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© Lucio Argano – Project management culturale
Project management
culturale
LUCIO ARGANO
1
© Lucio Argano – Project management culturale
Fonti
2
© Lucio Argano – Project management culturale
Un mattino mi svegliai cieco.
L’occhio sinistro riacquistò la vista il giorno
stesso, ma il destro rimase inattivo e
offuscato.
L’oculista che mi visitò disse che non c’era
nulla di organico, e diagnosticò la natura del
disturbo.
“Hai guardato i quadri troppo da vicino”
“Perché non li sostituisci con vasti
orizzonti?”
Bruce Chatwin
Introduzione
3
© Lucio Argano – Project management culturale
In questo seminario si parla:
Cultura Progetti
Non vi aspettate di imparare a progettare una astronave.
Piuttosto di apprendere criteri e buon senso per qualsiasi progettazione.…
anche quella di una astronave.
Agenda di lavoro
Complessità
4
© Lucio Argano – Project management culturale
«[…] il modo di vita di ogni società». Linton, 1945, p.19
«La cultura è il corpus del lavoro intellettuale e dell’immaginazione, in cui, in modo dettagliato, il
pensiero e l’esperienza umana sono registrati». Williams, 1961, p. 41
«[…] è definita come la produzione e circolazione di significato simbolico». Garnham, 1990, p.155
«La cultura può essere liberamente riassunta come il complesso di valori, costumi, credenze e
pratiche che costituiscono il modo di vita di un gruppo specifico» Eagleton, 2000, p. 34
«La nozione di cultura, intesa in senso ampio, che si riferisce a modi di vita e di pensiero, è ormai
abbastanza ampiamente accettata». Cuche, 2004, p. 9
«La cultura è l’espressione di valori umani. Può essere molto intensa e consapevole, come negli
oggetti artistici, negli spettacoli e nelle pratiche religiose. Può essere dilagante e relativamente
inconscia nei riti del cibo, nell’uso del tempo, nelle feste famigliari. Abbraccia gli estremi di questo
spettro ed ogni cosa che vi è ricompresa. La cultura è tutto ciò che non è necessario fare per
sopravvivere, ma che si è costretti a fare per sentirsi umani». Matarasso, 2001, p. 3
I molti significati della parola cultura
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© Lucio Argano – Project management culturale
IL CAPITALE CULTURALE
TERRITORIALE
ESTERNO
il confronto e l’interazione
con contesti altri
INTERNO
realtà presenti
sul territorio
PASSATO
la storia
FUTURO
l’evoluzione possibile
MATERIALE
risorse culturali tangibili
IMMATERIALE
identità, capitale intangibile
IMMAGINE ESTERNA
PERCEZIONE INTERNA
L’identikit culturale dei territori
Fonte: elaborazione da Guida ai programmi LEADER
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DIMENSIONE
CULTURALE DEI
TERRITORI
patrimonio storico, artistico
e antropologico
le industrie culturali
i dialetti
feste locali
eno-gastronomia
le arti visive
lo spettacolo
percezione del territorio
interna ed esterna (tramite musica, film,
letteratura, mitologia, arti visive saggezza
popolare ecc..)
repertorio di prodotti e capacità produttive
locali dell’artigianato, nell’industria e nei servizi
la varietà e la qualità dei negozi e delle
infrastrutture e attività ricreative, della
ristorazione e del divertimento
il patrimonio architettonico, il paesaggio e la
topografia del territorio, i parchi
le tradizioni locali di vita associativa e di
socialità, comprendenti eventi come
carnevali, sagre, festival ecc...
La qualità degli spazi
pubblici
culture giovanili, delle minoranze
etniche e di altre `communities of
interest` presenti sul territorio
Gli hobbies dei residenti
AZIONI CULTURALI
PERMANENTI
Gli asset culturali dei territori
AZIONI CULTURALI
TEMPORANEE
Fonte: elaborazione da F.Bianchini
7
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SETTORE SUB SETTORE
Patrimonio culturale
Arti visive
e figurative
Pittura, Scultura, Fotografia, Videoarte, Altre forme di arte plastica
Arti dello
spettacolo
Teatro, Musica, Danza e balletto, Circo, Opera, Eventi multidisciplinari,
Parchi a tema
Patrimonio
Culturale - beni materiali
Archeologici, Storico-Artistici, Archivistici, Librari, Architettonici,
Etnoantropologici, Ambientali, Paesaggistici, Naturalistici, Fondazioni e
Istituti culturali, Parchi letterari, scientifici, tecnologici
Patrimonio
Culturale - beni immateriali
Tradizioni, Usi, Costumi, Pratiche, Religione, Storia, Enogastronomia,
Turismo culturale, Associazionismo culturale.
Eventi di approfondimento culturale Letteratura, Storia, Filosofia, Economia, Psicologia, Diritto, etc.
Industrie culturali
Audiovisivi Cinema, Video, Videogiochi,
Network / Broadcasting Televisione, Radio
Editoria Giornali, Riviste, Fumetti, Libri, Discografia
Attività ed industrie creative
Design Grafico, D’interni, Arredamento
Moda Alta Moda, Prêt à porter, Complementi
Pubblicità
Architettura
Artigianato Artistico, Tradizionale
ITC Internet, Telefonia
Fonte: Argano, 2012
Settori e sub settori della cultura
8
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funzioni di conservazione;
funzioni di identità e celebrazione;
funzioni di aggregazione e coesione sociale;
funzioni di critica e innovazione;
funzioni educative;
funzioni di raccolta fondi;
funzioni ricreative;
funzioni sociali;
funzioni terapeutiche;
funzioni manageriali;
funzioni di sviluppo turistico;
funzioni di sviluppo economico;
funzioni di posizionamento e sviluppo territoriale e urbano;
funzioni democratiche.
Le funzioni della cultura
Fonte: Merlo, 2011
9
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AZIONI CULTURALI
PERMANENTI
AZIONI CULTURALI
TEMPORANEE
azioni di tutela;
azioni di conservazione, catalogazione, inventario;
azioni di valorizzazione e programmazione;
azioni di sviluppo, riqualificazione e rigenerazione;
azioni di creazione artistica;
azioni di gestione diretta e indiretta (da terzi);
azioni di commercializzazione e sfruttamento;
azioni di informazione e sensibilizzazione;
azioni di comunicazione, promozione, immagine, sponsorizzazione;
azioni di educazione, formazione, didattica, divulgazione;
azioni di studio e ricerca, incluse pubblicazioni;
azioni di uso e fruizione;
azioni di intrattenimento e ricreazione;
azioni di servizio e supporto.
Fonte: nostra elaborazione da Amari, 2006
Le azioni della progettazione culturale
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© Lucio Argano – Project management culturale
La complessità si può definire come:
“… fenomeno quantitativo determinato dal numero di interazioni e di
interferenze tra un numero elevato di entità.”
Edgar Morin
“… Dobbiamo abituarci ad una certa ambiguità ed a una ambiguità
certa.”
Edgar Morin
Fonte: Damiani, 2011
La complessità
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ASPETTIFONDAMENTALI
TIPO DI SISTEMA
Sistema
semplice
Sistema
complesso
adattativo
Sistema
caotico
Numero stati ed
elementi
Pochi stati possibili
Pochi elementi e
similari
Grande numero di stati
Possibili
Molti elementi diversi
Grandissimo numero di
stati possibili
Connessioni Connessioni fisse tra i
Componenti, lineari
Componenti dispersi e
liberi di interagire
localmente all’interno di
una struttura gerarchica
Molte connessioni e
non lineari
Componenti dispersi e
liberi di interagire
localmente
Comportamento Semplice: prevedibile Emergente:
prevedibile e
imprevedibile
Disorganizzato:
imprevedibile
Esempio Il sistema di
riscaldamento
centralizzato
Gli organismi viventi, le
organizzazioni, le
ecologie, le culture
Il tempo meteorologico,
una pila di sabbia
Tipi di sistemi
Fonte: De Toni e Comello, 2005
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© Lucio Argano – Project management culturale
 Il pianeta è "globalizzato“, il pianeta è "rimpicciolito" dai mezzi di trasporto e di comunicazione
 Intelligenza collettiva (Levy) e intelligenza connettiva (De Kerkove)
 Aumenta la popolazione mondiale, urbanizzazione
 Aumenta la longevità
 Il tempo libero prevale sul tempo di lavoro, ibridazione di studio, lavoro, tempo libero
 Centralità del sapere e delle attività umane di tipo intellettuale
 Dagli atomi ai bit
 Progresso tecnologico: elettronica, informatica, nuovi materiali, biotecnologie, ingegneria genetica, farmacologia
 Progresso organizzativo: dalla piramide alla rete
 Delega alle macchine del lavoro ripetitivo, faticoso, esecutivo e le macchine lavorano con le macchine:
economia "connessa“
 I posti di lavoro aumentano meno della popolazione attiva, sviluppo senza lavoro
 Potere finanziario, mediale, virtuale
 Multinazionali
 Declino delle ideologie "forti"
 Competitività distruttiva, competitività solidale (welfare, volontariato)
 Aumento delle disparità
 Dal controllo alla motivazione
 Movimenti
 Molti livelli di realtà (Calvino)
 Discontinuità
 Disincantare il lavoro, dal lavoro alle attività, ozio creativo, educazione all'ozio, ozio come arte
 Nuovo patto sociale
 Cultura ideale, materiale, sociale
 Etica, Estetica
La complessità: il paradigma post industriale
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© Lucio Argano – Project management culturale
Complicato vs Complesso
COMPLICATO COMPLESSO
Etimologia cum plicum cum plexum
Approccio analitico sintetico e sistemico
Soluzione
spiegato nelle sue
pieghe
compreso nel suo
insieme
Esempio meccanismo organismo
Fonte: De Toni e Comello, 2005
14
© Lucio Argano – Project management culturale
1
Auto
organizzazione 2
Orlo
del caos
3
Principio
Ologrammatico
4
Impossibilità
previsioni
5
Potere delle
connessioni
6
Causalità
circolare
7
Try & learn
TEORIA
COMPLESSITÀ
I sette principi della teoria della complessità
Fonte: De Toni e Comello, 2005
15
© Lucio Argano – Project management culturale
Le attività della cultura, in ragione
delle loro peculiarità e complessità,
necessitano di una dimensione
realizzativa unica e specifica, che
determina un
“VESTITO” ORGANIZZATIVO,
di tipo “sartoriale”, ovvero
UN PROGETTO
Cultura, eventi e complessità = PROGETTI
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© Lucio Argano – Project management culturale
Progétto: dal latino projectus, dall’unione di pro (avanti) e jacere (gettare) e quindi
scagliare in avanti.
Risente dell’influenza settecentesca francese del termine projet.
pro|gèt|to
s.m.
1. piano organico e dettagliato per l’esecuzione di un lavoro e lo svolgimento di
un’attività:
2. piano, intenzione o proposito più o meno definito
3. documentazione tecnica o elaborato tecnico per l’attuazione di un’opera di
ingegneria civile, di urbanistica, di restauro, ecc., costituito da una relazione
descrittiva, dai disegni, dai calcoli e da un preventivo di spesa
4. ideazione per lo più accompagnata da uno studio relativo alla possibilità di
attuazione o esecuzione
Il progetto: etimologia
Fonte: definizioni tratte da Devoto Oli, Treccani, Garzanti
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© Lucio Argano – Project management culturale
Un progetto può:
conseguire risultati tangibili (un edificio costruito) o intangibili (la percezione di
una marca nei consumatori dopo una campagna di comunicazione di un brand);
avere ogni dimensione (da piccoli a grandi);
implicare costi irrisori oppure spese esorbitanti;
coinvolgere un solo individuo, molte persone, una o più organizzazioni,
persino una nazione intera.
Fonte: Baguley, 1997
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RISO AL VERDE
Tritate assieme, generosamente, prosciutto grasso e cipolla
Mettete al fuoco con un filo d’olio e lasciate rosolare
Lavate gli spinaci per bene, strizzateli e tagliateli molto finemente, poi lessateli in
abbondante acqua salata
Scolate e unite alla cipolla ed al prosciutto rosolati
In una piccola pentola preparate del brodo con un dado, che poi poco per volta unite agli
spinaci ed al resto
Unite il riso e lasciate cuocere unendo ogni tanto il brodo
Salate quanto basta e quando il riso è cotto togliete e spolverate con del parmigiano
reggiano
Le metodologie progettuali
Fonte: Munari, 1981
Per Bruno Munari ogni libro di cucina è un manuale di metodologia progettuale
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© Lucio Argano – Project management culturale
sintesi tra pensiero e azione che produce senso e sistema che contiene un
insieme di processi costituiti da passaggi, fasi, azioni e sequenze (Argano,
2012);
previsione di azioni future volte alla produzione di un evento (Purini, 2000);
pensare a Prometeo, colui che pensa (metés) in anticipo (pro) e su questa
base organizza idee ed azioni (Baldi, 1994);
immaginare qualcosa di diverso da ciò che è dato, compiere un atto di
anticipazione e futurizzazione, aprire l’orizzonte all’immaginario (Trabucchi,
1998);
strumento per rendere reale il possibile (Bocchi, 2009);
non è soluzione ma proposta di soluzione (Manieri Elia, 1994);
realizzare un artefatto (Gregory, 1970a; Bruno, 2009);
possedere carattere di temporaneità ma non necessariamente il suo risultato
(Argano, 2012);
presentare necessità vitale, opportunità culturale, posta in gioco, intreccio
esistenziale e prospettiva pragmatica, (Boutinet, 1993).
Un progetto è:
20
© Lucio Argano – Project management culturale
«[..] uno sforzo temporaneo intrapreso allo scopo di creare un prodotto, un servizio o un risultato unici».
Project Management Institute, 2004, p. 4.
«Uno sforzo complesso, di regola di durata inferiore a tre anni, comportante compiti interrelati eseguiti da
varie organizzazioni, con obiettivi, schedulazioni e budget ben definiti». Archibald, 2008, p. 61.
«Un insieme di risorse temporaneamente riunite per raggiungere uno dato obiettivo». Graham, 1990, p.
25.
«Un insieme coordinato di attività che hanno uno specifico obiettivo da completare con determinate
specifiche, hanno tempi dʼinizio e di fine definiti, hanno limiti di finanziamento, utilizzano risorse umane e
non, sono multifunzionali». Kerzner, 2005, p. 2.
«Un campo di energia localizzato costituito da un insieme di pensieri, emozioni ed interazioni che si
esprimono continuamente in forma fisica». De Carlo, 2004, p. 20.
[…] un mezzo per trasformare una idea in realtà». Crosetto, 2003, p. 3.
«Il progetto è un investimento materiale, organizzativo, umano, che viene impegnato al fine di trarre un
beneficio quantificabile. Il progetto è qualcosa che si vuole fare, ma che non esiste e non ha un modello
strettamente simile». Bonnet, 1998, p. 19.
«[…] attività di produzione di mondi possibili […]». Leone e Prezza, 1999, p. 17.
Il progetto: alcune definizioni gestionali
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© Lucio Argano – Project management culturale
Si diversifica da
PROGRAMMA: iniziativa a lungo termine che può contenere più progetti
COMPITO: sforzo a breve termine che assieme ad altri può formare un progetto
Il progetto: alcune definizioni gestionali
«Il program management consiste nell’applicazione del project management
e dei suoi processi alla gestione formalizzata e strutturata di un complesso
di progetti interdipendenti per conseguire obiettivi chiaramente definiti e
riferiti ai bisogni strategici dell’organizzazione d’appartenenza». Fonte,
Young, 2009, p.25.
«Il portfolio management riguarda la gestione di tutti i programmi e progetti
già avviati e delle opportunità per il futuro, in modo da assicurare che le
risorse dell’organizzazione siano impegnate nella maniera più efficace per il
conseguimento degli obiettivi strategici dell’organizzazione». Fonte, Young,
2009, p.26.
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© Lucio Argano – Project management culturale
MISSIONE, VISIONE, VALORI, IDENTITÀ
PROGETTO
OBIETTIVO
PRIMARIO 1
OBIETTIVO
PRIMARIO 2
OBIETTIVO
PRIMARIO 3
STRATEGIA 1.1.
STRATEGIA 1.2.
AZIONE 1.2.1.
Il ruolo strategico del progetto
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© Lucio Argano – Project management culturale
Il progetto: alcune suggestioni
Marco Polo descrive un ponte pietra per pietra.
“Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?” chiede Kublai Kan.
“Il ponte non è sostenuto da questa o da quella pietra”, risponde Marco “ma dalla linea dell’arco che
esse formano”. Kublai rimane silenzioso riflettendo; poi soggiunge: “perché mi parli delle pietre? E’
solo dell’arco che m’importa.”
Marco Polo risponde: “senza pietre non c’è arco”.
Italo Calvino
Mandare avanti un progetto significa estrarre da se un'idea in modo tale che essa acquisti una propria
autonomia e sia realizzata non soltanto dagli sforzi di chi l'ha originata ma anche da quelli indipendenti
dal proprio Io.
Czeslaw Milosz
“Progettare non è solo leggere il mondo con i caratteri della lingua consueta;
bensì scegliere e accettare di scegliere nel mondo con ogni lingua possibile, guardare e non solo
vedere; talora dissonare e non solo dissentire; trovare regole magari da distruggere poi, e non solo
applicarle usandole, consumandole.
Augusto Morello
Una delle sorprese piú piacevoli che possiamo trovare quando ci lanciamo totalmente in un progetto
specifico, consiste ne fatto che sorgono forze e opportunitá che prima non ci saremmo immaginati.
Domenico Cieri Estrada
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Legge di Murphy Se un progetto può andare male, lo farà
Versione relativistica della legge di Murphy Tutto va male, in un progetto, nello stesso tempo
Prima legge di Finagle Se un progetto è nei tempi, qualcosa è andato male
Teorema di Ginsberg (per chi crede che
gestire un progetto sia una sfida)
Non puoi vincere.
Non puoi pareggiare.
Non puoi nemmeno abbandonare.
Teorema di Stockmayer Se il progetto sembra facile, è dura.
Se il progetto sembra difficile, è fottutamente impossibile.
Legge di Howe Ogni project manager ha un piano, che non funzionerà.
Legge di Osborn In un progetto le variabili non mutano mai, le costanti sì.
Prima legge delle modifiche Qualsiasi informazione che comporti un cambiamento nel
progetto sarà trasmessa al PM dopo - e soltanto dopo -
che tutte le attività sono state completate (Meglio
conosciuta col nome di Legge dell' "Adesso me lo dici!")
Legge di Hoare sui grandi problemi In un progetto, dentro ogni grande problema ce n'è uno più
piccolo e decisamente carogna, che sta lottando per venir
fuori.
Chiosa di O'Toole alla legge di Murphy Murphy era un ottimista
Fonte: xpm.it da Arthur Bloch: "La legge di Murphy" - ed. Longanesi & C.
Il progetto: alcune massime
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© Lucio Argano – Project management culturale
Il project management attinge ad un vasto e complesso background di
elaborazioni teoriche ed esperienze pratiche maturate nel corso degli anni in
diversi Paesi:
Progetto Manhattan (anni ’40)
Progetti militari: Polaris, US Navy (anni ’50)
Progetti industriali ad uso civile: Du Pont (anni ’60)
Progetti spaziali della Nasa (anni 60)
Finanziamenti a gestione diretta ed indiretta, settori Profit e No Profit,
Donatori Istituzionali (Unione Europea, Nazioni Unite, Banche di sviluppo,
Banca Mondiale)
Eventi mondiali: Olimpiadi, i funerali di Papa Woityla
Grandi costruzioni: tunnel sotto la Manica
Grandi operazioni: Millenium Bag, introduzione dell’euro
Cenni storici sul project management
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© Lucio Argano – Project management culturale
Il concetto di durata rappresentato in caratteri geroglifici
Il project management: la storia
Fonte: G. Farina “Grammatica della lingua egiziana antica” Milano Hoepli 1926
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© Lucio Argano – Project management culturale
Il risultato di un progetto culturale
Si può affermare che il risultato di un progetto culturale è un sistema
complesso, composto da elementi intangibili e a volte tangibili che
producono flussi di interazioni virtuali, fisiche e sensoriali, generando
esperienza e conoscenza sul piano intimo, privato, sociale, relazionale,
identitario.
Fonte: nostro adattamento da Rizzo, 2009, p.11
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© Lucio Argano – Project management culturale
Significati: un progetto culturale è un atto semiotico di significazione e
comunicazione che propone messaggi (testi) caratterizzati da una complessità
di trasmissione, dimensione, contenuto, forma, canali, codici e ricezione nelle
sue azioni principali ovvero stabilire i confini del testo, il senso, la sua lettura,
comprensione e interpretazione, anche attraverso una ricostruzione culturale
(Volli, 2006).
Temporaneità: derivante dalla durata predeterminata racchiusa tra un punto di
partenza ed uno di arrivo e, in ogni caso, dal raggiungimento dell’obiettivo dato.
Può essere fissa, nelle quali il termine coincide puntualmente con l’ottenimento
dello scopo (come nel caso di un evento, o dilatata, riguardante invece progetti
dal respiro strategico e con ricadute dei risultati lungo un arco di tempo più
ampio.
Le caratteristiche di un progetto culturale
29
© Lucio Argano – Project management culturale
Le caratteristiche di un progetto culturale
Unicità: legata ai contenuti, alle finalità e agli obiettivi.
Finalizzazione e focalizzazione: su più obiettivi chiari, espliciti, interconnessi, a
breve, medio o lungo termine e presentano sempre carattere di innovazione.
Ciclo di vita: il progetto è suddiviso nel suo ciclo di vita in tappe, fasi, momenti
diversi che a loro volta possono ripartirsi anche in sub-fasi.
Progressività: il progetto è frutto di approssimazioni continue e passaggi che
comportano risultati intermedi, revisioni, aggiustamenti, sviluppi ulteriori.
Lavoro in team: il progetto si realizza attraverso l’azione di un gruppo di persone
dalle competenze differenziate, che collaborano tra loro e sono guidate da uno
o più responsabili.
Rischio: ogni progetto comporta rischi, in questo caso definibili come rischi che
contano e che possono diventare opportunità.
30
© Lucio Argano – Project management culturale
Visibilità: i progetti culturali sono esposti al vaglio pubblico e sono visibili nel
contesto sociale in cui si collocano, a disposizione della comunità ristretta o
allargata.
Risultato finale: il progetto deve realizzare uno o più output, sia esso un
prodotto, un servizio, una esperienza o l’insieme di questi tre elementi,
producendo valore.
Molteplicità e multidisciplinarietà mista a interdisciplinarietà: In questo senso i
progetti sono fluidi, possono permanere o restare effimeri, avere
frammentarietà o indeterminatezza di contenuto, costituire una situazione
aperta di elementi disordinati sebbene funzionali allo scopo, proporre una
dialettica tra contrasti, accumuli di forme, configurazioni interrotte, interferenze.
Risorse differenziate: persone, risorse materiali, risorse economiche,
informazioni, relazioni
Le caratteristiche di un progetto culturale
31
© Lucio Argano – Project management culturale
La qualità del progetto culturale
Qualità
culturale
Qualità delle
idee/contenuti
e proposta
Qualità
organizzativa
(processo e
competenze)
Qualità della
comunicazione+ +
= Qualità del
progetto
La qualità del progetto è quella complessiva derivante dalla somma
più addendi
Fonte: Argano, 2011
32
© Lucio Argano – Project management culturale
Complessità dei
contesti
Complessità della
gestione
Complessità dei
contenuti
Complessità degli
obiettivi
Progetto
culturale
La complessità dei progetti culturali
La complessità dei progetti culturali si rileva in quattro dimensioni:
33
© Lucio Argano – Project management culturale
La complessità dei progetti culturali
 Instabilità, indeterminatezza, continuo cambiamento ed ambiguità del contesto e quindi dei
perimetri progettuali
 Eccesso di “rumore di fondo” ed eccessiva importanza del “vestito” rispetto al “contenuto”
(apparenza vs sostanza)
 Eterogeneità di attori sociali e stakeholder diversi, ciascuno con interessi ed aspettative diverse
 Intangibilità , unicità, irripetibilità, esclusività ed originalità di temi, forme e contenuti derivanti da
processi di creazione intellettuale ed artistica
 indeterminatezza del “risultato finale” ed impossibilità di poterlo “testare”
 Interdisciplinarietà e multidisciplinarietà dell’ambiente progettuale e quindi di apporti, logiche,
professionalità, culture e competenze tutte differenti
 Intensità del fattore umano coinvolto in ambiente multi-team
 Preponderanza di prassi settoriali e processi artigianali ma anche integrazioni con le tecnologie
 Obiettivi ambiziosi ed innovativi, finalità molteplici ed articolate, capacità di servire più politiche
ed istanze diversificate, sia di natura individuale che collettiva
 Rivisitazione e revisione delle conoscenze in funzione delle esperienze
 Ridondanza e molteplicità di variabili dalle fluttuazioni irregolari e non linearità
 Preponderanza di vincoli e restrizioni, soprattutto sulle operations
 Presenze di dipendenze (ad esempio da finanziamenti pubblici)
 Discontinuità dal passato
 Elementi della post modernità (ad esempio etica ed estetica del progetto)
 Diminuzione delle risorse economiche vs debolezze endogene economico finanziarie
All’interno delle quattro dimensioni la complessità si declina in:
34
© Lucio Argano – Project management culturale
I vincoli del progetto culturale
Ambiente
Qualità
Tempi
Sostenibilità
Risorse
Ambito
Obiettivi
35
© Lucio Argano – Project management culturale
Il project management culturale rappresenta la gestione sistemica di una
attività complessa, unica, di durata predeterminata, orientata al
conseguimento di più obiettivi e finalità predefinite a carattere innovativo,
sociale e culturale, realizzando un risultato che consiste in un prodotto, un
servizio o una esperienza originale, a elevato contenuto intellettivo e
creativo, attraverso un processo di conduzione progettuale, una logica
adattativa e lʼimpiego di persone e risorse organizzate differenziate
materiali e finanziarie, unitamente alle informazioni (prescrizionali, modelli,
dati, etc.) e relazioni, privilegiando il lavoro di gruppo (team), con vincoli
interdipendenti derivanti da tempi, ambiente, ambito e sostenibilità del
progetto, risorse, qualità complessiva.
La gestione di progetto culturale: definizione
Fonte: nostra elaborazione da Archibald, 2008
36
© Lucio Argano – Project management culturale
Tipologie di progettazione culturale
progettazione di contenuti e attività culturali, scientifiche, artistiche;
progettazione di eventi;
progettazione di studi e ricerche anche con produzione editoriale e scientifica;
progettazione giuridica;
progettazione gestionale, organizzativa, business plan;
progettazione di fund raising;
progettazione didattico educativa;
progettazione della comunicazione;
progettazione di marketing;
progettazione di sviluppo locale (cultural planning);
progettazione integrata.
37
© Lucio Argano – Project management culturale
Progettazione
complessiva
Progettazione
della
comunicazione
Progettazione
delle singole
attività
Progettazione
dei servizi
I livelli di progettazione culturale
38
© Lucio Argano – Project management culturale
IDEAZIONE
ATTIVAZIONE
PIANIFICAZIONE
VALUTAZIONE
ESECUZIONE
Fasi consuete di un progetto
Definizione Pianificazione Realizzazione Chiusura
COMPLETAMENTO
ATTUAZIONE
MONITORAGGIO
Origine, obiettivi,
idea
Fattibilità
Programmazione
Realizzazione,
risultato
Riflessione
Le fasi del project management culturale
39
© Lucio Argano – Project management culturale
I processi presenti all’interno di un evento/progetto culturale:
 processi di creazione artistica e culturale;
 processi di avvio e di elaborazione dell’idea-progetto;
 processi di pianificazione e controllo;
 processi esecutivi e di produzione;
 processi di comunicazione e consensus building;
 processi di servizio;
 processi di chiusura;
 processi di valutazione.
I processi in un progetto culturale
40
© Lucio Argano – Project management culturale
Gestione
delle
persone
Gestione
delle
risorse materiali
Gestione
delle
relazioni
Gestione
delle
informazioni
Gestione
delle
risorse economiche
Gestione
dei
rischi
Gestione
dei
processi
Gestione
della
comunicazione
Gestione
deile
forniture
Gestione
dei
contenuti
Gestione
dell’integrazione
di progetto
1 IDEAZIONE
5 COMPLETAMENTO
6 VALUTAZIONE
4 ATTUAZIONE
2 ATTIVAZIONE
3 PIANIFICAZIONE
Le aree di conoscenza nei progetti culturali
41
© Lucio Argano – Project management culturale
ASSUMPTIONS INDIRIZZO STRATEGICO CONCEPT
Gli input esigenziali
L’innesco
Le assumptions
Lo “schizzo” d’inizio
La committenza
Lo statuto di progetto
Il profilo strategico del
progetto
La piattaforma di
conoscenza
La portata
Le priorità
I vincoli e le restrizioni
I requisiti e la qualità
I deliverable e le pietre
miliari
La determinazione dei
contenuti
Problem setting
Il design e/o la
drammaturgia
Il sistema d’offerta ed
il palinsesto delle attività
Lo schema di
comunicazione dell’idea-
progetto
È la fase più importante del progetto, che racchiude al suo interno una
evoluzione di pensiero, la costruzione di un percorso ed in particolare:
L’agenda della fase ideativa
42
© Lucio Argano – Project management culturale
I progetti culturali hanno origine e scaturiscono in genere da una o più
esigenze, espresse singolarmente o in modo combinato:
esigenze di natura artistica,culturale, scientifica,
esigenze di implementazione di strategie e politiche pubbliche (locali,
nazionali, sovranazionali) e private
esigenze espresse dalla collettività
esigenze di ridefinizione di sistemi e procedure
esigenze di natura produttiva (committenza, commissione)
esigenze di programmazione di spazi e contenitori fisici e virtuali
esigenze strategiche pubbliche o private
esigenze di sfruttamento di opportunità
esigenze di comunicazione ed immagine
esigenze di partecipazione a network
Le esigenze di origine
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Le assumptions
Gli elementi di partenza (assumptions), collegati alle esigenze
all’origine, tengono conto dei seguenti fattori:
ipotesi, indizi, supposizioni, congetture, presunzioni;
potenzialità ed emergenze;
temi generali e particolari a cui fare riferimento;
circostanze e fatti;
priorità;
vincoli evidenti;
primi elementi ed evidenze del contesto;
A ssunti legati agli ambiti disciplinari di riferimento.
Ovvero circostanze, fatti, presunzioni, facendo attenzione a quelle condizioni
critiche o cruciali, di difficile o impossibile realizzazione, denominate ipotesi fatali
(killer assumptions) e sfuggendo le opzioni velleitarie e scontate.
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Lo “schizzo” di progetto
La prima forma del progetto ha le caratteristiche di uno “SCHIZZO” più
o meno definito rispetto al quale può esserci una totale chiarezza delle
“intenzioni progettuali”, delle idee di massima relative alle esigenze
ed agli elementi di partenza, oppure una confusione rispetto alle
volontà, agli obiettivi, ai contenuti sebbene risultino evidenti intuizioni o
suggestioni di lavoro.
Nello schizzo si condensa una prima visione, prima ci sono “le parole”.
Lo schizzo è nel mezzo tra intuizione e sua rappresentazione.
Rappresenta una sorta di sistema eversivo
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Un progetto può rilevare la presenza di una eventuale struttura
committente che avrà la responsabilità di:
 Fornire l’orientamento strategico
 Rendendo chiara la propria missione, gli obiettivi a cui il progetto si collega, le
strategie relative
 Approvare l’impostazione del progetto
 Indicare le proprie politiche e procedure che hanno attinenza con il progetto
 Allocare le risorse disponibili
 Controllare il rispetto delle norme
 Assicurare una comunicazione interna in/out
 Garantire il clima idoneo al buon esito del progetto
 Fornire il supporto necessario a fronteggiare rischi e problemi
 Richiedere una valutazione finale dei risultati ottenuti
Può caratterizzare la Governance di progetto
La committenza
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Ogni buon progetto deve stabilire le REGOLE a monte dello stesso
processo progettuale
Regole di conduzione
Meccanismi di impostazione delle decisioni d assumere (chi decide cosa,
coinvolgendo chi, con quale livello di concertazione, con quale livello di
specificazione, con che grado di autonomia)
Modalità e meccanismi di integrazione
Filosofia di direzione (top-down vs bottom-up, autoritaria vs transazionale,
accentrata vs periferica)
Sistema di attori da coinvolgere
Lo statuto di progetto
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Il profilo strategico di progetto
MISSIONE Definire l’ambito e lo scopo centrale del progetto.
VISIONE Prefigurare il progetto.
AMBIENTE Valutare il macro e micro ambiente di progetto.
STAKEHOLDER Rilevare i portatori di interesse verso il progetto.
OBIETTIVI, BENEFICI,
RISULTATI ATTESI, IMPATTI
Definire le mete di arrivo del progetto, dove si
è diretti, le condizioni richieste e/o che possono
prodursi, i benefici da ricercare, rilevare gli effetti che
possono realizzarsi.
TARGET Definire i destinatari del progetto.
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La vision di progetto
Una suggestione sulla visione progettuale
«Se vuoi costruire una nave, non raccogliere uomini per procurare legna,
preparare utensili, suddividere e distribuire il lavoro, ma trasmetti prima
piuttosto loro il desiderio struggente del mare immenso e sconfinato».
Antoine de Saint-Exupery, scrittore e aviatore
La VISIONE (vision) è infine una immagine mentale di una
condizione auspicabile e desiderabile come prefigurazione del
futuro ed in un certo senso è l’immagine guida, il quadro del futuro a
cui aspirare idealmente.
La visione dovrebbe recuperare il senso del sogno come
aspirazione, elemento galvanizzante, influente motore di iniziativa.
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I progetti culturali interagiscono con CONTESTI (ambienti)
1. Interni (al committente, al soggetto realizzatore)
2. Esterni (macro ambiente, micro ambiente, settoriale)
nei quali vanno possibilmente creati dei nessi con:
 Soggetti (Actors) che possono influire direttamente sul progetto e sono
rappresentati dagli Stakeholder (persone e gruppi di persone)
 Aspetti (Factors) che non hanno facoltà di intervento diretto sul progetto
stesso, ma possono influire per il semplice fatto che esistono
I contesti di progetto
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L’analisi del contesto interno
Il contesto interno va perlustrato alla ricerca di elementi che
potrebbero avere rilevanza in corso d’opera, relativamente al soggetto
committente ed al soggetto che realizza il progetto
 le dinamiche formali di funzionamento interne (politiche, procedure,
prassi, organigramma, potere decisionale, poteri di firma, etc.)
 le dinamiche informali (equilibri interni, rapporti di forza, conflitti,
allineamento al progetto, cultura aziendale, reputazione, etc.)
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POLITICA
Politiche pubbliche
Politiche sovranazionali (Europa)
Normative e regolamentazioni generali
Decentramento amministrativo e deregulation
Regolamentazioni internazionali
Organizzazione ed atteggiamento delle amministrazioni
pubbliche
Stabilità politica
Regolamentazione della concorrenza
ECONOMIA
Situazione economica
Tassi di interesse e costo del denaro
Spesa ed investimenti pubblici
Consumi privati
Reddito disponibile
Politiche fiscali
Previdenza
Costo del lavoro e politiche salariali
Imprese presenti sul territorio
SOCIETÀ
Trend demografici
Tessuto sociale
Consumi culturali e di intrattenimento
Stili di vita
Livelli di istruzione, scolarità e formazione
Consumi legati all’industria culturale
Elementi valoriali
Conflitti sociali e forme di disagio
TECNOLOGIE
Innovazioni nell’industria culturale e nelle comunicazioni
Innovazioni con ricadute sui consumi culturali
Obsolescenza tecnologica
Innovazione su ITC e internet
Distribuzione prodotti culturali
L’analisi del contesto esterno (macro ambiente): la pest analysis
Un primo passaggio è la conoscenza, la comprensione e la consapevolezza
dei molteplici aspetti presenti all’interno del macro ambiente i quali possono
generare condizionamenti indiretti sul progetto
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 contesto politico istituzionale (forze in campo, atteggiamenti, aspetti normativi,
etc.)
 contesto socio economico (tessuto sociale, tessuto economico, trend e
fenomeni rilevanti, evidenze ed emergenze, conflitti e forme di disagio, stili di vita,
aspetti demografici, reddito medio, livello di scolarizzazione ed istruzione, mentalità,
etc.)
 ambito organizzativo (spazi e possibili location deputate e non deputate,
infrastrutture, vie di comunicazione, logistica, strutture ricettive, servizi, fornitori
potenziali, etc.)
 ambito artistico-culturale (soggetti ed iniziative prevalenti e predominanti,
consumi e comportamenti rilevanti, tradizioni, usi e costumi, abitudini ed
atteggiamenti, eventi della vita civile ricorrenti);
L’analisi del contesto esterno (micro ambiente)
Una rilevazione puntuale va invece fatta sugli aspetti determinanti che
riguardano il micro ambiente ovvero l’ambito territoriale nel quale il
progetto dovrà essere realizzato
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© Lucio Argano – Project management culturale
 le dinamiche settoriali di riferimento (sul piano operativo, normativo,
relazionale)
 l’arena competitiva (le forze in campo, i concorrenti diretti ed indiretti, le
attività ed i prodotti/servizi sostitutivi, le organizzazioni follower)
 la “lex mercatoria”
L’analisi del contesto settoriale
Una ulteriore valutazione deve riguardare il SETTORE di riferimento
del progetto ed in particolare:
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Gli stakeholder (portatori di interessi) si misurano per INTERESSE e
POTERE (Influenza) che esprimono verso il progetto
L’interesse misura la rilevanza di un’attività, di programma o di uno specifico
progetto rispetto agli stakeholder individuati.
Quale interesse hanno i diversi portatori di interesse rispetto ad un progetto?
Il potere o influenza misura la capacità di uno stakeholder di influenzare il corso
degli eventi in relazione ai programmi o a un progetto.
Modi formali ed informali di esercitare potere :
l’esercizio di autorità gerarchica
l’esercizio di leadership
l’esercizio di poteri legislativi, esecutivi, amministrativi
l’accesso e il controllo di risorse (economiche, mezzi, umane, informazioni)
il possesso di conoscenze e di competenze
un’attività di lobbying
una posizione dominante su un mercato
Gli stakeholder di progetto
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Stakeholder secondari o
anche strategici
Relazioni
Stakeholder primari
Governo e gestione
costante
Stakeholder da monitorare Stakeholder da aggiornare
alto
alto
basso
basso INTERESSE
POTERE
Gli stakeholder di progetto
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Governo
Nazionale, Regionale, Locale
Comunità
ospitante
Organizzazioni Media Turismo
Residenti
Gruppi
Tour
operator
Turisti
For profit
No profit
Stampa
Radio
Televisione
Internet
Organizzazione dell’evento
FornitoriPartnerCollaboratori,
volontari,
dipendenti
Beneficiari
Stakeholder
primari
Stakeholder
secondari
Gli stakeholder di progetto: esempio per un festival
Fonte: elaborazione da Ferrari, 2001
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Gli impatti dei progetti
IMPATTO SUL TERRITORIO IMPATTO SULLA COMUNITÀ
IMPATTO ECONOMICO
IMPATTO SOCIALE
IMPATTO FISICO AMBIENTALE
IMPATTO POLITICO
IMPATTO CULTURALE ED EDUCATIVO
Effetti
breve/medio/lungo termine
reversibili / irreversibili
temporanei / permanenti
misurabili / non misurabili
positivi / negativi
IMPATTO PSICOLOGICO
IMPATTO TURISTICO
I progetti culturali producono IMPATTI diversi positivi e negativi sul
territorio e sulla comunità
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EFFETTI DIRETTI EFFETTI INDIRETTI EFFETTI INDOTTI
è l’impatto derivante dalle spese
sostenute per la realizzazione
dell’evento ed effettuate dai
visitatori intervenuti (ristoranti,
alberghi, negozi, fornitori,
mobilità, esercizi pubblici, ecc).
Si tratta di acquisti di beni e
servizi che creano “nuovi” flussi
finanziari all’interno dell’area.
è l’impatto risultante dalle spese
delle istituzioni e delle imprese
che introitano direttamente le
spese dei visitatori (es. alberghi,
ristoranti, etc.) per fronteggiare
l'aumento della domanda
attraverso l’acquisto d maggiore
quantità di beni e servizi da altre
imprese, stimolando l’economia
locale.
è l’impatto derivante dal
cambiamento nei livelli di reddito
e di spesa dei residenti per
effetto del maggior lavoro
derivante dall’incremento di
attività connessa all’evento (ad
esempio gli straordinari).
IMPATTO ECONOMICO
Fonte: Irer e Guido Guerzoni, 2008
Gli impatti economici
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IMPATTI POSITIVI IMPATTI NEGATIVI
Crescita dei redditi e degli standard di vita
Miglioramento delle condizioni dell’economia
locale
Crescita quantitativa e miglioramento delle
prospettive occupazionali
Crescita degli investimenti, sviluppo territoriale,
rinnovamento urbano e potenziamento
infrastrutturale
Crescita dei gettiti fiscali
Miglioramento delle infrastrutture
Crescita delle opportunità di acquisto nelle reti al
dettaglio
Crescita dell'attrattività turistica della zona negli
anni successivi
altro
Crescita dei prezzi, scarsità dei beni e dei
servizi, interruzione delle normali attività
economiche
Crescita del valore delle proprietà immobiliari e
dei canoni di locazione, con espulsione dei
residenti
Crollo dei valori immobiliari, danni alle proprietà,
crescita della microcriminalità, aumento dei costi
della sicurezza, fuga dei residenti
Crescita del costo della vita e delle tasse di
proprietà
Crescita dei costi per la manutenzione delle
nuove infrastrutture, per la sovraproduzione di
rifiuti e i consumi di risorse scarse, con
indebitamenti nel lungo periodo
altro
Fonte: Irer e Guido Guerzoni, 2008
Gli impatti economici
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© Lucio Argano – Project management culturale
IMPATTI POSITIVI PER I RESIDENTI IMPATTI POSITIVI PER I VISITATORI
Rafforzamento delle tradizioni e dei valori locali
Crescita della coesione sociale all’interno della
comunità
Crescita del senso di identità collettiva
Soddisfazione e orgoglio per l’evento creato nel
territorio con conseguente partecipazione come
personale volontario
Crescita personale attraverso l’acquisizione di
nuove conoscenze
Nascita del senso di appartenenza alla micro –
comunità che ha partecipato all’evento
Gli impatti sociali degli eventi
IMPATTI NEGATIVI PER I RESIDENTI IMPATTI NEGATIVI PER I VISITATORI
Complesso di inferiorità culturale e/o economico
Atteggiamenti difensivi e ostilità nei confronti dei
visitatori
Delusione dovuta alla mancata soddisfazione delle
aspettative
Stress dovuto a fattori quali il traffico e il
sovraffollamento
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Gli obiettivi di progetto
Un progetto culturale ha due tipologie di OBIETTIVI, che all’occorrenza
vanno negoziati con gli stakeholder:
• Gli obiettivi di continuità sono obiettivi strategici collegati agli input esigenziali
che hanno portato al progetto, agli obiettivi principali e generali del caso o di
committenti, ai risultati ed agli effetti a medio-lungo termine che si attendono
come eredità del progetto. Creano il legame con la struttura proponente o
committente e sono l’elemento rispetto al quale valutare il progetto,
giustificando l’assegnazione delle risorse e l’assunzione del rischio.
• Gli obiettivi specifici sono il risultato atteso e misurabile al termine del
progetto. Si tratta di obiettivi operativi e temporanei connaturati alla durata del
progetto e riguardano le caratteristiche e specifiche del progetto, i tempi ed i
costi. Sono fondamentali e da non trascurare perché consentono di porre in
atto meccanismi di controllo progettuale, esercizio di delega ed individuazione
di vincoli
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© Lucio Argano – Project management culturale
Gli Obiettivi di continuità (strategici) possono essere:
artistici;
culturali e/o di politica culturale;
sociali e/o di politica sociale;
ricreativi, di intrattenimento;
celebrativi;
organizzativi;
educativi e/o formativi;
economico-finanziari, di fund raising;
occupazionali e/o di politiche del lavoro;
promozionali e di comunicazione;
di marketing;
connessi ad altre politiche attive pubbliche e/o legate al territorio
etc. (altri)
Gli obiettivi di continuità di progetto
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© Lucio Argano – Project management culturale
Ogni OBIETTIVO dovrebbe poter essere SMART
S - SPECIFIC (SPECIFICO)
M - MEASURABLE (MISURABILE)
A - ACHIEVABLE (RAGGIUNGIBILE)
R - REALISTIC (REALISTICO)
T - TIMETABLE (PIANIFICATO NEI TEMPI)
Gli obiettivi di progetto
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© Lucio Argano – Project management culturale
Molti progetti culturali hanno necessità di costruire una
PIATTAFORMA DI CONOSCENZA, il più possibile condivisa nel
team coinvolto, necessaria alle attività di analisi e concettualizzazione
e per giustificare, argomentare, accreditare, condividere, il progetto
sin dall’inizio e/o a valutare opzione, scelte e strategie.
Tale piattaforma è basamento anche del capitale relazionale.
Uso di fonti
prevalentemente
aperte
Determinazione di
RATIONALI oggettivi
La piattaforma di conoscenza
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© Lucio Argano – Project management culturale
I tools della conoscenza
Il KNOWLEDGE REPOSITORY è uno strumento per organizzare
materiale e porzioni di conoscenze, sistematizzandole.
Va dalla sistematizzazione e raccolta delle informazioni, alle visualizzazioni
grafiche (tabelloni, cartelle informatiche, mappe, grafici, etc.)
FONTI APERTE DI ACQUISIZIONE INFORMAZIONI
 Annuari e studi pubblicati in modo periodico (ad esempio annuario Siae, studi Istat, ecc);
 Studi specifici su area tematica o geografica realizzati da organismi come Camere di Commercio,
Associazioni di categoria, Istituzioni pubbliche e private, etc;
 Lettura trasversale di articoli e pubblicazioni;
 Siti web;
 Tesi di laurea e studi prodotti da Dipartimenti Universitari;
 Banche dati su cd-rom, articoli della stampa;
 Sportelli di servizi alle aziende;
 Internet, web page e banche online, con accessi gratuiti ed archivi a pagamento;
 Frequentare mostre, convegni, fiere, incontri con le amministrazioni pubbliche;
 Parlare con chi opera nel settore, intervistando referenti pubblici, amici, colleghi;
 Osservazione (presenze del pubblico ai diversi tipi di attività culturali ed intrattenimento nella zona,
andamento storico e trend, profilo dei diversi pubblici, quantità/importi e tipologia dei biglietti venduti, etc.);
 Raccolta di materiali di comunicazione ed osservazione dei target raggiunti da soggetti concorrenti.
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© Lucio Argano – Project management culturale
Nell’elaborazione di idee, soluzioni e strategie per un progetto culturale,
un buon apporto può venire dall’analisi di come situazioni analoghe
sono affrontate da altri e al riguardo si usa una metodologia si chiama
BENCHMARKING
Bench mark: punto di riferimento /Benchmarking: confronto con i Best-in-Class
Non significa “copiare” bensì: individuare i propri punti deboli, scoprire chi fa
meglio di noi, adottare/adattare ciò che funziona, migliorandolo.
Fare benchmarking significa non domandarsi COME SI FA? bensì COME SI
POTREBBE FARE MEGLIO? e soprattutto: CHI FA MEGLIO?
Teorizzato nel 1979 da Robert Camp il quale, attaccato dalla concorrenza giapponese che aveva dapprima imitato e poi migliorato le
performance dei prodotti Xerox, reagì applicando in modo vincente la stessa tecnica.
I tools della conoscenza
Il benchmark di altri eventi può considerare alcuni aspetti
COMUNICAZIONE: approccio, immagine, posizionamento e driver, polarità,
mezzi, canali
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© Lucio Argano – Project management culturale
È fondamentale comprendere la PORTATA e la DIMENSIONE di un
progetto culturale, a seconda non solo della localizzazione ma anche
degli effetti che produce, delle ricadute e dei bacini di attrazione e può
essere, a seconda del perimetro:
di quartiere, zonale
interzonale
cittadina
comunitaria
transnazionale
mondiale
nazionale
regionale
interregionale
La portata e la dimensione
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© Lucio Argano – Project management culturale
Occorre definire quali saranno le PIETRE MILIARI (milestones) del
progetto e quali i DELIVERABLE
Le pietre miliari sono quei punti di arrivo fondamentali che fanno fare uno scatto
in avanti al progetto, le tappe determinanti del suo avanzamento, il
conseguimento di obiettivi e traguardi intermedi ma importanti nell’economia e
nel complesso del progetto
I deliverable sono task di attività che devono essere completate dentro il
progetto
Un gruppo di deliverable costituisce una pietra miliare
Gli elementi di avanzamento
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© Lucio Argano – Project management culturale
In seno al progetto sin dalle prime battute di ideazione va evidenziata:
 La lista delle PRIORITÀ (di contenuti, relativamente all’impiego di
risorse determinate, etc.)
 La lista dei VINCOLI e delle RESTRIZIONI (burocratiche, formali,
amministrative, normative, culturali, connesse alle prassi settoriali,
infrastrutturali, tecniche e tecnologiche, connesse all’uso di specifici
materiali, logistiche, fisiche, legate all’impiego delle risorse oppure ai
tre angoli del progetto (costi, tempi, qualità)
L’analisi delle priorità, dei vincoli e delle restrizioni
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© Lucio Argano – Project management culturale
Gli elementi per la valutazione
Già nella fase ideativa possono essere annotati gli elementi utili per
costruire il MONITORAGGIO e la VALUTAZIONE del progetto:
 La lista di eventuali INDICATORI e CRITERI per il monitoraggio
 La lista delle FONTI DI VERIFICA
Tali elementi possono riguardare la rilevanza del progetto, i caratteri di
innovazione, l’aderenza ad obiettivi generali di soggetti sovranazionali
e/o finanziatori, il valore aggiunto, gli effetti diretti, indiretti ed indotti, i
diversi impatti, i risultati di disseminazione e fertilizzazione del
progetto, il rapporto costi/benefici, il valore del partenariato, ogni altro
fattore collegato ad un determinato apporto
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© Lucio Argano – Project management culturale
In un evento vanno definiti i primi aspetti organizzativi strettamente
collegati all’idea centrale, alla sua realizzabilità ed i requisiti MUST
ovvero quelle condizioni strettamente connesse alla natura, alla
tipologia, all’idea stessa, senza le quali il progetto non esiste o è
un’altra cosa
Essi possono riguardare la presenza di opere, testimonial o artisti, l’uso
di spazi specifici, particolari modalità di allestimento o di svolgimento, la
concessioni di licenze o diritti.
Le impostazioni organizzative e gli elementi must
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© Lucio Argano – Project management culturale
Il concept del progetto: gli approcci
Per sviluppare il concept del progetto si possono utilizzare tre approcci di
natura elaborativa, da soli o mescolandone gli effetti
• ASSUMPTIONS
• INTENZIONI PROGETTUALI
• INPUT ESIGENZIALI
• RICHIESTE DEL PROFILO
STRATEGICO
• CONTENUTI OBBLIGATORI
• EVIDENZE DEL CONTESTO
• DESIDERATA ED ATTESE
• PROBLEMI POSTI
Esplorazione
problem setting
problem solving
Design
di progetto
Drammaturgia
di progetto
Input del concept Approccio
analitico
Approccio
creativo
Approccio
narrativo
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© Lucio Argano – Project management culturale
Un VALORE rappresenta un modello di PRINCIPIO ritenuto valido,
desiderabile e di importanza superiore ed assume il significato di
forza.
I valori determinano ’indirizzo etico dell’organizzazione, ne sono il
“credo” fondamentali, realizzando una importante connessione nelle
organizzazioni culturali tra lo scopo, i comportamenti, i programmi e
le strategie con le idee delle persone che vi lavorano.
Normalmente esiste una profonda aderenza non solo ideale tra i
valori individuali dei componenti di una organizzazione culturale (dai
membri del board direttivo fino ai diversi collaboratori) ed i valori fatti
propri dal medesimo organismo.
I valori sono espressi con forza all’interno dei progetti.
I valori
Fonte: Argano, 2010
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© Lucio Argano – Project management culturale
P DP CP RD AD CE RT Sp V SPROBLEMA
DEFINIZIONEPROBLEMA
COMPONENIDELPROBLEMA
RACCOLTADATI
ANALISIDATI
CREATIVITÀ,ELABORAZIONE
RISORSE,TECNOLOGIE
SPERIMENTAZIONE
VERIFICA
SOLUZIONE
Il metodo Munari
Fonte: elaborazione da Bruno Munari
Concept
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© Lucio Argano – Project management culturale
Il metodo cartesiano
“Discorso sul metodo” di Renato Descartes
Regola della evidenza:
non accogliere mai nulla per vero che non sia di per se evidente, evitando la
precipitazione e la prevenzione... .
Regola dell’analisi:
...dividere ogni problema preso a studiare in tante parti minori, quante fosse
possibile e necessario per meglio risolverlo.
Regola della sintesi:
...condurre con ordine i pensieri cominciando dagli oggetti più semplici e più facili a
conoscere, per salire a poco a poco, come per gradi, sino alla conoscenza dei più
complessi... .
Regola dell’enumerazione completa:
...far dovunque enumerazioni così complete e revisioni così generali da essere
sicuri di non omettere nulla... .
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© Lucio Argano – Project management culturale
L’albero dei problemi
Nella metodologia progettuale PCM viene utilizzato anche l’albero dei problemi
con la costruzione razionale delle problematiche in modo gerarchico
Natura del problema
Effetti
Cause
Dimensioni
Fonte: Mattia Crossetto
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© Lucio Argano – Project management culturale
Design è il termine di origine anglosassone che definisce la ricerca
progettuale e costruttiva finalizzata, attraverso la scelta e la combinazione di
materiali, dispositivi di funzionamento, conformazioni esteticamente significative
ed adeguati processi per la produzione, alla realizzazione di un oggetto. Tale
ricerca può investire principalmente gli aspetti ergonomici dell'oggetto d'uso o
limitarsi alla forma fine a se stessa.
Per Design si intende anche conferimento di una forma differenziante
il Design è una disciplina a-paradigmatica, priva di rigide sistematizzazioni
e modelli interpretativi
La codificazione di un modello è vista come una semplificazione della realtà,
naturale via alla replicabilità e riproducibilità, di fatto introduce al concetto di
standard, uniformità e format
Il design: definizione e significati
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Il metaprogetto
È il primo “passaggio” di lavorazione del contenuto del progetto e lo
stadio pre-progettuale
Presenta possibili potenzialità ed opzioni dell’idea-progetto ed aiuta
ad intraprenderne una
Definisce traccie di contenuto, criteri, approcci, metodologie,
dispositivi cognitivi
Di fatto è metaforicamente una sorta di dispositivo di manopole che
con le loro posizioni e combinazioni di posizioni sono “gradi di libertà”
per generare varianti del progetto
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© Lucio Argano – Project management culturale
ELABORAZIONECULTURALE
ELABORAZIONEORGANIZZATIVA
ELABORAZIONECREATIVA
Metaprogetto
Concept
Il metaprogetto: elaborazione
LAYOUT DI
SENSO
LAYOUT DI
COMUNICAZIONE
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© Lucio Argano – Project management culturale
Terzo approccio: la drammaturgia del progetto
La drammaturgia di progetto equivale ad una rappresentazione o ad
una narrazione di temi ed azioni
Le tecniche di drammaturgia del progetto possono attingere
Storytelling
Messa in scena
Storyboard
Linguaggio cinematografico (soggetto + trattamento + scaletta +
sceneggiatura)
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© Lucio Argano – Project management culturale
Attività centrali o core; riguardano il nucleo principale dell’attività
caratteristica del progetto
Attività arricchite; sfruttano opportunità o possibilità del progetto
generando valore aggiunto in termini economici e di immagine e
consentono di intercettare pubblici nuovi o di fidelizzare pubblici
esistenti.
Attività collaterali; sono relative ai servizi ed al miglioramento della
fruizione degli altri profili di offerta
Il sistema d’offerta del progetto
Il progetto andrà a denotare una sorta di “SISTEMA D’OFFERTA”,
semplice o articolato, formato da attività, prodotti, servizi ed esperienze
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PALINSENSTO Evento Reading Letteratura
destinatari: 300 spettatori seduti
Piazza di Spagna – Roma 11 aprile 2003
Quando Cosa Dove
ore 19:30-20:30 SONORIZZAZIONE AREA spazio circostante la scalinata P.zza di Spagna
ore 20:30-21:30 INGRESSO SPETTATORI Scalinata Piazza di Spagna
ore 21:30-22.00 LETTURA PRIMO AUTORE palco alla base scalinata Piazza di Spagna
ore 22.00-22.30 LETTURA PRIMO ATTORE palco alla base scalinata Piazza di Spagna
ore 22:30-22.45 INTERMEZZO MUSICALE palco alla base scalinata Piazza di Spagna
ore 22:45-23.00 INTERVALLO area laterale verso zona Metro
ore 23.00-23.30 LETTURA SECONDO AUTORE palco alla base scalinata Piazza di Spagna
ore 23.30-24.00 LETTURA SECONDO ATTORE palco alla base scalinata Piazza di Spagna
ore 00.00-00.30 INTERMEZZO MUSICALE palco alla base scalinata Piazza di Spagna
ore 00.30-01.00 DEFLUSSO SPETTATORI Scalinata e zone laterali
IL PALINSESTO
Le attività del progetto dovranno essere articolate in una scansione che
rappresenta la loro programmazione o meglio il PALINSESTO
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© Lucio Argano – Project management culturale
La sintesi
Chiesero a Michelangelo: “Maestro, cosa mette nella sua arte per
scolpire così bene?”
Rispose: “Non metto, tolgo: la statua è dentro la pietra. Mi limito a
levare il superfluo”.
Nella definizione dell’idea nel suo complesso e della prima struttura del
progetto occorre operare un giusta SINTESI delle cose indispensabili.
Attenzione all’overdose (di idee, attività, offerta, obiettivi).
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© Lucio Argano – Project management culturale
La WBS
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Il progetto va comunicato in varie sedi ed in diversi momenti del suo ciclo
di vita
 verso l’interno (Team e Struttura Committente)
 verso l’esterno (Decisori politici, Istituzioni, Partner, Artisti, Mass Media,
Finanziatori, ecc..).
Esso viene comunicato attraverso un Dossier, che potrà trasformarsi, a seconda
delle esigenze e dei destinatari, utilizzando forme, informazioni e linguaggio, in
Dossier stampa, Dossier di finanziamento, etc…
Nella stesura del dossier di presentazione può essere utilizzata la cosiddetta
tecnica dei 6 Servitori di Kipling
Cosa, Chi, Perché, Come, Quando, Dove
La comunicazione di progetto
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© Lucio Argano – Project management culturale
La fase dell’attivazione corrisponde alla realizzabilità del progetto e
riguarda 5 aspetti fondamentali:
verifica della validità di contenuti e output dello stadio ideativo ;
valutazione dei rischi;
verifica della fattibilità del progetto;
definizione delle linee guida organizzative e delle strategie di attuazione;
avvio delle prime azioni operative.
La fase dell’attivazione
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© Lucio Argano – Project management culturale
1. Il progetto viene avviato di fatto come è stato definito nella fase
ideativa e si attiva la pre-produzione
2. Il progetto viene modificato in alcune sue parti e/o riposizionato
e rivisto in termini di attività, obiettivi, caratteristiche, ecc..
3. Il progetto non è realizzabile perché l’idea non funziona o non è
attuabile, vengono meno requisiti e condizioni importanti
Gli output dell’attivazione
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© Lucio Argano – Project management culturale
S.W.O.T. ANALYSIS
Scan
Analisi dell’ambiente esterno
macro ambiente
micro ambiente
settore e arena competitiva
domanda e offerta
attese degli stakeholder
Analisi interna
project scope
skills e risorse disponibili
sistema di offerta
Strengths
(forze)
Weaknesses
(debolezze)
Opportunities
(opportunità)
Threats
(minacce)
S.W.O.T. Matrix
La swot analysis
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L’analisi costo/benefici
L’analisi ACB è un metodo di valutazione economica che può esser
esteso anche per la ponderazione di elementi non economici
Esso può essere impiegato per valutare alternative a possibili scelte in termini di
convenienza e sostenibilità.
Se l’oggetto della valutazione è economico deve utilizzare i prezzi di mercato
mentre se considera altre variabili deve stabilire degli altri indicatori possibilmente
quantificabili.
La profittabilità è data dalla differenza tra il totale dei benefici rispetto al totale dei
costi (oneri) considerando anche l’orizzonte temporale.
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La plausibilità, la pertinenza, la rilevanza
Una verifica della fattibilità intesa come “bontà del progetto” consiste nel
rintracciare la plausibilità, la pertinenza e la rilevanza dell’idea progetto
rispetto alle principali assunzioni del progetto stesso.
ASSUNZIONI DEL PROGETTO
 Obiettivi generali e specifici
 Contesto micro
 Benefici (risultati attesi)
 Aspettative degli stakeholder
 Mandato della committenza
 Coerenza vs temi generali, origine del progetto, organizzazione proponente
 Rischi vs opportunità
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Tutti i progetti implicano rischio ed incertezza, ma questi aspetti
possono essere limitati:
1. Identificando il tipo, il livello e le fonti dei rischi del progetto o di talune sue
aree (analisi dei rischi) mediante la tecnica WHAT IF
2. Valutando l’impatto, la probabilità e l’entità dei rischi stessi
3. Intraprendendo le necessarie contromisure (se possibile) per ridurre o
eliminare tali rischi, elaborando un eventuale piano della contingenza e
valutando le alternative (bilancio di convenienza)
4. Decidendo se accettare o meno tali rischi
5. Stabilendo azioni di monitoraggio e controllo dei rischi
6. Identificando i rischi rispetto alle criticità (situazioni più affrontabili)
La valutazione dei rischi
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Il PIANO DI RISPOSTA al rischio può considerare le soluzioni:
1. elusione - si cambia il modo di procedere scegliendo una
azione o dei tempi più sicuri
2. accettazione – si decide di correre il rischio
3. mitigare – non si elimina il rischio ma si cerca di ridurre
l’impatto
4. assicurazione - ci si cautela trasferendo ad una compagnia
assicurativa il rischio intero o parziale, subendone il costo
5. trasferimento - il rischio viene affidato a terzi (fornitori, appalti,
ecc.), con un possibile aumento dei costi
6. evitare – si cambia qualcosa in modo da annullare il rischio
7. piano della contingenza – si cerca di ridurre le cause che
possono generare il rischio e si pianificano le vie alternative
La valutazione dei rischi
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© Lucio Argano – Project management culturale
Le attività b, c, sono
in ritardo rispetto alla
pianificazione
Risorse tecniche Budget/Piano Finanziario
Risorse umane Metodi
Il diagramma causa-effetto a “spina di pesce” (ishikawa)
Cause
Cause
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FATTIBILITÀ TECNICO-ORGANIZZATIVA
FATTIBILITÀ DI MARKETING
SOSTENIBILITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA
La fattibilità
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La fattibilità tecnico-organizzativa
Livelli di fattibilità Strategie realizzative
Fattibilità organizzativa Strategie su spazi, risorse umane,
skills ed expertise, alleanze,
cooperazioni e networking
Fattibilità tecnica Strategie su mezzi ed attrezzature
tecnico-allestitive, sicurezza
Fattibilità operativa Strategie su servizi ed operatività,
network di servizi
Fattibilità logistica Strategie sulla logistica in ed out
Fattibilità rispetto alle burocracies Strategie su permessi ed
autorizzazioni
96
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 spazio aperto, chiuso, aperto ma chiuso, deputato OPPURE non deputato;
 accessibilità, raggiungibilità con mezzi propri o pubblici (trasporti, mobilità);
 capienza;
 superficie utile, altezze e volumetria;
 presenza di vincoli, norme ed esigenze assicurative;
 presenza ed articolazione di più ambienti nello stesso spazio (esempio sale per
una mostra) o di spazi collaterali per la definizione di percorsi, se previsti nel
palinsesto;
 presenza di facilities;
 caratteristiche morfologiche, tecnico-strutturali e di funzionalità;
 acustica perfetta o la necessità di assenza di ogni rumorosità;
 presenza di barriere architettoniche per disabili;
 vicinanza di abitazioni e gli impatti sonori;
 gusto, prestigio, filosofia e stile dell’evento;
 coerenza e aderenza agli obiettivi dell’evento;
 budget;
 necessità degli stakeholder;
 processo di marketing dell’evento e target di riferimento.
La scelta del luogo/spazio/contenitore
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Dipende da:
• Permanenza dell’evento nello spazio
• Tempi di preparazione ed esecuzione del progetto
• Disponibilità effettiva dei principali realizzatori coinvolti
• Concomitanza con festività o con altre manifestazioni culturali, artistiche e
sportive di pari o superiore importanza
• Programmazione televisiva di avvenimenti artistici o sportivi di rilievo
• Presenza di possibili avvenimenti di grande rilievo legati alla vita sociale, civile,
politica della città
• Impegni ed altra programmazione dello spazio scelto
• Condizioni atmosferiche rispetto al periodo (evento all’aperto)
• Situazione dello spazio rispetto a possibili vincoli
La programmazione del periodo
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La fattibilità di marketing
Livelli di fattibilità Strategie realizzative
Fattibilità di mktg strategico Strategie di segmentazione e
posizionamento
Fattibilità di marketing mix Strategie sulla gamma del sistema
di offerta, sulle politiche di prezzo
Fattibilità commerciale Strategie di vendita
Fattibilità di comunicazione Strategie di comunicazione e
promozione
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La sostenibilità economico-finanziaria
Uso delle
risorse
Sistema di
offerta
Fonti
pubbliche
Fonti
private
Fonti
commerciali
Gestione dei
costi
economie di spesa forme e fonti di ricavo
SOSTENIBILITÀ
ECONOMICO FINANZIARIA
Gestione del cash-flow
100
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 Il soggetto attuatore del progetto (se diverso dal committente) o comunque
le linee guida di governo del progetto
 Le forme di alleanza, networking partenariato possibili e l’architettura degli
accordi (coproduzione, co realizzazione, etc.)
 La definizione delle attività critiche e/o attività chiave del progetto
 Le strategie artistiche, produttive, organizzative, economico finanziarie, di
marketing e comunicazione, tecnico-logistiche da attuare
 I requisiti basic del team di lavoro
 La comunicazione esterna ed interna
In particolare a seguito delle Swot analysis e dal’analisi delle forze in
campo
 La risoluzione delle debolezze, dei vincoli e degli ostacoli rilevanti
 La valorizzazione dei punti di forza, delle opportunità e dei vantaggi
Le linee guida
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LA RETE
DEI SERVIZI
LA RETE
DELLE
PARTNERSHIP
PRODUTTIVE
EVENTO
LA RETE
COMMERCIALE
LA RETE
DELLE
COLLABORAZIONI
CULTURALI
Le linee guida di partenariato e network
102
© Lucio Argano – Project management culturale
Le prime azioni operative sono quelle ritenute inderogabili per procedere
prima ancora di pianificare il lavoro e riguarda tramite contatti, incontri,
sondaggi esplorativi, acquisizione di informazioni, sopraluoghi, si verifica:
 Disponibilità e requisiti di spazi e luoghi (location)
 Disponibilità delle risorse umane
 Disponibilità di possibili partner
 Disponibilità di diritti
 Consistenza di costi presunti
 Accesso a forme e fonti di finanziamento/introito
 Interesse dell’audience e dei mass media
 Altro
E ci si attiva con pre impegni, richieste formali, accordi di massima
Le prime azioni operative
103
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MIX COMUNICAZIONALE vs ESTERNO
COMUNICAZIONE NEL TEAM
L’IMMAGINE DEL PROGETTO
Progettare la comunicazione
104
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PROGETTO
Attività di P.R.
mirate
Attività di
Ufficio stampa
Pubblicità esterna
Promozione
diretta
e distribuzione
Website e internet
Edizioni e
merchandising
Radio e tv
Azioni
successive
pag. 43
promozionali
immagine
scritti
parola
Comarketing
Sponsor
Stand
Sales
Database
Incontri
Ospitalità
Eventi
Il mix di comunicazione
105
© Lucio Argano – Project management culturale
Creare elementi del progetto che siano
 Riconoscibili e memorizzabili
 Coerenti con la natura dell’evento
 Coordinati e ricorrenti
In particolare essi potranno consistere in:
 un titolo dell’evento
 un logotipo della manifestazione, creato ad hoc
 una immagine apposita, grafica, pittorica o fotografica, realizzata da un
artista su commissione o riprodotta
 una grafica distintiva e ricorrente
L’immagine del progetto
106
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Documento
di progetto
Piano operativo
Piano di
produz.
tecnica
Piano delle
prove
Piano
delle
burocracies
Piano della
logistica
Piano della
comunic.
Piano di
marketing
Piano
economico
finanziario
Piano della
contingenza
Piano
di
fund raising
Documenti
di
valutazione
Idea-progetto
Palinsesto della attività
Profilo strategico dell’evento
Attività - Azioni operative
Tempi
Risorse umane e tecniche
Matrice delle Responsabilità
Punti di controllo – Pietre miliari
On site design
Allestimenti
e set up
Prove tecniche
(eventi di spettacolo)
Autorizzazioni
Amministrative
Assicurazioni
Commerciale
Politiche
di prezzo
Vendita
Ufficio stampa
Pubblicità
Promozione
Relazioni esterne
Edizioni
Merchandising
Viaggi
Trasporti
Listing-room
Catering
Budget
Piano di tesoreria
Finanziamenti pubblici
Finanziamenti privati
Introiti commerciali
Partecipazioni e comarketing
Piano dei rischi
Relazioni finali
Indicatori di valutazione
La fase della pianificazione
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© Lucio Argano – Project management culturale
 Permette l’ Analisi delle condizioni restrittive e dai vincoli (tecnologici, di
fornitura, artistici, organizzativi, legati alle risorse umane, strutturali, climatici,
ecc…)
 Aiuta a prendere decisioni, identifica i problemi e consente di valutare le
alternative
 Permette di razionalizzare le azioni ed il controllo delle contraddizioni e
delle impossibilità non rilevabili in sede di ideazione ed attivazione
 Consente di calcolare rischi, opportunità e soluzioni, identificare
intasamenti, scarti di tempo a disposizione, scorciatoie
 Aiuta a pensare in termini di fatti e sviluppa una approfondita conoscenza
della realizzazione
 Sviluppa la creatività
 Abitua a lasciare il meno possibile al caso ed a stare all'erta
 Aiuta a gestire gli accadimenti anziché subirli
L’importanza della pianificazione
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RUN TROUGHT
RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI
STRUTTURARE L’ARCHIVIO DI PROGETTO
PROGRAMMAZIONE
DEFINIRE IL LUOGO/SPAZIO/CONTENITORE
DEFINIRE LA/E DATA/E ED IL PERIODO
DEFINIRE L’EVENTUALE AMBITO IN CUI SI INSERISCE
DEFINIRE LE SINERGIE E GLI INTERLOCUTORI PRINCIPALI
ovvero: dove, quando, in che ambito, con chi
La pianificazione
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PIANO OPERATIVO
1. DEFINIRE L’ELENCO DELLE AZIONI/ATTIVITA' OPERATIVE
2. DEFINIRE I TEMPI E LA SCHEDULAZIONE DELLE ATTIVITA’
3. DEFINIRE LE RISORSE UMANE E TECNICHE NECESSARIE
ovvero: ciò che si deve fare, quando, come e con cosa deve essere
fatto, chi fa che cosa
PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO
1. DEFINIRE IL BUDGET
2. DEFINIRE IL PIANO DI TESORERIA
ovvero: quanto costa, chi paga, come e quando
LE AZIONI DI CONTROLLO
La pianificazione
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© Lucio Argano – Project management culturale
L’Archivio di progetto corrisponde alla localizzazione fisica ed alle procedure
e modalità per la raccolta, conservazione, accesso, gestione ed elaborazioni
dei dati, delle informazioni e dei materiali che riguardano il progetto.
Esso coinvolge la responsabilità dell’intero Team di progetto.
L’archivio di progetto
Esempio di un archivio di progetto
Versioni della stesura del progetto nelle diverse release
Lista di tutti i soggetti coinvolti e loro recapiti ufficiali e non
Documentazione artistica ed iconografica, di archivio
Locandina ovvero elenco artistico,
Immagini, video e fotografie libere da diritti,
Planimetrie, bozzetti, disegni, esecutivi,
Schede e rider di tipo tecnico-allestitivo,
Contratti, accordi, corrispondenza, licenze e liberatorie,
Preventivi, schemi di budget,
Altro
111
© Lucio Argano – Project management culturale
La circolazione di informazioni
112
© Lucio Argano – Project management culturale
E’ l’elenco di ciò che risponde alle seguenti domande:
Che cosa deve essere fatto?
Perché deve essere fatto?
vanno definiti:
gli obiettivi, ovvero ciò che si intende ottenere;
le specifiche, cioè come dovrà essere quella determinata attività o
azione.
Il piano operativo: elenco delle attività
113
© Lucio Argano – Project management culturale
Si intende la calendarizzazione dei tempi necessari per svolgere le singole
attività ed azioni operative e risponde alle seguenti domande:
Quando deve essere fatto?
Quando dovrebbe essere finito?
Qual’è il tempo più opportuno?
Quando occorre?
vanno definiti partendo dalla data e dal periodo in cui è previsto
l’evento, a ritroso, direttamente su un calendario:
1. Quando deve essere svolta ogni azione (data inizio e fine)
2. Quanto tempo occorre per ogni azione (durata)
3. Quali sono le azioni “critiche” che determinano il “cammino critico” del
progetto e qual è la sequenza delle stesse e le diverse interconessioni
Il piano operativo: schedulazione
114
© Lucio Argano – Project management culturale
 Considerare tempi tecnici delle forniture e del rilascio di concessioni
 Considerare per le lavorazioni tutti i possibili impedimenti (festività, “ponti”,
possibili scioperi, giorni di riposo contrattuali, ritardi consegna materiali, ecc...)
 Considerare quei tempi che vanno concordati con soggetti terzi e l’elemento
“preavviso” per alcune lavorazioni
 Considerare le capacità e le attitudini dei collaboratori e componenti del
team nell’esecuzione dei loro compiti (tempismo, celerità, affidabilità, ecc...)
 Considerare i tempi di quelle attività che sono determinanti per l'attivazione
di altre azioni operative
 Considerare la “scadenza” naturale di certe azioni o la loro “urgenza”
 Considerare quali azioni possono svolgersi in modo parallelo ad altre
 Prevedere su quelle azioni i cui tempi non sono disciplinati da accordi o su
cui c’è incertezza dei “paracadute” di giorni in più
Il piano operativo: schedulazione
115
© Lucio Argano – Project management culturale
Il piano operativo: schedulazione
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© Lucio Argano – Project management culturale
Il Diagramma di Pert
Il piano operativo: schedulazione
117
© Lucio Argano – Project management culturale
Per risorse si intende ciò che serve per completare ogni azione
nei tempi prefissati e corrisponde alle seguenti domande:
Chi lo deve fare? Con che cosa va fatto?
Come dovrebbe essere fatto? Come lo si può fare meglio?
Come lo si può fare in altro modo? Che cosa è disponibile?
Chi dovrebbe coordinarlo e controllarlo?
Chi altri riguarda e chi deve approvarlo?
Quali sono le norme e le direttive che riguardano il caso?
vanno definite:
1. Le risorse umane (artistiche, tecniche, organizzative, amministrative, di
servizio)
2. Le risorse materiali (mezzi, strumenti, attrezzature)
Il piano operativo: allocazione delle risorse
118
© Lucio Argano – Project management culturale
Le Risorse Umane
 Quali figure necessarie per lo svolgimento delle diverse azioni
 Come e dove reperirle
 Come formalizzare il loro impiego (contratto) e tipologia del rapporto
 Quali sono IN HOUSE e quali in OUTSOURCING
 Quali limiti, livelli di responsabilità ed autonomia hanno nel loro mandato
specifiche
 capacità, professionalità ed affidabilità
 determinata esperienza in specifici settori
 caratteristiche specifiche riferibili al tipo di evento (ad esempio per gli attori
requisiti genotipici)
 disponibilità nei tempi previsti dalla schedulazione
Il piano operativo: allocazione delle risorse
119
© Lucio Argano – Project management culturale
Le Risorse Tecniche
 Tipologia dei materiali (mezzi, attrezzature, materiali, equipaggiamenti,
dotazioni ) occorrenti
 Quantità
 Caratteristiche
 Come e dove reperirle
specifiche
 qualità
 affidabilità
 aderenza ai criteri di sicurezza ed alle normative
 cosa è incluso o escluso dalla fornitura
Il piano operativo: allocazione delle risorse
120
© Lucio Argano – Project management culturale
make - fare all’interno: vede l’effettuazione interna di una lavorazione o
di un certo prodotto e comporta l’analisi del carico di lavoro (workload),
degli skill necessari e delle risorse disponibili;
buy - acquistare: prevede la ricerca e selezione dei fornitori, valutando
qualità e affidabilità;
riuse - riutilizzare: impiegando mezzi e soluzioni già adottate;
team - fare in partnership: attraverso accordi, alleanze,cooperazioni,
coproduzioni, etc.;
rent - affittare: si procede al noleggio;
lease - leasing: si utilizza lo strumento della locazione finanziaria.
Il piano operativo: allocazione delle risorse
121
© Lucio Argano – Project management culturale
All’interno del team di lavoro va stabilito il CHI FA COSA ed in tal senso
uno strumento efficace è la matrice delle responsabilità
Attività Sig. X
Dir.
artistico
Sig. Y
Resp.
Progetto
Sig. W
Amministrat
Sig. Q
Ufficio
Stampa
Sig. K
Direttore
Tecnico
Sig. Z
Segreteria
Programma R I I I I S
Budget I R R I I
Definizione spazio R S S
Ricerca film I R I S
Conferenza stampa A I R S
Rendicontazione S R S
La matrice delle responsabilità
122
© Lucio Argano – Project management culturale
Il piano economico finanziario
BUDGET
PIANO DI
TESORERIA
COSTI
RICAVI
FLUSSI DI CASSA IN USCITA
FLUSSI DI CASSA IN ENTRATA
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© Lucio Argano – Project management culturale
Il processo di budgeting
COSTI RICAVI
Planning delle risorse
Stima dei costi
Budget dei costi
Controllo dei costi
Stima dei ricavi
Mix fund raising
Budget dei ricavi
Controllo dei ricavi
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© Lucio Argano – Project management culturale
Il budget va redatto secondo alcuni principi:
 principio della chiarezza
 principio dell’oculatezza
 principio della prudenza
 principio dell’operatività
 principio del collegamento finanziario
 principio della responsabilità
Il processo di budgeting
125
© Lucio Argano – Project management culturale
Alcuni criteri di computo dei
costi
Alcuni criteri di stima dei costi
 Costo unitario della risorsa
moltiplicato per la quantità di utilizzo
(su base temporale ora/giorno/mese
oppure sulla sola quantità numero
pezzi)
 Oppure costo forfettario della
risorsa (concordato a monte)
 Costo della risorsa umana
maggiorato degli oneri sociali a
seconda della tipologia contrattuale
conteggiati in %
 Forniture con o senza prestazioni
accessorie (cosa è incluso/escluso)
 Paracadute e riserve di
contingenza
 Stima parametrica
 Stima per analogia
 Costi storici
 Dimensione dei risultati
 Proiezioni e simulazioni
 Benchmarking dei costi
 Date inizio/fine e durata
La realizzabilità economico-finanziaria
126
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COSTI (valore assoluto e percentuali)
 Costi diretti di progetto (artistici, allestitivi, tecnici, logistici, organizzativi)
 Costi di comunicazione e marketing
 Costi di funzionamento e spese generali
RICAVI (provenienza, valore assoluto e percentuali)
 Finanziamenti pubblici (comunitario, locale, regionale, nazionale)
 Finanziamenti privati (sponsorizzazioni, donazioni, servizi, erogazioni liberali)
 Autofinanziamento ed entrate proprie (mezzi propri, attività commerciale,
coproduzioni)
 Finanziamenti sovranazionali
Il processo di budgeting
127
© Lucio Argano – Project management culturale
COSTI
Costi inerenti all’idea-progetto, artistici, di ideazione e contenuti
- Compensi responsabili artistici, culturali, scientifici, ideatori, curatori
- Consulenze e supporti alla progettazione
- Compensi per direzione artistica e scientifica
- Aiuti/Assistenti
- Acquisto, noleggio, riproduzione di opere (arte, film, etc.)
- Cachet e rimborsi formazioni artistiche e/o compensi artisti interpreti
- Acquisto o noleggio di diritti
- Oneri sociali (previdenza ed assistenza) inerenti
- Oneri sociali/fiscali soggetti stranieri
- Spese attività collaterali
- Studi e ricerche, documentazione
Costi tecnico-allestitivi
- Compensi per progettazione tecnica, scenografica e degli allestimenti
- Consulenze tecniche e collaudi
- Realizzazione modellini e plastici
- Sala prove
- Costruzione o noleggio scenografie, attrezzeria, mobili, arredi
- Costumi e make up
- Incisione e registrazioni colonne sonore/effetti speciali audio
- Traduzioni, stesure, duplicatura, noleggio testi e partiture
- Noleggio strumenti musicali e accordature
Lo schema di budgeting
128
© Lucio Argano – Project management culturale
- Noleggio attrezzature illuminotecniche, foniche, proiezioni, video
- Noleggio apparecchiature speciali
- Compensi team tecnico ed oneri sociali relativi
- Pulizia e bonifica area
- Allestimento strutture, arredo dell’area, dotazioni, coperture, ring luci, bagni
- Segnalizzazione, transenne, recinzioni, barriere
- Allacci idro-elettrici, energia, gruppi elettrogeni
- Allacci telefonia, isdn e adsl volanti
- Architettura e noleggio radio intercom
- Strutture per gli sponsor
- Megascreen
- Facchinaggi e mezzi per spostamento/sollevamento
- Allestimenti floreali
- Liste tecnici ed attrezzeria minuta
- Lavanderia, tintoria, stireria
- Personale tecnico montaggio/smontaggio/serale
- Impianti, dotazioni e staff sicurezza (antincendio, VVFF, sanitario)
Costi logistici
- Viaggi persone
- Trasporti materiali
- Imballo e custodie
- Trasferimenti interni e da/per aeroporto o stazione
- Spese di alloggio
- Catering e ristorazione
- Diarie ed indennità di trasferta
- Runner
- Movimento opere e film
- Spedizioni e corriere città
- Sopralluoghi
Lo schema di budgeting
129
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Costi organizzativi
- Affitto location e/o diritti occupazione suolo pubblico
- Tasse e spese rilascio autorizzazioni, licenze
- Assicurazioni luoghi ed altri rischi
- Compensi team di produzione e relativi oneri sociali
- Servizi e personale di cassa
- Personale di accoglienza ed hostess
- Personale di controllo e sicurezza, servizio d’ordine, vigilanza non armata
- Vigilanza armata
- Realizzazione dei badge/passi team, ospiti ed autoveicoli
- Pulizie, disinfestazioni
- Provvigioni agenzia nazionale. ed internazionale
- Diritti di autore ed oneri Siae
- Acquisto frequenze radio intercom PPTT
- Oneri ufficio produzione (totale o in quota parte)
- Utenze (totale o in quota parte)
- Noleggio macchine di ufficio
- Postali (totale o in quota parte)
- Organizzative
- Fitto magazzini
- Spese cancelleria, materiali di facile consumo (totale o in quota parte)
- Spese notarili, certificazioni, amministrative (totale o in quota parte)
- Consulenze (totale o in quota parte)
- Spese di rappresentanza, omaggi, cadeau
- Spese documentazione
- Note spese
- Spese e commissioni bancarie (totale o in quota parte)
- Spese di manutenzione/ riparazione (totale o in quota parte)
- Interessi passivi
Lo schema di budgeting
130
© Lucio Argano – Project management culturale
Costi di comunicazione
- Immagine
- Costi di grafica ed impaginazione, correzione bozze
- Deposito del marchio eventuale
- Carta intestata, cartelle, etc.
- Materiali pubblicitari stampa ed allestimento
- Pubblicità esterna,
- Pubblicità sulla stampa
- Distribuzione, volantinaggi
- Stampati, propaganda,
- Pubblicità radiofonica e/o televisiva
- Mailing list
- Promozione diretta verso gruppi, scuole ed associazioni
- Pubblicità speciale
- Pubblicità in movimento
- Edizioni, pubblicazioni
- Sito internet
- Corredo fotografico (diritti e prestazione)
- Ufficio stampa, press kit, conferenza stampa
- Spese di relazioni esterne
- Merchandising e gadget
- Fee agenzia
- Altre forme di comunicazione
Lo schema di budgeting
131
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RICAVI
Ricavi commerciali
- Vendita evento a cachet
- Vendita evento % incassi
- Vendita biglietti/abbonamenti
- Cessione e/o utilizzo diritti
- Diritti di prevendita
- Vendita/nolo spazi pubblicitari
- Vendita merchandising
- Rimborsi spese
- Ricavi da servizi
Finanziamenti pubblici
- Stato
- Regione
- Provincia
- Comune
- Altre istituzioni nazionali ed internazionali
Finanziamenti da privati
- Sponsorizzazioni in cash
- Sponsorizzazioni in merce e servizi
- Erogazioni liberali, donazioni
Lo schema di budgeting
132
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Le azioni di controllo, previste durante la pianificazione, hanno lo scopo in
corso d’opera di verificare il rispetto dei tempi, dei costi, delle specifiche e della
qualità del progetto e risponde alle seguenti domande:
Che cosa non funziona? Che cosa potrebbe andare storto?
Quali difficoltà potrebbero insorgere? Che cosa ci preoccupa?
Che cosa potremmo fare?
vanno definiti:
 L’identificazione dei punti di controllo
 La misurazione degli scostamenti dei tempi
 Le pietre miliari (milestones) e gli eventi d’interfaccia
 Le verifiche periodiche (check up) del lavoro in essere
 La misurazione degli scostamenti dei costi/ricavi ed il controllo budgettario
Le azioni di controllo
133
© Lucio Argano – Project management culturale
Nella fase dell’attuazione vengono realizzate le diverse attività ed
azioni, nei tempi prefissati e con l’impiego delle risorse individuate,
sviluppando le necessarie azioni di controllo.
Gli aspetti coinvolti (pianificati come azioni) sono riassumibili nelle seguenti
macro aree:
1.ASPETTI ORGANIZZATIVI E PRODUTTIVI
2.ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI E COMMERCIALI
3.ASPETTI CONTRATTUALI ED ACCORDI
4.ASPETTI AMMINISTRATIVI
5.ASPETTI LOGISTICI
6.ASPETTI TECNICO-ALLESTITIVI
7.ASPETTI DELLA COMUNICAZIONE
La fase di attuazione
134
© Lucio Argano – Project management culturale
E’ la fase in cui si procede alla chiusura del progetto ed alle
rendicontazioni che permettono la liquidazione di contributi pubblici
 RICONSEGNE MATERIALI
 RIPRISTINO AREA/SPAZIO
 SCIOGLIMENTO TEAM
 CHIUSURE AMMINISTRATIVE
 RACCOLTA MATERIALI E DOCUMENTAZIONE
 RENDICONTAZIONI FINANZIAMENTI PUBBLICI E PRIVATI
La fase di completamento
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© Lucio Argano – Project management culturale
La valutazione è un passaggio importantissimo del ciclo di vita
di un progetto culturale.
Comprende:
1.Il processo di valutazione
2.I criteri, gli indicatori
3.Gli attori
4.I destinatari dei risultati
La fase di valutazione
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Con il committente/istituzioni/partner/team
 Lo stato attuale del progetto
 Gli obiettivi raggiunti rispetto a quelli dichiarati
 I risultati prodotti rispetto a quelli attesi
 I vantaggi ottenuti rispetto a quelli preventivati
 Le problematiche createsi rispetto al procedere del progetto
 Il ritorno di immagine, visibilità ed accreditamento
 Il valore prodotto nel suo insieme
 Le potenzialità e le opportunità generate dal progetto in prospettiva
La valutazione
137
© Lucio Argano – Project management culturale
Con il committente/il team
 I metodi utilizzati
 Il rispetto del budget e del piano finanziario
 Il fund raising (obiettivi, prospettive, strategie ed azioni, strumenti)
 Il rispetto dei tempi
 I problemi incontrati e le soluzioni adottate
 Gli obiettivi strategici, organizzativi
 Il marketing (obiettivi, prospettive, strategie ed azioni, strumenti)
 La qualità organizzativa e del processo
 Il lavoro del team
La valutazione
138
© Lucio Argano – Project management culturale
Tra i valori da ascoltare…
• Esperienze umane: relazioni e condivisioni
• Creatività costante (capacità di immaginare e sviluppare soluzioni
aderenti)
• Antenne, istinto, ascolto, soglie di attenzione
• Esperienza, in prima persona
• Scenari e vision
• Qualità e lentezza, organizzazione e fluidità
• Equilibrio, mediazione, filtraggio ed elaborazione
• Responsabilità, limiti, rischi e margini
• Buon senso e alchimia
• Curiosità, confronto e arricchimento
• Elasticità, capacità di raccapezzarsi
• Buon umore, tra accettazione e reattività
• Percezione e timone (consapevolezza della navigazione)
139
© Lucio Argano – Project management culturale
Pessoa, 1902
[…] – Chissà se due rette parallele
non giungano a incontrarsi quando le perdiamo di vista?
140

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  • 1. © Lucio Argano – Project management culturale Project management culturale LUCIO ARGANO 1
  • 2. © Lucio Argano – Project management culturale Fonti 2
  • 3. © Lucio Argano – Project management culturale Un mattino mi svegliai cieco. L’occhio sinistro riacquistò la vista il giorno stesso, ma il destro rimase inattivo e offuscato. L’oculista che mi visitò disse che non c’era nulla di organico, e diagnosticò la natura del disturbo. “Hai guardato i quadri troppo da vicino” “Perché non li sostituisci con vasti orizzonti?” Bruce Chatwin Introduzione 3
  • 4. © Lucio Argano – Project management culturale In questo seminario si parla: Cultura Progetti Non vi aspettate di imparare a progettare una astronave. Piuttosto di apprendere criteri e buon senso per qualsiasi progettazione.… anche quella di una astronave. Agenda di lavoro Complessità 4
  • 5. © Lucio Argano – Project management culturale «[…] il modo di vita di ogni società». Linton, 1945, p.19 «La cultura è il corpus del lavoro intellettuale e dell’immaginazione, in cui, in modo dettagliato, il pensiero e l’esperienza umana sono registrati». Williams, 1961, p. 41 «[…] è definita come la produzione e circolazione di significato simbolico». Garnham, 1990, p.155 «La cultura può essere liberamente riassunta come il complesso di valori, costumi, credenze e pratiche che costituiscono il modo di vita di un gruppo specifico» Eagleton, 2000, p. 34 «La nozione di cultura, intesa in senso ampio, che si riferisce a modi di vita e di pensiero, è ormai abbastanza ampiamente accettata». Cuche, 2004, p. 9 «La cultura è l’espressione di valori umani. Può essere molto intensa e consapevole, come negli oggetti artistici, negli spettacoli e nelle pratiche religiose. Può essere dilagante e relativamente inconscia nei riti del cibo, nell’uso del tempo, nelle feste famigliari. Abbraccia gli estremi di questo spettro ed ogni cosa che vi è ricompresa. La cultura è tutto ciò che non è necessario fare per sopravvivere, ma che si è costretti a fare per sentirsi umani». Matarasso, 2001, p. 3 I molti significati della parola cultura 5
  • 6. © Lucio Argano – Project management culturale IL CAPITALE CULTURALE TERRITORIALE ESTERNO il confronto e l’interazione con contesti altri INTERNO realtà presenti sul territorio PASSATO la storia FUTURO l’evoluzione possibile MATERIALE risorse culturali tangibili IMMATERIALE identità, capitale intangibile IMMAGINE ESTERNA PERCEZIONE INTERNA L’identikit culturale dei territori Fonte: elaborazione da Guida ai programmi LEADER 6
  • 7. © Lucio Argano – Project management culturale DIMENSIONE CULTURALE DEI TERRITORI patrimonio storico, artistico e antropologico le industrie culturali i dialetti feste locali eno-gastronomia le arti visive lo spettacolo percezione del territorio interna ed esterna (tramite musica, film, letteratura, mitologia, arti visive saggezza popolare ecc..) repertorio di prodotti e capacità produttive locali dell’artigianato, nell’industria e nei servizi la varietà e la qualità dei negozi e delle infrastrutture e attività ricreative, della ristorazione e del divertimento il patrimonio architettonico, il paesaggio e la topografia del territorio, i parchi le tradizioni locali di vita associativa e di socialità, comprendenti eventi come carnevali, sagre, festival ecc... La qualità degli spazi pubblici culture giovanili, delle minoranze etniche e di altre `communities of interest` presenti sul territorio Gli hobbies dei residenti AZIONI CULTURALI PERMANENTI Gli asset culturali dei territori AZIONI CULTURALI TEMPORANEE Fonte: elaborazione da F.Bianchini 7
  • 8. © Lucio Argano – Project management culturale SETTORE SUB SETTORE Patrimonio culturale Arti visive e figurative Pittura, Scultura, Fotografia, Videoarte, Altre forme di arte plastica Arti dello spettacolo Teatro, Musica, Danza e balletto, Circo, Opera, Eventi multidisciplinari, Parchi a tema Patrimonio Culturale - beni materiali Archeologici, Storico-Artistici, Archivistici, Librari, Architettonici, Etnoantropologici, Ambientali, Paesaggistici, Naturalistici, Fondazioni e Istituti culturali, Parchi letterari, scientifici, tecnologici Patrimonio Culturale - beni immateriali Tradizioni, Usi, Costumi, Pratiche, Religione, Storia, Enogastronomia, Turismo culturale, Associazionismo culturale. Eventi di approfondimento culturale Letteratura, Storia, Filosofia, Economia, Psicologia, Diritto, etc. Industrie culturali Audiovisivi Cinema, Video, Videogiochi, Network / Broadcasting Televisione, Radio Editoria Giornali, Riviste, Fumetti, Libri, Discografia Attività ed industrie creative Design Grafico, D’interni, Arredamento Moda Alta Moda, Prêt à porter, Complementi Pubblicità Architettura Artigianato Artistico, Tradizionale ITC Internet, Telefonia Fonte: Argano, 2012 Settori e sub settori della cultura 8
  • 9. © Lucio Argano – Project management culturale funzioni di conservazione; funzioni di identità e celebrazione; funzioni di aggregazione e coesione sociale; funzioni di critica e innovazione; funzioni educative; funzioni di raccolta fondi; funzioni ricreative; funzioni sociali; funzioni terapeutiche; funzioni manageriali; funzioni di sviluppo turistico; funzioni di sviluppo economico; funzioni di posizionamento e sviluppo territoriale e urbano; funzioni democratiche. Le funzioni della cultura Fonte: Merlo, 2011 9
  • 10. © Lucio Argano – Project management culturale AZIONI CULTURALI PERMANENTI AZIONI CULTURALI TEMPORANEE azioni di tutela; azioni di conservazione, catalogazione, inventario; azioni di valorizzazione e programmazione; azioni di sviluppo, riqualificazione e rigenerazione; azioni di creazione artistica; azioni di gestione diretta e indiretta (da terzi); azioni di commercializzazione e sfruttamento; azioni di informazione e sensibilizzazione; azioni di comunicazione, promozione, immagine, sponsorizzazione; azioni di educazione, formazione, didattica, divulgazione; azioni di studio e ricerca, incluse pubblicazioni; azioni di uso e fruizione; azioni di intrattenimento e ricreazione; azioni di servizio e supporto. Fonte: nostra elaborazione da Amari, 2006 Le azioni della progettazione culturale 10
  • 11. © Lucio Argano – Project management culturale La complessità si può definire come: “… fenomeno quantitativo determinato dal numero di interazioni e di interferenze tra un numero elevato di entità.” Edgar Morin “… Dobbiamo abituarci ad una certa ambiguità ed a una ambiguità certa.” Edgar Morin Fonte: Damiani, 2011 La complessità 11
  • 12. © Lucio Argano – Project management culturale ASPETTIFONDAMENTALI TIPO DI SISTEMA Sistema semplice Sistema complesso adattativo Sistema caotico Numero stati ed elementi Pochi stati possibili Pochi elementi e similari Grande numero di stati Possibili Molti elementi diversi Grandissimo numero di stati possibili Connessioni Connessioni fisse tra i Componenti, lineari Componenti dispersi e liberi di interagire localmente all’interno di una struttura gerarchica Molte connessioni e non lineari Componenti dispersi e liberi di interagire localmente Comportamento Semplice: prevedibile Emergente: prevedibile e imprevedibile Disorganizzato: imprevedibile Esempio Il sistema di riscaldamento centralizzato Gli organismi viventi, le organizzazioni, le ecologie, le culture Il tempo meteorologico, una pila di sabbia Tipi di sistemi Fonte: De Toni e Comello, 2005 12
  • 13. © Lucio Argano – Project management culturale  Il pianeta è "globalizzato“, il pianeta è "rimpicciolito" dai mezzi di trasporto e di comunicazione  Intelligenza collettiva (Levy) e intelligenza connettiva (De Kerkove)  Aumenta la popolazione mondiale, urbanizzazione  Aumenta la longevità  Il tempo libero prevale sul tempo di lavoro, ibridazione di studio, lavoro, tempo libero  Centralità del sapere e delle attività umane di tipo intellettuale  Dagli atomi ai bit  Progresso tecnologico: elettronica, informatica, nuovi materiali, biotecnologie, ingegneria genetica, farmacologia  Progresso organizzativo: dalla piramide alla rete  Delega alle macchine del lavoro ripetitivo, faticoso, esecutivo e le macchine lavorano con le macchine: economia "connessa“  I posti di lavoro aumentano meno della popolazione attiva, sviluppo senza lavoro  Potere finanziario, mediale, virtuale  Multinazionali  Declino delle ideologie "forti"  Competitività distruttiva, competitività solidale (welfare, volontariato)  Aumento delle disparità  Dal controllo alla motivazione  Movimenti  Molti livelli di realtà (Calvino)  Discontinuità  Disincantare il lavoro, dal lavoro alle attività, ozio creativo, educazione all'ozio, ozio come arte  Nuovo patto sociale  Cultura ideale, materiale, sociale  Etica, Estetica La complessità: il paradigma post industriale 13
  • 14. © Lucio Argano – Project management culturale Complicato vs Complesso COMPLICATO COMPLESSO Etimologia cum plicum cum plexum Approccio analitico sintetico e sistemico Soluzione spiegato nelle sue pieghe compreso nel suo insieme Esempio meccanismo organismo Fonte: De Toni e Comello, 2005 14
  • 15. © Lucio Argano – Project management culturale 1 Auto organizzazione 2 Orlo del caos 3 Principio Ologrammatico 4 Impossibilità previsioni 5 Potere delle connessioni 6 Causalità circolare 7 Try & learn TEORIA COMPLESSITÀ I sette principi della teoria della complessità Fonte: De Toni e Comello, 2005 15
  • 16. © Lucio Argano – Project management culturale Le attività della cultura, in ragione delle loro peculiarità e complessità, necessitano di una dimensione realizzativa unica e specifica, che determina un “VESTITO” ORGANIZZATIVO, di tipo “sartoriale”, ovvero UN PROGETTO Cultura, eventi e complessità = PROGETTI 16
  • 17. © Lucio Argano – Project management culturale Progétto: dal latino projectus, dall’unione di pro (avanti) e jacere (gettare) e quindi scagliare in avanti. Risente dell’influenza settecentesca francese del termine projet. pro|gèt|to s.m. 1. piano organico e dettagliato per l’esecuzione di un lavoro e lo svolgimento di un’attività: 2. piano, intenzione o proposito più o meno definito 3. documentazione tecnica o elaborato tecnico per l’attuazione di un’opera di ingegneria civile, di urbanistica, di restauro, ecc., costituito da una relazione descrittiva, dai disegni, dai calcoli e da un preventivo di spesa 4. ideazione per lo più accompagnata da uno studio relativo alla possibilità di attuazione o esecuzione Il progetto: etimologia Fonte: definizioni tratte da Devoto Oli, Treccani, Garzanti 17
  • 18. © Lucio Argano – Project management culturale Un progetto può: conseguire risultati tangibili (un edificio costruito) o intangibili (la percezione di una marca nei consumatori dopo una campagna di comunicazione di un brand); avere ogni dimensione (da piccoli a grandi); implicare costi irrisori oppure spese esorbitanti; coinvolgere un solo individuo, molte persone, una o più organizzazioni, persino una nazione intera. Fonte: Baguley, 1997 18
  • 19. © Lucio Argano – Project management culturale RISO AL VERDE Tritate assieme, generosamente, prosciutto grasso e cipolla Mettete al fuoco con un filo d’olio e lasciate rosolare Lavate gli spinaci per bene, strizzateli e tagliateli molto finemente, poi lessateli in abbondante acqua salata Scolate e unite alla cipolla ed al prosciutto rosolati In una piccola pentola preparate del brodo con un dado, che poi poco per volta unite agli spinaci ed al resto Unite il riso e lasciate cuocere unendo ogni tanto il brodo Salate quanto basta e quando il riso è cotto togliete e spolverate con del parmigiano reggiano Le metodologie progettuali Fonte: Munari, 1981 Per Bruno Munari ogni libro di cucina è un manuale di metodologia progettuale 19
  • 20. © Lucio Argano – Project management culturale sintesi tra pensiero e azione che produce senso e sistema che contiene un insieme di processi costituiti da passaggi, fasi, azioni e sequenze (Argano, 2012); previsione di azioni future volte alla produzione di un evento (Purini, 2000); pensare a Prometeo, colui che pensa (metés) in anticipo (pro) e su questa base organizza idee ed azioni (Baldi, 1994); immaginare qualcosa di diverso da ciò che è dato, compiere un atto di anticipazione e futurizzazione, aprire l’orizzonte all’immaginario (Trabucchi, 1998); strumento per rendere reale il possibile (Bocchi, 2009); non è soluzione ma proposta di soluzione (Manieri Elia, 1994); realizzare un artefatto (Gregory, 1970a; Bruno, 2009); possedere carattere di temporaneità ma non necessariamente il suo risultato (Argano, 2012); presentare necessità vitale, opportunità culturale, posta in gioco, intreccio esistenziale e prospettiva pragmatica, (Boutinet, 1993). Un progetto è: 20
  • 21. © Lucio Argano – Project management culturale «[..] uno sforzo temporaneo intrapreso allo scopo di creare un prodotto, un servizio o un risultato unici». Project Management Institute, 2004, p. 4. «Uno sforzo complesso, di regola di durata inferiore a tre anni, comportante compiti interrelati eseguiti da varie organizzazioni, con obiettivi, schedulazioni e budget ben definiti». Archibald, 2008, p. 61. «Un insieme di risorse temporaneamente riunite per raggiungere uno dato obiettivo». Graham, 1990, p. 25. «Un insieme coordinato di attività che hanno uno specifico obiettivo da completare con determinate specifiche, hanno tempi dʼinizio e di fine definiti, hanno limiti di finanziamento, utilizzano risorse umane e non, sono multifunzionali». Kerzner, 2005, p. 2. «Un campo di energia localizzato costituito da un insieme di pensieri, emozioni ed interazioni che si esprimono continuamente in forma fisica». De Carlo, 2004, p. 20. […] un mezzo per trasformare una idea in realtà». Crosetto, 2003, p. 3. «Il progetto è un investimento materiale, organizzativo, umano, che viene impegnato al fine di trarre un beneficio quantificabile. Il progetto è qualcosa che si vuole fare, ma che non esiste e non ha un modello strettamente simile». Bonnet, 1998, p. 19. «[…] attività di produzione di mondi possibili […]». Leone e Prezza, 1999, p. 17. Il progetto: alcune definizioni gestionali 21
  • 22. © Lucio Argano – Project management culturale Si diversifica da PROGRAMMA: iniziativa a lungo termine che può contenere più progetti COMPITO: sforzo a breve termine che assieme ad altri può formare un progetto Il progetto: alcune definizioni gestionali «Il program management consiste nell’applicazione del project management e dei suoi processi alla gestione formalizzata e strutturata di un complesso di progetti interdipendenti per conseguire obiettivi chiaramente definiti e riferiti ai bisogni strategici dell’organizzazione d’appartenenza». Fonte, Young, 2009, p.25. «Il portfolio management riguarda la gestione di tutti i programmi e progetti già avviati e delle opportunità per il futuro, in modo da assicurare che le risorse dell’organizzazione siano impegnate nella maniera più efficace per il conseguimento degli obiettivi strategici dell’organizzazione». Fonte, Young, 2009, p.26. 22
  • 23. © Lucio Argano – Project management culturale MISSIONE, VISIONE, VALORI, IDENTITÀ PROGETTO OBIETTIVO PRIMARIO 1 OBIETTIVO PRIMARIO 2 OBIETTIVO PRIMARIO 3 STRATEGIA 1.1. STRATEGIA 1.2. AZIONE 1.2.1. Il ruolo strategico del progetto 23
  • 24. © Lucio Argano – Project management culturale Il progetto: alcune suggestioni Marco Polo descrive un ponte pietra per pietra. “Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?” chiede Kublai Kan. “Il ponte non è sostenuto da questa o da quella pietra”, risponde Marco “ma dalla linea dell’arco che esse formano”. Kublai rimane silenzioso riflettendo; poi soggiunge: “perché mi parli delle pietre? E’ solo dell’arco che m’importa.” Marco Polo risponde: “senza pietre non c’è arco”. Italo Calvino Mandare avanti un progetto significa estrarre da se un'idea in modo tale che essa acquisti una propria autonomia e sia realizzata non soltanto dagli sforzi di chi l'ha originata ma anche da quelli indipendenti dal proprio Io. Czeslaw Milosz “Progettare non è solo leggere il mondo con i caratteri della lingua consueta; bensì scegliere e accettare di scegliere nel mondo con ogni lingua possibile, guardare e non solo vedere; talora dissonare e non solo dissentire; trovare regole magari da distruggere poi, e non solo applicarle usandole, consumandole. Augusto Morello Una delle sorprese piú piacevoli che possiamo trovare quando ci lanciamo totalmente in un progetto specifico, consiste ne fatto che sorgono forze e opportunitá che prima non ci saremmo immaginati. Domenico Cieri Estrada 24
  • 25. © Lucio Argano – Project management culturale Legge di Murphy Se un progetto può andare male, lo farà Versione relativistica della legge di Murphy Tutto va male, in un progetto, nello stesso tempo Prima legge di Finagle Se un progetto è nei tempi, qualcosa è andato male Teorema di Ginsberg (per chi crede che gestire un progetto sia una sfida) Non puoi vincere. Non puoi pareggiare. Non puoi nemmeno abbandonare. Teorema di Stockmayer Se il progetto sembra facile, è dura. Se il progetto sembra difficile, è fottutamente impossibile. Legge di Howe Ogni project manager ha un piano, che non funzionerà. Legge di Osborn In un progetto le variabili non mutano mai, le costanti sì. Prima legge delle modifiche Qualsiasi informazione che comporti un cambiamento nel progetto sarà trasmessa al PM dopo - e soltanto dopo - che tutte le attività sono state completate (Meglio conosciuta col nome di Legge dell' "Adesso me lo dici!") Legge di Hoare sui grandi problemi In un progetto, dentro ogni grande problema ce n'è uno più piccolo e decisamente carogna, che sta lottando per venir fuori. Chiosa di O'Toole alla legge di Murphy Murphy era un ottimista Fonte: xpm.it da Arthur Bloch: "La legge di Murphy" - ed. Longanesi & C. Il progetto: alcune massime 25
  • 26. © Lucio Argano – Project management culturale Il project management attinge ad un vasto e complesso background di elaborazioni teoriche ed esperienze pratiche maturate nel corso degli anni in diversi Paesi: Progetto Manhattan (anni ’40) Progetti militari: Polaris, US Navy (anni ’50) Progetti industriali ad uso civile: Du Pont (anni ’60) Progetti spaziali della Nasa (anni 60) Finanziamenti a gestione diretta ed indiretta, settori Profit e No Profit, Donatori Istituzionali (Unione Europea, Nazioni Unite, Banche di sviluppo, Banca Mondiale) Eventi mondiali: Olimpiadi, i funerali di Papa Woityla Grandi costruzioni: tunnel sotto la Manica Grandi operazioni: Millenium Bag, introduzione dell’euro Cenni storici sul project management 26
  • 27. © Lucio Argano – Project management culturale Il concetto di durata rappresentato in caratteri geroglifici Il project management: la storia Fonte: G. Farina “Grammatica della lingua egiziana antica” Milano Hoepli 1926 27
  • 28. © Lucio Argano – Project management culturale Il risultato di un progetto culturale Si può affermare che il risultato di un progetto culturale è un sistema complesso, composto da elementi intangibili e a volte tangibili che producono flussi di interazioni virtuali, fisiche e sensoriali, generando esperienza e conoscenza sul piano intimo, privato, sociale, relazionale, identitario. Fonte: nostro adattamento da Rizzo, 2009, p.11 28
  • 29. © Lucio Argano – Project management culturale Significati: un progetto culturale è un atto semiotico di significazione e comunicazione che propone messaggi (testi) caratterizzati da una complessità di trasmissione, dimensione, contenuto, forma, canali, codici e ricezione nelle sue azioni principali ovvero stabilire i confini del testo, il senso, la sua lettura, comprensione e interpretazione, anche attraverso una ricostruzione culturale (Volli, 2006). Temporaneità: derivante dalla durata predeterminata racchiusa tra un punto di partenza ed uno di arrivo e, in ogni caso, dal raggiungimento dell’obiettivo dato. Può essere fissa, nelle quali il termine coincide puntualmente con l’ottenimento dello scopo (come nel caso di un evento, o dilatata, riguardante invece progetti dal respiro strategico e con ricadute dei risultati lungo un arco di tempo più ampio. Le caratteristiche di un progetto culturale 29
  • 30. © Lucio Argano – Project management culturale Le caratteristiche di un progetto culturale Unicità: legata ai contenuti, alle finalità e agli obiettivi. Finalizzazione e focalizzazione: su più obiettivi chiari, espliciti, interconnessi, a breve, medio o lungo termine e presentano sempre carattere di innovazione. Ciclo di vita: il progetto è suddiviso nel suo ciclo di vita in tappe, fasi, momenti diversi che a loro volta possono ripartirsi anche in sub-fasi. Progressività: il progetto è frutto di approssimazioni continue e passaggi che comportano risultati intermedi, revisioni, aggiustamenti, sviluppi ulteriori. Lavoro in team: il progetto si realizza attraverso l’azione di un gruppo di persone dalle competenze differenziate, che collaborano tra loro e sono guidate da uno o più responsabili. Rischio: ogni progetto comporta rischi, in questo caso definibili come rischi che contano e che possono diventare opportunità. 30
  • 31. © Lucio Argano – Project management culturale Visibilità: i progetti culturali sono esposti al vaglio pubblico e sono visibili nel contesto sociale in cui si collocano, a disposizione della comunità ristretta o allargata. Risultato finale: il progetto deve realizzare uno o più output, sia esso un prodotto, un servizio, una esperienza o l’insieme di questi tre elementi, producendo valore. Molteplicità e multidisciplinarietà mista a interdisciplinarietà: In questo senso i progetti sono fluidi, possono permanere o restare effimeri, avere frammentarietà o indeterminatezza di contenuto, costituire una situazione aperta di elementi disordinati sebbene funzionali allo scopo, proporre una dialettica tra contrasti, accumuli di forme, configurazioni interrotte, interferenze. Risorse differenziate: persone, risorse materiali, risorse economiche, informazioni, relazioni Le caratteristiche di un progetto culturale 31
  • 32. © Lucio Argano – Project management culturale La qualità del progetto culturale Qualità culturale Qualità delle idee/contenuti e proposta Qualità organizzativa (processo e competenze) Qualità della comunicazione+ + = Qualità del progetto La qualità del progetto è quella complessiva derivante dalla somma più addendi Fonte: Argano, 2011 32
  • 33. © Lucio Argano – Project management culturale Complessità dei contesti Complessità della gestione Complessità dei contenuti Complessità degli obiettivi Progetto culturale La complessità dei progetti culturali La complessità dei progetti culturali si rileva in quattro dimensioni: 33
  • 34. © Lucio Argano – Project management culturale La complessità dei progetti culturali  Instabilità, indeterminatezza, continuo cambiamento ed ambiguità del contesto e quindi dei perimetri progettuali  Eccesso di “rumore di fondo” ed eccessiva importanza del “vestito” rispetto al “contenuto” (apparenza vs sostanza)  Eterogeneità di attori sociali e stakeholder diversi, ciascuno con interessi ed aspettative diverse  Intangibilità , unicità, irripetibilità, esclusività ed originalità di temi, forme e contenuti derivanti da processi di creazione intellettuale ed artistica  indeterminatezza del “risultato finale” ed impossibilità di poterlo “testare”  Interdisciplinarietà e multidisciplinarietà dell’ambiente progettuale e quindi di apporti, logiche, professionalità, culture e competenze tutte differenti  Intensità del fattore umano coinvolto in ambiente multi-team  Preponderanza di prassi settoriali e processi artigianali ma anche integrazioni con le tecnologie  Obiettivi ambiziosi ed innovativi, finalità molteplici ed articolate, capacità di servire più politiche ed istanze diversificate, sia di natura individuale che collettiva  Rivisitazione e revisione delle conoscenze in funzione delle esperienze  Ridondanza e molteplicità di variabili dalle fluttuazioni irregolari e non linearità  Preponderanza di vincoli e restrizioni, soprattutto sulle operations  Presenze di dipendenze (ad esempio da finanziamenti pubblici)  Discontinuità dal passato  Elementi della post modernità (ad esempio etica ed estetica del progetto)  Diminuzione delle risorse economiche vs debolezze endogene economico finanziarie All’interno delle quattro dimensioni la complessità si declina in: 34
  • 35. © Lucio Argano – Project management culturale I vincoli del progetto culturale Ambiente Qualità Tempi Sostenibilità Risorse Ambito Obiettivi 35
  • 36. © Lucio Argano – Project management culturale Il project management culturale rappresenta la gestione sistemica di una attività complessa, unica, di durata predeterminata, orientata al conseguimento di più obiettivi e finalità predefinite a carattere innovativo, sociale e culturale, realizzando un risultato che consiste in un prodotto, un servizio o una esperienza originale, a elevato contenuto intellettivo e creativo, attraverso un processo di conduzione progettuale, una logica adattativa e lʼimpiego di persone e risorse organizzate differenziate materiali e finanziarie, unitamente alle informazioni (prescrizionali, modelli, dati, etc.) e relazioni, privilegiando il lavoro di gruppo (team), con vincoli interdipendenti derivanti da tempi, ambiente, ambito e sostenibilità del progetto, risorse, qualità complessiva. La gestione di progetto culturale: definizione Fonte: nostra elaborazione da Archibald, 2008 36
  • 37. © Lucio Argano – Project management culturale Tipologie di progettazione culturale progettazione di contenuti e attività culturali, scientifiche, artistiche; progettazione di eventi; progettazione di studi e ricerche anche con produzione editoriale e scientifica; progettazione giuridica; progettazione gestionale, organizzativa, business plan; progettazione di fund raising; progettazione didattico educativa; progettazione della comunicazione; progettazione di marketing; progettazione di sviluppo locale (cultural planning); progettazione integrata. 37
  • 38. © Lucio Argano – Project management culturale Progettazione complessiva Progettazione della comunicazione Progettazione delle singole attività Progettazione dei servizi I livelli di progettazione culturale 38
  • 39. © Lucio Argano – Project management culturale IDEAZIONE ATTIVAZIONE PIANIFICAZIONE VALUTAZIONE ESECUZIONE Fasi consuete di un progetto Definizione Pianificazione Realizzazione Chiusura COMPLETAMENTO ATTUAZIONE MONITORAGGIO Origine, obiettivi, idea Fattibilità Programmazione Realizzazione, risultato Riflessione Le fasi del project management culturale 39
  • 40. © Lucio Argano – Project management culturale I processi presenti all’interno di un evento/progetto culturale:  processi di creazione artistica e culturale;  processi di avvio e di elaborazione dell’idea-progetto;  processi di pianificazione e controllo;  processi esecutivi e di produzione;  processi di comunicazione e consensus building;  processi di servizio;  processi di chiusura;  processi di valutazione. I processi in un progetto culturale 40
  • 41. © Lucio Argano – Project management culturale Gestione delle persone Gestione delle risorse materiali Gestione delle relazioni Gestione delle informazioni Gestione delle risorse economiche Gestione dei rischi Gestione dei processi Gestione della comunicazione Gestione deile forniture Gestione dei contenuti Gestione dell’integrazione di progetto 1 IDEAZIONE 5 COMPLETAMENTO 6 VALUTAZIONE 4 ATTUAZIONE 2 ATTIVAZIONE 3 PIANIFICAZIONE Le aree di conoscenza nei progetti culturali 41
  • 42. © Lucio Argano – Project management culturale ASSUMPTIONS INDIRIZZO STRATEGICO CONCEPT Gli input esigenziali L’innesco Le assumptions Lo “schizzo” d’inizio La committenza Lo statuto di progetto Il profilo strategico del progetto La piattaforma di conoscenza La portata Le priorità I vincoli e le restrizioni I requisiti e la qualità I deliverable e le pietre miliari La determinazione dei contenuti Problem setting Il design e/o la drammaturgia Il sistema d’offerta ed il palinsesto delle attività Lo schema di comunicazione dell’idea- progetto È la fase più importante del progetto, che racchiude al suo interno una evoluzione di pensiero, la costruzione di un percorso ed in particolare: L’agenda della fase ideativa 42
  • 43. © Lucio Argano – Project management culturale I progetti culturali hanno origine e scaturiscono in genere da una o più esigenze, espresse singolarmente o in modo combinato: esigenze di natura artistica,culturale, scientifica, esigenze di implementazione di strategie e politiche pubbliche (locali, nazionali, sovranazionali) e private esigenze espresse dalla collettività esigenze di ridefinizione di sistemi e procedure esigenze di natura produttiva (committenza, commissione) esigenze di programmazione di spazi e contenitori fisici e virtuali esigenze strategiche pubbliche o private esigenze di sfruttamento di opportunità esigenze di comunicazione ed immagine esigenze di partecipazione a network Le esigenze di origine 43
  • 44. © Lucio Argano – Project management culturale Le assumptions Gli elementi di partenza (assumptions), collegati alle esigenze all’origine, tengono conto dei seguenti fattori: ipotesi, indizi, supposizioni, congetture, presunzioni; potenzialità ed emergenze; temi generali e particolari a cui fare riferimento; circostanze e fatti; priorità; vincoli evidenti; primi elementi ed evidenze del contesto; A ssunti legati agli ambiti disciplinari di riferimento. Ovvero circostanze, fatti, presunzioni, facendo attenzione a quelle condizioni critiche o cruciali, di difficile o impossibile realizzazione, denominate ipotesi fatali (killer assumptions) e sfuggendo le opzioni velleitarie e scontate. 44
  • 45. © Lucio Argano – Project management culturale Lo “schizzo” di progetto La prima forma del progetto ha le caratteristiche di uno “SCHIZZO” più o meno definito rispetto al quale può esserci una totale chiarezza delle “intenzioni progettuali”, delle idee di massima relative alle esigenze ed agli elementi di partenza, oppure una confusione rispetto alle volontà, agli obiettivi, ai contenuti sebbene risultino evidenti intuizioni o suggestioni di lavoro. Nello schizzo si condensa una prima visione, prima ci sono “le parole”. Lo schizzo è nel mezzo tra intuizione e sua rappresentazione. Rappresenta una sorta di sistema eversivo 45
  • 46. © Lucio Argano – Project management culturale Un progetto può rilevare la presenza di una eventuale struttura committente che avrà la responsabilità di:  Fornire l’orientamento strategico  Rendendo chiara la propria missione, gli obiettivi a cui il progetto si collega, le strategie relative  Approvare l’impostazione del progetto  Indicare le proprie politiche e procedure che hanno attinenza con il progetto  Allocare le risorse disponibili  Controllare il rispetto delle norme  Assicurare una comunicazione interna in/out  Garantire il clima idoneo al buon esito del progetto  Fornire il supporto necessario a fronteggiare rischi e problemi  Richiedere una valutazione finale dei risultati ottenuti Può caratterizzare la Governance di progetto La committenza 46
  • 47. © Lucio Argano – Project management culturale Ogni buon progetto deve stabilire le REGOLE a monte dello stesso processo progettuale Regole di conduzione Meccanismi di impostazione delle decisioni d assumere (chi decide cosa, coinvolgendo chi, con quale livello di concertazione, con quale livello di specificazione, con che grado di autonomia) Modalità e meccanismi di integrazione Filosofia di direzione (top-down vs bottom-up, autoritaria vs transazionale, accentrata vs periferica) Sistema di attori da coinvolgere Lo statuto di progetto 47
  • 48. © Lucio Argano – Project management culturale Il profilo strategico di progetto MISSIONE Definire l’ambito e lo scopo centrale del progetto. VISIONE Prefigurare il progetto. AMBIENTE Valutare il macro e micro ambiente di progetto. STAKEHOLDER Rilevare i portatori di interesse verso il progetto. OBIETTIVI, BENEFICI, RISULTATI ATTESI, IMPATTI Definire le mete di arrivo del progetto, dove si è diretti, le condizioni richieste e/o che possono prodursi, i benefici da ricercare, rilevare gli effetti che possono realizzarsi. TARGET Definire i destinatari del progetto. 48
  • 49. © Lucio Argano – Project management culturale La vision di progetto Una suggestione sulla visione progettuale «Se vuoi costruire una nave, non raccogliere uomini per procurare legna, preparare utensili, suddividere e distribuire il lavoro, ma trasmetti prima piuttosto loro il desiderio struggente del mare immenso e sconfinato». Antoine de Saint-Exupery, scrittore e aviatore La VISIONE (vision) è infine una immagine mentale di una condizione auspicabile e desiderabile come prefigurazione del futuro ed in un certo senso è l’immagine guida, il quadro del futuro a cui aspirare idealmente. La visione dovrebbe recuperare il senso del sogno come aspirazione, elemento galvanizzante, influente motore di iniziativa. 49
  • 50. © Lucio Argano – Project management culturale I progetti culturali interagiscono con CONTESTI (ambienti) 1. Interni (al committente, al soggetto realizzatore) 2. Esterni (macro ambiente, micro ambiente, settoriale) nei quali vanno possibilmente creati dei nessi con:  Soggetti (Actors) che possono influire direttamente sul progetto e sono rappresentati dagli Stakeholder (persone e gruppi di persone)  Aspetti (Factors) che non hanno facoltà di intervento diretto sul progetto stesso, ma possono influire per il semplice fatto che esistono I contesti di progetto 50
  • 51. © Lucio Argano – Project management culturale L’analisi del contesto interno Il contesto interno va perlustrato alla ricerca di elementi che potrebbero avere rilevanza in corso d’opera, relativamente al soggetto committente ed al soggetto che realizza il progetto  le dinamiche formali di funzionamento interne (politiche, procedure, prassi, organigramma, potere decisionale, poteri di firma, etc.)  le dinamiche informali (equilibri interni, rapporti di forza, conflitti, allineamento al progetto, cultura aziendale, reputazione, etc.) 51
  • 52. © Lucio Argano – Project management culturale POLITICA Politiche pubbliche Politiche sovranazionali (Europa) Normative e regolamentazioni generali Decentramento amministrativo e deregulation Regolamentazioni internazionali Organizzazione ed atteggiamento delle amministrazioni pubbliche Stabilità politica Regolamentazione della concorrenza ECONOMIA Situazione economica Tassi di interesse e costo del denaro Spesa ed investimenti pubblici Consumi privati Reddito disponibile Politiche fiscali Previdenza Costo del lavoro e politiche salariali Imprese presenti sul territorio SOCIETÀ Trend demografici Tessuto sociale Consumi culturali e di intrattenimento Stili di vita Livelli di istruzione, scolarità e formazione Consumi legati all’industria culturale Elementi valoriali Conflitti sociali e forme di disagio TECNOLOGIE Innovazioni nell’industria culturale e nelle comunicazioni Innovazioni con ricadute sui consumi culturali Obsolescenza tecnologica Innovazione su ITC e internet Distribuzione prodotti culturali L’analisi del contesto esterno (macro ambiente): la pest analysis Un primo passaggio è la conoscenza, la comprensione e la consapevolezza dei molteplici aspetti presenti all’interno del macro ambiente i quali possono generare condizionamenti indiretti sul progetto 52
  • 53. © Lucio Argano – Project management culturale  contesto politico istituzionale (forze in campo, atteggiamenti, aspetti normativi, etc.)  contesto socio economico (tessuto sociale, tessuto economico, trend e fenomeni rilevanti, evidenze ed emergenze, conflitti e forme di disagio, stili di vita, aspetti demografici, reddito medio, livello di scolarizzazione ed istruzione, mentalità, etc.)  ambito organizzativo (spazi e possibili location deputate e non deputate, infrastrutture, vie di comunicazione, logistica, strutture ricettive, servizi, fornitori potenziali, etc.)  ambito artistico-culturale (soggetti ed iniziative prevalenti e predominanti, consumi e comportamenti rilevanti, tradizioni, usi e costumi, abitudini ed atteggiamenti, eventi della vita civile ricorrenti); L’analisi del contesto esterno (micro ambiente) Una rilevazione puntuale va invece fatta sugli aspetti determinanti che riguardano il micro ambiente ovvero l’ambito territoriale nel quale il progetto dovrà essere realizzato 53
  • 54. © Lucio Argano – Project management culturale  le dinamiche settoriali di riferimento (sul piano operativo, normativo, relazionale)  l’arena competitiva (le forze in campo, i concorrenti diretti ed indiretti, le attività ed i prodotti/servizi sostitutivi, le organizzazioni follower)  la “lex mercatoria” L’analisi del contesto settoriale Una ulteriore valutazione deve riguardare il SETTORE di riferimento del progetto ed in particolare: 54
  • 55. © Lucio Argano – Project management culturale Gli stakeholder (portatori di interessi) si misurano per INTERESSE e POTERE (Influenza) che esprimono verso il progetto L’interesse misura la rilevanza di un’attività, di programma o di uno specifico progetto rispetto agli stakeholder individuati. Quale interesse hanno i diversi portatori di interesse rispetto ad un progetto? Il potere o influenza misura la capacità di uno stakeholder di influenzare il corso degli eventi in relazione ai programmi o a un progetto. Modi formali ed informali di esercitare potere : l’esercizio di autorità gerarchica l’esercizio di leadership l’esercizio di poteri legislativi, esecutivi, amministrativi l’accesso e il controllo di risorse (economiche, mezzi, umane, informazioni) il possesso di conoscenze e di competenze un’attività di lobbying una posizione dominante su un mercato Gli stakeholder di progetto 55
  • 56. © Lucio Argano – Project management culturale Stakeholder secondari o anche strategici Relazioni Stakeholder primari Governo e gestione costante Stakeholder da monitorare Stakeholder da aggiornare alto alto basso basso INTERESSE POTERE Gli stakeholder di progetto 56
  • 57. © Lucio Argano – Project management culturale Governo Nazionale, Regionale, Locale Comunità ospitante Organizzazioni Media Turismo Residenti Gruppi Tour operator Turisti For profit No profit Stampa Radio Televisione Internet Organizzazione dell’evento FornitoriPartnerCollaboratori, volontari, dipendenti Beneficiari Stakeholder primari Stakeholder secondari Gli stakeholder di progetto: esempio per un festival Fonte: elaborazione da Ferrari, 2001
  • 58. © Lucio Argano – Project management culturale Gli impatti dei progetti IMPATTO SUL TERRITORIO IMPATTO SULLA COMUNITÀ IMPATTO ECONOMICO IMPATTO SOCIALE IMPATTO FISICO AMBIENTALE IMPATTO POLITICO IMPATTO CULTURALE ED EDUCATIVO Effetti breve/medio/lungo termine reversibili / irreversibili temporanei / permanenti misurabili / non misurabili positivi / negativi IMPATTO PSICOLOGICO IMPATTO TURISTICO I progetti culturali producono IMPATTI diversi positivi e negativi sul territorio e sulla comunità 58
  • 59. © Lucio Argano – Project management culturale EFFETTI DIRETTI EFFETTI INDIRETTI EFFETTI INDOTTI è l’impatto derivante dalle spese sostenute per la realizzazione dell’evento ed effettuate dai visitatori intervenuti (ristoranti, alberghi, negozi, fornitori, mobilità, esercizi pubblici, ecc). Si tratta di acquisti di beni e servizi che creano “nuovi” flussi finanziari all’interno dell’area. è l’impatto risultante dalle spese delle istituzioni e delle imprese che introitano direttamente le spese dei visitatori (es. alberghi, ristoranti, etc.) per fronteggiare l'aumento della domanda attraverso l’acquisto d maggiore quantità di beni e servizi da altre imprese, stimolando l’economia locale. è l’impatto derivante dal cambiamento nei livelli di reddito e di spesa dei residenti per effetto del maggior lavoro derivante dall’incremento di attività connessa all’evento (ad esempio gli straordinari). IMPATTO ECONOMICO Fonte: Irer e Guido Guerzoni, 2008 Gli impatti economici 59
  • 60. © Lucio Argano – Project management culturale IMPATTI POSITIVI IMPATTI NEGATIVI Crescita dei redditi e degli standard di vita Miglioramento delle condizioni dell’economia locale Crescita quantitativa e miglioramento delle prospettive occupazionali Crescita degli investimenti, sviluppo territoriale, rinnovamento urbano e potenziamento infrastrutturale Crescita dei gettiti fiscali Miglioramento delle infrastrutture Crescita delle opportunità di acquisto nelle reti al dettaglio Crescita dell'attrattività turistica della zona negli anni successivi altro Crescita dei prezzi, scarsità dei beni e dei servizi, interruzione delle normali attività economiche Crescita del valore delle proprietà immobiliari e dei canoni di locazione, con espulsione dei residenti Crollo dei valori immobiliari, danni alle proprietà, crescita della microcriminalità, aumento dei costi della sicurezza, fuga dei residenti Crescita del costo della vita e delle tasse di proprietà Crescita dei costi per la manutenzione delle nuove infrastrutture, per la sovraproduzione di rifiuti e i consumi di risorse scarse, con indebitamenti nel lungo periodo altro Fonte: Irer e Guido Guerzoni, 2008 Gli impatti economici 60
  • 61. © Lucio Argano – Project management culturale IMPATTI POSITIVI PER I RESIDENTI IMPATTI POSITIVI PER I VISITATORI Rafforzamento delle tradizioni e dei valori locali Crescita della coesione sociale all’interno della comunità Crescita del senso di identità collettiva Soddisfazione e orgoglio per l’evento creato nel territorio con conseguente partecipazione come personale volontario Crescita personale attraverso l’acquisizione di nuove conoscenze Nascita del senso di appartenenza alla micro – comunità che ha partecipato all’evento Gli impatti sociali degli eventi IMPATTI NEGATIVI PER I RESIDENTI IMPATTI NEGATIVI PER I VISITATORI Complesso di inferiorità culturale e/o economico Atteggiamenti difensivi e ostilità nei confronti dei visitatori Delusione dovuta alla mancata soddisfazione delle aspettative Stress dovuto a fattori quali il traffico e il sovraffollamento 61
  • 62. © Lucio Argano – Project management culturale Gli obiettivi di progetto Un progetto culturale ha due tipologie di OBIETTIVI, che all’occorrenza vanno negoziati con gli stakeholder: • Gli obiettivi di continuità sono obiettivi strategici collegati agli input esigenziali che hanno portato al progetto, agli obiettivi principali e generali del caso o di committenti, ai risultati ed agli effetti a medio-lungo termine che si attendono come eredità del progetto. Creano il legame con la struttura proponente o committente e sono l’elemento rispetto al quale valutare il progetto, giustificando l’assegnazione delle risorse e l’assunzione del rischio. • Gli obiettivi specifici sono il risultato atteso e misurabile al termine del progetto. Si tratta di obiettivi operativi e temporanei connaturati alla durata del progetto e riguardano le caratteristiche e specifiche del progetto, i tempi ed i costi. Sono fondamentali e da non trascurare perché consentono di porre in atto meccanismi di controllo progettuale, esercizio di delega ed individuazione di vincoli 62
  • 63. © Lucio Argano – Project management culturale Gli Obiettivi di continuità (strategici) possono essere: artistici; culturali e/o di politica culturale; sociali e/o di politica sociale; ricreativi, di intrattenimento; celebrativi; organizzativi; educativi e/o formativi; economico-finanziari, di fund raising; occupazionali e/o di politiche del lavoro; promozionali e di comunicazione; di marketing; connessi ad altre politiche attive pubbliche e/o legate al territorio etc. (altri) Gli obiettivi di continuità di progetto 63
  • 64. © Lucio Argano – Project management culturale Ogni OBIETTIVO dovrebbe poter essere SMART S - SPECIFIC (SPECIFICO) M - MEASURABLE (MISURABILE) A - ACHIEVABLE (RAGGIUNGIBILE) R - REALISTIC (REALISTICO) T - TIMETABLE (PIANIFICATO NEI TEMPI) Gli obiettivi di progetto 64
  • 65. © Lucio Argano – Project management culturale Molti progetti culturali hanno necessità di costruire una PIATTAFORMA DI CONOSCENZA, il più possibile condivisa nel team coinvolto, necessaria alle attività di analisi e concettualizzazione e per giustificare, argomentare, accreditare, condividere, il progetto sin dall’inizio e/o a valutare opzione, scelte e strategie. Tale piattaforma è basamento anche del capitale relazionale. Uso di fonti prevalentemente aperte Determinazione di RATIONALI oggettivi La piattaforma di conoscenza 65
  • 66. © Lucio Argano – Project management culturale I tools della conoscenza Il KNOWLEDGE REPOSITORY è uno strumento per organizzare materiale e porzioni di conoscenze, sistematizzandole. Va dalla sistematizzazione e raccolta delle informazioni, alle visualizzazioni grafiche (tabelloni, cartelle informatiche, mappe, grafici, etc.) FONTI APERTE DI ACQUISIZIONE INFORMAZIONI  Annuari e studi pubblicati in modo periodico (ad esempio annuario Siae, studi Istat, ecc);  Studi specifici su area tematica o geografica realizzati da organismi come Camere di Commercio, Associazioni di categoria, Istituzioni pubbliche e private, etc;  Lettura trasversale di articoli e pubblicazioni;  Siti web;  Tesi di laurea e studi prodotti da Dipartimenti Universitari;  Banche dati su cd-rom, articoli della stampa;  Sportelli di servizi alle aziende;  Internet, web page e banche online, con accessi gratuiti ed archivi a pagamento;  Frequentare mostre, convegni, fiere, incontri con le amministrazioni pubbliche;  Parlare con chi opera nel settore, intervistando referenti pubblici, amici, colleghi;  Osservazione (presenze del pubblico ai diversi tipi di attività culturali ed intrattenimento nella zona, andamento storico e trend, profilo dei diversi pubblici, quantità/importi e tipologia dei biglietti venduti, etc.);  Raccolta di materiali di comunicazione ed osservazione dei target raggiunti da soggetti concorrenti. 66
  • 67. © Lucio Argano – Project management culturale Nell’elaborazione di idee, soluzioni e strategie per un progetto culturale, un buon apporto può venire dall’analisi di come situazioni analoghe sono affrontate da altri e al riguardo si usa una metodologia si chiama BENCHMARKING Bench mark: punto di riferimento /Benchmarking: confronto con i Best-in-Class Non significa “copiare” bensì: individuare i propri punti deboli, scoprire chi fa meglio di noi, adottare/adattare ciò che funziona, migliorandolo. Fare benchmarking significa non domandarsi COME SI FA? bensì COME SI POTREBBE FARE MEGLIO? e soprattutto: CHI FA MEGLIO? Teorizzato nel 1979 da Robert Camp il quale, attaccato dalla concorrenza giapponese che aveva dapprima imitato e poi migliorato le performance dei prodotti Xerox, reagì applicando in modo vincente la stessa tecnica. I tools della conoscenza Il benchmark di altri eventi può considerare alcuni aspetti COMUNICAZIONE: approccio, immagine, posizionamento e driver, polarità, mezzi, canali 67
  • 68. © Lucio Argano – Project management culturale È fondamentale comprendere la PORTATA e la DIMENSIONE di un progetto culturale, a seconda non solo della localizzazione ma anche degli effetti che produce, delle ricadute e dei bacini di attrazione e può essere, a seconda del perimetro: di quartiere, zonale interzonale cittadina comunitaria transnazionale mondiale nazionale regionale interregionale La portata e la dimensione 68
  • 69. © Lucio Argano – Project management culturale Occorre definire quali saranno le PIETRE MILIARI (milestones) del progetto e quali i DELIVERABLE Le pietre miliari sono quei punti di arrivo fondamentali che fanno fare uno scatto in avanti al progetto, le tappe determinanti del suo avanzamento, il conseguimento di obiettivi e traguardi intermedi ma importanti nell’economia e nel complesso del progetto I deliverable sono task di attività che devono essere completate dentro il progetto Un gruppo di deliverable costituisce una pietra miliare Gli elementi di avanzamento 69
  • 70. © Lucio Argano – Project management culturale In seno al progetto sin dalle prime battute di ideazione va evidenziata:  La lista delle PRIORITÀ (di contenuti, relativamente all’impiego di risorse determinate, etc.)  La lista dei VINCOLI e delle RESTRIZIONI (burocratiche, formali, amministrative, normative, culturali, connesse alle prassi settoriali, infrastrutturali, tecniche e tecnologiche, connesse all’uso di specifici materiali, logistiche, fisiche, legate all’impiego delle risorse oppure ai tre angoli del progetto (costi, tempi, qualità) L’analisi delle priorità, dei vincoli e delle restrizioni 70
  • 71. © Lucio Argano – Project management culturale Gli elementi per la valutazione Già nella fase ideativa possono essere annotati gli elementi utili per costruire il MONITORAGGIO e la VALUTAZIONE del progetto:  La lista di eventuali INDICATORI e CRITERI per il monitoraggio  La lista delle FONTI DI VERIFICA Tali elementi possono riguardare la rilevanza del progetto, i caratteri di innovazione, l’aderenza ad obiettivi generali di soggetti sovranazionali e/o finanziatori, il valore aggiunto, gli effetti diretti, indiretti ed indotti, i diversi impatti, i risultati di disseminazione e fertilizzazione del progetto, il rapporto costi/benefici, il valore del partenariato, ogni altro fattore collegato ad un determinato apporto 71
  • 72. © Lucio Argano – Project management culturale In un evento vanno definiti i primi aspetti organizzativi strettamente collegati all’idea centrale, alla sua realizzabilità ed i requisiti MUST ovvero quelle condizioni strettamente connesse alla natura, alla tipologia, all’idea stessa, senza le quali il progetto non esiste o è un’altra cosa Essi possono riguardare la presenza di opere, testimonial o artisti, l’uso di spazi specifici, particolari modalità di allestimento o di svolgimento, la concessioni di licenze o diritti. Le impostazioni organizzative e gli elementi must 72
  • 73. © Lucio Argano – Project management culturale Il concept del progetto: gli approcci Per sviluppare il concept del progetto si possono utilizzare tre approcci di natura elaborativa, da soli o mescolandone gli effetti • ASSUMPTIONS • INTENZIONI PROGETTUALI • INPUT ESIGENZIALI • RICHIESTE DEL PROFILO STRATEGICO • CONTENUTI OBBLIGATORI • EVIDENZE DEL CONTESTO • DESIDERATA ED ATTESE • PROBLEMI POSTI Esplorazione problem setting problem solving Design di progetto Drammaturgia di progetto Input del concept Approccio analitico Approccio creativo Approccio narrativo 73
  • 74. © Lucio Argano – Project management culturale Un VALORE rappresenta un modello di PRINCIPIO ritenuto valido, desiderabile e di importanza superiore ed assume il significato di forza. I valori determinano ’indirizzo etico dell’organizzazione, ne sono il “credo” fondamentali, realizzando una importante connessione nelle organizzazioni culturali tra lo scopo, i comportamenti, i programmi e le strategie con le idee delle persone che vi lavorano. Normalmente esiste una profonda aderenza non solo ideale tra i valori individuali dei componenti di una organizzazione culturale (dai membri del board direttivo fino ai diversi collaboratori) ed i valori fatti propri dal medesimo organismo. I valori sono espressi con forza all’interno dei progetti. I valori Fonte: Argano, 2010 74
  • 75. © Lucio Argano – Project management culturale P DP CP RD AD CE RT Sp V SPROBLEMA DEFINIZIONEPROBLEMA COMPONENIDELPROBLEMA RACCOLTADATI ANALISIDATI CREATIVITÀ,ELABORAZIONE RISORSE,TECNOLOGIE SPERIMENTAZIONE VERIFICA SOLUZIONE Il metodo Munari Fonte: elaborazione da Bruno Munari Concept 75
  • 76. © Lucio Argano – Project management culturale Il metodo cartesiano “Discorso sul metodo” di Renato Descartes Regola della evidenza: non accogliere mai nulla per vero che non sia di per se evidente, evitando la precipitazione e la prevenzione... . Regola dell’analisi: ...dividere ogni problema preso a studiare in tante parti minori, quante fosse possibile e necessario per meglio risolverlo. Regola della sintesi: ...condurre con ordine i pensieri cominciando dagli oggetti più semplici e più facili a conoscere, per salire a poco a poco, come per gradi, sino alla conoscenza dei più complessi... . Regola dell’enumerazione completa: ...far dovunque enumerazioni così complete e revisioni così generali da essere sicuri di non omettere nulla... . 76
  • 77. © Lucio Argano – Project management culturale L’albero dei problemi Nella metodologia progettuale PCM viene utilizzato anche l’albero dei problemi con la costruzione razionale delle problematiche in modo gerarchico Natura del problema Effetti Cause Dimensioni Fonte: Mattia Crossetto 77
  • 78. © Lucio Argano – Project management culturale Design è il termine di origine anglosassone che definisce la ricerca progettuale e costruttiva finalizzata, attraverso la scelta e la combinazione di materiali, dispositivi di funzionamento, conformazioni esteticamente significative ed adeguati processi per la produzione, alla realizzazione di un oggetto. Tale ricerca può investire principalmente gli aspetti ergonomici dell'oggetto d'uso o limitarsi alla forma fine a se stessa. Per Design si intende anche conferimento di una forma differenziante il Design è una disciplina a-paradigmatica, priva di rigide sistematizzazioni e modelli interpretativi La codificazione di un modello è vista come una semplificazione della realtà, naturale via alla replicabilità e riproducibilità, di fatto introduce al concetto di standard, uniformità e format Il design: definizione e significati 78
  • 79. © Lucio Argano – Project management culturale Il metaprogetto È il primo “passaggio” di lavorazione del contenuto del progetto e lo stadio pre-progettuale Presenta possibili potenzialità ed opzioni dell’idea-progetto ed aiuta ad intraprenderne una Definisce traccie di contenuto, criteri, approcci, metodologie, dispositivi cognitivi Di fatto è metaforicamente una sorta di dispositivo di manopole che con le loro posizioni e combinazioni di posizioni sono “gradi di libertà” per generare varianti del progetto 79
  • 80. © Lucio Argano – Project management culturale ELABORAZIONECULTURALE ELABORAZIONEORGANIZZATIVA ELABORAZIONECREATIVA Metaprogetto Concept Il metaprogetto: elaborazione LAYOUT DI SENSO LAYOUT DI COMUNICAZIONE 80
  • 81. © Lucio Argano – Project management culturale Terzo approccio: la drammaturgia del progetto La drammaturgia di progetto equivale ad una rappresentazione o ad una narrazione di temi ed azioni Le tecniche di drammaturgia del progetto possono attingere Storytelling Messa in scena Storyboard Linguaggio cinematografico (soggetto + trattamento + scaletta + sceneggiatura) 81
  • 82. © Lucio Argano – Project management culturale Attività centrali o core; riguardano il nucleo principale dell’attività caratteristica del progetto Attività arricchite; sfruttano opportunità o possibilità del progetto generando valore aggiunto in termini economici e di immagine e consentono di intercettare pubblici nuovi o di fidelizzare pubblici esistenti. Attività collaterali; sono relative ai servizi ed al miglioramento della fruizione degli altri profili di offerta Il sistema d’offerta del progetto Il progetto andrà a denotare una sorta di “SISTEMA D’OFFERTA”, semplice o articolato, formato da attività, prodotti, servizi ed esperienze 82
  • 83. © Lucio Argano – Project management culturale PALINSENSTO Evento Reading Letteratura destinatari: 300 spettatori seduti Piazza di Spagna – Roma 11 aprile 2003 Quando Cosa Dove ore 19:30-20:30 SONORIZZAZIONE AREA spazio circostante la scalinata P.zza di Spagna ore 20:30-21:30 INGRESSO SPETTATORI Scalinata Piazza di Spagna ore 21:30-22.00 LETTURA PRIMO AUTORE palco alla base scalinata Piazza di Spagna ore 22.00-22.30 LETTURA PRIMO ATTORE palco alla base scalinata Piazza di Spagna ore 22:30-22.45 INTERMEZZO MUSICALE palco alla base scalinata Piazza di Spagna ore 22:45-23.00 INTERVALLO area laterale verso zona Metro ore 23.00-23.30 LETTURA SECONDO AUTORE palco alla base scalinata Piazza di Spagna ore 23.30-24.00 LETTURA SECONDO ATTORE palco alla base scalinata Piazza di Spagna ore 00.00-00.30 INTERMEZZO MUSICALE palco alla base scalinata Piazza di Spagna ore 00.30-01.00 DEFLUSSO SPETTATORI Scalinata e zone laterali IL PALINSESTO Le attività del progetto dovranno essere articolate in una scansione che rappresenta la loro programmazione o meglio il PALINSESTO 83
  • 84. © Lucio Argano – Project management culturale La sintesi Chiesero a Michelangelo: “Maestro, cosa mette nella sua arte per scolpire così bene?” Rispose: “Non metto, tolgo: la statua è dentro la pietra. Mi limito a levare il superfluo”. Nella definizione dell’idea nel suo complesso e della prima struttura del progetto occorre operare un giusta SINTESI delle cose indispensabili. Attenzione all’overdose (di idee, attività, offerta, obiettivi). 84
  • 85. © Lucio Argano – Project management culturale La WBS 85
  • 86. © Lucio Argano – Project management culturale Il progetto va comunicato in varie sedi ed in diversi momenti del suo ciclo di vita  verso l’interno (Team e Struttura Committente)  verso l’esterno (Decisori politici, Istituzioni, Partner, Artisti, Mass Media, Finanziatori, ecc..). Esso viene comunicato attraverso un Dossier, che potrà trasformarsi, a seconda delle esigenze e dei destinatari, utilizzando forme, informazioni e linguaggio, in Dossier stampa, Dossier di finanziamento, etc… Nella stesura del dossier di presentazione può essere utilizzata la cosiddetta tecnica dei 6 Servitori di Kipling Cosa, Chi, Perché, Come, Quando, Dove La comunicazione di progetto 86
  • 87. © Lucio Argano – Project management culturale La fase dell’attivazione corrisponde alla realizzabilità del progetto e riguarda 5 aspetti fondamentali: verifica della validità di contenuti e output dello stadio ideativo ; valutazione dei rischi; verifica della fattibilità del progetto; definizione delle linee guida organizzative e delle strategie di attuazione; avvio delle prime azioni operative. La fase dell’attivazione 87
  • 88. © Lucio Argano – Project management culturale 1. Il progetto viene avviato di fatto come è stato definito nella fase ideativa e si attiva la pre-produzione 2. Il progetto viene modificato in alcune sue parti e/o riposizionato e rivisto in termini di attività, obiettivi, caratteristiche, ecc.. 3. Il progetto non è realizzabile perché l’idea non funziona o non è attuabile, vengono meno requisiti e condizioni importanti Gli output dell’attivazione 88
  • 89. © Lucio Argano – Project management culturale S.W.O.T. ANALYSIS Scan Analisi dell’ambiente esterno macro ambiente micro ambiente settore e arena competitiva domanda e offerta attese degli stakeholder Analisi interna project scope skills e risorse disponibili sistema di offerta Strengths (forze) Weaknesses (debolezze) Opportunities (opportunità) Threats (minacce) S.W.O.T. Matrix La swot analysis 89
  • 90. © Lucio Argano – Project management culturale L’analisi costo/benefici L’analisi ACB è un metodo di valutazione economica che può esser esteso anche per la ponderazione di elementi non economici Esso può essere impiegato per valutare alternative a possibili scelte in termini di convenienza e sostenibilità. Se l’oggetto della valutazione è economico deve utilizzare i prezzi di mercato mentre se considera altre variabili deve stabilire degli altri indicatori possibilmente quantificabili. La profittabilità è data dalla differenza tra il totale dei benefici rispetto al totale dei costi (oneri) considerando anche l’orizzonte temporale. 90
  • 91. © Lucio Argano – Project management culturale La plausibilità, la pertinenza, la rilevanza Una verifica della fattibilità intesa come “bontà del progetto” consiste nel rintracciare la plausibilità, la pertinenza e la rilevanza dell’idea progetto rispetto alle principali assunzioni del progetto stesso. ASSUNZIONI DEL PROGETTO  Obiettivi generali e specifici  Contesto micro  Benefici (risultati attesi)  Aspettative degli stakeholder  Mandato della committenza  Coerenza vs temi generali, origine del progetto, organizzazione proponente  Rischi vs opportunità 91
  • 92. © Lucio Argano – Project management culturale Tutti i progetti implicano rischio ed incertezza, ma questi aspetti possono essere limitati: 1. Identificando il tipo, il livello e le fonti dei rischi del progetto o di talune sue aree (analisi dei rischi) mediante la tecnica WHAT IF 2. Valutando l’impatto, la probabilità e l’entità dei rischi stessi 3. Intraprendendo le necessarie contromisure (se possibile) per ridurre o eliminare tali rischi, elaborando un eventuale piano della contingenza e valutando le alternative (bilancio di convenienza) 4. Decidendo se accettare o meno tali rischi 5. Stabilendo azioni di monitoraggio e controllo dei rischi 6. Identificando i rischi rispetto alle criticità (situazioni più affrontabili) La valutazione dei rischi 92
  • 93. © Lucio Argano – Project management culturale Il PIANO DI RISPOSTA al rischio può considerare le soluzioni: 1. elusione - si cambia il modo di procedere scegliendo una azione o dei tempi più sicuri 2. accettazione – si decide di correre il rischio 3. mitigare – non si elimina il rischio ma si cerca di ridurre l’impatto 4. assicurazione - ci si cautela trasferendo ad una compagnia assicurativa il rischio intero o parziale, subendone il costo 5. trasferimento - il rischio viene affidato a terzi (fornitori, appalti, ecc.), con un possibile aumento dei costi 6. evitare – si cambia qualcosa in modo da annullare il rischio 7. piano della contingenza – si cerca di ridurre le cause che possono generare il rischio e si pianificano le vie alternative La valutazione dei rischi 93
  • 94. © Lucio Argano – Project management culturale Le attività b, c, sono in ritardo rispetto alla pianificazione Risorse tecniche Budget/Piano Finanziario Risorse umane Metodi Il diagramma causa-effetto a “spina di pesce” (ishikawa) Cause Cause 94
  • 95. © Lucio Argano – Project management culturale FATTIBILITÀ TECNICO-ORGANIZZATIVA FATTIBILITÀ DI MARKETING SOSTENIBILITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA La fattibilità 95
  • 96. © Lucio Argano – Project management culturale La fattibilità tecnico-organizzativa Livelli di fattibilità Strategie realizzative Fattibilità organizzativa Strategie su spazi, risorse umane, skills ed expertise, alleanze, cooperazioni e networking Fattibilità tecnica Strategie su mezzi ed attrezzature tecnico-allestitive, sicurezza Fattibilità operativa Strategie su servizi ed operatività, network di servizi Fattibilità logistica Strategie sulla logistica in ed out Fattibilità rispetto alle burocracies Strategie su permessi ed autorizzazioni 96
  • 97. © Lucio Argano – Project management culturale  spazio aperto, chiuso, aperto ma chiuso, deputato OPPURE non deputato;  accessibilità, raggiungibilità con mezzi propri o pubblici (trasporti, mobilità);  capienza;  superficie utile, altezze e volumetria;  presenza di vincoli, norme ed esigenze assicurative;  presenza ed articolazione di più ambienti nello stesso spazio (esempio sale per una mostra) o di spazi collaterali per la definizione di percorsi, se previsti nel palinsesto;  presenza di facilities;  caratteristiche morfologiche, tecnico-strutturali e di funzionalità;  acustica perfetta o la necessità di assenza di ogni rumorosità;  presenza di barriere architettoniche per disabili;  vicinanza di abitazioni e gli impatti sonori;  gusto, prestigio, filosofia e stile dell’evento;  coerenza e aderenza agli obiettivi dell’evento;  budget;  necessità degli stakeholder;  processo di marketing dell’evento e target di riferimento. La scelta del luogo/spazio/contenitore 97
  • 98. © Lucio Argano – Project management culturale Dipende da: • Permanenza dell’evento nello spazio • Tempi di preparazione ed esecuzione del progetto • Disponibilità effettiva dei principali realizzatori coinvolti • Concomitanza con festività o con altre manifestazioni culturali, artistiche e sportive di pari o superiore importanza • Programmazione televisiva di avvenimenti artistici o sportivi di rilievo • Presenza di possibili avvenimenti di grande rilievo legati alla vita sociale, civile, politica della città • Impegni ed altra programmazione dello spazio scelto • Condizioni atmosferiche rispetto al periodo (evento all’aperto) • Situazione dello spazio rispetto a possibili vincoli La programmazione del periodo 98
  • 99. © Lucio Argano – Project management culturale La fattibilità di marketing Livelli di fattibilità Strategie realizzative Fattibilità di mktg strategico Strategie di segmentazione e posizionamento Fattibilità di marketing mix Strategie sulla gamma del sistema di offerta, sulle politiche di prezzo Fattibilità commerciale Strategie di vendita Fattibilità di comunicazione Strategie di comunicazione e promozione 99
  • 100. © Lucio Argano – Project management culturale La sostenibilità economico-finanziaria Uso delle risorse Sistema di offerta Fonti pubbliche Fonti private Fonti commerciali Gestione dei costi economie di spesa forme e fonti di ricavo SOSTENIBILITÀ ECONOMICO FINANZIARIA Gestione del cash-flow 100
  • 101. © Lucio Argano – Project management culturale  Il soggetto attuatore del progetto (se diverso dal committente) o comunque le linee guida di governo del progetto  Le forme di alleanza, networking partenariato possibili e l’architettura degli accordi (coproduzione, co realizzazione, etc.)  La definizione delle attività critiche e/o attività chiave del progetto  Le strategie artistiche, produttive, organizzative, economico finanziarie, di marketing e comunicazione, tecnico-logistiche da attuare  I requisiti basic del team di lavoro  La comunicazione esterna ed interna In particolare a seguito delle Swot analysis e dal’analisi delle forze in campo  La risoluzione delle debolezze, dei vincoli e degli ostacoli rilevanti  La valorizzazione dei punti di forza, delle opportunità e dei vantaggi Le linee guida 101
  • 102. © Lucio Argano – Project management culturale LA RETE DEI SERVIZI LA RETE DELLE PARTNERSHIP PRODUTTIVE EVENTO LA RETE COMMERCIALE LA RETE DELLE COLLABORAZIONI CULTURALI Le linee guida di partenariato e network 102
  • 103. © Lucio Argano – Project management culturale Le prime azioni operative sono quelle ritenute inderogabili per procedere prima ancora di pianificare il lavoro e riguarda tramite contatti, incontri, sondaggi esplorativi, acquisizione di informazioni, sopraluoghi, si verifica:  Disponibilità e requisiti di spazi e luoghi (location)  Disponibilità delle risorse umane  Disponibilità di possibili partner  Disponibilità di diritti  Consistenza di costi presunti  Accesso a forme e fonti di finanziamento/introito  Interesse dell’audience e dei mass media  Altro E ci si attiva con pre impegni, richieste formali, accordi di massima Le prime azioni operative 103
  • 104. © Lucio Argano – Project management culturale MIX COMUNICAZIONALE vs ESTERNO COMUNICAZIONE NEL TEAM L’IMMAGINE DEL PROGETTO Progettare la comunicazione 104
  • 105. © Lucio Argano – Project management culturale PROGETTO Attività di P.R. mirate Attività di Ufficio stampa Pubblicità esterna Promozione diretta e distribuzione Website e internet Edizioni e merchandising Radio e tv Azioni successive pag. 43 promozionali immagine scritti parola Comarketing Sponsor Stand Sales Database Incontri Ospitalità Eventi Il mix di comunicazione 105
  • 106. © Lucio Argano – Project management culturale Creare elementi del progetto che siano  Riconoscibili e memorizzabili  Coerenti con la natura dell’evento  Coordinati e ricorrenti In particolare essi potranno consistere in:  un titolo dell’evento  un logotipo della manifestazione, creato ad hoc  una immagine apposita, grafica, pittorica o fotografica, realizzata da un artista su commissione o riprodotta  una grafica distintiva e ricorrente L’immagine del progetto 106
  • 107. © Lucio Argano – Project management culturale Documento di progetto Piano operativo Piano di produz. tecnica Piano delle prove Piano delle burocracies Piano della logistica Piano della comunic. Piano di marketing Piano economico finanziario Piano della contingenza Piano di fund raising Documenti di valutazione Idea-progetto Palinsesto della attività Profilo strategico dell’evento Attività - Azioni operative Tempi Risorse umane e tecniche Matrice delle Responsabilità Punti di controllo – Pietre miliari On site design Allestimenti e set up Prove tecniche (eventi di spettacolo) Autorizzazioni Amministrative Assicurazioni Commerciale Politiche di prezzo Vendita Ufficio stampa Pubblicità Promozione Relazioni esterne Edizioni Merchandising Viaggi Trasporti Listing-room Catering Budget Piano di tesoreria Finanziamenti pubblici Finanziamenti privati Introiti commerciali Partecipazioni e comarketing Piano dei rischi Relazioni finali Indicatori di valutazione La fase della pianificazione 107
  • 108. © Lucio Argano – Project management culturale  Permette l’ Analisi delle condizioni restrittive e dai vincoli (tecnologici, di fornitura, artistici, organizzativi, legati alle risorse umane, strutturali, climatici, ecc…)  Aiuta a prendere decisioni, identifica i problemi e consente di valutare le alternative  Permette di razionalizzare le azioni ed il controllo delle contraddizioni e delle impossibilità non rilevabili in sede di ideazione ed attivazione  Consente di calcolare rischi, opportunità e soluzioni, identificare intasamenti, scarti di tempo a disposizione, scorciatoie  Aiuta a pensare in termini di fatti e sviluppa una approfondita conoscenza della realizzazione  Sviluppa la creatività  Abitua a lasciare il meno possibile al caso ed a stare all'erta  Aiuta a gestire gli accadimenti anziché subirli L’importanza della pianificazione 108
  • 109. © Lucio Argano – Project management culturale RUN TROUGHT RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI STRUTTURARE L’ARCHIVIO DI PROGETTO PROGRAMMAZIONE DEFINIRE IL LUOGO/SPAZIO/CONTENITORE DEFINIRE LA/E DATA/E ED IL PERIODO DEFINIRE L’EVENTUALE AMBITO IN CUI SI INSERISCE DEFINIRE LE SINERGIE E GLI INTERLOCUTORI PRINCIPALI ovvero: dove, quando, in che ambito, con chi La pianificazione 109
  • 110. © Lucio Argano – Project management culturale PIANO OPERATIVO 1. DEFINIRE L’ELENCO DELLE AZIONI/ATTIVITA' OPERATIVE 2. DEFINIRE I TEMPI E LA SCHEDULAZIONE DELLE ATTIVITA’ 3. DEFINIRE LE RISORSE UMANE E TECNICHE NECESSARIE ovvero: ciò che si deve fare, quando, come e con cosa deve essere fatto, chi fa che cosa PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO 1. DEFINIRE IL BUDGET 2. DEFINIRE IL PIANO DI TESORERIA ovvero: quanto costa, chi paga, come e quando LE AZIONI DI CONTROLLO La pianificazione 110
  • 111. © Lucio Argano – Project management culturale L’Archivio di progetto corrisponde alla localizzazione fisica ed alle procedure e modalità per la raccolta, conservazione, accesso, gestione ed elaborazioni dei dati, delle informazioni e dei materiali che riguardano il progetto. Esso coinvolge la responsabilità dell’intero Team di progetto. L’archivio di progetto Esempio di un archivio di progetto Versioni della stesura del progetto nelle diverse release Lista di tutti i soggetti coinvolti e loro recapiti ufficiali e non Documentazione artistica ed iconografica, di archivio Locandina ovvero elenco artistico, Immagini, video e fotografie libere da diritti, Planimetrie, bozzetti, disegni, esecutivi, Schede e rider di tipo tecnico-allestitivo, Contratti, accordi, corrispondenza, licenze e liberatorie, Preventivi, schemi di budget, Altro 111
  • 112. © Lucio Argano – Project management culturale La circolazione di informazioni 112
  • 113. © Lucio Argano – Project management culturale E’ l’elenco di ciò che risponde alle seguenti domande: Che cosa deve essere fatto? Perché deve essere fatto? vanno definiti: gli obiettivi, ovvero ciò che si intende ottenere; le specifiche, cioè come dovrà essere quella determinata attività o azione. Il piano operativo: elenco delle attività 113
  • 114. © Lucio Argano – Project management culturale Si intende la calendarizzazione dei tempi necessari per svolgere le singole attività ed azioni operative e risponde alle seguenti domande: Quando deve essere fatto? Quando dovrebbe essere finito? Qual’è il tempo più opportuno? Quando occorre? vanno definiti partendo dalla data e dal periodo in cui è previsto l’evento, a ritroso, direttamente su un calendario: 1. Quando deve essere svolta ogni azione (data inizio e fine) 2. Quanto tempo occorre per ogni azione (durata) 3. Quali sono le azioni “critiche” che determinano il “cammino critico” del progetto e qual è la sequenza delle stesse e le diverse interconessioni Il piano operativo: schedulazione 114
  • 115. © Lucio Argano – Project management culturale  Considerare tempi tecnici delle forniture e del rilascio di concessioni  Considerare per le lavorazioni tutti i possibili impedimenti (festività, “ponti”, possibili scioperi, giorni di riposo contrattuali, ritardi consegna materiali, ecc...)  Considerare quei tempi che vanno concordati con soggetti terzi e l’elemento “preavviso” per alcune lavorazioni  Considerare le capacità e le attitudini dei collaboratori e componenti del team nell’esecuzione dei loro compiti (tempismo, celerità, affidabilità, ecc...)  Considerare i tempi di quelle attività che sono determinanti per l'attivazione di altre azioni operative  Considerare la “scadenza” naturale di certe azioni o la loro “urgenza”  Considerare quali azioni possono svolgersi in modo parallelo ad altre  Prevedere su quelle azioni i cui tempi non sono disciplinati da accordi o su cui c’è incertezza dei “paracadute” di giorni in più Il piano operativo: schedulazione 115
  • 116. © Lucio Argano – Project management culturale Il piano operativo: schedulazione 116
  • 117. © Lucio Argano – Project management culturale Il Diagramma di Pert Il piano operativo: schedulazione 117
  • 118. © Lucio Argano – Project management culturale Per risorse si intende ciò che serve per completare ogni azione nei tempi prefissati e corrisponde alle seguenti domande: Chi lo deve fare? Con che cosa va fatto? Come dovrebbe essere fatto? Come lo si può fare meglio? Come lo si può fare in altro modo? Che cosa è disponibile? Chi dovrebbe coordinarlo e controllarlo? Chi altri riguarda e chi deve approvarlo? Quali sono le norme e le direttive che riguardano il caso? vanno definite: 1. Le risorse umane (artistiche, tecniche, organizzative, amministrative, di servizio) 2. Le risorse materiali (mezzi, strumenti, attrezzature) Il piano operativo: allocazione delle risorse 118
  • 119. © Lucio Argano – Project management culturale Le Risorse Umane  Quali figure necessarie per lo svolgimento delle diverse azioni  Come e dove reperirle  Come formalizzare il loro impiego (contratto) e tipologia del rapporto  Quali sono IN HOUSE e quali in OUTSOURCING  Quali limiti, livelli di responsabilità ed autonomia hanno nel loro mandato specifiche  capacità, professionalità ed affidabilità  determinata esperienza in specifici settori  caratteristiche specifiche riferibili al tipo di evento (ad esempio per gli attori requisiti genotipici)  disponibilità nei tempi previsti dalla schedulazione Il piano operativo: allocazione delle risorse 119
  • 120. © Lucio Argano – Project management culturale Le Risorse Tecniche  Tipologia dei materiali (mezzi, attrezzature, materiali, equipaggiamenti, dotazioni ) occorrenti  Quantità  Caratteristiche  Come e dove reperirle specifiche  qualità  affidabilità  aderenza ai criteri di sicurezza ed alle normative  cosa è incluso o escluso dalla fornitura Il piano operativo: allocazione delle risorse 120
  • 121. © Lucio Argano – Project management culturale make - fare all’interno: vede l’effettuazione interna di una lavorazione o di un certo prodotto e comporta l’analisi del carico di lavoro (workload), degli skill necessari e delle risorse disponibili; buy - acquistare: prevede la ricerca e selezione dei fornitori, valutando qualità e affidabilità; riuse - riutilizzare: impiegando mezzi e soluzioni già adottate; team - fare in partnership: attraverso accordi, alleanze,cooperazioni, coproduzioni, etc.; rent - affittare: si procede al noleggio; lease - leasing: si utilizza lo strumento della locazione finanziaria. Il piano operativo: allocazione delle risorse 121
  • 122. © Lucio Argano – Project management culturale All’interno del team di lavoro va stabilito il CHI FA COSA ed in tal senso uno strumento efficace è la matrice delle responsabilità Attività Sig. X Dir. artistico Sig. Y Resp. Progetto Sig. W Amministrat Sig. Q Ufficio Stampa Sig. K Direttore Tecnico Sig. Z Segreteria Programma R I I I I S Budget I R R I I Definizione spazio R S S Ricerca film I R I S Conferenza stampa A I R S Rendicontazione S R S La matrice delle responsabilità 122
  • 123. © Lucio Argano – Project management culturale Il piano economico finanziario BUDGET PIANO DI TESORERIA COSTI RICAVI FLUSSI DI CASSA IN USCITA FLUSSI DI CASSA IN ENTRATA 123
  • 124. © Lucio Argano – Project management culturale Il processo di budgeting COSTI RICAVI Planning delle risorse Stima dei costi Budget dei costi Controllo dei costi Stima dei ricavi Mix fund raising Budget dei ricavi Controllo dei ricavi 124
  • 125. © Lucio Argano – Project management culturale Il budget va redatto secondo alcuni principi:  principio della chiarezza  principio dell’oculatezza  principio della prudenza  principio dell’operatività  principio del collegamento finanziario  principio della responsabilità Il processo di budgeting 125
  • 126. © Lucio Argano – Project management culturale Alcuni criteri di computo dei costi Alcuni criteri di stima dei costi  Costo unitario della risorsa moltiplicato per la quantità di utilizzo (su base temporale ora/giorno/mese oppure sulla sola quantità numero pezzi)  Oppure costo forfettario della risorsa (concordato a monte)  Costo della risorsa umana maggiorato degli oneri sociali a seconda della tipologia contrattuale conteggiati in %  Forniture con o senza prestazioni accessorie (cosa è incluso/escluso)  Paracadute e riserve di contingenza  Stima parametrica  Stima per analogia  Costi storici  Dimensione dei risultati  Proiezioni e simulazioni  Benchmarking dei costi  Date inizio/fine e durata La realizzabilità economico-finanziaria 126
  • 127. © Lucio Argano – Project management culturale COSTI (valore assoluto e percentuali)  Costi diretti di progetto (artistici, allestitivi, tecnici, logistici, organizzativi)  Costi di comunicazione e marketing  Costi di funzionamento e spese generali RICAVI (provenienza, valore assoluto e percentuali)  Finanziamenti pubblici (comunitario, locale, regionale, nazionale)  Finanziamenti privati (sponsorizzazioni, donazioni, servizi, erogazioni liberali)  Autofinanziamento ed entrate proprie (mezzi propri, attività commerciale, coproduzioni)  Finanziamenti sovranazionali Il processo di budgeting 127
  • 128. © Lucio Argano – Project management culturale COSTI Costi inerenti all’idea-progetto, artistici, di ideazione e contenuti - Compensi responsabili artistici, culturali, scientifici, ideatori, curatori - Consulenze e supporti alla progettazione - Compensi per direzione artistica e scientifica - Aiuti/Assistenti - Acquisto, noleggio, riproduzione di opere (arte, film, etc.) - Cachet e rimborsi formazioni artistiche e/o compensi artisti interpreti - Acquisto o noleggio di diritti - Oneri sociali (previdenza ed assistenza) inerenti - Oneri sociali/fiscali soggetti stranieri - Spese attività collaterali - Studi e ricerche, documentazione Costi tecnico-allestitivi - Compensi per progettazione tecnica, scenografica e degli allestimenti - Consulenze tecniche e collaudi - Realizzazione modellini e plastici - Sala prove - Costruzione o noleggio scenografie, attrezzeria, mobili, arredi - Costumi e make up - Incisione e registrazioni colonne sonore/effetti speciali audio - Traduzioni, stesure, duplicatura, noleggio testi e partiture - Noleggio strumenti musicali e accordature Lo schema di budgeting 128
  • 129. © Lucio Argano – Project management culturale - Noleggio attrezzature illuminotecniche, foniche, proiezioni, video - Noleggio apparecchiature speciali - Compensi team tecnico ed oneri sociali relativi - Pulizia e bonifica area - Allestimento strutture, arredo dell’area, dotazioni, coperture, ring luci, bagni - Segnalizzazione, transenne, recinzioni, barriere - Allacci idro-elettrici, energia, gruppi elettrogeni - Allacci telefonia, isdn e adsl volanti - Architettura e noleggio radio intercom - Strutture per gli sponsor - Megascreen - Facchinaggi e mezzi per spostamento/sollevamento - Allestimenti floreali - Liste tecnici ed attrezzeria minuta - Lavanderia, tintoria, stireria - Personale tecnico montaggio/smontaggio/serale - Impianti, dotazioni e staff sicurezza (antincendio, VVFF, sanitario) Costi logistici - Viaggi persone - Trasporti materiali - Imballo e custodie - Trasferimenti interni e da/per aeroporto o stazione - Spese di alloggio - Catering e ristorazione - Diarie ed indennità di trasferta - Runner - Movimento opere e film - Spedizioni e corriere città - Sopralluoghi Lo schema di budgeting 129
  • 130. © Lucio Argano – Project management culturale Costi organizzativi - Affitto location e/o diritti occupazione suolo pubblico - Tasse e spese rilascio autorizzazioni, licenze - Assicurazioni luoghi ed altri rischi - Compensi team di produzione e relativi oneri sociali - Servizi e personale di cassa - Personale di accoglienza ed hostess - Personale di controllo e sicurezza, servizio d’ordine, vigilanza non armata - Vigilanza armata - Realizzazione dei badge/passi team, ospiti ed autoveicoli - Pulizie, disinfestazioni - Provvigioni agenzia nazionale. ed internazionale - Diritti di autore ed oneri Siae - Acquisto frequenze radio intercom PPTT - Oneri ufficio produzione (totale o in quota parte) - Utenze (totale o in quota parte) - Noleggio macchine di ufficio - Postali (totale o in quota parte) - Organizzative - Fitto magazzini - Spese cancelleria, materiali di facile consumo (totale o in quota parte) - Spese notarili, certificazioni, amministrative (totale o in quota parte) - Consulenze (totale o in quota parte) - Spese di rappresentanza, omaggi, cadeau - Spese documentazione - Note spese - Spese e commissioni bancarie (totale o in quota parte) - Spese di manutenzione/ riparazione (totale o in quota parte) - Interessi passivi Lo schema di budgeting 130
  • 131. © Lucio Argano – Project management culturale Costi di comunicazione - Immagine - Costi di grafica ed impaginazione, correzione bozze - Deposito del marchio eventuale - Carta intestata, cartelle, etc. - Materiali pubblicitari stampa ed allestimento - Pubblicità esterna, - Pubblicità sulla stampa - Distribuzione, volantinaggi - Stampati, propaganda, - Pubblicità radiofonica e/o televisiva - Mailing list - Promozione diretta verso gruppi, scuole ed associazioni - Pubblicità speciale - Pubblicità in movimento - Edizioni, pubblicazioni - Sito internet - Corredo fotografico (diritti e prestazione) - Ufficio stampa, press kit, conferenza stampa - Spese di relazioni esterne - Merchandising e gadget - Fee agenzia - Altre forme di comunicazione Lo schema di budgeting 131
  • 132. © Lucio Argano – Project management culturale RICAVI Ricavi commerciali - Vendita evento a cachet - Vendita evento % incassi - Vendita biglietti/abbonamenti - Cessione e/o utilizzo diritti - Diritti di prevendita - Vendita/nolo spazi pubblicitari - Vendita merchandising - Rimborsi spese - Ricavi da servizi Finanziamenti pubblici - Stato - Regione - Provincia - Comune - Altre istituzioni nazionali ed internazionali Finanziamenti da privati - Sponsorizzazioni in cash - Sponsorizzazioni in merce e servizi - Erogazioni liberali, donazioni Lo schema di budgeting 132
  • 133. © Lucio Argano – Project management culturale Le azioni di controllo, previste durante la pianificazione, hanno lo scopo in corso d’opera di verificare il rispetto dei tempi, dei costi, delle specifiche e della qualità del progetto e risponde alle seguenti domande: Che cosa non funziona? Che cosa potrebbe andare storto? Quali difficoltà potrebbero insorgere? Che cosa ci preoccupa? Che cosa potremmo fare? vanno definiti:  L’identificazione dei punti di controllo  La misurazione degli scostamenti dei tempi  Le pietre miliari (milestones) e gli eventi d’interfaccia  Le verifiche periodiche (check up) del lavoro in essere  La misurazione degli scostamenti dei costi/ricavi ed il controllo budgettario Le azioni di controllo 133
  • 134. © Lucio Argano – Project management culturale Nella fase dell’attuazione vengono realizzate le diverse attività ed azioni, nei tempi prefissati e con l’impiego delle risorse individuate, sviluppando le necessarie azioni di controllo. Gli aspetti coinvolti (pianificati come azioni) sono riassumibili nelle seguenti macro aree: 1.ASPETTI ORGANIZZATIVI E PRODUTTIVI 2.ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI E COMMERCIALI 3.ASPETTI CONTRATTUALI ED ACCORDI 4.ASPETTI AMMINISTRATIVI 5.ASPETTI LOGISTICI 6.ASPETTI TECNICO-ALLESTITIVI 7.ASPETTI DELLA COMUNICAZIONE La fase di attuazione 134
  • 135. © Lucio Argano – Project management culturale E’ la fase in cui si procede alla chiusura del progetto ed alle rendicontazioni che permettono la liquidazione di contributi pubblici  RICONSEGNE MATERIALI  RIPRISTINO AREA/SPAZIO  SCIOGLIMENTO TEAM  CHIUSURE AMMINISTRATIVE  RACCOLTA MATERIALI E DOCUMENTAZIONE  RENDICONTAZIONI FINANZIAMENTI PUBBLICI E PRIVATI La fase di completamento 135
  • 136. © Lucio Argano – Project management culturale La valutazione è un passaggio importantissimo del ciclo di vita di un progetto culturale. Comprende: 1.Il processo di valutazione 2.I criteri, gli indicatori 3.Gli attori 4.I destinatari dei risultati La fase di valutazione 136
  • 137. © Lucio Argano – Project management culturale Con il committente/istituzioni/partner/team  Lo stato attuale del progetto  Gli obiettivi raggiunti rispetto a quelli dichiarati  I risultati prodotti rispetto a quelli attesi  I vantaggi ottenuti rispetto a quelli preventivati  Le problematiche createsi rispetto al procedere del progetto  Il ritorno di immagine, visibilità ed accreditamento  Il valore prodotto nel suo insieme  Le potenzialità e le opportunità generate dal progetto in prospettiva La valutazione 137
  • 138. © Lucio Argano – Project management culturale Con il committente/il team  I metodi utilizzati  Il rispetto del budget e del piano finanziario  Il fund raising (obiettivi, prospettive, strategie ed azioni, strumenti)  Il rispetto dei tempi  I problemi incontrati e le soluzioni adottate  Gli obiettivi strategici, organizzativi  Il marketing (obiettivi, prospettive, strategie ed azioni, strumenti)  La qualità organizzativa e del processo  Il lavoro del team La valutazione 138
  • 139. © Lucio Argano – Project management culturale Tra i valori da ascoltare… • Esperienze umane: relazioni e condivisioni • Creatività costante (capacità di immaginare e sviluppare soluzioni aderenti) • Antenne, istinto, ascolto, soglie di attenzione • Esperienza, in prima persona • Scenari e vision • Qualità e lentezza, organizzazione e fluidità • Equilibrio, mediazione, filtraggio ed elaborazione • Responsabilità, limiti, rischi e margini • Buon senso e alchimia • Curiosità, confronto e arricchimento • Elasticità, capacità di raccapezzarsi • Buon umore, tra accettazione e reattività • Percezione e timone (consapevolezza della navigazione) 139
  • 140. © Lucio Argano – Project management culturale Pessoa, 1902 […] – Chissà se due rette parallele non giungano a incontrarsi quando le perdiamo di vista? 140