Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2021 ita
14 luglio 2016
1. Conversionemissionaria
Castel Gandolfo, 14 luglio 2016.
Carissime sorelle,
un grande e affettuoso saluto da Castel Gandolfo dove con la Madre e le Consigliere sono radunate
le 14 neo-ispettrici che partecipano al Corso “Formazione continua all’incontro e nell’incontro
come esperienza che trasforma e genera vita”.
Dando continuità alle nostre riflessioni mensili di questo Anno Santo, vi ricordo le parole che finora
sono scaturite dall’acrostico della MISERICORDIA: MISSIONARIETÀ (gennaio),
INCONTRO (febbraio), SPERANZA (marzo), EUCARISTIA (aprile), RAPPORTO con Dio e
con gli altri (maggio), INTERCULTURALITÀ (giugno). Ora è arrivato il momento di riflettere
sulla
La Parola di Dio invita ogni credente alla conversione il cui frutto è sempre la vita. «Convertitevi e
vivrete» (Ez 18, 32). Nel nostro percorso personale e comunitario abbiamo bisogno di riconoscere
che è la bontà di Dio che ci spinge alla conversione (Rm 2, 4).
Le nostre Costituzioni puntano sulla conversione come esigenza personale e comunitaria. Infatti,
l’articolo 46 dice: «Cosciente della sua fragilità, la Figlia di Maria Ausiliatrice ravvivi
continuamente la propria volontà di conversione al Vangelo».
Questa volontà di conversione al Vangelo è molto concreta, ha un nome e un indirizzo: «La
comunità […] “santa e nello stesso tempo bisognosa di purificazione”, deve vivere in atteggiamento
di continua conversione a tutte le esigenze della vocazione salesiana» (C 101). Ci vuole l’impegno
di ognuna perché la comunità viva in atteggiamento di conversione. Allo stesso tempo, la comunità
è spazio che genera, dà vita e incoraggia il percorso di conversione di ognuno dei suoi membri.
Possiamo dire che la conversione si concretizza nella reciprocità. Nella misura in cui ognuna di noi
prende sul serio il proprio cammino di conversione, dal momento in cui ognuna sceglie di cambiare
rotta, di dare una svolta in quelli atteggiamenti che non permettono di vivere a immagine e
somiglianza del Creatore, tutta la comunità ne trae beneficio. Quanto più profonda è la conversione
personale, tanto più ci sarà santità in comunità! Quanto più una comunità rispecchia la santità,
maggiore è il desiderio di conversione personale, di ricerca del volto di Dio, di liberazione e
purificazione di tutto ciò che non è e non porta a Dio. Diventerà così una comunità vocazionale
feconda!
Con Papa Francesco, il tema della conversione è diventato familiare, è di casa. Nell’Esortazione
Apostolica Evangelii Gaudium si parla «di una conversione pastorale e missionaria, che non può
lasciare le cose come stanno» (25). Tutta la Chiesa è chiamata alla conversione missionaria, cioè a
rendersi più aperta, in costante atteggiamento di “uscita”, verso le periferie, per favorire la risposta
positiva di tutti coloro ai quali Gesù offre la sua amicizia. Per ben vivere la dinamica della
conversione missionaria «ogni rinnovamento nella Chiesa deve avere la missione come suo scopo
per non cadere preda di una specie d’introversione ecclesiale» (cfr. 30 e 27). Una Chiesa che si
impegna nella conversione missionaria è presente dove maggiormente mancano la luce e la vita del
Risorto.
2. Conversionemissionaria
Anche il CG23 – Allargate lo sguardo… – ha insistito sulla conversione, scegliendo come orizzonte
la conversione pastorale, che ha sapore di conversione missionaria.
Carissime sorelle, vi invito a rileggere e a dialogare in comunità (dove e quando è possibile!) su
quanto dicono gli Atti del CG23 sulla conversione pastorale e missionaria, che è sempre la
conversione del cuore verso la missione, verso chi attende l’annuncio della Buona Novella pur
nella ricerca silenziosa o nella indifferenza.
«Nel cambio di epoca che stiamo vivendo, l’impegno di essere con i giovani casa che evangelizza
non è solo quello di migliorare qualcosa. Richiede piuttosto a tutti una reale conversione
missionaria, l’esercizio della maternità stessa di Maria per divenire Chiesa che “genera, fa crescere,
corregge, alimenta, conduce per mano …, una Chiesa capace di riscoprire le viscere materne della
misericordia. Senza la misericordia c’è poco da fare oggi per inserirsi in un mondo di ‘feriti’, che
hanno bisogno di comprensione, di perdono, di amore”». (51)
«Il processo di conversione implica tutta la nostra vita personale e comunitaria, trasforma noi e le
nostre case in ambienti di evangelizzazione, dove i giovani diventano protagonisti della stessa
missione». (52)
«La conversione ci spinge innanzitutto ad uscire dalle nostre mediocrità, vivendo in modo autentico
e credibile, così da essere profezia per il mondo. Ci sollecita ad agire con audacia, docili allo Spirito
Santo: chi ha coraggio, inventa, rischia, non si lascia paralizzare dalla paura, avvia processi ed
illumina il futuro». (53)
Carissime tutte!
Davanti al tabernacolo, disponiamo il nostro cuore alla conversione missionaria e ci chiediamo:
Quale “struttura” personale (atteggiamenti, desideri, affetti …) devo consegnare al Signore
perché la purifichi, la rinnovi, la converta in vista della missione?
Quali passi ho intrapreso dopo il CG23 riguardo la conversione missionaria perché il mio
essere consacrata diventi totale disponibilità e generosità nella missione?
Vi assicuro la mia vicinanza e comunione e sarei molto contenta di ricevere qualche vostra
risonanza. Così possiamo fare insieme un cammino di conversione missionaria perché Gesù sia
tutto in tutte e i nostri giovani non soltanto sappiano di essere amati, ma lo sentono veramente.
Domani, 15 luglio, l’Ambito vivrà una giornata insieme
alle Ispettrici. Vi chiedo una preghiera perché possiamo
insieme riscaldare il cuore e vivere la nostra missione da
discepole missionarie.
Con affetto di sorella un forte abbraccio,
Consigliera per le Missioni