3. • Allievo del pittore di formazione neoclassica Pierre-
Narcisse Guérin, Delacroix apprezza lo stile e la pittura di
Jean Gros dei cui quadri affermava che «attirano
l’attenzione dell’occhio e dello spirito su ogni alto, nello
stesso tempo».
• Nella sua formazione hanno un grande peso lo studio
dello opere di Michelangelo, di Goya e Rubens e dei
maestri veneti, in particolare Tiziano e Veronese che
l’artista osserva e studia attraverso i capolavori conservati
al Louvre.
• Dal 1816 frequenta l’Ecole des Beaux-Arts, ambiente in
cui stringe amicizia con l’artista Théodore Gericalut, più
vecchio di lui di sette anni.
4. Antoine-Jean Gros, Napoleone Bonaparte visita gli appestati di Jaffa, 1804, olio su tela, Parigi, Musée du
Louvre
7. Théodore Géricault, La zattera della Medusa, 1818-19, olio su tela, Parigi,
Musée du Louvre
8. Eugène Delacroix, Il massacro di Scio, 1824,
olio su tela, Parigi, Musée du Louvre
9. John Constable, Il carro di fieno, 1821, olio su tela, National Gallery, Londra
10. Eugène Delacroix, Il massacro di Scio, 1824, olio su tela,
Parigi, Musée du Louvre
Jean-Auguste-Dominique Ingres, Il voto di Luigi XIII,
1824, olio su tela, Montauban, cathédrale Notre-
Dame-de-l'Assomption
12. Pieter Paul Rubens, L'Apothéose de Henri IV et la proclamation de la régence de Marie de Médicis, le
14 mai 1610 , 1625, olio su tela, Parigi, Musée du Louvre
13. La Morte di Sardanapalo ritrae il re assediato che osserva impassibile i
soldati che eseguono il suo ordine di uccidere i
suoi servi, le sue compagne e i suoi animali. La fonte letteraria a cui il
quadro è ispirato è l’omonima opera di Byron, anche se il poeta non parla di
alcun massacro delle compagne-amanti di Sardanapalo.
L'atteggiamento di Sardanapalo è caratterizzato da un calmo
distacco
Particolarmente impressionante risulta la
strenua lotta di una donna completamente
nuda a cui stanno per tagliare la gola
La sensuale bellezza e gli esotici colori della
composizione rendono il dipinto piacevole e
scioccante allo stesso tempo.
14. Eugène Delacroix, La libertà che guida il popolo, 1830, olio su tela, Parigi, Musée
du Louvre
15. • Nel periodo in cui dipinge La libertà che guida il popolo,
Delacroix scrive al fratello: «ho cominciato un soggetto
moderno, una barricata» e aggiunge «se non ho
combattuto per la patria, almeno potrò dipingere per lei.
Ciò mi ha ridato un ottimo umore».
17. La libertà che guida il popolo è un’allegoria: la
donna con la bandiera in mano) è infatti la
personificazione della Francia che esce vittoriosa
dalla guerra. La figura femminile protagonista
dell’opera conduce la sua marcia verso lo
spettatore, coinvolgendolo nell’azione della rivolta.
Il quadro ha una funzione esortatrice in quanto
esprime e ispira sentimenti di forza e di giusta
ribellione.
Dopo la Rivoluzione francese, I parigini sono
tornati sulle barricate dimostrando di aver
ritrovato fiducia in sé.
Più che glorificare gli avvenimenti del momento,
Delacroix rappresenta lo spirito e il carattere del
popolo in rivolta contro Carlo X, al cui posto
s’insedierà Luigi Filippo d’Orleans.
La leggenda vuole che il ragazzo che stringe in mano le pistole sulla
destra abbia ispirato a Victor Hugo il personaggio di Gavroche per
il romanzo I miserabili del 1862.
18. I corpi dei personaggi
morti riprendono quelli
dipinti da Géricault
nella Zattera della Medusa
La Composizione è piramidale e di tipo
frontale i rivoluzionari che
guardano il pubblico
frontalmente. La donna, che indossa il
berretto frigio, è l’allegoria
della vittoria.
Autoritrattodi
Delacroix
Sullo sfondo si vedono Parigi e
la cattedrale di Notre-Dame
Ai piedi della donna un uomo la
guarda con sentimento eroico.
L’uomo porta la giacca blu, cinta e
berretto rosso, camicia bianca.
Sono i colori della bandiera
francese: Blu, bianco e rosso.
19. La composizione ha sviluppo piramidale: la donna posta al centro
della composizione,con la bandiera francese, è il vertice di essa.
Il soggetto della tela fu
ispirato a fatti realmente
accaduti. Dopo la caduta di
Napoleone,con il Congresso
di Vienna, la Francia venne
restituita alla monarchia
borbonica di Luigi XVIII,
che fu re dal 1816 al 1824.
Nel 1824 gli successe Carlo X,
la cui monarchia finì per
suscitare ancora una volta
nuovi sentimenti di ribellione
da parte del popolo. Carlo X
fu destituito nel 1830 con la
rivoluzione di luglio. Dopo la
monarchia borbonica si
instaurò in Francia una
monarchia costituzionale
affidata a Luigi Filippo
d’Orleans.
Il quadro esprime tutto il
sentimento di ribellione
ed eroismo del popolo
Nella “Libertà che guida il popolo” il
contenuto è ottimista: la rivoluzione del 1830
per liberare il popolo dal mal governo di
Carlo X.
20. • Dopo la rivoluzione del 1848 che porterà alla fine del
regno di Luigi Filippo, La Libertà che guida il popolo
viene finalmente esposto al pubblico dal neo- eletto
presidente, Luigi Napoleone che lo fa collocare Louvre a
Parigi.
21. • Viaggi di Delacroix:
• 1825 Inghilterra
• 1832 Marocco al seguito del conte de Mornay,
ambasciatore del re di Francia Luigi Filippo
22. « J’avais tant de fois désiré voir l’Orient que je le regardais
de tous mes yeux et croyant à peine ce que je voyais… Il a
été comble quand j’ai vu approcher un canot rempli de gens
du pays qui nous amenaient le consul… Une vingtaine de
marabouts noirs, jaunes, verts, etc., qui [s’étaient] mis à
grimper comme des chats dans tout le bâtiment et à se mêler
à nous. […] Je ne pouvais détacher mes yeux de ces
singuliers visiteurs. »
(Eugène Delacroix, Lettre à Jean-Baptiste Pierret, 24 janvier 1832 à
Tanger)
23.
24. « Ce que je rapporterai sera loin de la vérité et de la noblesse de ces natures. »
28. Eugène Delacroix, Il rapimento di
Rebecca, 1846, olio su tela, New York,
Metropolitan Museum of Art
29. Eugène Delacroix, Apollo vincitore di Pitone, 1850-52,
tecnica ad olio su muro (tela applicata alla parete),
soffitto della Galleria di Apollo, Palais du Louvre
30.
31. Eugène Delacroix, Lotta di Giacobbe con
l’angelo, 1850, pittura murale, Parigi, Chiesa di
Saint-Sulplice
35. Eugène Delacroix, La Caccia ai leoni, 1854 circa, olio su tela, Parigi,Musée
d'Orsay
36. • In questo lavoro preparatorio, l'influsso di Rubens è altresì evidente nella
composizione strutturata dal colore piuttosto che dal disegno. La pennellata
nervosa, rapida, dove è possibile sentire la mano dell'artista, traduce la
passionalità della scena e la foga del pittore. Malgrado una difficoltosa
identificazione degli elementi iconografici, al centro della tela, è visibile la figura
di un cavallo impennato. In un'inestricabile e violenta mischia, i corpi degli
animali sono distribuiti in un turbinio costruito sulla base di tre colori primari:
blu, rosso, giallo e dominato dalle tonalità calde. L'armonia dei colori che
caratterizza l'opera finita piacque tanto a Baudelaire che, a tal proposito, scrisse:
• "Mai colori più belli, più intensi, penetrarono fino all'anima attraverso gli occhi".
• La critica, invece, fu spesso ostile, rimproverando a Delacroix la stravaganza del
colore e l'incomprensibilità della tela. Esponente per eccellenza del
romanticismo, l'artista veste in questo caso i panni del pioniere. Per l'importanza
che attribuisce alle masse di colore, per il carattere espressivo di un simile
tumulto, possiamo affermare che questo bozzetto annuncia l'uso espressivo del
colore che sarà in seguito adottato da molti pittori fondatori del modernismo.
37. Pieter Paul Rubens, Caccia al leone, 1616, olio su pannello, Pinakothek Monaco
di Baviera
38. Eugène Delacroix, Caccia al leone, 1860-61, olio su tela, Art Institute of Chicago,
Illinois Potter Palmer Collection
Hinweis der Redaktion
La barca di Dante, 1822, olio su tela, Parigi, Musée du Louvre
Eugène Delacroix, Leone a caccia, 1850, olio su tela,