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APPROCCIO ALLA MUSICA, L’ORCHESTRA DEI BAMBINI
MINI RITMO
A CURA DI IVANO TORRE
1
L’insegnamento L’insegnamento di una materia considerata artistica, che prende quindi
in considerazione la parte creativa e fantasiosa dell’individuo,
dovrebbe tenere conto della capacità dei bambini di usare la fantasia
in maniera creativa: è il mezzo più attivo alla loro età.
L’insegnante deve perciò stare molto attento a non creare
condizionamenti, o blocchi dell’espressività pura del bambino, agendo
sempre in maniera positiva.
A tale proposito direi: non è il docente che insegna ma è il bambino
che impara. Questa frase significa che è ideale un insegnamento non
forzato, quindi morbido. Il docente dovrebbe raccogliere gli slanci
creativi dei bambini e seguire quasi in punta di piedi il loro sviluppo,
mettendo a disposizione le proprie conoscenze. Lasciando nascere la
sensazione che si stia facendo della musica. Il ritmo è un aspetto della
musica molto difficile da insegnare perché fa già parte della nostra
esistenza. La vita è ritmo.
2
Improvvisazione Definirei l’improvvisazione con un concetto molto semplice: è la
capacità di servirsi dei mezzi acquisiti per gestire una situazione
musicale oppure d’insegnamento, lasciando agire gli eventi che
nascono sul momento.
Durante le lezioni di ritmica o di musica è opportuno dare spazio alle
invenzioni dei bambini e svilupparle improvvisando. Si può usare
quindi il bagaglio di conoscenza acquisito, senza prefiggersi un
tragitto, oppure si può tracciare un percorso e seguirlo con l’aiuto delle
reazioni dei bambini, allontanandosi anche dal tragitto iniziale.
È importante la consapevolezza di agire nel mondo dei bambini. Visto
dalla nostra parte è, per certi aspetti, molto approssimativo.
3
Attivare i punti
essenziali
Per iniziare un discorso musicale è opportuno attivare nei bambini
diverse funzioni quali: il movimento e il suono con la voce, il gesto e il
risultato sonoro, ascoltare se stessi, ascoltare gli altri, il senso della
pulsazione, dinamiche, contrasti, densità, intenzione sonora,
interpretazione di simboli, organizzazione, trasformare il suono il segno
ecc.
Tutti i giochi che seguono serviranno a questi scopi, è perciò molto
importante cercare degli sviluppi seguendo le risposte della classe.
4
Il movimento
sonoro
La musica è l’organizzazione di suoni in uno spazio temporale, la
stessa sensazione si può riprodurre graficamente.
Questa frase contiene diversi spunti da sviluppare. Per prima cosa
sarà interessante stimolare nel bambino la sensazione di un
movimento corporeo cui si darà un suono. Sviluppando pian piano una
relazione tra movimento e suono. A tale proposito si possono già
sperimentare dei giochi musicali usando dei movimenti spontanei
accompagnati da suoni.
Es. 1
Stare accovacciati e spiccare dei salti accompagnandoli con un suono,
e ritornare a terra. Ognuno salta quando vuole; ne risulterà una
situazione di ritmo aleatorio e piuttosto disordinato.
Si possono fare altri giochi con gesti sonori come per esempio dei
movimenti molto ampi con le braccia accompagnati da suoni.
Con le mani verso l’alto il suono può diventare più forte, oppure con le
mani tremolanti si può agire di conseguenza.
Con il movimento sonoro si possono quindi inventare moltissimi giochi.
5
Gesto Il risultato sonoro di un gesto:
Battere sul corpo, battere le mani o i piedi, battere su un oggetto.
È importante far notare che a ciascun modo di battere e ad ogni
materia risponde un suono diverso. È interessante sentire la
contrapposizione tra suoni battuti e quelli sfregati.
Es. 2
Un gruppo di bambini sfrega con uno spazzolino su diverse superfici
creando un fruscio piuttosto denso. Si possono cercare dei sistemi per
sfregare e su cosa, sarà importante far notare la relazione tra
movimento e risultato sonoro.
Si otterrà così uno sfondo sopra al quale altri bambini batteranno le
mani o i piedi una sola volta e senza preavviso. Con questo gioco si
affronta una nozione molto importante: il contrasto fra due situazioni.
Un gruppo di bambini potrà ascoltare e poi esprimere le proprie idee.
6
Ascolto I giochi ritmici aleatori sono importanti per destare l’attenzione
musicale dei bambini.
Es. 3
Domandare ai bambini di non battere il tempo tutti nello stesso
momento suppone da parte loro un ascolto molto attento e la nozione
della durata del silenzio. Un gruppo batte le mani insieme in maniera
metrica e molto lenta, (il docente, o un bambino, può dirigere contando
sottovoce da uno a quattro, battendo le mani sull’uno), due bambini a
3
turno giocano, cercando di battere le mani o legnetti o altro negli spazi
vuoti e senza sovrapporsi.
Dal punto di vista musicale questi giochi sviluppano l’ascolto dell’altro
accordato al proprio e, nel creare delle sorprese ritmiche, mantengono
viva l’attenzione dei partecipanti.
7
Che suono fa? Es. 4
Con una serie di strumenti a percussione si possono fare degli
indovinelli per stimolare la fantasia e, per riuscire a capire che suono
può dare uno strumento. Si potrà notare che a dipendenza del
movimento e dell’energia impressa in esso si riuscirà a stabilire il
suono, formando così una coscienza della dinamica del movimento.
8
Gesto
strumentale e
Giochi musicali
Nei giochi che seguono c’è un’evidente relazione tra il movimento e la
corrispondenza sonora. Sentire che dal proprio agire deriva un risultato
sonoro.
Es. 5
Con i legnetti cinesi:
Toccare una superficie velocemente o lentamente, accelerando o
rallentando, a scatti o tamburellando.
Es. 6
Con un sacchetto di noci:
Trovare tutti i suoni possibili legati alla maniera di manipolare le noci:
frugare nel sacchetto, farle cadere una dopo l’altra o tutte assieme.
Es. 7
Vasi di terracotta sospesi capovolti:
Battere, strofinare, battere all’interno, Scorrere da un vaso all’altro.
Es. 8
Con un foglio di carta:
Fare tutti i gesti possibili per manipolare il foglio e ascoltare il suono
che deriva.
Es. 9
Con un tamburello:
Agitare, scuotere, grattare, percuotere.
9
Giochi di
contrasti
A questo punto si possono costruire dei giochi concatenando i suoni e
creando delle piccole strutture musicali.
Una struttura non è altro che una serie di elementi con una loro
tensione, messi in relazione gli uni agli altri in modo coerente.
Mettere in relazione due movimenti sonori in contrasto.
Es. 10
Innalzarsi/ricadere, Sfregare/battere, Camminare con vigore/scivolare,
Fare un cerchio con le braccia/battere le mani, ecc.
Giocare con questi movimenti in contrasto, esprimerli con la voce.
Es. 11
Un gruppo agita un foglio di carta e l’altro pizzica un’elastico teso su
una scatola di cartone.
10
Giochi di
densità
Es. 12
Un bambino batte le mani poi, pian piano altri bambini si aggiungono
fino ad avere una sonorità molto densa.
La stessa cosa si può fare con la voce o con un suono. Imitando la
pioggia.
È importante e divertente giocare con i diversi tipi di densità (gradi) e
ascoltare la dinamica che cambia aumentando semplicemente il
numero dei bambini che intervengono.
11
Giochi di durata Es. 13
Si sceglie un nome di due sillabe (es. Silvia) e si prova a pronunciare
la parola con forza e altezze differenti. Provare a caratterizzare la
pronuncia pensando di chiamare da una montagna all’altra, oppure
con rabbia, o allungando le vocali, oppure solo una, o allungare la
“esse” o la “vi” ecc.
Per ottenere un effetto il più possibile musicale, bisogna partire dal
silenzio e stare bene attenti di rompere il proprio silenzio a ogni
intervento. È interessante accompagnare l’intervento vocale ad un
movimento, si può estendere il gioco usando il proprio nome a turno.
Es. 14
In semicerchio un bambino pronuncia il proprio nome il prossimo lo
scandisce con le mani o con dei legnetti e così via.
Es. 15
Un gioco molto divertente è quello di impiegare i palloncini gonfiabili.
Tutti i bambini gonfiano il proprio palloncino e poi, fissando alcune
regole si possono lasciare andare per ascoltare e vedere la traiettoria.
Lo stesso gioco lo si può fare senza i palloncini, si fa la stessa cosa
mimando e sonorizzando le traiettorie.
12
Ascoltare il
silenzio
Es. 16
Ogni bambino pronuncia di continuo una parola o una frase (nome di
animale, azione, oggetto, frutto ecc.) creando una trama piuttosto
densa in crescendo. A un certo punto, quando la sonorità sarà al
massimo, un bambino prescelto scandisce con forza una parola e tutti
tacciono per ascoltare il silenzio.
13
Passa-parola Es. 17
5
Musicale Il gioco del passa-parola musicale consiste nell’imparare, tutti a
memoria, una frase ritmica molto semplice, poi si organizza un gruppo
di tre bambini che fanno un ostinato con la voce, mentre gli altri
improvvisano a turno con tamburelli o sonagli o piattini. Alla fine di ogni
improvvisazione si passa-parola usando la cellula ritmica imparata
precedentemente.
Si può giocare anche con il movimento, cioè: il tamburo passa-parola
si posiziona al centro del gruppo di bambini e chi termina
l’improvvisazione si dirige al centro per suonare la frase, guardando il
prossimo candidato.
14
Direzione Es. 18
Un bambino direttore d’orchestra.
Si stabiliscono alcuni gesti in maniera che il direttore li possa indicare
agli esecutori. Per gli esecutori si stabiliscono delle parole o frasi
oppure dei battiti di mano relativi ai movimenti del direttore. Ad ogni
gesto del direttore corrisponde un suono. Con tanti bambini si dividono
i gruppi e ad ogni gruppo sono assegnati due o più suoni da emettere
al gesto del direttore.
Es. 19
Il direttore può anche muoversi liberamente coinvolgendo tutto il corpo,
e gli esecutori reagiscono alla danza con dei suoni vocali, battiti di
mani o piedi.
15
Trasformare in
suono i disegni
Con i bambini più grandi si può iniziare a visualizzare dei suoni, oppure
il contrario; trasformare in suono dei segni o delle lettere.
La forma grafica suggerisce la forma sonora.
Es. 20 (foglio 1, 2, 3)
Si disegna, su una decina di fogli da spargere sul pavimento, delle
figure alle quali corrisponde un suono. I bambini possono girare
liberamente nello spazio e, quando ne hanno voglia toccano un
disegno e lo interpretano. A questo gioco si possono applicare delle
regole, oppure costruire delle storie usando gli elementi disposti sul
pavimento.
Es. 21 (foglio 4, 5)
Giocare con le vocali. Tracciare alla lavagna le vocali, disegnarle con
diverse caratteristiche, cioè: grandi, piccole, molto spesse, tremolanti,
ondulate, a gruppi ecc.
Si sceglie un direttore il quale fa reagire gli esecutori tenendo premuto
il simbolo alla lavagna.
Con lo stesso principio si possono costruire e sonorizzare delle storie
facendo delle composizioni visive con le lettere e trovando delle regole
per l’interpretazione. (foglio 6, 7).
Il docente può raccontare una storia e i bambini fanno la
sonorizzazione.
Es. 22
Scrivere dei simboli, delle vocali o consonanti, delle situazioni (ridere,
piangere, tossire ecc.), in questo caso il direttore userà una mano per
indicare il simbolo poi indicherà la caratteristica sonora con dei
movimenti, quando vorrà, cambierà suono.
Es. 23
Disegnare cinque simboli numerati (da uno a 5) alla lavagna, oppure
su cinque fogli da disporre su un tavolo con i bambini in cerchio attorno
ad esso. Ad ogni numero corrisponde uno o più bambini. Il direttore
darà le indicazioni del numero e la caratteristica del suono emesso
muovendo la mano.
Lo stesso gioco può essere fatto a due voci e cioè con 10 simboli alla
lavagna divisa a metà (destra e sinistra). Il direttore dirigerà a due
mani. Questi giochi possono essere fatti anche con strumenti.
16
Sentire il corpo
nello spazio con
la danza libera
Es. 24
Il docente suona un tamburello e i bambini ballano liberamente. Si può
provare ad abbinare ai movimenti un animale, muovendosi di
conseguenza. Quando il ritmo si arresta si colpo, tutti devono fermarsi,
chi si muove dovrà indovinare un animale interpretato da un
compagno.
Si possono trovare altri sviluppi per rendere più attrattivo il gioco.
Es. 25
Saltare e battere le mani ad ogni slancio e ad ogni appoggio.
Battere le mani e sentire le gambe che si alzano.
Camminare in maniera regolare battendo le mani ad ogni passo,
oppure alternando un passo si batte e l’altro no, oppure creare diversi
ritmi contando i passi da uno a quattro: un gruppo batte sul primo e sul
quarto e l’altro batte sul secondo e sul terzo.
Si possono usare le mani e la voce.
Es. 26
Camminare facendo le conte e ritmarle con le mani, trovando diversi
ritmi; usare anche semplici filastrocche, o inventare delle sequenze
vocali o piccole storielle. Si può provare ad evidenziare con la voce o
con le mani gli accenti naturali delle sequenze vocali. Un gruppo
esegue una filastrocca e un bambino prova a battere le mani
seguendo il ritmo.
Es.
A- C’era una volta un re, che disse alla sua serva: raccontami una
storia. La storia incominciò.
B- Punta trapunta acqua minerale, il gatto fa le fusa non solo a Natale.
17
Strutture Giunge un momento in cui, per approfondire le nozioni musicali,
7
bisogna fissare gli elementi scoperti in un ordine musicale.
L’improvvisazione ha permesso di prendere coscienza di forme
musicali possibili attraverso il gioco. La partitura fissa le idee musicali
scoperte definendo un ritmo di azione. Queste due situazioni sono
complementari l’una all’altra: l’improvvisazione permette le scoperte; la
strutturazione consente di precisare le intenzioni musicali e di metterle
in opera il più esattamente possibile.
La partitura non è sempre necessaria.
Lo svolgimento musicale può essere fissato nella memoria del
bambino senza che senta il bisogno di scriverlo. La struttura sarà
egualmente stabile e definitiva.
Strutturare vuol dire organizzare delle situazioni ritmico musicali
affinché tutti gli esecutori sappiano come agire. Si possono costruire
delle strutture semplicemente fissando piccole regole, come si è già
visto prima, oppure si possono creare dei disegni-partitura lasciando
che i bambini decidono le regole di interpretazione.
18
Strumentazione N.B.
In tutti i giochi sonori proposti, si consiglia di provare a registrare e poi
ascoltare con i bambini per sviluppare la nozione all’ascolto il senso
critico e la concentrazione durante l’esecuzione.
Richiami per uccelli, maracas (da costruire), berinbao (da costruire),
tamburo del diavolo (da costruire), aerofoni (da costruire), sonagli (da
costruire), ghirlande e braccialetti sonori (da costruire), sonaglierie a
vento (da costruire), campane e ciocche, legnetti, bastoni da
percuotere per terra, serie di barattoli (da costruire), piattini, tamburelli,
raspe, vasi di terracotta sospesi (da costruire), ecc.
19
Attrezzi Per percuotere, strofinare o grattare si possono usare diversi oggetti:
bacchette di legno da corte a lunghe, bacchette con diametro più
grosso, bastoncini cinesi, tubi di cartone, spazzole da camino, scope di
ginestra, legnetti molto fini, mazzi di legnetti, spazzolini da cucina,
spazzolini per le unghie, tubetti di gomma ecc.
20
Le conte 1- Passa paperino, con la pipa in bocca, guai a chi la tocca.
L’hai toccata proprio tu? Esci fuori allora tu.
2- Ambarabà cicci co co tre civette sul comò, che facevano l’amore
con la figlia del dottore, Il dottore si ammalò. Ambarabà cicci co co.
3- Sotto il ponte ci son tre bombe, passa il lupo e non le rompe, passa
il figlio del re, e le rompe tutte tre.
4- Pizzicundongolo Saraceno, c’era un gatto che cantava dietro la
porta di Carmelino. Che cantava fino e tre. Per uno per due e per tre.
Tre e tre fanno sei, sei e sei fanno dodici, dodici e dodici ventiquattro.
Uno due tre e quattro.
5- Trotta e galoppa sulla mulattiera, corri diritto fino alla sera.
21
“Nuovissimo
metodo di
ritmica”
Il “Nuovissimo metodo di ritmica” può essere usato con i bambini del
primo ciclo solo nella parte iniziale: camminare a tempo battendo le
mani e visualizzare il passo con il quadretto.
Si possono fare diversi esercizi per riuscire a leggere una successione
di quadretti con dei punti da interpretare o quadretti in rilievo; per
cominciare picchiare il piede più forte nei quadretti in rilievo. Questo
tipo di esercizio può essere visualizzato sul pavimento usando del
cartone colorato (ottimo sarebbe un pavimento di piastrelle), oppure si
può disegnare alla lavagna una serie di quadretti come si vede sul
foglio 1. Con una lavagna magnetica si disegnano i quadretti e con le
calamite si indicano i punti da interpretare con i piedi o con le mani o
con la voce o con piccoli strumenti a percussione.
Introduzione
Questo metodo intende ripercorrere a grandi passi l’evoluzione
dell’uomo ed il suo approccio alla musica.
È certo che, ancor prima dell’apparizione di qualsiasi forma di vita
animale sul nostro pianeta, l’ambiente terrestre fosse pervaso da
suoni. eruzioni vulcaniche, frane, terremoti, tutte queste modificazioni
dell’aspetto fisico del pianeta producevano suoni.
Si suppone che l’uomo abbia iniziato ad ascoltare gli stimoli sonori
della natura: il battere regolare delle canne agitate dal vento, il ritmo
delle onde del mare sulla spiaggia, lo scalpitare degli animali e mille
altri suoni davano al ritmo un importante ruolo nell’armonia della vita.
La cosa più importante che l’uomo, prima ancora di nascere, ha
naturalmente percepito e che dà il senso della scansione ritmica è
certamente il battito del cuore e cioè la pulsione primaria, meglio
definita come pulso. Si tratta della suddivisione temporale più
importante: essa è sinonimo di vita.
L’uomo ha iniziato a fare musica imitando i suoni degli animali,
scandendoli a tempo di marcia, poi danzando, battendo le mani ed i
piedi, usando il primo strumento disponibile, cioè il proprio corpo.
I riti religiosi e sacri, le danze propiziatorie per la caccia hanno fatto
9
nascere l’esigenza di fare musica; i primi strumenti sono stati oggetti di
uso comune quali i bastoni, le pietre, le conchiglie ed il tronco d’albero
secco. Questi servivano a produrre dei ritmi, cioè a suddividere uno
spazio temporale. Ecco quindi nascere il rapporto tra l’essere umano
ed il suono, tra il suono e la sua utilizzazione. Nasce la prima
esperienza musicale legata al corpo ed agli oggetti.
Si è poi sentita l’importanza del timbro, ossia della differente sonorità
dovuta alla struttura fisica degli oggetti sonori, nonché l’esigenza
dell’altezza sonora e dell’intervallo, in altre parole della melodia. La
prima produzione musicale nasce proprio dall’unione di questi due
elementi essenziali, ritmo e melodia.
* Questo metodo parte proprio dal presupposto che il ritmo deve
essere vissuto attraverso il corpo. Il ritmo è fisico ecc... legato al
movimento, alla situazione corporale il corpo è uno strumento
importante per captare il ritmo ed entrare nell’atmosfera musicale.
22
Scrittura e
interpretazione
dei passi
Il foglio 8 è un ulteriore esempio di scrittura molto semplice.
Al quadretto si abbina il camminare sul posto, al quadretto in evidenza
si potrà corrispondere un suono: colpo forte con il piede, coplo con
piede e voce, solo mani, o solo voce.
Usando questo semplice sistema si possono costruire dei brani molto
organizzati nel tempo. Addirittura i bambini possono comporre a gruppi
delle sequenze ritmiche o vocali. Per fare ciò si possono usare i fogli
griglia.
23
Scrivere i valori
musicali
Propongo un paio di fogli per imparare a scrivere i valori musicali
cercando di distribuirli nello spazio definito del foglio rispettando il loro
valore. (fogli 9/10/11/12)
24
Metodo e libro
consigliati
“Nuovissimo metodo di ritmica” ed Arca. A cura di Ivano Torre
“Il gesto musicale” ed. Ricordi. A cura di Claire Renard.
Contatto Per maggiori informazioni sono a vostra disposizione.
Ivano Torre
Via Pizzo di Claro 26
6500 Bellinzona
www.ivanotorre.ch
E-mail tur@ivanotorre.ch
spazio culturale “Temporaneo” 091 825 19 91

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Ritmica n

  • 1. 1 APPROCCIO ALLA MUSICA, L’ORCHESTRA DEI BAMBINI MINI RITMO A CURA DI IVANO TORRE 1 L’insegnamento L’insegnamento di una materia considerata artistica, che prende quindi in considerazione la parte creativa e fantasiosa dell’individuo, dovrebbe tenere conto della capacità dei bambini di usare la fantasia in maniera creativa: è il mezzo più attivo alla loro età. L’insegnante deve perciò stare molto attento a non creare condizionamenti, o blocchi dell’espressività pura del bambino, agendo sempre in maniera positiva. A tale proposito direi: non è il docente che insegna ma è il bambino che impara. Questa frase significa che è ideale un insegnamento non forzato, quindi morbido. Il docente dovrebbe raccogliere gli slanci creativi dei bambini e seguire quasi in punta di piedi il loro sviluppo, mettendo a disposizione le proprie conoscenze. Lasciando nascere la sensazione che si stia facendo della musica. Il ritmo è un aspetto della musica molto difficile da insegnare perché fa già parte della nostra esistenza. La vita è ritmo. 2 Improvvisazione Definirei l’improvvisazione con un concetto molto semplice: è la capacità di servirsi dei mezzi acquisiti per gestire una situazione musicale oppure d’insegnamento, lasciando agire gli eventi che nascono sul momento. Durante le lezioni di ritmica o di musica è opportuno dare spazio alle invenzioni dei bambini e svilupparle improvvisando. Si può usare quindi il bagaglio di conoscenza acquisito, senza prefiggersi un tragitto, oppure si può tracciare un percorso e seguirlo con l’aiuto delle reazioni dei bambini, allontanandosi anche dal tragitto iniziale. È importante la consapevolezza di agire nel mondo dei bambini. Visto dalla nostra parte è, per certi aspetti, molto approssimativo. 3 Attivare i punti essenziali Per iniziare un discorso musicale è opportuno attivare nei bambini diverse funzioni quali: il movimento e il suono con la voce, il gesto e il risultato sonoro, ascoltare se stessi, ascoltare gli altri, il senso della pulsazione, dinamiche, contrasti, densità, intenzione sonora, interpretazione di simboli, organizzazione, trasformare il suono il segno ecc.
  • 2. Tutti i giochi che seguono serviranno a questi scopi, è perciò molto importante cercare degli sviluppi seguendo le risposte della classe. 4 Il movimento sonoro La musica è l’organizzazione di suoni in uno spazio temporale, la stessa sensazione si può riprodurre graficamente. Questa frase contiene diversi spunti da sviluppare. Per prima cosa sarà interessante stimolare nel bambino la sensazione di un movimento corporeo cui si darà un suono. Sviluppando pian piano una relazione tra movimento e suono. A tale proposito si possono già sperimentare dei giochi musicali usando dei movimenti spontanei accompagnati da suoni. Es. 1 Stare accovacciati e spiccare dei salti accompagnandoli con un suono, e ritornare a terra. Ognuno salta quando vuole; ne risulterà una situazione di ritmo aleatorio e piuttosto disordinato. Si possono fare altri giochi con gesti sonori come per esempio dei movimenti molto ampi con le braccia accompagnati da suoni. Con le mani verso l’alto il suono può diventare più forte, oppure con le mani tremolanti si può agire di conseguenza. Con il movimento sonoro si possono quindi inventare moltissimi giochi. 5 Gesto Il risultato sonoro di un gesto: Battere sul corpo, battere le mani o i piedi, battere su un oggetto. È importante far notare che a ciascun modo di battere e ad ogni materia risponde un suono diverso. È interessante sentire la contrapposizione tra suoni battuti e quelli sfregati. Es. 2 Un gruppo di bambini sfrega con uno spazzolino su diverse superfici creando un fruscio piuttosto denso. Si possono cercare dei sistemi per sfregare e su cosa, sarà importante far notare la relazione tra movimento e risultato sonoro. Si otterrà così uno sfondo sopra al quale altri bambini batteranno le mani o i piedi una sola volta e senza preavviso. Con questo gioco si affronta una nozione molto importante: il contrasto fra due situazioni. Un gruppo di bambini potrà ascoltare e poi esprimere le proprie idee. 6 Ascolto I giochi ritmici aleatori sono importanti per destare l’attenzione musicale dei bambini. Es. 3 Domandare ai bambini di non battere il tempo tutti nello stesso momento suppone da parte loro un ascolto molto attento e la nozione della durata del silenzio. Un gruppo batte le mani insieme in maniera metrica e molto lenta, (il docente, o un bambino, può dirigere contando sottovoce da uno a quattro, battendo le mani sull’uno), due bambini a
  • 3. 3 turno giocano, cercando di battere le mani o legnetti o altro negli spazi vuoti e senza sovrapporsi. Dal punto di vista musicale questi giochi sviluppano l’ascolto dell’altro accordato al proprio e, nel creare delle sorprese ritmiche, mantengono viva l’attenzione dei partecipanti. 7 Che suono fa? Es. 4 Con una serie di strumenti a percussione si possono fare degli indovinelli per stimolare la fantasia e, per riuscire a capire che suono può dare uno strumento. Si potrà notare che a dipendenza del movimento e dell’energia impressa in esso si riuscirà a stabilire il suono, formando così una coscienza della dinamica del movimento. 8 Gesto strumentale e Giochi musicali Nei giochi che seguono c’è un’evidente relazione tra il movimento e la corrispondenza sonora. Sentire che dal proprio agire deriva un risultato sonoro. Es. 5 Con i legnetti cinesi: Toccare una superficie velocemente o lentamente, accelerando o rallentando, a scatti o tamburellando. Es. 6 Con un sacchetto di noci: Trovare tutti i suoni possibili legati alla maniera di manipolare le noci: frugare nel sacchetto, farle cadere una dopo l’altra o tutte assieme. Es. 7 Vasi di terracotta sospesi capovolti: Battere, strofinare, battere all’interno, Scorrere da un vaso all’altro. Es. 8 Con un foglio di carta: Fare tutti i gesti possibili per manipolare il foglio e ascoltare il suono che deriva. Es. 9 Con un tamburello: Agitare, scuotere, grattare, percuotere. 9 Giochi di contrasti A questo punto si possono costruire dei giochi concatenando i suoni e creando delle piccole strutture musicali. Una struttura non è altro che una serie di elementi con una loro tensione, messi in relazione gli uni agli altri in modo coerente. Mettere in relazione due movimenti sonori in contrasto. Es. 10
  • 4. Innalzarsi/ricadere, Sfregare/battere, Camminare con vigore/scivolare, Fare un cerchio con le braccia/battere le mani, ecc. Giocare con questi movimenti in contrasto, esprimerli con la voce. Es. 11 Un gruppo agita un foglio di carta e l’altro pizzica un’elastico teso su una scatola di cartone. 10 Giochi di densità Es. 12 Un bambino batte le mani poi, pian piano altri bambini si aggiungono fino ad avere una sonorità molto densa. La stessa cosa si può fare con la voce o con un suono. Imitando la pioggia. È importante e divertente giocare con i diversi tipi di densità (gradi) e ascoltare la dinamica che cambia aumentando semplicemente il numero dei bambini che intervengono. 11 Giochi di durata Es. 13 Si sceglie un nome di due sillabe (es. Silvia) e si prova a pronunciare la parola con forza e altezze differenti. Provare a caratterizzare la pronuncia pensando di chiamare da una montagna all’altra, oppure con rabbia, o allungando le vocali, oppure solo una, o allungare la “esse” o la “vi” ecc. Per ottenere un effetto il più possibile musicale, bisogna partire dal silenzio e stare bene attenti di rompere il proprio silenzio a ogni intervento. È interessante accompagnare l’intervento vocale ad un movimento, si può estendere il gioco usando il proprio nome a turno. Es. 14 In semicerchio un bambino pronuncia il proprio nome il prossimo lo scandisce con le mani o con dei legnetti e così via. Es. 15 Un gioco molto divertente è quello di impiegare i palloncini gonfiabili. Tutti i bambini gonfiano il proprio palloncino e poi, fissando alcune regole si possono lasciare andare per ascoltare e vedere la traiettoria. Lo stesso gioco lo si può fare senza i palloncini, si fa la stessa cosa mimando e sonorizzando le traiettorie. 12 Ascoltare il silenzio Es. 16 Ogni bambino pronuncia di continuo una parola o una frase (nome di animale, azione, oggetto, frutto ecc.) creando una trama piuttosto densa in crescendo. A un certo punto, quando la sonorità sarà al massimo, un bambino prescelto scandisce con forza una parola e tutti tacciono per ascoltare il silenzio. 13 Passa-parola Es. 17
  • 5. 5 Musicale Il gioco del passa-parola musicale consiste nell’imparare, tutti a memoria, una frase ritmica molto semplice, poi si organizza un gruppo di tre bambini che fanno un ostinato con la voce, mentre gli altri improvvisano a turno con tamburelli o sonagli o piattini. Alla fine di ogni improvvisazione si passa-parola usando la cellula ritmica imparata precedentemente. Si può giocare anche con il movimento, cioè: il tamburo passa-parola si posiziona al centro del gruppo di bambini e chi termina l’improvvisazione si dirige al centro per suonare la frase, guardando il prossimo candidato. 14 Direzione Es. 18 Un bambino direttore d’orchestra. Si stabiliscono alcuni gesti in maniera che il direttore li possa indicare agli esecutori. Per gli esecutori si stabiliscono delle parole o frasi oppure dei battiti di mano relativi ai movimenti del direttore. Ad ogni gesto del direttore corrisponde un suono. Con tanti bambini si dividono i gruppi e ad ogni gruppo sono assegnati due o più suoni da emettere al gesto del direttore. Es. 19 Il direttore può anche muoversi liberamente coinvolgendo tutto il corpo, e gli esecutori reagiscono alla danza con dei suoni vocali, battiti di mani o piedi. 15 Trasformare in suono i disegni Con i bambini più grandi si può iniziare a visualizzare dei suoni, oppure il contrario; trasformare in suono dei segni o delle lettere. La forma grafica suggerisce la forma sonora. Es. 20 (foglio 1, 2, 3) Si disegna, su una decina di fogli da spargere sul pavimento, delle figure alle quali corrisponde un suono. I bambini possono girare liberamente nello spazio e, quando ne hanno voglia toccano un disegno e lo interpretano. A questo gioco si possono applicare delle regole, oppure costruire delle storie usando gli elementi disposti sul pavimento. Es. 21 (foglio 4, 5) Giocare con le vocali. Tracciare alla lavagna le vocali, disegnarle con diverse caratteristiche, cioè: grandi, piccole, molto spesse, tremolanti, ondulate, a gruppi ecc. Si sceglie un direttore il quale fa reagire gli esecutori tenendo premuto il simbolo alla lavagna. Con lo stesso principio si possono costruire e sonorizzare delle storie facendo delle composizioni visive con le lettere e trovando delle regole per l’interpretazione. (foglio 6, 7). Il docente può raccontare una storia e i bambini fanno la
  • 6. sonorizzazione. Es. 22 Scrivere dei simboli, delle vocali o consonanti, delle situazioni (ridere, piangere, tossire ecc.), in questo caso il direttore userà una mano per indicare il simbolo poi indicherà la caratteristica sonora con dei movimenti, quando vorrà, cambierà suono. Es. 23 Disegnare cinque simboli numerati (da uno a 5) alla lavagna, oppure su cinque fogli da disporre su un tavolo con i bambini in cerchio attorno ad esso. Ad ogni numero corrisponde uno o più bambini. Il direttore darà le indicazioni del numero e la caratteristica del suono emesso muovendo la mano. Lo stesso gioco può essere fatto a due voci e cioè con 10 simboli alla lavagna divisa a metà (destra e sinistra). Il direttore dirigerà a due mani. Questi giochi possono essere fatti anche con strumenti. 16 Sentire il corpo nello spazio con la danza libera Es. 24 Il docente suona un tamburello e i bambini ballano liberamente. Si può provare ad abbinare ai movimenti un animale, muovendosi di conseguenza. Quando il ritmo si arresta si colpo, tutti devono fermarsi, chi si muove dovrà indovinare un animale interpretato da un compagno. Si possono trovare altri sviluppi per rendere più attrattivo il gioco. Es. 25 Saltare e battere le mani ad ogni slancio e ad ogni appoggio. Battere le mani e sentire le gambe che si alzano. Camminare in maniera regolare battendo le mani ad ogni passo, oppure alternando un passo si batte e l’altro no, oppure creare diversi ritmi contando i passi da uno a quattro: un gruppo batte sul primo e sul quarto e l’altro batte sul secondo e sul terzo. Si possono usare le mani e la voce. Es. 26 Camminare facendo le conte e ritmarle con le mani, trovando diversi ritmi; usare anche semplici filastrocche, o inventare delle sequenze vocali o piccole storielle. Si può provare ad evidenziare con la voce o con le mani gli accenti naturali delle sequenze vocali. Un gruppo esegue una filastrocca e un bambino prova a battere le mani seguendo il ritmo. Es. A- C’era una volta un re, che disse alla sua serva: raccontami una storia. La storia incominciò. B- Punta trapunta acqua minerale, il gatto fa le fusa non solo a Natale. 17 Strutture Giunge un momento in cui, per approfondire le nozioni musicali,
  • 7. 7 bisogna fissare gli elementi scoperti in un ordine musicale. L’improvvisazione ha permesso di prendere coscienza di forme musicali possibili attraverso il gioco. La partitura fissa le idee musicali scoperte definendo un ritmo di azione. Queste due situazioni sono complementari l’una all’altra: l’improvvisazione permette le scoperte; la strutturazione consente di precisare le intenzioni musicali e di metterle in opera il più esattamente possibile. La partitura non è sempre necessaria. Lo svolgimento musicale può essere fissato nella memoria del bambino senza che senta il bisogno di scriverlo. La struttura sarà egualmente stabile e definitiva. Strutturare vuol dire organizzare delle situazioni ritmico musicali affinché tutti gli esecutori sappiano come agire. Si possono costruire delle strutture semplicemente fissando piccole regole, come si è già visto prima, oppure si possono creare dei disegni-partitura lasciando che i bambini decidono le regole di interpretazione. 18 Strumentazione N.B. In tutti i giochi sonori proposti, si consiglia di provare a registrare e poi ascoltare con i bambini per sviluppare la nozione all’ascolto il senso critico e la concentrazione durante l’esecuzione. Richiami per uccelli, maracas (da costruire), berinbao (da costruire), tamburo del diavolo (da costruire), aerofoni (da costruire), sonagli (da costruire), ghirlande e braccialetti sonori (da costruire), sonaglierie a vento (da costruire), campane e ciocche, legnetti, bastoni da percuotere per terra, serie di barattoli (da costruire), piattini, tamburelli, raspe, vasi di terracotta sospesi (da costruire), ecc. 19 Attrezzi Per percuotere, strofinare o grattare si possono usare diversi oggetti: bacchette di legno da corte a lunghe, bacchette con diametro più grosso, bastoncini cinesi, tubi di cartone, spazzole da camino, scope di ginestra, legnetti molto fini, mazzi di legnetti, spazzolini da cucina, spazzolini per le unghie, tubetti di gomma ecc.
  • 8. 20 Le conte 1- Passa paperino, con la pipa in bocca, guai a chi la tocca. L’hai toccata proprio tu? Esci fuori allora tu. 2- Ambarabà cicci co co tre civette sul comò, che facevano l’amore con la figlia del dottore, Il dottore si ammalò. Ambarabà cicci co co. 3- Sotto il ponte ci son tre bombe, passa il lupo e non le rompe, passa il figlio del re, e le rompe tutte tre. 4- Pizzicundongolo Saraceno, c’era un gatto che cantava dietro la porta di Carmelino. Che cantava fino e tre. Per uno per due e per tre. Tre e tre fanno sei, sei e sei fanno dodici, dodici e dodici ventiquattro. Uno due tre e quattro. 5- Trotta e galoppa sulla mulattiera, corri diritto fino alla sera. 21 “Nuovissimo metodo di ritmica” Il “Nuovissimo metodo di ritmica” può essere usato con i bambini del primo ciclo solo nella parte iniziale: camminare a tempo battendo le mani e visualizzare il passo con il quadretto. Si possono fare diversi esercizi per riuscire a leggere una successione di quadretti con dei punti da interpretare o quadretti in rilievo; per cominciare picchiare il piede più forte nei quadretti in rilievo. Questo tipo di esercizio può essere visualizzato sul pavimento usando del cartone colorato (ottimo sarebbe un pavimento di piastrelle), oppure si può disegnare alla lavagna una serie di quadretti come si vede sul foglio 1. Con una lavagna magnetica si disegnano i quadretti e con le calamite si indicano i punti da interpretare con i piedi o con le mani o con la voce o con piccoli strumenti a percussione. Introduzione Questo metodo intende ripercorrere a grandi passi l’evoluzione dell’uomo ed il suo approccio alla musica. È certo che, ancor prima dell’apparizione di qualsiasi forma di vita animale sul nostro pianeta, l’ambiente terrestre fosse pervaso da suoni. eruzioni vulcaniche, frane, terremoti, tutte queste modificazioni dell’aspetto fisico del pianeta producevano suoni. Si suppone che l’uomo abbia iniziato ad ascoltare gli stimoli sonori della natura: il battere regolare delle canne agitate dal vento, il ritmo delle onde del mare sulla spiaggia, lo scalpitare degli animali e mille altri suoni davano al ritmo un importante ruolo nell’armonia della vita. La cosa più importante che l’uomo, prima ancora di nascere, ha naturalmente percepito e che dà il senso della scansione ritmica è certamente il battito del cuore e cioè la pulsione primaria, meglio definita come pulso. Si tratta della suddivisione temporale più importante: essa è sinonimo di vita. L’uomo ha iniziato a fare musica imitando i suoni degli animali, scandendoli a tempo di marcia, poi danzando, battendo le mani ed i piedi, usando il primo strumento disponibile, cioè il proprio corpo. I riti religiosi e sacri, le danze propiziatorie per la caccia hanno fatto
  • 9. 9 nascere l’esigenza di fare musica; i primi strumenti sono stati oggetti di uso comune quali i bastoni, le pietre, le conchiglie ed il tronco d’albero secco. Questi servivano a produrre dei ritmi, cioè a suddividere uno spazio temporale. Ecco quindi nascere il rapporto tra l’essere umano ed il suono, tra il suono e la sua utilizzazione. Nasce la prima esperienza musicale legata al corpo ed agli oggetti. Si è poi sentita l’importanza del timbro, ossia della differente sonorità dovuta alla struttura fisica degli oggetti sonori, nonché l’esigenza dell’altezza sonora e dell’intervallo, in altre parole della melodia. La prima produzione musicale nasce proprio dall’unione di questi due elementi essenziali, ritmo e melodia. * Questo metodo parte proprio dal presupposto che il ritmo deve essere vissuto attraverso il corpo. Il ritmo è fisico ecc... legato al movimento, alla situazione corporale il corpo è uno strumento importante per captare il ritmo ed entrare nell’atmosfera musicale. 22 Scrittura e interpretazione dei passi Il foglio 8 è un ulteriore esempio di scrittura molto semplice. Al quadretto si abbina il camminare sul posto, al quadretto in evidenza si potrà corrispondere un suono: colpo forte con il piede, coplo con piede e voce, solo mani, o solo voce. Usando questo semplice sistema si possono costruire dei brani molto organizzati nel tempo. Addirittura i bambini possono comporre a gruppi delle sequenze ritmiche o vocali. Per fare ciò si possono usare i fogli griglia. 23 Scrivere i valori musicali Propongo un paio di fogli per imparare a scrivere i valori musicali cercando di distribuirli nello spazio definito del foglio rispettando il loro valore. (fogli 9/10/11/12) 24 Metodo e libro consigliati “Nuovissimo metodo di ritmica” ed Arca. A cura di Ivano Torre “Il gesto musicale” ed. Ricordi. A cura di Claire Renard. Contatto Per maggiori informazioni sono a vostra disposizione. Ivano Torre Via Pizzo di Claro 26 6500 Bellinzona www.ivanotorre.ch E-mail tur@ivanotorre.ch spazio culturale “Temporaneo” 091 825 19 91