Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Verso una traduzione italiana del Traite de documentation di Otlet / Elena Ranfa
1. Verso una traduzione italiana
del Traité de documentation
Elena Ranfa
SEMINARIO OTLET/1
24 marzo 2014
2. Un traduzione italiana … perché?
• Alcune ricorrenze
• Un autorevole predecessore italiano
• Attualità dell’opera di Otlet
• Strumento di rilancio per lo studio della
documentazione
3. Alcune ricorrenze
• 2014:
80 anni dalla pubblicazione de Il Trattato di
documentazione
70 anni dalla sua morte (10 dicembre 1944)
• 2015:
120 anni dalla I Conférence International de
Bibliographie e dalla creazione l’Institut international
de Bibliographie, il cui fine ultimo fu quello di
perfezionare e standardizzare i metodi di compilazione
bibliografica, e di creare un Repertorio Bibliografico
Universale come strumento per l’organizzazione
sistematica di tutte le bibliografie esistenti.
4. RBU: caratteristiche essenziali
• Deve essere completo. Deve contenere la bibliografia
del passato e del presente. Deve inoltre integrarsi
facilmente con le produzioni future. Il suo obiettivo deve
essere la totalità della conoscenza umana.
• Deve essere ordinato per nome e per tema, cioè, deve
poter fornire informazioni in maniera rapida e semplice
sui lavori di un autore il cui nome è conosciuto, e sui
lavori che riguardano un tema in particolare anche se i
suoi autori non sono ancora famosi.
5. • Questa definizione mostra Il rigore che
Otlet pone nella risoluzione dei grandi
problemi di immagazzinamento,
registrazione e diffusione dell’informazione
del suo tempo, collocando per la prima
volta i repertori bibliografici come centri di
irradiamento continuo di conoscenza
universale e come cuore del pensiero
umana.
6. Un autorevole predecessore
italiano
• Domenico Rossetti, autore del Saggio di
bibliotattica, pubblicato nel 1832.
• Rossetti descrive la bibliotattica come
parte della bibliologia, intesa come la
dottrina dei “monumenti grafici del sapere
generale”; la definisce così:
7. • Essendo la bibliotattica una scienza, deve
avere un suo principio fondamentale, un
sistema e uno scopo. Il principio
fondamentale sarà la Prova perpetua di una
determinata raccolta di monumenti grafici.
Da tale principio nasce il sistema, che sarà
quello della prova della ragione e del
coordinamento degli oggetti riuniti…il terzo
tronco della Bibliotattica è quello, in cui
questa si considera e si dirama secondo gli
elementi del suo scopo, ch’è la
perpetuazione de’ grafici monumenti, diretta
all’utile progressione dello scibile umano.
8. Punti di contatto con Otlet:
• Concezione di libro/documento/monumento
grafico
“Libro (Biblion o Documento o Gramma) è il termine convenzionale utilizzato
nel presente trattato per esprimere qualsiasi specie di documento. Esso
comprende non solo il libro propriamente detto, manoscritto o stampato, ma
anche riviste, giornali, scritti e riproduzioni grafiche di qualsiasi natura,
disegni, incisioni, carte, schemi, diagrammi, fotografie ecc.”
• Utilizzo di una terminologia inusuale, colta e di
grande raffinatezza concettuale
• Esaltazione del valore della conoscenza come
strumento indispensabile nel progresso della
società
9. Attualità dell’opera di Otlet
• La nostra epoca, più di ogni altra, è
caratterizzata dalle seguenti tendenze
generali: organizzazione e razionalizzazione
dei metodi e dei processi, meccanizzazione,
cooperazione, internazionalizzazione,
notevole sviluppo delle scienze e delle
tecniche che mira ad applicarne i risultati al
progresso delle società, ampliamento
dell’istruzione a tutti i livelli, aspirazione e
volontà latente di dare a tutta la civiltà le più
ampie conoscenze intellettuali, di orientarla
attraverso dei programmi.
10. • Questa affermazione ci presenta il quadro
di un’epoca che niente ci vieta di pensare
possa essere quella attuale. In realtà
un’analisi tanto lucida quanto carica di
speranza nel futuro, altro non è che la
premessa del Le Traité de Documentation,
opera animata in ogni sua parte da valori
ad oggi pienamente condivisibili: fiducia
nella scienza e nel progresso messi al
servizio della società per il
raggiungimento del bene comune.
11. • Nel definire le condizioni necessarie
affinché la bibliologia diventi una scienza
sottolinea l’importanza dell’organizzazione
del lavoro:
…divisione del lavoro, cooperazione, organismi
nazionali e internazionali, associazioni,
commissioni, congressi, istituti finalizzati alla
ricerca, discussione, decisione dei metodi,
insegnamento e divulgazione.
12. Strumento di rilancio per lo studio
della documentazione
• Il caso spagnolo, come osserva Félix Sagredo
(nella prefazione alla traduzione della Trattato),
dimostra come la traduzione dell’opera di Otlet in
Castigliano abbia dato impulso e slancio allo
studio della materia “documentazione” poiché ha
permesso a cultori non francofoni di studiare
l’opera in tutta la sua interezza potendone
apprezzare anche l’importanza dal punto di vista
linguistico. Ciò è stato possibile dopo lo studio
dell’autore e grazie all’approfondita conoscenza
della lingua d’origine.
13. Traduzione integrale dell’opera
• Il Trattato di Documentazione è il prodotto
finale di molti anni di lavoro di Paul Otlet, che
significa che questo libro è un insieme di tutte
le sue inquietudini visionarie di carattere
pratico, logico e scientifico
• Risulta per tanto difficile leggere l’opera in
parti poiché la suddivisione operata
dall’autore è funzionale al divenire del
ragionamento (e quindi alla teorizzazione di
una scienza); divenire che non rende
possibile una segmentazione argomentativa.
14. Utilizzo di neologismi
• Per trasmettere la complessità di argomentazioni Otlet fa
spesso ricorso a neologismi e soprattutto utilizza un
vocabolario scientifico, che va contemporaneamente ad
arricchire la disciplina che intende fondare e canonizzare. (per
esempio document, documentaire, documentaliser,
documentologie, iconobibliographie, iconotèque, mappotèque,
mècanique-photocalque, musèographique, musèoteque,
musèologie, pèriodicologie, cinècatalographie, bibliomètrie,
etc…)
• Questi termini di nuova formazione non vengono utilizzati per
il loro valore linguistico, ma piuttosto per la loro virtù di
designazione. Per tanto: l’opera di traduzione di Otlet non si
può limitare ad un uso “ortodosso” dei termini in nostro
possesso poiché spesso egli li utilizza con accezioni
differenti… e ancora più spesso siamo noi a dover creare
traduzioni adeguate.
15. • “Quotidianamente usiamo parole
polisemiche, invece nel discorso
scientifico è obbligatorio il ricorso
a termini monosemici. All’interno di
ciascuna disciplina, non si è liberi di usare
le parole polisemiche della nostra vita
privata: occorre stabilire una terminologia
settoriale stabile e condivisa.”
B. Osimo
16. Traduzione dei nomi propri
• Altro ostacolo da superare è la tanto
discussa traduzione dei nomi propri (di
persona, di istituzioni, di opere famose, di
riveste ecc…) e la traduzione dei toponimi
poiché Otlet ne fa grande uso in tutta
l’opera e per questo il traduttore dovrebbe
operare scelte a priori da poter applicare a
tutto il Trattato.
17. Influenze linguistiche
• Per quello che riguarda la morfologia e la
sintassi la maggiore difficoltà risiede nel
rendere fruibile e chiaro un incedere
caratterizzato da perifrasi e da una
struttura grammaticale complessa, che
risente di una forte influenza linguistica
della regione belga della Vallonia.
18. Errori di layout
• Si riscontrano alcune imprecisioni di
carattere formale
(es. interruzioni di testo v. pag 208, a pagina
13 manca il punto 13, la pagina 373 manca
all’interno dell’opera ma appare in bis al
termine e così via in tutta l’opera).
19. Varietà di fonti: varietà di registri
• Nel Trattato si apprezza un gran numero di concetti
che partono da quelli in relazione a scienza, filosofia e
tecnologia e che proseguono con l’utilizzo di un vasto
gruppo di fonti bibliografiche. Figurano tra le d citazioni
personaggi classici della storia della bibliografia e del
libro, inventori rilevanti dei secoli XIX e XX, filosofi,
sociologi, matematici, teorici della documentazione e,
soprattutto, le stesse fonti otletiane (note, articoli,
conferenze, relazioni, studi, ecc.).
• La grande varietà di ispirazioni si riflette sull’alternanza
di registri diversi e su un variegato ritmo linguistico.
20. Un approccio scientifico…
• La traduttrice della versione spagnola
( Maria Dolores Ayuso García), più volte
sottolinea la scelta di un “approccio
scientifico” all’opera.
“siamo davanti sia ad un’opera
enciclopedica e letteraria che ad un trattato
scientifico che fonda una nuova scienza: la
Documentazione. Pertanto un testo
scientifico”.
21. …ma anche letterario
• Il Trattato di Documentazione è la summa del
pensiero otletiano, che rappresenta uno di
quei grandi sogni dell’essere umano: la
ricerca della verità attraverso la libera
diffusione delle idee e della conoscenza.
• Dei Libri … si può dire tutto e il contrario di
tutto. Di essi, come della pioggia che cade dal
cielo, si può dire che possono provocare
l’inondazione e il diluvio, oppure diffondersi in
un’irrigazione benefica.