File del Concorso "Classe Turistica" promosso da Touring Club Italia.
La 3^B dell'Istituto Istruzione Superiore "Gemellaro" ci parla di Catania, della sua storia e della sua arte.
1. Catania: Terra di fuoco, acqua e poesia.
Nata poco più di settecento anni prima di
Cristo, fondata dai greci, vi presentiamo
Catania: terra di arte storia e cultura,
terra forte, emozionante.
2.
3. Arrivati a Catania nel 729 a.C. i
Greci, vissuti qui fino all’avvento
dei romani, arricchirono la storia
della città con meravigliosi
monumenti che ancora oggi
mantengono vivo l’orgoglio di
questa terra, sette volte distrutta
e sette volte rinata.
10. Un mondo di leggende e storie pronte per essere
rivissute.
Acitrezza,“La terra dei Ciclopi’’ come la chiamò
Omero, racconta la storia di Ulisse che, per sfuggire
alla prigionia da parte del Ciclope Polifemo, tesse un
inganno con il quale, dopo averlo ubriacato, lo accecò
riuscendo così a fuggire.
Polifemo infuriato, scagliò dei massi nel mare
che, oggi vengono chiamati ‘Faraglioni’.
11. Tra le tante, spicca anche la leggenda di
Aci & Galatea, che ha ispirato poeti e
musicisti e che oggi vive in tutte le forme
d’arte.
12. Polifemo, il gigante da un occhio solo, si invaghì, un giorno, della bella
ninfa Galatea innamorata però, di Aci un pastore . Un giorno Polifemo
pazzo di gelosia schiacciò il povero Aci sotto un enorme macigno, Giove
e gli dei, impietositi dallo strazio di Galatea, trasformarono il sangue del
pastore Aci in un fiume che, scorrendo perenne, trova pace tra le braccia
di Galatea, che l’attende nell’azzurro Jonio, dove i due amanti si fondono
in un abbraccio senza fine.
13.
14.
15. Il Cristianesimo si diffuse
rapidamente e, tra i suoi
martiri, primeggia
Sant’Agata, patrona della città.
16. Sant' Agata (Catania, 246 circa – Catania, 5
febbraio 261) è stata, secondo la tradizione
cristiana, una giovane vissuta tra il III e il IV secolo.
Nel periodo fra il 250 e
il 251 il proconsole Quinziano, giunto alla sede di
Catania anche con l'intento di far rispettare l'editto
dell'imperatore Decio, che chiedeva a tutti i cristiani di
abiurare pubblicamente la loro fede, s'invaghì della
giovinetta e, saputo della consacrazione, le
ordinò, senza successo, di ripudiare la sua fede e di
adorare gli dei pagani.
17. Al rifiuto deciso di Agata, il proconsole la affidò per un mese alla
custodia rieducativa della cortigiana Afrodisia e delle sue
figlie, persone molto corrotte. Il fine di tale affidamento era la
corruzione morale di Agata, attraverso una continua pressione
psicologica, Agata in quei giorni, contrappose l'assoluta fede in Dio;
e pertanto uscì da quella lotta vittoriosa e sicuramente più forte di
prima.
Rivelatosi inutile il tentativo di corromperne i princìpi Quinziano
diede avvio ad un processo e convocò Agata al palazzo pretorio
18. Breve fu il passaggio dal processo al carcere e alle
violenze con l'intento di piegare la giovinetta.
Inizialmente venne fustigata e sottoposta al violento
strappo delle mammelle, mediante delle tenaglie. La
tradizione indica che nella notte venne visitata da san
Pietro che la rassicurò e ne risanò le ferite. Infine venne
sottoposta al supplizio dei carboni ardenti. La notte
seguente all'ultima violenza, il 5 febbraio 251, Agata
spirò nella sua cella
19. Al periodo Greco-Romano succedettero gli
Arabi, i quali arricchirono ulteriormente il
patrimonio della città. Di questo periodo la
gastronomia ne è un’importantissima
testimonianza
20. La Cassata:
Introdotte le piante di canna da zucchero e agrumi, gli
arabi sfruttarono queste risorse unendole ai prodotti
alla base della cucina siciliana.
La prima Cassata nacque con un involucro in pasta
frolla per poi essere sostituita con la pasta reale nel
periodo Normanno.
21.
22. Ai normanni risale la panatura dei famosi arancini, la
quale nacque come assicurazione per la loro
conservazione e trasporto.
La loro forma è ispirata all’ Etna: infatti se si stacca la
punta ne uscirà del vapore, simile al fumo dell’Etna
23.
24. Dopo un relativo periodo di quiete una serie di violenti
terremoti squassò uno dei fianchi del vulcano provocando
danni e crolli, tra i quali una serie di fenditure dalle quali
iniziò a sgorgare la lava. Nel 1669 il vulcano collassò
all’improvviso con un enorme boato. Il fiume di lava
continuò l’avanzata fin a circondare la città. In poche ore
raggiunse il litorale marino per il quale proseguì fino ad
arrestarsi definitivamente.
25. La forza meravigliosa dell'Etna, le vette innevate, il mare
cristallino della costa Ionica, il patrimonio storico e
archeologico, il barocco delle chiese e dei palazzi, le tradizioni
enogastronomiche e la musica, il calore umano e un'innata
cultura dell’ospitalità, accolgono il turista in ogni stagione
dell’anno.
Il fuoco, l’acqua, la luce s’incontrano, si
mescolano, s’intrecciano, per donare al visitatore uno spettacolo
unico.
La provincia di Catania offre uno scenario che affascina da secoli
turisti e viaggiatori.