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Ginecologia e resilienza
C. Marolla (Corato - Bari) ostetrico ginecologo
M.T.L. Abbruzzese (Bari) psicologa psicoterapeuta
FIGURE PROFESSIONALI COINVOLTE
GINECOLOGO
ENDOCRINOLOGO GENETISTA
ONCOLOGO BIOLOGO
PSICOLOGO SESSUOLOGO
ANDROLOGO
FIGURE PROFESSIONALI COINVOLTE
GINECOLOGO
ENDOCRINOLOGO GENETISTA
ONCOLOGO BIOLOGO
PSICOLOGO SESSUOLOGO
ANDROLOGO
Si può stimare, per difetto, che circa il
15-20% (OMS) delle coppie abbia problemi
di fertilità, della sessualità o entrambi.
Intervento di proposta (o formativo)
Intervento di risposta (o terapeutico)
Unpo’didati
Sessualità e riproduzione rappresentano due entità
indivisibili: necessitano perciò di una struttura
assistenziale speciale che abbia come bersaglio non
la salute del singolo individuo ma dell’entità coppia,
che sempre condivide tali patologie.
Una equipe di esperti (medico di medicina generale,
ginecologo e andrologo, psicologo) deve operare in un
concerto armonico al fine di raccogliere e affrontare il
disagio riproduttivo e sessuale con due valenze:
- preventiva (per facilitare la diagnosi precoce
di altre malattie con conseguenze ben più
gravi sulla salute dell’individuo), realizzando
un intervento di proposta o formativo
- terapeutica (per facilitare la ripresa della
fertilità e sessualità con strategie specifiche e,
soprattutto, con modifiche dello stile di vita),
realizzando un intervento di risposta
diagnostico- terapeutico.
L’intervento diagnostico-terapeutico si deve articolare
secondo il modello di rete “hub and spokes”:
L’intervento primario è un tipico compito del medico di
medicina generale che intercetta e decodifica i disagi.
L’intervento secondario è delegato a strutture d’accoglienza
ambulatoriale dislocate il più diffusamente possibile (per
esempio i consultori, gli ambulatori ospedalieri di sterilità), in
cui siano presenti competenze specialistiche, già previste dalla
attuale normativa, a cui va aggiunta la figura dell’andrologo.
L’intervento terziario è svolto in Centri ove operino figure ad
alta qualificazione, in cui l’utenza possa trovare una precoce
risposta alle problematiche sia riproduttive che sessuali.
L’intervento diagnostico-terapeutico si deve articolare
secondo il modello di rete “hub and spokes”:
L’intervento primario è un tipico compito del medico di
medicina generale che intercetta e decodifica i disagi.
L’intervento secondario è delegato a strutture d’accoglienza
ambulatoriale dislocate il più diffusamente possibile (per
esempio i consultori, gli ambulatori ospedalieri di sterilità), in
cui siano presenti competenze specialistiche, già previste dalla
attuale normativa, a cui va aggiunta la figura dell’andrologo.
L’intervento terziario è svolto in Centri ove operino figure ad
alta qualificazione, in cui l’utenza possa trovare una precoce
risposta alle problematiche sia riproduttive che sessuali.
Lo Studio della Coppia Infertile:
Competenze, Collaborazioni,
Previste e Prevedibili…
HUB & SPOKE
Lo Studio della Coppia Infertile:
Competenze, Collaborazioni,
Previste e Prevedibili...
MEDICINA DIADICA
HUB & SPOKE o LIVELLI.
Lo Studio della Coppia Infertile:
Competenze, Collaborazioni,
Previste e Prevedibili…
PROGETTO ONCOFERTILITA’
HUB & SPOKE o LIVELLI
MEDICINA DIADICA
Entità
della
cistite
Y=ax+ b
Uropathogenetic E.Coli
(Numero di colonie)
Mario Maggi
Y=ax+ b
Urologia
Entità
della
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Y=ax+ b
Medicina del singolo
Entità
del
problema
Uropathogenetic E. Coli
(Numero di colonie)
insulto
patogenetico
Mario Maggi
Y=ax+ b
Medicina del singolo
Entità
del
problema
Entità
del
problema
Y=ax2
Medicina diadica
insulto
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insulto
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Mario Maggi
• L’andrologo deve “intercettare” il maschio della
coppia infertile all’inizio iter diagnostico-terapeutico:
1. Perché l’infertilità è una malattia
2. Perché la coppia diventa più sana
3. Perché è economico
4. Perché è una legge dello Stato
Mario Maggi
Mario Maggi
BACKGROUND
BACKGROUND
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Oncofertilità:
una nuova disciplina, perché …
«Il cancro non è
una coccarda rosa»
BACKGROUND
BACKGROUND
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Oncofertilità=
oncologia +
medicina della riproduzione umana
Aumentare la possibilità di preservazione della
fertilità nei pazienti con diagnosi oncologica
La valutazione della paziente oncologica :
oncofertilità
E’ una nuova specialità ?
E’ necessario un ambulatorio dedicato ?
Oncologo ? Medico della PMA?
Team ?
The field of oncofertility was developed in 2006 with the
express purpose of preserving, expanding, and restoring the
reproductive future of cancer patients whose treatment may
have compromised their fertility.
Woodruff TK. The emergence of a new
interdiscipline: oncofertility.
Cancer Treat Res. 2007; 138:3–11.
The Oncofertility Consortium
coordinates clinicians, researchers and
psychologists.
American Society of Clinical Oncology
(ASCO) and American Society of
Reproductive Medicine (ASRM) support
oncofertility
ASCO and ASRM wrote guidelines.
Cristofaro De Stefano
Responsabile GOIP Oncofertilità
AORN San Giuseppe Moscati
Avellino
Il modello organizzativo per i
servizi di Oncofertilità
Cryo-Onco-Network
per la realizzazione di un network multi-specialistico tra U.O. di
Ginecologia, Senologia, Urologia, Pediatria, Oncologia medica.
Cryo-Onco-Network
per la realizzazione di un network multi-specialistico tra U.O. di
Ginecologia, Senologia, Urologia, Pediatria, Oncologia medica.
1) Approccio culturale al problema :spesso i pazienti oncologici in età
riproduttiva non ricevono una consulenza adeguata.
2) Necessità di un’unità di approccio e gestione della problematica al fine
di organizzare un percorso condiviso di consulenza, selezione dei pazienti
e delle metodiche da proporre, timing delle procedure, follow-up degli esiti
ostetrici e oncologici.
3) I criteri d’inclusione per la selezione dei pazienti a cui proporre
trattamenti volti alla preservazione della fertilità non sono univoci.
E’ necessario definire dei criteri condivisi.
4) Necessità di sviluppare linee di ricerca.
5) Definizione del problema dei costi (anche modifica per nota 74 e 51)
e necessità di avere nella regione un interlocutore di riferimento.
Neoplasie in età fertile: valutazioni epidemiologiche
GOIP*
ONCOFERTILITA’
Ob &
Gyn
Ostetrica
Oncologo
Psicologo
Andrologo
Biologo della
Riprodu-
zione
Biotecno-
logo
Pediatra
*Gruppi Interdipartimentali Permanenti (GOIP) di Oncofertilità
HUB
Istituto
oncologico
Struttura
territoriale
Centro
PMA
HUB Oncofertilità
HUB
(caratteristiche)
Oncologia
Psico-
oncologia
Centro PMA
Biobanca
Pediatria
Servizio
Oncofertilità
HUB & SPOKES
(Mozzo e raggi)
1 onco-gyn
1 medico riproduzione
1 laparoscopista (+2 sostituti)
5 isteroscopisti (diag e oper)
2 colposcopisti
Ambulatorio gravidanza a rischio
Presidio Ospedaliero Corato
UOC Ginecologia ed Ostetricia
ASL BA
HUB 1
Regione
Società
Scientifiche
MInistero
Salute
HUB 2
ISS
Paziente
HUB 1
ISS
Società
Scientifiche
MInistero
Salute
HUB 2
Regione
Paziente
Rete interregionale
Conclusioni
Si possono sintetizzare come segue i vantaggi derivanti dal programma:
È’ un progetto che sposa il concetto delle “pari opportunità“ : viene offerta alla donna
un’occasione per tentare di preservare la propria fertilità mediante la conservazione degli
ovociti o di parte dell’ovaio, così come agli uomini è sempre stato consentito dalle Banche
del Seme.
E’ un’iniziativa importante sul piano psicologico, specie per le giovani donne che debbano
affrontare la dolorosa esperienza del cancro: la speranza di poter conservare la fertilità è
indubbiamente di notevole conforto ed è uno stimolo in più a fare di tutto per guarire.
E’ un punto di contatto tra la Medicina della Riproduzione e l’Oncologia, che si adoperano
in modo coordinato per il bene delle pazienti.
E’ un progetto di ricerca importante ed innovativo, i cui costi sono ampiamente superati
dai benefici umani e scientifici che da esso discendono.
Dalla Procreazione
Medicalmente Assistita (PMA) ….
… Alla Procreazione
Psicologicamente Assistita (PPA)
• Lo psicologo-psicoterapeuta deve “intercettare”la coppia
infertile all’inizio iter diagnostico-terapeutico:
1. Perché l’infertilità è una malattia
2. Perché la coppia diventa più sana
3. Perché è economico
4. Perché è una legge dello Stato
PMA e il lavoro dello Psicologo
“… Ogni centro per la PMA deve assicurare la presenza di un
adeguato sostegno psicologico alla coppia, predisponendo la
possibilità di una consulenza da parte di uno psicologo
adeguatamente formato nel settore” (Linee guida L. 40/2004)
Sebbene la consulenza psicologica sia un aspetto integrante della
PMA, la presenza concreta di questo servizio nei centri è rara
Lo psicologo nella prima fase
L’intervento psicologico nella prima fase
Valutare lo stress
Esplorare le strategie di coping
Gestire lo stress
Fertility Problem Inventory (Newton,
Sherrad e Glavac, 1999) e il COPE-
NVI (Sica et al., 2008)
MMPI-2 è uno dei test clinici più
frequentemente utilizzato per fornire
informazioni utili sulla personalità e
sulla genitorialità dei protagonisti
Minnesota Multiphasic Personality Inventory - 2
(Hathaway, McKinley, 1989)
obiettivi strumenti
www.obiettivopsicologia.it
Lo psicologo nella prima fase/strumenti
• Il Fertility Problem Inventory
esamina cinque aree
1) Desiderio di genitorialità
inteso come bisogno;
2) L’area delle relazioni sociali;
3) L’area della sessualità;
4) L’area della vita di coppia;
5) Il rifiuto di progettare
una vita senza figli
• Il COPE-NVI prende in
considerazione cinque
dimensioni:
1) Sostegno sociale;
2) Strategie di evitamento;
3) Attitudine positiva;
4) Orientamento al
problema;
5) Orientamento trascendente.
www.obiettivopsicologia.it
Approccio psicologico alle coppie infertili
L’insorgenza e la
cronicizzazione dei
vari disturbi
psicologici
dipende:
La durata
dell’infertilità e la
tipologia dei
trattamenti
Aspetti individuali
(struttura della
personalità, storia
personale, stile
cognitivo)
Fattori ambientali
(presenza o meno di
supporti sociali,
contesto
socioculturale di
appartenenza)
www.obiettivopsicologia.it
Approccio psicologico alle coppie infertili
L’approccio psicologico con le coppie infertili si differenzia
dalle normali richieste d’aiuto per diversi motivi:
Il servizio di counseling non prevede generalmente
un trattamento prolungato
L’obiettivo sin dalle primissime consulenze è fornire
supporto piuttosto che formulare una diagnosi
Il servizio di counseling presenta un setting molto
particolare e dettato dalle esigenze della coppia
Il servizio di counseling è strettamente legato alle
pratiche di PMA
www.obiettivopsicologia.it
Intervento psicologico per coppie infertili
Infertilità
Riconoscimento
problema
Sottoporsi a
esami e
valutazioni
cliniche
Trattamentodei
problemi di
infertilità
Ulteriori
trattamenti e
diagnosi
addizionali dopo
altri esami clinici
Trattamenti di
riproduzione
assistita in
laboratorio
(FIVET, ICSI,
eterologa)
Decisione di
interrompere i
trattamenti e
ridefinire la
famiglia
www.obiettivopsicologia.it
Lutto, coping e resilienza nell’infertilità di coppia
Dott.ssa Maria Teresa Laura Abbruzzese
Psicologa, Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale
FONDAZIONESERONO.org
L’infertilità, intesa come impossibilità di donare la vita e di allargare i
propri affetti, rappresenta la mancata testimonianza familiare e sociale
della scelta di amore di una coppia.
È una ferita che colpisce l’identità personale e il proprio sé proiettato nel
futuro e comporta un dolore paragonabile a una “esperienza di lutto” e di
perdita, come il divorzio o la morte di una persona cara e, per questo
motivo, produce un notevole impatto sulla qualità di vita di una persona.
La coppia si trova a vivere una dimensione di incompiutezza che investe
l’area affettiva, l’area relazionale e quella lavorativa.
Alcuni autori hanno sottolineato la somiglianza tra il dolore per la scoperta
dell’infertilità e il dolore di un lutto per la perdita di una persona cara.
Il lutto dell’infertilità
Dott.ssa Maria Teresa Laura Abbruzzese
FONDAZIONESERONO.org
La differenza sta nel fatto che l’elaborazione di un lutto attraversa delle
fasi prestabilite, mentre il dolore causato dall’infertilità non segue delle
fasi ma è ciclico, perché si ripresenta ogni mese con la comparsa del
ciclo mestruale e ogni qualvolta la coppia si trova a vivere eventi come la
nascita dei figli di amici e parenti. Nello stesso tempo è un dolore che
può essere definito lineare.
L’infertilità viene anche definita un problema clinico “atipico” poiché
coinvolge la coppia nel suo insieme e non soltanto la persona infertile:
nega il raggiungimento di un importante obiettivo di vita, la genitorialità
biologica.
Inoltre, il soggetto infertile può essere condotto a una grave svalutazione
di sé, a una bassa autostima e alla messa in dubbio della propria
femminilità o mascolinità.
Strategie di coping
Dott.ssa Maria Teresa Laura Abbruzzese
FONDAZIONESERONO.org
Diversi sono gli studi sulle strategie di coping messe in atto dai soggetti
per superare il lutto dell’infertilità.
Sicuramente tra le varie strategie di coping quella che riesce a far
superare meglio il dolore e lo stress legato alla sterilità è l’accettazione
della responsabilità.
Questa, se assunta da entrambi i partner, aiuta la coppia sia nel momento
della diagnosi sia nella scelta del trattamento da intraprendere: infatti le
coppie in cui si riscontrano i più bassi livelli di stress e un migliore
adattamento coniugale sono risultate essere quelle in cui entrambi i
partner non si assumevano la responsabilità esclusiva per l’infertilità.
Resilienza
Dott.ssa Maria Teresa Laura Abbruzzese
FONDAZIONESERONO.org
“permette di recuperare nuovi scenari d’identità, di colmare vuoti e di costruire ponti tra
ciò che si è perduto, ciò che resta e ciò che è in divenire” (Walsh, 2008).
Tuttavia, la capacità di accettare e superare le sfide connesse a un evento critico è legata
a tre fondamentali ambiti di funzionamento del gruppo familiare:
1 i sistemi di credenze ereditati dalla famiglia di origine;
2 i pattern organizzativi che implicano flessibilità, senso di coerenza, capacità di
utilizzare le proprie risorse interne ed esterne;
3 i processi comunicativi che consentono la condivisione delle emozioni e permettono
l’utilizzo di strategie di coping.
Per Ridenour et al. la resilienza alla sterilità è da considerare come: "il
risultato di interconnessioni tra i fattori esterni alla coppia, le percezioni
individuali, le interazioni e le percezioni collettive.
The Infertility Resilience Model: Assessing Individual, Couple, and External Predictive
Factors
Aaron F. Ridenour Æ Jeremy B. Yorgason Æ Brennan Peterson
Contemp Fam Ther (2009) 31:34–51
Conclusioni
La scoperta dell’infertilità e la scelta di intraprendere
un percorso di PMA sono difficili da superare per una
coppia.
Se però vengono attuate da entrambi i partner le giuste
strategie di coping ed è presente nella coppia attitudine
alla resilienza, la possibilità di affrontare un percorso
di PMA avrà meno probabilità di infrangere l’unità
della coppia, proteggendola dallo stress e portandola
ad avere maggiori possibilità di concludere
positivamente il percorso.
Conclusioni
La scoperta dell’infertilità e la scelta di intraprendere
un percorso di PMA sono difficili da superare per una
coppia.
Se però vengono attuate da entrambi i partner le giuste
strategie di coping ed è presente nella coppia attitudine
alla resilienza, la possibilità di affrontare un percorso
di PMA avrà meno probabilità di infrangere l’unità
della coppia, proteggendola dallo stress e portandola
ad avere maggiori possibilità di concludere
positivamente il percorso.
Psicologia della coppia sterile cesare  marolla
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Psicologia della coppia sterile cesare marolla

  • 1. Ginecologia e resilienza C. Marolla (Corato - Bari) ostetrico ginecologo M.T.L. Abbruzzese (Bari) psicologa psicoterapeuta
  • 2. FIGURE PROFESSIONALI COINVOLTE GINECOLOGO ENDOCRINOLOGO GENETISTA ONCOLOGO BIOLOGO PSICOLOGO SESSUOLOGO ANDROLOGO
  • 3. FIGURE PROFESSIONALI COINVOLTE GINECOLOGO ENDOCRINOLOGO GENETISTA ONCOLOGO BIOLOGO PSICOLOGO SESSUOLOGO ANDROLOGO
  • 4. Si può stimare, per difetto, che circa il 15-20% (OMS) delle coppie abbia problemi di fertilità, della sessualità o entrambi. Intervento di proposta (o formativo) Intervento di risposta (o terapeutico) Unpo’didati
  • 5. Sessualità e riproduzione rappresentano due entità indivisibili: necessitano perciò di una struttura assistenziale speciale che abbia come bersaglio non la salute del singolo individuo ma dell’entità coppia, che sempre condivide tali patologie. Una equipe di esperti (medico di medicina generale, ginecologo e andrologo, psicologo) deve operare in un concerto armonico al fine di raccogliere e affrontare il disagio riproduttivo e sessuale con due valenze:
  • 6. - preventiva (per facilitare la diagnosi precoce di altre malattie con conseguenze ben più gravi sulla salute dell’individuo), realizzando un intervento di proposta o formativo - terapeutica (per facilitare la ripresa della fertilità e sessualità con strategie specifiche e, soprattutto, con modifiche dello stile di vita), realizzando un intervento di risposta diagnostico- terapeutico.
  • 7. L’intervento diagnostico-terapeutico si deve articolare secondo il modello di rete “hub and spokes”: L’intervento primario è un tipico compito del medico di medicina generale che intercetta e decodifica i disagi. L’intervento secondario è delegato a strutture d’accoglienza ambulatoriale dislocate il più diffusamente possibile (per esempio i consultori, gli ambulatori ospedalieri di sterilità), in cui siano presenti competenze specialistiche, già previste dalla attuale normativa, a cui va aggiunta la figura dell’andrologo. L’intervento terziario è svolto in Centri ove operino figure ad alta qualificazione, in cui l’utenza possa trovare una precoce risposta alle problematiche sia riproduttive che sessuali.
  • 8. L’intervento diagnostico-terapeutico si deve articolare secondo il modello di rete “hub and spokes”: L’intervento primario è un tipico compito del medico di medicina generale che intercetta e decodifica i disagi. L’intervento secondario è delegato a strutture d’accoglienza ambulatoriale dislocate il più diffusamente possibile (per esempio i consultori, gli ambulatori ospedalieri di sterilità), in cui siano presenti competenze specialistiche, già previste dalla attuale normativa, a cui va aggiunta la figura dell’andrologo. L’intervento terziario è svolto in Centri ove operino figure ad alta qualificazione, in cui l’utenza possa trovare una precoce risposta alle problematiche sia riproduttive che sessuali.
  • 9. Lo Studio della Coppia Infertile: Competenze, Collaborazioni, Previste e Prevedibili… HUB & SPOKE
  • 10. Lo Studio della Coppia Infertile: Competenze, Collaborazioni, Previste e Prevedibili... MEDICINA DIADICA HUB & SPOKE o LIVELLI.
  • 11. Lo Studio della Coppia Infertile: Competenze, Collaborazioni, Previste e Prevedibili… PROGETTO ONCOFERTILITA’ HUB & SPOKE o LIVELLI MEDICINA DIADICA
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  • 14.
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  • 18. Y=ax+ b Urologia Entità della cistite Y=ax+ b Medicina del singolo Entità del problema Uropathogenetic E. Coli (Numero di colonie) insulto patogenetico Mario Maggi
  • 19. Y=ax+ b Medicina del singolo Entità del problema Entità del problema Y=ax2 Medicina diadica insulto patogenetico insulto patogenetico Mario Maggi
  • 20. • L’andrologo deve “intercettare” il maschio della coppia infertile all’inizio iter diagnostico-terapeutico: 1. Perché l’infertilità è una malattia 2. Perché la coppia diventa più sana 3. Perché è economico 4. Perché è una legge dello Stato
  • 23.
  • 25. Oncofertilità: una nuova disciplina, perché … «Il cancro non è una coccarda rosa»
  • 26. BACKGROUND BACKGROUND BACKGROUND Oncofertilità= oncologia + medicina della riproduzione umana Aumentare la possibilità di preservazione della fertilità nei pazienti con diagnosi oncologica
  • 27. La valutazione della paziente oncologica : oncofertilità E’ una nuova specialità ? E’ necessario un ambulatorio dedicato ? Oncologo ? Medico della PMA? Team ?
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  • 29. The field of oncofertility was developed in 2006 with the express purpose of preserving, expanding, and restoring the reproductive future of cancer patients whose treatment may have compromised their fertility. Woodruff TK. The emergence of a new interdiscipline: oncofertility. Cancer Treat Res. 2007; 138:3–11. The Oncofertility Consortium coordinates clinicians, researchers and psychologists. American Society of Clinical Oncology (ASCO) and American Society of Reproductive Medicine (ASRM) support oncofertility ASCO and ASRM wrote guidelines.
  • 30. Cristofaro De Stefano Responsabile GOIP Oncofertilità AORN San Giuseppe Moscati Avellino Il modello organizzativo per i servizi di Oncofertilità
  • 31. Cryo-Onco-Network per la realizzazione di un network multi-specialistico tra U.O. di Ginecologia, Senologia, Urologia, Pediatria, Oncologia medica.
  • 32. Cryo-Onco-Network per la realizzazione di un network multi-specialistico tra U.O. di Ginecologia, Senologia, Urologia, Pediatria, Oncologia medica. 1) Approccio culturale al problema :spesso i pazienti oncologici in età riproduttiva non ricevono una consulenza adeguata. 2) Necessità di un’unità di approccio e gestione della problematica al fine di organizzare un percorso condiviso di consulenza, selezione dei pazienti e delle metodiche da proporre, timing delle procedure, follow-up degli esiti ostetrici e oncologici. 3) I criteri d’inclusione per la selezione dei pazienti a cui proporre trattamenti volti alla preservazione della fertilità non sono univoci. E’ necessario definire dei criteri condivisi. 4) Necessità di sviluppare linee di ricerca. 5) Definizione del problema dei costi (anche modifica per nota 74 e 51) e necessità di avere nella regione un interlocutore di riferimento.
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  • 34. Neoplasie in età fertile: valutazioni epidemiologiche
  • 37. HUB (caratteristiche) Oncologia Psico- oncologia Centro PMA Biobanca Pediatria Servizio Oncofertilità HUB & SPOKES (Mozzo e raggi) 1 onco-gyn 1 medico riproduzione 1 laparoscopista (+2 sostituti) 5 isteroscopisti (diag e oper) 2 colposcopisti Ambulatorio gravidanza a rischio Presidio Ospedaliero Corato UOC Ginecologia ed Ostetricia ASL BA
  • 38. HUB 1 Regione Società Scientifiche MInistero Salute HUB 2 ISS Paziente HUB 1 ISS Società Scientifiche MInistero Salute HUB 2 Regione Paziente Rete interregionale
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  • 40. Conclusioni Si possono sintetizzare come segue i vantaggi derivanti dal programma: È’ un progetto che sposa il concetto delle “pari opportunità“ : viene offerta alla donna un’occasione per tentare di preservare la propria fertilità mediante la conservazione degli ovociti o di parte dell’ovaio, così come agli uomini è sempre stato consentito dalle Banche del Seme. E’ un’iniziativa importante sul piano psicologico, specie per le giovani donne che debbano affrontare la dolorosa esperienza del cancro: la speranza di poter conservare la fertilità è indubbiamente di notevole conforto ed è uno stimolo in più a fare di tutto per guarire. E’ un punto di contatto tra la Medicina della Riproduzione e l’Oncologia, che si adoperano in modo coordinato per il bene delle pazienti. E’ un progetto di ricerca importante ed innovativo, i cui costi sono ampiamente superati dai benefici umani e scientifici che da esso discendono.
  • 41. Dalla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) …. … Alla Procreazione Psicologicamente Assistita (PPA)
  • 42. • Lo psicologo-psicoterapeuta deve “intercettare”la coppia infertile all’inizio iter diagnostico-terapeutico: 1. Perché l’infertilità è una malattia 2. Perché la coppia diventa più sana 3. Perché è economico 4. Perché è una legge dello Stato
  • 43. PMA e il lavoro dello Psicologo “… Ogni centro per la PMA deve assicurare la presenza di un adeguato sostegno psicologico alla coppia, predisponendo la possibilità di una consulenza da parte di uno psicologo adeguatamente formato nel settore” (Linee guida L. 40/2004) Sebbene la consulenza psicologica sia un aspetto integrante della PMA, la presenza concreta di questo servizio nei centri è rara
  • 44. Lo psicologo nella prima fase L’intervento psicologico nella prima fase Valutare lo stress Esplorare le strategie di coping Gestire lo stress Fertility Problem Inventory (Newton, Sherrad e Glavac, 1999) e il COPE- NVI (Sica et al., 2008) MMPI-2 è uno dei test clinici più frequentemente utilizzato per fornire informazioni utili sulla personalità e sulla genitorialità dei protagonisti Minnesota Multiphasic Personality Inventory - 2 (Hathaway, McKinley, 1989) obiettivi strumenti www.obiettivopsicologia.it
  • 45. Lo psicologo nella prima fase/strumenti • Il Fertility Problem Inventory esamina cinque aree 1) Desiderio di genitorialità inteso come bisogno; 2) L’area delle relazioni sociali; 3) L’area della sessualità; 4) L’area della vita di coppia; 5) Il rifiuto di progettare una vita senza figli • Il COPE-NVI prende in considerazione cinque dimensioni: 1) Sostegno sociale; 2) Strategie di evitamento; 3) Attitudine positiva; 4) Orientamento al problema; 5) Orientamento trascendente. www.obiettivopsicologia.it
  • 46. Approccio psicologico alle coppie infertili L’insorgenza e la cronicizzazione dei vari disturbi psicologici dipende: La durata dell’infertilità e la tipologia dei trattamenti Aspetti individuali (struttura della personalità, storia personale, stile cognitivo) Fattori ambientali (presenza o meno di supporti sociali, contesto socioculturale di appartenenza) www.obiettivopsicologia.it
  • 47. Approccio psicologico alle coppie infertili L’approccio psicologico con le coppie infertili si differenzia dalle normali richieste d’aiuto per diversi motivi: Il servizio di counseling non prevede generalmente un trattamento prolungato L’obiettivo sin dalle primissime consulenze è fornire supporto piuttosto che formulare una diagnosi Il servizio di counseling presenta un setting molto particolare e dettato dalle esigenze della coppia Il servizio di counseling è strettamente legato alle pratiche di PMA www.obiettivopsicologia.it
  • 48. Intervento psicologico per coppie infertili Infertilità Riconoscimento problema Sottoporsi a esami e valutazioni cliniche Trattamentodei problemi di infertilità Ulteriori trattamenti e diagnosi addizionali dopo altri esami clinici Trattamenti di riproduzione assistita in laboratorio (FIVET, ICSI, eterologa) Decisione di interrompere i trattamenti e ridefinire la famiglia www.obiettivopsicologia.it
  • 49. Lutto, coping e resilienza nell’infertilità di coppia Dott.ssa Maria Teresa Laura Abbruzzese Psicologa, Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale FONDAZIONESERONO.org L’infertilità, intesa come impossibilità di donare la vita e di allargare i propri affetti, rappresenta la mancata testimonianza familiare e sociale della scelta di amore di una coppia. È una ferita che colpisce l’identità personale e il proprio sé proiettato nel futuro e comporta un dolore paragonabile a una “esperienza di lutto” e di perdita, come il divorzio o la morte di una persona cara e, per questo motivo, produce un notevole impatto sulla qualità di vita di una persona. La coppia si trova a vivere una dimensione di incompiutezza che investe l’area affettiva, l’area relazionale e quella lavorativa. Alcuni autori hanno sottolineato la somiglianza tra il dolore per la scoperta dell’infertilità e il dolore di un lutto per la perdita di una persona cara.
  • 50. Il lutto dell’infertilità Dott.ssa Maria Teresa Laura Abbruzzese FONDAZIONESERONO.org La differenza sta nel fatto che l’elaborazione di un lutto attraversa delle fasi prestabilite, mentre il dolore causato dall’infertilità non segue delle fasi ma è ciclico, perché si ripresenta ogni mese con la comparsa del ciclo mestruale e ogni qualvolta la coppia si trova a vivere eventi come la nascita dei figli di amici e parenti. Nello stesso tempo è un dolore che può essere definito lineare. L’infertilità viene anche definita un problema clinico “atipico” poiché coinvolge la coppia nel suo insieme e non soltanto la persona infertile: nega il raggiungimento di un importante obiettivo di vita, la genitorialità biologica. Inoltre, il soggetto infertile può essere condotto a una grave svalutazione di sé, a una bassa autostima e alla messa in dubbio della propria femminilità o mascolinità.
  • 51. Strategie di coping Dott.ssa Maria Teresa Laura Abbruzzese FONDAZIONESERONO.org Diversi sono gli studi sulle strategie di coping messe in atto dai soggetti per superare il lutto dell’infertilità. Sicuramente tra le varie strategie di coping quella che riesce a far superare meglio il dolore e lo stress legato alla sterilità è l’accettazione della responsabilità. Questa, se assunta da entrambi i partner, aiuta la coppia sia nel momento della diagnosi sia nella scelta del trattamento da intraprendere: infatti le coppie in cui si riscontrano i più bassi livelli di stress e un migliore adattamento coniugale sono risultate essere quelle in cui entrambi i partner non si assumevano la responsabilità esclusiva per l’infertilità.
  • 52. Resilienza Dott.ssa Maria Teresa Laura Abbruzzese FONDAZIONESERONO.org “permette di recuperare nuovi scenari d’identità, di colmare vuoti e di costruire ponti tra ciò che si è perduto, ciò che resta e ciò che è in divenire” (Walsh, 2008). Tuttavia, la capacità di accettare e superare le sfide connesse a un evento critico è legata a tre fondamentali ambiti di funzionamento del gruppo familiare: 1 i sistemi di credenze ereditati dalla famiglia di origine; 2 i pattern organizzativi che implicano flessibilità, senso di coerenza, capacità di utilizzare le proprie risorse interne ed esterne; 3 i processi comunicativi che consentono la condivisione delle emozioni e permettono l’utilizzo di strategie di coping. Per Ridenour et al. la resilienza alla sterilità è da considerare come: "il risultato di interconnessioni tra i fattori esterni alla coppia, le percezioni individuali, le interazioni e le percezioni collettive.
  • 53. The Infertility Resilience Model: Assessing Individual, Couple, and External Predictive Factors Aaron F. Ridenour Æ Jeremy B. Yorgason Æ Brennan Peterson Contemp Fam Ther (2009) 31:34–51
  • 54. Conclusioni La scoperta dell’infertilità e la scelta di intraprendere un percorso di PMA sono difficili da superare per una coppia. Se però vengono attuate da entrambi i partner le giuste strategie di coping ed è presente nella coppia attitudine alla resilienza, la possibilità di affrontare un percorso di PMA avrà meno probabilità di infrangere l’unità della coppia, proteggendola dallo stress e portandola ad avere maggiori possibilità di concludere positivamente il percorso.
  • 55. Conclusioni La scoperta dell’infertilità e la scelta di intraprendere un percorso di PMA sono difficili da superare per una coppia. Se però vengono attuate da entrambi i partner le giuste strategie di coping ed è presente nella coppia attitudine alla resilienza, la possibilità di affrontare un percorso di PMA avrà meno probabilità di infrangere l’unità della coppia, proteggendola dallo stress e portandola ad avere maggiori possibilità di concludere positivamente il percorso.