Esiste una regola, semplice da comprendere, ma se non si spiega, è difficile da intuire. Vogliamo parlare di un “qualcosa”, un prodotto, un tema, con un obiettivo di “vendita”, che genericamente significa “convincere”, farne comprendere il valore. E allora spesso (sempre) si parla di “cos’è”, “cosa fa”, “come lo fa”, ma non del “perchè” quella cosa è stata creata così, quali sono i motivi che hanno spinto di investire tante forze nella sua creazione. Il perché una cosa è così è una delle cose più difficili da comunicare perché ne dobbiamo trasferire il valore, quella cosa, intima, che ci ha spinto nella creazione. Succede normalmente per un informatico. Si parla di bit e di bytes, perché è ciò che abbiamo studiato, per passione, in primis, per quella voglia di creare, come i lego, un programma. Ma di fronte ad un cliente, spesso i bits e bytes sono incomprensibili. Bisogna parlare di vision, di obiettivi, di scenari e di requisiti. Quando questi sono chiari, allora consulenti, linguaggi, server e software diventano più chiari, comprensibili ed accettabili, per esempio nei costi. Questo è il “golden circle” di cui Simon Sinek parla (ad esempio al TED). Quindi allora la prima affermazione non è “cos’è il Computing”, ma “perché il Cloud Computing”. E la risposta è: perché ci sono dei fenomeni globali che stanno cambiando il mondo che implicano nuovi modi di gestire l’ecosistema IT. Senza, non potremmo avere milioni/miliardi di smartphone, di app sullo smartphone, di utenti in Facebook o altri social, sempre connected, sempre disponibili. Facciamo un esempio: come potrei pianificare di andare in produzione in maniera “tradizionale”, “on premise”, con il mio Social, cui credo fermamente, e credo di avere successo, supponendo che in sei mesi crescerò strepitosamente di 1000 utenti al giorno, per sei mesi di fila? Compro 10 macchine ogni giorno? Compro 100 macchine subito? Come faccio a installarle? Come faccio a gestirle? Come faccio ad averle in tempo? E se poi, succede qualcosa? Se cambia qualcosa per cui il mercato magari si ferma per un mese e io ho comprato 100 macchine in più? Come ripago quelle 100 macchine in più? Lo scenario (che diversi si sono trovati nella situazione emozionante di dover gestire) è nuovo e diverso rispetto a scenari più tradizionali e meno esplosivi. Hanno bisogno di nuove idee. Di nuovo: perché devo farlo? Perché il mercato di oggi pretende nuovi modi di gestire domanda e offerta. A questo punto, la domanda è: come gestisco il fenomeno? Mettendo al centro il concetto principale di questi fenomeni, ovvero la scalabilità, introducendo altri concetti a corredo quali elasticità, scalabilità orizzontale, estrema scalabilità, virtualizzazione, ecc… A questo punto diventa possibile parlare del “cos’è” il Cloud Computing, cercando di risolvere un ultimo problema. Prendiamo la definizione da Wikipedia: Continua su: http://codeisvalue.wordpress.com/2013/09/26/introduzione-al-cloud-computing-edizione-2013/