1. Enea, protetto da Poseidone, il quale gli aveva predetto la fondazione di
una nuova stirpe, riesce a salvarsi dalla città di Troia distrutta, dopo 10
anni di assedio, dai Greci. La sua terra è in fiamme ma egli non è in
pericolo e porta con sé al riparo suo padre Anchise e il figlio Ascanio.
Nel suo lungo peregrinare, arriva a Cartagine dove incontra Didone, la
quale, giovane e vedova, s’innamora del figlio di Venere (Enea). Questi,
durante una battuta di caccia, si rifugiano in una caverna a causa di un
temporale e si uniscono in un vincolo d’amore che la donna pensa eterno.
Così Didone spezza il suo giuramento di fedeltà fatto al marito defunto
Sicheo rinunciando al proprio pudore per l’amore verso Enea. Anche Enea
brucia d’amore e dimentica la sua missione sino a quando Giove manda
Mercurio a ricordargliela e l’eroe ubbidisce al volere del Fato
abbandonando l’amante. Disperata e presa dalla vergogna, Didone si toglie
la vita con la spada di Enea e viene bruciata nella pira insieme agli oggetti
ricevuti dall’eroe.
2. Enea abbandona Didone
Giove manda Mercurio da Enea per
ricordargli la sua missione civilizzatrice ed
Enea decide di obbedire al fato. Venuta a
sapere ciò, Didone inizialmente aggredisce
Enea con parole piene di rabbia, in seguito
lo supplica senza ottenere risultati. Infatti
l’eroe lascia la regina con indifferenza.
3. La furia di Didone La razionalità di Enea
“Regina non sarò io a negare
che hai tanti meriti quanti puoi
“Perfido, e tu speravi contarne a parole,
persino di nascondere e non mi scorderò di te finché lo
tanto male e partire dalla spirito
mia terra in silenzio? reggerà queste membra, finché
Non ti trattiene il nostro mi ricorderò
amore, la mano di me stesso. Ma ascolta. Io
non sperai di nasconderti
che un giorno ti fu questa fuga, credilo pure, e del
concessa, Didone che resto mai
sta per morire di morte ti tenni discorsi di nozze o
crudele?” pensai di sposarti.”
4. Enea incontra Didone
nell’Ade
Enea, in seguito all’apparizione del
padre in sogno, scende nell’Averno
accompagnato dalla Sibilla. Incontra
così Didone ma questa volta la
situazione si ribalta: Enea la
supplica chiedendole invano perdono
ma questa impassibile si rifugia
presso l’ombra del marito Sicheo.
5. Supplica di Reazione
Didone
“Ella, rivolta altrove,
Enea
“-Ferma il passo, non
teneva gli occhi fissi al
sottrarti al mio
suolo, e il volto immobile
sguardo. Chi fuggi? all’intrapreso discorso,
Per volere del fato, più che se fosse dura
questa è l'ultima selce o roccia marpesia.
volta che ti parlo.- Infine si strappò di lì, e
Enea piangeva, e fuggì ostile nel bosco
con tali parole pieno d’ombra, dove
calmava l'anima, l’antico sposo Sicheo le
che ardeva e corrisponde l’affanno e
guardava torva.” ne uguaglia l’amore.”
6. Didone Enea
Infelice Amore ardente Travagliato Perfido (per
(infelix): (fiamma): (profugus): fides):
“in” prefisso Didone brucia Enea è “per” al di là
privativo d’amore e costretto a “fides” fedeltà.
“fe” fecondità, infrange il obbedire alla
feto, fertilità. patto di volontà del
fedeltà verso il fato.
Pio (pius): Eroe (virum):
Pudore (pudor): maritocome
Esule: defunto. devozione per da Enea
Didone rinuncia Enea, Didone è la famiglia, la discenderà una
al proprio pudor costretta a
ovvero infrange patria e gli dei. nuova civiltà
fuggire dalla che renderà
le leggi della
propria patria. grande Roma.
propria moralità.