea valutazione di più offerte e di poter scegliere la più
conveniente,
- venditori: sviluppo degli affari utilizzando nuove leve in rete, ad esempio i social
network
Milano, 11/10/2012
41
42. Social Networks ed indicatori
I social network offrono ai venditori una
prospettiva entusiasmante!!!
…. Se i venditori li sanno usare e vengono
adeguatamente addestrati.
Le Vendite: la più «sociale» delle funzioni aziendali.
E’ quindi logico che facciano uso dei social network
MA
sono poche le organizzazioni che li utilizzano, o
meglio, che li utilizzano in maniera produttiva
Milano, 11/10/2012
42
43. I social network offrono strumenti preziosi per:
- ricercare prospects
- qualificare i leads
- mantenere le relazioni
Il management deve supportare con:
- infrastruttura
- formazione:
- stesura dei profili
- sfruttare le relazioni per promuovere referenze positive
- cercare nuovi clienti
- rispettare l’etichetta con:
- cose da fare (partecipare spesso, personalizzare
messaggio, ecc.)
- cose da non fare (mostrare impazienza, inviare materiale
commerciale non richiesto, fingere, ecc.)
Milano, 11/10/2012
43
44. I social media possono distrarre dal lavoro?
No, i venditori hanno sempre dovuto preoccuparsi del
ritorno sull’attività sociale
Rischi
Problemi giuridici e di pubbliche relazioni, che possiamo
prevenire con politiche adeguate.
Più difficili da gestire sono le «gaffe», gli errori di
comunicazione e le incoerenze.
Ma il rischio maggiore, ora che i clienti sono sempre in
comunicazione fra di loro, è restare ai margini e
lasciare il social selling alla concorrenza
Milano, 11/10/2012
44
45. Perché i nostri venditori dovrebbero
usare i social media??
La risposta è ovvia: perché i clienti stanno là!
Mentre i nostri addetti alla comunicazione sviluppano
costosi depliant, i clienti
vanno sui social network per ottenere le informazioni
leggono i blog e tengono discussioni on line sui
prodotti e servizi a cui sono interessati
cercano video su YouTube
chattano su Twitter.
E per quanto ci sforziamo di ottimizzare i meccanismi di
ricerca, di cercare le migliori parole chiave, i clienti
tenderanno ad ignorare gli elementi di mkt del nostro
sito istituzionale.
Milano, 11/10/2012
45
46. Quante aziende sono «social»?
Da un’indagine condotta a feb 2012 sulle
prime 100 imprese della Fondazione Merloni:
59% delle imprese utilizza almeno 1 social, e predilige
Linkedin a Facebook
Linkedin è usato dal 36% delle imprese, Facebook dal
27%, Twitter dal 14%
Le ultime 10 aziende sono piccole imprese, in ritardo sia
nelle % di utilizzo dei social, che nella varietà di presenza
sui vari canali
Le aziende B2C sono più presenti di quelle B2B
Nelle aziende B2C Linkedin e Facebook sono impiegate
alla pari
Milano, 11/10/2012
46
47. Le aziende integrano i canali social con il
loro sito web?
L’indagine evidenzia che:
non è affatto integrato
In
• 5 pagine su 27 non sono attive da 3+ mesi
• In bacheca ci sono solo post dell’impresa
• Il 99,9% dei «mi piace» riguardano le aziende B2C
esiste quindi una difficoltà da parte delle aziende a stimolare gli
utilizzatori del social
, le visualizzazioni video di 3 aziende coprono l’80% del
totale visualizzazioni
, solo 14 imprese hanno un account, con basse % di retweet e
replies, 95,8% dei tweet relativi a prodotti dell’azienda
Milano, 11/10/2012
47
48. L’indagine ha quindi evidenziato una presenza sui social
ed un’integrazione social+sito web decisamente bassa
Milano, 11/10/2012
48
49. Aziende SNT - Social No Thanks
• Atteggiamento tipico delle aziende B2B
Aziende WTF - Waiting The Future
• Che hanno timore, paura di fare il passo
Aziende SW - Social Washing
• Che hanno fatto un primo passo, ma non usano
strategie
Aziende RS - Real Social
Attive sui social
Milano, 11/10/2012
49
50. Indici per valutare
le strategie di social network
Come definire dei Social KPI (Key Performance Indicator)?
Cosa conta realmente nei Social Media??
Numero di amici / followers / subscribers
Conta tutto quello che succede dopo un post / tweet
Hai destato attenzione?
Hai fatto iniziare una
discussione?
Hai fatto in modo che la
gente partecipasse?
Milano, 11/10/2012
50
51. KPI1: indice di conversazione
In tempo reale misuriamo se quello che stiamo dicendo provoca
delle reazioni. Il social media mkt permette ad aziende e clienti di
interagire e commentare.
Il solo contenuto non basta, le aziende devono saper interagire.
Indice di conversazione = # di commenti e repliche sui post
Indice elevato:
Interesse per l’argomento
Interesse per il prodotto / servizio
Milano, 11/10/2012
51
52. KPI2: indice di amplificazione
ogni nodo nel nostro network ha un
network a sua volta
quindi questo rappresenta un potere di
amplificazione del messaggio
Misuriamo l’amplificazione, il tasso al quale i nostri followers
condividono i contenuti con il loro network
Indice di amplificazione = # di retweet per tweet
# di condividi per post / video
Quali contenuti generano amplificazione?
Dare ai lettori dei post, dei contenuti che loro ritengono talmente
importanti da condividerli
Milano, 11/10/2012
52
53. KPI3: indice di gradimento
E’ molto importante comprendere la
nostra audience, ed un metodo
potente ed immediato è misurare il
gradimento di quello che postano i
nostri venditori
Indice di gradimento = # di «mi piace» per post
Vogliamo conoscere cosa piace e cosa non piace alla audience dei
nostri venditori.
Abbiamo infatti una maggiore percezione di cosa piace, se la
persona lo conferma, e permette che questo sia visto dalla platea
dei suoi followers.
Milano, 11/10/2012
53
56. KPI4: indice di valore economico
Post del venditore
azione/reazione
%
Una percentuale decide di fare business con noi:
- Alcuni compreranno qualcosa
- Altri chiederanno un catalogo, la visita di un
venditore, la fidelity card, ….
- Altri si iscriveranno a mailing list
- Altri scriveranno una recensione sul nostro
prodotto
- Ecc. …….
Entra nel sito e
chiede
quotazione
noleggio
macchinario
Milano, 11/10/2012
CRM
«quotazioni
web»
n. richieste
quotazione/mese
veicolate da social
Macro conversione
Micro conversioni = $ ??
Analista/SEO associa un
valore alle micro conversioni
n. richieste
trasformate in
acquisti
=
=
H)11I.)1, J/3/.)1,
3. KI,1)L0,30 M/N
56
57. I social media sono un’incredibile
opportunità di ripensare a cosa
significa “connettersi” ed
influenzare le scelte dei nostri
clienti, potenziali e non.
Ma nel campo dei social dobbiamo
fare uno sforzo davvero difficile:
scordarci di ciò che ci ha portato al
successo nel passato e ragionare in
maniera differente.
Milano, 11/10/2012
57
58. L’Azienda non è quello che dice nel
suo sito web istituzionale, ma è
quello che si dice dell’Azienda nei
social network
Non si può quindi non essere presenti nei
social network
Milano, 11/10/2012
58
59. Aiutiamo il nostro venditore a vendere
anche tramite la pagina contatti del sito web aziendale
Il contatto deve essere facile, immediato e mirato al prodotto
Pochi e semplici passi:
1. non si crea vendita ma prevendita
2. pochi click per arrivare dove si vuole
3. facilità di comunicazione – form autocompilato con
pochissimi dati da inserire, in lingua, e presente
direttamente nella pagina del prodotto
Oltre ai dati del richiedente, “Buongiorno, vorrei avere informazioni precise sul
prodotto (xy), con riferimento alla mia (professione) e (zona): per favore
inviatemi dettagli tecnici e commerciali e fatemi contattare dal (Sig. Rossi),
responsabile di zona
Milano, 11/10/2012
59
60. Attività di visita
Visite/Giorni lavorativi
Km percorsi/Giorni lavorativi
Km percorsi/Numero visite
Visite/Ordini
Sviluppo della clientela
Clienti attuali/Clienti totali
Visite/Clienti totali
Visite/Clienti attuali
Ordini/Clienti totali
Ordini/Clienti attuali
Visite/Clienti potenziali
Ordini/Clienti potenziali
Performance
Fatturato
Fatturato/Fatturato obiettivo
Spese di vendita/Fatturato
Spese di vendita/Visite
Spese di vendita/Ordini
Fatturato/visite
Fatturato/giorni lavorativi
Fatturato/prodotto
N. prodotti venduti
N. prodotti/N. prodotti obiettivo
Tempo medio obiettivo di visita
Marginalità netta
Costo del venditore /marginalità
lorda
Pagamenti
Indice termini di pagamento
Indice clienti in ritardo
Indice clienti c/o legale
Qualità
Indice soddisfazione cliente
Indice di retention
Indice di retention ponderato
Indice di fedeltà del cliente
Social network
Indice di conversazione
Milano, 11/10/2012
Indice di amplificazione
Indice di gradimento
Indice di valore economico
60