4. Difficoltà nella percezione delle proprie
emozioni
Difficoltà a capire le emozioni altrui
(scarsa empatia)
Anestesia emotiva
Rabbia
Espressione delle emozioni con il corpo
(movimento)
5.
6. Natura sociale ed intersoggettiva dello
sviluppo individuale
“pensare in termini sociali”:
comprensione che le persone hanno
degli stati mentali (desideri, credenze,
scopi, sentimenti, speranze…) che
regolano i comportamenti propri e altrui
nelle relazioni quotidiane (Baron-Coher, 2000)
7. Le competenze della teoria della mente,
o mentalistiche vengono utilizzate per
dar senso al comportamento
interpersonale al fine di interagire in
modo adeguato alle circostanze e, al
contempo, fornendo un immagine di sé
come partner sociale e comunicativo
competente
8. Abilità che si sviluppa a partire dai primi
mesi di vita
Implica in primis lo sviluppo di :
› attenzione congiunta e dell’ indicare
dichiarativo,(9-12 mesi)
› gioco simbolico, comprensione della
percezione visiva, lessico mentale (2 anni)
9. Linguaggio con cui si parla degli stati
interni (es volere, credere, sperare)
Costituito da termini che si riferiscono
soprattutto a desideri, percezioni ed
emozioni (2 anni) e a stati epistemici
come pensiero e credenza (3 anni).
Tra i 2 e 3 anni il bambino inizia a
comprendere le azioni delle persone
come motivate e regolate da desideri e
credenze
10. In età prescolare il bambino :
migliora la capacità di identificare
emozioni complesse,
impara a differenziare emozione esperita
ed emozione espressa
comprende che le reazioni emotive
possono essere influenzate dall’emozione
del momento e/o da esperienze
precedenti
migliora la lettura delle altrui emozioni
11. Capacità di rappresentarsi mentalmente
il pensiero e le emozioni proprie e altrui
“io penso che tu pensi”
Viene sviluppata dopo i 4 anni
Consente al bambino di sviluppare le
abilità sociali
12. Le azioni proprie e altrui possono
dipendere anche da credenze erronee
sulla realtà
Spostamento inatteso (Wimmer, Perner,
1983)
13. A 3 anni bambino comprende che due
persone possono nutrire sentimenti diversi
nei confronti dello stesso oggetto
A 4 anni comprende che due persone
possono avere credenze diverse sulla
stessa situazione
Infine comprende che una persona può
avere una falsa credenza sulla situazione
distinguendo così tra credenze vere e
false
14. Sviluppo delle abilità di differenziazione
tra l’emozione realmente sentita e quella
esibita
Sviluppo delle abilità di comprensione
delle aspettative presenti
nell’attribuzione di significato di eventi
ambigui.
15. Lo sviluppo delle abilità mentalistiche in
età scolare conferisce al bambino i mezzi
per accrescere le proprie competenze
sociorelazionali e il proprio benessere
In tal senso le abilità di mentalizzazione si
riflettono nella diminuzione delle
aggressioni fisiche tipiche della prima
infanzia, nella capacità di risolvere
situazioni conflittuali e nell’aumento di
abilità di coping nei confronti di situazioni
stressanti o imbarazzanti.
16. Il deficit sensoriale e gli ostacoli
comunicativi e linguistici ritardano lo
sviluppo delle abilità mentalistiche
poiché la maggior parte della
comunicazione tra bambino e genitore
è limitata a temi che hanno un referente
percepibile, visivo a scapito dei richiami
a pensieri, credenze, desideri, emozioni
condivise invece tra bambino udente e
genitori.
17. Le difficoltà nella mentalizzazione
restringono la possibilità di sfruttare le
occasioni sociali che favoriscono lo
sviluppo stesso della teoria della mente
18. Difficoltà nella lettura
della propria e altrui
mente
Difficoltà ad interagire e
comunicare
efficacemente con gli altri
Difficoltà ad interagire e
comunicare
efficacemente con gli altri
Lo sviluppo delle abilità
mentalistiche nel bambino
sordo
ha luogo verso i 13 anni
19.
20. La sordità è una condizione
multifattoriale: non è il deficit
uditivo in sè a provocare disagi e
difficoltà ma sono le conseguenze
ai diversi livelli di tale condizione
fisica a determinare percorsi
peculiari, spesso difficoltosi,
rispetto a una condizione
evolutiva nella norma
21. Tale prospettiva porta a
vedere gli attori sociali in gioco
nel processo di sviluppo del
bambino sordo come sistemi
che interagiscono tra loro
influenzandosi, fortificandosi
(nei casi riusciti) o
indebolendosi (nei casi di
fallimento) vicendevolmente
22.
23. Scostante
Chiuso
Ostinato
Iperattivo
Sospettoso
Ostile verso l’altro
Rigido rispetto alle norme del vivere
sociale e incline all’isolamento.
24. 1. Il comportamento è una risposta agli
stimoli ambientali strettamente
dipendente da pensieri ed emozioni
2. Il comportamento problematico è
mantenuto da contingenze esterne che
agiscono come rinforzi positivi e/o dalla
riduzione di emozioni negative (rinforzo
negativo)
26. Comportamento tirare calci
quando arrabbiato
Tiro un calcio
Riduzione della rabbia
(rinforzo negativo)
Gli altri ridono/mi lasciano in pace/mi ascoltano
(rinforzo positivo)
29. 1. Imparare a comprendere e a circoscrivere
i problemi del bambino
2. Imparare che il problema può essere
affrontato
3. Imparare che ci sono strategie più
adeguate di altre per affrontarlo
4. Conoscere le strategie, scegliere le migliori
e metterle alla prova
30.
31. Ignora il
richiamo e
cammina
lungo i tavoli
La maestra si
avvicina e
continua a
richiamarlo
Si risiede e
allontana il
piatto
La maestra gli
riavvicina il
piatto
La maestra gli
riavvicina il piatto
i compagni
ridono
Antecedenti Comportamento Conseguenze
La maestra
si avvicina e
continua a
richiamarlo
Butta il piatto a terra
32. inizia a
tirarle la
maglia con
insistenza
Antecedenti Comportamento Conseguenze
La mamma
smette di parlare
e gli chiede cosa
vuole
33. • Comportamenti aggressivi: picchiare,
dire parolacce ….
• Comportamenti iperattivi: non restare
seduto, distrarsi, disturbare …
• Comportamenti impulsivi:
comportamenti (spesso aggressivi) non
programmati ed emessi quando è
arrabbiato (es: dare un calcio)
34. 1. Ridurre o eliminare i comportamenti
problematici
2. Promuovere comportamenti adattivi:
› Uso del dialogo nelle situazioni di crisi
› Attendere, stare seduto, mantenere l’attenzione
38. DRA; rinforzo differenziale
dei comportamenti adeguati
DRO: rinforzo differenziale
dei comportamenti alternativi
DRI: rinforzo differenziale
dei comportamenti
incompatibili
Usa il dialogo
Urla ma non picchia
Va via
comportamento da
estinguere: picchiare