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Il dolore
  postoperatorio
         Dott.ssa Lavinia Fattorini
U.O.C Anestesia Terapia intensiva Analgesia
FISIOLOGIA DEL DOLORE
• DOLORE è una percezione cosciente
  sensoriale come il tatto, l’olfatto, la vista e
  l’udito.
• Il dolore non è, semplicemente, il prodotto
  finale di un sistema di trasmissioni sensoriali
  lineare ma è un processo DINAMICO
  caratterizzato da continue interazioni delle
  varie componenti sottocorticali e corticali
  del SNC.
Anatomia e fisiologia del dolore
     Sistema algico = sistema neurormonale
     complesso divisibile in tre sottoinsiemi:

3.   Sistema afferenziale : conduce gli impulsi
     nocicettivi dalla periferia ai centri superiori.

5.   Sistema di riconoscimento che decodifica ed
     interpreta l’informazione valutandone la
     pericolosità e predisponendo la strategia della
     risposta motoria, neurovegetativa, endocrina e
     psicoemotiva.
Anatomia e fisiologia del
          dolore
3. Sistema di modulazione e
 controllo che provvede ad inviare
 impulsi inibitori al midollo spinale
 allo scopo di ridurre la potenza
 degli impulsi nocicettivi afferenti.
Sistema nocicettivo
     afferente
Nocicettori
     • Sono terminazioni nervose
       libere (istologicamente non
       identificabili)
     • Sono recettori ad alta
       soglia, stimoli di forte
       intensità li attivano
     • Sono attivati da stimoli
       termici, meccanici, chimici;
       sostanze algogene liberate
       in caso di danno tissutale
       sono:
       Istamina,bradichinina, ioni
       H+ - K + , ATP, PG,
       Leucotrieni, neuropeptidi
       ed citochine.
Sensibilizzazione - Iperalgesia
• Esposizione dei nocicettori a stimoli ripetuti o
  stimoli di lunga durata non provoca
  adattamento ma induce un potenziamento
  della risposte agli stimoli nocivi
  (sensibilizzazione, iperalgesia ).
• Si verifica:
• Abbassamento della soglia di attivazione
• Aumento intensità risposta agli stimoli
• Sviluppo di attività spontanea
• Presenza di attività residua una volta
  cessato lo stimolo
Sensibilizzazione periferica
          Iperalgesia primaria
• Iperalgesia primaria:abbassamento della soglia
  dolorifica con aumento della risposta agli stimoli
  dolorifici e non.

• L’applicazione di uno stimolo anche non algogeno
  è percepito come doloroso

• Aumento della frequenza di stimolazione delle fibre
  nocicettive afferenti al neurone delle corna post.
  del midollo spinale.
Sistema nocicettivo afferente
Sistema nocicettivo afferente

               • Le fibre nocicettive
                 provenienti dal
                 neurone
                 somatosensoriale
                 primario entrano nel
                 midollo attraverso le
                 radici posteriori ed
                 entrano nella
                 sostanza grigia
                 terminando nelle
                 lamine I-II, V e X.
Sistema nocicettivo afferente; Midollo Spinale

Le corna dorsali midollari sono sede di sinapsi tra le
fibre afferenti primarie e i neuroni di II° ordine.
Contengono neuroni interessati nella trasmissione
modulazione di stimoli nocicettivi.
Il II neurone è capace di elaborare stimoli nocivi

Neuroni di II ordine sono di due tipi:
• Neuroni NS nocicettivo specifici(rispondono
  esclusivamente a fibre Aδ e C)

• Neuroni WDR ad ampio range dinamico
  (rispondono a stimoli nocivi e non-).
Sistema nocicettivo afferente – tratto neo-
              spinotalamico
                      • Prende origine dalle
                        afferenze dei
                        neuroni della
                        lamina V che
                        incrociano la linea
                        mediana e formano
                        il tratto neo-
                        spinotalamico che
                        sale lungo il
                        quadrante laterale
                        del midollo spinale.
Sistema nocicettivo afferente – tratto
           neo-spinotalamico
• È un sistema rapido con poche stazioni
  intermedie, si attribuisce ad esso
  l’informazione discriminativa del dolore.
• Termina a livello dei nuclei del talamo
  ventrobasale (VPL – VPM).
• Dai nuclei ventrobasali del talamo partono
  le afferenze che vanno alla corteccia
  parietale somato sensitiva.
Corteccia somatosensoriale – sistema di
           riconoscimento
Tratto
paleospinotalamico




                            Via polisinaptica lenta, non
                            organizzata somatotopicamente.
                            Prende collegamento con l’ipotalamo,
                            l’amigdala, il sistema limbico e con
                            tutta la corteccia associativa.
                            Modula la risposta motoria e riflessi
                            vegetativi al dolore, contribuisce agli
                            aspetti affettivi, cognitivi ed valutativi
                            della sensazione dolorosa.
Via nocicettiva afferente
Sensibilizzazione centrale
Sensibilizzazione centrale
 A livello delle corna post. del MS i neuroni di
 II° ordine esposti a stimoli nocicettivi ad alta
 frequenza veicolati dalle fibre C rispondono:

• Aumento di eccitabilità di membrana
• Riduzione della soglia di attivazione
• Aumento del numero di recettori eccitatori
  (mutamenti fenotipici)
• WIND UP
• ampliamento delle lamine di Rexed e
  dell’area di eccitabilità Limbica
Iperalgesia secondaria – sensibilizzazione
                    centrale

• Stimoli non algogeni applicati ad un area
  esterna a quella danneggiata provocano
  dolore.

• È il prodotto della sensibilizzazione centrale.
  Le afferenze provenienti dai nocicettori
  periferici sensibilizzati sono
  necessari a mantenere l’iperalgesia
  secondaria.
Sistema di modulazione
           • Via discendente
             reticolo spinale che
             attiva interneuroni
             inibitori a livello
             delle corna
             posteriori del
             midollo che
             bloccano sia
             l’ingresso dei segnali
             dolorifici sia
             l’attivazione della
             via spino talamica.
Sistema Nocicettivo
Sistema Nocicettivo
Sistema Nocicettivo
Sistema Nocicettivo




•   Valet M. et al, Distraction modulates connectivity of thr cingulo-frontal cortex and
    the midbrain during pain- an fMRI analysis. Pain 109(2004)399-408
Sistema Nocicettivo




•   Valet M. et al, Distraction modulates connectivity of thr cingulo-
    frontal cortex and the midbrain during pain- an fMRI analysis. Pain
    109(2004)399-408
Sistema Nocicettivo




•   Berna C., et al;Induction of depressed Mood disrupts emotion regulation
    neurocircuitry and enanches pain unpleasantness. Biol
    Psych.2010;67:1083-1090.
Virtual Reality Pain Reduction

University of Washington Seattle and U.W.

        HarborviewBurn Center
Virtual Reality Pain Reduction

University of Washington Seattle and U.W. Harborview Burn Center
Fisiologia del dolore
• Il dolore fisiologicamente è un sistema
  multidimensionale, che si articola in tre
  dimensioni:
• Sensoriale- discriminativa (localizzazione e
  determinazione dello stimolo)

• Motivazionale – affettiva (riflessi autonomici,
  motori ed tonalità affettiva)

• Cognitiva – valutativa (memorizzazione,
  comparazione ed interpretazione dello
  stimolo doloroso)
Terapia antalgica
Farmaci non oppiodi
Farmaci antinfiammatori non steroidei
• Analgesica
• Antinfiammatoria
• Antipiretica
Principale via di somministrazione :
Endovenosa ad orario od infusione
  continua
Orale ad orario
Meccanismo d’azione dei FANS

                        PGH2



 PROSTAGLANDINE      PROSTACICLINE      TROMBOSSANI




FANS riducono la sintesi dei prostanoidi che svolgono una
azione di sensibilizzazione a livello del nocicettore
periferico (PGE) e del secondo neurone.
L’uso nel dolore acuto post-operatorio è giustificato dal
fatto che nell’insulto chirurgico provoca una reazione simil-
infiammatoria.
“zuppa
proinfiammatoria”
Effetti collaterali dei FANS

• Azione gastrolesiva (riducono i livelli di PG
  che stimola la secrezione di muco a livello
  gastrico)
• Azione antiaggregante (azione inibitoria su
  Cox 1 posseduto dalle piastrine)
• Alterazione della funzione renale (in pz con
  lieve insuff. Renale o condizioni di
  ipoperfusione le PG azione vasodilatatrice a
  livello delle arteriole renali)
• Reazioni asmatiche (in soggetti atopici,
  aumento dei leucotrieni)
FANS
• Via di somministrazione principale
  ENDOVENA ad orario o infusione continua

• Notevole legame proteine plasmatiche
• Buona distribuzione nel liquido sinoviale

• Subiscono metabolismo epatico

• Vengono eliminati attraverso il rene
Ketorolac
• Ottima aziona analgesica, minore azione
  antinfiammatoria.
• Potenza analgesica simile a 8-10 mg di
  morfina
• Onset iv 30 min,
• Massima [ Pl] 1-2 h
• Durata azione in media 6-8 ore
• Bolo 15-30 mg;
• <65 anni dose massima 90 mg/die
• > 65 anni dose massima 60 mg/die
• Controindicato l’uso sotto i 16 anni
• Terapia ev mantenuta al massimo due giorni
Ketoprofene


•Potere analgesico equivalente al ketorolac,
     maggiore azione antinfiammatoria.
•Onset 30 min.
•Massima [Pl] : 1-2 h
•Durata d’azione 8-10 ore
•Bolo 100 mg ev
•Dose massima 200 mg/die
•Durata della terapia ev massimo due giorni
Paracetamolo
• Non riesce ad agire a livello dei
  leucociti attivati, piastrine ed
  tessuti infiammati.
• Nessuna azione a livello gastrico,
  renale ed funzionalità piastrinica
• Azione a livello SNC, riduce la
  sintesi PGE2.
• Interagisce con le vie discendenti
  oppioidi- correlate
• Sembra attivare vie discendenti
  serotoninergiche
• Interazione con i recettori per i
  cannabinoidi.
Paracetamolo

• Somministrazione ev. in bolo rapido non più
  di 15 minuti.
• Somministrazioni ad orario ogni 6 o 8 ore
• Onset 30 minuti
• Durata d’azione 4-6 ore
• Controindicato in caso di grave epatopatia,
  soggetti malnutriti, alcolisti
• Induce emolisi nei soggetti con deficit
  dell’enzima glucosio 6 fosfato deidrogenasi
  (favismo)
Interazione FANS - Paracetamolo




• Azione analgesica sinergica; particolarmente
  spiccato con Ketorolac, Ketoprofene, nimesulide e
  diclofenac.
• Sono farmaci efficaci nel controllo del dolore
  nocicettivo nella componente somatica
  superficiale e profonda.
• Controllo del dolore di intensità lieve e moderato
Oppiacei


Sono farmaci efficaci nel controllo
 del dolore nocicettivo soprattutto
  nella componente viscerale e
        somatica profonda.
Meccanismo d’azione degli oppiacei




Vie discendente reticolo spinale anteriore
(mediatori,serotonina,noradrenalina) ed laterale (endorfine) prendono origine
dal Grigio periacqueduttale, nucleo del rafe magno, nucleo giganto reticolare,
ampia distribuzione dei recettori degli oppiacei.
Meccanismo d’azione degli oppiacei
                    Via reticolo spinale modula la
                       trasmissione della
                       nocicezione attraverso due
                       meccanismi
                    2. Riduzione dell’attivazione
                       della via spinotalamica
                       (azione inibitoria sinaptica)
                    3. Riducendo l’ingresso
                       impulsi nocicettivi a livello
                       delle radici posteriori dove
                       decorrono le fibre che
                       trasmettono gli stimoli
                       algogeni (via inibitoria
                       presinaptica )
Recettori degli
                               oppiacei




       μ1               μ2                     κ           δ




•Analgesia
Sopraspinale     •Analgesia              •Analgesia   •Analgesia
•Euforia         spinale                 Spinale      Spinale
•Aumenta         •Nausea/Vomito          •Sedazione   •Miosi
rilascio PRL     •Depressione            •Riduce      •Stipsi
•Spasmo sfint.   Respiratoria            ADH
Oddi             •Stipsi
•Ritenzione
urinaria
Effetti collaterali oppioidi
• Depressione respiratoria immediata e tardiva.
• Riduzione della frequenza resp. ma non della
  profondità del respiro.
• Riduzione della risposta del centro respiratorio
  midollare allo stimolo ipercapnico
• Attento monitoraggio nel paziente con BPCO,
  condizioni di sleep apnea, età estreme.
• In caso di depressione respiratoria
  somministrare ossigeno, allertare l’anestesista,
  somministrare Naloxone (Narcan) 1 fiala
  diluita a 10 ml, iniziare con un bolo da 3-5 ml.
Effetti collaterali degli oppiacei

• Nausea e vomito, utili farmaci che
  velocizzano lo svuotamento gastrico ed gli
  antiemetici ad azione centrale come lo
  zofran ed il droperidolo.

• Prurito

• Stipsi

• Ritenzione Urinaria
Oppiacei
• Morfina: somministrata ev, intratecale , peridurale
  ed sottocutanea.

• Sufentanil: somministarto ev, intratecale e
  peridurale

• Fentanyl: somministrato per via ev, intratecale,
  peridurale, transmucosale, transdermica.

• Sono agonisti puri per i recettori degli oppiacei,
  interazione con il recettore produrrà il massimo
  effetto possibile.
Tramadolo

• Debole agonista recettori μ ed inibizione del
  reuptake della noradrenalina e facilita il
  rilascio della serotonina a livello della via
  reticolo spinale (modulazione impulsi
  nocicettivi)
• 1/10 meno potente della morfina
• Miscela di due enantiomeri
• Metabolita attivo sui recettori μ
• Efficace nel dolore nocicettivo ed
  neuropatico
• Somministrazione ev e per os
VIA INTRATECALE




• Iniezione del farmaco nello spazio subaracnoideo
  compreso tra l’aracnoide e la pia madre in cui
  circola il liquor (vol.tot=90-150 ml).
• Diffusione attraverso il liquor azione sulle radici
  nervose ed a livello del corno posteriore
• Diffusione attraverso la dura, assorbimento vasi
  peridurale e passaggio nel circolo sistemico
Modalità di somministrazione endovenosa

• Si esegue una titolazione del farmaco attraverso
  una dose di carico (bolo).

• Mantenimento:
  infusioni ad orario fisso (NO AL BISOGNO)

  infusione endovenosa continua

  infusione continua + boli gestiti dal paziente (PCA)

  Patient Controlled Analgesia
Presidi per la
somministrazioni dei
  farmaci analgesici
Elastomero; a velocità variabile
Elastomero; velocità di infusione
            variabile
Pompa elettronica
Patient controlled analgesia

• La dose di farmaci da somministrare non è
  fissata arbitrariamente dal medico ma dal
  paziente che è il miglior giudice del proprio
  dolore.

• Viene impostata una dose bolo ossia la
  quantità di farmaco da erogare ad ogni
  richiesta.

• Tempo di lock out: T. che deve intercorrere tra
  due boli successivi

• Dose massima oraria
Terapia antalgica Multimodale




• FANS in associazione con oppiacei risparmio
  dell’oppioide di circa il 30%
• Paracetamolo in associazione con oppiacei
  risparmio dell’oppiaceo del 24%
Anestetici locali




• Bloccano in maniera reversibile e prevedibile la
  generazione dell’impulso elettrico a livello della
  fibra nervosa senza la compromissione dello stato di
  coscienza.
• Inattivano i canali del Sodio voltaggio dipendenti,
  responsabile della generazione dell’impulso
  elettrico
Se il catetere peridurale
non è mediale può
verificarsi una condizione
di ipoestesia e/o
 riduzione della forza ad
uno dei due arti inferiori.
3.Sospendere l’infusione
peridurale per circa 2-3
ore.
4.Ritirare il catetere di 1 – 2
cm.
5.Riconfezionare la
medicazione.
VIA PERIDURALE




• Vol. totale che varia da 50 a 100 ml. Spazio
  potenziale.
• Costituito da vasi sanguigni e linfatici, radici nervose
  post. ed ant. e tessuto grasso.
• Azione dei farmaci: radici spinali, gangli spinali,
  nervi spinali ed corna dorsali (diffusione verso lo
  spazio subaracnoideo).
CANALE PERIDURALE
MANDRINO LIQUIDO
POSIZIONAMENTO CATETERE
FISSAGGIO CATETERE PERIDURALE
Via peridurale-Azione Anestetici locali
• Blocco delle radici nervose che
  percorrono lo spazio peridurale per
  raggiungere i forami intervertebrali.
• Volume iniettato regola l’estensione
  del blocco
• Concentrazione del farmaco regola la
  selettività del blocco (sensitivo,
  motorio).
Peridurale continua-posizionamento catetere

                                      Alto addome T7-T9



Basso addome T10-T12




                          T10

                                     Chir. Arti inferiori, parto
                                     analgesia L2-L4
Dermatomeri sensitivi
Modalità di somministrazione per via
          peridurale e perinervosa

• Infusione continua

• infusione continua + boli gestiti dal paziente
  (PCA)

• Patient Controlled Analgesia

• Anestetici locali azione sinergica con gli
  oppiacei.
Prevenzione complicanze emorragiche
• Monitoraggio del paziente per tutta la
  permanenza del catetere ed dopo la
  sua rimozione
• Monitoraggio della sensibilità e della
  funzione motoria almeno ogni 4 ore nel
  immediato post-operatorio prime 48-72
  ore
• Alla rimozione del catetere
  monitoraggio della sensibilità e della
  funzione motoria per almeno 12 ore
Prevenzione e trattamento delle complicanze

                 emorragiche
• Protocollo per la gestione dell'ematoma
  spinale
• Sintomi di allarme sono :alterazioni della
  sensibilità,blocco motorio anormale, dolore
  lombare, alterazioni della funzione della
  vescica o sfintere anale, paresi.
• Allertato Anestesista o Acute Pain Service
• Sospensione immediata dell'infusione
  peridurale e rivalutazione a distanza di due
  ore.
• Esecuzione RMN in caso di persistenza dei
  sintomi (possibilità di esecuzione h 24 )
Prevenzione e trattamento delle complicanze

                  emorragiche



• Valutazione neurologica e neurochirurgia
• Eventuale laminectomia
• Fondamentale la diagnosi precoce poichè
  se la decompressione chirurgica avviene
  entro le 8 ore migliori probabilità di recupero
  completo.
Gestione perioperatoria del pz che riceve
             anestesia perimidollare


• Prima somministrazione di EBPM dopo 8 ore
  dalla puntura perimidollare. La seconda dose
  dopo 24 ore dalla prima.
• Eventuale ritardo di 24 ore per la
  somministrazione della prima dose su decisione
  medica.
Gestione perioperatoria catetere
            peridurale

• Rimozione del catetere perimidollare almeno 12
  ore dopo la somministrazione di Clexane.
• Prima della rimozione controllo del profilo
  emocoagulativo.
• Somministrazione della successiva dose di
  Clexane dopo 12 ore dalla rimozione del
  catetere.
Gestione perioperatoria catetere peridurale

• In caso di utilizzo di Fondaparinux (Arixtra) l’esecuzione
  della puntura perimidollare deve avvenire dopo 36-42
  ore dall’ultima somministrazione.
• La successiva dopo 12 ore dalla puntura.
• Rimozione del catetere perimidollare dopo 42 ore
  dall’ultima somministrazione di Fondaparinux.
• Prima della rimozione effettuare un controllo del profilo
  coagulativo ematico .
Complicanze da inadeguato
  trattamento dolore post
         operatorio
        RESPIRATORIE
Complicanze da inadeguato
  trattamento dolore post
         operatorio
        CARDIACHE
Complicanze da inadeguato
  trattamento dolore post
         operatorio
    ENDOCRINO-METABOLICHE
       GASTRONTERICHE
        GENITOURINARIE
DISPOSIZIONI PER GARANTIRE
L’ACCESSO ALLE CURE PALLIATIVE
E ALLA TERAPIA DEL DOLORE
   Legge 15 marzo 2010, n. 38 Art. 7 (obbligo di
    riportare la rilevazione del dolore nella cartella
    clinica)
   1) All’interno della cartella clinica, nelle sezioni
    medica ed infermieristica, devono essere
    riportati:
   Le caratteristiche del dolore rilevato e della sua
    evoluzione nel corso del ricovero;
   La tecnica antalgica e i farmaci utilizzati;
   I relativi dosaggi e il risultato antalgico
    conseguito.
Misurazione del dolore
 In ottemperanza alle linee guida del progetto
  “Ospedale senza dolore”, data 24 maggio
  2001, Gazzetta Ufficiale n. 149 del 29 giugno
  2001,
 le strutture sanitarie hanno facoltà di scegliere
  gli strumenti più adeguati, tra quelli validati,
  per la valutazione e la rilevazione del dolore da
  riportare all’interno della cartella clinica ai
  sensi del comma 1
Scala numerica verbale (VNS)
 La    scala numerica verbale è una
  semplice scala di valutazione del
  dolore.
 E' lineare.
 La VNS viene facilmente compresa
  dal        paziente    che       sceglie
  semplicemente un numero fra 0 e 10
  per rappresentare il livello di dolore.
Monitoraggio dolore
Analgesia multimodale
• In base al paziente
• In base al tipo di procedura chirurgica
• In base al sistema di assistenza
  perioperatoria


Controllo ottimale del dolore permette una
 diminuzione del numero degli effetti avversi
 dei farmaci ed favorisce un rapido recupero
 con riduzione della morbilità e mortalità
Ottimizzare la terapia

• Invio del paziente in reparto con parametri vitali
  stabili ed SN (scala numerica )< 3.
• Monitoraggio postoperatorio dei parametri vitali,
  dello stato di sedazione ed del grado di dolore.
• Se dolore SN > 3 , prescrizione ed
  somministrazione di un farmaco di salvataggio
  (rescue dose) .
• Valutazione degli effetti avversi
• Durata della terapia per gli interventi di
  chirurgia media o maggiore pari 48-72 ore.
Chirurgia minore con dolore lieve
o Chirurgia generale: asportazione noduli mammari,
  quadrantectomia, ernia inguinale-ombelicale.

o Chir. Toracica: Mediastinoscopie.

o Chir. Ostretica-ginecologica: RCU, isteroscopia, cerchiaggio
  uterino.

o Chir. Urologica: varicocele, idrocele,uretrotomia,biopsia
  vescicale.

o Chir. Ortopedica: artroscopia diagnostica, tunnel carpale, dito
  a scatto, rimozione mezzi di sintesi.

o Chir ORL: adenoidectomia, rimozione polipi nasali,
  miscrolaringoscopie.
Protocollo endovenoso ad orari fissi

Dolore lieve


               Somministrazione ogni 8 ore
    A1                                          Ketorolac 30 mg ev.
               per 24 ore in 100 ml di S.F.


               Somministrare ogni 12 ore
    A2                                          Ketoprofene 100 mg
               per 24 ore in 100 ml di S.F.


                Somministrare ogni 6 o 8
    A3                                          Paracetamolo 1 gr
                ore al massimo 4 gr / die


               Somministrare in 100 ml di
Farmaco di
               S.F. In 20 minuti ripetibile a   Tramadolo 100 mg
salvataggio
                   distanza di 8 -12 h.
Chirurgia di media gravità con dolore

                        moderato

• Chir. Generale: ernioplastica bilaterale, emorroidi,
  mastectomia, colecistectomia VLS,
  appendicectomia.
• Chir. Urologica: TURP, circoncisione, orchidopessi.

• Chir. Ostetrica e ginecologica: laparoscopie
  operative, TVT, taglio cesareo, miomectomia.

• Chir. Ortopedica: riduzione e sintesi di arti, alluce
  valgo, artroscopia operativa, endoprotesi per frattura
  femore.
• Chir. ORL : tonsillectomia, settoplastica.
Protocolli ev dolore moderato
 Dolore                                              Farmaco di
moderato                                             salvataggio


                                Tramadolo 300
           S.F. 500 ml a 20                         Paracetamolo 1
  B1                           mg + ketorolac 60
           ml/ h (durata 24 h)                           gr.
                                     mg



                                  Tramadolo 400 Morfina 1-3 mg ev.
           S.F. 500 ml a 20
  B2                               mg + ogni 8 h   Ripetibili dopo 4
           ml/ h (durata 24 h)
                                 paracetamolo 1 gr        ore


                               Ketorolac 60 - 90
                                                    Tramadolo 100
           S.F. 500 ml a 20 mg + ogni 8 ore
  B3                                                 mg ripetibile
           ml/ h (durata 24 h) paracetamolo 1 gr
                                                     dopo 6-8 ore
                                      ev.
Chirurgia maggiore con dolore elevato
• Chir generale: gastrectomia, resezioni intestnali
  allargate, resezioni addomino-perineali,
  esofagectomia, ,pancreatectomia, epatectomia,
  colecistectomia laparotomica.
• Chir. Urologica :nefro- ureterectomia,
  surrenelectomia, prostatectomiaradicale con
  linfoadenectomia,cistectomia.
• Chir. Ostetrica- ginecologica : colpoisterectomia +
  plastica, isteroannessectomia + linfoadenectomia x
  K.ovarico o endometrio, vulvectomia, isterectomia
  laparotomica.
Chirurgia maggiore con dolore elevato

• Chirurgia laparoscopica per interventi urologici
  maggiori: dolore più contenuto in termini di durata
  ed intensità , tecniche antalgiche invasive vanno
  scelte in base alle caratteristiche del paziente.

• Chirurgia laparoscopica per interventi ginecologici
  maggiori : interventi meno dolorosi rispetto alla via
  addominale laparotomica, di solito non necessarie
  tecniche antalgiche invasive.
Protocollo dolore severo: infusione ev. continua
                                                          Farmaco di
Dolore elevato
                                                          salvataggio

                 Elastomero 1-2-3       Ketorolac 60-90
                                                          Paracetamolo 1
     C1          ml/h ( vol. Tot. 100    mg + morfina
                                                               gr.
                         ml)              0,5-1 mg/h

                 Elastomero 1-2-3      Morfina 0,5 - 1 Morfina 1-3 mg ev
     C2          ml/h ( vol. Tot. 100 mg/ h + ogni 8 h ripetibili dopo 2
                         ml)          paracetamolo 1 gr       ore

                 Elastomero 1-2-3 Sufentanil 1,5 - 3γ/
                                                          Paracetamolo 1
     C3          ml/h ( vol. Tot. 100 h + ketorolac
                                                               gr.
                         ml)            60-90 mg

                 Elastomero 1-2-3 Sufentanil 1,5 - 3 Morfina 1-3 mg ev
     C4          ml/h ( vol. Tot. 100 γ/ h + ogni 8 h  ripetibili dopo 2
                         ml)         paracetamolo 1 gr        ore
Dolore severo: peridurale lombare continua
                                             Farmaco di
                                             salvataggio

     Elastomero 5-7-12 ml Ropivacaina 2      Paracetamolo 1
D1     vel.media 5 ml o   mg/ ml (600 mg/     gr o ketorolac
      pompa elettronica       300 ml)           15/30 mg

     Elastomero 5-7-12 ml Levobupivacaina Paracetamolo 1
D2     vel. Media 5 ml o  1,25 mg/ ml (375 gr o ketorolac
      pompa elettronica      mg/300 ml)      15/30 mg

                          Ropivacaina 1,5
     Elastomero 5-7-12 ml                    Paracetamolo 1
                          mg/ml (450 mg/
D3     vel. Media 5 ml o                      gr o ketorolac
                          300ml) + morfina
      pompa elettronica                         15/30 mg
                            6-10 mg/48h

                          Levobupivacaina
     Elastomero 5-7-12 ml                   Paracetamolo 1
                          1 mg/ml (300 mg/
D4     vel. Media 5 ml o                     gr o ketorolac
                          300 ml) + morfina
      pompa elettronica                        15/30 mg
                            6-10 mg / 48
Dolore severo: peridurale toracica continua
                                                 Farmaco di
                                                 salvataggio
                             Ropivacaina 1,5
      Elastomero 5-7-12 ml                     Paracetamolo 1 gr
                            mg/ml + sufentanil
D5   vel.media 5 ml o pompa                    o ketorolac 15/30
                                0,2-0,4γ/ml
           elettronica                                mg
                              (60-120γ/48 h)
                              Levobupi 1 mg/ml
      Elastomero 5-7-12 ml                     Paracetamolo 1 gr
                                  sufentanil
D6   vel.media 5 ml o pompa                    o ketorolac 15/30
                                 0,2-0,4γ/ml
           elettronica                                mg
                               (60-120γ/48 h)
                            Ropivacaina 1,5
      Elastomero 5-7-12 ml                   Paracetamolo 1 gr
                            mg/ml + fentanil
D7   vel.media 5 ml o pompa                  o ketorolac 15/30
                               0,5-1γ/ml
           elettronica                              mg
                            (150-300γ/48h)

      Elastomero 5-7-12 ml   Levobupi 1 mg/ Paracetamolo 1 gr
D8   vel.media 5 ml o pompa ml fentanil 0,5-1γ/ o ketorolac 15/30
           elettronica      ml (150-300γ/48h)          mg
Protocollo dolore severo:PCA

                                    Lock     Dose max       Analgesico
          Soluzione        Bolo
                                     out        ora          ad orario



      Morfina 0,5 mg/ml =
                           2 ml =   Ogni 8    Max 6 boli     Ketorolac
F1   morfina 50 mg/ 100 ml
                           1 mg      min     ora=6 mg/h    15/30 mg /8 h
              s.f.




      Morfina 0,5 mg/ml =                                  Paracetamolo 1
                           2 ml =   Ogni 8    Max 6 boli
F2   morfina 50 mg/ 100 ml                                  gr ev ogni 6 o
                           1 mg      min     ora=6 mg/h
              s.f.                                              8 ore
Dolore acuto post operatorio

• Il problema del trattamento del dolore acuto post
  operatorio non può essere risolto applicando
  semplicemente le indicazoni scritte su di un “cook
  book” che elenchi farmaci o tecniche ma da una
  procedura che consideri:

                      • Il Paziente
      • La tecnica chirurgica – anestesiologica
      • Il controllo assistenziale post operatorio.
Grazie per l’attenzione

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  • 1. Il dolore postoperatorio Dott.ssa Lavinia Fattorini U.O.C Anestesia Terapia intensiva Analgesia
  • 2. FISIOLOGIA DEL DOLORE • DOLORE è una percezione cosciente sensoriale come il tatto, l’olfatto, la vista e l’udito. • Il dolore non è, semplicemente, il prodotto finale di un sistema di trasmissioni sensoriali lineare ma è un processo DINAMICO caratterizzato da continue interazioni delle varie componenti sottocorticali e corticali del SNC.
  • 3. Anatomia e fisiologia del dolore Sistema algico = sistema neurormonale complesso divisibile in tre sottoinsiemi: 3. Sistema afferenziale : conduce gli impulsi nocicettivi dalla periferia ai centri superiori. 5. Sistema di riconoscimento che decodifica ed interpreta l’informazione valutandone la pericolosità e predisponendo la strategia della risposta motoria, neurovegetativa, endocrina e psicoemotiva.
  • 4. Anatomia e fisiologia del dolore 3. Sistema di modulazione e controllo che provvede ad inviare impulsi inibitori al midollo spinale allo scopo di ridurre la potenza degli impulsi nocicettivi afferenti.
  • 6. Nocicettori • Sono terminazioni nervose libere (istologicamente non identificabili) • Sono recettori ad alta soglia, stimoli di forte intensità li attivano • Sono attivati da stimoli termici, meccanici, chimici; sostanze algogene liberate in caso di danno tissutale sono: Istamina,bradichinina, ioni H+ - K + , ATP, PG, Leucotrieni, neuropeptidi ed citochine.
  • 7. Sensibilizzazione - Iperalgesia • Esposizione dei nocicettori a stimoli ripetuti o stimoli di lunga durata non provoca adattamento ma induce un potenziamento della risposte agli stimoli nocivi (sensibilizzazione, iperalgesia ). • Si verifica: • Abbassamento della soglia di attivazione • Aumento intensità risposta agli stimoli • Sviluppo di attività spontanea • Presenza di attività residua una volta cessato lo stimolo
  • 8. Sensibilizzazione periferica Iperalgesia primaria • Iperalgesia primaria:abbassamento della soglia dolorifica con aumento della risposta agli stimoli dolorifici e non. • L’applicazione di uno stimolo anche non algogeno è percepito come doloroso • Aumento della frequenza di stimolazione delle fibre nocicettive afferenti al neurone delle corna post. del midollo spinale.
  • 10. Sistema nocicettivo afferente • Le fibre nocicettive provenienti dal neurone somatosensoriale primario entrano nel midollo attraverso le radici posteriori ed entrano nella sostanza grigia terminando nelle lamine I-II, V e X.
  • 11. Sistema nocicettivo afferente; Midollo Spinale Le corna dorsali midollari sono sede di sinapsi tra le fibre afferenti primarie e i neuroni di II° ordine. Contengono neuroni interessati nella trasmissione modulazione di stimoli nocicettivi. Il II neurone è capace di elaborare stimoli nocivi Neuroni di II ordine sono di due tipi: • Neuroni NS nocicettivo specifici(rispondono esclusivamente a fibre Aδ e C) • Neuroni WDR ad ampio range dinamico (rispondono a stimoli nocivi e non-).
  • 12. Sistema nocicettivo afferente – tratto neo- spinotalamico • Prende origine dalle afferenze dei neuroni della lamina V che incrociano la linea mediana e formano il tratto neo- spinotalamico che sale lungo il quadrante laterale del midollo spinale.
  • 13. Sistema nocicettivo afferente – tratto neo-spinotalamico • È un sistema rapido con poche stazioni intermedie, si attribuisce ad esso l’informazione discriminativa del dolore. • Termina a livello dei nuclei del talamo ventrobasale (VPL – VPM). • Dai nuclei ventrobasali del talamo partono le afferenze che vanno alla corteccia parietale somato sensitiva.
  • 14. Corteccia somatosensoriale – sistema di riconoscimento
  • 15. Tratto paleospinotalamico Via polisinaptica lenta, non organizzata somatotopicamente. Prende collegamento con l’ipotalamo, l’amigdala, il sistema limbico e con tutta la corteccia associativa. Modula la risposta motoria e riflessi vegetativi al dolore, contribuisce agli aspetti affettivi, cognitivi ed valutativi della sensazione dolorosa. Via nocicettiva afferente
  • 17. Sensibilizzazione centrale A livello delle corna post. del MS i neuroni di II° ordine esposti a stimoli nocicettivi ad alta frequenza veicolati dalle fibre C rispondono: • Aumento di eccitabilità di membrana • Riduzione della soglia di attivazione • Aumento del numero di recettori eccitatori (mutamenti fenotipici) • WIND UP • ampliamento delle lamine di Rexed e dell’area di eccitabilità Limbica
  • 18. Iperalgesia secondaria – sensibilizzazione centrale • Stimoli non algogeni applicati ad un area esterna a quella danneggiata provocano dolore. • È il prodotto della sensibilizzazione centrale. Le afferenze provenienti dai nocicettori periferici sensibilizzati sono necessari a mantenere l’iperalgesia secondaria.
  • 19. Sistema di modulazione • Via discendente reticolo spinale che attiva interneuroni inibitori a livello delle corna posteriori del midollo che bloccano sia l’ingresso dei segnali dolorifici sia l’attivazione della via spino talamica.
  • 23. Sistema Nocicettivo • Valet M. et al, Distraction modulates connectivity of thr cingulo-frontal cortex and the midbrain during pain- an fMRI analysis. Pain 109(2004)399-408
  • 24. Sistema Nocicettivo • Valet M. et al, Distraction modulates connectivity of thr cingulo- frontal cortex and the midbrain during pain- an fMRI analysis. Pain 109(2004)399-408
  • 25. Sistema Nocicettivo • Berna C., et al;Induction of depressed Mood disrupts emotion regulation neurocircuitry and enanches pain unpleasantness. Biol Psych.2010;67:1083-1090.
  • 26. Virtual Reality Pain Reduction University of Washington Seattle and U.W. HarborviewBurn Center
  • 27. Virtual Reality Pain Reduction University of Washington Seattle and U.W. Harborview Burn Center
  • 28. Fisiologia del dolore • Il dolore fisiologicamente è un sistema multidimensionale, che si articola in tre dimensioni: • Sensoriale- discriminativa (localizzazione e determinazione dello stimolo) • Motivazionale – affettiva (riflessi autonomici, motori ed tonalità affettiva) • Cognitiva – valutativa (memorizzazione, comparazione ed interpretazione dello stimolo doloroso)
  • 30. Farmaci non oppiodi Farmaci antinfiammatori non steroidei • Analgesica • Antinfiammatoria • Antipiretica Principale via di somministrazione : Endovenosa ad orario od infusione continua Orale ad orario
  • 31. Meccanismo d’azione dei FANS PGH2 PROSTAGLANDINE PROSTACICLINE TROMBOSSANI FANS riducono la sintesi dei prostanoidi che svolgono una azione di sensibilizzazione a livello del nocicettore periferico (PGE) e del secondo neurone. L’uso nel dolore acuto post-operatorio è giustificato dal fatto che nell’insulto chirurgico provoca una reazione simil- infiammatoria.
  • 33. Effetti collaterali dei FANS • Azione gastrolesiva (riducono i livelli di PG che stimola la secrezione di muco a livello gastrico) • Azione antiaggregante (azione inibitoria su Cox 1 posseduto dalle piastrine) • Alterazione della funzione renale (in pz con lieve insuff. Renale o condizioni di ipoperfusione le PG azione vasodilatatrice a livello delle arteriole renali) • Reazioni asmatiche (in soggetti atopici, aumento dei leucotrieni)
  • 34. FANS • Via di somministrazione principale ENDOVENA ad orario o infusione continua • Notevole legame proteine plasmatiche • Buona distribuzione nel liquido sinoviale • Subiscono metabolismo epatico • Vengono eliminati attraverso il rene
  • 35. Ketorolac • Ottima aziona analgesica, minore azione antinfiammatoria. • Potenza analgesica simile a 8-10 mg di morfina • Onset iv 30 min, • Massima [ Pl] 1-2 h • Durata azione in media 6-8 ore • Bolo 15-30 mg; • <65 anni dose massima 90 mg/die • > 65 anni dose massima 60 mg/die • Controindicato l’uso sotto i 16 anni • Terapia ev mantenuta al massimo due giorni
  • 36. Ketoprofene •Potere analgesico equivalente al ketorolac, maggiore azione antinfiammatoria. •Onset 30 min. •Massima [Pl] : 1-2 h •Durata d’azione 8-10 ore •Bolo 100 mg ev •Dose massima 200 mg/die •Durata della terapia ev massimo due giorni
  • 37. Paracetamolo • Non riesce ad agire a livello dei leucociti attivati, piastrine ed tessuti infiammati. • Nessuna azione a livello gastrico, renale ed funzionalità piastrinica • Azione a livello SNC, riduce la sintesi PGE2. • Interagisce con le vie discendenti oppioidi- correlate • Sembra attivare vie discendenti serotoninergiche • Interazione con i recettori per i cannabinoidi.
  • 38. Paracetamolo • Somministrazione ev. in bolo rapido non più di 15 minuti. • Somministrazioni ad orario ogni 6 o 8 ore • Onset 30 minuti • Durata d’azione 4-6 ore • Controindicato in caso di grave epatopatia, soggetti malnutriti, alcolisti • Induce emolisi nei soggetti con deficit dell’enzima glucosio 6 fosfato deidrogenasi (favismo)
  • 39. Interazione FANS - Paracetamolo • Azione analgesica sinergica; particolarmente spiccato con Ketorolac, Ketoprofene, nimesulide e diclofenac. • Sono farmaci efficaci nel controllo del dolore nocicettivo nella componente somatica superficiale e profonda. • Controllo del dolore di intensità lieve e moderato
  • 40. Oppiacei Sono farmaci efficaci nel controllo del dolore nocicettivo soprattutto nella componente viscerale e somatica profonda.
  • 41. Meccanismo d’azione degli oppiacei Vie discendente reticolo spinale anteriore (mediatori,serotonina,noradrenalina) ed laterale (endorfine) prendono origine dal Grigio periacqueduttale, nucleo del rafe magno, nucleo giganto reticolare, ampia distribuzione dei recettori degli oppiacei.
  • 42. Meccanismo d’azione degli oppiacei Via reticolo spinale modula la trasmissione della nocicezione attraverso due meccanismi 2. Riduzione dell’attivazione della via spinotalamica (azione inibitoria sinaptica) 3. Riducendo l’ingresso impulsi nocicettivi a livello delle radici posteriori dove decorrono le fibre che trasmettono gli stimoli algogeni (via inibitoria presinaptica )
  • 43. Recettori degli oppiacei μ1 μ2 κ δ •Analgesia Sopraspinale •Analgesia •Analgesia •Analgesia •Euforia spinale Spinale Spinale •Aumenta •Nausea/Vomito •Sedazione •Miosi rilascio PRL •Depressione •Riduce •Stipsi •Spasmo sfint. Respiratoria ADH Oddi •Stipsi •Ritenzione urinaria
  • 44. Effetti collaterali oppioidi • Depressione respiratoria immediata e tardiva. • Riduzione della frequenza resp. ma non della profondità del respiro. • Riduzione della risposta del centro respiratorio midollare allo stimolo ipercapnico • Attento monitoraggio nel paziente con BPCO, condizioni di sleep apnea, età estreme. • In caso di depressione respiratoria somministrare ossigeno, allertare l’anestesista, somministrare Naloxone (Narcan) 1 fiala diluita a 10 ml, iniziare con un bolo da 3-5 ml.
  • 45. Effetti collaterali degli oppiacei • Nausea e vomito, utili farmaci che velocizzano lo svuotamento gastrico ed gli antiemetici ad azione centrale come lo zofran ed il droperidolo. • Prurito • Stipsi • Ritenzione Urinaria
  • 46. Oppiacei • Morfina: somministrata ev, intratecale , peridurale ed sottocutanea. • Sufentanil: somministarto ev, intratecale e peridurale • Fentanyl: somministrato per via ev, intratecale, peridurale, transmucosale, transdermica. • Sono agonisti puri per i recettori degli oppiacei, interazione con il recettore produrrà il massimo effetto possibile.
  • 47. Tramadolo • Debole agonista recettori μ ed inibizione del reuptake della noradrenalina e facilita il rilascio della serotonina a livello della via reticolo spinale (modulazione impulsi nocicettivi) • 1/10 meno potente della morfina • Miscela di due enantiomeri • Metabolita attivo sui recettori μ • Efficace nel dolore nocicettivo ed neuropatico • Somministrazione ev e per os
  • 48. VIA INTRATECALE • Iniezione del farmaco nello spazio subaracnoideo compreso tra l’aracnoide e la pia madre in cui circola il liquor (vol.tot=90-150 ml). • Diffusione attraverso il liquor azione sulle radici nervose ed a livello del corno posteriore • Diffusione attraverso la dura, assorbimento vasi peridurale e passaggio nel circolo sistemico
  • 49. Modalità di somministrazione endovenosa • Si esegue una titolazione del farmaco attraverso una dose di carico (bolo). • Mantenimento: infusioni ad orario fisso (NO AL BISOGNO) infusione endovenosa continua infusione continua + boli gestiti dal paziente (PCA) Patient Controlled Analgesia
  • 50. Presidi per la somministrazioni dei farmaci analgesici
  • 52. Elastomero; velocità di infusione variabile
  • 54.
  • 55. Patient controlled analgesia • La dose di farmaci da somministrare non è fissata arbitrariamente dal medico ma dal paziente che è il miglior giudice del proprio dolore. • Viene impostata una dose bolo ossia la quantità di farmaco da erogare ad ogni richiesta. • Tempo di lock out: T. che deve intercorrere tra due boli successivi • Dose massima oraria
  • 56. Terapia antalgica Multimodale • FANS in associazione con oppiacei risparmio dell’oppioide di circa il 30% • Paracetamolo in associazione con oppiacei risparmio dell’oppiaceo del 24%
  • 57. Anestetici locali • Bloccano in maniera reversibile e prevedibile la generazione dell’impulso elettrico a livello della fibra nervosa senza la compromissione dello stato di coscienza. • Inattivano i canali del Sodio voltaggio dipendenti, responsabile della generazione dell’impulso elettrico
  • 58. Se il catetere peridurale non è mediale può verificarsi una condizione di ipoestesia e/o riduzione della forza ad uno dei due arti inferiori. 3.Sospendere l’infusione peridurale per circa 2-3 ore. 4.Ritirare il catetere di 1 – 2 cm. 5.Riconfezionare la medicazione.
  • 59. VIA PERIDURALE • Vol. totale che varia da 50 a 100 ml. Spazio potenziale. • Costituito da vasi sanguigni e linfatici, radici nervose post. ed ant. e tessuto grasso. • Azione dei farmaci: radici spinali, gangli spinali, nervi spinali ed corna dorsali (diffusione verso lo spazio subaracnoideo).
  • 64. Via peridurale-Azione Anestetici locali • Blocco delle radici nervose che percorrono lo spazio peridurale per raggiungere i forami intervertebrali. • Volume iniettato regola l’estensione del blocco • Concentrazione del farmaco regola la selettività del blocco (sensitivo, motorio).
  • 65. Peridurale continua-posizionamento catetere Alto addome T7-T9 Basso addome T10-T12 T10 Chir. Arti inferiori, parto analgesia L2-L4
  • 67. Modalità di somministrazione per via peridurale e perinervosa • Infusione continua • infusione continua + boli gestiti dal paziente (PCA) • Patient Controlled Analgesia • Anestetici locali azione sinergica con gli oppiacei.
  • 68. Prevenzione complicanze emorragiche • Monitoraggio del paziente per tutta la permanenza del catetere ed dopo la sua rimozione • Monitoraggio della sensibilità e della funzione motoria almeno ogni 4 ore nel immediato post-operatorio prime 48-72 ore • Alla rimozione del catetere monitoraggio della sensibilità e della funzione motoria per almeno 12 ore
  • 69. Prevenzione e trattamento delle complicanze emorragiche • Protocollo per la gestione dell'ematoma spinale • Sintomi di allarme sono :alterazioni della sensibilità,blocco motorio anormale, dolore lombare, alterazioni della funzione della vescica o sfintere anale, paresi. • Allertato Anestesista o Acute Pain Service • Sospensione immediata dell'infusione peridurale e rivalutazione a distanza di due ore. • Esecuzione RMN in caso di persistenza dei sintomi (possibilità di esecuzione h 24 )
  • 70. Prevenzione e trattamento delle complicanze emorragiche • Valutazione neurologica e neurochirurgia • Eventuale laminectomia • Fondamentale la diagnosi precoce poichè se la decompressione chirurgica avviene entro le 8 ore migliori probabilità di recupero completo.
  • 71. Gestione perioperatoria del pz che riceve anestesia perimidollare • Prima somministrazione di EBPM dopo 8 ore dalla puntura perimidollare. La seconda dose dopo 24 ore dalla prima. • Eventuale ritardo di 24 ore per la somministrazione della prima dose su decisione medica.
  • 72. Gestione perioperatoria catetere peridurale • Rimozione del catetere perimidollare almeno 12 ore dopo la somministrazione di Clexane. • Prima della rimozione controllo del profilo emocoagulativo. • Somministrazione della successiva dose di Clexane dopo 12 ore dalla rimozione del catetere.
  • 73. Gestione perioperatoria catetere peridurale • In caso di utilizzo di Fondaparinux (Arixtra) l’esecuzione della puntura perimidollare deve avvenire dopo 36-42 ore dall’ultima somministrazione. • La successiva dopo 12 ore dalla puntura. • Rimozione del catetere perimidollare dopo 42 ore dall’ultima somministrazione di Fondaparinux. • Prima della rimozione effettuare un controllo del profilo coagulativo ematico .
  • 74. Complicanze da inadeguato trattamento dolore post operatorio RESPIRATORIE
  • 75.
  • 76. Complicanze da inadeguato trattamento dolore post operatorio CARDIACHE
  • 77.
  • 78. Complicanze da inadeguato trattamento dolore post operatorio ENDOCRINO-METABOLICHE GASTRONTERICHE GENITOURINARIE
  • 79.
  • 80. DISPOSIZIONI PER GARANTIRE L’ACCESSO ALLE CURE PALLIATIVE E ALLA TERAPIA DEL DOLORE
  • 81. Legge 15 marzo 2010, n. 38 Art. 7 (obbligo di riportare la rilevazione del dolore nella cartella clinica)  1) All’interno della cartella clinica, nelle sezioni medica ed infermieristica, devono essere riportati:  Le caratteristiche del dolore rilevato e della sua evoluzione nel corso del ricovero;  La tecnica antalgica e i farmaci utilizzati;  I relativi dosaggi e il risultato antalgico conseguito.
  • 82. Misurazione del dolore  In ottemperanza alle linee guida del progetto “Ospedale senza dolore”, data 24 maggio 2001, Gazzetta Ufficiale n. 149 del 29 giugno 2001,  le strutture sanitarie hanno facoltà di scegliere gli strumenti più adeguati, tra quelli validati, per la valutazione e la rilevazione del dolore da riportare all’interno della cartella clinica ai sensi del comma 1
  • 83. Scala numerica verbale (VNS)  La scala numerica verbale è una semplice scala di valutazione del dolore.  E' lineare.  La VNS viene facilmente compresa dal paziente che sceglie semplicemente un numero fra 0 e 10 per rappresentare il livello di dolore.
  • 85.
  • 86. Analgesia multimodale • In base al paziente • In base al tipo di procedura chirurgica • In base al sistema di assistenza perioperatoria Controllo ottimale del dolore permette una diminuzione del numero degli effetti avversi dei farmaci ed favorisce un rapido recupero con riduzione della morbilità e mortalità
  • 87. Ottimizzare la terapia • Invio del paziente in reparto con parametri vitali stabili ed SN (scala numerica )< 3. • Monitoraggio postoperatorio dei parametri vitali, dello stato di sedazione ed del grado di dolore. • Se dolore SN > 3 , prescrizione ed somministrazione di un farmaco di salvataggio (rescue dose) . • Valutazione degli effetti avversi • Durata della terapia per gli interventi di chirurgia media o maggiore pari 48-72 ore.
  • 88. Chirurgia minore con dolore lieve o Chirurgia generale: asportazione noduli mammari, quadrantectomia, ernia inguinale-ombelicale. o Chir. Toracica: Mediastinoscopie. o Chir. Ostretica-ginecologica: RCU, isteroscopia, cerchiaggio uterino. o Chir. Urologica: varicocele, idrocele,uretrotomia,biopsia vescicale. o Chir. Ortopedica: artroscopia diagnostica, tunnel carpale, dito a scatto, rimozione mezzi di sintesi. o Chir ORL: adenoidectomia, rimozione polipi nasali, miscrolaringoscopie.
  • 89. Protocollo endovenoso ad orari fissi Dolore lieve Somministrazione ogni 8 ore A1 Ketorolac 30 mg ev. per 24 ore in 100 ml di S.F. Somministrare ogni 12 ore A2 Ketoprofene 100 mg per 24 ore in 100 ml di S.F. Somministrare ogni 6 o 8 A3 Paracetamolo 1 gr ore al massimo 4 gr / die Somministrare in 100 ml di Farmaco di S.F. In 20 minuti ripetibile a Tramadolo 100 mg salvataggio distanza di 8 -12 h.
  • 90. Chirurgia di media gravità con dolore moderato • Chir. Generale: ernioplastica bilaterale, emorroidi, mastectomia, colecistectomia VLS, appendicectomia. • Chir. Urologica: TURP, circoncisione, orchidopessi. • Chir. Ostetrica e ginecologica: laparoscopie operative, TVT, taglio cesareo, miomectomia. • Chir. Ortopedica: riduzione e sintesi di arti, alluce valgo, artroscopia operativa, endoprotesi per frattura femore. • Chir. ORL : tonsillectomia, settoplastica.
  • 91. Protocolli ev dolore moderato Dolore Farmaco di moderato salvataggio Tramadolo 300 S.F. 500 ml a 20 Paracetamolo 1 B1 mg + ketorolac 60 ml/ h (durata 24 h) gr. mg Tramadolo 400 Morfina 1-3 mg ev. S.F. 500 ml a 20 B2 mg + ogni 8 h Ripetibili dopo 4 ml/ h (durata 24 h) paracetamolo 1 gr ore Ketorolac 60 - 90 Tramadolo 100 S.F. 500 ml a 20 mg + ogni 8 ore B3 mg ripetibile ml/ h (durata 24 h) paracetamolo 1 gr dopo 6-8 ore ev.
  • 92. Chirurgia maggiore con dolore elevato • Chir generale: gastrectomia, resezioni intestnali allargate, resezioni addomino-perineali, esofagectomia, ,pancreatectomia, epatectomia, colecistectomia laparotomica. • Chir. Urologica :nefro- ureterectomia, surrenelectomia, prostatectomiaradicale con linfoadenectomia,cistectomia. • Chir. Ostetrica- ginecologica : colpoisterectomia + plastica, isteroannessectomia + linfoadenectomia x K.ovarico o endometrio, vulvectomia, isterectomia laparotomica.
  • 93. Chirurgia maggiore con dolore elevato • Chirurgia laparoscopica per interventi urologici maggiori: dolore più contenuto in termini di durata ed intensità , tecniche antalgiche invasive vanno scelte in base alle caratteristiche del paziente. • Chirurgia laparoscopica per interventi ginecologici maggiori : interventi meno dolorosi rispetto alla via addominale laparotomica, di solito non necessarie tecniche antalgiche invasive.
  • 94. Protocollo dolore severo: infusione ev. continua Farmaco di Dolore elevato salvataggio Elastomero 1-2-3 Ketorolac 60-90 Paracetamolo 1 C1 ml/h ( vol. Tot. 100 mg + morfina gr. ml) 0,5-1 mg/h Elastomero 1-2-3 Morfina 0,5 - 1 Morfina 1-3 mg ev C2 ml/h ( vol. Tot. 100 mg/ h + ogni 8 h ripetibili dopo 2 ml) paracetamolo 1 gr ore Elastomero 1-2-3 Sufentanil 1,5 - 3γ/ Paracetamolo 1 C3 ml/h ( vol. Tot. 100 h + ketorolac gr. ml) 60-90 mg Elastomero 1-2-3 Sufentanil 1,5 - 3 Morfina 1-3 mg ev C4 ml/h ( vol. Tot. 100 γ/ h + ogni 8 h ripetibili dopo 2 ml) paracetamolo 1 gr ore
  • 95. Dolore severo: peridurale lombare continua Farmaco di salvataggio Elastomero 5-7-12 ml Ropivacaina 2 Paracetamolo 1 D1 vel.media 5 ml o mg/ ml (600 mg/ gr o ketorolac pompa elettronica 300 ml) 15/30 mg Elastomero 5-7-12 ml Levobupivacaina Paracetamolo 1 D2 vel. Media 5 ml o 1,25 mg/ ml (375 gr o ketorolac pompa elettronica mg/300 ml) 15/30 mg Ropivacaina 1,5 Elastomero 5-7-12 ml Paracetamolo 1 mg/ml (450 mg/ D3 vel. Media 5 ml o gr o ketorolac 300ml) + morfina pompa elettronica 15/30 mg 6-10 mg/48h Levobupivacaina Elastomero 5-7-12 ml Paracetamolo 1 1 mg/ml (300 mg/ D4 vel. Media 5 ml o gr o ketorolac 300 ml) + morfina pompa elettronica 15/30 mg 6-10 mg / 48
  • 96. Dolore severo: peridurale toracica continua Farmaco di salvataggio Ropivacaina 1,5 Elastomero 5-7-12 ml Paracetamolo 1 gr mg/ml + sufentanil D5 vel.media 5 ml o pompa o ketorolac 15/30 0,2-0,4γ/ml elettronica mg (60-120γ/48 h) Levobupi 1 mg/ml Elastomero 5-7-12 ml Paracetamolo 1 gr sufentanil D6 vel.media 5 ml o pompa o ketorolac 15/30 0,2-0,4γ/ml elettronica mg (60-120γ/48 h) Ropivacaina 1,5 Elastomero 5-7-12 ml Paracetamolo 1 gr mg/ml + fentanil D7 vel.media 5 ml o pompa o ketorolac 15/30 0,5-1γ/ml elettronica mg (150-300γ/48h) Elastomero 5-7-12 ml Levobupi 1 mg/ Paracetamolo 1 gr D8 vel.media 5 ml o pompa ml fentanil 0,5-1γ/ o ketorolac 15/30 elettronica ml (150-300γ/48h) mg
  • 97. Protocollo dolore severo:PCA Lock Dose max Analgesico Soluzione Bolo out ora ad orario Morfina 0,5 mg/ml = 2 ml = Ogni 8 Max 6 boli Ketorolac F1 morfina 50 mg/ 100 ml 1 mg min ora=6 mg/h 15/30 mg /8 h s.f. Morfina 0,5 mg/ml = Paracetamolo 1 2 ml = Ogni 8 Max 6 boli F2 morfina 50 mg/ 100 ml gr ev ogni 6 o 1 mg min ora=6 mg/h s.f. 8 ore
  • 98. Dolore acuto post operatorio • Il problema del trattamento del dolore acuto post operatorio non può essere risolto applicando semplicemente le indicazoni scritte su di un “cook book” che elenchi farmaci o tecniche ma da una procedura che consideri: • Il Paziente • La tecnica chirurgica – anestesiologica • Il controllo assistenziale post operatorio.

Hinweis der Redaktion

  1. Sistema nocicettivo costituito dai sottosistemi 1 e 2 Sistema antinocicettivo costituito dal sistema 3 La terapia antalgica infatti può realizzarsi o bloccando le vie del sistema nocicettivo o attivando ed amplificando il sistema antinocicettivo.
  2. Attivazione dei recettori : Pressione (forze meccaniche), caldo , freddo, Ph acido o basico, neuromodulatori come Istamina , bradichinine sostanza c (zuppa proinfiammatoria).
  3. Gli stimoli nocicettivi sono veicolati da fibre post gangliari mieliniche A δ e fibre amieliniche C. Il neurone somatosensoriale primario ha con la cellula posta a livello dei gangli delle radici dorsali .
  4. Vie modulatorie del dolore
  5. distrazione
  6. Soggetti distratti maggiore attivazione del sistema di modulazione del dolore.
  7. Anche le strutture sottocorticali deputate al controllo del tono dell’umore influenzano la percezione del dolore.
  8. Analgesia multimodale e contesto sensibile
  9. Inibiscono l ’ enzima Prostaglandine Sintetasi (PGHsintetasi) definito anche COX. COX (ciclossigenasi) la prima attività dell ’ enzima la seconda è perossidasica.La reazione parte dall ’ ac. Arachidonico che viene trasformato inPROSTAGLANDINA H 2
  10. Subisce un metabolismo epatico (metaboliti glicurono-solfo coniugati inattivi) eliminati per via renale. Piccola frazione metabolizzata da CYP 450 di un metabolita attivo (NAPQI) neutralizzato dal glutatione. Se tale metabolita si accumula provoca necrosi cellulare epatica. Deficit enziamtico con ridotta produzione di un coenzima necessario per la formazione del glutatione agente antiossidante.
  11. Quantificazione del sintomo dolore;non è una scala oggettiva ( valutano le risposte comportamentali e i parametri fisiologici)‏ma soggettiva (self-report) Semplice, comprensibile, che richiedano poco tempo per la rilevazione, poco tempo per la registrazione ed elaborazione dati. Il punteggio numerico correla con la severità del dolore.