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GENETICA E AMBIENTE
TESTO: GENETICA DEL
COMPORTAMENTO
AUTORI: R. PLOMIN G.E.McCLEARN
J.C.DeFRIES
P.McGUFFINSTUDENTESSE: CLAUDIA NIGRO 548890
MANUELA VIANELLO 548284
MICHELA MARTINI 529302
SARA MIRONE 548586
VALENTINA MORA 547993
Da sempre gli studi sui vari aspetti del comportamento condotti sui gemelli hanno
mostrato una sostanziale influenza genetica e di recente hanno cominciato a fornire
indizi riguardanti specifici geni che contribuiscono alla loro ereditabilità. Queste
caratteristiche del comportamento, inoltre, sono esempi di un importante principio
generale:
la genetica contribuisce a determinare non solo molti disturbi come l’autismo,
l’ADHD, o malattie come la corea di Huntington, ma riveste un ruolo importante nella
normale variabilità tra gli individui (es. altezza, peso). La stessa cosa, quindi, vale
anche per il comportamento: la genetica contribuisce alla normale variabilità nella
capacità cognitiva, nella personalità, nei risultati scolastici, nell’autostima e nell’uso
di droghe.
INTRODUZIONE
Di fondamentale importanza è il fatto che la ricerca genetica sul comportamento
non si limita alla semplice identificazione dell’esistenza di una componente
genetica, ma consente di porsi domande circa il modo in cui i geni influenzano il
comportamento.
La genetica infine tenta di tracciare un limite tra geni e ambiente giacché,
soprattutto per gli psicologi, è fondamentale capire quanto il comportamento degli
individui dipenda da predisposizioni genetiche e quanto dipenda dall’influenza
dell’ambiente.
LE LEGGI DI MENDEL
SULL’EREDITARIETA’La prima legge di Mendel sull’ereditarietà
Nel 1866 Mendel concluse che
•esistono due elementi di ereditarietà per ogni carattere in ogni essere vivente
ed essi si separano-segregano durante la riproduzione.
•La discendenza riceve uno dei due elementi da ognuno dei genitori.
•Uno di questi due elementi può dominare l’altro, in modo tale che un individuo
con un solo elemento DOMINANTE possa mostrare il carattere.
•Un elemento non dominante detto RECESSIVO si manifesta solo quando
entrambi gli elementi sono recessivi.
All’inizio del ‘900 alcuni scienziati riconobbero che la legge di Mendel è una
legge generale in quanto non vale solo per le piante di pisello da lui studiate, e
oggi:
gli “elementi” mendelliani sono noti come GENI, unità base dell’ereditarietà,
le forme alternative di un gene come ALLELI,
la combinazione di tutti gli alleli di un individuo costituisce il GENOTIPO,
l’insieme dei caratteri osservabili costituisce il FENOTIPO.
I geni
•Sono situati sui cromosomi in posizioni dette LOCI
•Nell’uomo esistono 23 coppie di cromosomi, quindi 46 cromosomi totali
•X Y: cromosomi SESSUALI( F: XX- M: XY), tutti gli altri sono detti AUTOSOMI
•Ciascun cromosoma è composto di due cromatidi, ciascuno dei quali è legato all’altro dal
CENTROMERO
•Il braccio corto del cromosoma sopra il centromero è chiamato p
•Il braccio lungo sotto il centromero è chiamato q
•Ogni cromosoma presenta caratteristici bandeggi quando viene colorato con specifiche
sostanze chimiche. Le bande sono utilizzate per distinguere i diversi cromosomi
•la POSIZIONE di un particolare gene viene indicata prendendo come punto di riferimento la
banda e la regione occupate sul cromosoma
•Ad eccezione delle cellule uovo e degli spermatozoi la maggior parte delle cellule che
costituiscono il corpo umano contiene due assetti completi di informazione genetica, uno di
derivazione materna e uno di origine paterna: DIPLOIDIA. I gameti femminili (oociti) e maschili
(spermatozoi) contengono invece un singolo assetto cromosomico, cioè sono cellule APLOIDI,
cosicché quando si fondono danno origine a una cellula diploide, lo zigote. Tutto ciò è possibile
grazie alla meiosi che è caratterizzata da due divisioni che riducono complessivamente il
numero dei cromosomi delle cellule sessuali a quello aploide e garantiscono la diversità
genetica dei gameti attraverso lo scambio di materiale genetico fra cromatidi di cromosomi
omologhi.
La teoria dell’ereditarietà di Mendel è in grado di spiegare due modelli di
trasmissione di alcune malattie genetiche:
Malattie autosomiche dominanti: sono causate da un solo allele dominante;
pertanto i genitori hanno il 50% di probabilità di avere figli sani e il 50% di
probabilità di avere figli malati.
Es. Corea di Huntington:
Genitori: Hh hh
Gameti: H h h h
Progenie: Hh Hh hh hh
50% HD 50% non
affetti
MALATTIE AUTOSOMICHE DOMINANTI E RECESSIVE
Malattie autosomiche recessive: sono causate da due alleli recessivi; pertanto i
figli hanno il 25% di probabilità di ereditare la malattia quando entrambi i genitori
sono portatori sani, il 50% di probabilità di essere portatori sani, il 50% di
probabilità di essere affetto se un genitore è portatore e l’altro affetto.
Es. FENILCHETONURIA
Genitori: Pp Pp
Gameti: P p P p
Progenie: PP Pp Pp pp
25%non
affetti
50%
portatori
25% affetti
LA SECONDA LEGGE DI MENDEL
Mendel inoltre comprese che alleli per due geni riassortiscono indipendentemente,
ossia l’ereditarietà di un gene non è influenzata da quella di un altro gene.
Tuttavia esistono delle eccezioni che si sono rivelate importanti giacché rendono
possibile mappare i geni sui cromosomi. Se l’ereditarietà di una particolare coppia
di geni viola la seconda legge di Mendel significa che essi tendono ad essere
ereditati assieme, fenomeno definito come CONCATENAZIONE.
All’opposto, durante la seconda fase della meiosi, si verifica la RICOMBINAZIONE,
fenomeno che i genetisti denominano CROSSING OVER, che consiste nello
scambio di materiale genetico tra due cromatidi localizzati su cromosomi
omologhi; tale fenomeno assicura che ci sia una “ricombinazione” tra cromosomi
omologhi in modo tale da garantire la diversità genetica. La probabilità di
ricombinazione tra due loci sullo stesso cromosoma è funzione della loro distanza.
Queste evidenze sono state usate per mappare i geni sui cromosomi. La distanza
tra due loci può essere stimata sulla base del numero di ricombinazioni che si
verificano ogni 100 gameti: centimorgan. Se due loci sono molto distanti tra loro
la ricombinazione li separerà come se si trovassero su cromosomi diversi.
L’identificazione della posizione di un gene su un particolare cromosoma
è possibile usando la tecnica del linkage. Tale analisi sfrutta le
eccezioni all’assortimento indipendente per identificare la posizione
cromosomica dei geni. L’identificazione di un gene malattia apre due
possibili prospettive:
1. È possibile identificare la variazione nel DNA responsabile della
malattia. La conoscenza della mutazione consente di effettuare un
test sulla regione del DNA che è direttamente associata alla malattia
negli individui ed è quindi molto più informativo rispetto al semplice
rischio calcolato sulla base delle leggi di Mendel. Il test sul DNA può
essere utilizzato per diagnosticare la malattia negli individui senza
informazioni riguardo ad altri membri della famiglia;
2. è inoltre possibile analizzare la proteina codificata dal gene per
comprendere come il gene agisce oltre che per sviluppare una terapia
adeguata.
LE MUTAZIONI
La genetica del comportamento si interroga sul motivo per cui le persone sono
diverse dal punto di vista comportamentale; per questo essa si focalizza sulle
differenze genetiche e ambientali che possono essere la causa delle differenze
osservate fra i diversi individui. Nuove differenze nel DNA si producono quando
errori chiamati mutazioni vengono compiuti nel processo di replicazione del
DNA. Queste mutazioni producono alleli diversi (polimorfismi) che se insorgono
nella produzione delle cellule uovo e degli spermatozoi sono trasmesse finché
non interviene la selezione naturale. Dato che l’evoluzione ha regolato il
programma genetico in maniera estremamente fine, la maggior parte delle
nuove mutazioni ha effetti deleteri. Tuttavia va sottolineato che ogni molte
mutazioni ne avverrà una che determinerà un miglior funzionamento del sistema.
Inoltre va ricordato che un gene può essere mutato in diverse posizioni e alcune
producono effetti diversi.
In conclusione le mutazioni sono la fonte della variabilità genetica. Circa
3.000.000 dei 3.000.000.000 di coppie di basi del nostro genoma differiscono da
un individuo all’altro.
Gran parte del successo della genetica molecolare deriva dalla disponibilità di
marcatori costituiti dai polimorfismi del DNA. Dal momento che milioni di
sequenze nucleotidiche sono polimorfiche, questi polimorfismi del DNA possono
essere usati in studi di linkage, come vedremo successivamente.
OLTRE LE LEGGI DI MENDEL:ALTRE
ECCEZIONI
I geni sul cromosoma X
Esistono molti disturbi provocati da geni presenti sul cromosoma X, come per es. il
daltonismo che è divenuto la prima malattia per la quale è stato identificato un
linkage con il cromosoma X. La particolarità delle malattie recessive legate al
cromosoma X è che colpiscono più i maschi delle femmine e sembra che saltino una
generazione.
Spiegazione: sia i figli maschi sia le figlie femmine ereditano un cromosoma X dalla
loro madre; le femmine ereditano l’unico cromosoma X del padre e i figli il
cromosoma Y paterno, quindi i maschi non possono ereditare un allele presente sul
cromosoma X del loro padre. Le figlie ereditano un allele legato all’X del padre, ma
non esprimono fenotipicamente un carattere recessivo a meno che non ricevano un
altro allele dello stesso tipo dal cromosoma X della madre.
Nel tempo gli scienziati hanno scoperto che diversi fenomeni genetici sembrano
non confermare le leggi di Mendel giacché esistono caratteri che non sono
ereditati in maniera semplice da una generazione all’altra.
Ccc
c ccC cC C: padre sano
cc: madre daltonica
CC c
C CCc Cc
CC: madre sana
c: padre daltonico
Esempio di trasmissione delle malattie recessive: il daltonismo
Figli maschi affetti; figlie portatrici sane, hanno il 50% di probabilità di generare
figli maschi affetti da daltonismo
Figli maschi sani; figlie portatrici sane, hanno il 50 % di probabilità di avere un
figlio maschio affetto da daltonismo
NUOVE MUTAZIONI
a) Il tipo più comune di eccezione alle leggi di Mendel è rappresentato dalle nuove
mutazioni del DNA che non sono presenti nelle cellule somatiche dei genitori giacché si
verificano durante la formazione delle loro cellule germinali (spermatozoi o cellule
uovo). Tuttavia va sottolineato che le nuove mutazioni verranno trasmesse secondo le
leggi di Mendel.
b) Inoltre le nuove mutazioni del DNA si verificano di frequente in cellule diverse da quelle
che producono gli spermatozoi e le cellule uovo e non vengono trasmesse alle
generazioni successive. Questo tipo di mutazioni è causa di molte forme di tumori.
•Aberrazioni cromosomiche: circa la metà di tutti gli oociti umani fertilizzati presenta
un’aberrazione cromosomica. La maggior parte di queste aberrazioni causa aborto spontaneo
precoce. Si tratta di errori incorsi durante la meiosi, come rotture cromosomiche che portano a
inversione, delezione, duplicazione e traslocazione. La più diffusa viene definita NON-
DISGIUNZIONE e da origine a cellule aneuploidi. L’ ANEUPLOIDIA rappresenta una condizione
anomala in cui uno oocita o uno spermatozoo presenta uno o più cromosomi in eccesso, oppure
manca di uno o più cromosomi.
Se la non-disgiunzione interessa alcune particolari coppie di cromosomi il feto può sopravvivere
ma con disturbi comportamentali e fisici (es. sdr di Down). Se l’aneuploidia coinvolge i
cromosomi sessuali provoca malattie quali la sdr di Turner o di Klinefelter. Le trisomie dei
cromosomi 13-15-18 riducono notevolmente le probabilità di sopravvivenza del feto, e gli
individui che eventualmente sopravvivono muoiono quasi sempre prima di compiere il primo
anno di vita. Le mono-trisomie a carico di altri cromosomi risultano invece sempre letali per il
feto.
Di recente sono state scoperte altre eccezioni alle leggi di Mendel:
•Aumento del numero di ripetizione delle triplette di DNA: sono state identificate
circa venti malattie associate a questo tipo di espansioni; tutte coinvolgono il
cervello e pertanto comportano problemi comportamentali (es. corea di
Huntington e sdr dell’X fragile).
•Anticipazione: l’espansione del numero di triplette ripetute è instabile e il numero
può aumentare da una generazione all’altra. I sintomi compaiono in età più
precoce e con maggiore gravità nelle generazioni successive (es. schizofrenia e
disturbo bipolare).
•Premutazione :i genitori che hanno ereditato cromosomi X con un numero
normale di ripetizioni in un determinato locus, possono produrre talvolta oociti e
spermatozoi con un numero espanso di ripetizioni. Questa condizione è instabile
e spesso porta ad espansioni molto maggiori nella generazione successiva che
causano ritardo mentale (es. sdr dell’X fragile).
•Imprinting genomico-gametico : si tratta dell’espressione differenziale di un gene
a seconda che esso sia stato ereditato dalla madre o dal padre (es. sdr di
Angelman e sdr di Prader-Willi).
I CARATTERI COMPLESSI
La maggior parte dei caratteri psicologici mostra modalità di trasmissione che
sono molto più complesse rispetto a quelle appena viste.
Schizofrenia: presenta familiarità e non una modalità di trasmissione
semplice come la corea di Huntington. Si può infatti parlare di rischio di
morbilità che rappresenta la probabilità di essere affetto da una determinata
malattia durante l’intero arco di vita. Questa stima viene cioè corretta in
funzione dell’età degli individui in modo da prendere in considerazione il fatto
che alcuni membri della famiglia non affetti potrebbero in realtà non aver
ancora superato il periodo di rischio di insorgenza della malattia. Il rischio di
insorgenza della schizofrenia aumenta con l’aumentare della parentela
genetica (implica l’ereditarietà), ma la modalità di trasmissione non è conforme
alle proporzioni delle leggi di Mendel.
Per descrivere la somiglianza fra individui di una stessa famiglia è necessario
effettuare un’analisi statistica dei caratteri quantitativi. Francis Galton ha
sviluppato una grandezza statistica che chiamò <<co-relazione>> che poi è
divenuta il <<coefficiente di correlazione>> <<correlazione di Pearson>> per
descrivere la somiglianza fra individui di una stessa famiglia.
Si scoprì così che quasi tutti i caratteri complessi compresi i caratteri
psicologici si trasmettono secondo l’ereditarietà quantitativa. In questi casi la
somiglianza tra parenti è proporzionale alla quantità di geni che essi
condividono.
Inoltre sembra che malattie complesse quali la schizofrenia o le
grandezze continue come la capacità cognitiva generale siano dovute
a più geni.
I caratteri complessi che sono influenzati da molti geni sono detti
poligenici e ciascuno dei geni che li condizionano è ereditato in
accordo con le leggi di Mendel. Ciò che va sottolineato è che i
complessi caratteri comportamentali che interessano gli psicologi
possono essere influenzati da dozzine o addirittura centinaia di geni.
Perciò non è sorprendente il fatto di trovare una variazione continua a
livello fenotipico anche se ciascun gene è ereditato in accordo con le
leggi di Mendel.
Genetica delGenetica del
comportamento:comportamento:
Si occupa di identificare e discernere i fattoriSi occupa di identificare e discernere i fattori
“genetici” e “ambientali” responsabili della“genetici” e “ambientali” responsabili della
variabilità fra gli individui attraverso:variabilità fra gli individui attraverso:
- Genetica Quantitativa: chiarisce quanto leGenetica Quantitativa: chiarisce quanto le
differenze individuali siano dovute a differenzedifferenze individuali siano dovute a differenze
genetiche e quanto a differenze ambientali.genetiche e quanto a differenze ambientali.
- Genetica Molecolare: individuazione dei geniGenetica Molecolare: individuazione dei geni
coinvolti nelle differenze individuali (variabilità).coinvolti nelle differenze individuali (variabilità).
Esperimenti di GeneticaEsperimenti di Genetica
Quantitativa:Quantitativa:
 Per studiare il comportamento animale:Per studiare il comportamento animale:
- studi di selezione- studi di selezione
- studi su linee consanguinee- studi su linee consanguinee
 Per studiare il comportamento umano:Per studiare il comportamento umano:
- studi sulle adozioni (ambiente di- studi sulle adozioni (ambiente di
crescita)crescita)
- studi sui gemelli (esperimenti di genetica)- studi sui gemelli (esperimenti di genetica)
Studi di selezione:Studi di selezione:
Sono esperimenti di laboratorio condotti selezionando per il comportamento, fornisconoSono esperimenti di laboratorio condotti selezionando per il comportamento, forniscono
la prova più evidente dell’influenza genetica sul comportamento stesso.la prova più evidente dell’influenza genetica sul comportamento stesso.
Un esempio è lo studio del “campo aperto” (DeFries, Gervais, Thomas, 1978), una scatolaUn esempio è lo studio del “campo aperto” (DeFries, Gervais, Thomas, 1978), una scatola
molto illuminata mediante cui si è cercato di misurare i livelli di attività dei topi,molto illuminata mediante cui si è cercato di misurare i livelli di attività dei topi,
attraverso accoppiamenti ripetuti appunto selezionati per il tipo di attività attuata dalattraverso accoppiamenti ripetuti appunto selezionati per il tipo di attività attuata dal
topo in esame (bassa o alta attività nel campo aperto).topo in esame (bassa o alta attività nel campo aperto).
Lo studio suggerisce cheLo studio suggerisce che molti sono i geni coinvolti nella variabilità dei trattimolti sono i geni coinvolti nella variabilità dei tratti
comportamentalicomportamentali, in quanto in seguito agli accoppiamenti “selezionati” secondo la, in quanto in seguito agli accoppiamenti “selezionati” secondo la
variabile “attività”, le due linee (a bassa e ad alta attività) si separano immediatamente evariabile “attività”, le due linee (a bassa e ad alta attività) si separano immediatamente e
la loro distanza cresce in modo esponenziale ad ogni generazione.la loro distanza cresce in modo esponenziale ad ogni generazione.
Se fosse stato responsabile un solo gene per l’attività in “campo aperto” le due linee siSe fosse stato responsabile un solo gene per l’attività in “campo aperto” le due linee si
sarebbero separate dopo poche generazioni e la loro distanza poi sarebbe statasarebbero separate dopo poche generazioni e la loro distanza poi sarebbe stata
costante.costante.
Studi su linee consanguinee:Studi su linee consanguinee:
Studi che confrontano linee consanguinee, in cui fratelli eStudi che confrontano linee consanguinee, in cui fratelli e
sorelle sono stati accoppiati per almeno 20 generazioni.sorelle sono stati accoppiati per almeno 20 generazioni.
È un test semplice e molto efficace per dimostrare la presenzaÈ un test semplice e molto efficace per dimostrare la presenza
di un’influenza genetica.di un’influenza genetica.
Infatti questi accoppiamenti fra consanguinei fanno si che gliInfatti questi accoppiamenti fra consanguinei fanno si che gli
appartenenti alla stessa linea siano cloni con lo stessoappartenenti alla stessa linea siano cloni con lo stesso
patrimonio genetico, e quindi ogni differenza fra loro nonpatrimonio genetico, e quindi ogni differenza fra loro non
potrà che essere dovuta all’ambiente e viceversa.potrà che essere dovuta all’ambiente e viceversa.
Sono state individuate molte differenze all’interno delle varieSono state individuate molte differenze all’interno delle varie
linee considerate, il che sottolinea l’importanzalinee considerate, il che sottolinea l’importanza
dell’ambiente di crescita pre- e post-natale, oltre che deidell’ambiente di crescita pre- e post-natale, oltre che dei
geni.geni.
Studi sulle adozioni:Studi sulle adozioni:
Sono la fonte più diretta per capire quali sono le fonti genetiche eSono la fonte più diretta per capire quali sono le fonti genetiche e
ambientali delle somiglianze fra i membri di una famiglia. Le A. creano:ambientali delle somiglianze fra i membri di una famiglia. Le A. creano:
- coppie di individui geneticamente uguali, ma adottati da famigliecoppie di individui geneticamente uguali, ma adottati da famiglie
diverse, per cui le loro somiglianze saranno dovute al contributodiverse, per cui le loro somiglianze saranno dovute al contributo
genetico;genetico;
- coppie di individui geneticamente diverse, ma adottati dalla stessacoppie di individui geneticamente diverse, ma adottati dalla stessa
famiglia, per cui le somiglianze saranno dovute al contributo dellofamiglia, per cui le somiglianze saranno dovute al contributo dello
stesso ambiente familiare.stesso ambiente familiare.
La maggior parte dei tratti psicologici (capacità cognitiva generale eLa maggior parte dei tratti psicologici (capacità cognitiva generale e
schizofrenia) analizzati in questi studi risultano subire l’influenza deischizofrenia) analizzati in questi studi risultano subire l’influenza dei
fattori genetici, vedi:fattori genetici, vedi:
- Loehlin nel 1989: ha dimostrato che i genitori genetici e i loro figli purLoehlin nel 1989: ha dimostrato che i genitori genetici e i loro figli pur
non avendo condiviso lo stesso ambiente familiare, si somigliano innon avendo condiviso lo stesso ambiente familiare, si somigliano in
modo significativo;modo significativo;
- Heston nel 1966: ha eliminato la convinzione che la Schizofrenia fosseHeston nel 1966: ha eliminato la convinzione che la Schizofrenia fosse
dovuta solo alle esperienze familiari precoci, dimostrando l’importanzadovuta solo alle esperienze familiari precoci, dimostrando l’importanza
dell’influenza genetica.dell’influenza genetica.
Le ultime ricerche genetiche dicono che per la maggiorLe ultime ricerche genetiche dicono che per la maggior
parte dei tratti psicologici la somiglianza tra parenti èparte dei tratti psicologici la somiglianza tra parenti è
dovuta più alla condivisione del patrimonio geneticodovuta più alla condivisione del patrimonio genetico
che dell’ambiente di crescita.che dell’ambiente di crescita.
Pare invece che se l’ambiente non contribuisce allePare invece che se l’ambiente non contribuisce alle
somiglianze fra i membri di una stessa famiglia,somiglianze fra i membri di una stessa famiglia,
potrebbe tuttavia elicitare delle differenze tra gli stessi:potrebbe tuttavia elicitare delle differenze tra gli stessi:
AMBIENTE NON CONDIVISOAMBIENTE NON CONDIVISO
Studi sui gemelli:Studi sui gemelli:
Altro metodo utile per separare le fonti, di origine genetica eAltro metodo utile per separare le fonti, di origine genetica e
ambientale, di somiglianza fra parenti.ambientale, di somiglianza fra parenti.
Qui il confronto avviene tra gemelli Identici (monozigoti, conQui il confronto avviene tra gemelli Identici (monozigoti, con
stesso patrimonio genetico) e gemelli Fraterni (dizigoti,stesso patrimonio genetico) e gemelli Fraterni (dizigoti,
condividono il 50% del patrimonio genetico).condividono il 50% del patrimonio genetico).
Se i fattori genetici sono importanti per un dato carattere, i G.Se i fattori genetici sono importanti per un dato carattere, i G.
I. saranno molto più simili dei G. F., ma è anche possibileI. saranno molto più simili dei G. F., ma è anche possibile
che la somiglianza fra i G. I. derivi dall’ambiente di crescita:che la somiglianza fra i G. I. derivi dall’ambiente di crescita:
IPOTESI DEGLI AMBIENTI EQUIVALENTI:IPOTESI DEGLI AMBIENTI EQUIVALENTI:
Le somiglianze causate dall’ambiente sono quasi le stesse per i G. I. e G.Le somiglianze causate dall’ambiente sono quasi le stesse per i G. I. e G.
F. allevati nella stessa famiglia (Bouchard, Propping, 1993)F. allevati nella stessa famiglia (Bouchard, Propping, 1993)
Qualche esempio:Qualche esempio:
 Studi sulla Schizofrenia:Studi sulla Schizofrenia:
- il G. F. di uno schizofrenico ha il 17% di probabilità- il G. F. di uno schizofrenico ha il 17% di probabilità
di sviluppare la malattia;di sviluppare la malattia;
- il G. I. di uno schizofrenico ha il 48% di probabilità di- il G. I. di uno schizofrenico ha il 48% di probabilità di
sviluppare la malattia.sviluppare la malattia.
 Studi sulla Capacità Cognitiva generale:Studi sulla Capacità Cognitiva generale:
- la correlazione fra G. F. è pari a .60;- la correlazione fra G. F. è pari a .60;
- la correlazione fra G. I. è pari a .85.- la correlazione fra G. I. è pari a .85.
……
La ricerca ha dimostrato che G. I. identici erroneamenteLa ricerca ha dimostrato che G. I. identici erroneamente
considerati G. F. dai genitori assumevano nonostanteconsiderati G. F. dai genitori assumevano nonostante
ciò comportamenti simili, o ancora G. I. considerati piùciò comportamenti simili, o ancora G. I. considerati più
individualmente di altri, non mostrano maggioriindividualmente di altri, non mostrano maggiori
differenze, inoltre i G. I. possono avere esperienzedifferenze, inoltre i G. I. possono avere esperienze
simili perché sono simili geneticamente, ossia alcunesimili perché sono simili geneticamente, ossia alcune
esperienze possono essere influenzate geneticamente.esperienze possono essere influenzate geneticamente.
……
Lo studio sui gemelli è un metodo valido perLo studio sui gemelli è un metodo valido per
analizzare le influenze genetiche sui caratterianalizzare le influenze genetiche sui caratteri
complessi e sulle malattie comportamentali.complessi e sulle malattie comportamentali.
Insieme agli studi sulle adozioni, gli studi suiInsieme agli studi sulle adozioni, gli studi sui
gemelli convergono alla conclusione chegemelli convergono alla conclusione che
l’influenza genetica sia importante per lal’influenza genetica sia importante per la
Psicologia.Psicologia.
Studi combinati:Studi combinati:
Dal 1980 per ottenere maggior potere statistico iDal 1980 per ottenere maggior potere statistico i
genetisti del comportamento hanno cominciatogenetisti del comportamento hanno cominciato
ad utilizzare metodi che combinano:ad utilizzare metodi che combinano:
- Studi sui gemelliStudi sui gemelli
- Studi sulle adozioniStudi sulle adozioni
- Studi sulle familiariStudi sulle familiari
Studi combinati sui gemelli:Studi combinati sui gemelli:
 Confronto fra G. e figli unici, per verificareConfronto fra G. e figli unici, per verificare
quanto i primi differiscano significativamente daiquanto i primi differiscano significativamente dai
secondi;secondi;
 Confronto fra G. F. e fratelli non gemelli, perConfronto fra G. F. e fratelli non gemelli, per
verificare quanto i primi siano fra loro più similiverificare quanto i primi siano fra loro più simili
dei secondi.dei secondi.
Studi combinati sulle adozioni:Studi combinati sulle adozioni: (Colorado(Colorado
Adoption Project, 1994)Adoption Project, 1994)
 Confronto fra parenti “genetici”, “ambientali” eConfronto fra parenti “genetici”, “ambientali” e
“genetici e ambientali”, per dimostrare quanto“genetici e ambientali”, per dimostrare quanto
l’influenza genetica sulla Capacità Cognitival’influenza genetica sulla Capacità Cognitiva
generale aumenti durante l’infanzia e lagenerale aumenti durante l’infanzia e la
fanciullezza.fanciullezza.
Studi combinati adozioni-gemelli:Studi combinati adozioni-gemelli:
(Bouchard et al., 1990; Pedersen et al., 1992)(Bouchard et al., 1990; Pedersen et al., 1992)
 Confronto fra G. adottati insieme e G. adottatiConfronto fra G. adottati insieme e G. adottati
separatamente, attraverso cui è stato dimostrato che iseparatamente, attraverso cui è stato dimostrato che i
G. I. allevati separatamente dalla prima infanzia,G. I. allevati separatamente dalla prima infanzia,
mostrano Capacità Cognitive generali più o meno similimostrano Capacità Cognitive generali più o meno simili
alle coppie di G. allevati insieme:alle coppie di G. allevati insieme:
Debole influenza dello stessoDebole influenza dello stesso
ambiente di crescita.ambiente di crescita.
Studi combinati sulle famiglie deiStudi combinati sulle famiglie dei
gemelli:gemelli:
 Emergono interessanti relazioni familiari quandoEmergono interessanti relazioni familiari quando
G. I. mettono al mondo i loro figli, infatti per es.G. I. mettono al mondo i loro figli, infatti per es.
i figli di G. I. maschi sono correlati con lo zio,i figli di G. I. maschi sono correlati con lo zio,
gemello del loro padre, come lo sono con ilgemello del loro padre, come lo sono con il
padre. È come se cugini di primo grado avesseropadre. È come se cugini di primo grado avessero
lo stesso padre.lo stesso padre.
Studi combinati su famiglieStudi combinati su famiglie
acquisite:acquisite: (date da divorzi e seconde nozze)(date da divorzi e seconde nozze)
 Confronto fra “mezzi fratelli” ( fratelli che condividonoConfronto fra “mezzi fratelli” ( fratelli che condividono
un solo genitore e quindi il 25% del patrimonioun solo genitore e quindi il 25% del patrimonio
genetico) e “fratelli pieni” (condividono entrambi igenetico) e “fratelli pieni” (condividono entrambi i
genitori e il 50% del patrimonio genetico);genitori e il 50% del patrimonio genetico);
 Confronto tra fratelli pieni della precedente famiglia eConfronto tra fratelli pieni della precedente famiglia e
fratelli pieni della nuova famiglia, per verificare lefratelli pieni della nuova famiglia, per verificare le
differenze tra famiglie acquisite e famiglie in cui non si èdifferenze tra famiglie acquisite e famiglie in cui non si è
mai verificato un divorzio.mai verificato un divorzio.
Ereditabilità:Ereditabilità:
Funzione statistica che quantifica laFunzione statistica che quantifica la
dimensione dell’effetto genetico, fautoredimensione dell’effetto genetico, fautore
della variabilità individuale, in una datadella variabilità individuale, in una data
popolazione, in un preciso periodo e perpopolazione, in un preciso periodo e per
uno specifico carattere.uno specifico carattere.
I geni non sono il destino, bensì rappresentano un fattoreI geni non sono il destino, bensì rappresentano un fattore
di rischio, ossia possono aumentare la probabilità che sidi rischio, ossia possono aumentare la probabilità che si
sviluppi una malattia, ma anche simultaneamente un fattoresviluppi una malattia, ma anche simultaneamente un fattore
di protezione in alcune circostanze;alcuni esempi:di protezione in alcune circostanze;alcuni esempi:
- Il gene che fa arrossire eccessivamente gli asiatici in seguitoIl gene che fa arrossire eccessivamente gli asiatici in seguito
ad assunzione di alcool, è lo stesso gene che li proteggead assunzione di alcool, è lo stesso gene che li protegge
dall’alcolismo;dall’alcolismo;
- Il gene che causa l’anemia falciforme allo stato omozigote,Il gene che causa l’anemia falciforme allo stato omozigote,
è lo stesso che protegge i portatori eterozigoti contro laè lo stesso che protegge i portatori eterozigoti contro la
malaria.malaria.
Molti caratteri complessi sono influenzati da geni multipli,Molti caratteri complessi sono influenzati da geni multipli,
ma ciò non significa che l’ambiente non sia importante, alma ciò non significa che l’ambiente non sia importante, al
contrariocontrario per tratti complessi l’influenza ambientale èper tratti complessi l’influenza ambientale è
importante tanto quanto quella genetica.importante tanto quanto quella genetica.
Il comportamento è influenzatoIl comportamento è influenzato
da:da:
 QTL (Locus per Carattere Quantitativo): geni multipliQTL (Locus per Carattere Quantitativo): geni multipli
che insieme possono influenzare lo stesso tratto, presiche insieme possono influenzare lo stesso tratto, presi
singolarmente invece hanno un effetto relativamentesingolarmente invece hanno un effetto relativamente
piccolo, costituiscono ognuno una delle singole partipiccolo, costituiscono ognuno una delle singole parti
necessarie per un funzionamento normale, come unnecessarie per un funzionamento normale, come un
automobile.automobile.
 FATTORI AMBIENTALIFATTORI AMBIENTALI
Genetica molecolare:Genetica molecolare:
Si occupa dell’identificazione dei QTL, di questi geni cheSi occupa dell’identificazione dei QTL, di questi geni che
in associazione possono influenzare un trattoin associazione possono influenzare un tratto
comportamentale e rendere così ragione dell’influenzacomportamentale e rendere così ragione dell’influenza
genetica sulla variabilità individuale, mediante 2genetica sulla variabilità individuale, mediante 2
strategie:strategie:
- Associazione AllelicaAssociazione Allelica
- LinkageLinkage
Associazione allelica:Associazione allelica:
Identificazioni di QTL paragonando le frequenze alleliche fraIdentificazioni di QTL paragonando le frequenze alleliche fra
individui con alti e bassi punteggi per un dato carattere.individui con alti e bassi punteggi per un dato carattere.
Essa ha il potere statistico di individuare i QTL con effettiEssa ha il potere statistico di individuare i QTL con effetti
di piccole dimensioni, più che altro essi sono state studiatedi piccole dimensioni, più che altro essi sono state studiate
con geni “candidati”, poiché l’A. A. con un caratterecon geni “candidati”, poiché l’A. A. con un carattere
quantitativo può essere individuata solo se il marcatore delquantitativo può essere individuata solo se il marcatore del
DNA è esso stesso il QTL o è molto vicino ad esso.DNA è esso stesso il QTL o è molto vicino ad esso.
Le A. A. cominciano ad essere riportate per la psicopatologia,Le A. A. cominciano ad essere riportate per la psicopatologia,
la personalità, le capacità cognitive e i disturbi cognitivi.la personalità, le capacità cognitive e i disturbi cognitivi.
L’A. A. è quindi uno strumento potente, ma non sistematico.L’A. A. è quindi uno strumento potente, ma non sistematico.
Linkage:Linkage:
Efficace per identificare i geni responsabili di malattieEfficace per identificare i geni responsabili di malattie
causate da singoli geni , esso utilizza alberi genealogicicausate da singoli geni , esso utilizza alberi genealogici
molto grandi nei quali può essere seguita lamolto grandi nei quali può essere seguita la
cotrasmissione di 1 allele di 1 marcatore genetico e dicotrasmissione di 1 allele di 1 marcatore genetico e di
una malattia.una malattia.
Il L. è un metodo sistematico, perché poche centinaia diIl L. è un metodo sistematico, perché poche centinaia di
marcatori di DNA possono essere usati per analizzare ilmarcatori di DNA possono essere usati per analizzare il
genoma, ma non potente.genoma, ma non potente.
Mutazioni indotte:Mutazioni indotte:
Una volta identificato il gene associato ad un trattoUna volta identificato il gene associato ad un tratto
comportamentale, si cerca di comprendere come esso influenzi ilcomportamentale, si cerca di comprendere come esso influenzi il
comportamento. Per fare questo sono stati selezionati centinaiacomportamento. Per fare questo sono stati selezionati centinaia
di mutanti comportamentali in organismi unicellulari, vermi,di mutanti comportamentali in organismi unicellulari, vermi,
moscerini della frutta, zebrafish (vertebrato) e topi. Questomoscerini della frutta, zebrafish (vertebrato) e topi. Questo
lavoro ha dimostrato quanto un comportamento normale sialavoro ha dimostrato quanto un comportamento normale sia
influenzato da più geni. Nonostante però una qualsiasiinfluenzato da più geni. Nonostante però una qualsiasi
mutazione in un singolo gene possa comprometteremutazione in un singolo gene possa compromettere
notevolmente il comportamento normale, il normale sviluppo ènotevolmente il comportamento normale, il normale sviluppo è
orchestrato da più geni che lavorano insieme.orchestrato da più geni che lavorano insieme.
Genomica funzionale:Genomica funzionale:
Settore della scienza il cui scopo è comprendereSettore della scienza il cui scopo è comprendere il funzionamento dei geniil funzionamento dei geni
associati ad un dato comportamento.associati ad un dato comportamento.
Poiché il cervello è il legame funzionale fra i geni e il comportamento,Poiché il cervello è il legame funzionale fra i geni e il comportamento,
interviene in tal senso anche la Neurogenetica, analisi genetica dellainterviene in tal senso anche la Neurogenetica, analisi genetica della
struttura e della funzione del cervello in relazione al comportamento,struttura e della funzione del cervello in relazione al comportamento,
analisi attuata mediante:analisi attuata mediante:
- Mutazioni spontaneeMutazioni spontanee
- Mutazioni indotte, chimicamente o mediante raggi XMutazioni indotte, chimicamente o mediante raggi X
- Mutagenesi mirateMutagenesi mirate
Obiettivo della Neurogenetica:Obiettivo della Neurogenetica:
Utilizzare i geni e il legame con il comportamento per comprendere laUtilizzare i geni e il legame con il comportamento per comprendere la
funzione del cervello.funzione del cervello.
Mutazioni indotte:Mutazioni indotte:
Mutazioni artificiali, indotte chimicamente o medianteMutazioni artificiali, indotte chimicamente o mediante
raggi X per identificare un più alto numero di geniraggi X per identificare un più alto numero di geni
associati al comportamento (obiettivo appunto dellaassociati al comportamento (obiettivo appunto della
Neurogenetica).Neurogenetica).
Oggetto di molti studi di Neurogenetica sono stati:Oggetto di molti studi di Neurogenetica sono stati:
- Ritmi CircadianiRitmi Circadiani
- Apprendimento e MemoriaApprendimento e Memoria
Ritmi Circadiani:Ritmi Circadiani:
Sistema modello per seguire l’effetto dei geni sul cervello eSistema modello per seguire l’effetto dei geni sul cervello e
quindi sul comportamento. Sono stati individuati moltiquindi sul comportamento. Sono stati individuati molti
genigeni clockclock che, la ricerca suggerisce, utilizzano alcuniche, la ricerca suggerisce, utilizzano alcuni
specifici neuroni per sincronizzare i potenziali d’azionespecifici neuroni per sincronizzare i potenziali d’azione
neuronali, che in definitiva regolano i cicli dell’attivitàneuronali, che in definitiva regolano i cicli dell’attività
giornaliera di sonno-veglia.giornaliera di sonno-veglia.
I R. C. hanno un’importante funzione comportamentale,I R. C. hanno un’importante funzione comportamentale,
in quanto non si deteriorano con l’età, rimanganoin quanto non si deteriorano con l’età, rimangano
precisi e durevoli nel tempo.precisi e durevoli nel tempo.
Apprendimento e Memoria:Apprendimento e Memoria:
Dozzine di mutazioni sono state utilizzate allo scopo di esaminareDozzine di mutazioni sono state utilizzate allo scopo di esaminare
minuziosamente i processi di A. e M..minuziosamente i processi di A. e M..
Infatti nel moscerino della frutta (Drosophila) sono stati identificati 24Infatti nel moscerino della frutta (Drosophila) sono stati identificati 24
geni che, quando mutati, impediscono l’A.geni che, quando mutati, impediscono l’A.
Nel modello di A. e M. di Dubnau e Tully (1998) tali mutazioni vengonoNel modello di A. e M. di Dubnau e Tully (1998) tali mutazioni vengono
ricapitolate in 5 distinte fasi temporali dall’A. alla M. a lungo termine:ricapitolate in 5 distinte fasi temporali dall’A. alla M. a lungo termine:
1.1. AcquisizioneAcquisizione
2.2. Memoria a Breve TermineMemoria a Breve Termine
3.3. Memoria a Medio TermineMemoria a Medio Termine
4.4. Memoria Anestesia-ResistenteMemoria Anestesia-Resistente
5.5. Memoria a Lungo Termine.Memoria a Lungo Termine.
Il consolidamento della M. avviene secondo 2 processi distinti:Il consolidamento della M. avviene secondo 2 processi distinti:
- Da M. a Medio Termine a M. Anestesia-ResistenteDa M. a Medio Termine a M. Anestesia-Resistente
- Da M. a Medio Termine a M. a Lungo TermineDa M. a Medio Termine a M. a Lungo Termine
……
A. e M. costituiscono un’intensa area di ricerca cheA. e M. costituiscono un’intensa area di ricerca che
si concentra in particolare, secondo gli studi disi concentra in particolare, secondo gli studi di
Neurogenetica, nell’Ippocampo, area del cervelloNeurogenetica, nell’Ippocampo, area del cervello
con un ruolo cruciale nei processi mnemonicicon un ruolo cruciale nei processi mnemonici
sulla base di studi relativi a danni cerebralisulla base di studi relativi a danni cerebrali
nell’uomo.nell’uomo.
Mutagenesi mirate:Mutagenesi mirate:
Importante strumento per la comprensione del funzionamento dei geni, processo diImportante strumento per la comprensione del funzionamento dei geni, processo di
modificazione di un gene allo scopo di alterarne la funzione. Esempi:modificazione di un gene allo scopo di alterarne la funzione. Esempi:
- Knock-Out:Knock-Out: distruzione completa di un gene;distruzione completa di un gene;
- Sotto/sovra Espressione di un gene:Sotto/sovra Espressione di un gene: alterazione nella regolazione del gene;alterazione nella regolazione del gene;
- DNA antisenso: previene la traduzione del DNA;DNA antisenso: previene la traduzione del DNA;
- DNA chip: monitoraggio simultaneo dell’espressione di migliaia di geni.DNA chip: monitoraggio simultaneo dell’espressione di migliaia di geni.
Le mutazioni hanno evidenziato la complessità dei sistemi cerebrali per A. e M., infattiLe mutazioni hanno evidenziato la complessità dei sistemi cerebrali per A. e M., infatti
nel topo e nella mosca, nessuno dei geni coinvolti in A. e M. sono specifici dei solinel topo e nella mosca, nessuno dei geni coinvolti in A. e M. sono specifici dei soli
processi di A..processi di A..
È più probabile che l’A. coinvolga una rete di sistemi cerebrali che interagiscono fra diÈ più probabile che l’A. coinvolga una rete di sistemi cerebrali che interagiscono fra di
loro.loro.
Limitazione a cui va incontro la tecnologia delle mutagenesi mirate è il fatto che ilLimitazione a cui va incontro la tecnologia delle mutagenesi mirate è il fatto che il
cervello è un sistema che fa del suo meglio per tentare di compensare la mancanzacervello è un sistema che fa del suo meglio per tentare di compensare la mancanza
di un gene che è parte essenziale del sistema stesso.di un gene che è parte essenziale del sistema stesso.
Le M. M. sono utilizzate oltre che dalla Neurogenetica, anche dalla Psicofarmacogenesi,Le M. M. sono utilizzate oltre che dalla Neurogenetica, anche dalla Psicofarmacogenesi,
studio delle variazioni indotte a carico del comportamento a seguito dellastudio delle variazioni indotte a carico del comportamento a seguito della
somministrazione di farmaci.somministrazione di farmaci.
I DISTURBI COGNITIVII DISTURBI COGNITIVI
Il DSM-IV definisce il RITARDO MENTALE in termini di funzionamento intellettivo
inferiore alla media, con insorgenza prima dei 18 anni di età e correlato a limitazioni
del funzionamento adattivo.
Quattro livelli di ritardo mentale:
-LIEVE:QI da 50 a 70;
-MODERATO:QI da 35 a 50;
-GRAVE:QI da 20 a 35;
-GRAVISSIMO:QI inferiore a 20.
•Circa l’85% degli individui affetti da ritardo mentale sono classificati come “lievemente
ritardati”;la maggior parte di questi individui può condurre una vita indipendente e
avere un lavoro.
•Gli individui moderatamente ritardati possiedono generalmente un buon livello di
autosufficienza e sono in grado di sostenere una semplice conversazione; vivono
spesso in comunità, in speciali residenze o con le loro famiglie.
•Gli individui affetti da forme gravi di ritardo mentale possono acquisire un certo grado
di autosufficienza e capire il linguaggio, ma hanno problemi nel parlare e richiedono
costante supervisione.
•Gli individui con ritardo mentale gravissimo possono intendere una comunicazione
semplice, ma di solito non sono in grado di parlare; generalmente vengono internati.
Ritardo mentale: genetica quantitativaRitardo mentale: genetica quantitativa
Sebbene ci si attenda che bassi punteggi di QI possano essere dovutiSebbene ci si attenda che bassi punteggi di QI possano essere dovuti
a fattori genetici, ciò non è sempre vero. Il ritardo mentale può essere causato da traumia fattori genetici, ciò non è sempre vero. Il ritardo mentale può essere causato da traumi
ambientali come problemi al momento della nascita, da deficienze nutrizionali o daambientali come problemi al momento della nascita, da deficienze nutrizionali o da
lesioni cerebrali.lesioni cerebrali.
 Uno studio condotto su fratelli suggerisce che sia il ritardo mentale GRAVE sia quelloUno studio condotto su fratelli suggerisce che sia il ritardo mentale GRAVE sia quello
MODERATO possano essere in larga misura dovuti a fattori non ereditabili. (Nichols,MODERATO possano essere in larga misura dovuti a fattori non ereditabili. (Nichols,
1984)1984)
0,5% di bambini bianchi su 17.000 mostrava R.M. grave e moderato.0,5% di bambini bianchi su 17.000 mostrava R.M. grave e moderato.
I fratelli di questi individui non erano ritardati; il loro QI andava da 85 a 125, con un valoreI fratelli di questi individui non erano ritardati; il loro QI andava da 85 a 125, con un valore
medio di 103.medio di 103.
 Di contro i fratelli di bambini lievemente ritardati (1,2% su 17.000) tendono ad avere unDi contro i fratelli di bambini lievemente ritardati (1,2% su 17.000) tendono ad avere un
punteggio di QI più basso rispetto alla media, con un valore medio di 85.punteggio di QI più basso rispetto alla media, con un valore medio di 85.
CONCLUSIONE: il ritardo mentale lieve mostra somiglianza familiare, al contrario diCONCLUSIONE: il ritardo mentale lieve mostra somiglianza familiare, al contrario di
quello grave e moderato. (Reed, 1965)quello grave e moderato. (Reed, 1965)
Se un genitore è lievemente ritardato, il rischio di R.M. nei figli è del 20%. Se entrambi iSe un genitore è lievemente ritardato, il rischio di R.M. nei figli è del 20%. Se entrambi i
genitori sono ritardati, il rischio è prossimo al 50%.genitori sono ritardati, il rischio è prossimo al 50%.
Sebbene il ritardo mentale lieve presenti ricorrenza familiare, questa potrebbe anche
essere dovuta a fattori ambientali piuttosto che genetici. Studi sul R.M. lieve condotti
sui gemelli e sui figli adottivi sono necessari per poter distinguere le influenze relative
della genetica e dell’ambiente.
•Lo studio più ampio analizzava, nella popolazione nera americana, 15 coppie di
gemelli monozigoti e 23 coppie di gemelli dizigoti, nelle quali almeno un individuo
della coppia presentava lieve ritardo mentale (pochi soggetti con QI < 70).
CONCLUSIONI:la concordanza fra i probandi era del 75% per i gemelli monozigoti e
del 46% per i gemelli dizigoti, suggerendo così una moderata influenza genetica.
(Nichols, 1984)
•Uno studio condotto su 3.000 coppie di gemelli di età infantile si concentrò su quei
soggetti che mostravano un punteggio di QI il cui valore ricadeva nel 5%più basso
della distribuzione generale dei punteggi; anche tale studio evidenziò che bassi valori
di QI erano ereditabili. (Eley, 1999)
Il ritardo mentale si manifesta contemporaneamente con problemi medici e problemi
comportamentali. 1/3 dei bambini con R.M. lieve manifesta problemi medici. Si
ipotizza che i fattori genetici siano responsabili sia dei problemi di natura medica che
del ritardo e che i bambini che manifestano sia R.M. sia problemi medici siano più
frequentemente figli di genitori con disturbi cognitivi.
Circa la metà dei bambini con lieve ritardo mentale manifesta anche problemi
comportamentali. Ancora non è noto se i problemi comportamentali siano una
conseguenza del R.M. o se esistano fattori genetici responsabili sia del ritardo
mentale sia dei problemi comportamentali.
Ritardo mentale:malattie causate da geni singoliRitardo mentale:malattie causate da geni singoli
•FENILCHETONURIA (PKU)
Ha una frequenza di circa 1 individuo ogni 10.000 nascite. Se non trattata essa
determina valori di QI spesso inferiori a 50. La PKU è una malattia recessiva
causata da un gene singolo che nel passato era responsabile di circa l’1% dei
casi di R.M. grave tra gli individui internati.
Mutazione del gene (PAH) che produce l’enzima fenilanina idrossilasi, portano
alla produzione di un enzima che non agisce correttamente, che non risulta cioè
in grado di degradare la fenilalanina. La fenilalanina viene assunta tramite il cibo,
soprattutto carni rosse, e, se non metabolizzata correttamente, si accumula e
danneggia lo sviluppo del cervello. La genetica molecolare della PKU non risulta
così semplice perchè nel gene PAH, che si trova sul cromosoma 12, sono state
identificate più di 100 mutazioni differenti. Quindi mutazioni diverse comportano
gradi di R.M. diverso e inducono effetti differenti sul prodotto genico e tale
variabilità rende più complessa la comprensione dei processi che conducono alla
malattia. Ciò rende difficoltosa anche la diagnosi mediante analisi del DNA,
poiché devono essere utilizzati marcatori del DNA che identifichino tutte le
mutazioni.
Sarà tramite un intervento ambientale - una dieta povera di fenilalanina- che si
potrà prevenire lo sviluppo del ritardo.
•SINDROME DELL’X FRAGILE
E’ la seconda causa di R.M. in ordine di importanza dopo la sindrome di Down ed è
la più comune forma ereditaria. Essa è due volte più frequente nei maschi rispetto
alle femmine: 1 ogni 1.250 individui nei maschi e 1 ogni 2.500 nelle femmine.
La maggior parte dei maschi affetti dalla sindrome dell’X fragile mostra R.M.
moderato; in molti casi sono solo lievemente ritardati e alcuni hanno un’intelligenza
normale. Solo circa la metà delle femmine con l’X fragile è affetta, poiché uno dei
due cromosomi X delle femmine viene inattivato.
Sintomi presenti in individui maschi affetti: il valore di QI decresce dopo l’infanzia;
¾ mostrano orecchie a sventola, il viso allungato caratterizzato da una mandibola
prominente e, dopo l’adolescenza, i testicoli ingrossati.
Inoltre manifestano un insolito modo di parlare, scarsa tendenza a incrociare lo
sguardo con gli altri e tendenza ad agitare le mani. I disturbi del linguaggio vanno
dall’assenza totale della capacità di parlare a lievi difficoltà di comunicazione. Si
osserva un tipo di parlata detta cluttering caratterizzata dall’essere veloce,
occasionalmente falsata e ripetitiva e anche da discorsi disorganizzati. La capacità
spaziale tende ad essere ancora più compromessa delle capacità verbali. La
capacità di comprensione del linguaggio è spesso migliore della capacità
d’espressione e superiore all’atteso sulla base del punteggio di QI. Spesso i
genitori riferiscono di iperattività, impulsività e disattenzione.
Fino all’identificazione del gene che causa l’X fragile avvenuta nel 1991, la sua
ereditarietà era sconcertante. Essa non si conformava a una modalità di trasmissione
semplice legata al cromosoma X, poiché il rischio aumentava di generazione in
generazione. La sindrome dell’X fragile è causata dall’espansione di una ripetizione di
triplette (CGG) sul cromosoma X.
Genitori che ereditano cromosomi X con un numero di ripetizione nella norma (da 6 a
54) possono produrre oociti o spermatozoi con un’espansione nel numero delle
ripetizioni (fino a 200). Tale espansione è chiamata premutazione, e di per sé non
causa ritardo nella progenie, ma risulta essere instabile e spesso porta ad espansioni
molto più rilevanti (più di 200 ripetizioni) nelle generazioni successive, soprattutto
quando il cromosoma X premutato è ereditato per via materna. Il rischio che una
premutazione si espanda e diventi mutazione completa aumenta nell’arco di quattro
generazioni dal 5 al 50%, sebbene non sia ancora possibile predire quando una
premutazione evolverà a mutazione completa.
•SINDROME DI RETT
Causa più comune di R.M. nelle femmine, dopo la sindrome di Down:1 individuo
affetto ogni 10.000. Pochi effetti durante l’infanzia; ma dall’età di 5 anni le bambine
sono incapaci di reggersi in posizione eretta, di parlare o di usare le mani.
Il gene è stato mappato sul braccio lungo del cromosoma X e le mutazioni nel gene
MECP2 sono responsabili di circa 1/3 dei casi.
I maschi con mutazioni in MECP2 solitamente muoiono prima o poco dopo la nascita.
MECP2 è un gene coinvolto nel processo di metilazione che silenzia altri geni durante
lo sviluppo.
Altre malattie causate da geni singoliAltre malattie causate da geni singoli
Molte altre malattie causate da geni singoli, che hanno un effetto primario diverso dal ritardoMolte altre malattie causate da geni singoli, che hanno un effetto primario diverso dal ritardo
mentale, mostrano comunque effetti sul QI.mentale, mostrano comunque effetti sul QI.
 DISTROFIA MUSCOLARE DI DUCHENNEDISTROFIA MUSCOLARE DI DUCHENNE
EE’ legata al cromosoma X ed è una malattia recessiva che si manifesta con una’ legata al cromosoma X ed è una malattia recessiva che si manifesta con una
frequenza di 1 ogni 3.500 individui maschi. E’ una malattia neuromuscolare che, afrequenza di 1 ogni 3.500 individui maschi. E’ una malattia neuromuscolare che, a
cominciare dall’infanzia, causa la progressiva perdita del tessuto muscolare.cominciare dall’infanzia, causa la progressiva perdita del tessuto muscolare.
Solitamente porta al decesso entro il ventesimo anno di età a causa di insufficienzaSolitamente porta al decesso entro il ventesimo anno di età a causa di insufficienza
respiratoria o cardiaca.respiratoria o cardiaca.
Il punteggio di QI medio dei maschi affetti è 85. Le capacità verbali sono menomateIl punteggio di QI medio dei maschi affetti è 85. Le capacità verbali sono menomate
più severamente delle capacità non verbali, sebbene gli effetti sulle capacitàpiù severamente delle capacità non verbali, sebbene gli effetti sulle capacità
cognitive siano altamente variabili.cognitive siano altamente variabili.
Non è noto il modo con il quale il prodotto genico (distrofina) influenza la funzioneNon è noto il modo con il quale il prodotto genico (distrofina) influenza la funzione
cognitiva, ma è noto che la proteina è presente tanto nel cervello quanto nel tessutocognitiva, ma è noto che la proteina è presente tanto nel cervello quanto nel tessuto
muscolare. Il gene DMD è talmente grande che impiega ore per venir trascritto.muscolare. Il gene DMD è talmente grande che impiega ore per venir trascritto.
Dozzine di differenti mutazioni nel gene DMD sono state identificate e, in almenoDozzine di differenti mutazioni nel gene DMD sono state identificate e, in almeno
1/3 dei casi, si tratta di neo-mutazioni.1/3 dei casi, si tratta di neo-mutazioni.
 SINDROME DI LESCH-NYHAN
Un’altra malattia recessiva legata al cromosoma X, con un’incidenza di circa 1 affetto
ogni 20.000 maschi nati. Nell’85% dei casi viene riportato un comportamento
autodistruttivo compulsivo: mordersi le labbra e le dita in modo spesso così grave da
portare a massicce perdite di tessuti. Tale comportamento comincia già nell’infanzia o,
al più tardi, nell’adolescenza; inoltre è incontrollabile, seppur doloroso. Molti individui
manifestano moderate o gravi difficoltà nell’apprendimento e la capacità di parola è di
solito pregiudicata. La memoria di eventi passati, recenti o remoti, risulta inalterata.
Il gene (HPRT1) codifica per un enzima (HPRT, ipoxantina fosforibosiltransferasi)
coinvolto nella produzione di acidi nucleici. Le mutazioni nel gene HPRT1 sono molte e
hanno effetti molto estesi sui sistemi dopaminergici, inclusa la presenza di un numero
anormalmente basso di terminali nervosi dopaminergici e di corpi cellulari.
Un interessante studio condotto su 6 coppie di gemelli identici ha rivelato che la
frequenza di mutazione per il geneHPRT1 era molto simile tra gemelli.
Questo risultato suggerisce che fattori genetici possano controllare la variabilità nella
frequenza delle mutazioni.
 NEUROFIBROMATOSI DI TIPO 1 (NF1)NEUROFIBROMATOSI DI TIPO 1 (NF1)
• Comporta tumori della pelle e tumori di tessuti nervosi. I sintomi sono variabili eComporta tumori della pelle e tumori di tessuti nervosi. I sintomi sono variabili e
cominciano con chiazze cutanee color caffellatte che compaiono durante l’infanzia. Lecominciano con chiazze cutanee color caffellatte che compaiono durante l’infanzia. Le
masse tumorali non sono maligne, ma causano disturbi estetici e problemi più seri semasse tumorali non sono maligne, ma causano disturbi estetici e problemi più seri se
determinano la compressione di un nervo. La maggior parte degli individui ha undeterminano la compressione di un nervo. La maggior parte degli individui ha un
punteggio di QI che cade nell’intervallo compreso tra valori bassi e nella media. Lapunteggio di QI che cade nell’intervallo compreso tra valori bassi e nella media. La
metà dei malati ha difficoltà nell’apprendimento, sebbene le abilità non verbalimetà dei malati ha difficoltà nell’apprendimento, sebbene le abilità non verbali
tendono ad essere più colpite rispetto a quelle verbali.tendono ad essere più colpite rispetto a quelle verbali.
• La NF1 è causata da un allele dominante sul cromosoma 17 ed è sorprendentementeLa NF1 è causata da un allele dominante sul cromosoma 17 ed è sorprendentemente
frequente (1 caso ogni 3.000 nascite) per un allele dominante. Il gene NF1 è grande, èfrequente (1 caso ogni 3.000 nascite) per un allele dominante. Il gene NF1 è grande, è
espresso in un’ampia varietà di tessuti ed ha un’alta frequenza di mutazione. L’alleleespresso in un’ampia varietà di tessuti ed ha un’alta frequenza di mutazione. L’allele
responsabile della NF1, che si pensa essere coinvolto nella soppressione tumorale,responsabile della NF1, che si pensa essere coinvolto nella soppressione tumorale,
viene ereditato dal padre in più del 90% degli individui affettiviene ereditato dal padre in più del 90% degli individui affetti
Ritardo mentale: aberrazioni cromosomicheRitardo mentale: aberrazioni cromosomiche
Le più frequenti forme di R.M. causate da aberrazioni cromosomiche sono le anomalie cheLe più frequenti forme di R.M. causate da aberrazioni cromosomiche sono le anomalie che
coinvolgono un intero cromosoma soprannumerario, ma anche le delezioni di porzioni dicoinvolgono un intero cromosoma soprannumerario, ma anche le delezioni di porzioni di
cromosoma.cromosoma.
 Sindrome di Angelman (AS):Sindrome di Angelman (AS): coinvolge una piccola delezione nel cromosoma 15q11.coinvolge una piccola delezione nel cromosoma 15q11.
Quando la delezione è di origine materna (1 ogni 25.000 nascite) causa un R.M. moderato,Quando la delezione è di origine materna (1 ogni 25.000 nascite) causa un R.M. moderato,
un’andatura anormale, difficoltà nel parlare, attacchi convulsivi e un comportamento diun’andatura anormale, difficoltà nel parlare, attacchi convulsivi e un comportamento di
felicità inappropriata che include risate frequenti ed eccitabilità.felicità inappropriata che include risate frequenti ed eccitabilità.
Sembra coinvolgere il gene per l’ubiquitina ligasi, UBE3A, che gioca un ruolo chiave nel sistemaSembra coinvolgere il gene per l’ubiquitina ligasi, UBE3A, che gioca un ruolo chiave nel sistema
cellulare di degradazione delle proteine ed è cruciale per lo sviluppo del cervello.cellulare di degradazione delle proteine ed è cruciale per lo sviluppo del cervello.
 La stessa delezione cromosomica ereditata per via paterna (1 ogni 15.000 nascite) causa laLa stessa delezione cromosomica ereditata per via paterna (1 ogni 15.000 nascite) causa la
sindrome di Prader-Willi (PWS):sindrome di Prader-Willi (PWS): tendenza a mangiare in eccesso e la predisposizione adtendenza a mangiare in eccesso e la predisposizione ad
eccessi d’ira, difficoltà nell’apprendimento e valori di QI situati nella parte inferiore dellaeccessi d’ira, difficoltà nell’apprendimento e valori di QI situati nella parte inferiore della
distribuzione dei valori normali.distribuzione dei valori normali.
Coinvolge il gene SNRNP, implicato nel processamento degli mRNA.Coinvolge il gene SNRNP, implicato nel processamento degli mRNA.
•La sindrome di Williams: è associata ad una piccola delezione del cromosoma 7 ed ha
un’incidenza di 1 ogni 25.000 nascite. La maggior parte dei casi è spontanea. E’ caratterizzata
da problemi del tessuto connettivo che portano ad un ritardo della crescita e a diversi problemi
medici. Il R.M. è frequente e la difficoltà nell’apprendimento è tale da richiedere scuole speciali.
In età adulta molti degli individui affetti sono incapaci di vivere autonomamente.
Negli individui affetti dalla sindrome di Williams risultano assenti sia il gene che codifica per
l’elastina sia il gene codificante per un enzima chiamato LIM chinasi. Nelle cellule normali
l’elastina è una componente chiave del tessuto connettivo a cui conferisce le proprietà
elastiche. Mutazioni o delezioni nel gene dell’elastina portano a problemi vascolari osservati
nella sindrome di Williams. D’altro canto la LIM chinasi è espressa ad alti livelli nel cervello ed
è ritenuta responsabile della diminuita strutturazione cognitiva visuospaziale riscontrabile nella
sindrome di Williams.
•La sindrome di Down: causata dalla trisomia del cromosoma 21; è la causa principale di
R.M. e si verifica 1 volta ogni 1.000 nascite.
Pochi disturbi fisici risultano diagnostici: aumentate dimensioni del collo, debolezza muscolare,
granulosità dell’iride dell’occhio, bocca aperta e lingua protrundente.
Alcuni sintomi tendono a divenire meno evidenti quando il soggetto comincia a crescere; altri,
come il R.M. e la statura ridotta, si palesano solo quando il bambino è cresciuto. I 2/3 hanno
anche difetti dell’udito e 1/3 manifesta difetti cardiaci.
I bambini appaiono ostinati, ma a parte ciò generalmente affabili. E’ possibile che la presenza
di un così grande eccesso di materiale genetico sia causa di una generale instabilità durante lo
sviluppo. Gli individui affetti mostrano un valore medio di QI di 55. In età adolescenziale le
loro capacità di linguaggio sono paragonabili a quelle di un bambino di 3 anni. Molti individui
verso i 45 anni di età soffrono del declino cognitivo caratteristico della demenza, uno dei primi
indizi a suggerire che un gene correlato alla demenza potrebbe risiedere sul cromosoma 21.
Aberrazioni dei cromosomi sessualiAberrazioni dei cromosomi sessuali
La presenza di cromosomi X soprannumerari causa disturbi cognitivi.La presenza di cromosomi X soprannumerari causa disturbi cognitivi.
 La sindrome maschile XXYLa sindrome maschile XXY:: presenza di un cromosoma X in eccesso nei maschi. Frequenza: 1 volta ognipresenza di un cromosoma X in eccesso nei maschi. Frequenza: 1 volta ogni
750 nascite di individui maschi.750 nascite di individui maschi.
Problemi: bassi livelli di testosterone dopo l’adolescenza che portano a sterilità, testicoli ridotti e sviluppo dellaProblemi: bassi livelli di testosterone dopo l’adolescenza che portano a sterilità, testicoli ridotti e sviluppo della
mammella.mammella.
La diagnosi precoce e la terapia ormonale sono importanti allo scopo di attenuare gli effetti di tale condizione,La diagnosi precoce e la terapia ormonale sono importanti allo scopo di attenuare gli effetti di tale condizione,
sebbene la sterilità permanga.sebbene la sterilità permanga.
Valori di QI inferiori alla media, manifestano spesso problemi di linguaggio e raggiungono scarsi risultatiValori di QI inferiori alla media, manifestano spesso problemi di linguaggio e raggiungono scarsi risultati
scolastici.scolastici.
 La sindrome del triplo XLa sindrome del triplo X:: presenza di tre cromosomi X nelle femmine.presenza di tre cromosomi X nelle femmine.
Frequenza: 1 volta ogni 1.000 nascite di individui di sesso femminile.Frequenza: 1 volta ogni 1.000 nascite di individui di sesso femminile.
Valori medi di QI di circa 85, più bassi di quelli registrati nei maschi XXY.Valori medi di QI di circa 85, più bassi di quelli registrati nei maschi XXY.
Molti dei soggetti affetti richiedono terapie dei disturbi del linguaggio.Molti dei soggetti affetti richiedono terapie dei disturbi del linguaggio.
Sia individui XXY sia XXX alla nascita presentano una circonferenza cranica inferiore alla media, quindi iSia individui XXY sia XXX alla nascita presentano una circonferenza cranica inferiore alla media, quindi i
disturbi cognitivi possono avere un’origine prenatale.disturbi cognitivi possono avere un’origine prenatale.
 La sindrome XYYLa sindrome XYY:: maschi con cromosoma Y in più. Frequenza: 1 caso ogni 1.000 nascite. Sono più altimaschi con cromosoma Y in più. Frequenza: 1 caso ogni 1.000 nascite. Sono più alti
della media dopo l’adolescenza ,normale sviluppo sessuale; metà di loro ha difficoltà nel parlare, disturbi didella media dopo l’adolescenza ,normale sviluppo sessuale; metà di loro ha difficoltà nel parlare, disturbi di
linguaggio e di lettura, quindi necessita di terapie dei disturbi del linguaggio. La delinquenza giovanile èlinguaggio e di lettura, quindi necessita di terapie dei disturbi del linguaggio. La delinquenza giovanile è
associata a questa condizione.associata a questa condizione.
 La sindrome di TurnerLa sindrome di Turner:: Presenza di un solo cromosoma X nelle donne (X0).Presenza di un solo cromosoma X nelle donne (X0).
Frequenza:1 ogni 2.500 nascite, sebbene nel 99% dei casi i feti X0 muoiono.Frequenza:1 ogni 2.500 nascite, sebbene nel 99% dei casi i feti X0 muoiono.
Problemi principali: bassa statura, sviluppo sessuale anormale e una frequente condizione di sterilità.Problemi principali: bassa statura, sviluppo sessuale anormale e una frequente condizione di sterilità.
Punteggi verbali di QI con valori prossimi alla normalità; punteggi prestazionali di QI risultano inferiori allaPunteggi verbali di QI con valori prossimi alla normalità; punteggi prestazionali di QI risultano inferiori alla
media (circa 90) dopo l’adolescenza.media (circa 90) dopo l’adolescenza.
Disturbi dell’apprendimentoDisturbi dell’apprendimento
Il 10% dei bambini ha difficoltà a imparare a leggere. Per alcuni ciò è causato da ritardo mentale,Il 10% dei bambini ha difficoltà a imparare a leggere. Per alcuni ciò è causato da ritardo mentale,
danni cerebrali, problemi sensoriali e privazione; ma altri trovano difficile leggere, pur nondanni cerebrali, problemi sensoriali e privazione; ma altri trovano difficile leggere, pur non
avendo questo tipo di problemi. La lettura rappresenta il problema principale per l’80% deiavendo questo tipo di problemi. La lettura rappresenta il problema principale per l’80% dei
bambini ai quali è stata diagnosticata una difficoltà di apprendimento.bambini ai quali è stata diagnosticata una difficoltà di apprendimento.
Bambini conBambini con dislessiadislessia: leggono lentamente, comprendendo scarsamente quanto letto; quando: leggono lentamente, comprendendo scarsamente quanto letto; quando
leggono ad alta voce ottengono scarsi risultati.leggono ad alta voce ottengono scarsi risultati.
Studi familiari hanno mostrato che il disturbo di lettura si trasmette di generazione inStudi familiari hanno mostrato che il disturbo di lettura si trasmette di generazione in
generazione.generazione.
Sono stati condotti diversi studi, sia su famiglie che su gemelli, che hanno raggiunto tesi inSono stati condotti diversi studi, sia su famiglie che su gemelli, che hanno raggiunto tesi in
contrasto tra di loro.contrasto tra di loro.
-Ipotesi di trasmissione autosomica dominante: considera alto livello di ricorrenza familiare,-Ipotesi di trasmissione autosomica dominante: considera alto livello di ricorrenza familiare,
senza considerare che 1/5 degli individui affetti non ha parenti affetti dallo stesso disturbo.senza considerare che 1/5 degli individui affetti non ha parenti affetti dallo stesso disturbo.
-Ipotesi di trasmissione di tipo recessivo legata al cromosoma X:suggerita quando la malattia si-Ipotesi di trasmissione di tipo recessivo legata al cromosoma X:suggerita quando la malattia si
manifesta più frequentemente nei maschi che nelle femmine; ma il disturbo di lettura vienemanifesta più frequentemente nei maschi che nelle femmine; ma il disturbo di lettura viene
trasmesso al figlio maschio sia dalla madre che dal padre.trasmesso al figlio maschio sia dalla madre che dal padre.
Conclusione: l’opinione più diffusa è che il disturbo di lettura sia causato sia da geni multipli cheConclusione: l’opinione più diffusa è che il disturbo di lettura sia causato sia da geni multipli che
da molteplici fattori ambientali.da molteplici fattori ambientali.
Disturbi della comunicazioneDisturbi della comunicazione
Il DSM-IV comprende 4 tipi di disturbo della comunicazione:Il DSM-IV comprende 4 tipi di disturbo della comunicazione:
-il disturbo della espressione del linguaggio(trasformare i pensieri in parole);-il disturbo della espressione del linguaggio(trasformare i pensieri in parole);
-il disturbo misto della espressione e della ricezione del linguaggio(comprendere il linguaggio-il disturbo misto della espressione e della ricezione del linguaggio(comprendere il linguaggio
degli altri);degli altri);
-il disturbo della fonazione;-il disturbo della fonazione;
-il balbettare(interruzione del discorso dovuta ad articolazione esitante o ripetizione di parole, di-il balbettare(interruzione del discorso dovuta ad articolazione esitante o ripetizione di parole, di
sillabe o di suoni).sillabe o di suoni).
 Molti studi condotti su famiglie hanno indicato che tali disturbi sono ereditari:Molti studi condotti su famiglie hanno indicato che tali disturbi sono ereditari:
¼ dei parenti di primo grado di bambini affetti da questo tipo di disturbi manifesta le stesse¼ dei parenti di primo grado di bambini affetti da questo tipo di disturbi manifesta le stesse
patologie; mentre i disturbi della comunicazione ricorrono solo nel 5% dei parenti deipatologie; mentre i disturbi della comunicazione ricorrono solo nel 5% dei parenti dei
soggetti di controllo.soggetti di controllo.
 Tre studi condotti su gemelli hanno dimostrato una forte influenza genetica: concordanzaTre studi condotti su gemelli hanno dimostrato una forte influenza genetica: concordanza
media del 90% per gemelli monozigoti e del 50% per gemelli dizigoti.media del 90% per gemelli monozigoti e del 50% per gemelli dizigoti.
LA CAPACITA’ COGNITIVA GENERALELA CAPACITA’ COGNITIVA GENERALE
Secondo ilSecondo il modello psicometricomodello psicometrico le capacità cognitive sono organizzate in manierale capacità cognitive sono organizzate in maniera
gerarchica da capacità valutabili mediante test specifici a fattori di impatto piùgerarchica da capacità valutabili mediante test specifici a fattori di impatto più
ampio fino alla capacità cognitiva generale(ampio fino alla capacità cognitiva generale(gg).).
Esistono centinaia di test per valutare le diverse capacità cognitive e misurare diversiEsistono centinaia di test per valutare le diverse capacità cognitive e misurare diversi
fattori ad ampio spettro (capacità cognitive specifiche) come la capacità verbale,fattori ad ampio spettro (capacità cognitive specifiche) come la capacità verbale,
spaziale, la memoria e la capacità di elaborazione delle informazioni.spaziale, la memoria e la capacità di elaborazione delle informazioni.
I test che misurano generalmente diverse capacità cognitive e che forniscono unI test che misurano generalmente diverse capacità cognitive e che forniscono un
punteggio totale che è un indice sufficientemente attendibile dipunteggio totale che è un indice sufficientemente attendibile di gg sono chiamati testsono chiamati test
d’intelligenza o test di QI.d’intelligenza o test di QI.
Ricerche in campo umanoRicerche in campo umano
 I progressi più importanti nella storia della ricerca sulla relazione fra genetica eI progressi più importanti nella storia della ricerca sulla relazione fra genetica e gg in campoin campo
umano includono lo studio sulle adozioni di Leahy (1935): confermò l’esistenza diumano includono lo studio sulle adozioni di Leahy (1935): confermò l’esistenza di
un’influenza genetica, in quanto le correlazioni dei valori di QI erano maggiori nelle famiglieun’influenza genetica, in quanto le correlazioni dei valori di QI erano maggiori nelle famiglie
non adottive rispetto a quelle adottive.non adottive rispetto a quelle adottive.
 Nel 1966, Cyril Burt, con i suoi studi sui gemelli monozigoti cresciuti separatamente, fornìNel 1966, Cyril Burt, con i suoi studi sui gemelli monozigoti cresciuti separatamente, fornì
una prova schiacciante che i gemelli monozigoti cresciuti separatamente sono praticamenteuna prova schiacciante che i gemelli monozigoti cresciuti separatamente sono praticamente
simili tra loro quanto i gemelli monozigoti cresciuti insieme.simili tra loro quanto i gemelli monozigoti cresciuti insieme.
-Dopo la sua morte il lavoro di Burt fu contestato; sembra che alcuni suoi dati fossero dubbi.-Dopo la sua morte il lavoro di Burt fu contestato; sembra che alcuni suoi dati fossero dubbi.
 Nel 1969 una monografia di Arthur Jensen suggeriva che le differenze etniche nel QINel 1969 una monografia di Arthur Jensen suggeriva che le differenze etniche nel QI
potessero essere dovute a differenze genetiche.potessero essere dovute a differenze genetiche.
-Ci fu una violenta polemica: le cause delle differenze medie tra i gruppi non devono essere-Ci fu una violenta polemica: le cause delle differenze medie tra i gruppi non devono essere
necessariamente correlate alle cause delle differenze individuali all’interno dei gruppi. Lanecessariamente correlate alle cause delle differenze individuali all’interno dei gruppi. La
questione dell’origine delle differenze etniche nei risultati dei test sul QI rimane irrisolta.questione dell’origine delle differenze etniche nei risultati dei test sul QI rimane irrisolta.
 Questa critica stimolò la produzione di dozzine di studi sulla genetica del comportamentoQuesta critica stimolò la produzione di dozzine di studi sulla genetica del comportamento
più ampi, che utilizzarono studi familiari, sulle adozioni e sui gemelli.più ampi, che utilizzarono studi familiari, sulle adozioni e sui gemelli.
-Conclusione:i fattori genetici contribuiscono alle differenze individuali nella capacità cognitiva-Conclusione:i fattori genetici contribuiscono alle differenze individuali nella capacità cognitiva
generale, quindi le differenze genetiche tra gi individui sono significativamente associate allegenerale, quindi le differenze genetiche tra gi individui sono significativamente associate alle
differenze nel valore didifferenze nel valore di g.g.
Panoramica sulla ricerca geneticaPanoramica sulla ricerca genetica
Influenza geneticaInfluenza genetica
 Gli studi sulle adozioni sono in grado di distinguere fonti genetiche e ambientali diGli studi sulle adozioni sono in grado di distinguere fonti genetiche e ambientali di
somiglianza. Dal momento che hanno dato i loro figli in adozione e i figli e i fratellisomiglianza. Dal momento che hanno dato i loro figli in adozione e i figli e i fratelli
condividono l’ereditarietà dei caratteri genetici ma non l’ambiente familiare, la lorocondividono l’ereditarietà dei caratteri genetici ma non l’ambiente familiare, la loro
similarità indica che la somiglianza tra i membri di una famiglia è dovuta in parte asimilarità indica che la somiglianza tra i membri di una famiglia è dovuta in parte a
fattori genetici.fattori genetici.
-Per quanto riguarda-Per quanto riguarda g,g, la correlazione tra bambini adottati e loro parenti “genetici” ela correlazione tra bambini adottati e loro parenti “genetici” e
tra fratelli geneticamente correlati ma allevati separatamente è uguale a 0,24; quinditra fratelli geneticamente correlati ma allevati separatamente è uguale a 0,24; quindi
la stima dell’ ereditabilità è pari al 48%.la stima dell’ ereditabilità è pari al 48%.
 Lo studio di adozione più incisivo riguarda i gemelli monozigoti cresciutiLo studio di adozione più incisivo riguarda i gemelli monozigoti cresciuti
separatamente: la loro correlazione media è di 0,72; ereditabilità del 72%.separatamente: la loro correlazione media è di 0,72; ereditabilità del 72%.
 In uno studio condotto su 45 coppie di gemelli monozigoti cresciuti separatamente,In uno studio condotto su 45 coppie di gemelli monozigoti cresciuti separatamente,
la correlazione fu pari a 0,78.la correlazione fu pari a 0,78.
-Anche se l’ereditabilità potrebbe essere differente in culture diverse, sembra che il-Anche se l’ereditabilità potrebbe essere differente in culture diverse, sembra che il
livello di ereditabilità dilivello di ereditabilità di gg sia valido anche per le popolazioni non occidentali, dove èsia valido anche per le popolazioni non occidentali, dove è
stata condotta la maggior parte degli studi.stata condotta la maggior parte degli studi.
Influenza ambientaleInfluenza ambientale
Se metà della varianza diSe metà della varianza di gg può essere imputata all’ereditarietà, l’altra metà è attribuita all’ambientepuò essere imputata all’ereditarietà, l’altra metà è attribuita all’ambiente
(più gli errori di misurazione).(più gli errori di misurazione).
 Studi sull’influenza ambientale utilizzano genitori e figli adottivi e fratelli adottivi.Studi sull’influenza ambientale utilizzano genitori e figli adottivi e fratelli adottivi.
-La correlazione tra fratelli adottivi è di 0,32. Conclusione: non essendo geneticamente correlati,-La correlazione tra fratelli adottivi è di 0,32. Conclusione: non essendo geneticamente correlati,
ciò che rende simili i fratelli adottivi è la condivisione dell’ambiente di crescita, forse il fattociò che rende simili i fratelli adottivi è la condivisione dell’ambiente di crescita, forse il fatto
di avere gli stessi genitori. Quindi 1/3 della varianza totale può essere spiegato dalle influenzedi avere gli stessi genitori. Quindi 1/3 della varianza totale può essere spiegato dalle influenze
dell’ambiente condiviso.dell’ambiente condiviso.
-La correlazione fra i genitori adottivi e i loro figli adottivi è minore (r=0,19) rispetto a quella tra-La correlazione fra i genitori adottivi e i loro figli adottivi è minore (r=0,19) rispetto a quella tra
fratelli adottivi. Conclusione: questo risultato suggerisce che l’ambiente condiviso determinafratelli adottivi. Conclusione: questo risultato suggerisce che l’ambiente condiviso determina
una minore somiglianza tra genitori e figli rispetto alla somiglianza tra fratelli.una minore somiglianza tra genitori e figli rispetto alla somiglianza tra fratelli.
 Anche gli studi sui gemelli suggeriscono un’influenza dell’ambiente condiviso.Anche gli studi sui gemelli suggeriscono un’influenza dell’ambiente condiviso.
-Gli effetti dell’ambiente condiviso contribuiscono maggiormente alla somiglianza fra gemelli-Gli effetti dell’ambiente condiviso contribuiscono maggiormente alla somiglianza fra gemelli
dizigoti (correlazione=0,60) rispetto a quella dei fratelli non gemelli (correlazione=0,47).dizigoti (correlazione=0,60) rispetto a quella dei fratelli non gemelli (correlazione=0,47).
Conclusioni:i gemelli potrebbero essere più simili perché condividono lo stesso utero, hannoConclusioni:i gemelli potrebbero essere più simili perché condividono lo stesso utero, hanno
la stessa età, quindi condividono la stessa scuola e molti degli stessi compagni.la stessa età, quindi condividono la stessa scuola e molti degli stessi compagni.
Le stimeLe stime model fittingmodel fitting dell’effetto dell’ambiente condiviso sul valore didell’effetto dell’ambiente condiviso sul valore di gg sono del 20% persono del 20% per
genitori e figli, circa del 25% per i fratelli e circa del 40% per i gemelli.genitori e figli, circa del 25% per i fratelli e circa del 40% per i gemelli.
Il rimanente 10% della varianza è attribuito all’ambiente non condiviso e a errori di misurazione.Il rimanente 10% della varianza è attribuito all’ambiente non condiviso e a errori di misurazione.
Ricerche sullo sviluppoRicerche sullo sviluppo
L’ereditabilità cambia durante lo sviluppo?L’ereditabilità cambia durante lo sviluppo?
I fattori genetici diventano a mano a mano più importanti perI fattori genetici diventano a mano a mano più importanti per gg durante la vita di un individuo.durante la vita di un individuo.
 Studio longitudinale “Colorado Adoption Project”: fornisce le correlazioni tra genitori e figliStudio longitudinale “Colorado Adoption Project”: fornisce le correlazioni tra genitori e figli
perper gg dall’infanzia fino all’adolescenza.dall’infanzia fino all’adolescenza.
-Correlazioni fra genitori e figli per le famiglie non adottive aumentano da meno di 0,2-Correlazioni fra genitori e figli per le famiglie non adottive aumentano da meno di 0,2
nell’infanzia a circa 0,2 nella media fanciullezza e a circa 0,3 nell’adolescenza. Le correlazioninell’infanzia a circa 0,2 nella media fanciullezza e a circa 0,3 nell’adolescenza. Le correlazioni
tra madri biologiche e figli dati in adozione seguono un modello simile. Le correlazioni fratra madri biologiche e figli dati in adozione seguono un modello simile. Le correlazioni fra
genitori e figli adottivi si aggirano intorno allo zero, il che suggerisce che l’ambiente familiaregenitori e figli adottivi si aggirano intorno allo zero, il che suggerisce che l’ambiente familiare
condiviso dai genitori e dai figli non contribuisce in maniera importante alla somiglianza fracondiviso dai genitori e dai figli non contribuisce in maniera importante alla somiglianza fra
genitori e figli pergenitori e figli per g.g.
La differenza nelle correlazioni fra gemelli monozigoti e dizigoti aumenta leggermente dall’inizioLa differenza nelle correlazioni fra gemelli monozigoti e dizigoti aumenta leggermente dall’inizio
alla metà della fanciullezza e poi aumenta drammaticamente nell’età adulta.alla metà della fanciullezza e poi aumenta drammaticamente nell’età adulta.
Conclusione:l’ereditabilità nell’età adulta è maggiore. Studio su gemelli cresciutiConclusione:l’ereditabilità nell’età adulta è maggiore. Studio su gemelli cresciuti
separatamente, valutati all’età media di 60 anni, fornisce una stima dell’ereditabilità diseparatamente, valutati all’età media di 60 anni, fornisce una stima dell’ereditabilità di gg paripari
all’80%.all’80%.
Probabilmente l’ereditabilità aumenta durante la vita perché effetti genetici relativamente piccoliProbabilmente l’ereditabilità aumenta durante la vita perché effetti genetici relativamente piccoli
nelle prime fasi di vita aumentino vorticosamente durante lo sviluppo, creando effettinelle prime fasi di vita aumentino vorticosamente durante lo sviluppo, creando effetti
fenotipici via via maggiori.fenotipici via via maggiori.
Un’altra importante scoperta sullo sviluppo è che l’effetto dell’ambiente condiviso sembra
decrescere. La letteratura mondiale sui gemelli indica che gli effetti dell’ambiente su g
sono trascurabili nell’età adulta.
•Studio longitudinale basato su follow-up di dieci anni su più di 200 coppie di fratelli
adottivi. All’età media di 8 anni, la correlazione per il QI era di 0,26. Dieci anni più tardi,
la correlazione fra i loro QI era quasi zero.
L’ambiente condiviso è un fattore importante per g durante la fanciullezza quando i
bambini vivono in casa. Tuttavia la sua importanza decresce con l’età adulta, con
l’aumentare delle esperienze extrafamiliari.
RIASSUMENDO: dall’infanzia all’età adulta l’ereditabilità di g aumenta e l’importanza
dell’ambiente condiviso diminuisce.
I fattori genetici contribuiscono ai cambiamenti che avvengono durante lo
sviluppo?
I cambiamenti dell’effetto genico significano semplicemente che l’effetto dei geni ad una
determinata età è differente rispetto a quello che si osserva ad un’altra età.
Il modo più semplice per comprendere i contributi genetici al cambiamento è quello di
chiedersi se i punteggi ottenuti nei test alle diverse età mostrino un’influenza genetica.
•Un modello longitudinale applicato agli studi sui gemelli e sui fratelli adottivi,
dall’infanzia alla media fanciullezza, ha dimostrato che esistono cambiamenti negli effetti
genetici in due importanti momenti di transizione dello sviluppo:
1-transizione dall’infanzia alla prima fanciullezza, un’età durante la quale la capacità
cognitiva cambia rapidamente con lo sviluppo del linguaggio;
2-transizione dalla prima alla media fanciullezza, all’età di 7 anni.
Molta dell’influenza genetica su g è caratterizzata dalla continuità; cioè, i fattori genetici
che intervengono durante l’infanzia lo fanno anche durante la prima e la media
fanciullezza. Tuttavia, alcune nuove influenze genetiche entrano in gioco al passaggio
dall’infanzia alla prima fanciullezza. Questi nuovi fattori genetici continuano a
condizionare g per tutta la prima e la media fanciullezza. Similmente nuove influenze
genetiche emergono al passaggio dalla prima alla media fanciullezza.
I fattori genetici contribuiscono sia al cambiamento che alla continuità di g durante la
fanciullezza. L’ambiente condiviso contribuisce solo alla continuità.
LE CAPACITA’ COGNITIVE SPECIFICHELE CAPACITA’ COGNITIVE SPECIFICHE
Fattori generali delle capacità cognitive specificheFattori generali delle capacità cognitive specifiche
 Hawaii Family Study of Cognition: ha coinvolto più di un migliaio di famiglie ed ha utilizzatoHawaii Family Study of Cognition: ha coinvolto più di un migliaio di famiglie ed ha utilizzato
una tecnica chiamata “analisi fattoriale” per identificare i gruppi di test più strettamenteuna tecnica chiamata “analisi fattoriale” per identificare i gruppi di test più strettamente
interconnessi.interconnessi.
Da 15 test sono stati ricavati 4 gruppi di fattori:Da 15 test sono stati ricavati 4 gruppi di fattori: verbaleverbale(vocabolario e fluidità di parola),(vocabolario e fluidità di parola),
spazialespaziale (visualizzazione e rotazione di oggetti in 2 e 3 dimensioni),(visualizzazione e rotazione di oggetti in 2 e 3 dimensioni), velocità divelocità di
percezionepercezione(semplici comparazioni aritmetiche e numeriche) e(semplici comparazioni aritmetiche e numeriche) e memoriamemoria
visuale(riconoscimento a lungo e breve termine di disegni a linee).visuale(riconoscimento a lungo e breve termine di disegni a linee).
Conclusioni: i fattori verbali e spaziali mostrano una maggiore somiglianza familiare rispetto aiConclusioni: i fattori verbali e spaziali mostrano una maggiore somiglianza familiare rispetto ai
fattori di velocità, di percezione e di memoria.fattori di velocità, di percezione e di memoria.
 Altri studi familiari indicano generalmente che la maggiore similarità familiare si riscontra perAltri studi familiari indicano generalmente che la maggiore similarità familiare si riscontra per
la capacità verbale(DeFries, Vandenberg, McClearn, 1976).la capacità verbale(DeFries, Vandenberg, McClearn, 1976).
 Due studi su gemelli identici e fraterni allevati separatamente forniscono un’ulteriore provaDue studi su gemelli identici e fraterni allevati separatamente forniscono un’ulteriore prova
delle influenze genetiche sulle capacità cognitive specifiche:delle influenze genetiche sulle capacità cognitive specifiche:
-studio statunitense su 72 coppie di gemelli adulti con età diverse e allevati separatamente;-studio statunitense su 72 coppie di gemelli adulti con età diverse e allevati separatamente;
-studio svedese con gemelli con un’età media 65 anni, che include 133 gemelli allevati-studio svedese con gemelli con un’età media 65 anni, che include 133 gemelli allevati
separatamente e 142 coppie di gemelli di controllo allevate insieme.separatamente e 142 coppie di gemelli di controllo allevate insieme.
Conclusione: entrambi gli studi mostrano l’esistenza di una significativa ereditabilità per tutte eConclusione: entrambi gli studi mostrano l’esistenza di una significativa ereditabilità per tutte e
quattro le capacità cognitive specifiche.quattro le capacità cognitive specifiche.
-Le capacità cognitive specifiche possono essere identificate già a 3 anni e mostrano una-Le capacità cognitive specifiche possono essere identificate già a 3 anni e mostrano una
differenziazione genetica che aumenta tra i tre e i sette anni.differenziazione genetica che aumenta tra i tre e i sette anni.
L’ambiente condiviso mostra una piccola influenza.L’ambiente condiviso mostra una piccola influenza.
Rendimento scolasticoRendimento scolastico
I test per il rendimento scolastico si focalizzano sulle prestazioni in specifici argomenti, quali laI test per il rendimento scolastico si focalizzano sulle prestazioni in specifici argomenti, quali la
grammatica, la storia e la geometria.grammatica, la storia e la geometria.
Inoltre la stessa parola “rendimento” implica che questi test sono fortemente dipendentiInoltre la stessa parola “rendimento” implica che questi test sono fortemente dipendenti
dall’impegno profuso, un’influenza ambientale, in contrasto alla “capacità”, per la qualedall’impegno profuso, un’influenza ambientale, in contrasto alla “capacità”, per la quale
un’influenza genetica sembra più ragionevole.un’influenza genetica sembra più ragionevole.
-Le ricerche mostrano chiaramente che le prestazioni nei test per il rendimento scolastico nei-Le ricerche mostrano chiaramente che le prestazioni nei test per il rendimento scolastico nei
diversi argomenti sono sostanzialmente correlate con la capacità cognitiva generale.diversi argomenti sono sostanzialmente correlate con la capacità cognitiva generale.
Esse mostrano anche un’influenza genetica.Esse mostrano anche un’influenza genetica.
 Studio che coinvolgeva 278 coppie di gemelli di età compresa tra i 6 e i 12 anni, i test per ilStudio che coinvolgeva 278 coppie di gemelli di età compresa tra i 6 e i 12 anni, i test per il
rendimento scolastico hanno mostrato, alle scuole elementari, una forte influenzarendimento scolastico hanno mostrato, alle scuole elementari, una forte influenza
dell’ambiente condiviso (circa il 60%) e una modesta influenza genetica (circa il 30%)dell’ambiente condiviso (circa il 60%) e una modesta influenza genetica (circa il 30%)
(Thompson, Detterman, Plomin, 1991).(Thompson, Detterman, Plomin, 1991).
 Altre ricerche sui gemelli e sulle adozioni, focalizzate sui test di lettura, di sillabazione, diAltre ricerche sui gemelli e sulle adozioni, focalizzate sui test di lettura, di sillabazione, di
scrittura e di capacità linguistiche alle scuole elementari, hanno fornito prove di una modestascrittura e di capacità linguistiche alle scuole elementari, hanno fornito prove di una modesta
ereditabilità.ereditabilità.
Genetica e psicopatologie degli adulti:
• Schizofrenia
• Disturbi dell’umore
• Disturbi d’ansia
Genetica e:
• Stress post-traumatico
• Disturbi somatoformi
• Disturbi d’alimentazione
Genetica e disturbi diagnosticati solitamente in infanzia:
• Autismo
• Disturbi da deficit d’attenzione e da comportamento dirompente
• Tic
Genetica e tratti della personalità - disturbi della personalità
• Big Five
• Disturbo schizotipico
• Disturbo ossessivo-compulsivo
• Personalità antisociale e comportamento criminale
Psicopatologia – Personalità e disturbi della personalità
Schizofrenia: disturbi del pensiero a lungo termine (specialmente deliri)
allucinazioni (specialmente uditive)
eloquio disorganizzato (deragliamenti e incoerenze)
Insorgenza: tarda adolescenza o prima età adulta
Forma più grave di psicopatologia ma piuttosto comune : rischio nella vita per la
popolazione dell’1%
Studi su famiglie: 40 studi hanno dimostrato che la schizofrenia è familiare.
• Parente di II grado affetto: rischio di sviluppare malattia 4 % circa
• Parente di I grado affetto: rischio medio di sviluppare la malattia 9 % ( differenze a seconda del
parente: 6 % genitori, 9 % fratelli, 13 % figli (46 % se entrambi genitori affetti ))
•Se sono affetti più membri della famiglia il rischio è maggiore
•Gemello fraterno affetto: 17 % circa
•Gemello identico affetto: 48 %
Studio familiare (’60, Danimarca): 200 bambini di madri affette seguiti fino a 40anni. In questo
gruppo ad alto rischio il 16% è stato diagnosticato come schizofrenico e i bambini che alla fine
hanno sviluppato la schizofrenia avevano madri con una forma più grave della malattia  questi
bambini avevano vissuto una situazione familiare meno stabile e maggiore ospedalizzazione  gli
studi familiari non permettono di separare l’influenza genetica da quella ambientale, come invece
fanno gli studi sull’adozione.
Studi suiStudi sui gemelli :gemelli :mostrano che la genetica contribuisce in maniera determinante allamostrano che la genetica contribuisce in maniera determinante alla
predisposizione familiare per la schizofrenia.predisposizione familiare per la schizofrenia.
Studi recenti hanno confermato i primi risultati e forniscono una concordanza con il probando delStudi recenti hanno confermato i primi risultati e forniscono una concordanza con il probando del
41-65 % nelle coppie di gemelli monozigoti (48 %) e dello 0-28 % nelle coppie di gemelli dizigoti (1741-65 % nelle coppie di gemelli monozigoti (48 %) e dello 0-28 % nelle coppie di gemelli dizigoti (17
%).%).
Studio su 14 coppie di gemelli identici cresciuti separatamente da almeno 2 anni prima che uno deiStudio su 14 coppie di gemelli identici cresciuti separatamente da almeno 2 anni prima che uno dei
due diventasse schizofrenicodue diventasse schizofrenico 9 coppie ( 64 % sono risultate concordanti)9 coppie ( 64 % sono risultate concordanti)
Nonostante l’evidenza genetica fornita dagli studi sui gemelli, bisogna ricordare che la concordanzaNonostante l’evidenza genetica fornita dagli studi sui gemelli, bisogna ricordare che la concordanza
media per i gemelli identici è del 50 %media per i gemelli identici è del 50 % evidenza dell’influenza anche di fattori di natura nonevidenza dell’influenza anche di fattori di natura non
genetica. Gli studi riportano per gemelli identici discordanti poche differenze riguardanti la vita degligenetica. Gli studi riportano per gemelli identici discordanti poche differenze riguardanti la vita degli
individui e la presenza di cambiamenti nella struttura del cervello e maggior frequenza diindividui e la presenza di cambiamenti nella struttura del cervello e maggior frequenza di
complicazioni alla nascita per il gemello schizofrenico. Sebbene un gemello della coppiacomplicazioni alla nascita per il gemello schizofrenico. Sebbene un gemello della coppia
discordante sia risparmiato dalla schizofrenia per motivi di origine ambientale, presenta lo stessodiscordante sia risparmiato dalla schizofrenia per motivi di origine ambientale, presenta lo stesso
alto livello di rischio genetico del gemello schizofrenico.alto livello di rischio genetico del gemello schizofrenico.
Studi sulle adozioni :Studi sulle adozioni :confermano i risultati degli studi familiari e di quelli sui gemelli nelconfermano i risultati degli studi familiari e di quelli sui gemelli nel
sottolineare l’influenza genetica sulla schizofrenia.sottolineare l’influenza genetica sulla schizofrenia.
I^ studio di adozione sulla schizofrenia (Heston, ‘66)I^ studio di adozione sulla schizofrenia (Heston, ‘66) metodo di studio dei figli adottivi (si studiametodo di studio dei figli adottivi (si studia
l’incidenza della S. nella prole data in adozione da madri S.)l’incidenza della S. nella prole data in adozione da madri S.)
Risultati: rischio di S. nei figli adottati nati da madri biologiche S. era del 11%; nullo nel gruppo diRisultati: rischio di S. nei figli adottati nati da madri biologiche S. era del 11%; nullo nel gruppo di
controllo.controllo.
Il rischio dell’11% è simile al livello di rischio registrato per i figli cresciuti dai loro
genitori biologici malati ciò indica che la somiglianza familiare per la S. è soprattutto
di origine genetica e che crescere in una famiglia con malati S. non incrementa il
rischio oltre alla soglia dovuta all’ereditarietà.
Due studi danesi anni ’60 confermano gli studi di Heston:
1.( Rosenthal et al.) Usò il metodo di studio degli adottati, ma con importanti controlli
sperimentali.
Furono identificati (perché di solito danno i figli in adozione in adolescenza e la S.
compare dopo) 44 genitori biologici schizofrenici cronici ( 32 madri e 12 padri):
•44 figli dati in adozione confrontati con 67 controlli ( 33 anni) intervistati da
intervistatore inconsapevole
•Il 7 % dei 44 probandi risultò cronico mentre nessuno dei 67 controlli risultò tale.
•Comunque i controlli presentavano dei problemi psicopatologici (metodologia errata
nell’identificare genitori: solo ospedalizzati; si scoprì che anche i genitori di controllo
soffrivano di problemi psichiatrici conferma dell’influenza genetica)
2. (Kety, et al.)usò il “metodo delle famiglie adottive” ( invece di iniziare dai genitori, si
comincia dagli adottati malati e da quelli non affetti) viene così stabilita l’incidenza
della malattia nelle famiglie biologiche e adottive degli adottati. L’esistenza di
un’influenza genetica viene ipotizzata se la malattia si manifesta più spesso nei parenti
biologici degli adottati affetti che nei parenti biologici degli adottati non affetti.
Si suppone un’influenza ambientale quando l’incidenza è maggiore nei parenti adottivi
degli adottati affetti che nei parenti adottivi degli adottati non affetti.
Gruppo1: 47 figli adottivi diagnosticati schizofrenici cronici
Gruppo2: 47 figli adottivi non schizofrenici
Intervistati genitori biologici e adottivi + fratelli di entrambi i gruppi.
Per i figli adottivi schizofrenici, il grado di schizofrenia cronica risultò del 5 % nel caso
dei parenti biologici di I grado; nel caso dei parenti biologici dei figli adottivi di controllo,
la percentuale risultò praticamente nulla.
Se la familiarità per la S. fosse causata dall’ambiente familiare creato da genitori S., i
figli adottivi S. dovrebbero allora provenire con più probabilità da famiglie adottive con
S. nessuno dei figli S. aveva genitori o fratelli adottivi S.
Conclusione: gli studi sulle adozioni indicano l’esistenza di un’influenza genetica; i
parenti adottivi di probandi S. non mostrano un rischio maggiore per la S.la famigliarità
per la S. è dovuta all’ereditarietà piuttosto che alla condivisione dello stesso ambiente
familiare.
I geni di suscettibilità alla S. potrebbero essere quelli associati ai cromosomi 6-13-22; i
geni per il recettore della dopamina e della serotonina potrebbero anch’essi svolgere un
ruolo nella patogenesi della malattia.
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Genetica del comportamento di plomin

  • 1. GENETICA E AMBIENTE TESTO: GENETICA DEL COMPORTAMENTO AUTORI: R. PLOMIN G.E.McCLEARN J.C.DeFRIES P.McGUFFINSTUDENTESSE: CLAUDIA NIGRO 548890 MANUELA VIANELLO 548284 MICHELA MARTINI 529302 SARA MIRONE 548586 VALENTINA MORA 547993
  • 2. Da sempre gli studi sui vari aspetti del comportamento condotti sui gemelli hanno mostrato una sostanziale influenza genetica e di recente hanno cominciato a fornire indizi riguardanti specifici geni che contribuiscono alla loro ereditabilità. Queste caratteristiche del comportamento, inoltre, sono esempi di un importante principio generale: la genetica contribuisce a determinare non solo molti disturbi come l’autismo, l’ADHD, o malattie come la corea di Huntington, ma riveste un ruolo importante nella normale variabilità tra gli individui (es. altezza, peso). La stessa cosa, quindi, vale anche per il comportamento: la genetica contribuisce alla normale variabilità nella capacità cognitiva, nella personalità, nei risultati scolastici, nell’autostima e nell’uso di droghe. INTRODUZIONE Di fondamentale importanza è il fatto che la ricerca genetica sul comportamento non si limita alla semplice identificazione dell’esistenza di una componente genetica, ma consente di porsi domande circa il modo in cui i geni influenzano il comportamento. La genetica infine tenta di tracciare un limite tra geni e ambiente giacché, soprattutto per gli psicologi, è fondamentale capire quanto il comportamento degli individui dipenda da predisposizioni genetiche e quanto dipenda dall’influenza dell’ambiente.
  • 3. LE LEGGI DI MENDEL SULL’EREDITARIETA’La prima legge di Mendel sull’ereditarietà Nel 1866 Mendel concluse che •esistono due elementi di ereditarietà per ogni carattere in ogni essere vivente ed essi si separano-segregano durante la riproduzione. •La discendenza riceve uno dei due elementi da ognuno dei genitori. •Uno di questi due elementi può dominare l’altro, in modo tale che un individuo con un solo elemento DOMINANTE possa mostrare il carattere. •Un elemento non dominante detto RECESSIVO si manifesta solo quando entrambi gli elementi sono recessivi. All’inizio del ‘900 alcuni scienziati riconobbero che la legge di Mendel è una legge generale in quanto non vale solo per le piante di pisello da lui studiate, e oggi: gli “elementi” mendelliani sono noti come GENI, unità base dell’ereditarietà, le forme alternative di un gene come ALLELI, la combinazione di tutti gli alleli di un individuo costituisce il GENOTIPO, l’insieme dei caratteri osservabili costituisce il FENOTIPO.
  • 4. I geni •Sono situati sui cromosomi in posizioni dette LOCI •Nell’uomo esistono 23 coppie di cromosomi, quindi 46 cromosomi totali •X Y: cromosomi SESSUALI( F: XX- M: XY), tutti gli altri sono detti AUTOSOMI •Ciascun cromosoma è composto di due cromatidi, ciascuno dei quali è legato all’altro dal CENTROMERO •Il braccio corto del cromosoma sopra il centromero è chiamato p •Il braccio lungo sotto il centromero è chiamato q •Ogni cromosoma presenta caratteristici bandeggi quando viene colorato con specifiche sostanze chimiche. Le bande sono utilizzate per distinguere i diversi cromosomi •la POSIZIONE di un particolare gene viene indicata prendendo come punto di riferimento la banda e la regione occupate sul cromosoma •Ad eccezione delle cellule uovo e degli spermatozoi la maggior parte delle cellule che costituiscono il corpo umano contiene due assetti completi di informazione genetica, uno di derivazione materna e uno di origine paterna: DIPLOIDIA. I gameti femminili (oociti) e maschili (spermatozoi) contengono invece un singolo assetto cromosomico, cioè sono cellule APLOIDI, cosicché quando si fondono danno origine a una cellula diploide, lo zigote. Tutto ciò è possibile grazie alla meiosi che è caratterizzata da due divisioni che riducono complessivamente il numero dei cromosomi delle cellule sessuali a quello aploide e garantiscono la diversità genetica dei gameti attraverso lo scambio di materiale genetico fra cromatidi di cromosomi omologhi.
  • 5. La teoria dell’ereditarietà di Mendel è in grado di spiegare due modelli di trasmissione di alcune malattie genetiche: Malattie autosomiche dominanti: sono causate da un solo allele dominante; pertanto i genitori hanno il 50% di probabilità di avere figli sani e il 50% di probabilità di avere figli malati. Es. Corea di Huntington: Genitori: Hh hh Gameti: H h h h Progenie: Hh Hh hh hh 50% HD 50% non affetti MALATTIE AUTOSOMICHE DOMINANTI E RECESSIVE
  • 6. Malattie autosomiche recessive: sono causate da due alleli recessivi; pertanto i figli hanno il 25% di probabilità di ereditare la malattia quando entrambi i genitori sono portatori sani, il 50% di probabilità di essere portatori sani, il 50% di probabilità di essere affetto se un genitore è portatore e l’altro affetto. Es. FENILCHETONURIA Genitori: Pp Pp Gameti: P p P p Progenie: PP Pp Pp pp 25%non affetti 50% portatori 25% affetti
  • 7. LA SECONDA LEGGE DI MENDEL Mendel inoltre comprese che alleli per due geni riassortiscono indipendentemente, ossia l’ereditarietà di un gene non è influenzata da quella di un altro gene. Tuttavia esistono delle eccezioni che si sono rivelate importanti giacché rendono possibile mappare i geni sui cromosomi. Se l’ereditarietà di una particolare coppia di geni viola la seconda legge di Mendel significa che essi tendono ad essere ereditati assieme, fenomeno definito come CONCATENAZIONE. All’opposto, durante la seconda fase della meiosi, si verifica la RICOMBINAZIONE, fenomeno che i genetisti denominano CROSSING OVER, che consiste nello scambio di materiale genetico tra due cromatidi localizzati su cromosomi omologhi; tale fenomeno assicura che ci sia una “ricombinazione” tra cromosomi omologhi in modo tale da garantire la diversità genetica. La probabilità di ricombinazione tra due loci sullo stesso cromosoma è funzione della loro distanza. Queste evidenze sono state usate per mappare i geni sui cromosomi. La distanza tra due loci può essere stimata sulla base del numero di ricombinazioni che si verificano ogni 100 gameti: centimorgan. Se due loci sono molto distanti tra loro la ricombinazione li separerà come se si trovassero su cromosomi diversi.
  • 8. L’identificazione della posizione di un gene su un particolare cromosoma è possibile usando la tecnica del linkage. Tale analisi sfrutta le eccezioni all’assortimento indipendente per identificare la posizione cromosomica dei geni. L’identificazione di un gene malattia apre due possibili prospettive: 1. È possibile identificare la variazione nel DNA responsabile della malattia. La conoscenza della mutazione consente di effettuare un test sulla regione del DNA che è direttamente associata alla malattia negli individui ed è quindi molto più informativo rispetto al semplice rischio calcolato sulla base delle leggi di Mendel. Il test sul DNA può essere utilizzato per diagnosticare la malattia negli individui senza informazioni riguardo ad altri membri della famiglia; 2. è inoltre possibile analizzare la proteina codificata dal gene per comprendere come il gene agisce oltre che per sviluppare una terapia adeguata.
  • 9. LE MUTAZIONI La genetica del comportamento si interroga sul motivo per cui le persone sono diverse dal punto di vista comportamentale; per questo essa si focalizza sulle differenze genetiche e ambientali che possono essere la causa delle differenze osservate fra i diversi individui. Nuove differenze nel DNA si producono quando errori chiamati mutazioni vengono compiuti nel processo di replicazione del DNA. Queste mutazioni producono alleli diversi (polimorfismi) che se insorgono nella produzione delle cellule uovo e degli spermatozoi sono trasmesse finché non interviene la selezione naturale. Dato che l’evoluzione ha regolato il programma genetico in maniera estremamente fine, la maggior parte delle nuove mutazioni ha effetti deleteri. Tuttavia va sottolineato che ogni molte mutazioni ne avverrà una che determinerà un miglior funzionamento del sistema. Inoltre va ricordato che un gene può essere mutato in diverse posizioni e alcune producono effetti diversi. In conclusione le mutazioni sono la fonte della variabilità genetica. Circa 3.000.000 dei 3.000.000.000 di coppie di basi del nostro genoma differiscono da un individuo all’altro. Gran parte del successo della genetica molecolare deriva dalla disponibilità di marcatori costituiti dai polimorfismi del DNA. Dal momento che milioni di sequenze nucleotidiche sono polimorfiche, questi polimorfismi del DNA possono essere usati in studi di linkage, come vedremo successivamente.
  • 10. OLTRE LE LEGGI DI MENDEL:ALTRE ECCEZIONI I geni sul cromosoma X Esistono molti disturbi provocati da geni presenti sul cromosoma X, come per es. il daltonismo che è divenuto la prima malattia per la quale è stato identificato un linkage con il cromosoma X. La particolarità delle malattie recessive legate al cromosoma X è che colpiscono più i maschi delle femmine e sembra che saltino una generazione. Spiegazione: sia i figli maschi sia le figlie femmine ereditano un cromosoma X dalla loro madre; le femmine ereditano l’unico cromosoma X del padre e i figli il cromosoma Y paterno, quindi i maschi non possono ereditare un allele presente sul cromosoma X del loro padre. Le figlie ereditano un allele legato all’X del padre, ma non esprimono fenotipicamente un carattere recessivo a meno che non ricevano un altro allele dello stesso tipo dal cromosoma X della madre. Nel tempo gli scienziati hanno scoperto che diversi fenomeni genetici sembrano non confermare le leggi di Mendel giacché esistono caratteri che non sono ereditati in maniera semplice da una generazione all’altra.
  • 11. Ccc c ccC cC C: padre sano cc: madre daltonica CC c C CCc Cc CC: madre sana c: padre daltonico Esempio di trasmissione delle malattie recessive: il daltonismo Figli maschi affetti; figlie portatrici sane, hanno il 50% di probabilità di generare figli maschi affetti da daltonismo Figli maschi sani; figlie portatrici sane, hanno il 50 % di probabilità di avere un figlio maschio affetto da daltonismo
  • 12. NUOVE MUTAZIONI a) Il tipo più comune di eccezione alle leggi di Mendel è rappresentato dalle nuove mutazioni del DNA che non sono presenti nelle cellule somatiche dei genitori giacché si verificano durante la formazione delle loro cellule germinali (spermatozoi o cellule uovo). Tuttavia va sottolineato che le nuove mutazioni verranno trasmesse secondo le leggi di Mendel. b) Inoltre le nuove mutazioni del DNA si verificano di frequente in cellule diverse da quelle che producono gli spermatozoi e le cellule uovo e non vengono trasmesse alle generazioni successive. Questo tipo di mutazioni è causa di molte forme di tumori. •Aberrazioni cromosomiche: circa la metà di tutti gli oociti umani fertilizzati presenta un’aberrazione cromosomica. La maggior parte di queste aberrazioni causa aborto spontaneo precoce. Si tratta di errori incorsi durante la meiosi, come rotture cromosomiche che portano a inversione, delezione, duplicazione e traslocazione. La più diffusa viene definita NON- DISGIUNZIONE e da origine a cellule aneuploidi. L’ ANEUPLOIDIA rappresenta una condizione anomala in cui uno oocita o uno spermatozoo presenta uno o più cromosomi in eccesso, oppure manca di uno o più cromosomi. Se la non-disgiunzione interessa alcune particolari coppie di cromosomi il feto può sopravvivere ma con disturbi comportamentali e fisici (es. sdr di Down). Se l’aneuploidia coinvolge i cromosomi sessuali provoca malattie quali la sdr di Turner o di Klinefelter. Le trisomie dei cromosomi 13-15-18 riducono notevolmente le probabilità di sopravvivenza del feto, e gli individui che eventualmente sopravvivono muoiono quasi sempre prima di compiere il primo anno di vita. Le mono-trisomie a carico di altri cromosomi risultano invece sempre letali per il feto.
  • 13. Di recente sono state scoperte altre eccezioni alle leggi di Mendel: •Aumento del numero di ripetizione delle triplette di DNA: sono state identificate circa venti malattie associate a questo tipo di espansioni; tutte coinvolgono il cervello e pertanto comportano problemi comportamentali (es. corea di Huntington e sdr dell’X fragile). •Anticipazione: l’espansione del numero di triplette ripetute è instabile e il numero può aumentare da una generazione all’altra. I sintomi compaiono in età più precoce e con maggiore gravità nelle generazioni successive (es. schizofrenia e disturbo bipolare). •Premutazione :i genitori che hanno ereditato cromosomi X con un numero normale di ripetizioni in un determinato locus, possono produrre talvolta oociti e spermatozoi con un numero espanso di ripetizioni. Questa condizione è instabile e spesso porta ad espansioni molto maggiori nella generazione successiva che causano ritardo mentale (es. sdr dell’X fragile). •Imprinting genomico-gametico : si tratta dell’espressione differenziale di un gene a seconda che esso sia stato ereditato dalla madre o dal padre (es. sdr di Angelman e sdr di Prader-Willi).
  • 14. I CARATTERI COMPLESSI La maggior parte dei caratteri psicologici mostra modalità di trasmissione che sono molto più complesse rispetto a quelle appena viste. Schizofrenia: presenta familiarità e non una modalità di trasmissione semplice come la corea di Huntington. Si può infatti parlare di rischio di morbilità che rappresenta la probabilità di essere affetto da una determinata malattia durante l’intero arco di vita. Questa stima viene cioè corretta in funzione dell’età degli individui in modo da prendere in considerazione il fatto che alcuni membri della famiglia non affetti potrebbero in realtà non aver ancora superato il periodo di rischio di insorgenza della malattia. Il rischio di insorgenza della schizofrenia aumenta con l’aumentare della parentela genetica (implica l’ereditarietà), ma la modalità di trasmissione non è conforme alle proporzioni delle leggi di Mendel. Per descrivere la somiglianza fra individui di una stessa famiglia è necessario effettuare un’analisi statistica dei caratteri quantitativi. Francis Galton ha sviluppato una grandezza statistica che chiamò <<co-relazione>> che poi è divenuta il <<coefficiente di correlazione>> <<correlazione di Pearson>> per descrivere la somiglianza fra individui di una stessa famiglia. Si scoprì così che quasi tutti i caratteri complessi compresi i caratteri psicologici si trasmettono secondo l’ereditarietà quantitativa. In questi casi la somiglianza tra parenti è proporzionale alla quantità di geni che essi condividono.
  • 15. Inoltre sembra che malattie complesse quali la schizofrenia o le grandezze continue come la capacità cognitiva generale siano dovute a più geni. I caratteri complessi che sono influenzati da molti geni sono detti poligenici e ciascuno dei geni che li condizionano è ereditato in accordo con le leggi di Mendel. Ciò che va sottolineato è che i complessi caratteri comportamentali che interessano gli psicologi possono essere influenzati da dozzine o addirittura centinaia di geni. Perciò non è sorprendente il fatto di trovare una variazione continua a livello fenotipico anche se ciascun gene è ereditato in accordo con le leggi di Mendel.
  • 16. Genetica delGenetica del comportamento:comportamento: Si occupa di identificare e discernere i fattoriSi occupa di identificare e discernere i fattori “genetici” e “ambientali” responsabili della“genetici” e “ambientali” responsabili della variabilità fra gli individui attraverso:variabilità fra gli individui attraverso: - Genetica Quantitativa: chiarisce quanto leGenetica Quantitativa: chiarisce quanto le differenze individuali siano dovute a differenzedifferenze individuali siano dovute a differenze genetiche e quanto a differenze ambientali.genetiche e quanto a differenze ambientali. - Genetica Molecolare: individuazione dei geniGenetica Molecolare: individuazione dei geni coinvolti nelle differenze individuali (variabilità).coinvolti nelle differenze individuali (variabilità).
  • 17. Esperimenti di GeneticaEsperimenti di Genetica Quantitativa:Quantitativa:  Per studiare il comportamento animale:Per studiare il comportamento animale: - studi di selezione- studi di selezione - studi su linee consanguinee- studi su linee consanguinee  Per studiare il comportamento umano:Per studiare il comportamento umano: - studi sulle adozioni (ambiente di- studi sulle adozioni (ambiente di crescita)crescita) - studi sui gemelli (esperimenti di genetica)- studi sui gemelli (esperimenti di genetica)
  • 18. Studi di selezione:Studi di selezione: Sono esperimenti di laboratorio condotti selezionando per il comportamento, fornisconoSono esperimenti di laboratorio condotti selezionando per il comportamento, forniscono la prova più evidente dell’influenza genetica sul comportamento stesso.la prova più evidente dell’influenza genetica sul comportamento stesso. Un esempio è lo studio del “campo aperto” (DeFries, Gervais, Thomas, 1978), una scatolaUn esempio è lo studio del “campo aperto” (DeFries, Gervais, Thomas, 1978), una scatola molto illuminata mediante cui si è cercato di misurare i livelli di attività dei topi,molto illuminata mediante cui si è cercato di misurare i livelli di attività dei topi, attraverso accoppiamenti ripetuti appunto selezionati per il tipo di attività attuata dalattraverso accoppiamenti ripetuti appunto selezionati per il tipo di attività attuata dal topo in esame (bassa o alta attività nel campo aperto).topo in esame (bassa o alta attività nel campo aperto). Lo studio suggerisce cheLo studio suggerisce che molti sono i geni coinvolti nella variabilità dei trattimolti sono i geni coinvolti nella variabilità dei tratti comportamentalicomportamentali, in quanto in seguito agli accoppiamenti “selezionati” secondo la, in quanto in seguito agli accoppiamenti “selezionati” secondo la variabile “attività”, le due linee (a bassa e ad alta attività) si separano immediatamente evariabile “attività”, le due linee (a bassa e ad alta attività) si separano immediatamente e la loro distanza cresce in modo esponenziale ad ogni generazione.la loro distanza cresce in modo esponenziale ad ogni generazione. Se fosse stato responsabile un solo gene per l’attività in “campo aperto” le due linee siSe fosse stato responsabile un solo gene per l’attività in “campo aperto” le due linee si sarebbero separate dopo poche generazioni e la loro distanza poi sarebbe statasarebbero separate dopo poche generazioni e la loro distanza poi sarebbe stata costante.costante.
  • 19. Studi su linee consanguinee:Studi su linee consanguinee: Studi che confrontano linee consanguinee, in cui fratelli eStudi che confrontano linee consanguinee, in cui fratelli e sorelle sono stati accoppiati per almeno 20 generazioni.sorelle sono stati accoppiati per almeno 20 generazioni. È un test semplice e molto efficace per dimostrare la presenzaÈ un test semplice e molto efficace per dimostrare la presenza di un’influenza genetica.di un’influenza genetica. Infatti questi accoppiamenti fra consanguinei fanno si che gliInfatti questi accoppiamenti fra consanguinei fanno si che gli appartenenti alla stessa linea siano cloni con lo stessoappartenenti alla stessa linea siano cloni con lo stesso patrimonio genetico, e quindi ogni differenza fra loro nonpatrimonio genetico, e quindi ogni differenza fra loro non potrà che essere dovuta all’ambiente e viceversa.potrà che essere dovuta all’ambiente e viceversa. Sono state individuate molte differenze all’interno delle varieSono state individuate molte differenze all’interno delle varie linee considerate, il che sottolinea l’importanzalinee considerate, il che sottolinea l’importanza dell’ambiente di crescita pre- e post-natale, oltre che deidell’ambiente di crescita pre- e post-natale, oltre che dei geni.geni.
  • 20. Studi sulle adozioni:Studi sulle adozioni: Sono la fonte più diretta per capire quali sono le fonti genetiche eSono la fonte più diretta per capire quali sono le fonti genetiche e ambientali delle somiglianze fra i membri di una famiglia. Le A. creano:ambientali delle somiglianze fra i membri di una famiglia. Le A. creano: - coppie di individui geneticamente uguali, ma adottati da famigliecoppie di individui geneticamente uguali, ma adottati da famiglie diverse, per cui le loro somiglianze saranno dovute al contributodiverse, per cui le loro somiglianze saranno dovute al contributo genetico;genetico; - coppie di individui geneticamente diverse, ma adottati dalla stessacoppie di individui geneticamente diverse, ma adottati dalla stessa famiglia, per cui le somiglianze saranno dovute al contributo dellofamiglia, per cui le somiglianze saranno dovute al contributo dello stesso ambiente familiare.stesso ambiente familiare. La maggior parte dei tratti psicologici (capacità cognitiva generale eLa maggior parte dei tratti psicologici (capacità cognitiva generale e schizofrenia) analizzati in questi studi risultano subire l’influenza deischizofrenia) analizzati in questi studi risultano subire l’influenza dei fattori genetici, vedi:fattori genetici, vedi: - Loehlin nel 1989: ha dimostrato che i genitori genetici e i loro figli purLoehlin nel 1989: ha dimostrato che i genitori genetici e i loro figli pur non avendo condiviso lo stesso ambiente familiare, si somigliano innon avendo condiviso lo stesso ambiente familiare, si somigliano in modo significativo;modo significativo; - Heston nel 1966: ha eliminato la convinzione che la Schizofrenia fosseHeston nel 1966: ha eliminato la convinzione che la Schizofrenia fosse dovuta solo alle esperienze familiari precoci, dimostrando l’importanzadovuta solo alle esperienze familiari precoci, dimostrando l’importanza dell’influenza genetica.dell’influenza genetica.
  • 21. Le ultime ricerche genetiche dicono che per la maggiorLe ultime ricerche genetiche dicono che per la maggior parte dei tratti psicologici la somiglianza tra parenti èparte dei tratti psicologici la somiglianza tra parenti è dovuta più alla condivisione del patrimonio geneticodovuta più alla condivisione del patrimonio genetico che dell’ambiente di crescita.che dell’ambiente di crescita. Pare invece che se l’ambiente non contribuisce allePare invece che se l’ambiente non contribuisce alle somiglianze fra i membri di una stessa famiglia,somiglianze fra i membri di una stessa famiglia, potrebbe tuttavia elicitare delle differenze tra gli stessi:potrebbe tuttavia elicitare delle differenze tra gli stessi: AMBIENTE NON CONDIVISOAMBIENTE NON CONDIVISO
  • 22. Studi sui gemelli:Studi sui gemelli: Altro metodo utile per separare le fonti, di origine genetica eAltro metodo utile per separare le fonti, di origine genetica e ambientale, di somiglianza fra parenti.ambientale, di somiglianza fra parenti. Qui il confronto avviene tra gemelli Identici (monozigoti, conQui il confronto avviene tra gemelli Identici (monozigoti, con stesso patrimonio genetico) e gemelli Fraterni (dizigoti,stesso patrimonio genetico) e gemelli Fraterni (dizigoti, condividono il 50% del patrimonio genetico).condividono il 50% del patrimonio genetico). Se i fattori genetici sono importanti per un dato carattere, i G.Se i fattori genetici sono importanti per un dato carattere, i G. I. saranno molto più simili dei G. F., ma è anche possibileI. saranno molto più simili dei G. F., ma è anche possibile che la somiglianza fra i G. I. derivi dall’ambiente di crescita:che la somiglianza fra i G. I. derivi dall’ambiente di crescita: IPOTESI DEGLI AMBIENTI EQUIVALENTI:IPOTESI DEGLI AMBIENTI EQUIVALENTI: Le somiglianze causate dall’ambiente sono quasi le stesse per i G. I. e G.Le somiglianze causate dall’ambiente sono quasi le stesse per i G. I. e G. F. allevati nella stessa famiglia (Bouchard, Propping, 1993)F. allevati nella stessa famiglia (Bouchard, Propping, 1993)
  • 23. Qualche esempio:Qualche esempio:  Studi sulla Schizofrenia:Studi sulla Schizofrenia: - il G. F. di uno schizofrenico ha il 17% di probabilità- il G. F. di uno schizofrenico ha il 17% di probabilità di sviluppare la malattia;di sviluppare la malattia; - il G. I. di uno schizofrenico ha il 48% di probabilità di- il G. I. di uno schizofrenico ha il 48% di probabilità di sviluppare la malattia.sviluppare la malattia.  Studi sulla Capacità Cognitiva generale:Studi sulla Capacità Cognitiva generale: - la correlazione fra G. F. è pari a .60;- la correlazione fra G. F. è pari a .60; - la correlazione fra G. I. è pari a .85.- la correlazione fra G. I. è pari a .85.
  • 24. …… La ricerca ha dimostrato che G. I. identici erroneamenteLa ricerca ha dimostrato che G. I. identici erroneamente considerati G. F. dai genitori assumevano nonostanteconsiderati G. F. dai genitori assumevano nonostante ciò comportamenti simili, o ancora G. I. considerati piùciò comportamenti simili, o ancora G. I. considerati più individualmente di altri, non mostrano maggioriindividualmente di altri, non mostrano maggiori differenze, inoltre i G. I. possono avere esperienzedifferenze, inoltre i G. I. possono avere esperienze simili perché sono simili geneticamente, ossia alcunesimili perché sono simili geneticamente, ossia alcune esperienze possono essere influenzate geneticamente.esperienze possono essere influenzate geneticamente.
  • 25. …… Lo studio sui gemelli è un metodo valido perLo studio sui gemelli è un metodo valido per analizzare le influenze genetiche sui caratterianalizzare le influenze genetiche sui caratteri complessi e sulle malattie comportamentali.complessi e sulle malattie comportamentali. Insieme agli studi sulle adozioni, gli studi suiInsieme agli studi sulle adozioni, gli studi sui gemelli convergono alla conclusione chegemelli convergono alla conclusione che l’influenza genetica sia importante per lal’influenza genetica sia importante per la Psicologia.Psicologia.
  • 26. Studi combinati:Studi combinati: Dal 1980 per ottenere maggior potere statistico iDal 1980 per ottenere maggior potere statistico i genetisti del comportamento hanno cominciatogenetisti del comportamento hanno cominciato ad utilizzare metodi che combinano:ad utilizzare metodi che combinano: - Studi sui gemelliStudi sui gemelli - Studi sulle adozioniStudi sulle adozioni - Studi sulle familiariStudi sulle familiari
  • 27. Studi combinati sui gemelli:Studi combinati sui gemelli:  Confronto fra G. e figli unici, per verificareConfronto fra G. e figli unici, per verificare quanto i primi differiscano significativamente daiquanto i primi differiscano significativamente dai secondi;secondi;  Confronto fra G. F. e fratelli non gemelli, perConfronto fra G. F. e fratelli non gemelli, per verificare quanto i primi siano fra loro più similiverificare quanto i primi siano fra loro più simili dei secondi.dei secondi.
  • 28. Studi combinati sulle adozioni:Studi combinati sulle adozioni: (Colorado(Colorado Adoption Project, 1994)Adoption Project, 1994)  Confronto fra parenti “genetici”, “ambientali” eConfronto fra parenti “genetici”, “ambientali” e “genetici e ambientali”, per dimostrare quanto“genetici e ambientali”, per dimostrare quanto l’influenza genetica sulla Capacità Cognitival’influenza genetica sulla Capacità Cognitiva generale aumenti durante l’infanzia e lagenerale aumenti durante l’infanzia e la fanciullezza.fanciullezza.
  • 29. Studi combinati adozioni-gemelli:Studi combinati adozioni-gemelli: (Bouchard et al., 1990; Pedersen et al., 1992)(Bouchard et al., 1990; Pedersen et al., 1992)  Confronto fra G. adottati insieme e G. adottatiConfronto fra G. adottati insieme e G. adottati separatamente, attraverso cui è stato dimostrato che iseparatamente, attraverso cui è stato dimostrato che i G. I. allevati separatamente dalla prima infanzia,G. I. allevati separatamente dalla prima infanzia, mostrano Capacità Cognitive generali più o meno similimostrano Capacità Cognitive generali più o meno simili alle coppie di G. allevati insieme:alle coppie di G. allevati insieme: Debole influenza dello stessoDebole influenza dello stesso ambiente di crescita.ambiente di crescita.
  • 30. Studi combinati sulle famiglie deiStudi combinati sulle famiglie dei gemelli:gemelli:  Emergono interessanti relazioni familiari quandoEmergono interessanti relazioni familiari quando G. I. mettono al mondo i loro figli, infatti per es.G. I. mettono al mondo i loro figli, infatti per es. i figli di G. I. maschi sono correlati con lo zio,i figli di G. I. maschi sono correlati con lo zio, gemello del loro padre, come lo sono con ilgemello del loro padre, come lo sono con il padre. È come se cugini di primo grado avesseropadre. È come se cugini di primo grado avessero lo stesso padre.lo stesso padre.
  • 31. Studi combinati su famiglieStudi combinati su famiglie acquisite:acquisite: (date da divorzi e seconde nozze)(date da divorzi e seconde nozze)  Confronto fra “mezzi fratelli” ( fratelli che condividonoConfronto fra “mezzi fratelli” ( fratelli che condividono un solo genitore e quindi il 25% del patrimonioun solo genitore e quindi il 25% del patrimonio genetico) e “fratelli pieni” (condividono entrambi igenetico) e “fratelli pieni” (condividono entrambi i genitori e il 50% del patrimonio genetico);genitori e il 50% del patrimonio genetico);  Confronto tra fratelli pieni della precedente famiglia eConfronto tra fratelli pieni della precedente famiglia e fratelli pieni della nuova famiglia, per verificare lefratelli pieni della nuova famiglia, per verificare le differenze tra famiglie acquisite e famiglie in cui non si èdifferenze tra famiglie acquisite e famiglie in cui non si è mai verificato un divorzio.mai verificato un divorzio.
  • 32. Ereditabilità:Ereditabilità: Funzione statistica che quantifica laFunzione statistica che quantifica la dimensione dell’effetto genetico, fautoredimensione dell’effetto genetico, fautore della variabilità individuale, in una datadella variabilità individuale, in una data popolazione, in un preciso periodo e perpopolazione, in un preciso periodo e per uno specifico carattere.uno specifico carattere.
  • 33. I geni non sono il destino, bensì rappresentano un fattoreI geni non sono il destino, bensì rappresentano un fattore di rischio, ossia possono aumentare la probabilità che sidi rischio, ossia possono aumentare la probabilità che si sviluppi una malattia, ma anche simultaneamente un fattoresviluppi una malattia, ma anche simultaneamente un fattore di protezione in alcune circostanze;alcuni esempi:di protezione in alcune circostanze;alcuni esempi: - Il gene che fa arrossire eccessivamente gli asiatici in seguitoIl gene che fa arrossire eccessivamente gli asiatici in seguito ad assunzione di alcool, è lo stesso gene che li proteggead assunzione di alcool, è lo stesso gene che li protegge dall’alcolismo;dall’alcolismo; - Il gene che causa l’anemia falciforme allo stato omozigote,Il gene che causa l’anemia falciforme allo stato omozigote, è lo stesso che protegge i portatori eterozigoti contro laè lo stesso che protegge i portatori eterozigoti contro la malaria.malaria. Molti caratteri complessi sono influenzati da geni multipli,Molti caratteri complessi sono influenzati da geni multipli, ma ciò non significa che l’ambiente non sia importante, alma ciò non significa che l’ambiente non sia importante, al contrariocontrario per tratti complessi l’influenza ambientale èper tratti complessi l’influenza ambientale è importante tanto quanto quella genetica.importante tanto quanto quella genetica.
  • 34. Il comportamento è influenzatoIl comportamento è influenzato da:da:  QTL (Locus per Carattere Quantitativo): geni multipliQTL (Locus per Carattere Quantitativo): geni multipli che insieme possono influenzare lo stesso tratto, presiche insieme possono influenzare lo stesso tratto, presi singolarmente invece hanno un effetto relativamentesingolarmente invece hanno un effetto relativamente piccolo, costituiscono ognuno una delle singole partipiccolo, costituiscono ognuno una delle singole parti necessarie per un funzionamento normale, come unnecessarie per un funzionamento normale, come un automobile.automobile.  FATTORI AMBIENTALIFATTORI AMBIENTALI
  • 35. Genetica molecolare:Genetica molecolare: Si occupa dell’identificazione dei QTL, di questi geni cheSi occupa dell’identificazione dei QTL, di questi geni che in associazione possono influenzare un trattoin associazione possono influenzare un tratto comportamentale e rendere così ragione dell’influenzacomportamentale e rendere così ragione dell’influenza genetica sulla variabilità individuale, mediante 2genetica sulla variabilità individuale, mediante 2 strategie:strategie: - Associazione AllelicaAssociazione Allelica - LinkageLinkage
  • 36. Associazione allelica:Associazione allelica: Identificazioni di QTL paragonando le frequenze alleliche fraIdentificazioni di QTL paragonando le frequenze alleliche fra individui con alti e bassi punteggi per un dato carattere.individui con alti e bassi punteggi per un dato carattere. Essa ha il potere statistico di individuare i QTL con effettiEssa ha il potere statistico di individuare i QTL con effetti di piccole dimensioni, più che altro essi sono state studiatedi piccole dimensioni, più che altro essi sono state studiate con geni “candidati”, poiché l’A. A. con un caratterecon geni “candidati”, poiché l’A. A. con un carattere quantitativo può essere individuata solo se il marcatore delquantitativo può essere individuata solo se il marcatore del DNA è esso stesso il QTL o è molto vicino ad esso.DNA è esso stesso il QTL o è molto vicino ad esso. Le A. A. cominciano ad essere riportate per la psicopatologia,Le A. A. cominciano ad essere riportate per la psicopatologia, la personalità, le capacità cognitive e i disturbi cognitivi.la personalità, le capacità cognitive e i disturbi cognitivi. L’A. A. è quindi uno strumento potente, ma non sistematico.L’A. A. è quindi uno strumento potente, ma non sistematico.
  • 37. Linkage:Linkage: Efficace per identificare i geni responsabili di malattieEfficace per identificare i geni responsabili di malattie causate da singoli geni , esso utilizza alberi genealogicicausate da singoli geni , esso utilizza alberi genealogici molto grandi nei quali può essere seguita lamolto grandi nei quali può essere seguita la cotrasmissione di 1 allele di 1 marcatore genetico e dicotrasmissione di 1 allele di 1 marcatore genetico e di una malattia.una malattia. Il L. è un metodo sistematico, perché poche centinaia diIl L. è un metodo sistematico, perché poche centinaia di marcatori di DNA possono essere usati per analizzare ilmarcatori di DNA possono essere usati per analizzare il genoma, ma non potente.genoma, ma non potente.
  • 38. Mutazioni indotte:Mutazioni indotte: Una volta identificato il gene associato ad un trattoUna volta identificato il gene associato ad un tratto comportamentale, si cerca di comprendere come esso influenzi ilcomportamentale, si cerca di comprendere come esso influenzi il comportamento. Per fare questo sono stati selezionati centinaiacomportamento. Per fare questo sono stati selezionati centinaia di mutanti comportamentali in organismi unicellulari, vermi,di mutanti comportamentali in organismi unicellulari, vermi, moscerini della frutta, zebrafish (vertebrato) e topi. Questomoscerini della frutta, zebrafish (vertebrato) e topi. Questo lavoro ha dimostrato quanto un comportamento normale sialavoro ha dimostrato quanto un comportamento normale sia influenzato da più geni. Nonostante però una qualsiasiinfluenzato da più geni. Nonostante però una qualsiasi mutazione in un singolo gene possa comprometteremutazione in un singolo gene possa compromettere notevolmente il comportamento normale, il normale sviluppo ènotevolmente il comportamento normale, il normale sviluppo è orchestrato da più geni che lavorano insieme.orchestrato da più geni che lavorano insieme.
  • 39. Genomica funzionale:Genomica funzionale: Settore della scienza il cui scopo è comprendereSettore della scienza il cui scopo è comprendere il funzionamento dei geniil funzionamento dei geni associati ad un dato comportamento.associati ad un dato comportamento. Poiché il cervello è il legame funzionale fra i geni e il comportamento,Poiché il cervello è il legame funzionale fra i geni e il comportamento, interviene in tal senso anche la Neurogenetica, analisi genetica dellainterviene in tal senso anche la Neurogenetica, analisi genetica della struttura e della funzione del cervello in relazione al comportamento,struttura e della funzione del cervello in relazione al comportamento, analisi attuata mediante:analisi attuata mediante: - Mutazioni spontaneeMutazioni spontanee - Mutazioni indotte, chimicamente o mediante raggi XMutazioni indotte, chimicamente o mediante raggi X - Mutagenesi mirateMutagenesi mirate Obiettivo della Neurogenetica:Obiettivo della Neurogenetica: Utilizzare i geni e il legame con il comportamento per comprendere laUtilizzare i geni e il legame con il comportamento per comprendere la funzione del cervello.funzione del cervello.
  • 40. Mutazioni indotte:Mutazioni indotte: Mutazioni artificiali, indotte chimicamente o medianteMutazioni artificiali, indotte chimicamente o mediante raggi X per identificare un più alto numero di geniraggi X per identificare un più alto numero di geni associati al comportamento (obiettivo appunto dellaassociati al comportamento (obiettivo appunto della Neurogenetica).Neurogenetica). Oggetto di molti studi di Neurogenetica sono stati:Oggetto di molti studi di Neurogenetica sono stati: - Ritmi CircadianiRitmi Circadiani - Apprendimento e MemoriaApprendimento e Memoria
  • 41. Ritmi Circadiani:Ritmi Circadiani: Sistema modello per seguire l’effetto dei geni sul cervello eSistema modello per seguire l’effetto dei geni sul cervello e quindi sul comportamento. Sono stati individuati moltiquindi sul comportamento. Sono stati individuati molti genigeni clockclock che, la ricerca suggerisce, utilizzano alcuniche, la ricerca suggerisce, utilizzano alcuni specifici neuroni per sincronizzare i potenziali d’azionespecifici neuroni per sincronizzare i potenziali d’azione neuronali, che in definitiva regolano i cicli dell’attivitàneuronali, che in definitiva regolano i cicli dell’attività giornaliera di sonno-veglia.giornaliera di sonno-veglia. I R. C. hanno un’importante funzione comportamentale,I R. C. hanno un’importante funzione comportamentale, in quanto non si deteriorano con l’età, rimanganoin quanto non si deteriorano con l’età, rimangano precisi e durevoli nel tempo.precisi e durevoli nel tempo.
  • 42. Apprendimento e Memoria:Apprendimento e Memoria: Dozzine di mutazioni sono state utilizzate allo scopo di esaminareDozzine di mutazioni sono state utilizzate allo scopo di esaminare minuziosamente i processi di A. e M..minuziosamente i processi di A. e M.. Infatti nel moscerino della frutta (Drosophila) sono stati identificati 24Infatti nel moscerino della frutta (Drosophila) sono stati identificati 24 geni che, quando mutati, impediscono l’A.geni che, quando mutati, impediscono l’A. Nel modello di A. e M. di Dubnau e Tully (1998) tali mutazioni vengonoNel modello di A. e M. di Dubnau e Tully (1998) tali mutazioni vengono ricapitolate in 5 distinte fasi temporali dall’A. alla M. a lungo termine:ricapitolate in 5 distinte fasi temporali dall’A. alla M. a lungo termine: 1.1. AcquisizioneAcquisizione 2.2. Memoria a Breve TermineMemoria a Breve Termine 3.3. Memoria a Medio TermineMemoria a Medio Termine 4.4. Memoria Anestesia-ResistenteMemoria Anestesia-Resistente 5.5. Memoria a Lungo Termine.Memoria a Lungo Termine. Il consolidamento della M. avviene secondo 2 processi distinti:Il consolidamento della M. avviene secondo 2 processi distinti: - Da M. a Medio Termine a M. Anestesia-ResistenteDa M. a Medio Termine a M. Anestesia-Resistente - Da M. a Medio Termine a M. a Lungo TermineDa M. a Medio Termine a M. a Lungo Termine
  • 43. …… A. e M. costituiscono un’intensa area di ricerca cheA. e M. costituiscono un’intensa area di ricerca che si concentra in particolare, secondo gli studi disi concentra in particolare, secondo gli studi di Neurogenetica, nell’Ippocampo, area del cervelloNeurogenetica, nell’Ippocampo, area del cervello con un ruolo cruciale nei processi mnemonicicon un ruolo cruciale nei processi mnemonici sulla base di studi relativi a danni cerebralisulla base di studi relativi a danni cerebrali nell’uomo.nell’uomo.
  • 44. Mutagenesi mirate:Mutagenesi mirate: Importante strumento per la comprensione del funzionamento dei geni, processo diImportante strumento per la comprensione del funzionamento dei geni, processo di modificazione di un gene allo scopo di alterarne la funzione. Esempi:modificazione di un gene allo scopo di alterarne la funzione. Esempi: - Knock-Out:Knock-Out: distruzione completa di un gene;distruzione completa di un gene; - Sotto/sovra Espressione di un gene:Sotto/sovra Espressione di un gene: alterazione nella regolazione del gene;alterazione nella regolazione del gene; - DNA antisenso: previene la traduzione del DNA;DNA antisenso: previene la traduzione del DNA; - DNA chip: monitoraggio simultaneo dell’espressione di migliaia di geni.DNA chip: monitoraggio simultaneo dell’espressione di migliaia di geni. Le mutazioni hanno evidenziato la complessità dei sistemi cerebrali per A. e M., infattiLe mutazioni hanno evidenziato la complessità dei sistemi cerebrali per A. e M., infatti nel topo e nella mosca, nessuno dei geni coinvolti in A. e M. sono specifici dei solinel topo e nella mosca, nessuno dei geni coinvolti in A. e M. sono specifici dei soli processi di A..processi di A.. È più probabile che l’A. coinvolga una rete di sistemi cerebrali che interagiscono fra diÈ più probabile che l’A. coinvolga una rete di sistemi cerebrali che interagiscono fra di loro.loro. Limitazione a cui va incontro la tecnologia delle mutagenesi mirate è il fatto che ilLimitazione a cui va incontro la tecnologia delle mutagenesi mirate è il fatto che il cervello è un sistema che fa del suo meglio per tentare di compensare la mancanzacervello è un sistema che fa del suo meglio per tentare di compensare la mancanza di un gene che è parte essenziale del sistema stesso.di un gene che è parte essenziale del sistema stesso. Le M. M. sono utilizzate oltre che dalla Neurogenetica, anche dalla Psicofarmacogenesi,Le M. M. sono utilizzate oltre che dalla Neurogenetica, anche dalla Psicofarmacogenesi, studio delle variazioni indotte a carico del comportamento a seguito dellastudio delle variazioni indotte a carico del comportamento a seguito della somministrazione di farmaci.somministrazione di farmaci.
  • 45. I DISTURBI COGNITIVII DISTURBI COGNITIVI
  • 46. Il DSM-IV definisce il RITARDO MENTALE in termini di funzionamento intellettivo inferiore alla media, con insorgenza prima dei 18 anni di età e correlato a limitazioni del funzionamento adattivo. Quattro livelli di ritardo mentale: -LIEVE:QI da 50 a 70; -MODERATO:QI da 35 a 50; -GRAVE:QI da 20 a 35; -GRAVISSIMO:QI inferiore a 20. •Circa l’85% degli individui affetti da ritardo mentale sono classificati come “lievemente ritardati”;la maggior parte di questi individui può condurre una vita indipendente e avere un lavoro. •Gli individui moderatamente ritardati possiedono generalmente un buon livello di autosufficienza e sono in grado di sostenere una semplice conversazione; vivono spesso in comunità, in speciali residenze o con le loro famiglie. •Gli individui affetti da forme gravi di ritardo mentale possono acquisire un certo grado di autosufficienza e capire il linguaggio, ma hanno problemi nel parlare e richiedono costante supervisione. •Gli individui con ritardo mentale gravissimo possono intendere una comunicazione semplice, ma di solito non sono in grado di parlare; generalmente vengono internati.
  • 47. Ritardo mentale: genetica quantitativaRitardo mentale: genetica quantitativa Sebbene ci si attenda che bassi punteggi di QI possano essere dovutiSebbene ci si attenda che bassi punteggi di QI possano essere dovuti a fattori genetici, ciò non è sempre vero. Il ritardo mentale può essere causato da traumia fattori genetici, ciò non è sempre vero. Il ritardo mentale può essere causato da traumi ambientali come problemi al momento della nascita, da deficienze nutrizionali o daambientali come problemi al momento della nascita, da deficienze nutrizionali o da lesioni cerebrali.lesioni cerebrali.  Uno studio condotto su fratelli suggerisce che sia il ritardo mentale GRAVE sia quelloUno studio condotto su fratelli suggerisce che sia il ritardo mentale GRAVE sia quello MODERATO possano essere in larga misura dovuti a fattori non ereditabili. (Nichols,MODERATO possano essere in larga misura dovuti a fattori non ereditabili. (Nichols, 1984)1984) 0,5% di bambini bianchi su 17.000 mostrava R.M. grave e moderato.0,5% di bambini bianchi su 17.000 mostrava R.M. grave e moderato. I fratelli di questi individui non erano ritardati; il loro QI andava da 85 a 125, con un valoreI fratelli di questi individui non erano ritardati; il loro QI andava da 85 a 125, con un valore medio di 103.medio di 103.  Di contro i fratelli di bambini lievemente ritardati (1,2% su 17.000) tendono ad avere unDi contro i fratelli di bambini lievemente ritardati (1,2% su 17.000) tendono ad avere un punteggio di QI più basso rispetto alla media, con un valore medio di 85.punteggio di QI più basso rispetto alla media, con un valore medio di 85. CONCLUSIONE: il ritardo mentale lieve mostra somiglianza familiare, al contrario diCONCLUSIONE: il ritardo mentale lieve mostra somiglianza familiare, al contrario di quello grave e moderato. (Reed, 1965)quello grave e moderato. (Reed, 1965) Se un genitore è lievemente ritardato, il rischio di R.M. nei figli è del 20%. Se entrambi iSe un genitore è lievemente ritardato, il rischio di R.M. nei figli è del 20%. Se entrambi i genitori sono ritardati, il rischio è prossimo al 50%.genitori sono ritardati, il rischio è prossimo al 50%.
  • 48. Sebbene il ritardo mentale lieve presenti ricorrenza familiare, questa potrebbe anche essere dovuta a fattori ambientali piuttosto che genetici. Studi sul R.M. lieve condotti sui gemelli e sui figli adottivi sono necessari per poter distinguere le influenze relative della genetica e dell’ambiente. •Lo studio più ampio analizzava, nella popolazione nera americana, 15 coppie di gemelli monozigoti e 23 coppie di gemelli dizigoti, nelle quali almeno un individuo della coppia presentava lieve ritardo mentale (pochi soggetti con QI < 70). CONCLUSIONI:la concordanza fra i probandi era del 75% per i gemelli monozigoti e del 46% per i gemelli dizigoti, suggerendo così una moderata influenza genetica. (Nichols, 1984) •Uno studio condotto su 3.000 coppie di gemelli di età infantile si concentrò su quei soggetti che mostravano un punteggio di QI il cui valore ricadeva nel 5%più basso della distribuzione generale dei punteggi; anche tale studio evidenziò che bassi valori di QI erano ereditabili. (Eley, 1999) Il ritardo mentale si manifesta contemporaneamente con problemi medici e problemi comportamentali. 1/3 dei bambini con R.M. lieve manifesta problemi medici. Si ipotizza che i fattori genetici siano responsabili sia dei problemi di natura medica che del ritardo e che i bambini che manifestano sia R.M. sia problemi medici siano più frequentemente figli di genitori con disturbi cognitivi. Circa la metà dei bambini con lieve ritardo mentale manifesta anche problemi comportamentali. Ancora non è noto se i problemi comportamentali siano una conseguenza del R.M. o se esistano fattori genetici responsabili sia del ritardo mentale sia dei problemi comportamentali.
  • 49. Ritardo mentale:malattie causate da geni singoliRitardo mentale:malattie causate da geni singoli •FENILCHETONURIA (PKU) Ha una frequenza di circa 1 individuo ogni 10.000 nascite. Se non trattata essa determina valori di QI spesso inferiori a 50. La PKU è una malattia recessiva causata da un gene singolo che nel passato era responsabile di circa l’1% dei casi di R.M. grave tra gli individui internati. Mutazione del gene (PAH) che produce l’enzima fenilanina idrossilasi, portano alla produzione di un enzima che non agisce correttamente, che non risulta cioè in grado di degradare la fenilalanina. La fenilalanina viene assunta tramite il cibo, soprattutto carni rosse, e, se non metabolizzata correttamente, si accumula e danneggia lo sviluppo del cervello. La genetica molecolare della PKU non risulta così semplice perchè nel gene PAH, che si trova sul cromosoma 12, sono state identificate più di 100 mutazioni differenti. Quindi mutazioni diverse comportano gradi di R.M. diverso e inducono effetti differenti sul prodotto genico e tale variabilità rende più complessa la comprensione dei processi che conducono alla malattia. Ciò rende difficoltosa anche la diagnosi mediante analisi del DNA, poiché devono essere utilizzati marcatori del DNA che identifichino tutte le mutazioni. Sarà tramite un intervento ambientale - una dieta povera di fenilalanina- che si potrà prevenire lo sviluppo del ritardo.
  • 50. •SINDROME DELL’X FRAGILE E’ la seconda causa di R.M. in ordine di importanza dopo la sindrome di Down ed è la più comune forma ereditaria. Essa è due volte più frequente nei maschi rispetto alle femmine: 1 ogni 1.250 individui nei maschi e 1 ogni 2.500 nelle femmine. La maggior parte dei maschi affetti dalla sindrome dell’X fragile mostra R.M. moderato; in molti casi sono solo lievemente ritardati e alcuni hanno un’intelligenza normale. Solo circa la metà delle femmine con l’X fragile è affetta, poiché uno dei due cromosomi X delle femmine viene inattivato. Sintomi presenti in individui maschi affetti: il valore di QI decresce dopo l’infanzia; ¾ mostrano orecchie a sventola, il viso allungato caratterizzato da una mandibola prominente e, dopo l’adolescenza, i testicoli ingrossati. Inoltre manifestano un insolito modo di parlare, scarsa tendenza a incrociare lo sguardo con gli altri e tendenza ad agitare le mani. I disturbi del linguaggio vanno dall’assenza totale della capacità di parlare a lievi difficoltà di comunicazione. Si osserva un tipo di parlata detta cluttering caratterizzata dall’essere veloce, occasionalmente falsata e ripetitiva e anche da discorsi disorganizzati. La capacità spaziale tende ad essere ancora più compromessa delle capacità verbali. La capacità di comprensione del linguaggio è spesso migliore della capacità d’espressione e superiore all’atteso sulla base del punteggio di QI. Spesso i genitori riferiscono di iperattività, impulsività e disattenzione.
  • 51. Fino all’identificazione del gene che causa l’X fragile avvenuta nel 1991, la sua ereditarietà era sconcertante. Essa non si conformava a una modalità di trasmissione semplice legata al cromosoma X, poiché il rischio aumentava di generazione in generazione. La sindrome dell’X fragile è causata dall’espansione di una ripetizione di triplette (CGG) sul cromosoma X. Genitori che ereditano cromosomi X con un numero di ripetizione nella norma (da 6 a 54) possono produrre oociti o spermatozoi con un’espansione nel numero delle ripetizioni (fino a 200). Tale espansione è chiamata premutazione, e di per sé non causa ritardo nella progenie, ma risulta essere instabile e spesso porta ad espansioni molto più rilevanti (più di 200 ripetizioni) nelle generazioni successive, soprattutto quando il cromosoma X premutato è ereditato per via materna. Il rischio che una premutazione si espanda e diventi mutazione completa aumenta nell’arco di quattro generazioni dal 5 al 50%, sebbene non sia ancora possibile predire quando una premutazione evolverà a mutazione completa. •SINDROME DI RETT Causa più comune di R.M. nelle femmine, dopo la sindrome di Down:1 individuo affetto ogni 10.000. Pochi effetti durante l’infanzia; ma dall’età di 5 anni le bambine sono incapaci di reggersi in posizione eretta, di parlare o di usare le mani. Il gene è stato mappato sul braccio lungo del cromosoma X e le mutazioni nel gene MECP2 sono responsabili di circa 1/3 dei casi. I maschi con mutazioni in MECP2 solitamente muoiono prima o poco dopo la nascita. MECP2 è un gene coinvolto nel processo di metilazione che silenzia altri geni durante lo sviluppo.
  • 52. Altre malattie causate da geni singoliAltre malattie causate da geni singoli Molte altre malattie causate da geni singoli, che hanno un effetto primario diverso dal ritardoMolte altre malattie causate da geni singoli, che hanno un effetto primario diverso dal ritardo mentale, mostrano comunque effetti sul QI.mentale, mostrano comunque effetti sul QI.  DISTROFIA MUSCOLARE DI DUCHENNEDISTROFIA MUSCOLARE DI DUCHENNE EE’ legata al cromosoma X ed è una malattia recessiva che si manifesta con una’ legata al cromosoma X ed è una malattia recessiva che si manifesta con una frequenza di 1 ogni 3.500 individui maschi. E’ una malattia neuromuscolare che, afrequenza di 1 ogni 3.500 individui maschi. E’ una malattia neuromuscolare che, a cominciare dall’infanzia, causa la progressiva perdita del tessuto muscolare.cominciare dall’infanzia, causa la progressiva perdita del tessuto muscolare. Solitamente porta al decesso entro il ventesimo anno di età a causa di insufficienzaSolitamente porta al decesso entro il ventesimo anno di età a causa di insufficienza respiratoria o cardiaca.respiratoria o cardiaca. Il punteggio di QI medio dei maschi affetti è 85. Le capacità verbali sono menomateIl punteggio di QI medio dei maschi affetti è 85. Le capacità verbali sono menomate più severamente delle capacità non verbali, sebbene gli effetti sulle capacitàpiù severamente delle capacità non verbali, sebbene gli effetti sulle capacità cognitive siano altamente variabili.cognitive siano altamente variabili. Non è noto il modo con il quale il prodotto genico (distrofina) influenza la funzioneNon è noto il modo con il quale il prodotto genico (distrofina) influenza la funzione cognitiva, ma è noto che la proteina è presente tanto nel cervello quanto nel tessutocognitiva, ma è noto che la proteina è presente tanto nel cervello quanto nel tessuto muscolare. Il gene DMD è talmente grande che impiega ore per venir trascritto.muscolare. Il gene DMD è talmente grande che impiega ore per venir trascritto. Dozzine di differenti mutazioni nel gene DMD sono state identificate e, in almenoDozzine di differenti mutazioni nel gene DMD sono state identificate e, in almeno 1/3 dei casi, si tratta di neo-mutazioni.1/3 dei casi, si tratta di neo-mutazioni.
  • 53.  SINDROME DI LESCH-NYHAN Un’altra malattia recessiva legata al cromosoma X, con un’incidenza di circa 1 affetto ogni 20.000 maschi nati. Nell’85% dei casi viene riportato un comportamento autodistruttivo compulsivo: mordersi le labbra e le dita in modo spesso così grave da portare a massicce perdite di tessuti. Tale comportamento comincia già nell’infanzia o, al più tardi, nell’adolescenza; inoltre è incontrollabile, seppur doloroso. Molti individui manifestano moderate o gravi difficoltà nell’apprendimento e la capacità di parola è di solito pregiudicata. La memoria di eventi passati, recenti o remoti, risulta inalterata. Il gene (HPRT1) codifica per un enzima (HPRT, ipoxantina fosforibosiltransferasi) coinvolto nella produzione di acidi nucleici. Le mutazioni nel gene HPRT1 sono molte e hanno effetti molto estesi sui sistemi dopaminergici, inclusa la presenza di un numero anormalmente basso di terminali nervosi dopaminergici e di corpi cellulari. Un interessante studio condotto su 6 coppie di gemelli identici ha rivelato che la frequenza di mutazione per il geneHPRT1 era molto simile tra gemelli. Questo risultato suggerisce che fattori genetici possano controllare la variabilità nella frequenza delle mutazioni.
  • 54.  NEUROFIBROMATOSI DI TIPO 1 (NF1)NEUROFIBROMATOSI DI TIPO 1 (NF1) • Comporta tumori della pelle e tumori di tessuti nervosi. I sintomi sono variabili eComporta tumori della pelle e tumori di tessuti nervosi. I sintomi sono variabili e cominciano con chiazze cutanee color caffellatte che compaiono durante l’infanzia. Lecominciano con chiazze cutanee color caffellatte che compaiono durante l’infanzia. Le masse tumorali non sono maligne, ma causano disturbi estetici e problemi più seri semasse tumorali non sono maligne, ma causano disturbi estetici e problemi più seri se determinano la compressione di un nervo. La maggior parte degli individui ha undeterminano la compressione di un nervo. La maggior parte degli individui ha un punteggio di QI che cade nell’intervallo compreso tra valori bassi e nella media. Lapunteggio di QI che cade nell’intervallo compreso tra valori bassi e nella media. La metà dei malati ha difficoltà nell’apprendimento, sebbene le abilità non verbalimetà dei malati ha difficoltà nell’apprendimento, sebbene le abilità non verbali tendono ad essere più colpite rispetto a quelle verbali.tendono ad essere più colpite rispetto a quelle verbali. • La NF1 è causata da un allele dominante sul cromosoma 17 ed è sorprendentementeLa NF1 è causata da un allele dominante sul cromosoma 17 ed è sorprendentemente frequente (1 caso ogni 3.000 nascite) per un allele dominante. Il gene NF1 è grande, èfrequente (1 caso ogni 3.000 nascite) per un allele dominante. Il gene NF1 è grande, è espresso in un’ampia varietà di tessuti ed ha un’alta frequenza di mutazione. L’alleleespresso in un’ampia varietà di tessuti ed ha un’alta frequenza di mutazione. L’allele responsabile della NF1, che si pensa essere coinvolto nella soppressione tumorale,responsabile della NF1, che si pensa essere coinvolto nella soppressione tumorale, viene ereditato dal padre in più del 90% degli individui affettiviene ereditato dal padre in più del 90% degli individui affetti
  • 55. Ritardo mentale: aberrazioni cromosomicheRitardo mentale: aberrazioni cromosomiche Le più frequenti forme di R.M. causate da aberrazioni cromosomiche sono le anomalie cheLe più frequenti forme di R.M. causate da aberrazioni cromosomiche sono le anomalie che coinvolgono un intero cromosoma soprannumerario, ma anche le delezioni di porzioni dicoinvolgono un intero cromosoma soprannumerario, ma anche le delezioni di porzioni di cromosoma.cromosoma.  Sindrome di Angelman (AS):Sindrome di Angelman (AS): coinvolge una piccola delezione nel cromosoma 15q11.coinvolge una piccola delezione nel cromosoma 15q11. Quando la delezione è di origine materna (1 ogni 25.000 nascite) causa un R.M. moderato,Quando la delezione è di origine materna (1 ogni 25.000 nascite) causa un R.M. moderato, un’andatura anormale, difficoltà nel parlare, attacchi convulsivi e un comportamento diun’andatura anormale, difficoltà nel parlare, attacchi convulsivi e un comportamento di felicità inappropriata che include risate frequenti ed eccitabilità.felicità inappropriata che include risate frequenti ed eccitabilità. Sembra coinvolgere il gene per l’ubiquitina ligasi, UBE3A, che gioca un ruolo chiave nel sistemaSembra coinvolgere il gene per l’ubiquitina ligasi, UBE3A, che gioca un ruolo chiave nel sistema cellulare di degradazione delle proteine ed è cruciale per lo sviluppo del cervello.cellulare di degradazione delle proteine ed è cruciale per lo sviluppo del cervello.  La stessa delezione cromosomica ereditata per via paterna (1 ogni 15.000 nascite) causa laLa stessa delezione cromosomica ereditata per via paterna (1 ogni 15.000 nascite) causa la sindrome di Prader-Willi (PWS):sindrome di Prader-Willi (PWS): tendenza a mangiare in eccesso e la predisposizione adtendenza a mangiare in eccesso e la predisposizione ad eccessi d’ira, difficoltà nell’apprendimento e valori di QI situati nella parte inferiore dellaeccessi d’ira, difficoltà nell’apprendimento e valori di QI situati nella parte inferiore della distribuzione dei valori normali.distribuzione dei valori normali. Coinvolge il gene SNRNP, implicato nel processamento degli mRNA.Coinvolge il gene SNRNP, implicato nel processamento degli mRNA.
  • 56. •La sindrome di Williams: è associata ad una piccola delezione del cromosoma 7 ed ha un’incidenza di 1 ogni 25.000 nascite. La maggior parte dei casi è spontanea. E’ caratterizzata da problemi del tessuto connettivo che portano ad un ritardo della crescita e a diversi problemi medici. Il R.M. è frequente e la difficoltà nell’apprendimento è tale da richiedere scuole speciali. In età adulta molti degli individui affetti sono incapaci di vivere autonomamente. Negli individui affetti dalla sindrome di Williams risultano assenti sia il gene che codifica per l’elastina sia il gene codificante per un enzima chiamato LIM chinasi. Nelle cellule normali l’elastina è una componente chiave del tessuto connettivo a cui conferisce le proprietà elastiche. Mutazioni o delezioni nel gene dell’elastina portano a problemi vascolari osservati nella sindrome di Williams. D’altro canto la LIM chinasi è espressa ad alti livelli nel cervello ed è ritenuta responsabile della diminuita strutturazione cognitiva visuospaziale riscontrabile nella sindrome di Williams. •La sindrome di Down: causata dalla trisomia del cromosoma 21; è la causa principale di R.M. e si verifica 1 volta ogni 1.000 nascite. Pochi disturbi fisici risultano diagnostici: aumentate dimensioni del collo, debolezza muscolare, granulosità dell’iride dell’occhio, bocca aperta e lingua protrundente. Alcuni sintomi tendono a divenire meno evidenti quando il soggetto comincia a crescere; altri, come il R.M. e la statura ridotta, si palesano solo quando il bambino è cresciuto. I 2/3 hanno anche difetti dell’udito e 1/3 manifesta difetti cardiaci. I bambini appaiono ostinati, ma a parte ciò generalmente affabili. E’ possibile che la presenza di un così grande eccesso di materiale genetico sia causa di una generale instabilità durante lo sviluppo. Gli individui affetti mostrano un valore medio di QI di 55. In età adolescenziale le loro capacità di linguaggio sono paragonabili a quelle di un bambino di 3 anni. Molti individui verso i 45 anni di età soffrono del declino cognitivo caratteristico della demenza, uno dei primi indizi a suggerire che un gene correlato alla demenza potrebbe risiedere sul cromosoma 21.
  • 57. Aberrazioni dei cromosomi sessualiAberrazioni dei cromosomi sessuali La presenza di cromosomi X soprannumerari causa disturbi cognitivi.La presenza di cromosomi X soprannumerari causa disturbi cognitivi.  La sindrome maschile XXYLa sindrome maschile XXY:: presenza di un cromosoma X in eccesso nei maschi. Frequenza: 1 volta ognipresenza di un cromosoma X in eccesso nei maschi. Frequenza: 1 volta ogni 750 nascite di individui maschi.750 nascite di individui maschi. Problemi: bassi livelli di testosterone dopo l’adolescenza che portano a sterilità, testicoli ridotti e sviluppo dellaProblemi: bassi livelli di testosterone dopo l’adolescenza che portano a sterilità, testicoli ridotti e sviluppo della mammella.mammella. La diagnosi precoce e la terapia ormonale sono importanti allo scopo di attenuare gli effetti di tale condizione,La diagnosi precoce e la terapia ormonale sono importanti allo scopo di attenuare gli effetti di tale condizione, sebbene la sterilità permanga.sebbene la sterilità permanga. Valori di QI inferiori alla media, manifestano spesso problemi di linguaggio e raggiungono scarsi risultatiValori di QI inferiori alla media, manifestano spesso problemi di linguaggio e raggiungono scarsi risultati scolastici.scolastici.  La sindrome del triplo XLa sindrome del triplo X:: presenza di tre cromosomi X nelle femmine.presenza di tre cromosomi X nelle femmine. Frequenza: 1 volta ogni 1.000 nascite di individui di sesso femminile.Frequenza: 1 volta ogni 1.000 nascite di individui di sesso femminile. Valori medi di QI di circa 85, più bassi di quelli registrati nei maschi XXY.Valori medi di QI di circa 85, più bassi di quelli registrati nei maschi XXY. Molti dei soggetti affetti richiedono terapie dei disturbi del linguaggio.Molti dei soggetti affetti richiedono terapie dei disturbi del linguaggio. Sia individui XXY sia XXX alla nascita presentano una circonferenza cranica inferiore alla media, quindi iSia individui XXY sia XXX alla nascita presentano una circonferenza cranica inferiore alla media, quindi i disturbi cognitivi possono avere un’origine prenatale.disturbi cognitivi possono avere un’origine prenatale.  La sindrome XYYLa sindrome XYY:: maschi con cromosoma Y in più. Frequenza: 1 caso ogni 1.000 nascite. Sono più altimaschi con cromosoma Y in più. Frequenza: 1 caso ogni 1.000 nascite. Sono più alti della media dopo l’adolescenza ,normale sviluppo sessuale; metà di loro ha difficoltà nel parlare, disturbi didella media dopo l’adolescenza ,normale sviluppo sessuale; metà di loro ha difficoltà nel parlare, disturbi di linguaggio e di lettura, quindi necessita di terapie dei disturbi del linguaggio. La delinquenza giovanile èlinguaggio e di lettura, quindi necessita di terapie dei disturbi del linguaggio. La delinquenza giovanile è associata a questa condizione.associata a questa condizione.  La sindrome di TurnerLa sindrome di Turner:: Presenza di un solo cromosoma X nelle donne (X0).Presenza di un solo cromosoma X nelle donne (X0). Frequenza:1 ogni 2.500 nascite, sebbene nel 99% dei casi i feti X0 muoiono.Frequenza:1 ogni 2.500 nascite, sebbene nel 99% dei casi i feti X0 muoiono. Problemi principali: bassa statura, sviluppo sessuale anormale e una frequente condizione di sterilità.Problemi principali: bassa statura, sviluppo sessuale anormale e una frequente condizione di sterilità. Punteggi verbali di QI con valori prossimi alla normalità; punteggi prestazionali di QI risultano inferiori allaPunteggi verbali di QI con valori prossimi alla normalità; punteggi prestazionali di QI risultano inferiori alla media (circa 90) dopo l’adolescenza.media (circa 90) dopo l’adolescenza.
  • 58. Disturbi dell’apprendimentoDisturbi dell’apprendimento Il 10% dei bambini ha difficoltà a imparare a leggere. Per alcuni ciò è causato da ritardo mentale,Il 10% dei bambini ha difficoltà a imparare a leggere. Per alcuni ciò è causato da ritardo mentale, danni cerebrali, problemi sensoriali e privazione; ma altri trovano difficile leggere, pur nondanni cerebrali, problemi sensoriali e privazione; ma altri trovano difficile leggere, pur non avendo questo tipo di problemi. La lettura rappresenta il problema principale per l’80% deiavendo questo tipo di problemi. La lettura rappresenta il problema principale per l’80% dei bambini ai quali è stata diagnosticata una difficoltà di apprendimento.bambini ai quali è stata diagnosticata una difficoltà di apprendimento. Bambini conBambini con dislessiadislessia: leggono lentamente, comprendendo scarsamente quanto letto; quando: leggono lentamente, comprendendo scarsamente quanto letto; quando leggono ad alta voce ottengono scarsi risultati.leggono ad alta voce ottengono scarsi risultati. Studi familiari hanno mostrato che il disturbo di lettura si trasmette di generazione inStudi familiari hanno mostrato che il disturbo di lettura si trasmette di generazione in generazione.generazione. Sono stati condotti diversi studi, sia su famiglie che su gemelli, che hanno raggiunto tesi inSono stati condotti diversi studi, sia su famiglie che su gemelli, che hanno raggiunto tesi in contrasto tra di loro.contrasto tra di loro. -Ipotesi di trasmissione autosomica dominante: considera alto livello di ricorrenza familiare,-Ipotesi di trasmissione autosomica dominante: considera alto livello di ricorrenza familiare, senza considerare che 1/5 degli individui affetti non ha parenti affetti dallo stesso disturbo.senza considerare che 1/5 degli individui affetti non ha parenti affetti dallo stesso disturbo. -Ipotesi di trasmissione di tipo recessivo legata al cromosoma X:suggerita quando la malattia si-Ipotesi di trasmissione di tipo recessivo legata al cromosoma X:suggerita quando la malattia si manifesta più frequentemente nei maschi che nelle femmine; ma il disturbo di lettura vienemanifesta più frequentemente nei maschi che nelle femmine; ma il disturbo di lettura viene trasmesso al figlio maschio sia dalla madre che dal padre.trasmesso al figlio maschio sia dalla madre che dal padre. Conclusione: l’opinione più diffusa è che il disturbo di lettura sia causato sia da geni multipli cheConclusione: l’opinione più diffusa è che il disturbo di lettura sia causato sia da geni multipli che da molteplici fattori ambientali.da molteplici fattori ambientali.
  • 59. Disturbi della comunicazioneDisturbi della comunicazione Il DSM-IV comprende 4 tipi di disturbo della comunicazione:Il DSM-IV comprende 4 tipi di disturbo della comunicazione: -il disturbo della espressione del linguaggio(trasformare i pensieri in parole);-il disturbo della espressione del linguaggio(trasformare i pensieri in parole); -il disturbo misto della espressione e della ricezione del linguaggio(comprendere il linguaggio-il disturbo misto della espressione e della ricezione del linguaggio(comprendere il linguaggio degli altri);degli altri); -il disturbo della fonazione;-il disturbo della fonazione; -il balbettare(interruzione del discorso dovuta ad articolazione esitante o ripetizione di parole, di-il balbettare(interruzione del discorso dovuta ad articolazione esitante o ripetizione di parole, di sillabe o di suoni).sillabe o di suoni).  Molti studi condotti su famiglie hanno indicato che tali disturbi sono ereditari:Molti studi condotti su famiglie hanno indicato che tali disturbi sono ereditari: ¼ dei parenti di primo grado di bambini affetti da questo tipo di disturbi manifesta le stesse¼ dei parenti di primo grado di bambini affetti da questo tipo di disturbi manifesta le stesse patologie; mentre i disturbi della comunicazione ricorrono solo nel 5% dei parenti deipatologie; mentre i disturbi della comunicazione ricorrono solo nel 5% dei parenti dei soggetti di controllo.soggetti di controllo.  Tre studi condotti su gemelli hanno dimostrato una forte influenza genetica: concordanzaTre studi condotti su gemelli hanno dimostrato una forte influenza genetica: concordanza media del 90% per gemelli monozigoti e del 50% per gemelli dizigoti.media del 90% per gemelli monozigoti e del 50% per gemelli dizigoti.
  • 60. LA CAPACITA’ COGNITIVA GENERALELA CAPACITA’ COGNITIVA GENERALE Secondo ilSecondo il modello psicometricomodello psicometrico le capacità cognitive sono organizzate in manierale capacità cognitive sono organizzate in maniera gerarchica da capacità valutabili mediante test specifici a fattori di impatto piùgerarchica da capacità valutabili mediante test specifici a fattori di impatto più ampio fino alla capacità cognitiva generale(ampio fino alla capacità cognitiva generale(gg).). Esistono centinaia di test per valutare le diverse capacità cognitive e misurare diversiEsistono centinaia di test per valutare le diverse capacità cognitive e misurare diversi fattori ad ampio spettro (capacità cognitive specifiche) come la capacità verbale,fattori ad ampio spettro (capacità cognitive specifiche) come la capacità verbale, spaziale, la memoria e la capacità di elaborazione delle informazioni.spaziale, la memoria e la capacità di elaborazione delle informazioni. I test che misurano generalmente diverse capacità cognitive e che forniscono unI test che misurano generalmente diverse capacità cognitive e che forniscono un punteggio totale che è un indice sufficientemente attendibile dipunteggio totale che è un indice sufficientemente attendibile di gg sono chiamati testsono chiamati test d’intelligenza o test di QI.d’intelligenza o test di QI.
  • 61. Ricerche in campo umanoRicerche in campo umano  I progressi più importanti nella storia della ricerca sulla relazione fra genetica eI progressi più importanti nella storia della ricerca sulla relazione fra genetica e gg in campoin campo umano includono lo studio sulle adozioni di Leahy (1935): confermò l’esistenza diumano includono lo studio sulle adozioni di Leahy (1935): confermò l’esistenza di un’influenza genetica, in quanto le correlazioni dei valori di QI erano maggiori nelle famiglieun’influenza genetica, in quanto le correlazioni dei valori di QI erano maggiori nelle famiglie non adottive rispetto a quelle adottive.non adottive rispetto a quelle adottive.  Nel 1966, Cyril Burt, con i suoi studi sui gemelli monozigoti cresciuti separatamente, fornìNel 1966, Cyril Burt, con i suoi studi sui gemelli monozigoti cresciuti separatamente, fornì una prova schiacciante che i gemelli monozigoti cresciuti separatamente sono praticamenteuna prova schiacciante che i gemelli monozigoti cresciuti separatamente sono praticamente simili tra loro quanto i gemelli monozigoti cresciuti insieme.simili tra loro quanto i gemelli monozigoti cresciuti insieme. -Dopo la sua morte il lavoro di Burt fu contestato; sembra che alcuni suoi dati fossero dubbi.-Dopo la sua morte il lavoro di Burt fu contestato; sembra che alcuni suoi dati fossero dubbi.  Nel 1969 una monografia di Arthur Jensen suggeriva che le differenze etniche nel QINel 1969 una monografia di Arthur Jensen suggeriva che le differenze etniche nel QI potessero essere dovute a differenze genetiche.potessero essere dovute a differenze genetiche. -Ci fu una violenta polemica: le cause delle differenze medie tra i gruppi non devono essere-Ci fu una violenta polemica: le cause delle differenze medie tra i gruppi non devono essere necessariamente correlate alle cause delle differenze individuali all’interno dei gruppi. Lanecessariamente correlate alle cause delle differenze individuali all’interno dei gruppi. La questione dell’origine delle differenze etniche nei risultati dei test sul QI rimane irrisolta.questione dell’origine delle differenze etniche nei risultati dei test sul QI rimane irrisolta.  Questa critica stimolò la produzione di dozzine di studi sulla genetica del comportamentoQuesta critica stimolò la produzione di dozzine di studi sulla genetica del comportamento più ampi, che utilizzarono studi familiari, sulle adozioni e sui gemelli.più ampi, che utilizzarono studi familiari, sulle adozioni e sui gemelli. -Conclusione:i fattori genetici contribuiscono alle differenze individuali nella capacità cognitiva-Conclusione:i fattori genetici contribuiscono alle differenze individuali nella capacità cognitiva generale, quindi le differenze genetiche tra gi individui sono significativamente associate allegenerale, quindi le differenze genetiche tra gi individui sono significativamente associate alle differenze nel valore didifferenze nel valore di g.g.
  • 62. Panoramica sulla ricerca geneticaPanoramica sulla ricerca genetica Influenza geneticaInfluenza genetica  Gli studi sulle adozioni sono in grado di distinguere fonti genetiche e ambientali diGli studi sulle adozioni sono in grado di distinguere fonti genetiche e ambientali di somiglianza. Dal momento che hanno dato i loro figli in adozione e i figli e i fratellisomiglianza. Dal momento che hanno dato i loro figli in adozione e i figli e i fratelli condividono l’ereditarietà dei caratteri genetici ma non l’ambiente familiare, la lorocondividono l’ereditarietà dei caratteri genetici ma non l’ambiente familiare, la loro similarità indica che la somiglianza tra i membri di una famiglia è dovuta in parte asimilarità indica che la somiglianza tra i membri di una famiglia è dovuta in parte a fattori genetici.fattori genetici. -Per quanto riguarda-Per quanto riguarda g,g, la correlazione tra bambini adottati e loro parenti “genetici” ela correlazione tra bambini adottati e loro parenti “genetici” e tra fratelli geneticamente correlati ma allevati separatamente è uguale a 0,24; quinditra fratelli geneticamente correlati ma allevati separatamente è uguale a 0,24; quindi la stima dell’ ereditabilità è pari al 48%.la stima dell’ ereditabilità è pari al 48%.  Lo studio di adozione più incisivo riguarda i gemelli monozigoti cresciutiLo studio di adozione più incisivo riguarda i gemelli monozigoti cresciuti separatamente: la loro correlazione media è di 0,72; ereditabilità del 72%.separatamente: la loro correlazione media è di 0,72; ereditabilità del 72%.  In uno studio condotto su 45 coppie di gemelli monozigoti cresciuti separatamente,In uno studio condotto su 45 coppie di gemelli monozigoti cresciuti separatamente, la correlazione fu pari a 0,78.la correlazione fu pari a 0,78. -Anche se l’ereditabilità potrebbe essere differente in culture diverse, sembra che il-Anche se l’ereditabilità potrebbe essere differente in culture diverse, sembra che il livello di ereditabilità dilivello di ereditabilità di gg sia valido anche per le popolazioni non occidentali, dove èsia valido anche per le popolazioni non occidentali, dove è stata condotta la maggior parte degli studi.stata condotta la maggior parte degli studi.
  • 63. Influenza ambientaleInfluenza ambientale Se metà della varianza diSe metà della varianza di gg può essere imputata all’ereditarietà, l’altra metà è attribuita all’ambientepuò essere imputata all’ereditarietà, l’altra metà è attribuita all’ambiente (più gli errori di misurazione).(più gli errori di misurazione).  Studi sull’influenza ambientale utilizzano genitori e figli adottivi e fratelli adottivi.Studi sull’influenza ambientale utilizzano genitori e figli adottivi e fratelli adottivi. -La correlazione tra fratelli adottivi è di 0,32. Conclusione: non essendo geneticamente correlati,-La correlazione tra fratelli adottivi è di 0,32. Conclusione: non essendo geneticamente correlati, ciò che rende simili i fratelli adottivi è la condivisione dell’ambiente di crescita, forse il fattociò che rende simili i fratelli adottivi è la condivisione dell’ambiente di crescita, forse il fatto di avere gli stessi genitori. Quindi 1/3 della varianza totale può essere spiegato dalle influenzedi avere gli stessi genitori. Quindi 1/3 della varianza totale può essere spiegato dalle influenze dell’ambiente condiviso.dell’ambiente condiviso. -La correlazione fra i genitori adottivi e i loro figli adottivi è minore (r=0,19) rispetto a quella tra-La correlazione fra i genitori adottivi e i loro figli adottivi è minore (r=0,19) rispetto a quella tra fratelli adottivi. Conclusione: questo risultato suggerisce che l’ambiente condiviso determinafratelli adottivi. Conclusione: questo risultato suggerisce che l’ambiente condiviso determina una minore somiglianza tra genitori e figli rispetto alla somiglianza tra fratelli.una minore somiglianza tra genitori e figli rispetto alla somiglianza tra fratelli.  Anche gli studi sui gemelli suggeriscono un’influenza dell’ambiente condiviso.Anche gli studi sui gemelli suggeriscono un’influenza dell’ambiente condiviso. -Gli effetti dell’ambiente condiviso contribuiscono maggiormente alla somiglianza fra gemelli-Gli effetti dell’ambiente condiviso contribuiscono maggiormente alla somiglianza fra gemelli dizigoti (correlazione=0,60) rispetto a quella dei fratelli non gemelli (correlazione=0,47).dizigoti (correlazione=0,60) rispetto a quella dei fratelli non gemelli (correlazione=0,47). Conclusioni:i gemelli potrebbero essere più simili perché condividono lo stesso utero, hannoConclusioni:i gemelli potrebbero essere più simili perché condividono lo stesso utero, hanno la stessa età, quindi condividono la stessa scuola e molti degli stessi compagni.la stessa età, quindi condividono la stessa scuola e molti degli stessi compagni. Le stimeLe stime model fittingmodel fitting dell’effetto dell’ambiente condiviso sul valore didell’effetto dell’ambiente condiviso sul valore di gg sono del 20% persono del 20% per genitori e figli, circa del 25% per i fratelli e circa del 40% per i gemelli.genitori e figli, circa del 25% per i fratelli e circa del 40% per i gemelli. Il rimanente 10% della varianza è attribuito all’ambiente non condiviso e a errori di misurazione.Il rimanente 10% della varianza è attribuito all’ambiente non condiviso e a errori di misurazione.
  • 64. Ricerche sullo sviluppoRicerche sullo sviluppo L’ereditabilità cambia durante lo sviluppo?L’ereditabilità cambia durante lo sviluppo? I fattori genetici diventano a mano a mano più importanti perI fattori genetici diventano a mano a mano più importanti per gg durante la vita di un individuo.durante la vita di un individuo.  Studio longitudinale “Colorado Adoption Project”: fornisce le correlazioni tra genitori e figliStudio longitudinale “Colorado Adoption Project”: fornisce le correlazioni tra genitori e figli perper gg dall’infanzia fino all’adolescenza.dall’infanzia fino all’adolescenza. -Correlazioni fra genitori e figli per le famiglie non adottive aumentano da meno di 0,2-Correlazioni fra genitori e figli per le famiglie non adottive aumentano da meno di 0,2 nell’infanzia a circa 0,2 nella media fanciullezza e a circa 0,3 nell’adolescenza. Le correlazioninell’infanzia a circa 0,2 nella media fanciullezza e a circa 0,3 nell’adolescenza. Le correlazioni tra madri biologiche e figli dati in adozione seguono un modello simile. Le correlazioni fratra madri biologiche e figli dati in adozione seguono un modello simile. Le correlazioni fra genitori e figli adottivi si aggirano intorno allo zero, il che suggerisce che l’ambiente familiaregenitori e figli adottivi si aggirano intorno allo zero, il che suggerisce che l’ambiente familiare condiviso dai genitori e dai figli non contribuisce in maniera importante alla somiglianza fracondiviso dai genitori e dai figli non contribuisce in maniera importante alla somiglianza fra genitori e figli pergenitori e figli per g.g. La differenza nelle correlazioni fra gemelli monozigoti e dizigoti aumenta leggermente dall’inizioLa differenza nelle correlazioni fra gemelli monozigoti e dizigoti aumenta leggermente dall’inizio alla metà della fanciullezza e poi aumenta drammaticamente nell’età adulta.alla metà della fanciullezza e poi aumenta drammaticamente nell’età adulta. Conclusione:l’ereditabilità nell’età adulta è maggiore. Studio su gemelli cresciutiConclusione:l’ereditabilità nell’età adulta è maggiore. Studio su gemelli cresciuti separatamente, valutati all’età media di 60 anni, fornisce una stima dell’ereditabilità diseparatamente, valutati all’età media di 60 anni, fornisce una stima dell’ereditabilità di gg paripari all’80%.all’80%. Probabilmente l’ereditabilità aumenta durante la vita perché effetti genetici relativamente piccoliProbabilmente l’ereditabilità aumenta durante la vita perché effetti genetici relativamente piccoli nelle prime fasi di vita aumentino vorticosamente durante lo sviluppo, creando effettinelle prime fasi di vita aumentino vorticosamente durante lo sviluppo, creando effetti fenotipici via via maggiori.fenotipici via via maggiori.
  • 65. Un’altra importante scoperta sullo sviluppo è che l’effetto dell’ambiente condiviso sembra decrescere. La letteratura mondiale sui gemelli indica che gli effetti dell’ambiente su g sono trascurabili nell’età adulta. •Studio longitudinale basato su follow-up di dieci anni su più di 200 coppie di fratelli adottivi. All’età media di 8 anni, la correlazione per il QI era di 0,26. Dieci anni più tardi, la correlazione fra i loro QI era quasi zero. L’ambiente condiviso è un fattore importante per g durante la fanciullezza quando i bambini vivono in casa. Tuttavia la sua importanza decresce con l’età adulta, con l’aumentare delle esperienze extrafamiliari. RIASSUMENDO: dall’infanzia all’età adulta l’ereditabilità di g aumenta e l’importanza dell’ambiente condiviso diminuisce.
  • 66. I fattori genetici contribuiscono ai cambiamenti che avvengono durante lo sviluppo? I cambiamenti dell’effetto genico significano semplicemente che l’effetto dei geni ad una determinata età è differente rispetto a quello che si osserva ad un’altra età. Il modo più semplice per comprendere i contributi genetici al cambiamento è quello di chiedersi se i punteggi ottenuti nei test alle diverse età mostrino un’influenza genetica. •Un modello longitudinale applicato agli studi sui gemelli e sui fratelli adottivi, dall’infanzia alla media fanciullezza, ha dimostrato che esistono cambiamenti negli effetti genetici in due importanti momenti di transizione dello sviluppo: 1-transizione dall’infanzia alla prima fanciullezza, un’età durante la quale la capacità cognitiva cambia rapidamente con lo sviluppo del linguaggio; 2-transizione dalla prima alla media fanciullezza, all’età di 7 anni. Molta dell’influenza genetica su g è caratterizzata dalla continuità; cioè, i fattori genetici che intervengono durante l’infanzia lo fanno anche durante la prima e la media fanciullezza. Tuttavia, alcune nuove influenze genetiche entrano in gioco al passaggio dall’infanzia alla prima fanciullezza. Questi nuovi fattori genetici continuano a condizionare g per tutta la prima e la media fanciullezza. Similmente nuove influenze genetiche emergono al passaggio dalla prima alla media fanciullezza. I fattori genetici contribuiscono sia al cambiamento che alla continuità di g durante la fanciullezza. L’ambiente condiviso contribuisce solo alla continuità.
  • 67. LE CAPACITA’ COGNITIVE SPECIFICHELE CAPACITA’ COGNITIVE SPECIFICHE Fattori generali delle capacità cognitive specificheFattori generali delle capacità cognitive specifiche  Hawaii Family Study of Cognition: ha coinvolto più di un migliaio di famiglie ed ha utilizzatoHawaii Family Study of Cognition: ha coinvolto più di un migliaio di famiglie ed ha utilizzato una tecnica chiamata “analisi fattoriale” per identificare i gruppi di test più strettamenteuna tecnica chiamata “analisi fattoriale” per identificare i gruppi di test più strettamente interconnessi.interconnessi. Da 15 test sono stati ricavati 4 gruppi di fattori:Da 15 test sono stati ricavati 4 gruppi di fattori: verbaleverbale(vocabolario e fluidità di parola),(vocabolario e fluidità di parola), spazialespaziale (visualizzazione e rotazione di oggetti in 2 e 3 dimensioni),(visualizzazione e rotazione di oggetti in 2 e 3 dimensioni), velocità divelocità di percezionepercezione(semplici comparazioni aritmetiche e numeriche) e(semplici comparazioni aritmetiche e numeriche) e memoriamemoria visuale(riconoscimento a lungo e breve termine di disegni a linee).visuale(riconoscimento a lungo e breve termine di disegni a linee). Conclusioni: i fattori verbali e spaziali mostrano una maggiore somiglianza familiare rispetto aiConclusioni: i fattori verbali e spaziali mostrano una maggiore somiglianza familiare rispetto ai fattori di velocità, di percezione e di memoria.fattori di velocità, di percezione e di memoria.  Altri studi familiari indicano generalmente che la maggiore similarità familiare si riscontra perAltri studi familiari indicano generalmente che la maggiore similarità familiare si riscontra per la capacità verbale(DeFries, Vandenberg, McClearn, 1976).la capacità verbale(DeFries, Vandenberg, McClearn, 1976).  Due studi su gemelli identici e fraterni allevati separatamente forniscono un’ulteriore provaDue studi su gemelli identici e fraterni allevati separatamente forniscono un’ulteriore prova delle influenze genetiche sulle capacità cognitive specifiche:delle influenze genetiche sulle capacità cognitive specifiche: -studio statunitense su 72 coppie di gemelli adulti con età diverse e allevati separatamente;-studio statunitense su 72 coppie di gemelli adulti con età diverse e allevati separatamente; -studio svedese con gemelli con un’età media 65 anni, che include 133 gemelli allevati-studio svedese con gemelli con un’età media 65 anni, che include 133 gemelli allevati separatamente e 142 coppie di gemelli di controllo allevate insieme.separatamente e 142 coppie di gemelli di controllo allevate insieme. Conclusione: entrambi gli studi mostrano l’esistenza di una significativa ereditabilità per tutte eConclusione: entrambi gli studi mostrano l’esistenza di una significativa ereditabilità per tutte e quattro le capacità cognitive specifiche.quattro le capacità cognitive specifiche. -Le capacità cognitive specifiche possono essere identificate già a 3 anni e mostrano una-Le capacità cognitive specifiche possono essere identificate già a 3 anni e mostrano una differenziazione genetica che aumenta tra i tre e i sette anni.differenziazione genetica che aumenta tra i tre e i sette anni. L’ambiente condiviso mostra una piccola influenza.L’ambiente condiviso mostra una piccola influenza.
  • 68. Rendimento scolasticoRendimento scolastico I test per il rendimento scolastico si focalizzano sulle prestazioni in specifici argomenti, quali laI test per il rendimento scolastico si focalizzano sulle prestazioni in specifici argomenti, quali la grammatica, la storia e la geometria.grammatica, la storia e la geometria. Inoltre la stessa parola “rendimento” implica che questi test sono fortemente dipendentiInoltre la stessa parola “rendimento” implica che questi test sono fortemente dipendenti dall’impegno profuso, un’influenza ambientale, in contrasto alla “capacità”, per la qualedall’impegno profuso, un’influenza ambientale, in contrasto alla “capacità”, per la quale un’influenza genetica sembra più ragionevole.un’influenza genetica sembra più ragionevole. -Le ricerche mostrano chiaramente che le prestazioni nei test per il rendimento scolastico nei-Le ricerche mostrano chiaramente che le prestazioni nei test per il rendimento scolastico nei diversi argomenti sono sostanzialmente correlate con la capacità cognitiva generale.diversi argomenti sono sostanzialmente correlate con la capacità cognitiva generale. Esse mostrano anche un’influenza genetica.Esse mostrano anche un’influenza genetica.  Studio che coinvolgeva 278 coppie di gemelli di età compresa tra i 6 e i 12 anni, i test per ilStudio che coinvolgeva 278 coppie di gemelli di età compresa tra i 6 e i 12 anni, i test per il rendimento scolastico hanno mostrato, alle scuole elementari, una forte influenzarendimento scolastico hanno mostrato, alle scuole elementari, una forte influenza dell’ambiente condiviso (circa il 60%) e una modesta influenza genetica (circa il 30%)dell’ambiente condiviso (circa il 60%) e una modesta influenza genetica (circa il 30%) (Thompson, Detterman, Plomin, 1991).(Thompson, Detterman, Plomin, 1991).  Altre ricerche sui gemelli e sulle adozioni, focalizzate sui test di lettura, di sillabazione, diAltre ricerche sui gemelli e sulle adozioni, focalizzate sui test di lettura, di sillabazione, di scrittura e di capacità linguistiche alle scuole elementari, hanno fornito prove di una modestascrittura e di capacità linguistiche alle scuole elementari, hanno fornito prove di una modesta ereditabilità.ereditabilità.
  • 69. Genetica e psicopatologie degli adulti: • Schizofrenia • Disturbi dell’umore • Disturbi d’ansia Genetica e: • Stress post-traumatico • Disturbi somatoformi • Disturbi d’alimentazione Genetica e disturbi diagnosticati solitamente in infanzia: • Autismo • Disturbi da deficit d’attenzione e da comportamento dirompente • Tic Genetica e tratti della personalità - disturbi della personalità • Big Five • Disturbo schizotipico • Disturbo ossessivo-compulsivo • Personalità antisociale e comportamento criminale Psicopatologia – Personalità e disturbi della personalità
  • 70. Schizofrenia: disturbi del pensiero a lungo termine (specialmente deliri) allucinazioni (specialmente uditive) eloquio disorganizzato (deragliamenti e incoerenze) Insorgenza: tarda adolescenza o prima età adulta Forma più grave di psicopatologia ma piuttosto comune : rischio nella vita per la popolazione dell’1% Studi su famiglie: 40 studi hanno dimostrato che la schizofrenia è familiare. • Parente di II grado affetto: rischio di sviluppare malattia 4 % circa • Parente di I grado affetto: rischio medio di sviluppare la malattia 9 % ( differenze a seconda del parente: 6 % genitori, 9 % fratelli, 13 % figli (46 % se entrambi genitori affetti )) •Se sono affetti più membri della famiglia il rischio è maggiore •Gemello fraterno affetto: 17 % circa •Gemello identico affetto: 48 % Studio familiare (’60, Danimarca): 200 bambini di madri affette seguiti fino a 40anni. In questo gruppo ad alto rischio il 16% è stato diagnosticato come schizofrenico e i bambini che alla fine hanno sviluppato la schizofrenia avevano madri con una forma più grave della malattia  questi bambini avevano vissuto una situazione familiare meno stabile e maggiore ospedalizzazione  gli studi familiari non permettono di separare l’influenza genetica da quella ambientale, come invece fanno gli studi sull’adozione.
  • 71. Studi suiStudi sui gemelli :gemelli :mostrano che la genetica contribuisce in maniera determinante allamostrano che la genetica contribuisce in maniera determinante alla predisposizione familiare per la schizofrenia.predisposizione familiare per la schizofrenia. Studi recenti hanno confermato i primi risultati e forniscono una concordanza con il probando delStudi recenti hanno confermato i primi risultati e forniscono una concordanza con il probando del 41-65 % nelle coppie di gemelli monozigoti (48 %) e dello 0-28 % nelle coppie di gemelli dizigoti (1741-65 % nelle coppie di gemelli monozigoti (48 %) e dello 0-28 % nelle coppie di gemelli dizigoti (17 %).%). Studio su 14 coppie di gemelli identici cresciuti separatamente da almeno 2 anni prima che uno deiStudio su 14 coppie di gemelli identici cresciuti separatamente da almeno 2 anni prima che uno dei due diventasse schizofrenicodue diventasse schizofrenico 9 coppie ( 64 % sono risultate concordanti)9 coppie ( 64 % sono risultate concordanti) Nonostante l’evidenza genetica fornita dagli studi sui gemelli, bisogna ricordare che la concordanzaNonostante l’evidenza genetica fornita dagli studi sui gemelli, bisogna ricordare che la concordanza media per i gemelli identici è del 50 %media per i gemelli identici è del 50 % evidenza dell’influenza anche di fattori di natura nonevidenza dell’influenza anche di fattori di natura non genetica. Gli studi riportano per gemelli identici discordanti poche differenze riguardanti la vita degligenetica. Gli studi riportano per gemelli identici discordanti poche differenze riguardanti la vita degli individui e la presenza di cambiamenti nella struttura del cervello e maggior frequenza diindividui e la presenza di cambiamenti nella struttura del cervello e maggior frequenza di complicazioni alla nascita per il gemello schizofrenico. Sebbene un gemello della coppiacomplicazioni alla nascita per il gemello schizofrenico. Sebbene un gemello della coppia discordante sia risparmiato dalla schizofrenia per motivi di origine ambientale, presenta lo stessodiscordante sia risparmiato dalla schizofrenia per motivi di origine ambientale, presenta lo stesso alto livello di rischio genetico del gemello schizofrenico.alto livello di rischio genetico del gemello schizofrenico. Studi sulle adozioni :Studi sulle adozioni :confermano i risultati degli studi familiari e di quelli sui gemelli nelconfermano i risultati degli studi familiari e di quelli sui gemelli nel sottolineare l’influenza genetica sulla schizofrenia.sottolineare l’influenza genetica sulla schizofrenia. I^ studio di adozione sulla schizofrenia (Heston, ‘66)I^ studio di adozione sulla schizofrenia (Heston, ‘66) metodo di studio dei figli adottivi (si studiametodo di studio dei figli adottivi (si studia l’incidenza della S. nella prole data in adozione da madri S.)l’incidenza della S. nella prole data in adozione da madri S.) Risultati: rischio di S. nei figli adottati nati da madri biologiche S. era del 11%; nullo nel gruppo diRisultati: rischio di S. nei figli adottati nati da madri biologiche S. era del 11%; nullo nel gruppo di controllo.controllo.
  • 72. Il rischio dell’11% è simile al livello di rischio registrato per i figli cresciuti dai loro genitori biologici malati ciò indica che la somiglianza familiare per la S. è soprattutto di origine genetica e che crescere in una famiglia con malati S. non incrementa il rischio oltre alla soglia dovuta all’ereditarietà. Due studi danesi anni ’60 confermano gli studi di Heston: 1.( Rosenthal et al.) Usò il metodo di studio degli adottati, ma con importanti controlli sperimentali. Furono identificati (perché di solito danno i figli in adozione in adolescenza e la S. compare dopo) 44 genitori biologici schizofrenici cronici ( 32 madri e 12 padri): •44 figli dati in adozione confrontati con 67 controlli ( 33 anni) intervistati da intervistatore inconsapevole •Il 7 % dei 44 probandi risultò cronico mentre nessuno dei 67 controlli risultò tale. •Comunque i controlli presentavano dei problemi psicopatologici (metodologia errata nell’identificare genitori: solo ospedalizzati; si scoprì che anche i genitori di controllo soffrivano di problemi psichiatrici conferma dell’influenza genetica) 2. (Kety, et al.)usò il “metodo delle famiglie adottive” ( invece di iniziare dai genitori, si comincia dagli adottati malati e da quelli non affetti) viene così stabilita l’incidenza della malattia nelle famiglie biologiche e adottive degli adottati. L’esistenza di un’influenza genetica viene ipotizzata se la malattia si manifesta più spesso nei parenti biologici degli adottati affetti che nei parenti biologici degli adottati non affetti.
  • 73. Si suppone un’influenza ambientale quando l’incidenza è maggiore nei parenti adottivi degli adottati affetti che nei parenti adottivi degli adottati non affetti. Gruppo1: 47 figli adottivi diagnosticati schizofrenici cronici Gruppo2: 47 figli adottivi non schizofrenici Intervistati genitori biologici e adottivi + fratelli di entrambi i gruppi. Per i figli adottivi schizofrenici, il grado di schizofrenia cronica risultò del 5 % nel caso dei parenti biologici di I grado; nel caso dei parenti biologici dei figli adottivi di controllo, la percentuale risultò praticamente nulla. Se la familiarità per la S. fosse causata dall’ambiente familiare creato da genitori S., i figli adottivi S. dovrebbero allora provenire con più probabilità da famiglie adottive con S. nessuno dei figli S. aveva genitori o fratelli adottivi S. Conclusione: gli studi sulle adozioni indicano l’esistenza di un’influenza genetica; i parenti adottivi di probandi S. non mostrano un rischio maggiore per la S.la famigliarità per la S. è dovuta all’ereditarietà piuttosto che alla condivisione dello stesso ambiente familiare. I geni di suscettibilità alla S. potrebbero essere quelli associati ai cromosomi 6-13-22; i geni per il recettore della dopamina e della serotonina potrebbero anch’essi svolgere un ruolo nella patogenesi della malattia.