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I.P.S.S.C.T. C.Musatti
     TESINA DI TERZA AREA
     “La Riviera del Brenta”




“OPERATORE DEI SERVIZI INCOMING”
    Studente: Stivanello Alessia
              Classe V° B
          A.S. 2009/2010
Indice
 La  Riviera del
  Brenta
 Stra
 Fiesso
 Dolo
 Mira
 Oriago
 Malcontenta
 Fusina
 La Riviera fiorita
 La calzatura
 Villa Foscarini Rossi
Introduzione
La Riviera del Brenta è la zona urbana, storico paesaggistica,
distribuita lungo il "Naviglio del Brenta“.
L'area è caratterizzata dalla presenza di moltissime ville, costruite
tra il XVI e il XVIII secolo dalle famiglie patrizie veneziane, che
testimoniano la potenza aristrocratica dell'epoca. A quell'epoca la
Riviera veniva raggiunta solo spostandosi in barca, mentre le strade
attuali sono state costruite successivamente.
La Riviera del Brenta
I nobili veneti venivano trasportati sul fiume da un battello
chiamato Burchiello trainato dalle rive da uomini, buoi o
cavalli, mentre le merci erano trasportate da barche chiamate Burci.
Ancora oggi la crociera lungo la Riviera del Brenta costituisce
un‟attrattiva turistica.
ll corso d‟acqua del Naviglio rivestì un importante ruolo come via di
comunicazione tra la laguna di Venezia e il padovano.
LEGENDA
Colore    Abbinament
          o
giallo    località
viola     chiese
rosso     ville
azzurro   canali
Il Naviglio del Brenta




Il Naviglio delBrenta cheBrenta da Stra eèsfocia in laguna presso
km) del fiume
                Brenta o
                          parte
                                Vecchia un ramo minore (27,37
Fusina, attraversando i comuni di Fiesso d'Artico, Dolo e Mira.
Tramite il canale Piovego, che collega il Brenta tra Stra e Padova, il
naviglio rappresenta il collegamento fluviale fra la laguna di Venezia
e Padova.
Stra
Celebre nel mondo per le sue stupende residenze patrizie e in
particolare per Villa Pisani, con il suo salone da ballo affrescato dal
Tiepolo, le scuderie, il parco, il labirinto descritto anche da Gabriele
D'Annunzio nel 'Fuoco„, Stra deve il nome proprio all'essere sulla
famosa strada romana che da Padova portava ad Altino e ad
Aquileia. Ricchissima di opere d'arte incorniciate in una natura
rimasta qua e là intatta, è tuttavia una cittadina molto importante dal
punto di vista industriale, capoluogo di quel distretto della calzatura
fondato dal suo cittadino più illustre, G. Luigi Voltan.
Villa Pisani “Nazionale”
Fu realizzata dall‟architetto Francesco Maria Preti e richiama per
concezione la residenza reale francese di Versailles, a Stra.
Imponente e sfarzosa, presenta anche una curiosità assolutamente
da vedere: un labirinto, caratteristico dei giardini all‟italiana, situato
nel parco. La villa fu acquistata da Napoleone e successivamente
dagli Asburgo.
Il parco

           Il parco di Villa Pisani
           è vincitore del parco
           più bello d‟Italia 2008.
Nonostante lo sviluppo
attuale della vegetazione,
l‟impianto geometrico
settecentesco è ancora
evidente.
Il parco, infatti, viene
considerato “la Versailles del
Brenta” sia per la sua
estensione, sia per le norme
classiche di regolarità,
simmetria e geometria che lo
distinguono.

                                 In alcuni settori del parco
                                 i tigli, i platani, i faggi e i
                                 caprini vengono lasciati
                                 crescere liberamente e
                                 sono sistemati con armonia
                                 con le numerose statue,
                                 secondo la nuova moda
                                 ottocentesca del giardino
                                 all‟inglese.
Il labirinto
Esso è un altro elemento            In origine il labirinto vegetale non
                                    era spiegato come semplice
simbolico che va situato tra le     arricchimento ornamentale del
prime realizzazioni nella villa,    giardino, ma aveva un significato
concepito inizialmente come         magico e simbolico: alludeva alla
circolare ed ispirato alla Dea      ricerca di sé come un‟avventura
Minerva, per un rituale ritrovo     durante la quale era possibile
della saggezza.                     smarrirsi: rappresentava, inoltre,
                                    l‟espressione del supremo
È costituito da un insieme di       governo dell‟uomo sulla natura.
paesaggi disposti in modo da
                                    Esso era presente in Francia nel
intersecarsi capricciosamente per   tardo Medioevo ma si affermerà in
rendere difficile l‟orizzontarsi,   Italia solo a partire dal 1550 e il
spesso formato da siepi ed usato    1650 assumendo una tipologia
come elemento decorativo di         definita “labirinto d‟amore”, che è
parchi e giardini.                  poi quella di Stra.
Villa Foscarini Rossi
Fra le ville da non perdere, merita una visita anche questa, a
Stra, in provincia di Venezia. Edificata da un architetto ignoto alla
metà del XVI secolo, vanta una splendida facciata dove si
riscontrano comunque echi palladiani, soprattutto nel pronao.
Villa Loredan
Questa Villa Veneta, di origine cinquecentesca, è costituita da due
fabbricati che si fronteggiano.
Entrambi con pianta veneziana e grandi trifore archivoltate. Fu
dimora del potente doge Francesco Loredan.
Ospita nel parco eventi culturali e manifestazioni enogastronomiche.
Villa Barbariga
La Barbariga", o Lazara Pisani, venne
"
costruita da Alvise Pisani e passò a
Chiara Pisani che aveva sposato un
Barbarigo, da cui il nome rimasto
all‟edificio. Originariamente era costituita
solo dal corpo centrale, le due ali
simmetriche furono aggiunte alla fine del
„700 conferendole l‟aspetto allungato e
unitario che si coglie nella vista dal
Brenta. Il versante che si apre verso il
vasto giardino rivela la presenza di più
corpi: i portici, le residenze dei contadini, i
magazzini e la villa padronale. All‟interno
si trova un gran numero di stucchi
policromi che adornano molte stanze
come la sala degli stucchi cinesi e la sala
della caccia.
Fiesso d‟Artico
Fiesso d'Artico è un comune della provincia di Venezia, nel cuore
della riviera del Brenta. È famoso per le industrie di calzatura e per
uno dei più grandi impianti geotermici della provincia di Venezia.
Villa Soranzo
Tipico edificio veneto del cinquecento, a due piani, vi si accede
attraverso una grande scalinata, che porta al salone principale. La
facciata è arricchita dal balcone a balaustra in pietra e da una ricca
decorazione ad affresco che con finzione illusionistica, trasforma la
sobria architettura in un ricco prospetto. All'interno sono custoditi
ornamenti ad affreschi e tre pregievoli caminetti decorati da stucchi.
Dolo
Il territorio del comune si trova al centro della Riviera del Brenta,
estendendosi su entrambe le rive del Naviglio. In corrispondenza del
centro di Dolo, il Naviglio si sdoppia formando la cosiddetta isola
Bassa. L'area è solcata da numerosi altri corsi d'acqua, piccoli rii e
canali di scolo come la Seriola Veneta, il Serraglio, il Brentoncino e il
Tergolino.
Duomo di San Rocco
Fra i monumenti di arte religiosa spicca il Duomo, dedicato a San
Rocco. Edificato nella metà del „700 nel luogo dove esisteva una
antica cappella dedicata al Santo, si distingue per la sobrietà delle
linee architettoniche ispirate a quei canoni neopalladiani che, intorno
alla metà del Settecento, influenzarono molte costruzioni religiose
soprattutto veneziane. Il progetto della chiesa e del campanile è
ritenuto opera degli architetti G. Bergami e G. Fossati (1705 - 1785).
Villa Ferretti Angeli
La Villa Ferretti-Angeli fu costruita nel 1608 su progetto di Vincenzo
Scamozzi. Da alcune incisioni del Costa o nella stampa eseguita per
Voikamer, la parte esterna del complesso immobiliare non appare
molto diversa da come doveva essere nel '700: la facciata scandita
dall'ordine gigante ionico, il pianterreno caratterizzato da un bugnato
rustico, i pinnacoli dei camini lungo il prospetto nord. Si sono
conservati i cancelli originari, con i pilastri cilindrici che portano anfore
del primo Seicento, nel timpano a sud, gli angeli reggiscudo sono
ancora quelli scolpiti, si presume, da Francesco Albanese
contemporaneo allo Scamozzi.
Villa Badoer Fattoretto
In località Sambruson, tra Via Badoera e Via E.Tito dietro il
Naviglio del Brenta, si trova Villa Badoer Fattoretto, della prima metà
del '700. Residenza estiva dei Badoer, fino al 1945 ospitò il barone
De Chantal. All‟interno della villa è allestita una mostra di attrezzi
agricoli, frutto di molti anni di ricerca, a testimonianza dei tempi
andati.
La Seriola
La Seriola è un canale artificiale che nasce a Dolo e arriva fino a
Moranzani, scavata tra il 1609 e il 161, lunga 13,5 chilometri e larga
quasi un metro.
Questo canale era molto importante perchè portava l'acqua potabile
a Venezia. Nel punto in cui la Seriola devia dal Brenta, c„è
un'iscrizione marmorea: HINC POTUS URBIS (da qui l'acqua
potabile per la città).
Il nome Seriola o Ceriola, nell'antico dialetto veneziano, significa
piccolo o stretto corso d'acqua.
La Seriola, per ordine dei Savi Esecutori alle Acque, doveva restare pulita,
perchè l'acqua doveva essere potabile, perciò chi la inquinava doveva
pagare pesanti multe; era stata inoltre costruita a una certa distanza dal
Brenta perchè lungo il suo percorso potesse acquistare limpidezza; arrivata
sul posto l'acqua passava attraverso una serie di vasche perchè si potesse
filtrare e lasciare le impurità.
Mira
L'area urbana, posta a metà strada tra Padova e Venezia, si
estende lungo il Naviglio del Brenta, sul quale si affacciano le Ville
che i veneziani edificarono tra il 1500 e il 1700.
A sud-est si estendono le barene, affacciate alla laguna di
Venezia, un ambiente costituito da un insieme di isolotti collegati da
canali, le quali costituiscono un terzo della superficie del comune. Il
territorio comunale è solcato da numerosi corsi d'acqua, oltre al
Naviglio, sia naturali che artificiali.
Chiesa di San Nicolò
L‟intitolazione a San Nicolò della chiesa testimonia il ruolo
fondamentale dei barcaioli nell‟economia del paese nei secoli
passati. San Nicolò era infatti il loro patrono e Mira, in Turchia, era la
sua città di origine. Mira divenne poi anche il nome del paese
sostituendo quello più antico di Cazoxana. Nei secoli, pur
mantenendo l‟originale struttura perimetrale, la chiesa ha subito
numerosi rimaneggiamenti. Anche il campanile attuale non è quello
originale ma una costruzione novecentesca. L‟interno è a tre navate
con decorazioni tardo-settecentesche del presbiterio; mentre sulla
navata sinistra merita attenzione una pala raffigurante “Sant‟Antonio
da Padova e Gesù Bambino”.
Villa Bon
Per Villa Bon si può parlare di due facciate, una rivolta verso il
Naviglio e l‟altra verso il giardino. Entrambe sono sormontate da un
timpano, ma quella che da sul Brenta ha le lesene di bugnato che
marcano tutta la facciata. In cima alle bugne d'angolo ci sono dei
vasi ben lavorati. Il prolungamento dell'edificio verso sud è dovuto
ad un restauro, al quale si fanno risalire anche gli abbellimenti
all'interno con affreschi (attribuiti al padovano Costantino Cedini,
1741-1811) e stucchi.
Villa Widmann-Foscari
Realizzata durante il Settecento (Tirali), questa magnifica villa ha
visto ospiti illustri (Goldoni, Stavinski, D'Annunzio...).
Un grazioso Giardino immerso in una lussureggiante vegetazione
è popolato da dei, ninfee e amorini. Riccamente decorato il Salone
delle Feste, ove si possono ammirare stupendi affreschi.
Villa Alessandri
È    una tipica costruzione
cinquecentesca. È stata costruita
dai Corbelli verso la fine del '500,
poi tra il 1692 e il 1711 Cesare
Alessandri fa costruire la
foresteria. Osservando le stampe
fatte dal Cornelli, dal Volkamer e
dal Costa si possono notare già
alcuni cambiamenti.
Villa Barchessa Valmarana




In una delle anse più suggestive e scenografiche del Brenta si erge il
complesso architettonico di villa Valmarana, oggi purtroppo privo del
cinquecentesco corpo padronale della villa, abbattuta nei primi anni
del '900.
Villa Contarini
La costruzione della Villa Contarini detta “dei Leoni”, viene fatta risalire
al 1558, per volontà del Procuratore di San Marco, Federico Contarini. E'
un palazzo maestoso e compatto la cui struttura interna prevede su
entrambi i piani un grande salone centrale e le stanze disposte ai quattro
angoli.
Villa Principe Pio
I lavori di costruzione di questa villa dovrebbero essere stati
conclusi entro il 1729. Nella stampa del Costa si può notare la
ricchezza della sua facciata: al settore centrale in aggetto
all'abbaino molto decorato. Inoltre risaltano lo grande stemma, gli
elementi decorativi sopra le finestre ed il portale archivoltato.
L'abbaino è stato rifatto nell'800 ed ora non ha nulla di simile
all'originale, inoltre è stato tolto lo stemma.
Villa Querini Stampalia




Lo stile architettonico è quello del Cinquecento, anche se la villa ha
subito qualche rimaneggiamento in epoca successiva. Consta di due
piani e sottotetto con adiacenze simmetriche. All‟interno si trovano
numerosi affreschi recentemente restaurati che potrebbero i parte
essere opera del Tintoretto. Il Tiozzo ha attribuito inoltre alcune parti a
Bonifanzio dei Pirati e Andrea Schiavone.
Oriago
Oriago è una frazione del Comune di Mira, in provincia di Venezia.
Ad Oriago si trova un cippo di mattoni, chiamato "il Termine", che
fino ai primi anni del 1400 serviva per segnare il confine tra i territori
di Padova e la Repubblica di Venezia .
Chiesa di Santa Maria
Maddalena
 La chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Maddalena
 presenta un campanile romanico a cella ottagonale decorato da
 formelle di terracotta. La chiesa, iniziata nel „400 e modificata nel
 secolo successivo, è a navata unica con cappelle laterali. Tra le tele
 conservate all‟interno è interessante quella posta sulla nave di
 destra, “noli me tangere” attribuita a Francesco Vecellio (1475-
 1559). Il soffitto è opera moderna (1947), realizzata da Beppi
 Spolaor (1910-1950).
Villa Gradenigo
La Gradenigo si presenta con forme quadrate come quella dei
palazzi cinquecenteschi veneziani. Il balconcino centrale nel piano
nobile indica ancora la localizzazione del salone. Presenta tracce di
affreschi nel prospetto principale.
Villa Mocenigo
La Villa è di epoca tardo cinquecentesca o dei primi del Seicento.
E‟ rimasta sostanzialmente identica alle riproduzioni del Costa (XVIII
secolo), dalle quali differisce per delle diverse mura di cinta. Nel '700
la villa venne rifatta dai Mocenigo, conservando la planimetria
preesistente. La facciata segue uno sviluppo longitudinale: si è dato
risalto al settore centrale e gli si è posto sopra un timpano ad
ammorbidire l'intera struttura. La villa colpisce per il disegno
limpidissimo e la regolarità delle finestre. Di notevole pregio il
giardino retrostante. Oggi è la sede della facoltà di "economia e
gestione dei servizi turistici" dell'Università di Venezia.
Malcontenta




La Malcontenta è una località della provincia di Venezia, divisa in
due dal Naviglio del Brenta. Sin dal passato la Malcontenta ha
rappresentato un importante punto di passaggio lungo il percorso
fluviale che mette in comunicazione Venezia a Padova: all'altezza
del centro si dirama dal Brenta il canale Bondante, che sfocia nella
laguna veneta.
Chiesa di Sant‟Ilario
 Il titolo religioso dell'Abbazia Sant'Ilario è passato nel 1919 alla
 chiesa della Malcontenta, nel passato dipendente dalla chiesa
 di Gambarare e dal 1924 parrocchia della diocesi di Venezia
 (vic. di Gambarare). Dal 1949 la chiesa della Malcontenta ha
 ripreso il titolo abbaziale.
Villa Foscari “La Malcontenta”
V   illa Foscari detta La Malcontenta è una villa veneta costruita da Andrea
Palladio nel 1559 a Malcontenta, lungo il Naviglio del Brenta, per i fratelli Nicolò
e Alvise Foscari.
Fusina
Fusina era anticamente nota come Lixa o Lizza Fusina (è citata per la
prima volta nel 1191). Riguardo al toponimo si sono avanzate molte
ipotesi: se Fusina significa chiaramente "officina", è ancora incerta la
derivazione di Lizza.
Fino al 1926 Fusina era compresa nel comune di Mira.
Curiosità e tradizioni
I giardini
Spesso oggi sono scomparsi i giardini che fin dall‟inizio furono i veri
protagonisti della villeggiatura. In origine erano molto ampi e lo
schema rimase immutato fino al Settecento, quando si volle dare più
spicco all‟elemento della natura e si creò un rapporto di armonia tra
paesaggio ed elementi architettonici, quali le colonne, gli archi, i
portici, le gradinate, i cancelli ecc. Da sempre l‟arte del giardino si
rifaceva alla tradizione di ricreare l‟universo in miniatura,
arricchendolo di alberi da frutto, fiori, laghetti, riserve di pesca e
caccia.
Il giardino era per elezione il luogo degli idilli amorosi e la meta ideale
per i veneziani, costretti tra palazzi e rii e bramosi di lasciare per un
po‟ i traffici cittadini. Questi periodi di villeggiatura si intensificarono
specialmente quando non furono più necessarie le fortificazioni. In
particolare l‟acqua aveva una funzione rilevante, non solo per l‟utilità
con le peschiere, ma anche perché creava una vera atmosfera
musicale. Le fontane infatti erano situate nei punti strategici, mentre i
nifei davano adito a recessi segreti.
Nel tardo Cinquecento anche il giardino divenne mezzo per
manifestare il potere e la ricchezza del proprietario: si adornò così di
labirinti, belvedere, teatri all‟aperto, statue mitologiche, giochi d‟acqua.
Questo fino al Seicento, quando il giardino riproduceva i capricci, gli
svolazzi e gli imprevisti prospettici delle abitazioni. Un cambiamento si
avvertì nel tardo Settecento, quando, in conformità con le correnti
artistiche e letterarie romantiche provenienti dall‟Inghilterra, si
manifestò una reazione alla natura razionalmente organizzata
dall‟uomo.
Si diffuse pertanto il cosiddetto giardino all‟inglese, riproducente il
disordine naturalistico e pittoresco della natura, con laghetti,
collinette, tempietti neogotici, finte rovine, viali tortuosi, piante
esotiche, con l‟intento di ricreare il paesaggio naturale. Grandi
innovazioni furono apportate da Japelli, che creò intorno alle ville
aree di natura spontanea contrapposta ai giardini classici all‟italiana.
La Riviera fiorita
N     el 1547 il futuro re di Francia, Enrico III, navigò lungo la Riviera del
Brenta per incontrare il Doge a Venezia dal quale ottenne un prestito di 100
mila scudi senza interessi. L'accoglienza fu trionfale e da allora, oggi, come
un tempo, un corteo di imbarcazioni storiche cariche di oltre 1100 figuranti
e vogatori sfila lungo il Naviglio tra un folto pubblico festante rievocando
l'episodio.




I n 1547 the future king of France, Henry III, sailed along the Brenta
Riviera to meet the Doge in Venice from where he obtained a loan of
100.000 crowns without interest. The welcome was triumphant, and since
then, now, as before, a procession of historic boats laden with over 1100
rowers parade along the canal from a crowd cheering recalling the episode.
La tradizione calzaturiera della Riviera del Brenta (14 comuni in
provincia di Venezia) è relativamente recente e data dagli ultimi anni
dell'ottocento quando fu fondata la prima azienda a Stra. Questa
azienda aveva però la particolarità di essere la prima in Italia, nel
suo settore, ad essere completamente meccanizzata. E' stato
soprattutto nel secondo dopoguerra che si è verificata una grande
espansione del settore calzaturiero in quest'area, con prodotti che,
inizialmente di livello qualitativo piuttosto modesto, si sono andati via
via raffinando fino a diventare sinonimo di qualità, accuratezza e
raffinatezza, con un'attenzione ed una cura nei processi di
lavorazione derivanti dal carattere ancora artigiano di molte imprese.
Villa Foscarini Rossi
La storia
A Stra sorge il complesso architettonico secentesco di Villa Foscarini-
Rossi. Sulle rive del Brenta, le nobili famiglie veneziane costruirono
dimore importanti per la villeggiatura, specchio della loro ricchezza e
potenza. Secondo il costume aristocratico, i Foscarini chiamarono illustri
architetti, come Vincenzo Scamozzi, Francesco Contini, Giuseppe
Jappelli, pittori e decoratori, come Pietro Liberi e Domenico de
Bruni, affidando loro il compito di creare e decorare una residenza che
esprimesse l'importanza del casato, soprattutto da quando la famiglia
aveva dato alla Serenissima un Capitano da Mar e un Doge.
Il museo
In Villa sono ospitate due mostre permanenti: una, "Calzature
d'Autore" raccoglie i modelli più rappresentativi della produzione di
cinquant'anni della ROSSIMODA, che da anni realizza le
calzature dei più famosi stilisti italiani, francesi, americani (Fendi,
Genny, Yves Saint Laurent, Givenchy, Ungaro, Anne Klein,
Richard Tyler, Vera Wang e altri). L'altra mostra raccoglie una
parte della collezione d'arte moderna di Luigino Rossi, presidente
del Calzaturificio proprietario di Villa Foscarini.
Renè Caovilla
René Caovilla, figlio di un artigiano calzaturiero dei primi del „900,
deve il suo ingresso nel mondo del fashion grazie a Valentino
Garavani, che ne aveva scoperta l‟esistenza e aveva trasformato le
sue „sculture da calzare‟ in eleganti creazioni gioiello, sensuali e
preziose.
Bibliografia
Testi consultati
Centro studi Editori: “La Riviera del Brenta”
A. Baldan: “La Riviera del Brenta” Ed. Francisci - 1988
N. Baldan: “Ville e palazzi nella riviera del Brenta” Libraria Padovana Editrice -
    2005
Scuola Media G. Leopardi di Mira: ”La storia in villa”
E. Vulcano: “Toponomastica della riviera del Brenta” Libraria Padovana Editrice
    - 2004
F. Bondi, G. Mariacher: “ La calzatura della Riviera del Brenta”

Siti web consultati
www.rivieradelbrenta.it
www.wikipedia.it
www.comunedidolo.it

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La riviera del brenta

  • 1. I.P.S.S.C.T. C.Musatti TESINA DI TERZA AREA “La Riviera del Brenta” “OPERATORE DEI SERVIZI INCOMING” Studente: Stivanello Alessia Classe V° B A.S. 2009/2010
  • 2. Indice  La Riviera del Brenta  Stra  Fiesso  Dolo  Mira  Oriago  Malcontenta  Fusina  La Riviera fiorita  La calzatura  Villa Foscarini Rossi
  • 3. Introduzione La Riviera del Brenta è la zona urbana, storico paesaggistica, distribuita lungo il "Naviglio del Brenta“. L'area è caratterizzata dalla presenza di moltissime ville, costruite tra il XVI e il XVIII secolo dalle famiglie patrizie veneziane, che testimoniano la potenza aristrocratica dell'epoca. A quell'epoca la Riviera veniva raggiunta solo spostandosi in barca, mentre le strade attuali sono state costruite successivamente.
  • 4. La Riviera del Brenta I nobili veneti venivano trasportati sul fiume da un battello chiamato Burchiello trainato dalle rive da uomini, buoi o cavalli, mentre le merci erano trasportate da barche chiamate Burci. Ancora oggi la crociera lungo la Riviera del Brenta costituisce un‟attrattiva turistica. ll corso d‟acqua del Naviglio rivestì un importante ruolo come via di comunicazione tra la laguna di Venezia e il padovano.
  • 5. LEGENDA Colore Abbinament o giallo località viola chiese rosso ville azzurro canali
  • 6. Il Naviglio del Brenta Il Naviglio delBrenta cheBrenta da Stra eèsfocia in laguna presso km) del fiume Brenta o parte Vecchia un ramo minore (27,37 Fusina, attraversando i comuni di Fiesso d'Artico, Dolo e Mira. Tramite il canale Piovego, che collega il Brenta tra Stra e Padova, il naviglio rappresenta il collegamento fluviale fra la laguna di Venezia e Padova.
  • 7. Stra Celebre nel mondo per le sue stupende residenze patrizie e in particolare per Villa Pisani, con il suo salone da ballo affrescato dal Tiepolo, le scuderie, il parco, il labirinto descritto anche da Gabriele D'Annunzio nel 'Fuoco„, Stra deve il nome proprio all'essere sulla famosa strada romana che da Padova portava ad Altino e ad Aquileia. Ricchissima di opere d'arte incorniciate in una natura rimasta qua e là intatta, è tuttavia una cittadina molto importante dal punto di vista industriale, capoluogo di quel distretto della calzatura fondato dal suo cittadino più illustre, G. Luigi Voltan.
  • 8. Villa Pisani “Nazionale” Fu realizzata dall‟architetto Francesco Maria Preti e richiama per concezione la residenza reale francese di Versailles, a Stra. Imponente e sfarzosa, presenta anche una curiosità assolutamente da vedere: un labirinto, caratteristico dei giardini all‟italiana, situato nel parco. La villa fu acquistata da Napoleone e successivamente dagli Asburgo.
  • 9. Il parco Il parco di Villa Pisani è vincitore del parco più bello d‟Italia 2008.
  • 10. Nonostante lo sviluppo attuale della vegetazione, l‟impianto geometrico settecentesco è ancora evidente. Il parco, infatti, viene considerato “la Versailles del Brenta” sia per la sua estensione, sia per le norme classiche di regolarità, simmetria e geometria che lo distinguono. In alcuni settori del parco i tigli, i platani, i faggi e i caprini vengono lasciati crescere liberamente e sono sistemati con armonia con le numerose statue, secondo la nuova moda ottocentesca del giardino all‟inglese.
  • 11. Il labirinto Esso è un altro elemento In origine il labirinto vegetale non era spiegato come semplice simbolico che va situato tra le arricchimento ornamentale del prime realizzazioni nella villa, giardino, ma aveva un significato concepito inizialmente come magico e simbolico: alludeva alla circolare ed ispirato alla Dea ricerca di sé come un‟avventura Minerva, per un rituale ritrovo durante la quale era possibile della saggezza. smarrirsi: rappresentava, inoltre, l‟espressione del supremo È costituito da un insieme di governo dell‟uomo sulla natura. paesaggi disposti in modo da Esso era presente in Francia nel intersecarsi capricciosamente per tardo Medioevo ma si affermerà in rendere difficile l‟orizzontarsi, Italia solo a partire dal 1550 e il spesso formato da siepi ed usato 1650 assumendo una tipologia come elemento decorativo di definita “labirinto d‟amore”, che è parchi e giardini. poi quella di Stra.
  • 12. Villa Foscarini Rossi Fra le ville da non perdere, merita una visita anche questa, a Stra, in provincia di Venezia. Edificata da un architetto ignoto alla metà del XVI secolo, vanta una splendida facciata dove si riscontrano comunque echi palladiani, soprattutto nel pronao.
  • 13. Villa Loredan Questa Villa Veneta, di origine cinquecentesca, è costituita da due fabbricati che si fronteggiano. Entrambi con pianta veneziana e grandi trifore archivoltate. Fu dimora del potente doge Francesco Loredan. Ospita nel parco eventi culturali e manifestazioni enogastronomiche.
  • 14. Villa Barbariga La Barbariga", o Lazara Pisani, venne " costruita da Alvise Pisani e passò a Chiara Pisani che aveva sposato un Barbarigo, da cui il nome rimasto all‟edificio. Originariamente era costituita solo dal corpo centrale, le due ali simmetriche furono aggiunte alla fine del „700 conferendole l‟aspetto allungato e unitario che si coglie nella vista dal Brenta. Il versante che si apre verso il vasto giardino rivela la presenza di più corpi: i portici, le residenze dei contadini, i magazzini e la villa padronale. All‟interno si trova un gran numero di stucchi policromi che adornano molte stanze come la sala degli stucchi cinesi e la sala della caccia.
  • 15. Fiesso d‟Artico Fiesso d'Artico è un comune della provincia di Venezia, nel cuore della riviera del Brenta. È famoso per le industrie di calzatura e per uno dei più grandi impianti geotermici della provincia di Venezia.
  • 16. Villa Soranzo Tipico edificio veneto del cinquecento, a due piani, vi si accede attraverso una grande scalinata, che porta al salone principale. La facciata è arricchita dal balcone a balaustra in pietra e da una ricca decorazione ad affresco che con finzione illusionistica, trasforma la sobria architettura in un ricco prospetto. All'interno sono custoditi ornamenti ad affreschi e tre pregievoli caminetti decorati da stucchi.
  • 17. Dolo Il territorio del comune si trova al centro della Riviera del Brenta, estendendosi su entrambe le rive del Naviglio. In corrispondenza del centro di Dolo, il Naviglio si sdoppia formando la cosiddetta isola Bassa. L'area è solcata da numerosi altri corsi d'acqua, piccoli rii e canali di scolo come la Seriola Veneta, il Serraglio, il Brentoncino e il Tergolino.
  • 18. Duomo di San Rocco Fra i monumenti di arte religiosa spicca il Duomo, dedicato a San Rocco. Edificato nella metà del „700 nel luogo dove esisteva una antica cappella dedicata al Santo, si distingue per la sobrietà delle linee architettoniche ispirate a quei canoni neopalladiani che, intorno alla metà del Settecento, influenzarono molte costruzioni religiose soprattutto veneziane. Il progetto della chiesa e del campanile è ritenuto opera degli architetti G. Bergami e G. Fossati (1705 - 1785).
  • 19. Villa Ferretti Angeli La Villa Ferretti-Angeli fu costruita nel 1608 su progetto di Vincenzo Scamozzi. Da alcune incisioni del Costa o nella stampa eseguita per Voikamer, la parte esterna del complesso immobiliare non appare molto diversa da come doveva essere nel '700: la facciata scandita dall'ordine gigante ionico, il pianterreno caratterizzato da un bugnato rustico, i pinnacoli dei camini lungo il prospetto nord. Si sono conservati i cancelli originari, con i pilastri cilindrici che portano anfore del primo Seicento, nel timpano a sud, gli angeli reggiscudo sono ancora quelli scolpiti, si presume, da Francesco Albanese contemporaneo allo Scamozzi.
  • 20. Villa Badoer Fattoretto In località Sambruson, tra Via Badoera e Via E.Tito dietro il Naviglio del Brenta, si trova Villa Badoer Fattoretto, della prima metà del '700. Residenza estiva dei Badoer, fino al 1945 ospitò il barone De Chantal. All‟interno della villa è allestita una mostra di attrezzi agricoli, frutto di molti anni di ricerca, a testimonianza dei tempi andati.
  • 21. La Seriola La Seriola è un canale artificiale che nasce a Dolo e arriva fino a Moranzani, scavata tra il 1609 e il 161, lunga 13,5 chilometri e larga quasi un metro. Questo canale era molto importante perchè portava l'acqua potabile a Venezia. Nel punto in cui la Seriola devia dal Brenta, c„è un'iscrizione marmorea: HINC POTUS URBIS (da qui l'acqua potabile per la città). Il nome Seriola o Ceriola, nell'antico dialetto veneziano, significa piccolo o stretto corso d'acqua.
  • 22. La Seriola, per ordine dei Savi Esecutori alle Acque, doveva restare pulita, perchè l'acqua doveva essere potabile, perciò chi la inquinava doveva pagare pesanti multe; era stata inoltre costruita a una certa distanza dal Brenta perchè lungo il suo percorso potesse acquistare limpidezza; arrivata sul posto l'acqua passava attraverso una serie di vasche perchè si potesse filtrare e lasciare le impurità.
  • 23. Mira L'area urbana, posta a metà strada tra Padova e Venezia, si estende lungo il Naviglio del Brenta, sul quale si affacciano le Ville che i veneziani edificarono tra il 1500 e il 1700. A sud-est si estendono le barene, affacciate alla laguna di Venezia, un ambiente costituito da un insieme di isolotti collegati da canali, le quali costituiscono un terzo della superficie del comune. Il territorio comunale è solcato da numerosi corsi d'acqua, oltre al Naviglio, sia naturali che artificiali.
  • 24. Chiesa di San Nicolò L‟intitolazione a San Nicolò della chiesa testimonia il ruolo fondamentale dei barcaioli nell‟economia del paese nei secoli passati. San Nicolò era infatti il loro patrono e Mira, in Turchia, era la sua città di origine. Mira divenne poi anche il nome del paese sostituendo quello più antico di Cazoxana. Nei secoli, pur mantenendo l‟originale struttura perimetrale, la chiesa ha subito numerosi rimaneggiamenti. Anche il campanile attuale non è quello originale ma una costruzione novecentesca. L‟interno è a tre navate con decorazioni tardo-settecentesche del presbiterio; mentre sulla navata sinistra merita attenzione una pala raffigurante “Sant‟Antonio da Padova e Gesù Bambino”.
  • 25. Villa Bon Per Villa Bon si può parlare di due facciate, una rivolta verso il Naviglio e l‟altra verso il giardino. Entrambe sono sormontate da un timpano, ma quella che da sul Brenta ha le lesene di bugnato che marcano tutta la facciata. In cima alle bugne d'angolo ci sono dei vasi ben lavorati. Il prolungamento dell'edificio verso sud è dovuto ad un restauro, al quale si fanno risalire anche gli abbellimenti all'interno con affreschi (attribuiti al padovano Costantino Cedini, 1741-1811) e stucchi.
  • 26. Villa Widmann-Foscari Realizzata durante il Settecento (Tirali), questa magnifica villa ha visto ospiti illustri (Goldoni, Stavinski, D'Annunzio...). Un grazioso Giardino immerso in una lussureggiante vegetazione è popolato da dei, ninfee e amorini. Riccamente decorato il Salone delle Feste, ove si possono ammirare stupendi affreschi.
  • 27. Villa Alessandri È una tipica costruzione cinquecentesca. È stata costruita dai Corbelli verso la fine del '500, poi tra il 1692 e il 1711 Cesare Alessandri fa costruire la foresteria. Osservando le stampe fatte dal Cornelli, dal Volkamer e dal Costa si possono notare già alcuni cambiamenti.
  • 28. Villa Barchessa Valmarana In una delle anse più suggestive e scenografiche del Brenta si erge il complesso architettonico di villa Valmarana, oggi purtroppo privo del cinquecentesco corpo padronale della villa, abbattuta nei primi anni del '900.
  • 29. Villa Contarini La costruzione della Villa Contarini detta “dei Leoni”, viene fatta risalire al 1558, per volontà del Procuratore di San Marco, Federico Contarini. E' un palazzo maestoso e compatto la cui struttura interna prevede su entrambi i piani un grande salone centrale e le stanze disposte ai quattro angoli.
  • 30. Villa Principe Pio I lavori di costruzione di questa villa dovrebbero essere stati conclusi entro il 1729. Nella stampa del Costa si può notare la ricchezza della sua facciata: al settore centrale in aggetto all'abbaino molto decorato. Inoltre risaltano lo grande stemma, gli elementi decorativi sopra le finestre ed il portale archivoltato. L'abbaino è stato rifatto nell'800 ed ora non ha nulla di simile all'originale, inoltre è stato tolto lo stemma.
  • 31. Villa Querini Stampalia Lo stile architettonico è quello del Cinquecento, anche se la villa ha subito qualche rimaneggiamento in epoca successiva. Consta di due piani e sottotetto con adiacenze simmetriche. All‟interno si trovano numerosi affreschi recentemente restaurati che potrebbero i parte essere opera del Tintoretto. Il Tiozzo ha attribuito inoltre alcune parti a Bonifanzio dei Pirati e Andrea Schiavone.
  • 32. Oriago Oriago è una frazione del Comune di Mira, in provincia di Venezia. Ad Oriago si trova un cippo di mattoni, chiamato "il Termine", che fino ai primi anni del 1400 serviva per segnare il confine tra i territori di Padova e la Repubblica di Venezia .
  • 33. Chiesa di Santa Maria Maddalena La chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Maddalena presenta un campanile romanico a cella ottagonale decorato da formelle di terracotta. La chiesa, iniziata nel „400 e modificata nel secolo successivo, è a navata unica con cappelle laterali. Tra le tele conservate all‟interno è interessante quella posta sulla nave di destra, “noli me tangere” attribuita a Francesco Vecellio (1475- 1559). Il soffitto è opera moderna (1947), realizzata da Beppi Spolaor (1910-1950).
  • 34. Villa Gradenigo La Gradenigo si presenta con forme quadrate come quella dei palazzi cinquecenteschi veneziani. Il balconcino centrale nel piano nobile indica ancora la localizzazione del salone. Presenta tracce di affreschi nel prospetto principale.
  • 35. Villa Mocenigo La Villa è di epoca tardo cinquecentesca o dei primi del Seicento. E‟ rimasta sostanzialmente identica alle riproduzioni del Costa (XVIII secolo), dalle quali differisce per delle diverse mura di cinta. Nel '700 la villa venne rifatta dai Mocenigo, conservando la planimetria preesistente. La facciata segue uno sviluppo longitudinale: si è dato risalto al settore centrale e gli si è posto sopra un timpano ad ammorbidire l'intera struttura. La villa colpisce per il disegno limpidissimo e la regolarità delle finestre. Di notevole pregio il giardino retrostante. Oggi è la sede della facoltà di "economia e gestione dei servizi turistici" dell'Università di Venezia.
  • 36. Malcontenta La Malcontenta è una località della provincia di Venezia, divisa in due dal Naviglio del Brenta. Sin dal passato la Malcontenta ha rappresentato un importante punto di passaggio lungo il percorso fluviale che mette in comunicazione Venezia a Padova: all'altezza del centro si dirama dal Brenta il canale Bondante, che sfocia nella laguna veneta.
  • 37. Chiesa di Sant‟Ilario Il titolo religioso dell'Abbazia Sant'Ilario è passato nel 1919 alla chiesa della Malcontenta, nel passato dipendente dalla chiesa di Gambarare e dal 1924 parrocchia della diocesi di Venezia (vic. di Gambarare). Dal 1949 la chiesa della Malcontenta ha ripreso il titolo abbaziale.
  • 38. Villa Foscari “La Malcontenta” V illa Foscari detta La Malcontenta è una villa veneta costruita da Andrea Palladio nel 1559 a Malcontenta, lungo il Naviglio del Brenta, per i fratelli Nicolò e Alvise Foscari.
  • 39. Fusina Fusina era anticamente nota come Lixa o Lizza Fusina (è citata per la prima volta nel 1191). Riguardo al toponimo si sono avanzate molte ipotesi: se Fusina significa chiaramente "officina", è ancora incerta la derivazione di Lizza. Fino al 1926 Fusina era compresa nel comune di Mira.
  • 41. I giardini Spesso oggi sono scomparsi i giardini che fin dall‟inizio furono i veri protagonisti della villeggiatura. In origine erano molto ampi e lo schema rimase immutato fino al Settecento, quando si volle dare più spicco all‟elemento della natura e si creò un rapporto di armonia tra paesaggio ed elementi architettonici, quali le colonne, gli archi, i portici, le gradinate, i cancelli ecc. Da sempre l‟arte del giardino si rifaceva alla tradizione di ricreare l‟universo in miniatura, arricchendolo di alberi da frutto, fiori, laghetti, riserve di pesca e caccia.
  • 42. Il giardino era per elezione il luogo degli idilli amorosi e la meta ideale per i veneziani, costretti tra palazzi e rii e bramosi di lasciare per un po‟ i traffici cittadini. Questi periodi di villeggiatura si intensificarono specialmente quando non furono più necessarie le fortificazioni. In particolare l‟acqua aveva una funzione rilevante, non solo per l‟utilità con le peschiere, ma anche perché creava una vera atmosfera musicale. Le fontane infatti erano situate nei punti strategici, mentre i nifei davano adito a recessi segreti.
  • 43. Nel tardo Cinquecento anche il giardino divenne mezzo per manifestare il potere e la ricchezza del proprietario: si adornò così di labirinti, belvedere, teatri all‟aperto, statue mitologiche, giochi d‟acqua. Questo fino al Seicento, quando il giardino riproduceva i capricci, gli svolazzi e gli imprevisti prospettici delle abitazioni. Un cambiamento si avvertì nel tardo Settecento, quando, in conformità con le correnti artistiche e letterarie romantiche provenienti dall‟Inghilterra, si manifestò una reazione alla natura razionalmente organizzata dall‟uomo.
  • 44. Si diffuse pertanto il cosiddetto giardino all‟inglese, riproducente il disordine naturalistico e pittoresco della natura, con laghetti, collinette, tempietti neogotici, finte rovine, viali tortuosi, piante esotiche, con l‟intento di ricreare il paesaggio naturale. Grandi innovazioni furono apportate da Japelli, che creò intorno alle ville aree di natura spontanea contrapposta ai giardini classici all‟italiana.
  • 45. La Riviera fiorita N el 1547 il futuro re di Francia, Enrico III, navigò lungo la Riviera del Brenta per incontrare il Doge a Venezia dal quale ottenne un prestito di 100 mila scudi senza interessi. L'accoglienza fu trionfale e da allora, oggi, come un tempo, un corteo di imbarcazioni storiche cariche di oltre 1100 figuranti e vogatori sfila lungo il Naviglio tra un folto pubblico festante rievocando l'episodio. I n 1547 the future king of France, Henry III, sailed along the Brenta Riviera to meet the Doge in Venice from where he obtained a loan of 100.000 crowns without interest. The welcome was triumphant, and since then, now, as before, a procession of historic boats laden with over 1100 rowers parade along the canal from a crowd cheering recalling the episode.
  • 46.
  • 47. La tradizione calzaturiera della Riviera del Brenta (14 comuni in provincia di Venezia) è relativamente recente e data dagli ultimi anni dell'ottocento quando fu fondata la prima azienda a Stra. Questa azienda aveva però la particolarità di essere la prima in Italia, nel suo settore, ad essere completamente meccanizzata. E' stato soprattutto nel secondo dopoguerra che si è verificata una grande espansione del settore calzaturiero in quest'area, con prodotti che, inizialmente di livello qualitativo piuttosto modesto, si sono andati via via raffinando fino a diventare sinonimo di qualità, accuratezza e raffinatezza, con un'attenzione ed una cura nei processi di lavorazione derivanti dal carattere ancora artigiano di molte imprese.
  • 49. La storia A Stra sorge il complesso architettonico secentesco di Villa Foscarini- Rossi. Sulle rive del Brenta, le nobili famiglie veneziane costruirono dimore importanti per la villeggiatura, specchio della loro ricchezza e potenza. Secondo il costume aristocratico, i Foscarini chiamarono illustri architetti, come Vincenzo Scamozzi, Francesco Contini, Giuseppe Jappelli, pittori e decoratori, come Pietro Liberi e Domenico de Bruni, affidando loro il compito di creare e decorare una residenza che esprimesse l'importanza del casato, soprattutto da quando la famiglia aveva dato alla Serenissima un Capitano da Mar e un Doge.
  • 50. Il museo In Villa sono ospitate due mostre permanenti: una, "Calzature d'Autore" raccoglie i modelli più rappresentativi della produzione di cinquant'anni della ROSSIMODA, che da anni realizza le calzature dei più famosi stilisti italiani, francesi, americani (Fendi, Genny, Yves Saint Laurent, Givenchy, Ungaro, Anne Klein, Richard Tyler, Vera Wang e altri). L'altra mostra raccoglie una parte della collezione d'arte moderna di Luigino Rossi, presidente del Calzaturificio proprietario di Villa Foscarini.
  • 51. Renè Caovilla René Caovilla, figlio di un artigiano calzaturiero dei primi del „900, deve il suo ingresso nel mondo del fashion grazie a Valentino Garavani, che ne aveva scoperta l‟esistenza e aveva trasformato le sue „sculture da calzare‟ in eleganti creazioni gioiello, sensuali e preziose.
  • 52. Bibliografia Testi consultati Centro studi Editori: “La Riviera del Brenta” A. Baldan: “La Riviera del Brenta” Ed. Francisci - 1988 N. Baldan: “Ville e palazzi nella riviera del Brenta” Libraria Padovana Editrice - 2005 Scuola Media G. Leopardi di Mira: ”La storia in villa” E. Vulcano: “Toponomastica della riviera del Brenta” Libraria Padovana Editrice - 2004 F. Bondi, G. Mariacher: “ La calzatura della Riviera del Brenta” Siti web consultati www.rivieradelbrenta.it www.wikipedia.it www.comunedidolo.it