2. Ruggine, l’anima delle cose.
Di ruggine si fa la materia delle cose che
muoiono. Se non tutte, di buona parte. Il
tempo inesorabile la impone ai manufatti uma-
ni nella stagione d’autunno, quando l’usura
raggiunge la soglia del limite. E, mentre i
cicli della storia rinnovano il ritmo della
durata, noi attenti spettatori della vita
altro scampo non abbiamo che una coperta di
ruggine, a nascondere e proteggere senti-
menti ed emozioni dalla vergogna del dubbio.
Lorenzo Amaduzzi
3. Ciò che di queste immagini mi rimane non
è lo sfascio della superficie, non l’ombra
ferrea delle ruggini e nemmeno i resti del-
le disperazioni, ma la persistenza tragica
ed eroica di una irriducibile necessità di
bellezza ovunque e in ogni caso; l’eviden-
za che niente di ciò che riguarda gli uo-
mini può essere ridotto a pura bestialità.
Maurizio Maggiani
4. CROLLI
Un luogo di affezione, denso di suggestio-
ni misteriose ed evocatrici. Amo tornarci
con frequente regolarità. Dapprima fu BLAST
a marcare la scoperta di quella lingua di
terra, costretta tra la ferrovia ad est e
la Statale Adriatica ad ovest, pochi chi-
lometri a nord di Ancona. Con CROLLI, si
avvia il ciclo della ricognizione finale.
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25. GENTE PRECISA
In tre parole, detto con Bauman, la dignità
affermata delle “vite di scarto”. Tra le ro-
vine di una Cattedrale di Romagna, segni di
transiti, di soste, di attese, di speranze e
di illusioni: destini sconosciuti e negletti
di sans papier con occhi di rabbia e paura.
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45. PORCA MISERIA
I segni della miseria trovano rifugio tra
mura incerte e consumate, che furono di pro-
tezione a vacanze d’infanzia. Miseria così
potente e diffusa che, per lenirne le pene e
i disastri, non basta tramutare le parole in
azioni. Occorre che le azioni siano giuste.