1. COSTRUZIONE
DI
RETI
INTERNAZIONALI
E
MEDIAZIONE
INTERCULTURALE
A
cura
di
Roberto
Ceschina
roberto@ceschina.net
A
cura
di
Roberto
Ceschina
roberto@ceschina.net
Roberto Ceschina
2. IL
CICLO
DI
PROGETTO
Programmazione
Valutazione
Identificazione
Implementazione
Formulazione
Finanziamento
Fonte: Commissione Europea - Project Cycle Management Training Handbook
3. Gli
elemen>
del
Proge@o
PERCHE’
VALUTAZIONE
OBIETTIVI
TEMPI E FASI
AZIONI
A CHI e DOVE
CON CHI
COME
4. ObieAvo
-‐>
SMART
S
Specifico (cosa devo fare?):
l’obiettivo deve essere chiaro, conciso e definito sul progetto
M
Misurabile (come misurerò i progressi in corso di azione?):
l’obiettivo deve essere quantificabile, per rendere possibile la verifica
del raggiungimento dello stesso
Attraente (perché sto facendo questo sforzo?):
l’obiettivo deve essere sfidante, ma realizzabile
A
R
T
Realistico
(posso aspettarmi ragionevolmente di arrivarci?):
l’obiettivo deve essere focalizzato sui risultati da raggiungere
Tempificato (quali sono i tempi?):
chiara indicazione dei tempi evidenziando, se necessario,
anche step intermedi
roberto@ceschina.net
4
5. Elemen>
di
Comunicazione
IO
COMUNICO
SOGGETTO
EMITTENTE
AZIONE
CHE
PUO’
ESSERE
CONSAPEVOLE
O
INCONSAPEVOLE
A
TE
QUI
ED
ORA
QUESTO
E’
IL
MESSAGGIO
CONTESTO
SOGGETTO
“RICEVENTE”
6. Strategie
di
comunicazione
WHY ? Obiettivi di comunicazione
WHO ? Identificazione del target
WHAT ? Definizione del messaggio
HOW ? Mix di comunicazione
WHERE ? Canali e media
HOW MUCH ? Risorse economiche e professionali
HOW EFFECTIVE ? Valutazione dei risultati
11. ESERCITAZIONE: IL PONTE
¨
¨
Organizzazione:
¤ Gestione del Tempo
¤ La comunicazione
¤ Team che valorizza i
talenti/competenze
¤ Presupposti Espliciti
(NB non impliciti!!!)
¤ Assunti ritenuti Certi
(NB non sbagliati!!!)
Strategia:
¤ Ordine (focus risorse)
¤ Obiettivo
11
15. Filtri
della
Percezione
¨
¨
¨
Generalizzazione:
è
l’inclinazione
a
organizzare
il
mondo
per
categorie.
Una
singola
esperienza
diviene
rappresenta7va
di
tu@e
le
altre
simili
(posi>ve
o
nega>ve).
La
generalizzazione
perme@e
di
u>lizzare
la
nostra
esperienza
passata,
ma
può
diventare
un
meccanismo
bloccante.
Cancellazione:
è
l’inclinazione
a
eliminare
ciò
che
riteniamo
non
sia
u>le
prendere
in
considerazione.
La
selezione
perme@e
di
non
restare
sommersi
da
tuA
gli
s>moli,
ma
può
portarci
a
perdere
o
non
considerare
elemen>
importan>.
Deformazione:
è
l’inclinazione
a
interpretare
le
situazioni
modificandone
la
rappresentazione.
Le
deformazioni
possono
s>molare
la
crea>vità,
ma
anche
creare
blocchi
e
limitare
le
esperienze.
17. Cosa “rimane” …
100 ciò che ho intenzione di dire
80 ciò che dico veramente
70 ciò che l’altro ha sentito
50 ciò che l’altro ascolta
40 ciò che l’altro comprende
10 ciò che l’altro ricorda
18. Relazione
di
Partnership
18
competenza
–
sa
fare
abbastanza
bene
¨ Affidabilità
-‐
prende
impegni
e
li
rispe@a
ha
un
rapporto
sano
con
l’impegno
¨ sincerità
–
è
coerente
quello
che
dice
con
quello
che
fa
¨
Affidabile
Competenza
Sincerità
Fiducia
19. Dall’Idea
al
…
Proge@o
I risultati
Approfondimento
dell’idea
Idea
Dall’idea al
Progetto
20. Alcune
cause
di
fallimento
di
un
proge@o
Non
è
chiaro
a
chi
serve
il
proge@o
¨ Non
sono
chiari
gli
obieAvi
¨ Mancano
le
competenze
necessarie
¨ Il
Capo
Proge@o
è
la>tante
¨ Il
team
è
povero
di
risorse
¨ Manca
la
definizione
dei
tempi
¨ Il
metodo
di
lavoro
è
carente
¨
21. I
fa@ori
di
successo
di
un
proge@o
La
qualità
intrinseca
dell'obieAvo
raggiunto
¨ Il
rispe@o
dei
tempi
¨ L'adeguato
u>lizzo
delle
risorse
¨ Un
elevato
grado
di
soddisfazione
di
chi
ha
partecipato
¨
22. Concepire
l’idea
proge@uale
Per la definizione dell’idea progettuale,
è bene condurre un’attenta analisi della
realtà
¨
ANALISI
DEI
PROBLEMI
¨
ANALISI
DEGLI
OBIETTIVI
¨
ANALISI
DELLE
RISORSE/STRATEGIE
23. Nei
panni
del
valutatore
Comprensibile
¨ In
linea
con
quanto
riportato
nei
documen>
e
nelle
guide
al
formulario
¨ Le
priorità
sono
state
considerate
¨ Gli
obieAvi
sono
chiari
e
le
azioni
coeren>
¨ Risponde
ai
criteri
di
valutazione
¨
24. In
Conclusione
me:ere
in
comune
mappe
diverse
e
ampliare
l’area
condivisa
MAPPA
A
MAPPA
B
Arricchire
la
propria
mappa!
Ancorare
il
più
possibile
l’interazione
a
daD
e
faE!
Limitare
le
interpretazioni!
25. In
Conclusione
¨
L’abilità
di
comunicare
tra
culture
deriva
dalla
consapevolezza,
dalla
conoscenza
e
dall’esperienza
personale
¨
GEERT HOFSTEDE
La
consapevolezza:
il
riconoscere
che
ciascuno
porta
con
sé
un
parDcolare
soIware
mentale
che
deriva
dal
modo
in
cui
è
cresciuto,
e
che
coloro
che
sono
cresciuD
in
altre
condizioni
hanno,
per
le
stesse
oEme
ragioni,
un
diverso
soIware
mentale.
La
conoscenza:
se
dobbiamo
interagire
con
altre
culture,
dobbiamo
imparare
come
sono
queste
culture,
quali
sono
i
loro
simboli,
i
loro
eroi,
i
loro
riD
[...].»
26. Per
chi
vuole
approfondire
Negoziazione interculturale
Comunicare oltre le barriere
culturali
Dalle relazioni interne sino alle
trattative internazionali
Di Daniele Trevisani
Franco Angeli 2011
http://geert-hofstede.com