MASSIMO DI RIENZO
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slides presentate nell'ambito del corso di formazione "ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA: RUOLO; OBBLIGHI; DOVERI E RESPONSABILITÀ DEI DIPENDENTI DELLA ASL CUNEO 1" dal 23 al 26 maggio 2016 presso Savigliano, Mondovì e Cuneo
1. ANTICORRUZIONE E
TRASPARENZA
RUOLO, OBBLIGHI, DOVERI E
RESPONSABILITA’ DEI DIPENDENTI
DELLA ASL CUNEO 1
23-26 MAGGIO 2016
esperto/docente responsabile
Massimo Di Rienzo
spazioetico.com
it.linkedin.com/in/massimodirienzo/
2. INDICE
PRIMA PARTE. IL DILEMMA DEL DOTTOR ROSSI E LE
INFORMAZIONI RILEVANTI PER IL PIANO TRIENNALE DI
PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
SECONDA PARTE. LA CORRUZIONE NELLA SANITA’ PUBBLICA
TERZA PARTE: IL DILEMMA DEL DOTTOR BIANCHI E LA
DISONESTA’ DELLE PERSONE ONESTE
QUARTA PARTE: IL CONTESTO NORMATIVO PER LA
PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
QUINTA PARTE: ANALISI DI UN CASO CONCRETO
SESTA PARTE: ETICA DELLE SCELTE PUBBLICHE
SETTIMA PARTE: IL DILEMMA DEL DOTTOR VERDI IL CONFLITTO
DI INTERESSI, UN CALEIDOSCOPIO DI SITUAZIONI A RISCHIO
OTTAVA PARTE: ANALISI DI UN CASO CONCRETO
NONA PARTE: IL WHISTLEBLOWING E LA CULTURA DELLA
SEGNALAZIONE
3. • Formatore/consulente sui temi dell’etica e dell’integrità, della trasparenza e
della partecipazione per la Pubblica Amministrazione.
• Blogger: @spazioetico, Riparte il Futuro, InnovatoriPA
• Esperto, docente, consulente: ISPE Sanità, Illuminiamo la salute, FormezPA,
Master APC Pisa, Fondazione IFEL, EFEI
• Formatore/docente free-lance: Regione Siciliana, Comune di Palermo,
Provincia di Barletta-Andria-Trani, ASL Cuneo 1, ASL Lecce, ASL Sanluri,
ASL Matera, ASL Reggio Emilia, ASL Parma, ULSS12 Veneziana, ASL Bari,
ASP Siracusa, ASL La Spezia, IRCCS San Giovanni Paolo II di Bari,
A.R.N.A.S. Garibaldi di Catania, Comuni di Ancona-Falconara-Jesi-Senigallia-
Chiaravalle-Fabriano, Comune di Velletri (RM), Comune di Albano Laziale
(RM), Comune di Zagarolo (RM), Comune di Rocca di Papa (RM), Comune di
Frascati (RM), Comune di Bovino (FG), Comune di Rocchetta Sant’Antonio
(FG)
Profilo Linkedin: it.linkedin.com/in/massimodirienzo/
Contatti email: m_dirienzo@hotmail.com
Massimo Di Rienzo
Fondatore di @spazioetico (http://spazioetico.com)
5. • Il dottor Mario Rossi, ragioniere iscritto all’albo, è un funzionario che da
poco lavora nell’ufficio acquisti della ASL di X.
• Nel preparare un disciplinare e leggendo alcuni documenti aziendali, il
dottor Rossi si imbatte in una serie di anomalie.
• Ci sono questi tre acquisti. Nel primo, la ASL si è dotata di una mera
"apparecchiatura medicale", ossia, di un semplice macchinario privo
degli elementi necessari per il funzionamento. Normalmente non si
acquistano macchinari privi, ad esempio, del software perché questo
significa che in seguito occorrerà rimettere in piedi procedure, scrivere
nuovi disciplinari. Una gran perdita di tempo. Questa è la prima
anomalia.
• All'inizio non ci ha dato troppo peso, ma quello strano acquisto ha
cominciato a scavare nella sua mente. Ne aveva anche parlato con sua
moglie.
• Alcuni giorni dopo, il dottor Rossi nota che esistono, per la verità, altri
due acquisti. In questo caso, l’Azienda intende dotarsi, con il primo
acquisto, di un software, con il secondo acquisto, della manutenzione di
una generica apparecchiatura medicale. Sia il software che il servizio di
manutenzione sono, a seguito, di una rapida analisi delle caratteristiche
tecniche elencate, compatibili con l’apparecchiatura medicale
precedentemente acquistata dall’Azienda. Questa è la seconda anomalia.
• Il sospetto si acuisce quando il dottor Rossi osserva che la procedura
che sta per essere utilizzata per la selezione del fornitore è, per tutti e tre
gli acquisti, l'affidamento diretto. E questa è la terza anomalia.
• Qui c'è qualcosa che non va. Cosa fare?
6. • Il Presidente dell'A.N.AC. Raffaele Cantone, ha comunicato che l''Autorità ha svolto
un'indagine sulla corretta applicazione delle regole riguardanti l’individuazione
dell’importo stimato dell’appalto in relazione alle soglie comunitarie.
• L’art. 29, comma 10 d.lgs. 163/2006, reca specifiche previsioni per il calcolo del valore di
appalti di servizi e forniture che presentano carattere di regolarità o sono destinati ad
essere rinnovati entro un determinato periodo. L’art. 125 dello stesso Codice prevede,
inoltre, al comma 13, che nessuna prestazione di beni, servizi possa essere
artificiosamente frazionata allo scopo di sottoporla alla disciplina delle acquisizioni in
economia (divieto di artificioso frazionamento).
• Sulla base di tali presupposti normativi ed al fine di rilevare l’attuale entità del
fenomeno “distorsivo”, l’Autorità ha svolto un’indagine sistematica incentrata sui
Comuni capoluogo di provincia. Nel corso degli anni l’A.N.AC. ha avuto modo di
riscontrare, soprattutto con riferimento agli appalti di servizi e forniture, una
sistematica disapplicazione da parte delle stazioni appaltanti del dettato normativo.
• L’indagine ha portato, in conclusione, all’individuazione di un numero complessivo di
n. 90 Comuni (su un totale di 116 attualmente presenti sul territorio nazionale)
interessati da anomali fenomeni di ripetizione contrattuale, ed indici di potenziale
violazione del richiamato comma 10 dell’art. 29 del Codice.
FONTE: Il Quotidiano della PA (marzo 2015)
A.N.AC.: sistematica disapplicazione delle regole sugli appalti
6
8. Un dilemma etico può essere
descritto come una decisione
che richiede una scelta tra
principi concorrenti, spesso in
contesti complessi e con
elevata carica di
responsabilità.
….emerge un DILEMMA ETICO...
9. • Ci sono buone ragioni (o cattive
ragioni) per decidere in un modo
o nell’altro.
• Le decisioni prese avranno
comunque una implicazione
(costo) morale per chi sceglie
• Le decisioni avranno un costo
(individuale e/o sociale) nei
confronti di coloro verso cui si
esplica la scelta
CARATTERISTICHE DEL DILEMMA
ETICO
….emerge un DILEMMA ETICO...
12. DENUNCIA ALL’AUTORITA’
GIUDIZIARIA SEGNALAZIONE INTERNA IN
CHIAVE PREVENZIONE DELLA
CORRUZIONE
• I pubblici ufficiali e gli incaricati di un
pubblico servizio che, nell'esercizio o
a causa delle loro funzioni o del loro
servizio, hanno notizia di un reato
perseguibile di ufficio, devono farne
denuncia per iscritto, anche quando
non sia individuata la persona alla
quale il reato è attribuito
Art. 331 C.P.P.
…DA NON CONFONDERE I DUE PERCORSI...
Art. 8 Codice di Comportamento PA
• Il dipendente rispetta le misure necessarie alla
prevenzione degli illeciti nell'amministrazione. In
particolare, il dipendente rispetta le prescrizioni
contenute nel piano per la prevenzione della
corruzione, presta la sua collaborazione al
responsabile della prevenzione della corruzione e,
fermo restando l'obbligo di denuncia all'autorità
giudiziaria, segnala al proprio superiore
gerarchico eventuali situazioni di illecito
nell'amministrazione di cui sia venuto a
conoscenza.
13. • La segnalazione ha, eminentemente, una valenza preventiva, cioè,
attraverso la segnalazione si "solleva una questione". Gli inglesi usano il
termine "raising a concern" che significa proprio questo.
• Si denuncia un atto, mentre si segnala un pericolo. Si segnala in un'ottica
di prevenzione, mentre si denuncia in un'ottica di repressione.
• Anche se si segnala, nell'ottica del WB interno, non si è comunque
sollevati dall'obbligo di denunciare all'Autorità Giudiziaria se “l’eventuale
situazione di illecito” (sic art. 8 CdC PA) si consolida in un reato e se si è
nella posizione di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio.
• La segnalazione al superiore gerarchico (ma nel PNA si fa espressamente
riferimento al Responsabile della Prevenzione della Corruzione) serve,
innanzitutto, per avviare un percorso di emersione di dinamiche, prassi,
comportamenti.
13
…LA SEGNALAZIONE INTERNA NON E’ UNA DENUNCIA...
14. 29/05/2016 14
• Quello che il dottor Rossi osserva
è il caso di un POTENZIALE
schema criminale legato al
“procurement”, in particolare, un
caso in cui si prevede che non
sarà adottata, per non ben
determinate finalità
opportunistiche, una procedura
adeguata.
15. AREA A RISCHIO CORRUTTIVO:
02 - Affidamento di lavori, servizi e forniture - Contratti pubblici
• P10 - Valutazione delle offerte
• P11 - Verifica dell’eventuale anomalia delle offerte
• P12 - Procedure negoziate
• P13 - Procedura negoziata per le richieste urgenti
• P14 - Affidamenti diretti
• P15 - Revoca del bando
• P16 - Redazione del cronoprogramma
• P17 - Varianti in corso di esecuzione del contratto
• P18 - Subappalto
• P19 - Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli
giurisdizionali durante la fase di esecuzione del contratto
• P20 - Proroghe/Prosecuzioni rapporti contrattuali
• P21 - Accreditamento previsto dalla DGR n. 25-12129 del 14/09/2009 al fine
di stipulare contratti di convenzione con il Servizio Sanitario
• P22 - Parere per rilascio autorizzazione apertura/esercizio strutture sanitarie
private
• P6 - Definizione dell’oggetto dell’affidamento
• P7 - Individuazione dello strumento/istituto per l’affidamento
• P8 - Requisiti di qualificazione
• P9 - Requisiti di aggiudicazione
• P99 - Affidamento delle Convenzioni servizio di trasporto e soccorso 118 a
livello provinciale
16. Fattori di rischio
RISCHIO MISURA DI PREVENZIONE
R16 - Utilizzo della procedura negoziata al di fuori dei casi
previsti dalla legge ovvero suo impiego nelle ipotesi
individuate dalla legge, pur non sussistendone effettivamente
i presupposti
Vincoli e misure esistenti
1) Regolamento aziendale degli acquisti di beni e servizi Del. n. 209 del
16/05/2014.
Area a rischio
corruttivo
02 - Affidamento di lavori, servizi e forniture - Contratti
pubblici
Processo a
rischio corruttivo
P14 - Affidamenti diretti
Sottoprocesso/
Fase processo a
rischio corruttivo
P14.1 - Affidamenti diretti
Valutazione
Rischio
Medio 6,00
Struttura 3050100 - S.C. Tecnico Responsabile Dragone Livio
Descrizione
Fattori di rischio
Mancanza / inadeguatezza di controlli
Esercizio prolungato ed esclusivo della responsabilità di un processo da parte di pochi o di un unico soggetto
Assenza di adeguate competenze in capo al personale addetto ai processi
RISCHIO MISURA DI PREVENZIONE
R17 - Elusione delle regole minime di concorrenza stabilite
dalla legge per gli affidamenti di importo fino ad un milione di
euro
Vincoli e misure esistenti
1) Regolamento aziendale degli acquisti di beni e servizi Del. n. 209 del
16/05/2014. 2) Regolamento Aziendale lavori n. 758 del 21/11/2011. 3)
Segregazione funzioni. 4) Art. 57 - 122 D. lsg 163/2006. 5) Applicazione
puntuale e costante degli schemi attuali predisposti anche da AVCP -
motivare in modo adeguato gli affidamenti fuori Mepa fino a 200.000 o
ConsiP nei settori obbligatori all'utilizzo del mercato elettronico; motivare
gli affidamenti senza pubblicazione del bando e sopra i 207.000 euro. 6)
Albo aziendale di fornitori accreditati.
Vincoli e misure esistenti
Trasmissione report annuale al RPC degli affidamenti suddivisi per
tipologia di procedura adottata con indicazioni del numero e dell'importo
totale.
Area a rischio
corruttivo
02 - Affidamento di lavori, servizi e forniture - Contratti
pubblici
Processo a
rischio corruttivo
P14 - Affidamenti diretti
Sottoprocesso/
Allegato 1 - PTPC ASL CUNEO – Catalogo dei processi
…come viene catalogato questo rischio nel PTPC
17. Allegato 1 - PTPC ASL CUNEO – Catalogo dei processi
Fattori di rischio
Eccessiva regolamentazione, complessità e scarsa chiarezza della normativa di riferimento
RISCHIO MISURA DI PREVENZIONE
R16 - Mancato rispetto dei criteri di individuazione e di verifica
delle offerte anormalmente basse, anche sotto il profilo
procedurale
Vincoli e misure esistenti
1) Norme di legge e regolamenti. 2) Formazione mirata del personale. 3)
Patti di integrità. 4) Artt. 81-89 D.lgs 163/2006 - Art. 121 D.lgs 163/2006.
5) Verifica puntuale degli atti di gara (ufficiale/ufficiosa) prima della
determina di aggiudicazione con riferimento anche all'eventuale anomalia
delle offerte e alle verifiche di cui all'art. 14 D.P.R 62/2013.
Area a rischio
corruttivo
02 - Affidamento di lavori, servizi e forniture - Contratti
pubblici
Processo a
rischio corruttivo
P11 - Verifica dell’eventuale anomalia
delle offerte
Sottoprocesso/
Fase processo a
rischio corruttivo
P11.1 - Verifica dell’eventuale anomalia delle offerte
Valutazione
Rischio
Alto 14,25
Struttura 3050300 - S.C. Economato Responsabile Lazzeretti Roberto
Descrizione
Fattori di rischio
Eccessiva regolamentazione, complessità e scarsa chiarezza della normativa di riferimento
ASL Cuneo
Allegato 1 PTPC - Catalogo dei processi 2016 - 2018
RISCHIO MISURA DI PREVENZIONE
R16 - Mancato rispetto dei criteri di individuazione e di verifica
delle offerte anormalmente basse, anche sotto il profilo
procedurale
Vincoli e misure esistenti
1) Norme di legge e regolamenti. 2) Formazione mirata del personale. 3)
Patti di integrità. 4) Artt. 81-89 D.lgs 163/2006 - Art. 121 D.lgs 163/2006.
5) Verifica puntuale degli atti di gara (ufficiale/ufficiosa) prima della
determina di aggiudicazione con riferimento anche all'eventuale anomalia
delle offerte e alle verifiche di cui all'art. 14 D.P.R 62/2013.
Area a rischio
corruttivo
02 - Affidamento di lavori, servizi e forniture - Contratti
pubblici
Processo a
rischio corruttivo
P11 - Verifica dell’eventuale anomalia
delle offerte
Sottoprocesso/
Fase processo a
rischio corruttivo
P9.1 - Definizione dei criteri di aggiudicazione e
dinomina della commissione
Valutazione
Rischio
Medio 9,75
Struttura 3050300 - S.C. Economato Responsabile Lazzeretti Roberto
…massimo rischio per la ASL Cuneo
18. 29/05/2016 18
• Quello che il dottor Rossi osserva
è, pertanto, dal punto di vista della
“strategia anticorruzione”
l’emersione di uno specifico
“ALERT”, il segnale che esiste un
RISCHIO attuale di fallimento
etico e/o reputazionale
dell’amministrazione.
19. 19
ALERT
INDIVIDUALE
Emersione di un
dilemma etico
Gestione
dell’evento critico
ALERT
ANTICORRUZIONE
Informazioni utili
per la gestione
della strategia
anticorruzione
Informazioni utili
per la
riqualificazione
organizzativa volta
a mitigare i rischi
RILEVANZA
NELL’AMBITO
PROFESSIONALE
RILEVANZA NELL’AMBITO DELLA
STRATEGIA DI PREVENZIONE
DELLA CORRUZIONE
Prima della
legge 190/2012
Dopo la legge
190/2012
20. 29/05/2016 20
…Ma le ragioni della scelta di adottare una
procedura diversa da quella prescritta dalle norme
potrebbero essere molto varie, ad esempio:
• situazione di emergenza dovuta alla necessità di
acquistare in fretta quel servizio/lavoro/fornitura;
• ignoranza della normativa e generale
incompetenza della struttura tecnica;
• forma di ritorsione per un torto che il responsabile
dell’acquisto sente di aver subito;
Oppure, la scelta potrebbe, effettivamente essere
stata adottata in ragione di:
• intento fraudolento a seguito di un accordo
preventivo tra responsabile del procedimento e
operatore economico
21. 29/05/2016 21
• Esiste, pertanto, un evidente
interesse pubblico dell’Ente a
conoscere in profondità le
ragioni di tale comportamento
per adottare le misure
repressive e/o preventive più
adeguate.
23. “FATTORE
UMANO”
Il dottor Rossi…
• ritiene che, per rispetto alla propria
deontologia professionale,
dovrebbe informare il proprio
dirigente di ciò che è venuto a
conoscenza
• Approfondendo la sua conoscenza
sulle leggi vigenti (codice egli
appalti e altre) e rilevando una
patente irregolarità, il dottor Rossi si
convince ancora di più che informare
il proprio superiore gerarchico sia la
cosa giusta da fare.
25. 25
Così, convinto di fare
la cosa giusta, il dottor
Rossi si reca dal suo
dirigente e gli espone i
fatti. Il dirigente lo
guarda e poi…
26. 26
Acquisisce
informazioni
per far
emergere la
qualificazione
del
comportamento
Acquisisce informazioni sullo specifico procedimento
e sui procedimenti collegati
Verifica la presenza di altre segnalazioni
Mette in
atto azioni
di verifica e
controllo
Verifica le giacenze di magazzino
Verifica che siano stati correttamente individuati gli attori interni da
coinvolgere
Verifica il livello di trasparenza e di efficacia dell’operazione
contrattuale
Valuta nel merito la fungibilità/infungibilità del
lavoro/servizio/fornitura da acquisire
Pianifica
ulteriori
misure di
prevenzione
Dispone una revisione delle caratteristiche tecniche, qualora
dall’analisi dei fornitori disponibili sul mercato non risultino
garantite modalità di acquisto concorrenziali
Adotta i prezzi di riferimento dei beni e servizi a maggior
impatto, in quanto favoriscono la confrontabilità/fungibilità tra i
fabbisogni del soggetto acquirente e le caratteristiche dei
prodotti/servizi oggetto di offerta
…decide di
prendere in seria
considerazione
la segnalazione
Fonte: aggiornamento PNA / 2015
27. 27
…decide di
prendere in
seria
considerazione
la segnalazione
Fonte: PNA / 2013
Inoltre, dal momento che i dirigenti sono tra i soggetti
che concorrono alla prevenzione della corruzione,
hanno specifici compiti legati al PTPC
osserva le misure contenute nel P.T.P.C. (art. 1, comma 14, della l. n. 190 del
2012)
adotta le misure gestionali, quali l’avvio di procedimenti disciplinari, la
sospensione e rotazione del personale (artt. 16 e 55 bis d.lgs. n. 165 del 2001)
assicura l’osservanza del Codice di comportamento e verifica le ipotesi di
violazione
propone le misure di prevenzione (art. 16 d.lgs. n. 165 del 2001)
Partecipa al processo di gestione del rischio
svolge attività informativa nei confronti del responsabile, dei referenti e
dell’autorità giudiziaria (art. 16 d.lgs. n. 165 del 2001; art. 20 d.P.R. n. 3 del
1957; art.1, comma 3, l. n. 20 del 1994; art. 331 c.p.p.)
28. 28
…decide di
prendere in
seria
considerazione
la segnalazione
Infine, esiste una specifica regola del Codice di
Comportamento che orienta il comportamento del dirigente
in queste occasioni, l’articolo 13.
9. Il dirigente intraprende con tempestività le iniziative necessarie
ove venga a conoscenza di un illecito, attiva e conclude, se
competente, il procedimento disciplinare, ovvero segnala
tempestivamente l’illecito all’autorità disciplinare, prestando ove
richiesta la propria collaborazione e provvede ad inoltrare
tempestiva denuncia all’autorità giudiziaria competente in caso di
illecito amministrativo o penale. Nel caso in cui riceva segnalazione
di un illecito da parte di un dipendente, adotta ogni cautela di legge
affinché sia tutelato il segnalante e non si indebitamente rilevata la
sua identità nel procedimento disciplinare, ai sensi dell’articolo 54-
bis del decreto legislativo n. 165 del 2001.
29. 29
…gli intima di non parlarne con
nessuno. “Non è una questione di
tua competenza! Qui si fa così”.
Il dottor Rossi si rende conto che
non solo il dirigente conosce la
questione, ma avalla o addirittura
promuove quel comportamento
che, pare, sia una prassi
dell’ufficio.
…ma nella realtà spesso succede che...
30. …in cosa si imbatte, realmente, il dottor Rossi?
31. • Si parla di corruzione sistemica soprattutto
nelle ipotesi di “asservimento” del pubblico
dipendente al soggetto corruttore, dal
momento che non è necessario dimostrare il
legame tra utilità ricevuto o promessa e atto
da adottare
• Si parla in questi casi anche di “iscrizione a
libro paga”
SCHEMA TIPICO
DEI RAPPORTI DI
SUBORDINAZIONE
“È prestatore di lavoro subordinato chi
si obbliga mediante retribuzione a
collaborare nell'impresa, prestando il
proprio lavoro intellettuale o manuale
alle dipendenze e sotto la direzione
dell'imprenditore”
Articolo 2094 codice civile
Libro paga
Il pubblico ufficiale viene dal privato “pagato in
maniera forfettaria o periodicamente non
perché compia un determinato atto o ometta un
determinato atto, ma perché sia disponibile a
compiere od omettere tutti gli atti che dovessero
essere utili al privato, che lo sovvenziona”.
32. …quindi osserva/è testimone, in realtà…
di una vicenda che è sintomo di…
…una CORRUZIONE SISTEMICA
uno schema di relazione del tipo:
SUBORDINAZIONE/
ASSOGGETTAMENTO/
ASSERVIMENTO/
IDENTIFICAZIONE
del soggetto pubblico nei confronti del corruttore
Modalità di manifestazione
• CONFORMISMO
• SALVAGUARDIA DEGLI INTERESSI PRIVATI
• SALVAGUARDIA DEL GRUPPO
33. 29/05/2016 33
• Quello che il dottor Rossi osserva è il
caso di un CORRUZIONE SISTEMICA
che si realizza attraverso uno schema
criminale legato al “procurement”, in
particolare, un caso di “abuso
dell’affidamento diretto, al di fuori dei
casi previsti dalla legge, al fine di
favorire un’impresa” (come indica
l’allegato 3 del Piano Nazionale
Anticorruzione)
34. 29/05/2016 34
• Esiste, pertanto, un (ancor più)
evidente interesse pubblico
dell’Ente ad adottare le misure
repressive e/o preventive più
adeguate.
35. 35
DUNQUE,
• Il dottor Rossi ha acquisito una serie di
“informazioni rilevanti” ai fini della
strategia di prevenzione della corruzione.
• Se condivise, all’interno del processo di
attuazione del Piano Triennale di
Prevenzione della Corruzione (PTPC),
possono avviare una concreta azione
ispettiva, basata su specifici indicatori,
al fine di rilevare delle
“distorsioni/prassi consolidate”.
• In parole povere, si tratta di
informazioni utili all’Ente per aprire gli
occhi su un fenomeno che è ancora
“sotto la superficie”.
36. “FATTORE
UMANO”
“CULTURA
ORGANIZZATIVA”
“CULTURA
SOCIALE”
Formazione valoriale
• Rafforzamento dello spazio
etico,
• Miglioramento della
capacità di lettura dei
comportamenti propri e
altrui,
• Rafforzamento della cultura
della segnalazione
Misure organizzative
(RPC)
• Rotazione degli incarichi
• Canali di segnalazione
interni
• Riqualificazione micro-
organizzativa (leadership)
• Aumento dei controlli
Dialogare con la
comunità locale
• Azioni di comunicazione
esterna
• Coinvolgimento di
stakeholder esterni
• Disponibilità di canali di
segnalazione per i
cittadini/utenti
• Educazione alla legalità
nelle scuole
MISURE MISUREMISURE
Le misure
38. • Quello che il dottor Rossi ha appena osservato
è un cosiddetto “comportamento
potenzialmente illecito” e, allo stesso tempo,
uno “schema criminale ricorrente” nella Sanità
Pubblica.
• Rispetto a tali comportamenti, recentemente
Transparency International Italia e Rissc hanno
pubblicato un rapporto su “Corruzione e
sprechi in Sanità” (2014) che ha permesso di
individuare es esaminare gli schemi criminali
maggiormente ricorrenti nella sanità pubblica.
Schemi criminali ricorrenti nella Sanità Pubblica
39. Tra questi:
• nomine. ingerenza politica, conflitto di interessi, revolving
doors, spoil system, insindacabilità, discrezionalità̀ ,
carenza di competenze
• gestione dei farmaci. aumento artificioso dei prezzi,
brevetti, comparaggio, falsa ricerca scientifica,
prescrizioni fasulle, prescrizioni non necessarie, rimborsi
fasulli
• procurement. gare non necessarie, procedure non
corrette, gare orientate o cartelli, infiltrazione crimine
organizzato, carenza di controlli, false attestazioni di
forniture, inadempimenti-irregolarità̀ non rilevate
• negligenza. scorrimento liste d'attesa, dirottamento verso
sanità privata; false dichiarazioni (intramoenia); omessi
versamenti (intramoenia)
• sanità privata. mancata concorrenza, mancato controllo
requisiti, ostacoli all'ingresso e scarso turnover,
prestazioni inutili, false registrazioni dei sistemi di
rimborso (drg), falso documentale
Schemi criminali ricorrenti nella Sanità Pubblica
40. E’ uno dei principali elementi che alimentano e danno
forza all’illegalità.
• Il conflitto di interesse è la situazione tipica in cui un
interesse privato (un interesse secondario), che
normalmente è di tipo finanziario, interferisce con
l’interesse pubblico che nella sanità è la tutela
della salute del paziente e la tutela dell’immagine
dell’Ente.
• L’interferenza è tale per cui si genera una
“curvatura” della linearità del processo
decisionale etico pubblico, in maniera tale da
deviare le scelte dell’operatore pubblico verso la
promozione di interessi privati (secondari)
Il conflitto di interessi
41. CORIPE (Consortium for Research and Continuing
Education in Economics) Piemonte delinea cinque ambiti
dove il conflitto di interessi frequentemente inficia
cinque ambiti l’operato sanitario virtuoso (2013)
• il mercato delle prestazioni sanitarie, nel quale i
professionisti possono influenzare sia la domanda che
l’offerta di prestazioni;
• l’informazione scientifica, che impiega ingenti capitali
per la ricerca, provenienti in gran parte da aziende
produttrici di tecnologia o farmaci;
• l’intramoenia, che prevede l’erogazione di prestazioni
professionali al di fuori dell’orario ma all’interno del
luogo di lavoro pubblico;
• le società scientifiche, che definiscono gli standard di
cura e le norme etiche di comportamento dei propri
membri
• le associazioni di pazienti chiamate a partecipare alle
decisioni pubbliche, che presentano strutture,
composizioni e finanziamenti non sempre chiari
Il conflitto di interessi
42. Una seconda variabile peculiare del comparto sanitario in grado di
rendere particolarmente vulnerabile il sistema è l’asimmetria
informativa, cioè il fisiologico divario di informazioni e conoscenze
tra i diversi attori in campo.
Nella Sanità, in particolare, l’asimmetria informativa è rilevante
rispetto alle conoscenze in possesso di alcuni attori nei confronti di
altri attori (componente medica vs. componente amministrativa, ecc.)
Sempre secondo il Report “Corruzione e Sprechi in Sanità”,
pubblicato da RiSSC e Transparency International Italia nel 2013, nel
settore sanitario emergono altre caratteristiche peculiari che rendono
la Sanità particolarmente vulnerabile alla corruzione. Dal punto di
vista dell’offerta sanitaria sono:
• la forte ingerenza della politica nelle scelte tecnico-
amministrative;
• l’elevata complessità del sistema;
• gli ampi poteri e la discrezionalità nelle scelte aziendali e
ospedaliere;
• Il basso livello di accountability del personale pubblico;
• i bassi standard etici degli operatori pubblici, sempre secondo il
report pubblicato da RiSSC e Transparency International Italia;
• l’asimmetria informativa tra Sistema Sanitario e fornitori privati;
• la crescita della sanità privata;
• la scarsa trasparenza nell’uso delle risorse.
Asimmetrie informative
43. Esiste una notevole complessità del sistema, determinata
dalla potenzialità corruttiva delle “reti di relazione” di diverse
categorie di soggetti interni ed esterni al sistema sanitario.
• In particolare, potrebbe accadere che lo schema corruttivo
possa aver luogo tra un fornitore di farmaci e attrezzature
e il legislatore/regolatore, ad esempio, ai fini
dell’approvazione di regolamenti che possano favorire un
fornitore piuttosto che un altro (corruzione legislativa)
• Oppure, un fornitore di servizi (come, ad esempio, un
ospedale privato) può operare un cosiddetto
“sovrapprovigionamento di farmaci” allo scopo di
favorire una ditta farmaceutica, oppure
“sovrapprovigionamento di pazienti” (pazienti fantasma)
allo scopo di farsi rimborsare maggiori prestazioni dal SSN
Le reti di relazione
44. Le reti di relazione
La fitta rete delle relazioni. Fonte: Elaborazione da Savedoff e Hussmann (2006) a cura di G. Allena
45. • LA CORRUZIONE NELLA SANITA’ HA CARATTERISTICHE
ASSOLUTAMENTE PECULIARI CHE SONO DETERMINATE
DAPARTICOLARI ELEMENTI DI VULNERABILITA’ DEL
SISTEMA
• SOLO RECENTEMENTE SI E’ INIZIATO A INDAGARE
SERIAMENTE SU TALI PECULIARITA’
• IN PARTICOLARE, IL CONFLITTO DI INTERESSI E’ UN
ELEMENTO IN GRADO DI ALIMENTARE LA SPIRALE
CORRUTTIVA, INSIEME ALLE ASIMMETRIE INFORMATIVE
ESISTENTI TRA I VARI ATTORI COINVOLTI
• LE RETI DI RELAZIONE ESTENDONO LA POTENZIALITA’
CRIMINOSA OLTRE I CONFINI DEL RAPPORTO MEDICO-
PAZIENTE, INVESTENDO, AD ESEMPIO, LA DIMENSIONE
AMMINISTRATIVA E DELLA
REGOLAMENTAZIONE/LEGISLAZIONE
• LA CULTURA ORGANIZZATIVA E’ UNA FORZA
ESTREMAMENTE POTENTE CHE, IN PRESENZA DI
SCARSO SENSO DI LEGALITA’, E’ IN GRADO DI
ORIENTARE LE SCELTE PUBBLICHE VERSO LA
PRMOZIONE DI INTERESSI ILLECITI
COSA C’E’ DA SAPERE
47. • Il dottor Bianchi è un medico chirurgo che presta la propria attività
lavorativa presso l’Ospedale di X, facente parte della ASL Y.
• E’ anche consulente di una nota società farmaceutica che gli ha
chiesto di organizzare nella sua città un importante convegno su un
nuovo farmaco. Da un punto di vista logistico, si tratta di trovare
una location di un certo prestigio e non si vuole fare brutta figura.
La società farmaceutica, però, gli chiede di contenere i costi visto il
periodo di crisi.
• Il dottor Bianchi ricorda che da poco ha eseguito una complessa
operazione, rimuovendo un tumore ad una signora, il cui marito è,
notoriamente, uno degli amministratori di una importante catena
alberghiera. Un prestigioso resort che fa parte della suddetta
catena, in particolare, si trova proprio nell’area in cui il dottor
Bianchi aveva pensato di organizzare l’importante convegno.
Farebbe proprio al caso suo, ma ha un costo notevolmente
superiore a quello indicato dalla società farmaceutica.
• Peraltro, lo stesso marito della signora gli ha recentemente
espresso il desiderio di sdebitarsi.
• Al dottor Bianchi viene in mente di chiedere al marito della signora,
come sorta di corrispettivo della buona riuscita dell’operazione, di
poter organizzare il convegno nel resort ad un prezzo notevolmente
inferiore (circa la metà) di quello che viene normalmente praticato.
51. 29/05/2016 51
• Dal punto di vista della “strategia
anticorruzione” l’acquisizione da
parte dell’amministrazione di una
informazione in merito a questi
comportamenti rappresenta
l’emersione di uno specifico
“ALERT”, il segnale che esiste un
RISCHIO attuale di fallimento
etico e/o reputazionale
dell’amministrazione.
52. 29/05/2016 52
• Esiste, pertanto, un evidente
interesse pubblico della ASL a
conoscere in profondità le ragioni
di tale comportamento per
adottare le misure repressive e/o
preventive più adeguate.
54. …In ogni caso, indipendentemente che il fatto costituisca reato,
il dipendente non chiede, per sé o per altri, regali o altre utilità,
neanche di modico valore a titolo di corrispettivo per
compiere o per aver compiuto un atto del proprio ufficio…
SECONDA
PARTE
Articolo 4 comma 2 del Codice di Comportamento PA
2. “Il dipendente non accetta, per sé o per altri, regali o altre
utilità, salvo quelli d'uso di modico valore effettuati
occasionalmente nell’ambito delle normali relazioni di cortesia.
PRIMA PARTE
…ma quale regola sta violando il dottor Bianchi?
L’ordinamento mira ad escludere tale schema per tutelare la
REPUTAZIONE della pubblica amministrazione
55. 29/05/2016 55
• Se il dottor Bianchi richiederà il prezzo
notevolmente scontato…
• …contribuirà a rafforzare nell'opinione pubblica
la netta percezione che chi opera in quella
struttura pubblica può ottenere intollerabili
vantaggi, nuocendo gravemente alla reputazione
della PA in generale e di quella dell’ASL in
particolare.
• Inoltre, contribuirà a rafforzare una cultura diffusa
tra gli operatori economici locali per i quali sembra
essere un atto dovuto il “doversi sdebitare” a
seguito dell'esito positivo di una
prestazione/procedimento amministrativo.
56. 56
• Per l’ASL, essere informati sui
comportamenti dei propri
dipendenti costituisce un
elemento cruciale ai fini della
costruzione di una adeguata
strategia di prevenzione della
corruzione.
• L’ASL, infatti, potrebbe scoprire
che…
58. “FATTORE
UMANO”
Il dottor Bianchi sta valutando di richiedere quel
resort ad un prezzo notevolmente scontato…
• non ritiene che quel comportamento (richiedere
un prezzo notevolmente scontato) sia
commendevole, non sta certo chiedendo di
utilizzare la struttura gratis, solo vuole
contenere i costi come indicato dal budget che
la società farmaceutica gli ha messo a
disposizione
e/o
• egli non vuole assolutamente fare brutta figura
con la società farmaceutica. Si gioca, in questo
caso, il suo prestigio e la sua reputazione. Se
fallisse, il suo “status sociale” all’interno del
ristretto “circolo” di specialisti ne subirebbe
un forte contraccolpo.
59. “FATTORE
UMANO”
Questioni
• Alle persone piace considerarsi
ONESTE
• D’altra parte, però, la DIS-ONESTA’
paga. A volte paga anche bene
• Come fanno le persone a risolvere
questo dilemma?
• Fino a che punto pensano di potersi
spingere nel commettere qualche
violazione e comunque rimanere
convinti di essere onesti?
60. RISCHIO
“FATTORE
UMANO”
LA “MALLEABILITA’ NELLA
CATEGORIZZAZIONE DI UN’AZIONE”
• La malleabilità è una proprietà
tecnologica della materia che
indica la capacità di un corpo o
di un materiale (in particolare di
un metallo) di essere facilmente
deformabile e riducibile in strati
laminiformi sottili
• Il termine deriva dal latino
"malleum", che vuol dire
martello
Fonte: Wikipedia
…un modo per non costringersi a pensarsi come DIS-
ONESTI è una particolare capacità di auto-
manipolazione...
61. “FATTORE
UMANO”
LA “MALLEABILITA’ NELLA
CATEGORIZZAZIONE DI UN’AZIONE”
• Ipotizziamo che, per alcuni tipi di azioni
e grandezze di disonestà, le persone
possono “deformare” il significato delle
loro azioni in termini più compatibili
con il proprio concetto-di-sè e trovare
razionalizzazioni per le loro azioni
(renderle più accettabili).
• Di conseguenza le persone possono
essere disoneste, evitando eventuali
segnali negativi che potrebbero
influenzare il loro concetto-di-sé, e
quindi evitare di aggiornare
negativamente il loro concetto di sé.
…un modo per non costringersi a pensarsi come DIS-
ONESTI è una particolare capacità di auto-
manipolazione...
62. “FATTORE
UMANO”
…un modo per non costringersi a pensarsi come DIS-
ONESTI è una particolare capacità di auto-
manipolazione...
ESEMPIO DI “MALLEABILITA’” NELLA
CATEGORIZZAZIONE DI UN’AZIONE
Rubare una matita
• L'intuizione suggerisce che è più
facile rubare una matita da 50 ¢ da
un amico che rubare 50 ¢ dal
portafoglio di questo amico e poi
comprare una matita
• Nonostante il risultato sia lo stesso,
il primo scenario offre più
possibilità di classificare le azioni in
termini compatibili con l’amicizia
(ad esempio, “il mio amico ha preso
una matita da me una volta, questo
è quello che fanno gli amici”).
63. “FATTORE
UMANO”
…un modo per non costringersi a pensarsi come DIS-
ONESTI è una particolare capacità di auto-
manipolazione...
ESEMPIO DI “MALLEABILITA’” NELLA
CATEGORIZZAZIONE DI UN’AZIONE
Rubare una matita
• L'intuizione suggerisce che è più
facile rubare una matita da 50 ¢ da
un amico che rubare 50 ¢ dal
portafoglio di questo amico e poi
comprare una matita
• Nonostante il risultato sia lo stesso,
il primo scenario offre più
possibilità di classificare le azioni in
termini compatibili con l’amicizia
(ad esempio, “il mio amico ha preso
una matita da me una volta, questo
è quello che fanno gli amici”).
64. • Alcuni esperimenti dimostrano che
esistono i cosiddetti “intermediari
simbolici” che hanno per molti
l’effetto di separare in maniera
assoluta le persone dall’etica,
azzerando il collegamento tra atto ed
effetto.
• E’ il fenomeno che osserviamo, ad
esempio, con il gambling (fiche al
posto di denaro)
ESPERIMENTO
L’INTERMEDIARIO SIMBOLICO
65. RISCHIO
“FATTORE
UMANO”
IN CONCLUSIONE:
• All’aumentare della malleabilità nella
categorizzazione di un’azione, aumenta anche
il livello di disonestà di un’azione che una
persona può tollerare di commettere senza
dover aggiornare il suo concetto-di-sé.
LIMITI DELLA MALLEABILITA’
• E’ difficile immaginare che questo meccanismo
sia senza limiti.
• Il meccanismo di malleabilità nella
categorizzazione funziona fino a una soglia,
oltre la quale le persone non possono più
evitare l'ovvia valenza morale del loro
comportamento.
67. “CULTURA
ORGANIZZATIVA”
Questioni
• Le persone possono interrogarsi o meno
se la propria condotta sia giusta o
sbagliata…
• ...quello che faranno sempre, però, sarà
di OSSERVARE le condotte altrui per
cercare di orientarsi.
• Anche se la responsabilità delle scelte
resta in capo all’individuo che le adotta,
l’attenzione o la dis-attenzione verso gli
standard etici all’interno del contesto
micro-organizzativo ha un enorme
potere di influenzamento.
68. “CULTURA
ORGANIZZATIVA”
Il dottor Bianchi sta valutando sta valutando se
richiedere il resort ad un prezzo notevolmente
scontato…
• …Altri specialisti suoi colleghi gli hanno
confidato di aver richiesto grandi e piccoli
favori da persone che avevano operato;
sembra che questo comportamento sia una
prassi consolidata all’interno della
struttura;
• il Primario, pur a conoscenza di tali
comportamenti, ha sempre ritenuto di non
dover intervenire in ragione del fatto che il
suo orientamento è: “ognuno è responsabile
dei propri comportamenti”.
69. “CULTURA
ORGANIZZATIVA”
• Ipotizziamo che quando le persone
prestano attenzione ai loro standard etici
(sono consapevoli), ogni azione disonesta
ha maggiore probabilità di indurre un
riflesso nel loro concetto-di-sé
• Più le persone sono attente agli standard
etici, pertanto, più saranno portati ad
aggiornare il loro concetto-di-sé come
conseguenza negativa delle loro azioni
disoneste,
• Questo significa che una maggiore
attenzione agli standard etici induce le
persone a delimitare più rigorosamente il
proprio comportamento.
LA “DIS-ATTENZIONE VERSO GLI
STANDARD ETICI”
70. “CULTURA
ORGANIZZATIVA”
• La dis-attenzione agli standard etici è
un “fatto individuale”.
• Ma è ancora di più un “fatto sociale”,
cioè, un “comportamento
organizzativo” praticato dalle
persone e avallato dalla leadership.
• Una organizzazione e/o la sua
comunità di riferimento possono
vivere, per determinate circostanze,
una fase di “abbandono etico”, in cui
l’attenzione agli standard etici è
pressoché nulla.
LA “DIS-ATTENZIONE VERSO GLI
STANDARD ETICI”
71. AGGIORNAMENTO DEL CONCETTO-DI-SE’ MANTENIMENTO DEL
CONCETTO-DI-SE’
IL DOTTOR BIANCHI
RICHIEDERA’ IL PREZZO
NOTEVOLMENTE SCONTATO
In questa area il comportamento delle persone
incide sulla percezione di sé
DISONESTO ONESTO
• Si tratta di richiedere uno
sconto, non la gratuità
MALLEABILITA’
NELLA
CATEGORIZZAZIONE
DELL’AZIONE
•Il contesto (altri specialisti,
leadership, operatore
economico) non mostra
alcuna attenzione verso gli
standard etici
DIS-ATTENZIONE
VERSO STANDARD
ETICI
In questa area il comportamento delle
persone NON incide sulla percezione di sé
72. • Si tratta di soldi “nostri”
(qualcuno ha affermato)
• Si tratta di rendicontare
“spese”
MALLEABILITA’
NELLA
CATEGORIZZAZIONE
DELL’AZIONE
• Assenza di
trasparenza
• Assenza di
stigmatizzazione
sociale
• Prassi consolidata
• Avallata dalla
leadership
• …
DIS-ATTENZIONE
VERSO STANDARD
ETICI
Lo scandalo delle spese
pazze dei Consiglieri
Regionali
• sono 15 le amministrazioni
sotto inchiesta
• spese private fatte con i soldi
pubblici (con tanto di
scontrino per il rimborso).
…ad esempio
MANTENIMENTO DEL
CONCETTO-DI-SE’
Da un’ipotesi di scuola alla
realtà quotidiana il passo è
breve…
73. La disonestà aumenta con l'aumentare della
malleabilità nel categorizzare un’azione
La disonestà aumenta tanto quanto
l'attenzione agli standard etici diminuisce
Data la possibilità di essere disonesti, gli
individui saranno disonesti fino ad un certo
livello che non li costringerà ad aggiornare
il loro concetto-di-sé
Pertanto…
75. “CULTURA
SOCIALE”
Il dottor Bianchi sta valutando se richiedere
il resort ad un prezzo notevolmente
scontato…
• …Lo stesso marito della signora che il
dottor Bianchi ha operato, uno degli
amministratori della catena alberghiera,
gli ha fatto capire che avrebbe piacere
a sdebitarsi, intendendo questo
comportamento come un “obbligo
morale” e in ragione delle
"conseguenze sociali" che ne
deriverebbero se non lo facesse.
76. “CULTURA
SOCIALE”
Questioni
• Talvolta la prestazione sanitaria o il provvedimento
amministrativo possono essere visti dal beneficiario
come un “dono” (munus) da parte di chi, nei suoi
confronti, detiene un grande potere o è in una posizione
di consistente “asimmetria informativa”
• Nel destinatario del potenziale atto sorge l’obbligo ad
offrire un sacrificio necessario ad ingraziarsi il
funzionario pubblico
• Oppure, una volta ricevuto l’atto, anche se nulla è
dovuto in cambio, sorge nel destinatario un obbligo
morale a sdebitarsi.
• E’ la cultura dell’ex voto (se l’offerta del dono
antecedente all’atto) e del “per grazia ricevuta” (se
l’offerta del dono è successiva all’atto) come
remunerazione per un dono che si vuole ricevere o
che si è ricevuto dalla “divinità”
• E’ una tradizione antichissima.
77. …In ogni caso, indipendentemente che il fatto costituisca
reato, il dipendente non chiede, per sé o per altri, regali o
altre utilità, neanche di modico valore a titolo di
corrispettivo per compiere o per aver compiuto un atto del
proprio ufficio…
• collegamento tra regali/utilità
richiesta e atto da adottare o
adottato
• regali o altre utilità a titolo di
corrispettivo
SCHEMA TIPICO DEL DONO
EX VOTO (PER GRAZIA
RICEVUTA)
SCHEMA TIPICO DEL DONO
EX VOTO (PER GRAZIA
RICEVUTA)
Articolo 4, comma 2,
SECONDA PARTE
L’ordinamento mira ad escludere tale schema per tutelare la
REPUTAZIONE della pubblica amministrazione
78. 78
Pigliate quei quattro capponi, poveretti! a cui
dovevo tirare il collo, per il banchetto di
domenica, e portateglieli; perché non
bisogna mai andar con le mani vote da
que' signori.
…
Lascio pensare al lettore, come dovessero
stare in viaggio quelle povere bestie, così
legate e tenute per le zampe a capo all'in
giù, nella mano di un uomo il quale, agitato
da tante passioni, accompagnava col
gesto i pensieri che gli passavan a tumulto
per la mente. (…) e dava loro di fiere
scosse, e faceva sbalzare quelle teste
spenzolate; le quali intanto s'ingegnavano
a beccarsi l'una con l'altra, come accade
troppo sovente tra compagni di
sventura.
I Promessi Sposi
Alessandro Manzoni
Agnese convince Renzo ad
andare dall’Azzeccagarbugli
79. AREA A RISCHIO CORRUTTIVO:
Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico
diretto ed immediato per il destinatario
P104 - Accesso Atti amministrativi
P106 - Rilascio dei pareri preventivi per l'attività del settore alimentare
P23 - Erogazione di prestazioni e servizi sanitari
P28 - Rilascio di autorizzazioni sanitarie o di pareri finalizzati al rilascio di
provvedimenti di autorizzazione di pertinenza del Dipartimento di
Prevenzione
P29 - Rilascio autorizzazione strutture socio assistenziali
P30 - Rilascio autorizzazione strutture sanitarie private (comprese le
modificazioni funzionali, strutturali, i trasferimenti)
P31 - Stipula e Gestione Convenzioni e Contratti con soggetti pubblici,
privati e privati accreditati per prestazioni sanitarie
P32 - Convenzioni per trasporti sanitari
P33 - Rilascio autorizzazione al funzionamento strutture sanitarie per la
salute mentale, per le dipendenze patologiche, Comunità Riabilitativa per il
trattamento dei disturbi alimentari (DCA), Comunità Terapeutica minori
(CTM)
P34 - Affidamento del servizio odontoprotesico regionale all'interno
dell'ASL CN1 per la fornitura di manufatti dentali removibili a favore dei
cittadini utenti
1 di 3
80. AREA A RISCHIO CORRUTTIVO:
Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico
diretto ed immediato per il destinatario
P35 - Attività di controllo di autocertificazioni e dichiarazioni
sostitutive
P36 - Valutazioni medico-legali P37 - Valutazioni medicina sportiva
P38 - Rilascio autorizzazioni per alimenti aproteici
P39 - Rilascio autorizzazione per persone affette da morbo celiaco
P40 - Rilascio autorizzazioni per trasporto infermi
P41 - Prescrizione/Erogazione prestazioni di assistenza protesica
P42 - Fornitura ausili tecnici, protesi e ortesi
P43 - Fornitura cateteri e sacche raccolta urina ed ausili per stomie
P44 - Fornitura Presidi per incontinenti con sistema ad assorbenza
P45 - Fornitura Presidi per ventiloterapia
2 di 3
81. AREA A RISCHIO CORRUTTIVO:
Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico
diretto ed immediato per il destinatario
P46 - Inserimenti in Strutture Socio Sanitarie pubbliche e private
P47 - Inserimenti in Strutture Socio Sanitarie pubbliche e private
di competenza dei Distretti - UVG
P48 - Inserimenti lavorativi
P49 - Utilizzo dei beni e risorse aziendali/Richieste rimborsi spese
P50 - Attribuzione budget
P51 - Autorizzazioni incarichi ex art. 53 D. Lgs. 165/2001
P52 - Prescrizione Farmaci
P95 - Gestione ciclo della Performance e processo di
assegnazione obiettivi di budget
P96 - Parere Pratica Radiologica
3 di 3
82. Allegato 1 - PTPC ASL CUNEO – Catalogo dei processi
…come viene catalogato questo rischio nel PTPC
particolari soggetti le dipendenze. 2) Procedura per l'inserimento in comunità codificata
secondo il sistema qualità. 3) Regolamento aziendale approvato con
delibera n. 17 del 16.01.2013. 4) Criteri previsti dalla Regione Piemonte.
5) Procedure informatiche di gestione delle presenze (Web Anziani). 6)
Verifica dei percorsi clinici e amministrativi dei pazienti del DSM inseriti
nelle strutture psichiatriche pubbliche e private accreditate. 7)
Monitoraggio delle procedure di inserimento come da Regolamento
approvato con Delibera del Direttore Generale n. 17 del 16/01/2013.
Area a rischio
corruttivo
03 - Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei
destinatari privi di effetto economico diretto ed
immediato per il destinatario
Processo a
rischio corruttivo
P46 - Inserimenti in Strutture Socio
Sanitarie pubbliche e private
Sottoprocesso/
Fase processo a
rischio corruttivo
P46.3 - Inserimenti in Strutture Socio Sanitarie
pubbliche e private di soggetti affetti da dipendenze
patologiche
Valutazione
Rischio
Alto 14,45
Struttura
2801200 - S.C. Servizio per le Dipendenze
patologiche - Ser.T.
Responsabile Ferrero Nadia
Descrizione
Fattori di rischio
ASL Cuneo
Allegato 1 PTPC - Catalogo dei processi 2016 - 2018
RISCHIO MISURA DI PREVENZIONE
R48 - Abuso nell'adozione di provvedimenti di inserimento in
strutture socio sanitarie pubbliche e private al fine di favorire
particolari soggetti
Vincoli e misure esistenti
1) Normativa regionale che definisce rette per le strutture accreditate per
le dipendenze. 2) Procedura per l'inserimento in comunità codificata
secondo il sistema qualità. 3) Regolamento aziendale approvato con
delibera n. 17 del 16.01.2013. 4) Criteri previsti dalla Regione Piemonte.
5) Procedure informatiche di gestione delle presenze (Web Anziani). 6)
Verifica dei percorsi clinici e amministrativi dei pazienti del DSM inseriti
nelle strutture psichiatriche pubbliche e private accreditate. 7)
Monitoraggio delle procedure di inserimento come da Regolamento
approvato con Delibera del Direttore Generale n. 17 del 16/01/2013.
Area a rischio
corruttivo
03 - Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei
destinatari privi di effetto economico diretto ed
immediato per il destinatario
Processo a
rischio corruttivo
P47 - Inserimenti in Strutture Socio
Sanitarie pubbliche e private di
competenza dei Distretti - UVG
Sottoprocesso/
Fase processo a
P47.1 - Valutazione UVG - UMVD per predisposizione
lista d'attesa
Valutazione
Rischio
Medio 5,20
83. “FATTORE
UMANO”
“CULTURA
ORGANIZZATIVA”
“CULTURA
SOCIALE”
Formazione valoriale
•Rafforzamento dello spazio etico,
miglioramento della capacità di
lettura dei comportamenti propri e
altrui e riduzione della malleabilità
dei comportamenti, rafforzamento
della cultura della segnalazione
•Introduzione nei codici di
comportamento di disposizioni
specificamente dedicate a chi
lavora in questo settore
Misure organizzative
(RPC + Dirigente apicale)
•Canali di segnalazione interni
•Riqualificazione micro-
organizzativa (leadership)
•Aumento dei controlli
Dialogare con la
comunità locale
•Azioni di comunicazione esterna
•Coinvolgimento di stakeholder
esterni
•Disponibilità di canali di
segnalazione per i cittadini/utenti
•Educazione alla legalità nelle
scuole
MISURE MISURE
…a fronte del’acquisizione delle suddette informazioni,
quali MISURE possono essere adottate per mitigare il rischio...
MISURE
84. L’ipotesi è che se noi riusciamo ad
ingabbiare i comportamenti umani
all’interno di regole e procedure
standardizzate ridurremo
l’incidenza del fattore umano e
della cultura organizzativa (che
vengono sempre considerati
“fattori di rischio”)
FATTORE UMANO e CULTURA ORGANIZZATIVA
Come possiamo passare da “fattori di rischio” a “fattori di integrità”?
L’ipotesi è che se noi riusciamo a
ridurre la malleabilità nella
categorizzazione delle azioni e a
promuovere una costante attenzione
agli standard etici, aumenteremmo
l’incidenza positiva del fattore umano
e della cultura organizzativa (che
saranno considerati “fattori di
integrità”)
85. L’ipotesi è che se noi
riusciamo ad ingabbiare i
comportamenti umani
all’interno di regole e
procedure standardizzate
ridurremo l’incidenza del
fattore umano e della
cultura organizzativa (che
vengono sempre
considerati “fattori di
rischio”)
FATTORE UMANO e CULTURA ORGANIZZATIVA
Come possiamo passare da “fattori di rischio” a “fattori di integrità”?
L’ipotesi è che se noi
riusciamo a ridurre la
malleabilità nella
categorizzazione delle azioni e
a promuovere una costante
attenzione agli standard etici,
aumenteremmo l’incidenza
positiva del fattore umano e
della cultura organizzativa
(che saranno considerati
“fattori di integrità”)
Secondo l’OCSE, una
moderna e corretta
strategia di contrasto
alla corruzione e di
promozione
dell’integrità combina:
•un approccio basato
sulle regole
con
•un approccio basato
sui valori
Approccicombinati
86. Approcci combinati
Approccio basato sulle regole:
•Prevenire la corruzione attraverso i cosiddetti “controlli esterni” sul
comportamento dei dipendenti pubblici. Predilige regole e procedure formali e
dettagliate come mezzo per ridurre le violazioni dell'integrità e prevenire la
corruzione (ad es., Mappa dei rischi, Codice di Comportamento, Whistleblowing
ecc.)
Parola chiave: COMPLIANCE (CONFORMITA’)
Approccio basato sui valori
•Promuovere l'integrità attraverso i cosiddetti “controlli interni”, cioè il controllo
esercitato dai dipendenti pubblici su se stessi. Questo approccio mira a stimolare
la comprensione e l'applicazione quotidiana di standard etici e per migliorare
le competenze decisionali attraverso sessioni formative interattive, workshop,
coaching individuale, ecc
Parola chiave: UNDERSTANDING (COMPRENSIONE)
87. • I costi di un approccio basato
esclusivamente sulle regole:
• ritardi nei processi decisionali,
• eccesso di centralizzazione,
• gestione difensiva,
• morale basso,
• barriere contro la cooperazione inter-
organizzativa
• "strategie di adattamento", come la
creazione di entità parallele al fine di
evitare i controlli.
Approcci combinati
88. • Quando i dipendenti pubblici percepiscono
che sono tenuti a mostrare obbedienza ad
una serie di regole, di norma, sono meno
propensi ad assumere comportamenti
eticamente desiderabili, come la
segnalazione di violazioni di integrità da
parte di colleghi.
• Così, troppa enfasi su un approccio basato
sulle regole non è solo costoso, come
Anechiarico e Jacobs (1996) hanno
dimostrato, è anche controproducente,
perché potrebbe avere un impatto
negativo sulla capacità decisionale dei
dipendenti.
Approcci combinati
89. Accanto alla predisposizione di norme,
regole, procedure, policy, regolamenti,
ecc…
…occorre rafforzare il cosiddetto "spazio
etico" del dipendente pubblico e
ottenere una piena comprensione e
condivisione delle regole e dei valori
che costituiscono le fondamenta etiche
dei comportamenti.
Approcci combinati
90. Lo spazio etico
Lo spazio etico consiste in un
comportamento che non è
esigibile per legge
Lord John Fletcher Moulton
1924
93. Nel novembre 2012 il Parlamento italiano approva la
legge n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la
repressione della corruzione e dell’illegalità nella
pubblica amministrazione”.
La legge, tra le altre cose, introduce tre importanti
novità:
• obbliga lo Stato Italiano a dotarsi di una strategia
nazionale di prevenzione della corruzione;
• obbliga ogni amministrazione a dotarsi del Piano
Triennale di prevenzione della corruzione;
• obbliga ogni amministrazione a dotarsi della
figura del Responsabile per la prevenzione
della corruzione.
LA LEGGE 190/2012
94. • La legge promuove l’adozione, anche in Italia, di
standard consolidati a livello internazionale,
con particolare riferimento ai Paesi dell’OCSE.
• Si propone un approccio “multidisciplinare”
alla lotta e al contrasto della corruzione, offrendo
alle amministrazioni una cospicua mole di
strumenti, misure, soluzioni che si muovono in
un’ottica di prevenzione, non escludendo,
tuttavia, il rafforzamento dei meccanismi di
repressione.
LA LEGGE 190/2012
95. LA CONVENZIONE ONU CONTRO LA CORRUZIONE (UNCAC)
La legge 190/2012 giunge al termine di numerose
sollecitazioni da parte di organismi internazionali ed europei.
Ricordiamo, in particolare, la Convenzione ONU contro la
corruzione e Il Rapporto GRECO (Gruppi di Stati contro la
corruzione) di valutazione dell’Italia (2008).
In particolare.
• La Convenzione delle Nazioni Unite contro la
corruzione (UNCAC), adottata dall'Assemblea Generale
dell'ONU il 31 ottobre 2003, stabiliva che ciascuno Stato
elaborasse e applicasse misure di prevenzione della
corruzione efficaci e coordinate e valutasse con
periodicità l'adeguatezza delle stesse, collaborando con gli
altri Stati e con le organizzazioni regionali ed internazionali
per la promozione e messa a punto delle misure
anticorruzione.
• Ciascuno Stato doveva inoltre individuare degli Organi cui
affidare l'incarico di prevenire la corruzione e di
supervisionare sull'applicazione delle misure individuate
per prevenire il fenomeno e per accrescere e diffondere le
conoscenze sulla legalità.
96. A livello nazionale, la strategia di prevenzione della
corruzione è stata espressa in un apposito documento, il
Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.) predisposto dal
Dipartimento della Funzione Pubblica, pubblicato nel
settembre 2013.
Il P.N.A.
1. offre una definizione puntuale della "corruzione"
2. stabilisce gli obiettivi della strategia nazionale
3. individua i cosiddetti "attori dell'integrità", cioè i soggetti
e i ruoli della strategia di prevenzione a livello decentrato
4. individua le aree di rischio ricorrenti
5. individua le misure obbligatorie da inserire nei Piani
triennali di prevenzione della corruzione
Il Piano Nazionale Anticorruzione
97. Quale definizione di corruzione viene presa a riferimento nel
Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A)?
• La definizione comprende le varie situazioni in cui, nel
corso dell’attività amministrativa, si riscontri l’abuso da
parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di
ottenere vantaggi privati (accezione ampia)
• Le situazioni rilevanti sono più ampie della fattispecie
penalistica, che è disciplinata negli artt. 318, 319 e 319
ter, c.p., e sono tali da comprendere non solo l’intera
gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione
disciplinati nel Titolo II, Capo I, del codice penale, ma
anche le situazioni in cui - a prescindere dalla rilevanza
penale - venga in evidenza un malfunzionamento
dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle
funzioni attribuite ovvero l’inquinamento dell’azione
amministrativa ab externo, sia che tale azione abbia
successo sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo.
L'accezione "ampia" di corruzione
98. Gli obiettivi strategici del Piano Nazionale
Anticorruzione (P.N.A)
• ridurre le opportunità laddove si manifestino, di
casi di corruzione, attraverso la predisposizione
di apposite strategie di prevenzione della
corruzione a livello nazionale e locale
• aumentare la capacità di scoprire casi di
corruzione, migliorando, ad esempio, la
trasparenza interna attraverso il nuovo istituto del
Whistleblowing
• creare un contesto sfavorevole alla corruzione
dotando le amministrazioni di nuove regole di
comportamento e rafforzando lo spazio etico dei
dipendenti pubblici
Gli obiettivi strategici del P.N.A.
99. •designa il responsabile
•adotta il P.T.P.C. e i suoi aggiornamenti e li comunica al Dipartimento della funzione pubblica e, se
del caso, alla regione interessata
•adotta tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, che siano direttamente o indirettamente
finalizzati alla prevenzione della corruzione (ad es.: criteri generali per il conferimento e
l’autorizzazione allo svolgimento degli incarichi da parte dei dipendenti ex art. 53 del d.lgs. n. 165 del
2001);
Autorità di indirizzo politico:
•svolge i compiti indicati nella circolare del Dipartimento della funzione pubblica n. 1 del 2013 e i
compiti di vigilanza sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità;
•elabora la relazione annuale sull’attività svolta e ne assicura la pubblicazione;
•coincide, di norma, con il responsabile della trasparenza e ne svolge conseguentemente le
funzioni
Responsabile della
prevenzione:
•svolgono attività informativa nei confronti del responsabile, dei referenti e dell’autorità giudiziaria;
•partecipano al processo di gestione del rischio;
•propongono le misure di prevenzione;
•assicurano l’osservanza del Codice di comportamento e verificano le ipotesi di violazione;
•adottano le misure gestionali, quali l’avvio di procedimenti disciplinari, la sospensione e rotazione
del
•osservano le misure contenute nel P.T.P.C.
Tutti i dirigenti per l’area di
rispettiva competenza:
•partecipano al processo di gestione del rischio; considerano i rischi e le azioni inerenti la
prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti ad essi attribuiti;
•svolgono compiti propri connessi all’attività anticorruzione nel settore della trasparenza
amministrativa;
•esprimono parere obbligatorio sul Codice di comportamento adottato da ciascuna
amministrazione
gli O.I.V. e gli altri organismi di
controllo interno:
•partecipano al processo di gestione del rischio
•osservano le misure contenute nel P.T.P.C.
•segnalano le situazioni di illecito al proprio dirigente o all’U.P.D.
•segnalano casi di personale conflitto di interessi
tutti i dipendenti
dell’amministrazione:
•osservano le misure contenute nel P.T.P.C.;
•segnalano le situazioni di illecito
i collaboratori a qualsiasi
titolo dell’amministrazione:
cioè i soggetti e i ruoli della
strategia di prevenzione
Gli attori dell'integrità
100. Il P.N.A. indica quali sono le aree di rischio ricorrenti, rispetto
alle quali potenzialmente tutte le pubbliche amministrazioni
sono esposte:
• autorizzazione o concessione
• scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture
e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione
prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a
lavori, servizi e forniture, di cui al d.lgs. n. 163 del 2006
• concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi,
sussidi, ausili finanziari, nonché́ attribuzione di vantaggi
economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici
e privati
• concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale
e progressioni di carriera di cui all'articolo 24 del decreto
legislativo n. 150 del 2009
Le aree di rischio ricorrenti
101. Infine, il P.N.A. stabilisce quali misure debbano, obbligatoriamente, essere
inserite nel Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione, cioè nella
strategia di ogni singola amministrazione:
• adempimenti di trasparenza
• codici di comportamento
• rotazione del personale
• obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse
• disciplina specifica in materia di svolgimento di incarichi d’ufficio -
attività ed incarichi extra-istituzionali
• disciplina specifica in materia di conferimento di incarichi
dirigenziali in caso di particolari attività o incarichi precedenti
(pantouflage – revolving doors)
• incompatibilità specifiche per posizioni dirigenziali
• disciplina specifica in materia di formazione di commissioni,
assegnazioni agli uffici, conferimento di incarichi dirigenziali in caso di
condanna penale per delitti contro la pubblica amministrazione
• disciplina specifica in materia di attività successiva alla cessazione
del rapporto di lavoro (pantouflage – revolving doors)
• disciplina specifica in materia di tutela del dipendente che
effettua segnalazioni di illecito (c.d. whistleblower)
• formazione in materia di etica, integrità ed altre tematiche attinenti
alla prevenzione della corruzione.
Le misure di prevenzione della corruzione
102. Per quanto concerne "incompatibilità" e "inconferibilità", il
d.lgs. n. 39 del 2013, recante disposizioni in materia di
inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche
amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico,
ha disciplinato:
• delle particolari ipotesi di inconferibilità di incarichi
dirigenziali o assimilati in relazione all’attività svolta
dall’interessato in precedenza;
• delle situazioni di incompatibilità specifiche per i titolari
di incarichi dirigenziali e assimilati;
• delle ipotesi di inconferibilità di incarichi dirigenziali o
assimilati per i soggetti che siano stati destinatari di
sentenze di condanna per delitti contro la pubblica
amministrazione.
La normativa sulla incompatibilità e inconferibilità
103. La differenza tra inconferibilità e incompatibilità:
• L'inconferibilità è un obbligo a carico
dell’amministrazione che consiste nel precludere,
permanentemente o temporaneamente, il conferimento di
incarichi a particolari tipologie di soggetti.
• L'incompatibilità, invece, è un limite posto in capo
all'incaricato e consiste nell’obbligo per il soggetto cui
viene conferito l’incarico di scegliere tra la permanenza
nell’incarico e l’assunzione o lo svolgimento di altre
particolari tipologie di incarichi
La normativa sulla incompatibilità e inconferibilità
104. Il nuovo Codice di Comportamento dei dipendenti della
Pubblica Amministrazione
Il d.P.R. n. 62 del 2013, reca il nuovo Codice di
comportamento dei dipendenti pubblici.
Alcune innovazioni prodotte dal d.P.R. 62/2013:
• l’art. 2, comma 3, del Codice prevede l’estensione degli
obblighi di condotta anche nei confronti di tutti i
collaboratori dell’amministrazione, dei titolari di organi e
di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle
autorità, nonché nei confronti di collaboratori a qualsiasi
titolo di imprese fornitrici di beni o servizi o che
realizzano opere in favore dell’amministrazione.
• Secondo quanto previsto dall’art. 54, comma 5, del d.lgs.
n. 165 del 2001 e dall’art. 1, comma 2, del Codice,
ciascuna amministrazione deve definire, con
procedura aperta alla partecipazione e previo parere
obbligatorio del proprio O.I.V., un proprio Codice di
comportamento
La normativa sul Codice di Comportamento
105. Alcune innovazioni prodotte dal d.P.R. 62/2013:
• L’art. 4, comma 5, del Codice precisa la soglia orientativa dei
regali di modico valore, che non possono superare il valore di
150 euro. I Codici adottati dalle singole amministrazioni possono
comunque fissare soglie più basse in relazione alle caratteristiche
dell’ente e alla tipologia delle mansioni.
• L’art. 8 prevede espressamente l’obbligo di rispettare le misure
contenute nel P.T.P.C. e di prestare collaborazione nei
confronti del responsabile della prevenzione.
• Il Codice contiene una specifica disciplina per i dirigenti,
compresi quelli “a contratto” e il personale che svolge una
funzione equiparata a quella dirigenziale nell’ambito degli uffici di
diretta collaborazione.
• Con una chiara presa di posizione che marca la differenza
rispetto al passato, la l. n. 190 chiarisce che la violazione delle
regole del Codice generale approvato con d.P.R. e dei Codici
adottati da ciascuna amministrazione dà luogo a
responsabilità disciplinare. Quindi, le norme contenute nei
Codici di comportamento fanno parte a pieno titolo del “codice
disciplinare”.
La normativa sul Codice di Comportamento
106. • La violazione delle misure di prevenzione e degli obblighi di
collaborazione ed informazione e segnalazione previste dal
P.T.P.C. e delle regole di condotta previste nei Codici di
comportamento da parte dei dipendenti dell’azienda è fonte
di responsabilità disciplinare, alla quale si aggiunge, per i
dirigenti, la responsabilità dirigenziale.
• I Referenti e i Responsabili di struttura e i Dirigenti sono
altresì responsabili in caso di inadempimento degli obblighi
di controllo e vigilanza posti a loro carico dal presente
Piano e dai Codici disciplinari.
In generale, la strategia decentrata di prevenzione della
corruzione è attuata mediante l'azione sinergica di diversi
soggetti. Nello specifico, il ruolo che il P.N.A. assegna ai
dipendenti pubblici è:
• partecipazione al processo di gestione del rischio
• osservanza delle misure contenute nel P.T.P.C.
• segnalazione di situazioni di illecito al proprio dirigente o
all’U.P.D.
• segnalazione di casi di personale conflitto di interessi
La responsabilità dei dipendenti
107. • Per quanto concerne il settore sanitario, dato che
la materia è di competenza regionale (essendo la
tutela della salute affidata alla potestà regionale
ex. art. 117 comma 3 della Costituzione), è
intervenuta l’Intesa tra Governo, Regioni ed Enti
Locali in Conferenza Unificata del 24 luglio
2013.
• L’Intesa, tra le altre cose, ha definito gli
adempimenti più importanti per quanto concerne
l’attuazione della legge 190/2012 al settore
sanitario, stabilendone i relativi termini (art. 1
commi 61 e 61)
Il settore sanitario
108. L’Intesa si occupa del comparto sanitario in molti
passaggi. Di seguito i principali.
• Punto 2 stabilisce che nelle ASL, nelle Aziende
Ospedaliere, negli Istituti di Recupero e Cura a
carattere scientifico (IRCCS) il soggetto titolato ad
approvare il Piano Triennale di Prevenzione della
Corruzione è individuato nel Direttore Generale,
sentito il consiglio di indirizzo e vigilanza per i
predetti Istituti.
• Punto 4, prevede che gli enti assicurino la rotazione
dei dirigenti e dei funzionari addetti alle aree a più
elevato rischio di corruzione.
• Punto 5, prevede che gli enti adottino un proprio
Codice di comportamento entro 180 giorni dalla
data di entrata in vigore del DPR 16 aprile 2012, n.
62, tenendo conto della disciplina dettata da
quest’ultimo. In ogni competenza e calibrate sulle
diverse professionalità.
Il settore sanitario
109. • Punto 6, prevede l’istituzione presso il Dipartimento della
funzione pubblica di un tavolo tecnico col compito di individuare
gli incarichi vietati agli operatori del Servizio sanitario. A tale
proposito, il tavolo tecnico ha prodotto il documento Criteri
generali in materia di incarichi vietati ai dipendenti delle
amministrazioni pubbliche, redatto, mediante il confronto tra i
rappresentanti del Dipartimento della funzione pubblica, delle
Regioni e degli Enti locali.
• Punto 7, per quanto concerne la trasparenza delle liste di attesa
(argomento sensibile anche in riferimento alla prevenzione della
corruzione), considerata l’esigenza di assicurare la trasparenza
evitando aggravi a carico delle strutture, prevede che le
amministrazioni (enti, aziende e strutture private che erogano
prestazioni per conto del SSN) pubblichino sul loro sito almeno i
tempi massimi di attesa previsti per tutte le prestazioni
considerate traccianti, suddivisi per classi di priorità e la
percentuale del loro effettivo rispetto.
• Punto 8, prevede che gli art. 5, 8 , 10 e 14 del D.Lgs. 39/2013
laddove questi dettano specifiche disposizioni per l’inconferibilità
e l’incompatibilità nelle Asl, si applicano anche alle Aziende
ospedaliere.
Il settore sanitario
110. Legge 6 novembre 2012 n. 190
Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e
dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione
Decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235
Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di
ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive
di condanna per delitti non colposi, a norma dell’articolo 1, comma 63,
della legge 6 novembre 2012, n. 190.
Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33
Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza
e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.
Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39
Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi
presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo
pubblico, a norma dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre
2012, n. 190.
Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62
Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a
norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
Delibera CIVIT 11 settembre 2013, n. 72
Approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione.
Riepilogando...
La recente
normativa sul
tema
111. IN UNA STRATEGIA ANTICORRUZIONE E DI PROMOZIONE
DELL’INTEGRITÀ ALL’INTERNO DELL’AMMINISTRAZIONE NESSUNO
DEVE SENTIRSI ESCLUSO DA RESPONSABILITÀ.
IN PARTICOLARE, PER QUANTO CONCERNE I DIPENDENTI E’
IMPORTANTE SAPERE CHE:
• PER PRESTARE UNA SIGNIFICATIVA COLLABORAZIONE ALLA
STRATEGIA DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE OCCORRE, IN
PRIMO LUOGO, CONOSCERLA
• IL DOCUMENTO DI RIFERIMENTO E’ IL PIANO TRIENNALE DI
PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (P.T.P.C.) REDATTO DAL
RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE,
ADOTTATO DALL’ORGANO POLITICO E PUBBLICATO NELLA
SEZIONE “AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE” DEL SITO
ISTITUZIONALE
• PER I DIPENDENTI PUBBLICI CI SONO NUOVE REGOLE DI
CONDOTTA (SANCITE DAL D.P.R. 62/2013) CHE DEVONO ESSERE
CONOSCIUTE DA TUTTI E CHE RICHIEDONO AI DIPENDENTI LA
PIENA APPLICAZIONE E LA COLLABORAZIONE A FAR SI’ CHE TALI
REGOLE VENGANO EFFETTIVAMENTE OSSERVATE ANCHE DAI
PROPRI COLLEGHI
• …
COSA C’E’ DA SAPERE
112. • …
• OCCORRE ANCHE CONOSCERE LE EVENTUALI
INTEGRAZIONI AL CODICE DI COMPORTAMENTO
ADOTTATE A SEGUITO DEL PROCESSO DI
ELABORAZIONE APERTO ALLA PARTECIPAZIONE
• LA VIOLAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E
DEGLI OBBLIGHI DI COLLABORAZIONE ED
INFORMAZIONE E SEGNALAZIONE PREVISTE DAL
P.T.P.C. E DELLE REGOLE DI CONDOTTA PREVISTE NEI
CODICI DI COMPORTAMENTO DA PARTE DEI
DIPENDENTI E’ FONTE DI RESPONSABILITÀ
DISCIPLINARE, ALLA QUALE SI AGGIUNGE, PER I
DIRIGENTI, LA RESPONSABILITA’ DIRIGENZIALE
• I REFERENTI E I RESPONSABILI DI STRUTTURA E I
DIRIGENTI SONO ALTRESI’ RESPONSABILI IN CASO DI
INADEMPIMENTO DEGLI OBBLIGHI DI CONTROLLO E
VIGILANZA POSTI A LORO CARICO DAL PIANO
TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E
DAI CODICI DISCIPLINARI
COSA C’E’ DA SAPERE
114. • Marta è un operatore sanitario che da poco lavora presso il dipartimento di chirurgia
generale dell'Ospedale di XY.
• In questa prima fase si è trovata a gestire le procedure di ricovero programmato
occupandosi, in particolare, dell'agenda del dipartimento. Il suo lavoro è a contatto con
il pubblico che è composto, per lo più, da persone che si trovano nella spiacevole
situazione di doversi sottoporre a un intervento chirurgico.
• Un giorno Marta si trova ad avere a che fare con una paziente, Francesca, che da tempo
si prepara a essere operata.
• Marta nota che il medico chirurgo di Francesca le ha richiesto una serie di prestazioni
ambulatoriali da svolgersi in tempi rapidi e comunque prima dell'operazione.
• Una di queste prestazioni è particolarmente complessa e Francesca, che è già avvezza a
questo tipo di analisi, confessa a Marta che probabilmente non riuscirà a trovare spazio
negli ambulatori convenzionati con l’Ospedale.
• Chiedendo a uno specialista del dipartimento, Marta viene a sapere che uno dei tanti
poliambulatori presenti nel quartiere gli ha messo a disposizione dei biglietti da visita da
consegnare ai richiedenti, nel caso si trovassero a dover produrre questo tipo di analisi
che è notoriamente complessa da ottenere dal servizio pubblico.
• Il titolare del poliambulatorio gli ha assicurato, così dice lo specialista, che i propri
operatori sono in grado di produrre la prestazione in tempi brevissimi a un costo
relativamente contenuto.
• A Marta viene in mente di consigliare a Francesca quel poliambulatorio, consegnandole
uno di quei biglietti da visita.
115. …prima di consegnare il biglietto, tuttavia, decide di
condividere con voi la sua decisione...
116. 29/05/2016 116
• Quello che Marta vi sta
comunicando è una
informazione utile per la
gestione del rischio corruttivo?
1
117. 29/05/2016 117
2a
• …Sapete individuare di quale
“area di rischio” stiamo parlando?
01 – Acquisizione, gestione e progressione del personale - Incarichi e
nomine
02 - Affidamento di lavori, servizi e forniture - Contratti pubblici
03 – Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi
di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario
04 – Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con
effetto economico diretto ed immediato per il destinatario
05 - Gestione Patrimonio
06 - Vigilanza, controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni
07 - Attività Legale e Procedimenti sanzionatori
08 - Attività libero professionale e liste di attesa
09 - Ricerca, sperimentazione, sponsorizzazione, informazione
scientifica
10 – Rilevazione presenze
11 - Gestione e maneggio di risorse economico-finanziarie/ entrate,
spese e finanziamenti
12 - Gestione e distribuzione interna e agli utenti di farmici e materiale
sanitario
13 - Attività conseguenti al decesso in ambito intraospedaliero
118. 29/05/2016 118
2b
• Sapete individuare a quale è il
processo a rischio corruttivo?
• Quale potrebbe essere il rischio
specifico?
119. 29/05/2016 119
3
• Quale regola/e del Codice di
Comportamento sta per violare
(se ne viola alcuna) Marta?
• Quali altre regole del Codice di
Comportamento entrano in
gioco in questa decisione?
120. 29/05/2016 120
• In concreto, Marta a quale
rischio/i esporrebbe
l’amministrazione, se decidesse
di attuare quella decisione?
4
122. 29/05/2016 122
• Una volta che avete assunto tale
informazione, quale
comportamento/i dovreste tenere
considerando la vostra posizione
all’interno dell’organizzazione?
• …se foste un collega di Marta?
.............
6
123. 29/05/2016 123
• Una volta che avete assunto tale
informazione, quali misure dovreste
adottare considerando la vostra
posizione all’interno
dell’organizzazione?
• …se foste il responsabile della
struttura?
.............
7
124. 29/05/2016 124
• Una volta che avete assunto tale
informazione, quali misure dovreste
adottare considerando la vostra
posizione all’interno
dell’organizzazione?
• …se foste il Responsabile della
Prevenzione della Corruzione
dell’Azienda?
.............
8
125. 29/05/2016 125
• Quali soluzioni alternative puoi
individuare?
• Quali sono, cioè, le possibili
soluzioni che Marta si potrebbe
trovare ad adottare, al posto di
quella che ti sta comunicando
9
126. 29/05/2016 126
• Quale, tra le soluzioni alternative
individuate, a tuo avviso,
rappresenta la soluzione più
compatibile con l’etica pubblica e
con le aspettative comportamentali
che l’Azienda ripone nei suoi
dipendenti?
• Quale soluzione, cioè, dovresti
consigliare a Marta?
10
128. • …Sapete individuare di quale “area di rischio”
stiamo parlando?
• Sapete individuare a quale è il processo a
rischio corruttivo?
• Quale potrebbe essere il rischio specifico?
L’area di rischio è:
• 08 - Attività libero professionale e liste di attesa
Il processo a rischio corruttivo è:
• P27 - Gestione liste di attesa ricoveri programmati
presso Presidi di Ospedalieri
Il rischio specifico è:
• R27 - Abuso nell’adozione di provvedimenti aventi
ad oggetto condizioni di accesso a servizi pubblici
al fine di agevolare particolari soggetti (es.
inserimento in cima ad una lista di attesa)
129. Allegato 1 - PTPC ASL CUNEO – Catalogo dei processi
…come viene catalogato questo rischio nel PTPC
Descrizione insieme di attività finalizzate a garantire l'accesso , programmato e secondo classe di priorità , alle prestazioni in
regime di ricovero secondo la Normativa vigente Nazionale e Regionale presso i reparti del Presidio ospedaliero di
Fossano
Fattori di rischio
RISCHIO MISURA DI PREVENZIONE
R27 - Abuso nell’adozione di provvedimenti aventi ad oggetto
condizioni di accesso a servizi pubblici al fine di agevolare
particolari soggetti (es. inserimento in cima ad una lista di
attesa)
Vincoli e misure esistenti
1) Normativa nazionale e regionale. 2) Gestione tramite procedura
informatizzata GRC. 3) Verifica periodica dell'esistenza di una variazione
clinica documentata in caso di ridefinizione della classe di priorità.
Area a rischio
corruttivo
08 - Attività libero professionale e liste di attesa
Processo a
rischio corruttivo
P27 - Gestione liste di attesa ricoveri
programmati presso Presidi di
Ospedalieri
Sottoprocesso/
Fase processo a
rischio corruttivo
P27.1 - Gestione liste di attesa ricoveri programmati
presso Presidio Ospedalierio Mondovì/Ceva
Valutazione
Rischio
Medio 5,60
Struttura
2010000 - S.C. Direzione Sanitaria di Presidio
Mondovì/Ceva
Responsabile Grillo Mirco
Descrizione Procedura finalizzata a garantire l'accesso programmato alle prestazioni in regime di ricovero secondo la normativa
vigente nazionale e regionale.
Fattori di rischio
RISCHIO MISURA DI PREVENZIONE
R27 - Abuso nell’adozione di provvedimenti aventi ad oggetto
condizioni di accesso a servizi pubblici al fine di agevolare
particolari soggetti (es. inserimento in cima ad una lista di
attesa)
Vincoli e misure esistenti
1) Normativa nazionale e regionale. 2) Gestione tramite procedura
informatizzata GRC. 3) Verifica periodica dell'esistenza di una variazione
clinica documentata in caso di ridefinizione della classe di priorità.
130. …ma quale regola del Codice di
Comportamernto sta violando Marta?
Il comma 3 dell'articolo 12 stabilisce che:
• il dipendente che svolge la sua attività
lavorativa in un’amministrazione che
fornisce servizi al pubblico cura il
rispetto degli standard di qualità e di
quantità fissati dall'amministrazione
anche nelle apposite carte dei servizi.
• Il dipendente opera al fine di assicurare la
continuità del servizio, di consentire agli
utenti la scelta tra i diversi erogatori e di
fornire loro informazioni sulle modalità di
prestazione del servizio e sui livelli di
qualità.
131. Quali altre regole del Codice di
Comportamento entrano in gioco in
questa decisione?
Il comma 1 dell'articolo 12 stabilisce che:
• Il dipendente in rapporto con il pubblico
si fa riconoscere attraverso l’esposizione
in modo visibile del badge od altro
supporto identificativo messo a
disposizione dall’amministrazione, salvo
diverse disposizioni di servizio, anche in
considerazione della sicurezza dei
dipendenti, opera con spirito di servizio,
correttezza, cortesia e disponibilità.
132. 29/05/2016 132
Circostanze a favore della violazione
A Marta viene in mente di consegnare il biglietto da
visita in ragione del fatto che:
• non c'è niente di male a compiere un gesto che, al
contrario, mostra disponibilità all'aiuto e promuove
valori di tempestività e presa in carico dell'utente
risolvendo un problema a un soggetto, peraltro, già
piuttosto angosciato dalle vicende personali;
• si tratta di pubblicizzare una iniziativa
imprenditoriale locale che, in qualche modo, surroga
le carenze del pubblico e risolve problemi concreti
all'utenza;
• Marta ha verificato che altri colleghi in dipartimenti
diversi dal suo consigliano lo stesso
poliambulatorio utilizzando gli stessi biglietti da
visita;
• interrogato in merito, il responsabile del
dipartimento non ha trovato nulla da eccepire,
confermando la bontà dell'iniziativa volta alla
risoluzione di un reale problema per i pazienti.
133. 29/05/2016 133
Circostanze contrarie alla violazione
A Marta viene in mente di NON consegnare il
biglietto da visita in ragione del fatto che:
• a Marta non tornano alcuni comportamenti
dello specialista, come, ad esempio, una
certa ritrosia a lasciare una scorta di
biglietti da visita da esibire al pubblico;
• Mario, un collega anziano di Marta, le fa
notare che il titolare dell’agenzia
assicurativa è il fratello dello specialista
che le ha fornito i biglietti da visita.
134. 29/05/2016 134
Possibili decisioni alternative
• Decide di consegnare il biglietto e, in cambio,
richiede una percentuale per ogni paziente che il
poliambulatorio gestirà per merito suo.
• Decide di consegnare il biglietto ritenendo, il suo,
un gesto di empatìa nei confronti di una paziente in
difficoltà
• Marta decide di NON consegnare il biglietto e
mette a disposizione una lista di poliambulatori
cittadini che chiede sia pubblicato anche sul sito
aziendale. Segnala al Responsabile della
Prevenzione della Corruzione il comportamento del
medico specialista.
135. 29/05/2016 135
Possibili decisioni alternative
• Decide di consegnare il biglietto e, in cambio,
richiede una percentuale per ogni paziente che il
poliambulatorio gestirà per merito suo.
• Marta sta realizzando la cosiddetta "selezione
avversa" della classe imprenditoriale locale, nel senso
che, in questo modo, l'amministrazione pubblica (e il
dipendente pubblico che ne incarna l'azione) sta
premiando un imprenditore che è disposto a mettere in
atto un comportamento illecito al fine di ricavare un
vantaggio. Allo stesso tempo, penalizza l'imprenditore
o gli imprenditori che non sono disponibili a questo
schema.
136. 29/05/2016 136
Possibili decisioni alternative
• Decide di consegnare il biglietto ritenendo, il suo,
un gesto di empatìa nei confronti di una paziente in
difficoltà
• Marta sta ingenuamente prestandosi ad un'operazione
illecita, il cosiddetto pactum sceleris tra l'operatore
economico esterno ed il medico specialista.
137. 29/05/2016 137
Possibili decisioni alternative
• Marta decide di NON consegnare il biglietto e mette
a disposizione una lista di poliambulatori cittadini
che chiede sia pubblicato anche sul sito aziendale.
Segnala al Responsabile della Prevenzione della
Corruzione il comportamento del medico
specialista.
• In tal modo, preserverà la sua integrità e l'integrità e la
trasparenza dell'amministrazione agli occhi dell'opinione
pubblica. In aggiunta, promuoverà un servizio
informativo che metterà tutti gli operatori economici sullo
stesso piano, contribuendo a risolvere un problema
concreto ai pazienti. La segnalazione al responsabile
della corruzione (non al proprio superiore gerarchico)
contribuisce a sollevare il livello dei controlli all'interno
del suo dipartimento, avendo valutato il fatto che il suo
superiore gerarchico si è dimostrato, attraverso la sua
valutazione superficiale, inadeguato a comprendere la
situazione reale
138. 29/05/2016 138
LO SFONDO ETICO DELLE DECISIONI
• Decide di consegnare il biglietto e, in cambio,
richiede una percentuale per ogni paziente che il
poliambulatorio gestirà per merito suo.
• Prevale la promozione di interessi secondari
(economici) illeciti nei confronti dell'interesse primario.
139. 29/05/2016 139
LO SFONDO ETICO DELLE DECISIONI
• Decide di consegnare il biglietto ritenendo, il
suo, un gesto di empatìa nei confronti di una
paziente in difficoltà
• Prevale la promozione di interessi che, se pur
compatibili con l’etica pubblica (articolo 12 CdC PA),
risultano contestuali ad interessi (economici) illeciti
che dovrebbero essere prioritariamente prevenuti e
contrastati.
140. 29/05/2016 140
LO SFONDO ETICO DELLE DECISIONI
• Marta decide di NON consegnare il biglietto e mette a
disposizione una lista di poliambulatori cittadini che
chiede sia pubblicato anche sul sito aziendale.
Segnala al Responsabile della Prevenzione della
Corruzione il comportamento del medico specialista.
• Prevale l'interesse pubblico attraverso il rispetto dei
principi di trasparenza e di equità e un'azione condotta
da una posizione di indipendenza e imparzialità. In
particolare, il dipendente ha operato al fine di consentire
agli utenti la scelta tra i diversi erogatori e di fornire loro
informazioni sulle modalità di prestazione del servizio e
sui livelli di qualità (articolo 12 comma 3 CdC). Prevale
attraverso la segnalazione, inoltre, una corretta
interpretazione del principio di "prestare la propria
collaborazione" con il responsabile della prevenzione
della corruzione al fine di partecipare attivamente
all'attuazione della strategia di contrasto alla corruzione
(articolo 8 CdC PA).
141. 29/05/2016 141
L'analisi congiunta delle implicazioni e
dello sfondo etico delle scelte porta al
riconoscimento della scelta "più
eticamente orientata” e più compatibile
con le aspettative comportamentali che
l’Azienda ripone nei suoi dipendenti.
In questo caso l'opzione n. 3.
• Marta decide di NON consegnare il
biglietto e mette a disposizione una lista
di poliambulatori cittadini che chiede sia
pubblicato anche sul sito aziendale.
Segnala al Responsabile della
Prevenzione della Corruzione il
comportamento del medico specialista.
143. Questione
• Cosa si intende per “etica della scelta
pubblica”?
• Di quali scelte stiamo parlando, scelte
di politica pubblica, scelte di
comportamenti adottati da pubblici
funzionari, ecc…?
• E quali comportamenti sono da
considerare “rilevanti” per il decisore
pubblico?
• Perché questo tema è così centrale
rispetto alla strategia anticorruzione a
livello locale e nazionale?
144. • disciplina che studia i fondamenti razionali
che permettono di assegnare ai
comportamenti umani uno status
deontologico, ovvero distinguerli in buoni,
giusti, leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti
ingiusti, illeciti, sconvenienti o cattivi secondo
un ideale modello comportamentale
ETICA
• La scelta (o decisione) di intraprendere è un'azione, tra
più alternative considerate (opzioni), da parte di un
individuo o di un gruppo (decisore).
Il processo che porta alla scelta viene identificato anche
con la locuzione “processo decisionale”
SCELTE
• Operate da un “decisore pubblico”,
cioè, operate al fine di promuovere
un interesse pubblico
PUBBLICHE
DILEMMA ETICO
SELEZIONE AVVERSA
CODICE DI
COMPORTAMENTO
PIANO NAZIONALE
ANTICORRUZIONE
PIANO TRIENNALE DI
PREVENZIONE DELLA
ANTICORRUZIONE
INTERESSE PUBBLICO
IMMAGINE E REPUTAZIONE
145. GRANDI SCELTE vs. PICCOLE SCELTE
…questo è il problema…
“Nelle grandi cose, gli uomini si mostrano come conviene loro
mostrarsi; nelle piccole, come sono”.
Nicolas de Chamfort, Massime e pensieri, 1795 (postumo)
“Le piccole cose hanno la loro importanza: è sempre per le piccole
cose che ci si perde”.
Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo, 1866
146. 1
• A volte sentiamo parlare di strategia
anticorruzione confinata alle “grandi scelte”,
• cioè ai grandi movimenti di risorse
• e, di conseguenza, destinata a tenere sotto
controllo i “grandi decisori” pubblici
• E’ corretto questo approccio?
2
• L’analisi del rischio, inoltre, evidenzia categorie di
rischi più rilevanti nei confronti dei quali si
devono “modulare” le misure di mitigazione
• Ciò è dovuto, anche, dalla comprensibile
necessità di rendere sostenibile la gestione del
rischio
• Ma l’idea che la” rischiosità” dei comportamenti
sia misurabile e governabile è in qualche modo
compatibile con ciò che succede nella realtà delle
nostre amministrazioni?
147. LE
PICCOLE
SCELTE
LE GRANDI
SCELTE
DECISIONI PUBBLICHE,
RELATIVE AGLI ENTI
PUBBLICI, ADOTTATE…
DECISIONI PUBBLICHE:
RELATIVE AI
COMPORTAMENTI DEI
DIPENDENTI PUBBLICI,
ADOTTATE…
per promuovere
l’integrità della
comunità locale (no
“selezione avversa”)
per migliorare il
rapporto di fiducia con
i cittadini/utenti
per promuovere
l’interesse pubblico
per modificare le
dinamiche
dell’ambiente esterno
per adattare il
funzionamento interno
a tali dinamiche
per incrementare o
meno l’efficienza e la
qualità
Fonte:RenatoChahinian
Ma di quali “decisioni pubbliche” stiamo parlando?
148. • Marta è un operatore sanitario che da poco lavora presso il dipartimento di chirurgia
generale dell'Ospedale di XY.
• In questa prima fase si è trovata a gestire le procedure di ricovero programmato
occupandosi, in particolare, dell'agenda del dipartimento. Il suo lavoro è a contatto con il
pubblico che è composto, per lo più, da persone che si trovano nella spiacevole
situazione di doversi sottoporre a un intervento chirurgico.
• Un giorno Marta si trova ad avere a che fare con una paziente, Francesca, che da tempo
si prepara a essere operata.
• Marta nota che il medico chirurgo di Francesca le ha richiesto una serie di prestazioni
ambulatoriali da svolgersi in tempi rapidi e comunque prima dell'operazione.
• Una di queste prestazioni è particolarmente complessa e Francesca, che è già avvezza a
questo tipo di analisi, confessa a Marta che probabilmente non riuscirà a trovare spazio
negli ambulatori convenzionati con l’Ospedale.
• Chiedendo a uno specialista del dipartimento, Marta viene a sapere che uno dei tanti
poliambulatori presenti nel quartiere gli ha messo a disposizione dei biglietti da visita da
consegnare ai richiedenti, nel caso si trovassero a dover produrre questo tipo di analisi
che è notoriamente complessa da ottenere dal servizio pubblico.
• Il titolare del poliambulatorio gli ha assicurato, così dice lo specialista, che i propri
operatori sono in grado di produrre la prestazione in tempi brevissimi a un costo
relativamente contenuto.
• A Marta viene in mente di consigliare a Francesca quel poliambulatorio, consegnandole
uno di quei biglietti da visita.
…riprendiamo, per un attimo, il caso di Marta...
149. • Da una parte, vuole adempiere
al suo compito di funzionario
pubblico “al servizio”
dell’utenza
(art. 12, comma 1, CdC PA)
Marta sta entrando in un pericoloso
ginepraio…
• Dall’altra, la sua scelta può
innescare una terribile
“selezione avversa”
(art. 12, comma 3, CdC PA)
150. SELEZIONE AVVERSA
• In economia, la selezione avversa
è una situazione in cui una
variazione delle condizioni di un
contratto provoca una selezione
dei contraenti sfavorevole per la
parte che ha modificato, a suo
vantaggio, le condizioni.
..ma cosa intendiamo per “selezione avversa”?
151. UN AGENTE
PUBBLICO
• …la funzionaria
che da poco lavora
presso presso il
dipartimento di
chirurgia generale
dell'Ospedale di
XY…
MODIFICA LE
CONDIZIONI DI
CONCORRENZIALI
TA’ DI UNA PARTE
DEL SETTORE
PRIVATO LOCALE
• …per determinare un
vantaggio di un soggetto
o di un gruppo di
soggetti (ai quali può
essa stessa appartenere
o meno)…
PROVOCANDO
UNA SELEZIONE
DEI
CONCORRENTI
• …alcuni dei quali
si troveranno in
una posizione di
vantaggio
rispetto agli
altri…
SFAVOREVOLE
PER LA PARTE
PUBBLICA
• …in quanto
resteranno in piedi
solo i concorrenti
disposti a violare le
regole.
..ma cosa intendiamo per “selezione avversa”?
152. L’etica della scelta individuale, cioè la ricerca di un fondamento logico
da assumere a guida del processo decisionale del singolo funzionario è
solo il punto di partenza…
…di una esplorazione sistemica
dell’etica dell’organizzazione
all’interno della quale il
funzionario è inserito
…organizzazione che potrebbe
aver adottato regole di
comportamento incompatibili con
la qualità “pubblica” del processo
decisionale stesso.
Non esiste una anticorruzione “delle grandi scelte”…
…la strategia anticorruzione parte
dai piccoli comportamenti
quotidiani dei funzionari coinvolti
nei processi, a volte, meno
rilevanti
…in questo senso, classificare i
processi a rischio con un criterio
di “rilevanza” o “impatto” può
essere fuorviante
…le riflessioni del dottor Rossi sulla selezione avversa lo portano a concludere che…
153. Non esiste una anticorruzione “delle grandi scelte”…
…la strategia anticorruzione parte
dai piccoli comportamenti
quotidiani dei funzionari coinvolti
nei processi, a volte, meno
rilevanti
…in questo senso, classificare i
processi a rischio con un criterio
di “rilevanza” può essere
fuorviante
…le riflessioni del dottor Rossi sulla selezione avversa lo portano a concludere che…
ESEMPI
• La condotta di un operatore sanitario che, dietro accordo,
è tenuto ad avvertire l’impresa funeraria dei decessi
imminenti o appena avvenuti dei pazienti ricoverati
• Tale comportamento opera una selezione avversa degli
operatori economici locali
• Che premierà l’operatore disponibile a violare le regole
• E selezionerà una classe imprenditoriale locale collusa
154. L’etica della scelta individuale, cioè la ricerca di un fondamento logico
da assumere a guida del processo decisionale del singolo funzionario è
solo il punto di partenza…
…di una esplorazione sistemica
dell’etica dell’organizzazione
all’interno della quale il
funzionario è inserito
…organizzazione che potrebbe
aver adottato regole di
comportamento incompatibili con
la qualità “pubblica” del processo
decisionale stesso.
…le riflessioni del dottor Rossi sulla selezione avversa lo portano a concludere che…
…Il dipendente opera con
spirito di servizio,
correttezza, cortesia e
disponibilità
ARTICOLO 12 COMMMA 3
(Rapporti con il pubblico)
L’ETICA INDIVIDUALE…
155. L’etica della scelta individuale, cioè la ricerca di un fondamento logico
da assumere a guida del processo decisionale del singolo funzionario è
solo il punto di partenza…
…di una esplorazione sistemica
dell’etica dell’organizzazione
all’interno della quale il
funzionario è inserito
…organizzazione che potrebbe
aver adottato regole di
comportamento incompatibili con
la qualità “pubblica” del processo
decisionale stesso.
…le riflessioni del dottor Rossi sulla selezione avversa lo portano a concludere che…
…Il dipendente opera con
spirito di servizio,
correttezza, cortesia e
disponibilità
ARTICOLO 12 COMMMA 3
(Rapporti con il pubblico)
…Il dipendente opera al fine di
assicurare la continuità del
servizio, di consentire agli
utenti la scelta tra i diversi
erogatori e di fornire loro
informazioni sulle modalità di
prestazione del servizio e sui
livelli di qualità.
ARTICOLO 12 COMMMA 3
(Rapporti con il pubblico)
L’ETICA INDIVIDUALE… SI CONFRONTA CON L’ETICA DELL’ORGANIZZAZIONE E PUO’ ESSERNE SOPRAFFATTA…
VIOLAZIONE