2. LA FAVOLA
• Per favola si intende un genere letterario
caratterizzato da brevi composizioni, in prosa
o in versi, che hanno per protagonisti di solito
animali – più raramente piante o oggetti
inanimati – e che sono forniti di una "morale".
3. “La volpe e l’uva” di
Esopo
Una volpe affamata vide dei
grappoli d’uva che pendevano
da un pergolato, e tentò di
afferrarli. Ma non ci riuscì.
"Robaccia acerba!" disse allora
tra sé e sé; e se ne andò.
Così, anche fra gli uomini, c’è chi,
non riuscendo per incapacità a
raggiungere il suo intento, ne
dà la colpa alle circostanze.
4. "ALLA VOLPE"
favola di Gianni Rodari,
“Filastrocche in cielo e in terra”, 1960, Torino
Questo è quel pergolato
e questa è quell’uva
che la volpe della favola
giudicò poco matura
perché stava troppo in alto.
Fate un salto,
fatene un altro.
Se non ci arrivate
riprovate domattina,
vedrete che ogni giorno
un poco si avvicina
il dolce frutto;
l’allenamento è tutto.
5. LA FILASTROCCA
• In letteratura la filastrocca è un tipo di
componimento breve con ripetizione di sillabe
ed utilizzo di parole di estrazione popolare.
• Il ritmo della filastrocca è rapido e cadenzato
con rime, assonanze e allitterazioni ricorrenti.
6. • Rima è l'omofonia, ovvero l'identità dei suoni, tra
due o più parole a partire dall'ultima vocale
accentata
• Assonanza è una rima imperfetta in cui le parole
hanno le stesse vocali a partire dalla vocale
accentata (vocale tonica), mentre le consonanti sono
diverse. (mare/sere).
• Allitterazione è una figura retorica che consiste nella
ripetizione di una lettera, di una sillaba o più in
generale di un suono all'inizio o all'interno di parole
successive (Coca Cola, Marilyn Monroe, Deanna
Durbin, Mickey Mouse, Cip & Ciop).
7. “La cicala e la formica" di Esopo
• Era d'inverno, e le formiche stavano
asciugando il loro grano, che si era
bagnato. Ed ecco che una cicala
affamata andò a chiedere loro del
cibo. Ma le risposero le formiche:
"Perché durante l'estate non hai
fatto anche tu provviste?" Rispose
la cicala: "Non ne avevo tempo, ma
cantavo armoniosamente". E quelle,
ridendole in faccia, le dissero: "Beh,
se nel tempo estivo cantavi,
d'inverno balla".
8. "ALLA FORMICA"
favola di Gianni Rodari“Filastrocche in cielo e in terra”,
1960, Torino
Chiedo scusa alla favola antica,
se non mi piace l’avara formica.
Io sto dalla parte della cicala
Che il più bel canto non vende, regala.
9. IL TOPO DI CITTÀ E IL TOPO DI CAMPAGNA.
Esopo.(1)
• Un giorno il topo di città andò a trovare il cugino di
campagna. Questo cugino era di modi semplici e rozzi, ma
amava molto l'amico di città e gli diede un cordiale
benvenuto. Lardo e fagioli, pane e formaggio erano tutto ciò
che poteva offrirgli, ma li offrì volentieri. Il topo di città torse
il lungo naso e disse:
• - Non riesco a capire, caro cugino, come tu possa tirare
innanzi con un cibo così misero ma certo, in campagna non ci
si può aspettare di meglio. Vieni con me, ed io ti farò vedere
come si vive. quando avrai trascorso una settimana in città, ti
meraviglierai di aver potuto sopportare la vita in campagna!
10. IL TOPO DI CITTÀ E IL TOPO DI CAMPAGNA.
Esopo.(2)
• Detto fatto, i due topi si misero in cammino e arrivarono
all'abitazione del topo di città a notte tarda.
• - Desideri un rinfresco, dopo un viaggio così lungo? -
domandò con cortesia il topo di città; e condusse l'amico nella
grande sala da pranzo. Qui trovarono i resti di un ricco
banchetto e si misero subito a divorare dolci, marmellata e
tutto quello che c'era di buono.
11. IL TOPO DI CITTÀ E IL TOPO DI CAMPAGNA.
Esopo.(3)
• Ad un tratto udirono dei latrati.
• - Che cos'è questo? - chiese il topo di campagna.
• - Oh, sono soltanto i cani di casa - rispose l'altro.
• - Soltanto! - esclamò il topo di campagna. - Non amo questa
musica, durante i pasti. -In quell'istante si spalancò la porta
ed entrarono due enormi mastini: i due topi ebbero appena il
tempo di saltar giù e di correre fuori.
• - Addio, cugino - disse il topo di campagna.
• - Come! Te ne vai così presto? - chiese l'altro.
• - Si - replicò il topo di campagna:
• "Meglio lardo e fagioli in pace che dolci e marmellata
nell'angoscia."