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antonella patrizi1
Le sfide evolutive
antonella patrizi 2
RESILIENZA:
Capacità di passare attraverso eventi traumatici e
uscirne rinforzati o, addirittura, trasformati
(Grotberg, 1996; Cyrulnik, 2002; Bonanno, 2005)
Un ruolo cruciale è dato dalla presenza di TUTORI
DI RESILIENZA:
1. Temperamento
2. Significato attribuito al trauma
3. Relazioni sociali
antonella patrizi 3
La relazione bambino-insegnante
 Fattori di protezione e contesti di crescita
 Resilience
 Capacità di essere flessibili e di resistere
agli urti
 Capacità di riorganizzare buone capacità
di adattamento rispetto a situazioni
specifiche
antonella patrizi 4
Rischio e Resilienza
I bambini che provengono da storie familiari difficili
sono a rischio ma non sono spacciati
Il risultato dipende da quello che succede nel tempo
R = M x P x E x V
antonella patrizi5
Le sfide evolutive
Si definiscono sfide evolutive i
compiti di sviluppo che il bambino
ha in relazione alla sua età.
antonella patrizi6
Le sfide evolutive
 I contesti e le relazioni significative
(genitore/bambino, insegnante/bambino) hanno il
ruolo e il potere di fornire le condizioni per la
realizzazione dei compiti di sviluppo
 I contesti e le relazioni possono sostenere o inibire il
progresso evolutivo e il rendimento scolastico.
antonella patrizi7
Le sfide evolutive
 I contesti possono essere valutati in base in base
alla loro capacità elevata o scarsa di fornire le
condizioni per l’adattamento alle sfide evolutive
 La natura del rischio è intrinseca all’incapacità dei
contesti sociali di regolare adeguatamente lo
sviluppo emotivo, sociale e cognitivo del bambino
antonella patrizi8
La cornice teorica della
psicopatologia dell’età evolutiva
antonella patrizi9
La cornice teorica
LA PSICOPATOLOGIA EVOLUTIVA
CONTRIBUISCE A INDIVIDUARE
PERCORSI CHE CONDUCONO A
RISULTATI PROBLEMATICI E IL RUOLO
CHE IL CONTESTO PUO’ SVOLGERE NEL
MODIFICARE TALE PERCORSO
antonella patrizi10
La cornice teorica
Sostiene l’idea che il bambino è un
sistema che si sviluppa all’interno di un
contesto e che il suo comportamento in un
certo ambito (come l’attenzione) non può
essere compreso se è svincolato da altri
ambiti
antonella patrizi11
La cornice teorica
 Analizza i processi responsabili dei risultati
problematici e le modalità in cui il rischio si
trasforma in:
 Comportamenti problematici
 Insuccesso scolastico
antonella patrizi12
La cornice teorica
 La prospettiva sostiene che il bambino si
sviluppa all’interno di contesti (casa, scuola e
comunità). Tali contesti interagiscono tra loro
e con le caratteristiche del bambino per
produrre
 Competenza
 Scarso adattamento
antonella patrizi13
La cornice teorica
Pone attenzione alle:
 Scuole come contesti evolutivi
 Valutazione delle risorse per lo
sviluppo,disponibili nelle scuole
 Modalità per agevolare l’accesso dei bambini
a tali risorse
antonella patrizi14
La cornice teorica
Molti insegnanti e psicologi che lavorano nella scuola
dedicano molte energie nel comprendere se:
 Il problema è grave da richiedere un intervento
 Un problema rientra in criteri diagnostici standard
relativi al DSM IV
 Le cause sono fisiologiche o psicologiche o
sociologiche o educative
antonella patrizi15
ADHD – disturbo da deficit di
attenzione e iperattività
Esempio classico della
necessità di una rilettura del
problema in una cornice
della psicopatologia dell’età
evolutiva
antonella patrizi16
ADHD – disturbo da deficit di attenzione e
iperattività
Disturbo oggi molto diffuso e coincide con
difficoltà in ambito scolastico. E’ una delle
cause di maggior invio e segnalazione ai
servizi dell’età evolutiva.
antonella patrizi17
ADHD – disturbo da deficit di attenzione e
iperattività
I ricercatori hanno individuato fattori
neurochimici e neuroanatomici come
cause di questi sintomi comportamentali
(trattamento che prevede l’uso di farmaci
stimolanti)
antonella patrizi18
ADHD – disturbo da deficit di
attenzione e iperattività
 Non è tema della ricerca individuare come
interagiscono i meccanismi biologici,
psicologici e sociali ai fini di generare
comportamenti di autoregolazione e
attenzione dei bambini all’interno delle classi
antonella patrizi19
ADHD – disturbo da deficit di
attenzione e iperattività
 Ricerca di Campbell,1994 sui bambini con
problemi di gestibilità dimostrano che
comportamenti caratterizzati da una
massiccia esternazione sono incorporati in
un insieme di fattori familiari, comportamenti
dei genitori, tensioni e difficoltà ed elementi
specifici. Nessun singolo elemento è
sufficiente per spiegare tali
manifestazioni estreme
antonella patrizi20
I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI
DELLA PRIMA INFANZIA
antonella patrizi21
I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI
DELLA PRIMA INFANZIA
 Sroufe (1989) e Greenspan (1989) hanno
immaginato lo sviluppo come un insieme di
temi attorno ai quali sono organizzati il
comportamento e le interazioni con il
contesto
antonella patrizi22
I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI
DELLA PRIMA INFANZIA
 Comprendere questi temi, la loro
organizzazione e il ruolo del contesto è
determinante per capire l’importanza delle
relazioni con gli adulti nello sviluppo dei
bambini
antonella patrizi23
I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI
DELLA PRIMA INFANZIA
 LA REGOLAZIONE E LA MODULAZIONE DELL’ATTIVITA’
FISIOLOGICA E DELL’ATTENZIONE CONDIVISA (dalla nascita ai
primi 6 mesi di vita)
 LA FORMAZIONE E IL MANTENIMENTO DI UNA RELAZIONE
D’ATTACCAMENTO EFFICACE (secondi sei mesi di vita e per
tutta l’infanzia)
 LA FIDUCIA IN SE STESSI E L’AUTONOMIA (secondo anno di vita
e per tutta l’infanzia)
 L’ABILITA’ ALLARGATA DI ORGANIZZARE E COORDINARE LE
RISORSE AMBIENTALI E PERSONALI (scuola elementare)
 LE RELAZIONI EFFICACI TRA I PARI (scuola dell’infanzia ed
elementare)
 IL SENSO STABILE DI SE (tarda infanzia)
antonella patrizi24
I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI
DELLA PRIMA INFANZIA
 LA REGOLAZIONE E LA MODULAZIONE
DELL’ATTIVITA’ FISIOLOGICA E
DELL’ATTENZIONE CONDIVISA (dalla
nascita ai primi 6 mesi di vita)
antonella patrizi25
I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI
DELLA PRIMA INFANZIA
 LA FORMAZIONE E IL MANTENIMENTO
DI UNA RELAZIONE D’ATTACCAMENTO
EFFICACE (secondi sei mesi di vita e
per tutta l’infanzia)
antonella patrizi26
I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI
DELLA PRIMA INFANZIA
 LA FIDUCIA IN SE STESSI E L’AUTONOMIA
(secondo anno di vita e per tutta l’infanzia) che
si esprime in:
- perseveranza
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La fiducia in se stessi e l’autonomia
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antonella patrizi28
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antonella patrizi29
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antonella patrizi30
I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI
DELLA PRIMA INFANZIA
L’ABILITA’ ALLARGATA DI ORGANIZZARE E COORDINARE LE
RISORSE AMBIENTALI E PERSONALI
 E’ la sfida che propone la scuola elementare, incorporata nella sfida
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 Alunno competente a scuola è il bambino capace di usare in modo
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EMOTIVA
antonella patrizi31
I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI
DELLA PRIMA INFANZIA
 LE RELAZIONI EFFICACI TRA I PARI (scuola
dell’infanzia ed elementare) sono una sorgente di
sfide e risorse
 Compito di sviluppo è imparare ad integrare la
natura affiliativa dei sistemi dei pari con altri
elementi come la competizione e la supremazia
antonella patrizi32
Le relazioni efficaci tra i pari
RICERCA DI SROUFE (1983)
 i bambini con atteggiamento sicuro tendono a diventare
amici tra di loro e gli insegnanti li descrivono come
attenti,flessibili,socievoli,ubbidienti
 I bambini con attaccamento evitante tendono ad assumere
uno stile prepotente nelle relazioni con i compagni e gli
insegnanti li descrivono come aggressivi, non ubbidienti e con
scarsa capacità di attenzione
 I bambini con attaccamento ansioso ambivalente sono
piagnucolosi, petulanti, dipendenti. Nella relazione con i
compagni assumono solitamente il ruolo di vittime e
manifestano un senso di solitudine marcato
antonella patrizi33
I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI
DELLA PRIMA INFANZIA
IL SENSO STABILE DI SE’ è il segno distintivo della
tarda infanzia e si esprime attraverso:
 L’uso efficace dell’autocontrollo
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Sfide evolutive

  • 2. antonella patrizi 2 RESILIENZA: Capacità di passare attraverso eventi traumatici e uscirne rinforzati o, addirittura, trasformati (Grotberg, 1996; Cyrulnik, 2002; Bonanno, 2005) Un ruolo cruciale è dato dalla presenza di TUTORI DI RESILIENZA: 1. Temperamento 2. Significato attribuito al trauma 3. Relazioni sociali
  • 3. antonella patrizi 3 La relazione bambino-insegnante  Fattori di protezione e contesti di crescita  Resilience  Capacità di essere flessibili e di resistere agli urti  Capacità di riorganizzare buone capacità di adattamento rispetto a situazioni specifiche
  • 4. antonella patrizi 4 Rischio e Resilienza I bambini che provengono da storie familiari difficili sono a rischio ma non sono spacciati Il risultato dipende da quello che succede nel tempo R = M x P x E x V
  • 5. antonella patrizi5 Le sfide evolutive Si definiscono sfide evolutive i compiti di sviluppo che il bambino ha in relazione alla sua età.
  • 6. antonella patrizi6 Le sfide evolutive  I contesti e le relazioni significative (genitore/bambino, insegnante/bambino) hanno il ruolo e il potere di fornire le condizioni per la realizzazione dei compiti di sviluppo  I contesti e le relazioni possono sostenere o inibire il progresso evolutivo e il rendimento scolastico.
  • 7. antonella patrizi7 Le sfide evolutive  I contesti possono essere valutati in base in base alla loro capacità elevata o scarsa di fornire le condizioni per l’adattamento alle sfide evolutive  La natura del rischio è intrinseca all’incapacità dei contesti sociali di regolare adeguatamente lo sviluppo emotivo, sociale e cognitivo del bambino
  • 8. antonella patrizi8 La cornice teorica della psicopatologia dell’età evolutiva
  • 9. antonella patrizi9 La cornice teorica LA PSICOPATOLOGIA EVOLUTIVA CONTRIBUISCE A INDIVIDUARE PERCORSI CHE CONDUCONO A RISULTATI PROBLEMATICI E IL RUOLO CHE IL CONTESTO PUO’ SVOLGERE NEL MODIFICARE TALE PERCORSO
  • 10. antonella patrizi10 La cornice teorica Sostiene l’idea che il bambino è un sistema che si sviluppa all’interno di un contesto e che il suo comportamento in un certo ambito (come l’attenzione) non può essere compreso se è svincolato da altri ambiti
  • 11. antonella patrizi11 La cornice teorica  Analizza i processi responsabili dei risultati problematici e le modalità in cui il rischio si trasforma in:  Comportamenti problematici  Insuccesso scolastico
  • 12. antonella patrizi12 La cornice teorica  La prospettiva sostiene che il bambino si sviluppa all’interno di contesti (casa, scuola e comunità). Tali contesti interagiscono tra loro e con le caratteristiche del bambino per produrre  Competenza  Scarso adattamento
  • 13. antonella patrizi13 La cornice teorica Pone attenzione alle:  Scuole come contesti evolutivi  Valutazione delle risorse per lo sviluppo,disponibili nelle scuole  Modalità per agevolare l’accesso dei bambini a tali risorse
  • 14. antonella patrizi14 La cornice teorica Molti insegnanti e psicologi che lavorano nella scuola dedicano molte energie nel comprendere se:  Il problema è grave da richiedere un intervento  Un problema rientra in criteri diagnostici standard relativi al DSM IV  Le cause sono fisiologiche o psicologiche o sociologiche o educative
  • 15. antonella patrizi15 ADHD – disturbo da deficit di attenzione e iperattività Esempio classico della necessità di una rilettura del problema in una cornice della psicopatologia dell’età evolutiva
  • 16. antonella patrizi16 ADHD – disturbo da deficit di attenzione e iperattività Disturbo oggi molto diffuso e coincide con difficoltà in ambito scolastico. E’ una delle cause di maggior invio e segnalazione ai servizi dell’età evolutiva.
  • 17. antonella patrizi17 ADHD – disturbo da deficit di attenzione e iperattività I ricercatori hanno individuato fattori neurochimici e neuroanatomici come cause di questi sintomi comportamentali (trattamento che prevede l’uso di farmaci stimolanti)
  • 18. antonella patrizi18 ADHD – disturbo da deficit di attenzione e iperattività  Non è tema della ricerca individuare come interagiscono i meccanismi biologici, psicologici e sociali ai fini di generare comportamenti di autoregolazione e attenzione dei bambini all’interno delle classi
  • 19. antonella patrizi19 ADHD – disturbo da deficit di attenzione e iperattività  Ricerca di Campbell,1994 sui bambini con problemi di gestibilità dimostrano che comportamenti caratterizzati da una massiccia esternazione sono incorporati in un insieme di fattori familiari, comportamenti dei genitori, tensioni e difficoltà ed elementi specifici. Nessun singolo elemento è sufficiente per spiegare tali manifestazioni estreme
  • 20. antonella patrizi20 I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI DELLA PRIMA INFANZIA
  • 21. antonella patrizi21 I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI DELLA PRIMA INFANZIA  Sroufe (1989) e Greenspan (1989) hanno immaginato lo sviluppo come un insieme di temi attorno ai quali sono organizzati il comportamento e le interazioni con il contesto
  • 22. antonella patrizi22 I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI DELLA PRIMA INFANZIA  Comprendere questi temi, la loro organizzazione e il ruolo del contesto è determinante per capire l’importanza delle relazioni con gli adulti nello sviluppo dei bambini
  • 23. antonella patrizi23 I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI DELLA PRIMA INFANZIA  LA REGOLAZIONE E LA MODULAZIONE DELL’ATTIVITA’ FISIOLOGICA E DELL’ATTENZIONE CONDIVISA (dalla nascita ai primi 6 mesi di vita)  LA FORMAZIONE E IL MANTENIMENTO DI UNA RELAZIONE D’ATTACCAMENTO EFFICACE (secondi sei mesi di vita e per tutta l’infanzia)  LA FIDUCIA IN SE STESSI E L’AUTONOMIA (secondo anno di vita e per tutta l’infanzia)  L’ABILITA’ ALLARGATA DI ORGANIZZARE E COORDINARE LE RISORSE AMBIENTALI E PERSONALI (scuola elementare)  LE RELAZIONI EFFICACI TRA I PARI (scuola dell’infanzia ed elementare)  IL SENSO STABILE DI SE (tarda infanzia)
  • 24. antonella patrizi24 I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI DELLA PRIMA INFANZIA  LA REGOLAZIONE E LA MODULAZIONE DELL’ATTIVITA’ FISIOLOGICA E DELL’ATTENZIONE CONDIVISA (dalla nascita ai primi 6 mesi di vita)
  • 25. antonella patrizi25 I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI DELLA PRIMA INFANZIA  LA FORMAZIONE E IL MANTENIMENTO DI UNA RELAZIONE D’ATTACCAMENTO EFFICACE (secondi sei mesi di vita e per tutta l’infanzia)
  • 26. antonella patrizi26 I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI DELLA PRIMA INFANZIA  LA FIDUCIA IN SE STESSI E L’AUTONOMIA (secondo anno di vita e per tutta l’infanzia) che si esprime in: - perseveranza - padronanza delle situazioni - capacità di problem solving - motivazione (entusiasmo con cui si svolge un compito)
  • 27. antonella patrizi27 La fiducia in se stessi e l’autonomia ATTENZIONE ! ESISTE UN LEGAME TRA LA FIDUCIA IN SE STESSI E LA COMPETENZA IN CLASSE.
  • 28. antonella patrizi28 La fiducia in se stessi e l’autonomia La fiducia in se stessi in classe dipende dalla:  Storia relazionale precedente del bambino associata all’esplorazione  Capacità del maestro di offrire una base sicura per l’esplorazione
  • 29. antonella patrizi29 La fiducia in se stessi e l’autonomia La comunicazione non verbale, gesti e comportamenti socioemotivi (postura, movimenti intenzionali,l’espressione facciale) del caregiver sono fondamentali nella regolazione della fiducia in se stessi
  • 30. antonella patrizi30 I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI DELLA PRIMA INFANZIA L’ABILITA’ ALLARGATA DI ORGANIZZARE E COORDINARE LE RISORSE AMBIENTALI E PERSONALI  E’ la sfida che propone la scuola elementare, incorporata nella sfida dell’autoregolazione  Alunno competente a scuola è il bambino capace di usare in modo organizzato e intenzionale: - parole - pensieri - idee e concetti -interazioni ai fini dell’AUTOREGOLAZIONE COMPORTAMENTALE ED EMOTIVA
  • 31. antonella patrizi31 I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI DELLA PRIMA INFANZIA  LE RELAZIONI EFFICACI TRA I PARI (scuola dell’infanzia ed elementare) sono una sorgente di sfide e risorse  Compito di sviluppo è imparare ad integrare la natura affiliativa dei sistemi dei pari con altri elementi come la competizione e la supremazia
  • 32. antonella patrizi32 Le relazioni efficaci tra i pari RICERCA DI SROUFE (1983)  i bambini con atteggiamento sicuro tendono a diventare amici tra di loro e gli insegnanti li descrivono come attenti,flessibili,socievoli,ubbidienti  I bambini con attaccamento evitante tendono ad assumere uno stile prepotente nelle relazioni con i compagni e gli insegnanti li descrivono come aggressivi, non ubbidienti e con scarsa capacità di attenzione  I bambini con attaccamento ansioso ambivalente sono piagnucolosi, petulanti, dipendenti. Nella relazione con i compagni assumono solitamente il ruolo di vittime e manifestano un senso di solitudine marcato
  • 33. antonella patrizi33 I TEMI EVOLUTIVI FONDAMENTALI DELLA PRIMA INFANZIA IL SENSO STABILE DI SE’ è il segno distintivo della tarda infanzia e si esprime attraverso:  L’uso efficace dell’autocontrollo  L’uso efficace della rappresentazione simbolica, della creatività,della metacognizione e del problem solving Questi sono elementi chiave del conseguimento degli obiettivi cognitivi e scolastici, della cooperazione all’interno dei gruppi sociali e dell’identità.