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Il potere del contesto
1. DALLA VERIFICA ALLA GESTIONE Percorso sperimentale di apprendimento per l’applicazione di un SGSL nei luoghi di lavoro Il potere del contesto Come gli elementi “di cornice” influenzano i comportamenti dei singoli e dei gruppi Luca Baiguini
2. John Darley e Daniel Batson “From Jerusalem to Jericho: a study of situational and dispositional variables in helping behavior” (1973) L’unica variabile significativa è il tempo a disposizione: - Tra coloro che erano di fretta soltanto il 10% si è fermato a prestare aiuto - Tra coloro che non lo erano, si è fermato il 63%
3. L’esperimento Milgram (Stanley Milgram, 1961) Il 65% dei partecipanti somministrò il livello finale di shock di 450 volt, sebbene si sentissero molto a disagio nel farlo. Qualcuno si fermò e mise in discussione l’esperimento, qualcun altro si informò sul denaro che avrebbe ricevuto in cambio. Nessuno dei partecipanti rifiutò di dare uno shock prima che questo raggiungesse il livello di 300 volt.
4. Philip Zimbardo “Interpersonal dynamics in a simulated prison” (1973) Particolari situazioni hanno una forza tale da riuscire a travolgere le nostre predisposizioni interiori. “ Quello a cui non eravamo preparati era l’intensità del cambiamento e la velocità con cui accadde”
5. La teoria delle finestre rotte George Kelling e James Q. Wilson
6. Che cosa suggerisce la “Teoria delle finestre rotte”? I comportamenti spesso non sono dettati da ragioni profonde che hanno le loro radici nel passato, nella cultura, nella storia personale, nell’educazione… In realtà, molti comportamenti sono dettati dalla sensibilità a fattori ambientali (anche minimi), dalla percezione che si ha del mondo intorno a sé.
7. Immaginate che il nostro paese debba fronteggiare una misteriosa malattia asiatica, che – secondo le previsioni – potrebbe uccidere 600 persone. Per combattere l’epidemia, i responsabili governativi hanno proposto due programmi alternativi. Seguendo il PROGRAMMA A 200 persone saranno salvate Seguendo il PROGRAMMA B c’è una possibilità su tre che 600 persone saranno salvate e due su tre che nessuna lo sarà. IL 72% DELLE PERSONE INTERVISTATE HA OPTATO PER IL PROGRAMMA A
8. Immaginate che il nostro paese debba fronteggiare una misteriosa malattia asiatica, che – secondo le previsioni – potrebbe uccidere 600 persone. Per combattere l’epidemia, i responsabili governativi hanno proposto due programmi alternativi. Seguendo il PROGRAMMA C 400 persone moriranno Seguendo il PROGRAMMA D c’è una possibilità su tre che nessuno morirà e due su tre che tutte le 600 persone periranno. IL 78% DELLE PERSONE INTERVISTATE HA OPTATO PER IL PROGRAMMA D
9. PROBLEMA Il programma A e il programma C sono esattamente uguali nella sostanza (come del resto il programma B e il programma D) Cambia soltanto la verbalizzazione Il programma A è stato scelto dal 72% degli intervistati Il programma C dal 22% (Daniel Kahneman e Amos Tversky)