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Il confronto a coppie
□ Le persone sono molto più abili nell’esprimere un giudizio relativo
  piuttosto che uno assoluto
□ La ridondanza dei giudizi permette la riduzione dell’errore di misura e
  produce una stima del livello di consistenza
□ La preferenza di un elemento rispetto ad un altro non è mai in senso
  assoluto, è sempre relativa (con riferimento all’elemento del livello
  superiore).
□ I pesi e le priorità sono derivati da un insieme di giudizi e non
  assegnati, misurati e non contati
□ In tempi recenti il procedimento del confronto a coppie è stato
  riconosciuto nell’ordinamento giuridico italiano. In particolare il Dpr
  21 dicembre 1999, n. 554, regolamento generale di attuazione della
  Legge 109/1994 e ss. mm. e ii., disciplina l’utilizzo del confronto a
  coppie nell’ambito di procedure multicriteri nell’ambito
  dell’aggiudicazione di lavori pubblici secondo il criterio dell’offerta
  economicamente più vantaggiosa (art. 91 e allegati A, B e C).
I confronti a coppie
□ Importanza
□ Preferenza
□ Probabilità
La scala
□ Deve permettere la rappresentazione
  di tutte le possibili differenze di giudizio
□ xi+1-xi=1
□ Il decisore deve apprezzare tutte le
  gradazioni della scala
“THE MAGIC NUMBER SEVEN PLUS OR
           MINUS TWO”
La scala di Saaty
INTENSITA’ DI     DEFINIZIONE                    SPIEGAZIONE
 IMPORTANZA
     aij
       1            UGUALE         LE DUE ATTIVITA’ CONTRIBUISCONO ALLA
                  IMPORTANZA       STESSA MISURA
       3          PREVALENZA       L’ESPERIENZA ED IL GIUDIZIO
                    DEBOLE         FAVORISCONO LEGGERMENTE L’ATTIVITA’ i

       5          PREVALENZA       L’ESPERIENZA ED IL GIUDIZIO
                    FORTE          FAVORISCONO CHIARAMENTE
                                   L’ATTIVITA’ i
       7          PREVALENZA       LA PREVALENZA DELL’ATTIVITA’ i E’
                  DIMOSTRATA       DIMOSTRATA IN PRATICA
       9          PREVALENZA       LA PREVALENZA DELL’ATTIVITA’ i E’
                   ASSOLUTA        DIMOSTRATA CON IL MASSIMO POSSIBILE
                                   LIVELLO DI CERTEZZA
   2, 4, 6, 8   VALORI INTERMEDI   DA UTILIZZARE SE COMPATIBILI CON LA
                                   CAPACITA’ DI DISCRIMINAZIONE
Matrice dei confronti a coppie

PER OGNI NODO
DELLA GERARCHIA
AVENTE DEI FIGLI



   a11   a        ...   a    
             12           1n    Matrice dei confronti a
   a21   a        ...   a 2n    coppie per un livello
A           22
    ...   ...      ...   ...     dell’albero contenente n
                             
  
   an1   a   n2
                   ...   ann 
                                  elementi
L’inconsistenza dei giudizi
□ L’AHP permette l’inconsistenza dei
  giudizi e ne fornisce la misura per ogni
  set
□ Una consistenza maggiore uguale al
  90% è considerata accettabile
□ Una consistenza paria zero è indice di
  giudizi random
Cause di inconsistenza
□ Errori nell’inserimento dei dati
□ Carenza di informazioni
□ Mancanza di concentrazione
□ Reale inconsistenza
□ Struttura del modello inadeguata
□ Una bassa inconsistenza è condizione
  necessaria, ma non sufficiente, per
  ottenere una “buona decisione”.
Il metodo Delphi
□ Sviluppato a partire dagli anni 50
□ Processo di comunicazione strutturato
□ Progettato per raggiungere il massimo
  grado di convergenza delle opinioni di un
  gruppo di esperti
□ Elementi:
  □   panel
  □   sistema di comunicazione
  □   amministratori
  □   informazione
Intransitività delle preferenze
            collettive

INDIVIDUI       PREFERENZE

   1        X          Y     Z
   2        Z          X     Y
   3        Y          Z     X


            XPY PZPX
AHP – Principali assiomi
□ Assioma della reciprocità
□ Assioma dell’omogeneità
□ Il giudizio su (o le priorità di) elementi
  presenti in un livello della gerarchia
  non dipendono dagli elementi dei
  livelli sottostanti
Pesi locali e pesi globali
□ I pesi locali sono le priorità interne ad
  un gruppo (importanza relativa
  all’elemento sovraordinato)
□ I pesi globali denotano l’importanza
  dei singoli elementi rispetto al goal
Matrice dei confronti a coppie

PER OGNI NODO
DELLA GERARCHIA
AVENTE DEI FIGLI



   a11   a        ...   a    
             12           1n    Matrice dei confronti a
   a21   a        ...   a 2n    coppie per un livello
A           22
    ...   ...      ...   ...     dell’albero contenente n
                             
                                elementi
   an1   a   n2
                   ...   ann 
Wi,j = GIUDIZIO ASSEGNATO
        w
aij    i
                     DAL DECISORE AL
        w   j        CRITERIO i,j
1   2      …         n
     a11         a12    ...   a1n 
                                      1 w1/w1 w1/w2      … w1/wn
    a            a22    ...   a2 n 
A   21                                2 w2/w1 w2/w2      … w2/wn
       ...         ...   ...    ... 
                                   
                                      … …      …         …        …
     an 1        an 2   ...   ann 
                                        n wn/w1 wn/w2      … wn/wn

a ii  1            i  1,..., n                      SOLO

a  1               i , j  1,..., n    ij           n n  1 
 ij        a ji
                                                           2
a ij  0            i , j  1,..., n
                                                       GIUDIZI
Determinazione dei pesi locali

Come determinare il peso di ciascun elemento
all’interno della propria classe di appartenenza?

W = [w1, w2,…, wn] è il vettore dei pesi locali


a11w1  a12w2  ...  a1n wn  nw1
a w  a w  ...  a w  nw                Forma matriciale
 21 1 22 2               2n n      2

...                                       Aw=nw
an1w1  an 2 w2  ...  ann wn  nwn

                                        Per def. n è autovalore
                                        di A e w è autovettore
Consistenza della matrice
□ La relazione Aw=nw è valida solo se A
  è consistente.
□ Una matrice è consistente se ( i,j,k):
   aij=1/aji
   aij=aikakj
Obbligando gli esperti ad essere
 perfettamente coerenti nei giudizi li
 costringeremmo implicitamente (e
 indebitamente) a rispettare quel
 principio di transitività della preferenza
 e dell’indifferenza che non dovrebbe
 mai essere imposto a priori (Armstrong
 1939, Luce 1956, Vincke 1981)
Matrice inconsistente
□ Se la matrice non è consistente il
  problema di ricavare w imponendo
  aij=wi/wj potrebbe essere irresolubile
□ Ipotizziamo che gli aijwi/wj
□ Moltiplicando la matrice A per il
  vettore w otterremmo una serie di
  valori statistici “dispersi” attorno a w
□ Possiamo assumere che la matrice A
  sia una “perturbazione” di quella
  consistente Ac
Metodo dell’autovalore
□ Approccio originale di Saaty
□ Piccole perturbazioni di aij dal
  rapporto perfetto wi/wj portano a
  piccole perturbazioni dell’autovalore
  della matrice dei confronti a coppie A
  attorno all’autovalore della matrice
  consistente Ac
Teorema di Frobenius-Perron
Data una matrice A quadrata, non
 negativa e irriducibile esiste un
 autovalore max reale positivo e radice
 semplice del polinomio caratteristico
 di A tale che max è maggiore di tutti gli
 altri autovalori e l’autovettore ad esso
 associato è unico (a meno di una
 costante) ed ha tutte le componenti
 positive
Matrice irriducibile
□ Non è possibile, scambiando alcune righe
  con le rispettive colonne, ottenere una
  matrice triangolare a blocchi.
□ Una matrice positiva è irriducibile
□ Una matrice con aij≠0  i,j è irriducibile

                                           A11   A12 
           a11    a12    ...   a1n      
                                           0         
                                               A22 
                                                      
          a       a22    ...   a2 n 
      A   21
             ...    ...   ...    ... 
                                        A 11    0 
          
           an 1   an 2   ...   ann    
                                         A            
                                                  A 22 
                                          21          
In caso di perfetta consistenza, la
  matrice A possiede un solo autovalore
  non nullo il cui valore è uguale
  all’ordine n della matrice (in realtà la
  matrice possiede anche n-1 autovalori
  nulli a cui corrispondono altrettanti
  autovettori nulli).
Teorema 1
□ Una matrice quadrata di rango 1, cioè
  tale che ogni sua riga sia ottenibile
  come combinazione lineare delle
  altre, possiede un solo autovalore
  diverso da zero (tutti gli altri sono nulli)

Quando è perfettamente consistente la matrice A ha
   rango 1
Teorema 2
□ La somma degli autovalori di una
  matrice quadrata è uguale alla sua
  traccia, cioè alla somma della sua
  diagonale principale


Quindi, se A è perfettamente consistente max =n
Matrici non perfettamente
              consistenti
□ In caso di matrice non perfettamente
  consistente:
   Aw= maxw
   max n (max n)
   i 0 per i=1,…,n-1
□ La stima dei pesi può essere fatta
  normalizzando l’autovettore corrispondente
  al più grande autovalore della matrice A
Indice di (In)Consistenza


             max  n
      CI 
               n 1
Random Index
□ Il metodo AHP prevede che il CI sia confrontato
  con il RI (Random Index), calcolato effettuando la
  media di CI di numerose matrici reciproche dello
  stesso ordine, i cui coefficienti vengono generati in
  modo random da un computer
□ Quando il valore di CI della matrice in esame
  supera una soglia posta uguale al 10% del valore
  del RI, la deviazione dalla condizione di consistenza
  perfetta viene giudicata inaccettabile
□ E’ necessario che l’esperto (o gli esperti) modifichi
  totalmente o in parte le stime di aij
Rapporto di Consistenza
□ I RI sono tabulati
N. alternative    1   2    3      4      5      6      7      8      9     10

     RI           0   0   0,58   0,90   1,12   1,24   1,32   1,41   1,45   1,49




□ Il rapporto di consistenza è CR= CI/RI
□ CR<0,1

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  • 1. Il confronto a coppie □ Le persone sono molto più abili nell’esprimere un giudizio relativo piuttosto che uno assoluto □ La ridondanza dei giudizi permette la riduzione dell’errore di misura e produce una stima del livello di consistenza □ La preferenza di un elemento rispetto ad un altro non è mai in senso assoluto, è sempre relativa (con riferimento all’elemento del livello superiore). □ I pesi e le priorità sono derivati da un insieme di giudizi e non assegnati, misurati e non contati □ In tempi recenti il procedimento del confronto a coppie è stato riconosciuto nell’ordinamento giuridico italiano. In particolare il Dpr 21 dicembre 1999, n. 554, regolamento generale di attuazione della Legge 109/1994 e ss. mm. e ii., disciplina l’utilizzo del confronto a coppie nell’ambito di procedure multicriteri nell’ambito dell’aggiudicazione di lavori pubblici secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (art. 91 e allegati A, B e C).
  • 2. I confronti a coppie □ Importanza □ Preferenza □ Probabilità
  • 3. La scala □ Deve permettere la rappresentazione di tutte le possibili differenze di giudizio □ xi+1-xi=1 □ Il decisore deve apprezzare tutte le gradazioni della scala
  • 4. “THE MAGIC NUMBER SEVEN PLUS OR MINUS TWO”
  • 5. La scala di Saaty INTENSITA’ DI DEFINIZIONE SPIEGAZIONE IMPORTANZA aij 1 UGUALE LE DUE ATTIVITA’ CONTRIBUISCONO ALLA IMPORTANZA STESSA MISURA 3 PREVALENZA L’ESPERIENZA ED IL GIUDIZIO DEBOLE FAVORISCONO LEGGERMENTE L’ATTIVITA’ i 5 PREVALENZA L’ESPERIENZA ED IL GIUDIZIO FORTE FAVORISCONO CHIARAMENTE L’ATTIVITA’ i 7 PREVALENZA LA PREVALENZA DELL’ATTIVITA’ i E’ DIMOSTRATA DIMOSTRATA IN PRATICA 9 PREVALENZA LA PREVALENZA DELL’ATTIVITA’ i E’ ASSOLUTA DIMOSTRATA CON IL MASSIMO POSSIBILE LIVELLO DI CERTEZZA 2, 4, 6, 8 VALORI INTERMEDI DA UTILIZZARE SE COMPATIBILI CON LA CAPACITA’ DI DISCRIMINAZIONE
  • 6. Matrice dei confronti a coppie PER OGNI NODO DELLA GERARCHIA AVENTE DEI FIGLI  a11 a ... a   12 1n  Matrice dei confronti a  a21 a ... a 2n  coppie per un livello A 22 ... ... ... ...  dell’albero contenente n     an1 a n2 ... ann  elementi
  • 7. L’inconsistenza dei giudizi □ L’AHP permette l’inconsistenza dei giudizi e ne fornisce la misura per ogni set □ Una consistenza maggiore uguale al 90% è considerata accettabile □ Una consistenza paria zero è indice di giudizi random
  • 8. Cause di inconsistenza □ Errori nell’inserimento dei dati □ Carenza di informazioni □ Mancanza di concentrazione □ Reale inconsistenza □ Struttura del modello inadeguata
  • 9. □ Una bassa inconsistenza è condizione necessaria, ma non sufficiente, per ottenere una “buona decisione”.
  • 10. Il metodo Delphi □ Sviluppato a partire dagli anni 50 □ Processo di comunicazione strutturato □ Progettato per raggiungere il massimo grado di convergenza delle opinioni di un gruppo di esperti □ Elementi: □ panel □ sistema di comunicazione □ amministratori □ informazione
  • 11. Intransitività delle preferenze collettive INDIVIDUI PREFERENZE 1 X Y Z 2 Z X Y 3 Y Z X XPY PZPX
  • 12. AHP – Principali assiomi □ Assioma della reciprocità □ Assioma dell’omogeneità □ Il giudizio su (o le priorità di) elementi presenti in un livello della gerarchia non dipendono dagli elementi dei livelli sottostanti
  • 13. Pesi locali e pesi globali □ I pesi locali sono le priorità interne ad un gruppo (importanza relativa all’elemento sovraordinato) □ I pesi globali denotano l’importanza dei singoli elementi rispetto al goal
  • 14. Matrice dei confronti a coppie PER OGNI NODO DELLA GERARCHIA AVENTE DEI FIGLI  a11 a ... a   12 1n  Matrice dei confronti a  a21 a ... a 2n  coppie per un livello A 22 ... ... ... ...  dell’albero contenente n     elementi  an1 a n2 ... ann 
  • 15. Wi,j = GIUDIZIO ASSEGNATO w aij  i DAL DECISORE AL w j CRITERIO i,j
  • 16. 1 2 … n  a11 a12 ... a1n    1 w1/w1 w1/w2 … w1/wn a a22 ... a2 n  A   21 2 w2/w1 w2/w2 … w2/wn ... ... ... ...      … … … … …  an 1 an 2 ... ann  n wn/w1 wn/w2 … wn/wn a ii  1 i  1,..., n SOLO a  1 i , j  1,..., n ij n n  1  ij a ji 2 a ij  0 i , j  1,..., n GIUDIZI
  • 17. Determinazione dei pesi locali Come determinare il peso di ciascun elemento all’interno della propria classe di appartenenza? W = [w1, w2,…, wn] è il vettore dei pesi locali a11w1  a12w2  ...  a1n wn  nw1 a w  a w  ...  a w  nw Forma matriciale  21 1 22 2 2n n 2  ... Aw=nw an1w1  an 2 w2  ...  ann wn  nwn  Per def. n è autovalore di A e w è autovettore
  • 18. Consistenza della matrice □ La relazione Aw=nw è valida solo se A è consistente. □ Una matrice è consistente se ( i,j,k):  aij=1/aji  aij=aikakj
  • 19. Obbligando gli esperti ad essere perfettamente coerenti nei giudizi li costringeremmo implicitamente (e indebitamente) a rispettare quel principio di transitività della preferenza e dell’indifferenza che non dovrebbe mai essere imposto a priori (Armstrong 1939, Luce 1956, Vincke 1981)
  • 20. Matrice inconsistente □ Se la matrice non è consistente il problema di ricavare w imponendo aij=wi/wj potrebbe essere irresolubile □ Ipotizziamo che gli aijwi/wj □ Moltiplicando la matrice A per il vettore w otterremmo una serie di valori statistici “dispersi” attorno a w □ Possiamo assumere che la matrice A sia una “perturbazione” di quella consistente Ac
  • 21. Metodo dell’autovalore □ Approccio originale di Saaty □ Piccole perturbazioni di aij dal rapporto perfetto wi/wj portano a piccole perturbazioni dell’autovalore della matrice dei confronti a coppie A attorno all’autovalore della matrice consistente Ac
  • 22. Teorema di Frobenius-Perron Data una matrice A quadrata, non negativa e irriducibile esiste un autovalore max reale positivo e radice semplice del polinomio caratteristico di A tale che max è maggiore di tutti gli altri autovalori e l’autovettore ad esso associato è unico (a meno di una costante) ed ha tutte le componenti positive
  • 23. Matrice irriducibile □ Non è possibile, scambiando alcune righe con le rispettive colonne, ottenere una matrice triangolare a blocchi. □ Una matrice positiva è irriducibile □ Una matrice con aij≠0  i,j è irriducibile  A11 A12   a11 a12 ... a1n    0     A22   a a22 ... a2 n  A   21 ... ... ... ...     A 11 0    an 1 an 2 ... ann   A  A 22   21 
  • 24. In caso di perfetta consistenza, la matrice A possiede un solo autovalore non nullo il cui valore è uguale all’ordine n della matrice (in realtà la matrice possiede anche n-1 autovalori nulli a cui corrispondono altrettanti autovettori nulli).
  • 25. Teorema 1 □ Una matrice quadrata di rango 1, cioè tale che ogni sua riga sia ottenibile come combinazione lineare delle altre, possiede un solo autovalore diverso da zero (tutti gli altri sono nulli) Quando è perfettamente consistente la matrice A ha rango 1
  • 26. Teorema 2 □ La somma degli autovalori di una matrice quadrata è uguale alla sua traccia, cioè alla somma della sua diagonale principale Quindi, se A è perfettamente consistente max =n
  • 27. Matrici non perfettamente consistenti □ In caso di matrice non perfettamente consistente:  Aw= maxw  max n (max n)  i 0 per i=1,…,n-1 □ La stima dei pesi può essere fatta normalizzando l’autovettore corrispondente al più grande autovalore della matrice A
  • 28. Indice di (In)Consistenza max  n CI  n 1
  • 29. Random Index □ Il metodo AHP prevede che il CI sia confrontato con il RI (Random Index), calcolato effettuando la media di CI di numerose matrici reciproche dello stesso ordine, i cui coefficienti vengono generati in modo random da un computer □ Quando il valore di CI della matrice in esame supera una soglia posta uguale al 10% del valore del RI, la deviazione dalla condizione di consistenza perfetta viene giudicata inaccettabile □ E’ necessario che l’esperto (o gli esperti) modifichi totalmente o in parte le stime di aij
  • 30. Rapporto di Consistenza □ I RI sono tabulati N. alternative 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 RI 0 0 0,58 0,90 1,12 1,24 1,32 1,41 1,45 1,49 □ Il rapporto di consistenza è CR= CI/RI □ CR<0,1