Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2021 esp
14 aprile 2016
1. Eucaristia
Roma, 14 aprile 2016.
Carissime sorelle,
con gioia veramente missionaria vi raggiungo da Manaus, capitale dello Stato di Amazonas
(Brasile) dove mi trovo a vivere, insieme alle sorelle dell’Ispettoria BMA, il discernimento per la
nomina della nuova Ispettrice.
Oggi, desidero riflettere con voi sulla quarta parola che scaturisce dall’acrostico della
MISERICORDIA. A gennaio abbiamo riflettuto sulla MISSIONARIETÀ. Nel mese di febbraio
sull’INCONTRO. Nel mese scorso, sulla parola SPERANZA.
Ora, vi invito a fissare la mente e il cuore sull’
Le nostre Costituzioni dicono che «l'Eucaristia fonda e rinnova la nostra
comunità». All’articolo 40 leggiamo: «Sorgente e culmine della nostra
preghiera è l’Eucaristia, sacrificio pasquale, da cui scaturisce tutta la vita della Chiesa».
Infatti, anche Papa Francesco afferma che «la missione e l’identità stessa della Chiesa sgorgano da
lì, dall’Eucaristia, e lì sempre prendono forma.»
L’articolo 40 continua: «Vi parteciperemo ogni giorno per unirci all’offerta di Gesù, adoratore del
Padre, e, alimentandoci alla mensa della sua Parola e del suo Corpo, divenire con Lui "pane" per i
nostri fratelli. Faremo della Messa il centro della giornata, il momento in cui la nostra comunità si
fonda e si rinnova. Gesù presente nel Tabernacolo sarà per noi e per le giovani il cuore della
casa.»
Le Costituzioni, che sono «il "patto della nostra alleanza con Dio", la guida sicura alla santità e il
progetto di vita che orienta e sostiene la volontà di realizzare la nostra vocazione» (C 173),
collocano l’Eucaristia al centro della nostra giornata e al centro più profondo della nostra vita
consacrata, perché possiamo diventare “pane” spezzato per un mondo affamato di Dio, avido di
amore, di giustizia e di pace.
«L’Eucaristia è Gesù stesso che si dona interamente a noi. Nutrirci di Lui e dimorare in Lui
mediante la Comunione eucaristica, se lo facciamo con fede, trasforma la nostra vita, la trasforma
in un dono a Dio e ai fratelli. Nutrirci di quel “Pane di vita” significa entrare in sintonia con il
cuore di Cristo, assimilare le sue scelte, i suoi pensieri, i suoi comportamenti. Significa entrare
in un dinamismo di amore e diventare persone di pace, persone di perdono, di riconciliazione, di
condivisione solidale.» (Papa Francesco – Angelus, 16 agosto 2015)
Pensiamo a quante persone, pur avendo abbracciato la fede cattolica, vivono prive dell’Eucaristia. O
perché vivono in luoghi sperduti dove il Sacerdote arriva ogni 3 - 4 mesi. O perché si trovano sole e
malate e non hanno più possibilità di uscire e andare in chiesa. O per tante altre situazioni, a cui
sappiamo dare nome e indirizzo …
E pensare che noi abbiamo Gesù Eucaristia presente nella casa nostra! Abbiamo la possibilità di
partecipare all’Eucaristia ogni giorno o più volte nella settimana … Gesù presente nel Tabernacolo
2. Eucaristia
è per noi il cuore della casa se di fatto è il cuore del nostro cuore, ossia se di fatto «in lui viviamo,
ci muoviamo ed esistiamo!» (Atti 17, 28).
Sarebbe bello scrivere a lungo sull’Eucaristia. Tanto si è già detto e tanto ancora sarà scritto e
predicato sull’Eucaristia, perché è un mistero vissuto e celebrato in modo dinamico e sempre
attuale. È la memoria della consegna di Gesù per noi che non ha limiti nel tempo, che non è un
“ricordo” ma un dono vissuto e rinnovato ogni volta che ci incontriamo intorno all’altare.
Guardiamo Madre Mazzarello: una donna pienamente eucaristica. Nei suoi 44 anni di esistenza, non
ci sarà stato neppure un momento in cui Maria Domenica Mazzarello non sia vissuta protesa a Gesù
presente nell’Eucaristia. La testimonianza di suor Enrichetta Sorbone, che fu educata da suor Maria
Mazzarello fin dal suo ingresso nell’Istituto, è eloquente: «Mi pare ancora di vederla in Chiesa,
profondamente raccolta, e fare le sue sante Comunioni con tanto fervore quasi fosse un serafino
d’amore! E nel corso della giornata, presentandosi alle Suore, o nel laboratorio o in altri luoghi,
sembrava che portasse ancora il suo Gesù nel cuore, per comunicarlo alle sue figlie e alle ragazze; e
noi sentivamo al passaggio della Madre il profumo di Gesù. Era esattissima nel fare la visita a
Gesù Sacramentato prescritta dalle regole e, oltre a questa, faceva altre frequenti visite in giornata,
senza però venir meno ai suoi doveri di ufficio. Nelle visite ella ci appariva immersa in Gesù».
Per concludere, carissime sorelle, vi invito a sostare davanti al Tabernacolo per un momento di
preghiera personale e, in dialogo con Gesù, rispondere alle domande presentate da Papa Francesco
ai presenti all’Udienza del 12 febbraio 2014:
«Come viviamo l’Eucaristia? Quando andiamo a Messa la domenica, come la viviamo? È solo un
momento di festa, è una tradizione consolidata, è un’occasione per ritrovarsi o per sentirsi a posto,
oppure è qualcosa di più? […] L’Eucaristia che celebro, mi porta a sentire tutti, davvero come
fratelli e sorelle? Fa crescere in me la capacità di gioire con chi gioisce e di piangere con chi
piange? Mi spinge ad andare verso i poveri, i malati, gli emarginati? Mi aiuta a riconoscere in loro il
volto di Gesù? Tutti noi andiamo a Messa perché amiamo Gesù e vogliamo condividere,
nell’Eucaristia, la sua passione e la sua risurrezione. Ma amiamo, come vuole Gesù, quei fratelli e
quelle sorelle più bisognosi?»
Un saluto fraterno a ognuna di voi e il ricordo speciale in ogni Eucaristia di questo tempo
pasquale!
In comunione,
Consigliera per le Missioni
«Ad ogni Eucaristia, per un istante almeno, mi affaccio
sull’enormità di ciò che mi sta accadendo: Dio che mi cerca.
Dio in cammino verso di me. Dio che è arrivato.
Che assedia i dubbi del cuore.
Che entra. Che trova casa.
Dio in me.»
(P. Ermes Ronchi)