Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2021 ita
Triduo Sr. Angela Vallese_3 giorno ita
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3° giorno: 16 agosto 2014
ANGELA, LA «MADRE BUONA»
Guida: Nel Sistema preventivo, la bontà, l’essere buono, è un elemento essenziale; è un modo di
essere che distingue un educatore salesiano da tutti gli altri. È la bontà che conquista e trasforma,
avvicina e comprende, ama ed educa. Dietro alla bontà, all’essere buono, si nascondono il bene, il vero,
il bello!
Sr. Angela Vallese, missionaria della Prima Spedizione nella Patagonia e nella Terra del Fuoco, veniva
chiamata dalla gente, soprattutto dalle bambine e donne con cui era a contatto, “la Madre buona”. La
gente la riconosceva non soltanto come “Madre”, ma una “Madre buona”. In questa missionaria della
prima ora e dietro di lei, si trova il bene, il vero, il bello secondo il Vangelo. Si trova una Madre dal cuore
grande, dallo sguardo attento e dalle mani intraprendenti.
Invocazione allo Spirito Santo… (scegliere un canto o preghiera)
Dalla vita di Sr. Angela Vallese
Lettore 1: Lasciata definitivamente l’Isola di Dawson, i missionari, le missionarie e un gruppetto di
indigeni arrivano a Punta Arenas per poi ripartire per la missione della Candelaria. Al porto li aspetta
sr. Angela Vallese. Al momento dello sbarco gli indigeni, timidi, imbarazzati, smarriti, ripetono
sommessamente?: “Madre buona... Madre buona!...”. Sr. Angela li chiama per nome ad uno ad uno, e ad
ognuno rivolge una parola materna.
Lettore 2: In comunità, Sr. Angela Vallese è capace di intuire ogni piccola o grande necessità. Quante
volte rammenda di nascosto la biancheria delle Suore! E quando si accorge che qualcuna ha bisogno di
ricucire l’abito – perché nessuna ne possedeva due – aspetta che la sorella vada a letto, poi «cauta e
silenziosa glielo porta via». Lavora tutta la notte. Al mattino la suora, alzandosi, trova l’abito in ordine.
Lettore 1: Quando qualcuna è ammalata, è Sr. Angela che si prende cura di lei giorno e notte. «Intuisce
anche un semplice malessere, una fugace malinconia; persino dal modo di parlare, di guardare, di
ridere capisce se le sue figlie hanno qualche pena. Si avvicina loro, con pronta carità e chiede
sommessamente: “Cosa hai? Posso aiutarti? Sono qui per te...».
Lettore 2: «E quante sollecitudini per conservare in casa l’armonia, per tenere allegre quelle sue figlie
tanto sacrificate, tanto lontane da tutti; per preparare loro una gradita sorpresa, ricordare un caro
anniversario, procurare il sollievo di una bella passeggiata.»
Dalla Parola di Dio (Mc 10, 17 – 18a)
«Mentre Gesù usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio
davanti a lui, gli domandò: "Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?". Gesù gli
disse: "Perché mi chiami buono?” […]»
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Da una lettera di Madre Mazzarello
«Mia sempre cara suor Angiolina,
È già un anno che non ci siamo più viste, nevvero? Come passa il tempo! Bisogna proprio che ce ne
approfittiamo coll'acquistarci tanti meriti e cosi essere poi pronte quando il Signore ci chiamerà. Son
contenta che codeste suore siano buone e lavorino, sta a noi il farle crescere sempre nella virtù, prima
coll'esempio, perché le cose insegnate coll'esempio restano più al cuore molto impresse e fanno assai più del
bene, e poi colle parole. Animatele sempre ad essere umili e obbedienti, amanti del lavoro, ad operare con
retta intenzione, ad essere schiette e sincere sempre e con tutti. Tenetele sempre allegre, correggetele
sempre con carità, ma non perdonate mai nessun difetto. Un difetto corretto subito alle volte è nulla, se
invece si lascia che metta radice, ci vuole dopo molta fatica a sradicarlo.» (L 17 - Mornese, dicembre 1878)
Dall’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium (259)
Insieme: «Gesù vuole evangelizzatori che annuncino la Buona Notizia non solo con le parole, ma
soprattutto con una vita trasfigurata dalla presenza di Dio.»
Guida: Preghiamo a cori alterni.
Guida: Che importa?
1. «... per sr. Angela Vallese i sacrifici non contano più, quando trionfa la grazia nelle anime!»
2. Che importa se a casa manca il necessario? Che importa consumare le mani a lavare, ad
impastare il pane...?
1. Che importa se manca la legna e bisogna percorrere sei o sette chilometri, con qualunque
tempo per cercarla?
2. Che importa avere le mani gonfie dal freddo e dai geloni, dilaniate dalle spine, indurite dalla
vanga con cui si rompe a fatica l’arido terreno...?
Insieme: «Tutto è nulla, purché Dio regni! Questo è lo stile di sr. Angela Vallese.»
1. “Madre buona”. “Madre de los Indios”. “Madre bianca”. Non importa come la chiamano.
2. Per i suoi fueghini, sr. Angela Vallese fu veramente Madre. In lei hanno trovato il bene, il vero, il
bello, secondo il Vangelo.
Concludere con un canto adatto:
Per la riflessione personale:
Incontrando le sorelle dell’Isola Grande, sr. Angela Vallese le incoraggia a temere non il ghiaccio
australe, ma quello che impietrisce il cuore degli Indi Onas: «Ah, figlie mie, so bene che gli indi sono
selvaggi, ripugnanti nel loro sudiciume e nella loro nudità, talora di istinti feroci e brutali, pronti alla
violenza, ma, come dice Monsignore [Fagnano], cerchiamo anche noi di essere per loro babbo e
mamma... Nessun sacrificio ci sia tropo grave... Siate ferventi nella preghiera, ardenti nella vicendevole
carità: Dio e Maria Ausiliatrice faranno il resto!»
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All’arrivo di Mons. Fagnano, di sr. Angela Vallese e altre due sorelle a Dawson, per una visita all’isola,
gli indigeni fuggono. Ma poi, piano piano, si avvicinano. Sr. Angela li guarda a uno a uno sorridendo,
avvicinandosi e aprendo loro le braccia come una mamma. Più tardi dirà: “Erano vestiti come tanti S.
Giovanni Battista!...”
Gli indigeni studiano le missionarie! Incoraggiati dal loro sorriso, vogliono vederle da vicino, toccarle,
ma con i piedi sono pronti alla fuga. Troppo mistero racchiudono quelle tre figure bianche e nere. Sono
uomini, sono donne, sono pinguini?
“Kasteciaci?” (uccelli pinguini), domandano.
“No”, risponde Monsignore Fagnano, “madri buone”.
“Ah!...”
Ed allora le donne prendono per mano le Suore e le accompagnano a visitare i loro miseri toldi:
capanne circolari in cui vivono in stretta comunanza uomini e cani, i preziosi compagni di caccia degli
indigeni.
Da quella visita, sr. Angela Vallese porterà con sé la certezza che Dio la chiama a sacrificarsi tutta per
salvarli! Dio la chiama ad essere “Madre buona”!
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