SlideShare ist ein Scribd-Unternehmen logo
1 von 50
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DIUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI
CATANIACATANIA
Facoltà di Scienze della FormazioneFacoltà di Scienze della Formazione
Metodologia del gioco e dell’animazioneMetodologia del gioco e dell’animazione
LABORATORIO DIDATTICOLABORATORIO DIDATTICO
Dott.ssa Caterina MottaDott.ssa Caterina Motta
C’E’ SEMPRE METODOC’E’ SEMPRE METODO
NEL GIOCONEL GIOCO
IlIl giocogioco è un'attività ricreativa che coinvolge una o piùè un'attività ricreativa che coinvolge una o più
persone, basata su:persone, basata su:
obiettiviobiettivi che i/il giocatore/i devono cercare diche i/il giocatore/i devono cercare di
raggiungere nell'ambito dell'attività del gioco;raggiungere nell'ambito dell'attività del gioco;
regoleregole che determinano ciò che i giocatori possono eche determinano ciò che i giocatori possono e
non possono fare durante l'attività ludica.non possono fare durante l'attività ludica.
I giochi o da cultura popolare o da inventori spessoI giochi o da cultura popolare o da inventori spesso
riescono a raggiungere anche notevoli risultatiriescono a raggiungere anche notevoli risultati
educativi. Durante la prima età evolutiva con i giochieducativi. Durante la prima età evolutiva con i giochi
basati su forme, lettere e colori, nei periodibasati su forme, lettere e colori, nei periodi
successivi con l'esercizio della memoria, con l'invitosuccessivi con l'esercizio della memoria, con l'invito
al ragionamento e l'apprendimento di alcune realtà.al ragionamento e l'apprendimento di alcune realtà.
LUDOLOGIALUDOLOGIA
Studio dei giochi può coinvolgere spesso molti campi tecnici, inclusiStudio dei giochi può coinvolgere spesso molti campi tecnici, inclusi
psicologia, sociologia, calcolo delle probabilità, statistica,psicologia, sociologia, calcolo delle probabilità, statistica,
etnomatematica e teoria dei giochi.etnomatematica e teoria dei giochi.
Esiste una grande varietà di giochi ed i ludologi ne riconoscono aEsiste una grande varietà di giochi ed i ludologi ne riconoscono a
grandi linee diverse tipologie base.grandi linee diverse tipologie base.
Le conclusioni anche molto distanti, probabilmente a causa dellaLe conclusioni anche molto distanti, probabilmente a causa della
sua intrinseca polisemicità, ma tutte riconoscono al gioco lasua intrinseca polisemicità, ma tutte riconoscono al gioco la
"gratuità", il fatto cioè di non essere strettamente necessario, di"gratuità", il fatto cioè di non essere strettamente necessario, di
esulare da necessità puramente pratiche, senza per questo voleresulare da necessità puramente pratiche, senza per questo voler
sminuire la funzione dell'atteggiamento ludico nel processo disminuire la funzione dell'atteggiamento ludico nel processo di
formazioneformazione..
IL GIOCO E IL RUOLOIL GIOCO E IL RUOLO
DELL’ADULTODELL’ADULTO
Il gioco vive una dimensione complessa (sociale, cognitiva, relazionale)
di fondamentale importanza in tutte le fasi dello sviluppo. E’ un vero
e proprio congegno educativo.
RUOLO DELL’ADULTO
Creare un clima educativo-didattico attraversato da una
dimensione ludica.
Organizzare gli spazi e i tempi del gioco.
Offrirsi come modello in una situazione di apprendimento.
Fornire un modello che ha la funzione di impalcatura(scaffolding)
per l’apprendimento
del bambino.
L'approccio filosoficoL'approccio filosofico
Nell'operaNell'opera Homo ludensHomo ludens (1938) il filosofo olandese Johan Huizinga(1938) il filosofo olandese Johan Huizinga
concentra la sua attenzione sul gioco come complesso sistema culturale:concentra la sua attenzione sul gioco come complesso sistema culturale:
«(...) ciò non significa che il gioco muta o si converte in cultura, ma piuttosto«(...) ciò non significa che il gioco muta o si converte in cultura, ma piuttosto
che la cultura, nelle sue fasi originarie, porta il carattere di un gioco; vieneche la cultura, nelle sue fasi originarie, porta il carattere di un gioco; viene
rappresentata in forme e stati d'animo ludici: in tale "dualità-unità" di culturarappresentata in forme e stati d'animo ludici: in tale "dualità-unità" di cultura
e gioco, il gioco è il fatto primario, oggettivo, percepibile, determinabilee gioco, il gioco è il fatto primario, oggettivo, percepibile, determinabile
concretamente; mentre la cultura non è che la qualifica applicata dal nostroconcretamente; mentre la cultura non è che la qualifica applicata dal nostro
giudizio storico dato al caso».giudizio storico dato al caso».
Gregory Bateson, invece, individua l'essenza del gioco nel suo essereGregory Bateson, invece, individua l'essenza del gioco nel suo essere
metalinguaggio: dato che i giochi sono qualcosa che "non è quello chemetalinguaggio: dato che i giochi sono qualcosa che "non è quello che
sembra", perché un'attività ludica sia veramente tale ogni giocatore devesembra", perché un'attività ludica sia veramente tale ogni giocatore deve
poter affermare: "Questo è un gioco", cioè ci deve essere lapoter affermare: "Questo è un gioco", cioè ci deve essere la
consapevolezza che l'azione è fittizia e che "meta-comunica" questa suaconsapevolezza che l'azione è fittizia e che "meta-comunica" questa sua
finzione. La metacomunicazione, quindi, per Bateson serve per rivelare lafinzione. La metacomunicazione, quindi, per Bateson serve per rivelare la
natura del "come se" del gioco, e la sua creazione di un mondo irreale in cuinatura del "come se" del gioco, e la sua creazione di un mondo irreale in cui
azioni fittizie simulano azioni reali.azioni fittizie simulano azioni reali.
IL GIOCO AGEVOLA UNA DEFINIZIONE
DELLA PROPRIA IDENTITÀ
Per Bateson “il gioco forza ogni categoria di cui disponiamo”.
Lo spazio del gioco consente, infatti, ai bambini e agli adulti, di
mettere in discussione le categorie mentali che contengono la
propria storia passata, promuovendo, grazie a una traduzione
simbolica delle proprie emozioni a una riorganizzazione psichica del
proprio universo emotivo.
Il “fare finta” nel gioco, che può essere considerato una sorta di
agire per prova, consente, inoltre, di mettere in scena esperienze
non ancora reali ed educa a una capacità trasformativa
dell’esperienza,grazie alla possibilità che offre di imitazione della
realtà.
Col gioco, infatti, i bambini possono “far finta di” essere adulti,
sperimentando questa condizione, senza doverne affrontarne i
relativi fallimenti e le inevitabili sofferenze.
L'approccio sociologicoL'approccio sociologico
Roger CailloisRoger Caillois
LiberaLibera: il giocatore non può essere obbligato a partecipare.: il giocatore non può essere obbligato a partecipare.
SeparataSeparata: limiti di spazio e di tempo.: limiti di spazio e di tempo.
IncertaIncerta: lo svolgimento e il risultato non possono essere decisi a: lo svolgimento e il risultato non possono essere decisi a
priori.priori.
ImproduttivaImproduttiva: non crea né beni, né ricchezze, né altri elementi di: non crea né beni, né ricchezze, né altri elementi di
novità.novità.
RegolataRegolata: da regole sospendono le leggi ordinarie.: da regole sospendono le leggi ordinarie.
FittiziaFittizia: consapevole della sua irrealtà.: consapevole della sua irrealtà.
Le quattro categorieLe quattro categorie
Giochi di competizioneGiochi di competizione: competizioni, sia: competizioni, sia
sportive che mentali.sportive che mentali.
Giochi di azzardoGiochi di azzardo: giochi dove il fattore primario: giochi dove il fattore primario
è la fortuna.è la fortuna.
Giochi di simulacroGiochi di simulacro: "giochi di ruolo" dove si: "giochi di ruolo" dove si
diventa "altro“.diventa "altro“.
Giochi di vertigineGiochi di vertigine: giochi in cui si gioca a: giochi in cui si gioca a
provocare noi stessi.provocare noi stessi.
L'approccio psicologicoL'approccio psicologico
DUE TEORIE IN CONTRAPPOSIZIONEDUE TEORIE IN CONTRAPPOSIZIONE
Il "pre-esercizio" di Karl Groos: il gioco come momento propedeuticoIl "pre-esercizio" di Karl Groos: il gioco come momento propedeutico
alla vita adulta.alla vita adulta.
Il "post-esercizio" di Edward H. Carr: l'attività ludica comeIl "post-esercizio" di Edward H. Carr: l'attività ludica come
ottimizzazione di una nuova dinamica comportamentale.ottimizzazione di una nuova dinamica comportamentale.
Queste due teorie sono state armonizzate da Jean Piaget, cheQueste due teorie sono state armonizzate da Jean Piaget, che
riconosce al gioco una funzione centrale nello sviluppo di una sferariconosce al gioco una funzione centrale nello sviluppo di una sfera
cognitiva personale e della personalità.cognitiva personale e della personalità.
Un ulteriore affinamento dell'interpretazione dell'attività ludica vieneUn ulteriore affinamento dell'interpretazione dell'attività ludica viene
dallo psicologo russo Lev Semenovic Vygotskji, che considera il giocodallo psicologo russo Lev Semenovic Vygotskji, che considera il gioco
anche come forza attiva per l'evoluzione affettiva ed umana delanche come forza attiva per l'evoluzione affettiva ed umana del
bambino , non solo cognitiva come in Piaget.bambino , non solo cognitiva come in Piaget.
Vygotskji critica anche le visioni del gioco come attività non finalisticaVygotskji critica anche le visioni del gioco come attività non finalistica
e non produttiva, in quanto, seppur atto totalmente gratuito,e non produttiva, in quanto, seppur atto totalmente gratuito,
costituisce un eccezionale elemento di crescita e di definizione dellacostituisce un eccezionale elemento di crescita e di definizione della
struttura di personalità in tutti i suoi aspetti.struttura di personalità in tutti i suoi aspetti.
PiagetPiaget
Il gioco favorisce l’attività mentale simbolica.
Svolge due funzioni per lo sviluppo psicologico:
rafforza l’idea che si possa agire sulla realtà
(ASPETTO PERCETTIVO).
Consolida abilità e capacità già possedute
(ASPETTO COGNITIVO).
DISTINGUE ALCUNE FASI nello sviluppo
infantile
Periodo
SENSOMOTORIO
(0-2 anni)
Periodo CONCETTUALE
(2–12 anni)
Stadio preoperatorio
(2-7 anni)
Stadio delle operazioni
concrete
(7-11 anni)
Stadio delle operazioni
formali
(12-15 anni)
Gli stadi dello sviluppoGli stadi dello sviluppo
WinnicottWinnicott
Il gioco si inserisce tra quei fenomeni transizionali che aiutano il
bambino, che ha beneficiato di buone cure materne, a emanciparsi
in maniera non traumatica dalla dipendenza materna, imparando
l’autonomia e conservando una certa fiducia in una realtà positiva
che lo protegge.
Il gioco è un fenomeno transizionale che consente al bambino di
situarsi in un’area di illusione che media tra il mondo interiore del
bambino e il mondo esterno, inizialmente percepito come un
patrimonio diviso con la madre.
il gioco e gli oggetti transizionali (come peluche, coperte, sciarpe)
danno al bambino un senso di sicurezza e lo aiutano nel controllo
dell’angoscia.
BrunerBruner
“Il gioco offre un’eccellente opportunità per provare
combinazioni di comportamenti che non
sarebbero mai sperimentate sotto pressione
funzionale” e offre "un modo per minimizzare le
conseguenze delle azioni e quindi apprendere in
una situazione meno rischiosa".
Il gioco, infine, educa al rispetto delle regole, al
movimento da un universo di significati a un
altro...
G. MeadG. Mead
Indaga la funzione sociale del gioco come
fattore che favorisce l’emergere del sé in
relazione all’altro.
Gioco simbolico come mediatore dei processi di
assunzione dei ruoli.
Attraverso il gioco i bambini: sperimentano la
possibilità di cambiare ruoli ed imparano ad
assumere prospettive diverse.
GDR/RPGGDR/RPG
In unIn un gioco di ruologioco di ruolo i giocatori assumono il ruolo dii giocatori assumono il ruolo di personaggipersonaggi inin
unun mondo immaginariomondo immaginario o simulato. Le caratteristiche delo simulato. Le caratteristiche del
personaggio: forza, destrezza, intelligenza, carisma…personaggio: forza, destrezza, intelligenza, carisma…
Giochi di ruolo da tavoloGiochi di ruolo da tavolo, attorno al quale si riunisce un gruppo di, attorno al quale si riunisce un gruppo di
persone avvalendosi di supporti quali carta, matite, dadi.persone avvalendosi di supporti quali carta, matite, dadi.
Giochi di ruolo dal vivoGiochi di ruolo dal vivo (a volte abbreviato in(a volte abbreviato in GRVGRV), derivati da), derivati da
quelli da tavolo, che impegna in sessioniquelli da tavolo, che impegna in sessioni livelive (dal vivo) giocatori in(dal vivo) giocatori in
costume durante le quali vengono a volte utilizzate repliche di armicostume durante le quali vengono a volte utilizzate repliche di armi
e coreografie marziali, a seconda del genere.e coreografie marziali, a seconda del genere.
Videogiochi di ruoloVideogiochi di ruolo (a volte abbreviato in(a volte abbreviato in CRPGCRPG, dall'inglese, dall'inglese
Computer Role-playing gameComputer Role-playing game), giocati da uno o più giocatori), giocati da uno o più giocatori
connessi attraverso Internet. Dei videgiochi di ruolo fanno parte iconnessi attraverso Internet. Dei videgiochi di ruolo fanno parte i
MMORPG (MMORPG (Massively Multiplayer Online Role-Playing GameMassively Multiplayer Online Role-Playing Game),),
giochi di ruolo online dove il personaggio creato dal giocatoregiochi di ruolo online dove il personaggio creato dal giocatore
interagisce con gli altri partecipanti e si sviluppa in un mondointeragisce con gli altri partecipanti e si sviluppa in un mondo
virtuale permanente gestito su Internet.virtuale permanente gestito su Internet.
ANCORA GIOCHI..ANCORA GIOCHI..
Gioco di logica: rompicapo, enigma, indovinello.Gioco di logica: rompicapo, enigma, indovinello.
Gioco astratto o di strategia: dama, scacchiGioco astratto o di strategia: dama, scacchi
scarabeo, gioco dell’oca…scarabeo, gioco dell’oca…
Gioco di simulazione storica: wargame…Gioco di simulazione storica: wargame…
Gioco solitario: il gioco di fantasia, certe forme di giocoGioco solitario: il gioco di fantasia, certe forme di gioco
simbolico.simbolico.
Giochi paralleliGiochi paralleli: es. alcuni giochi di movimento.: es. alcuni giochi di movimento.
Giochi collettiviGiochi collettivi: es. giochi di regole…..: es. giochi di regole…..
Gioco scolastico: filastrocche, tornei, sacco pieno, gioco del silenzio, moscaGioco scolastico: filastrocche, tornei, sacco pieno, gioco del silenzio, mosca
cieca…cieca…
ALCUNE FUNZIONI DEL GIOCO
Piano cognitivo:Piano cognitivo:
esplorare il mondo delle possibilità;esplorare il mondo delle possibilità;
incrementare la manipolazione mentale della realtà;incrementare la manipolazione mentale della realtà;
mettere in atto strategie di planning e di ploblem solving.mettere in atto strategie di planning e di ploblem solving.
Piano emotivo-affettivo:Piano emotivo-affettivo:
sviluppo dell’espressione e del controllo delle emozioni;sviluppo dell’espressione e del controllo delle emozioni;
sviluppo dell’autonomia;sviluppo dell’autonomia;
sviluppo di una realistica conoscenza di sé;sviluppo di una realistica conoscenza di sé;
LE ALTRE….LE ALTRE….
Piano socio-relazionale:Piano socio-relazionale:
capacità di collaborare;capacità di collaborare;
capacità di mediare e negoziare;capacità di mediare e negoziare;
rispetto delle regole.rispetto delle regole.
Piano metacognitivo:Piano metacognitivo:
motivazione;motivazione;
autoefficacia;autoefficacia;
autostima.autostima.
animiamocianimiamoci
““L’uomo è in grado di conoscere solo ciò che riceve dentroL’uomo è in grado di conoscere solo ciò che riceve dentro
sé e ciò che rigioca”.sé e ciò che rigioca”.
M. Jousse (antropologo)M. Jousse (antropologo)
La valenza dell’educazione teatrale a scuola è stata sancita, tra gli altriLa valenza dell’educazione teatrale a scuola è stata sancita, tra gli altri
riconoscimenti, anche dal protocollo di intesa sull’educazione alriconoscimenti, anche dal protocollo di intesa sull’educazione al
teatro firmato, nel settembre del 1995, dalla presidenza delteatro firmato, nel settembre del 1995, dalla presidenza del
Consiglio dei Ministri-Dipartimento dello Spettacolo, Ministero dellaConsiglio dei Ministri-Dipartimento dello Spettacolo, Ministero della
Pubblica Istruzione ed Ente teatrale italiano.Pubblica Istruzione ed Ente teatrale italiano.
Il protocollo d’intesa del 1995, prevede l’inserimento delleIl protocollo d’intesa del 1995, prevede l’inserimento delle
discipline dello spettacolo nei curricoli scolatici.discipline dello spettacolo nei curricoli scolatici.
L’ANIMAZIONEL’ANIMAZIONE
IL LABORATORIOIL LABORATORIO
INDIVIDUARE INPUTINDIVIDUARE INPUT
INDIVIDUARE I BISOGNIINDIVIDUARE I BISOGNI
IL VALORE DELLA PROGETTAZIONEIL VALORE DELLA PROGETTAZIONE
DIDATTICA DELL’OCCASIONALITA’DIDATTICA DELL’OCCASIONALITA’
Le occasioni della vita quotidiana e dei vissuti personali
diventano il punto di partenza su cui elaborare progetti educativi,
che comprende anche uno “stile” didattico centrato sul piacere
condiviso, sullo sviluppo – anche se a livelli diversi- di tutti coloro
che partecipano all’esperienza educativa, insegnante compreso.
Schematizzando:
Didattica dell’occasionalitàDidattica dell’occasionalità Didattica disciplinareDidattica disciplinare
-Relazione bidirezionale,
automodellantesi;
Incontro di vissuti (valori, sensi,
emozioni, sentimenti);
Valorizzazione delle diversità;
•Apprendimento dall’esperienza;
Globalità e interdisciplinarità.
-Relazione unidirezionale,
eteromodellante;
Incontro di idee;
Omogeneizzazione;
Apprendimento dalle discipline;
Settorialità.
La qualità nell’educazioneLa qualità nell’educazione
...“C’è spazio, nella formazione, per condurre anche
ricerche disinteressate; il cui scopo, e la cui ragion
d’essere, è rintracciabile, quindi, nell’esclusivo gusto del
conoscere, nel piacere di affinare i propri criteri e
strumenti osservativi, esplorativi,concettuali (anche), per
studiare, contemporaneamente studiandosi, in quanto
attore o spettatore, i luoghi nei quali accadono fatti, si
incontrano persone, si cambia, si impara, si passa una
parte rilevante del proprio tempo, a prescindere dall’età e
dai bisogni formativi”.
Duccio Demetrio, Micropedagogia. La ricerca qualitativa in educazione, La
Nuova Italia, Firenze, 1992.
EMOZIONALITÀ E TEATRO
“di pancia, di cuore, di testa….”
Educare alla gestione emotiva …
esiste una stretta interrelazione fra sentire e
pensiero nei processi di apprendimento;
l’esperienza teatrale come situazione privilegiata
per l’apprendimento di tali competenze;
il teatro mette in comunicazione il mondo
cognitivo con la dimensione emozionale.
Le tre anime dell’animazioneLe tre anime dell’animazione
Politica: nasce negli anni della contestazione giovanile e fin dagli inizi è
stata consapevole che i problemi vanno affrontati non solo invocando il
cambiamento interiore delle persone e delle istituzioni, ma facendosene
carico in prima persona.
Ludica: nasce da una parte come irrisione dei vecchi miti attraverso
una loro “sceneggiata”, dall’altra come bisogno di valorizzare altri
linguaggi, oltre il razionalismo, come i linguaggi del mimo, della danza e del
gioco, perché capaci di entrare in un mondo simbolico da cui altrimenti si
resterebbe esclusi.
Culturale: fin dall’inizio ha colto che l’uomo vive di cultura, è un fascio
di significati che lo alimentano.
Cosa non è animazioneCosa non è animazione
A volte l’animazione riguarda i momenti ludici della scuola. Ma si è
venuta a creare una frattura profonda tra la seriosità della lezione in
classe e la ludicità di altri momenti.
In altri casi l’animazione è stata ridotta a sinonimo di attivismo.
Entrato in crisi lo schema tradizionale di lezione, si inventano attività
dopo attività, anche iniziative spettacolari, ma in fondo senza
cambiare l’approccio al nodo cruciale dei contenuti da trasmettere e
ancor di più dei processi con cui trasmetterli.
L’attivismo non è animazione. Il pragmatismo, inteso come
organizzazione di attività alle quali si attribuisce per il loro stesso
svolgersi delle potenzialità formative, senza che venga messa in
gioco la capacità riflessiva dei soggetti non è animazione.
Non è animazione l’aver instaurato in classe un buon clima affettivo,
se questo non si interseca con il confronto sui contenuti e con i
processi in gioco nella trasmissione e rielaborazione dei contenuti
del sapere umano.
Cos’e’ animazioneCos’e’ animazione
ANIMAZIONE come strumento di cambiamento e di
prevenzione del disagio.
Sviluppo dei potenziali di espressione e favorire la
relazione e la comunicazione di ognuno con l’altro.
Favorire un cambiamento, una crescita nella qualità
delle relazioni.
INSEGNANTE-ANIMATORE: mediatore tra gli alunni e il
mondo del sapere disciplinare che controlla nello stesso
tempo la dimensione cognitiva,emotiva,relazionale,
unificando una molteplicità di compiti professionali in una
azione formativa complessa.
Dall’esperienza alla teoriaDall’esperienza alla teoria
Produrre subito un evento coinvolgente
Captare il momento giusto per…
Saper osservare e sentire
Individuare e valorizzare le potenzialità individuali e del gruppo
Utilizzare la direttività con equilibrio per garantire sia la
soddisfazione personale (aver prodotto un evento originale) che
l’attenzione all’aspetto estetico (aver prodotto un evento
qualitativamente buono).
E ancora…E ancora…
Rendere flessibile l’evoluzione dell’attività
Sollecitare la rielaborazione (suddividere in sottogruppi)
Proporre soluzioni contraddittorie
Concedere la massima libertà
Assemblare i prodotti di ogni sottogruppo in una esperienza globale
Attenzione ai contenuti, ma anche a come i contenuti possono venir
apprezzati, compresi, rielaborati e trasferiti (in una parola appresi)
dagli alunni.
C’e animazione dove si attiva emozioneC’e animazione dove si attiva emozione
Socializzazione
Ritmo
Esperienza
Autonomia
Imprevedibilità Collaborazione
Progettazione
Espressione
Cooperazione
Movimento
Creatività
Animazione
Decalogo dell’educatoreDecalogo dell’educatore
Ciò che i tuoi alunni vorrebbero dirtiCiò che i tuoi alunni vorrebbero dirti
1. Cerca di essere coerente: altrimenti rimaniamo disorientati e non sappiamo più come1. Cerca di essere coerente: altrimenti rimaniamo disorientati e non sappiamo più come
comportarci.comportarci.
2. Cerca di non umiliarci di fronte ai nostri compagni: impareremo meglio se parlerai con2. Cerca di non umiliarci di fronte ai nostri compagni: impareremo meglio se parlerai con
noi tranquillamente a quattr'occhi.noi tranquillamente a quattr'occhi.
3. Evita di usare troppe minacce: potremmo imparare che il potere è tutto ciò che conta.3. Evita di usare troppe minacce: potremmo imparare che il potere è tutto ciò che conta.
4. Evita di punirci dandoci più compiti, altrimenti impareremo ad odiare i compiti e anche4. Evita di punirci dandoci più compiti, altrimenti impareremo ad odiare i compiti e anche
tu ci diventerai odioso/a.tu ci diventerai odioso/a.
5. Evita di farci troppe prediche: impareremo più dagli esempi che dalle parole.5. Evita di farci troppe prediche: impareremo più dagli esempi che dalle parole.
6. Evita di farci sentire in colpa per i nostri errori: impareremo meglio ad evitare gli errori6. Evita di farci sentire in colpa per i nostri errori: impareremo meglio ad evitare gli errori
se non avremo la sensazione di essere persone sbagliate.se non avremo la sensazione di essere persone sbagliate.
7. Ricorda che non apparirai ridicolo se ti scusi con noi: una scusa leale ci farà provare7. Ricorda che non apparirai ridicolo se ti scusi con noi: una scusa leale ci farà provare
molta simpatia per te.molta simpatia per te.
8. Cerca di non urlare continuamente: se lo fai, noi ci abitueremo alle tue urla e tu dovrai8. Cerca di non urlare continuamente: se lo fai, noi ci abitueremo alle tue urla e tu dovrai
urlare sempre di più.urlare sempre di più.
9. Cerca di non intimorirci, altrimenti ci incoraggerai a mentire.9. Cerca di non intimorirci, altrimenti ci incoraggerai a mentire.
10. Evita di zittirci quando facciamo domande: se lo fai, distruggerai la nostra curiosità.10. Evita di zittirci quando facciamo domande: se lo fai, distruggerai la nostra curiosità.
COME UN INSEGNANTE PUÒ UCCIDERE LACOME UN INSEGNANTE PUÒ UCCIDERE LA
VOGLIA DI IMPARARE DELL'ALUNNOVOGLIA DI IMPARARE DELL'ALUNNO
1. Assumere un atteggiamento arrogante e intollerante.1. Assumere un atteggiamento arrogante e intollerante.
2. Svalutare l'alunno o ricorrere ad offese personali.2. Svalutare l'alunno o ricorrere ad offese personali.
3. Ricorrere frequentemente a minacce e a punizioni.3. Ricorrere frequentemente a minacce e a punizioni.
4. Incoraggiare un clima competitivo in cui qualcuno emerge a scapito degli4. Incoraggiare un clima competitivo in cui qualcuno emerge a scapito degli
altri.altri.
5. Trascurare di valorizzare l'alunno e di incoraggiarlo.5. Trascurare di valorizzare l'alunno e di incoraggiarlo.
6. Far apparire una materia la più difficile e la più impegnativa di tutte.6. Far apparire una materia la più difficile e la più impegnativa di tutte.
7. Caricare di compiti per casa superflui.7. Caricare di compiti per casa superflui.
8. Ignorare i piccoli sforzi e i piccoli successi dell'alunno.8. Ignorare i piccoli sforzi e i piccoli successi dell'alunno.
9. Fare continui paragoni e confronti tra gli alunni.9. Fare continui paragoni e confronti tra gli alunni.
10. Ricorrere all'ironia umiliando e mettendo in ridicolo l'alunno.10. Ricorrere all'ironia umiliando e mettendo in ridicolo l'alunno.
BibliografiaBibliografia
Per gioco. Piccolo manuale dell’esperienza ludica, Cortina, 1993.
Demetrio, Micropedagogia, La ricerca qualitativa in educazione, La
Nuova Italia, Firenze,1992.
Demetrio, Raccontarsi. L’autobiografia come cura di sé, Raffaello
Cortina, Milano.
Lupo ci sei? Il Capitello,Torino, 1990.
Rodari, La grammatica della fantasia, Einaudi, Torino.
De Caroli, Ancora le fiabe?,Oasi, Troina (EN),2000.
Chillemi, Fare teatro a scuola, L’Almanacco, Catania, 2003.
Simonetti, Metodologia e tecniche del gioco e dell’animazione,
Anicia, Roma, 2004.
www.musicheria.net

Weitere ähnliche Inhalte

Was ist angesagt?

Gioco e interazione_sociale v
Gioco e interazione_sociale vGioco e interazione_sociale v
Gioco e interazione_sociale vimartini
 
Il gioco del bambinio
Il gioco del  bambinioIl gioco del  bambinio
Il gioco del bambinioimartini
 
Funzione del gioco
Funzione del giocoFunzione del gioco
Funzione del giocoimartini
 
Il gioco 1
Il gioco 1Il gioco 1
Il gioco 1imartini
 
Costruttivismo 1
Costruttivismo 1Costruttivismo 1
Costruttivismo 1imartini
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino imartini
 
Metodologia del gioco
Metodologia del giocoMetodologia del gioco
Metodologia del giocoimartini
 
Griglia gioco
Griglia  giocoGriglia  gioco
Griglia giocoimartini
 
Comunicazione efficace: principi e tecniche di base
Comunicazione efficace: principi e tecniche di baseComunicazione efficace: principi e tecniche di base
Comunicazione efficace: principi e tecniche di basePLS Coaching
 
Apprendimento 1
Apprendimento 1Apprendimento 1
Apprendimento 1imartini
 
Gestione del conflitto e della relazione
Gestione del conflitto e della relazioneGestione del conflitto e della relazione
Gestione del conflitto e della relazioneStefano Colombini
 
Migliorare le relazioni educative con empatia e autostima
Migliorare le relazioni educative con empatia e autostimaMigliorare le relazioni educative con empatia e autostima
Migliorare le relazioni educative con empatia e autostimaInterazione Clinica
 
gioco bambino
gioco bambinogioco bambino
gioco bambinoimartini
 
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonaliLa comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonaliClaudio Settembrini
 
Progetto psicomotorio
Progetto  psicomotorioProgetto  psicomotorio
Progetto psicomotorioiva martini
 
Apprendimento e insegnamento 1
Apprendimento e insegnamento 1Apprendimento e insegnamento 1
Apprendimento e insegnamento 1imartini
 

Was ist angesagt? (20)

Gioco e interazione_sociale v
Gioco e interazione_sociale vGioco e interazione_sociale v
Gioco e interazione_sociale v
 
Il gioco del bambinio
Il gioco del  bambinioIl gioco del  bambinio
Il gioco del bambinio
 
Funzione del gioco
Funzione del giocoFunzione del gioco
Funzione del gioco
 
Il gioco 1
Il gioco 1Il gioco 1
Il gioco 1
 
Costruttivismo 1
Costruttivismo 1Costruttivismo 1
Costruttivismo 1
 
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino
 
Vygotskji
VygotskjiVygotskji
Vygotskji
 
Metodologia del gioco
Metodologia del giocoMetodologia del gioco
Metodologia del gioco
 
Griglia gioco
Griglia  giocoGriglia  gioco
Griglia gioco
 
Il conflitto (con esercizi)
Il conflitto (con esercizi)Il conflitto (con esercizi)
Il conflitto (con esercizi)
 
Comunicazione efficace: principi e tecniche di base
Comunicazione efficace: principi e tecniche di baseComunicazione efficace: principi e tecniche di base
Comunicazione efficace: principi e tecniche di base
 
Apprendimento 1
Apprendimento 1Apprendimento 1
Apprendimento 1
 
Gioco
GiocoGioco
Gioco
 
Gestione del conflitto e della relazione
Gestione del conflitto e della relazioneGestione del conflitto e della relazione
Gestione del conflitto e della relazione
 
Migliorare le relazioni educative con empatia e autostima
Migliorare le relazioni educative con empatia e autostimaMigliorare le relazioni educative con empatia e autostima
Migliorare le relazioni educative con empatia e autostima
 
gioco bambino
gioco bambinogioco bambino
gioco bambino
 
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonaliLa comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonali
 
Progetto psicomotorio
Progetto  psicomotorioProgetto  psicomotorio
Progetto psicomotorio
 
Il linguaggio
Il linguaggioIl linguaggio
Il linguaggio
 
Apprendimento e insegnamento 1
Apprendimento e insegnamento 1Apprendimento e insegnamento 1
Apprendimento e insegnamento 1
 

Andere mochten auch

Pedagogia del Gioco e dell'Animazione
Pedagogia del Gioco e dell'AnimazionePedagogia del Gioco e dell'Animazione
Pedagogia del Gioco e dell'AnimazioneElisabettaInco
 
Definitivo metodologia ludica
Definitivo metodologia ludicaDefinitivo metodologia ludica
Definitivo metodologia ludicaassonur
 
Slides di presentazione sotto progetto Comune di Palaia - PUBBLICA ASSISTENZA
Slides di presentazione sotto progetto Comune di Palaia - PUBBLICA ASSISTENZASlides di presentazione sotto progetto Comune di Palaia - PUBBLICA ASSISTENZA
Slides di presentazione sotto progetto Comune di Palaia - PUBBLICA ASSISTENZAPaolo Rossi
 
Progetto Telemouse: Gioco ieri oggi domani ok
Progetto Telemouse: Gioco ieri oggi domani okProgetto Telemouse: Gioco ieri oggi domani ok
Progetto Telemouse: Gioco ieri oggi domani okFondazione Mondo Digitale
 
Strategie per passare all'azione - Christian Roncarolo
Strategie per passare all'azione - Christian Roncarolo   Strategie per passare all'azione - Christian Roncarolo
Strategie per passare all'azione - Christian Roncarolo Toolbox Coworking
 
Alcune cose che dobbiamo sapere sul computer
Alcune cose che dobbiamo sapere sul computerAlcune cose che dobbiamo sapere sul computer
Alcune cose che dobbiamo sapere sul computerGIOVANNI LARICCIA
 
E' Primavera (finalmente) !
E' Primavera (finalmente) !E' Primavera (finalmente) !
E' Primavera (finalmente) !salcariello43
 
Laboratorio continuita Pardi
Laboratorio continuita PardiLaboratorio continuita Pardi
Laboratorio continuita Pardiesterbesusso
 
2015 03-12 matematica felice
2015 03-12 matematica felice2015 03-12 matematica felice
2015 03-12 matematica feliceGIOVANNI LARICCIA
 
Laboratorio continuità S. Secondarie di I° grado "Zanellato" e "Pardi" - I co...
Laboratorio continuità S. Secondarie di I° grado "Zanellato" e "Pardi" - I co...Laboratorio continuità S. Secondarie di I° grado "Zanellato" e "Pardi" - I co...
Laboratorio continuità S. Secondarie di I° grado "Zanellato" e "Pardi" - I co...esterbesusso
 
Presentazione della matematica felice ai genitori della Piccinini del 24 magg...
Presentazione della matematica felice ai genitori della Piccinini del 24 magg...Presentazione della matematica felice ai genitori della Piccinini del 24 magg...
Presentazione della matematica felice ai genitori della Piccinini del 24 magg...GIOVANNI LARICCIA
 
I colori della pace
I colori della pace I colori della pace
I colori della pace catiase
 
Impariamo a contare - La matematica nel quotidiano
Impariamo a contare - La matematica nel quotidianoImpariamo a contare - La matematica nel quotidiano
Impariamo a contare - La matematica nel quotidianocomprensivolastra
 
Prog. ed. ambientale 2012 2013
Prog. ed. ambientale 2012 2013Prog. ed. ambientale 2012 2013
Prog. ed. ambientale 2012 2013Paola Limone
 

Andere mochten auch (20)

Pedagogia del Gioco e dell'Animazione
Pedagogia del Gioco e dell'AnimazionePedagogia del Gioco e dell'Animazione
Pedagogia del Gioco e dell'Animazione
 
Definitivo metodologia ludica
Definitivo metodologia ludicaDefinitivo metodologia ludica
Definitivo metodologia ludica
 
Slides di presentazione sotto progetto Comune di Palaia - PUBBLICA ASSISTENZA
Slides di presentazione sotto progetto Comune di Palaia - PUBBLICA ASSISTENZASlides di presentazione sotto progetto Comune di Palaia - PUBBLICA ASSISTENZA
Slides di presentazione sotto progetto Comune di Palaia - PUBBLICA ASSISTENZA
 
Progetto Telemouse: Gioco ieri oggi domani ok
Progetto Telemouse: Gioco ieri oggi domani okProgetto Telemouse: Gioco ieri oggi domani ok
Progetto Telemouse: Gioco ieri oggi domani ok
 
Strategie per passare all'azione - Christian Roncarolo
Strategie per passare all'azione - Christian Roncarolo   Strategie per passare all'azione - Christian Roncarolo
Strategie per passare all'azione - Christian Roncarolo
 
Power point setmana primavera
Power point setmana primaveraPower point setmana primavera
Power point setmana primavera
 
Poesia sui colori
Poesia sui coloriPoesia sui colori
Poesia sui colori
 
Alcune cose che dobbiamo sapere sul computer
Alcune cose che dobbiamo sapere sul computerAlcune cose che dobbiamo sapere sul computer
Alcune cose che dobbiamo sapere sul computer
 
Qq.storie per noi bambini
Qq.storie per noi bambiniQq.storie per noi bambini
Qq.storie per noi bambini
 
E' Primavera (finalmente) !
E' Primavera (finalmente) !E' Primavera (finalmente) !
E' Primavera (finalmente) !
 
Il calendario
Il calendarioIl calendario
Il calendario
 
Laboratorio continuita Pardi
Laboratorio continuita PardiLaboratorio continuita Pardi
Laboratorio continuita Pardi
 
2015 03-12 matematica felice
2015 03-12 matematica felice2015 03-12 matematica felice
2015 03-12 matematica felice
 
Laboratorio continuità S. Secondarie di I° grado "Zanellato" e "Pardi" - I co...
Laboratorio continuità S. Secondarie di I° grado "Zanellato" e "Pardi" - I co...Laboratorio continuità S. Secondarie di I° grado "Zanellato" e "Pardi" - I co...
Laboratorio continuità S. Secondarie di I° grado "Zanellato" e "Pardi" - I co...
 
Presentazione della matematica felice ai genitori della Piccinini del 24 magg...
Presentazione della matematica felice ai genitori della Piccinini del 24 magg...Presentazione della matematica felice ai genitori della Piccinini del 24 magg...
Presentazione della matematica felice ai genitori della Piccinini del 24 magg...
 
Il mare/The sea
 Il mare/The sea Il mare/The sea
Il mare/The sea
 
logica...mente
logica...mentelogica...mente
logica...mente
 
I colori della pace
I colori della pace I colori della pace
I colori della pace
 
Impariamo a contare - La matematica nel quotidiano
Impariamo a contare - La matematica nel quotidianoImpariamo a contare - La matematica nel quotidiano
Impariamo a contare - La matematica nel quotidiano
 
Prog. ed. ambientale 2012 2013
Prog. ed. ambientale 2012 2013Prog. ed. ambientale 2012 2013
Prog. ed. ambientale 2012 2013
 

Ähnlich wie Metodologia del gioco

Metodologia del gioco
Metodologia del giocoMetodologia del gioco
Metodologia del giocoimartini
 
Metodologia del gioco
Metodologia del giocoMetodologia del gioco
Metodologia del giocoimartini
 
Metodologia del gioco
Metodologia del giocoMetodologia del gioco
Metodologia del giocoimartini
 
La psicomotricita’
La psicomotricita’La psicomotricita’
La psicomotricita’iva martini
 
La psicomotricita’
La psicomotricita’La psicomotricita’
La psicomotricita’imartini
 
La psicomotricita’
La psicomotricita’La psicomotricita’
La psicomotricita’imartini
 
La psicomotricita’
La psicomotricita’La psicomotricita’
La psicomotricita’imartini
 
La psicomotricita’
La psicomotricita’La psicomotricita’
La psicomotricita’imartini
 
La psicomotricita’
La psicomotricita’La psicomotricita’
La psicomotricita’iva martini
 
La psicomotricita’ 4
La psicomotricita’ 4La psicomotricita’ 4
La psicomotricita’ 4imartini
 
Relazioni in gioco approcci
Relazioni in gioco approcciRelazioni in gioco approcci
Relazioni in gioco approcciimartini
 
Staccioli gioco
Staccioli giocoStaccioli gioco
Staccioli giocoimartini
 
didattica_gioco_attivita'_motoria
didattica_gioco_attivita'_motoriadidattica_gioco_attivita'_motoria
didattica_gioco_attivita'_motoriaimartini
 
Lezione 6447114191 gioco
Lezione 6447114191 giocoLezione 6447114191 gioco
Lezione 6447114191 giocoimartini
 
F3961100 b3c6-4017-825c-0237a8de8b7e
F3961100 b3c6-4017-825c-0237a8de8b7eF3961100 b3c6-4017-825c-0237a8de8b7e
F3961100 b3c6-4017-825c-0237a8de8b7eimartini
 

Ähnlich wie Metodologia del gioco (20)

Metodologia del gioco
Metodologia del giocoMetodologia del gioco
Metodologia del gioco
 
Metodologia del gioco
Metodologia del giocoMetodologia del gioco
Metodologia del gioco
 
Metodologia del gioco
Metodologia del giocoMetodologia del gioco
Metodologia del gioco
 
La psicomotricita’
La psicomotricita’La psicomotricita’
La psicomotricita’
 
La psicomotricita’
La psicomotricita’La psicomotricita’
La psicomotricita’
 
La psicomotricita’
La psicomotricita’La psicomotricita’
La psicomotricita’
 
La psicomotricita’
La psicomotricita’La psicomotricita’
La psicomotricita’
 
La psicomotricita’
La psicomotricita’La psicomotricita’
La psicomotricita’
 
La psicomotricita’
La psicomotricita’La psicomotricita’
La psicomotricita’
 
La psicomotricita’ 4
La psicomotricita’ 4La psicomotricita’ 4
La psicomotricita’ 4
 
Relazioni in gioco approcci
Relazioni in gioco approcciRelazioni in gioco approcci
Relazioni in gioco approcci
 
Staccioli gioco
Staccioli giocoStaccioli gioco
Staccioli gioco
 
Il gioco e il videogioco
Il gioco e il videogiocoIl gioco e il videogioco
Il gioco e il videogioco
 
didattica_gioco_attivita'_motoria
didattica_gioco_attivita'_motoriadidattica_gioco_attivita'_motoria
didattica_gioco_attivita'_motoria
 
CSF6 - Intervento Francesco Lutrario
CSF6 - Intervento Francesco LutrarioCSF6 - Intervento Francesco Lutrario
CSF6 - Intervento Francesco Lutrario
 
Lezione 6447114191 gioco
Lezione 6447114191 giocoLezione 6447114191 gioco
Lezione 6447114191 gioco
 
Zoletto05
Zoletto05Zoletto05
Zoletto05
 
Zoletto05
Zoletto05Zoletto05
Zoletto05
 
The circle4
The circle4The circle4
The circle4
 
F3961100 b3c6-4017-825c-0237a8de8b7e
F3961100 b3c6-4017-825c-0237a8de8b7eF3961100 b3c6-4017-825c-0237a8de8b7e
F3961100 b3c6-4017-825c-0237a8de8b7e
 

Mehr von imartini

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismoimartini
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambinoimartini
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizingimartini
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotivaimartini
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaimartini
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbaleimartini
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsaimartini
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti imartini
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura imartini
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsaimartini
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa nimartini
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimentoimartini
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce etaimartini
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio imartini
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaimartini
 

Mehr von imartini (20)

2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo2 parliamo e discutiamo del bullismo
2 parliamo e discutiamo del bullismo
 
Scheda bambino
Scheda bambinoScheda bambino
Scheda bambino
 
Subitizing
SubitizingSubitizing
Subitizing
 
intelligenza emotiva
intelligenza emotivaintelligenza emotiva
intelligenza emotiva
 
Il quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematicaIl quaderno delle_regole_di_matematica
Il quaderno delle_regole_di_matematica
 
comunicazione_non_verbale
 comunicazione_non_verbale comunicazione_non_verbale
comunicazione_non_verbale
 
Adhd u
Adhd uAdhd u
Adhd u
 
DSA
DSADSA
DSA
 
osservazione fattoei di rischio dsa
osservazione fattoei  di rischio dsaosservazione fattoei  di rischio dsa
osservazione fattoei di rischio dsa
 
Prerequisiti
Prerequisiti Prerequisiti
Prerequisiti
 
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
Per sito-prerequisiti-letto-scrittura
 
scrittura
scritturascrittura
scrittura
 
Dispensa dsa
Dispensa  dsaDispensa  dsa
Dispensa dsa
 
Dentro ai dsa n
Dentro ai dsa nDentro ai dsa n
Dentro ai dsa n
 
dislessia
dislessiadislessia
dislessia
 
stili di apprendimento
stili di apprendimentostili di apprendimento
stili di apprendimento
 
DSA
DSADSA
DSA
 
Dsa fasce eta
Dsa  fasce etaDsa  fasce eta
Dsa fasce eta
 
Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio Sviluppo percettivomotorio
Sviluppo percettivomotorio
 
prerequisiti della scrittura
prerequisiti della scritturaprerequisiti della scrittura
prerequisiti della scrittura
 

Metodologia del gioco

  • 1. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DIUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CATANIACATANIA Facoltà di Scienze della FormazioneFacoltà di Scienze della Formazione Metodologia del gioco e dell’animazioneMetodologia del gioco e dell’animazione LABORATORIO DIDATTICOLABORATORIO DIDATTICO Dott.ssa Caterina MottaDott.ssa Caterina Motta
  • 2.
  • 3.
  • 4. C’E’ SEMPRE METODOC’E’ SEMPRE METODO NEL GIOCONEL GIOCO IlIl giocogioco è un'attività ricreativa che coinvolge una o piùè un'attività ricreativa che coinvolge una o più persone, basata su:persone, basata su: obiettiviobiettivi che i/il giocatore/i devono cercare diche i/il giocatore/i devono cercare di raggiungere nell'ambito dell'attività del gioco;raggiungere nell'ambito dell'attività del gioco; regoleregole che determinano ciò che i giocatori possono eche determinano ciò che i giocatori possono e non possono fare durante l'attività ludica.non possono fare durante l'attività ludica. I giochi o da cultura popolare o da inventori spessoI giochi o da cultura popolare o da inventori spesso riescono a raggiungere anche notevoli risultatiriescono a raggiungere anche notevoli risultati educativi. Durante la prima età evolutiva con i giochieducativi. Durante la prima età evolutiva con i giochi basati su forme, lettere e colori, nei periodibasati su forme, lettere e colori, nei periodi successivi con l'esercizio della memoria, con l'invitosuccessivi con l'esercizio della memoria, con l'invito al ragionamento e l'apprendimento di alcune realtà.al ragionamento e l'apprendimento di alcune realtà.
  • 5. LUDOLOGIALUDOLOGIA Studio dei giochi può coinvolgere spesso molti campi tecnici, inclusiStudio dei giochi può coinvolgere spesso molti campi tecnici, inclusi psicologia, sociologia, calcolo delle probabilità, statistica,psicologia, sociologia, calcolo delle probabilità, statistica, etnomatematica e teoria dei giochi.etnomatematica e teoria dei giochi. Esiste una grande varietà di giochi ed i ludologi ne riconoscono aEsiste una grande varietà di giochi ed i ludologi ne riconoscono a grandi linee diverse tipologie base.grandi linee diverse tipologie base. Le conclusioni anche molto distanti, probabilmente a causa dellaLe conclusioni anche molto distanti, probabilmente a causa della sua intrinseca polisemicità, ma tutte riconoscono al gioco lasua intrinseca polisemicità, ma tutte riconoscono al gioco la "gratuità", il fatto cioè di non essere strettamente necessario, di"gratuità", il fatto cioè di non essere strettamente necessario, di esulare da necessità puramente pratiche, senza per questo voleresulare da necessità puramente pratiche, senza per questo voler sminuire la funzione dell'atteggiamento ludico nel processo disminuire la funzione dell'atteggiamento ludico nel processo di formazioneformazione..
  • 6.
  • 7. IL GIOCO E IL RUOLOIL GIOCO E IL RUOLO DELL’ADULTODELL’ADULTO Il gioco vive una dimensione complessa (sociale, cognitiva, relazionale) di fondamentale importanza in tutte le fasi dello sviluppo. E’ un vero e proprio congegno educativo. RUOLO DELL’ADULTO Creare un clima educativo-didattico attraversato da una dimensione ludica. Organizzare gli spazi e i tempi del gioco. Offrirsi come modello in una situazione di apprendimento. Fornire un modello che ha la funzione di impalcatura(scaffolding) per l’apprendimento del bambino.
  • 8. L'approccio filosoficoL'approccio filosofico Nell'operaNell'opera Homo ludensHomo ludens (1938) il filosofo olandese Johan Huizinga(1938) il filosofo olandese Johan Huizinga concentra la sua attenzione sul gioco come complesso sistema culturale:concentra la sua attenzione sul gioco come complesso sistema culturale: «(...) ciò non significa che il gioco muta o si converte in cultura, ma piuttosto«(...) ciò non significa che il gioco muta o si converte in cultura, ma piuttosto che la cultura, nelle sue fasi originarie, porta il carattere di un gioco; vieneche la cultura, nelle sue fasi originarie, porta il carattere di un gioco; viene rappresentata in forme e stati d'animo ludici: in tale "dualità-unità" di culturarappresentata in forme e stati d'animo ludici: in tale "dualità-unità" di cultura e gioco, il gioco è il fatto primario, oggettivo, percepibile, determinabilee gioco, il gioco è il fatto primario, oggettivo, percepibile, determinabile concretamente; mentre la cultura non è che la qualifica applicata dal nostroconcretamente; mentre la cultura non è che la qualifica applicata dal nostro giudizio storico dato al caso».giudizio storico dato al caso». Gregory Bateson, invece, individua l'essenza del gioco nel suo essereGregory Bateson, invece, individua l'essenza del gioco nel suo essere metalinguaggio: dato che i giochi sono qualcosa che "non è quello chemetalinguaggio: dato che i giochi sono qualcosa che "non è quello che sembra", perché un'attività ludica sia veramente tale ogni giocatore devesembra", perché un'attività ludica sia veramente tale ogni giocatore deve poter affermare: "Questo è un gioco", cioè ci deve essere lapoter affermare: "Questo è un gioco", cioè ci deve essere la consapevolezza che l'azione è fittizia e che "meta-comunica" questa suaconsapevolezza che l'azione è fittizia e che "meta-comunica" questa sua finzione. La metacomunicazione, quindi, per Bateson serve per rivelare lafinzione. La metacomunicazione, quindi, per Bateson serve per rivelare la natura del "come se" del gioco, e la sua creazione di un mondo irreale in cuinatura del "come se" del gioco, e la sua creazione di un mondo irreale in cui azioni fittizie simulano azioni reali.azioni fittizie simulano azioni reali.
  • 9. IL GIOCO AGEVOLA UNA DEFINIZIONE DELLA PROPRIA IDENTITÀ Per Bateson “il gioco forza ogni categoria di cui disponiamo”. Lo spazio del gioco consente, infatti, ai bambini e agli adulti, di mettere in discussione le categorie mentali che contengono la propria storia passata, promuovendo, grazie a una traduzione simbolica delle proprie emozioni a una riorganizzazione psichica del proprio universo emotivo. Il “fare finta” nel gioco, che può essere considerato una sorta di agire per prova, consente, inoltre, di mettere in scena esperienze non ancora reali ed educa a una capacità trasformativa dell’esperienza,grazie alla possibilità che offre di imitazione della realtà. Col gioco, infatti, i bambini possono “far finta di” essere adulti, sperimentando questa condizione, senza doverne affrontarne i relativi fallimenti e le inevitabili sofferenze.
  • 10. L'approccio sociologicoL'approccio sociologico Roger CailloisRoger Caillois LiberaLibera: il giocatore non può essere obbligato a partecipare.: il giocatore non può essere obbligato a partecipare. SeparataSeparata: limiti di spazio e di tempo.: limiti di spazio e di tempo. IncertaIncerta: lo svolgimento e il risultato non possono essere decisi a: lo svolgimento e il risultato non possono essere decisi a priori.priori. ImproduttivaImproduttiva: non crea né beni, né ricchezze, né altri elementi di: non crea né beni, né ricchezze, né altri elementi di novità.novità. RegolataRegolata: da regole sospendono le leggi ordinarie.: da regole sospendono le leggi ordinarie. FittiziaFittizia: consapevole della sua irrealtà.: consapevole della sua irrealtà.
  • 11. Le quattro categorieLe quattro categorie Giochi di competizioneGiochi di competizione: competizioni, sia: competizioni, sia sportive che mentali.sportive che mentali. Giochi di azzardoGiochi di azzardo: giochi dove il fattore primario: giochi dove il fattore primario è la fortuna.è la fortuna. Giochi di simulacroGiochi di simulacro: "giochi di ruolo" dove si: "giochi di ruolo" dove si diventa "altro“.diventa "altro“. Giochi di vertigineGiochi di vertigine: giochi in cui si gioca a: giochi in cui si gioca a provocare noi stessi.provocare noi stessi.
  • 12. L'approccio psicologicoL'approccio psicologico DUE TEORIE IN CONTRAPPOSIZIONEDUE TEORIE IN CONTRAPPOSIZIONE Il "pre-esercizio" di Karl Groos: il gioco come momento propedeuticoIl "pre-esercizio" di Karl Groos: il gioco come momento propedeutico alla vita adulta.alla vita adulta. Il "post-esercizio" di Edward H. Carr: l'attività ludica comeIl "post-esercizio" di Edward H. Carr: l'attività ludica come ottimizzazione di una nuova dinamica comportamentale.ottimizzazione di una nuova dinamica comportamentale. Queste due teorie sono state armonizzate da Jean Piaget, cheQueste due teorie sono state armonizzate da Jean Piaget, che riconosce al gioco una funzione centrale nello sviluppo di una sferariconosce al gioco una funzione centrale nello sviluppo di una sfera cognitiva personale e della personalità.cognitiva personale e della personalità. Un ulteriore affinamento dell'interpretazione dell'attività ludica vieneUn ulteriore affinamento dell'interpretazione dell'attività ludica viene dallo psicologo russo Lev Semenovic Vygotskji, che considera il giocodallo psicologo russo Lev Semenovic Vygotskji, che considera il gioco anche come forza attiva per l'evoluzione affettiva ed umana delanche come forza attiva per l'evoluzione affettiva ed umana del bambino , non solo cognitiva come in Piaget.bambino , non solo cognitiva come in Piaget. Vygotskji critica anche le visioni del gioco come attività non finalisticaVygotskji critica anche le visioni del gioco come attività non finalistica e non produttiva, in quanto, seppur atto totalmente gratuito,e non produttiva, in quanto, seppur atto totalmente gratuito, costituisce un eccezionale elemento di crescita e di definizione dellacostituisce un eccezionale elemento di crescita e di definizione della struttura di personalità in tutti i suoi aspetti.struttura di personalità in tutti i suoi aspetti.
  • 13.
  • 14.
  • 15. PiagetPiaget Il gioco favorisce l’attività mentale simbolica. Svolge due funzioni per lo sviluppo psicologico: rafforza l’idea che si possa agire sulla realtà (ASPETTO PERCETTIVO). Consolida abilità e capacità già possedute (ASPETTO COGNITIVO). DISTINGUE ALCUNE FASI nello sviluppo infantile
  • 16.
  • 17. Periodo SENSOMOTORIO (0-2 anni) Periodo CONCETTUALE (2–12 anni) Stadio preoperatorio (2-7 anni) Stadio delle operazioni concrete (7-11 anni) Stadio delle operazioni formali (12-15 anni) Gli stadi dello sviluppoGli stadi dello sviluppo
  • 18. WinnicottWinnicott Il gioco si inserisce tra quei fenomeni transizionali che aiutano il bambino, che ha beneficiato di buone cure materne, a emanciparsi in maniera non traumatica dalla dipendenza materna, imparando l’autonomia e conservando una certa fiducia in una realtà positiva che lo protegge. Il gioco è un fenomeno transizionale che consente al bambino di situarsi in un’area di illusione che media tra il mondo interiore del bambino e il mondo esterno, inizialmente percepito come un patrimonio diviso con la madre. il gioco e gli oggetti transizionali (come peluche, coperte, sciarpe) danno al bambino un senso di sicurezza e lo aiutano nel controllo dell’angoscia.
  • 19.
  • 20. BrunerBruner “Il gioco offre un’eccellente opportunità per provare combinazioni di comportamenti che non sarebbero mai sperimentate sotto pressione funzionale” e offre "un modo per minimizzare le conseguenze delle azioni e quindi apprendere in una situazione meno rischiosa". Il gioco, infine, educa al rispetto delle regole, al movimento da un universo di significati a un altro...
  • 21.
  • 22. G. MeadG. Mead Indaga la funzione sociale del gioco come fattore che favorisce l’emergere del sé in relazione all’altro. Gioco simbolico come mediatore dei processi di assunzione dei ruoli. Attraverso il gioco i bambini: sperimentano la possibilità di cambiare ruoli ed imparano ad assumere prospettive diverse.
  • 23.
  • 24.
  • 25. GDR/RPGGDR/RPG In unIn un gioco di ruologioco di ruolo i giocatori assumono il ruolo dii giocatori assumono il ruolo di personaggipersonaggi inin unun mondo immaginariomondo immaginario o simulato. Le caratteristiche delo simulato. Le caratteristiche del personaggio: forza, destrezza, intelligenza, carisma…personaggio: forza, destrezza, intelligenza, carisma… Giochi di ruolo da tavoloGiochi di ruolo da tavolo, attorno al quale si riunisce un gruppo di, attorno al quale si riunisce un gruppo di persone avvalendosi di supporti quali carta, matite, dadi.persone avvalendosi di supporti quali carta, matite, dadi. Giochi di ruolo dal vivoGiochi di ruolo dal vivo (a volte abbreviato in(a volte abbreviato in GRVGRV), derivati da), derivati da quelli da tavolo, che impegna in sessioniquelli da tavolo, che impegna in sessioni livelive (dal vivo) giocatori in(dal vivo) giocatori in costume durante le quali vengono a volte utilizzate repliche di armicostume durante le quali vengono a volte utilizzate repliche di armi e coreografie marziali, a seconda del genere.e coreografie marziali, a seconda del genere. Videogiochi di ruoloVideogiochi di ruolo (a volte abbreviato in(a volte abbreviato in CRPGCRPG, dall'inglese, dall'inglese Computer Role-playing gameComputer Role-playing game), giocati da uno o più giocatori), giocati da uno o più giocatori connessi attraverso Internet. Dei videgiochi di ruolo fanno parte iconnessi attraverso Internet. Dei videgiochi di ruolo fanno parte i MMORPG (MMORPG (Massively Multiplayer Online Role-Playing GameMassively Multiplayer Online Role-Playing Game),), giochi di ruolo online dove il personaggio creato dal giocatoregiochi di ruolo online dove il personaggio creato dal giocatore interagisce con gli altri partecipanti e si sviluppa in un mondointeragisce con gli altri partecipanti e si sviluppa in un mondo virtuale permanente gestito su Internet.virtuale permanente gestito su Internet.
  • 26. ANCORA GIOCHI..ANCORA GIOCHI.. Gioco di logica: rompicapo, enigma, indovinello.Gioco di logica: rompicapo, enigma, indovinello. Gioco astratto o di strategia: dama, scacchiGioco astratto o di strategia: dama, scacchi scarabeo, gioco dell’oca…scarabeo, gioco dell’oca… Gioco di simulazione storica: wargame…Gioco di simulazione storica: wargame… Gioco solitario: il gioco di fantasia, certe forme di giocoGioco solitario: il gioco di fantasia, certe forme di gioco simbolico.simbolico. Giochi paralleliGiochi paralleli: es. alcuni giochi di movimento.: es. alcuni giochi di movimento. Giochi collettiviGiochi collettivi: es. giochi di regole…..: es. giochi di regole….. Gioco scolastico: filastrocche, tornei, sacco pieno, gioco del silenzio, moscaGioco scolastico: filastrocche, tornei, sacco pieno, gioco del silenzio, mosca cieca…cieca…
  • 27.
  • 28.
  • 29. ALCUNE FUNZIONI DEL GIOCO Piano cognitivo:Piano cognitivo: esplorare il mondo delle possibilità;esplorare il mondo delle possibilità; incrementare la manipolazione mentale della realtà;incrementare la manipolazione mentale della realtà; mettere in atto strategie di planning e di ploblem solving.mettere in atto strategie di planning e di ploblem solving. Piano emotivo-affettivo:Piano emotivo-affettivo: sviluppo dell’espressione e del controllo delle emozioni;sviluppo dell’espressione e del controllo delle emozioni; sviluppo dell’autonomia;sviluppo dell’autonomia; sviluppo di una realistica conoscenza di sé;sviluppo di una realistica conoscenza di sé;
  • 30. LE ALTRE….LE ALTRE…. Piano socio-relazionale:Piano socio-relazionale: capacità di collaborare;capacità di collaborare; capacità di mediare e negoziare;capacità di mediare e negoziare; rispetto delle regole.rispetto delle regole. Piano metacognitivo:Piano metacognitivo: motivazione;motivazione; autoefficacia;autoefficacia; autostima.autostima.
  • 31.
  • 32. animiamocianimiamoci ““L’uomo è in grado di conoscere solo ciò che riceve dentroL’uomo è in grado di conoscere solo ciò che riceve dentro sé e ciò che rigioca”.sé e ciò che rigioca”. M. Jousse (antropologo)M. Jousse (antropologo) La valenza dell’educazione teatrale a scuola è stata sancita, tra gli altriLa valenza dell’educazione teatrale a scuola è stata sancita, tra gli altri riconoscimenti, anche dal protocollo di intesa sull’educazione alriconoscimenti, anche dal protocollo di intesa sull’educazione al teatro firmato, nel settembre del 1995, dalla presidenza delteatro firmato, nel settembre del 1995, dalla presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento dello Spettacolo, Ministero dellaConsiglio dei Ministri-Dipartimento dello Spettacolo, Ministero della Pubblica Istruzione ed Ente teatrale italiano.Pubblica Istruzione ed Ente teatrale italiano. Il protocollo d’intesa del 1995, prevede l’inserimento delleIl protocollo d’intesa del 1995, prevede l’inserimento delle discipline dello spettacolo nei curricoli scolatici.discipline dello spettacolo nei curricoli scolatici.
  • 33.
  • 38. IL VALORE DELLA PROGETTAZIONEIL VALORE DELLA PROGETTAZIONE
  • 39. DIDATTICA DELL’OCCASIONALITA’DIDATTICA DELL’OCCASIONALITA’ Le occasioni della vita quotidiana e dei vissuti personali diventano il punto di partenza su cui elaborare progetti educativi, che comprende anche uno “stile” didattico centrato sul piacere condiviso, sullo sviluppo – anche se a livelli diversi- di tutti coloro che partecipano all’esperienza educativa, insegnante compreso. Schematizzando: Didattica dell’occasionalitàDidattica dell’occasionalità Didattica disciplinareDidattica disciplinare -Relazione bidirezionale, automodellantesi; Incontro di vissuti (valori, sensi, emozioni, sentimenti); Valorizzazione delle diversità; •Apprendimento dall’esperienza; Globalità e interdisciplinarità. -Relazione unidirezionale, eteromodellante; Incontro di idee; Omogeneizzazione; Apprendimento dalle discipline; Settorialità.
  • 40. La qualità nell’educazioneLa qualità nell’educazione ...“C’è spazio, nella formazione, per condurre anche ricerche disinteressate; il cui scopo, e la cui ragion d’essere, è rintracciabile, quindi, nell’esclusivo gusto del conoscere, nel piacere di affinare i propri criteri e strumenti osservativi, esplorativi,concettuali (anche), per studiare, contemporaneamente studiandosi, in quanto attore o spettatore, i luoghi nei quali accadono fatti, si incontrano persone, si cambia, si impara, si passa una parte rilevante del proprio tempo, a prescindere dall’età e dai bisogni formativi”. Duccio Demetrio, Micropedagogia. La ricerca qualitativa in educazione, La Nuova Italia, Firenze, 1992.
  • 41. EMOZIONALITÀ E TEATRO “di pancia, di cuore, di testa….” Educare alla gestione emotiva … esiste una stretta interrelazione fra sentire e pensiero nei processi di apprendimento; l’esperienza teatrale come situazione privilegiata per l’apprendimento di tali competenze; il teatro mette in comunicazione il mondo cognitivo con la dimensione emozionale.
  • 42. Le tre anime dell’animazioneLe tre anime dell’animazione Politica: nasce negli anni della contestazione giovanile e fin dagli inizi è stata consapevole che i problemi vanno affrontati non solo invocando il cambiamento interiore delle persone e delle istituzioni, ma facendosene carico in prima persona. Ludica: nasce da una parte come irrisione dei vecchi miti attraverso una loro “sceneggiata”, dall’altra come bisogno di valorizzare altri linguaggi, oltre il razionalismo, come i linguaggi del mimo, della danza e del gioco, perché capaci di entrare in un mondo simbolico da cui altrimenti si resterebbe esclusi. Culturale: fin dall’inizio ha colto che l’uomo vive di cultura, è un fascio di significati che lo alimentano.
  • 43. Cosa non è animazioneCosa non è animazione A volte l’animazione riguarda i momenti ludici della scuola. Ma si è venuta a creare una frattura profonda tra la seriosità della lezione in classe e la ludicità di altri momenti. In altri casi l’animazione è stata ridotta a sinonimo di attivismo. Entrato in crisi lo schema tradizionale di lezione, si inventano attività dopo attività, anche iniziative spettacolari, ma in fondo senza cambiare l’approccio al nodo cruciale dei contenuti da trasmettere e ancor di più dei processi con cui trasmetterli. L’attivismo non è animazione. Il pragmatismo, inteso come organizzazione di attività alle quali si attribuisce per il loro stesso svolgersi delle potenzialità formative, senza che venga messa in gioco la capacità riflessiva dei soggetti non è animazione. Non è animazione l’aver instaurato in classe un buon clima affettivo, se questo non si interseca con il confronto sui contenuti e con i processi in gioco nella trasmissione e rielaborazione dei contenuti del sapere umano.
  • 44. Cos’e’ animazioneCos’e’ animazione ANIMAZIONE come strumento di cambiamento e di prevenzione del disagio. Sviluppo dei potenziali di espressione e favorire la relazione e la comunicazione di ognuno con l’altro. Favorire un cambiamento, una crescita nella qualità delle relazioni. INSEGNANTE-ANIMATORE: mediatore tra gli alunni e il mondo del sapere disciplinare che controlla nello stesso tempo la dimensione cognitiva,emotiva,relazionale, unificando una molteplicità di compiti professionali in una azione formativa complessa.
  • 45. Dall’esperienza alla teoriaDall’esperienza alla teoria Produrre subito un evento coinvolgente Captare il momento giusto per… Saper osservare e sentire Individuare e valorizzare le potenzialità individuali e del gruppo Utilizzare la direttività con equilibrio per garantire sia la soddisfazione personale (aver prodotto un evento originale) che l’attenzione all’aspetto estetico (aver prodotto un evento qualitativamente buono).
  • 46. E ancora…E ancora… Rendere flessibile l’evoluzione dell’attività Sollecitare la rielaborazione (suddividere in sottogruppi) Proporre soluzioni contraddittorie Concedere la massima libertà Assemblare i prodotti di ogni sottogruppo in una esperienza globale Attenzione ai contenuti, ma anche a come i contenuti possono venir apprezzati, compresi, rielaborati e trasferiti (in una parola appresi) dagli alunni.
  • 47. C’e animazione dove si attiva emozioneC’e animazione dove si attiva emozione Socializzazione Ritmo Esperienza Autonomia Imprevedibilità Collaborazione Progettazione Espressione Cooperazione Movimento Creatività Animazione
  • 48. Decalogo dell’educatoreDecalogo dell’educatore Ciò che i tuoi alunni vorrebbero dirtiCiò che i tuoi alunni vorrebbero dirti 1. Cerca di essere coerente: altrimenti rimaniamo disorientati e non sappiamo più come1. Cerca di essere coerente: altrimenti rimaniamo disorientati e non sappiamo più come comportarci.comportarci. 2. Cerca di non umiliarci di fronte ai nostri compagni: impareremo meglio se parlerai con2. Cerca di non umiliarci di fronte ai nostri compagni: impareremo meglio se parlerai con noi tranquillamente a quattr'occhi.noi tranquillamente a quattr'occhi. 3. Evita di usare troppe minacce: potremmo imparare che il potere è tutto ciò che conta.3. Evita di usare troppe minacce: potremmo imparare che il potere è tutto ciò che conta. 4. Evita di punirci dandoci più compiti, altrimenti impareremo ad odiare i compiti e anche4. Evita di punirci dandoci più compiti, altrimenti impareremo ad odiare i compiti e anche tu ci diventerai odioso/a.tu ci diventerai odioso/a. 5. Evita di farci troppe prediche: impareremo più dagli esempi che dalle parole.5. Evita di farci troppe prediche: impareremo più dagli esempi che dalle parole. 6. Evita di farci sentire in colpa per i nostri errori: impareremo meglio ad evitare gli errori6. Evita di farci sentire in colpa per i nostri errori: impareremo meglio ad evitare gli errori se non avremo la sensazione di essere persone sbagliate.se non avremo la sensazione di essere persone sbagliate. 7. Ricorda che non apparirai ridicolo se ti scusi con noi: una scusa leale ci farà provare7. Ricorda che non apparirai ridicolo se ti scusi con noi: una scusa leale ci farà provare molta simpatia per te.molta simpatia per te. 8. Cerca di non urlare continuamente: se lo fai, noi ci abitueremo alle tue urla e tu dovrai8. Cerca di non urlare continuamente: se lo fai, noi ci abitueremo alle tue urla e tu dovrai urlare sempre di più.urlare sempre di più. 9. Cerca di non intimorirci, altrimenti ci incoraggerai a mentire.9. Cerca di non intimorirci, altrimenti ci incoraggerai a mentire. 10. Evita di zittirci quando facciamo domande: se lo fai, distruggerai la nostra curiosità.10. Evita di zittirci quando facciamo domande: se lo fai, distruggerai la nostra curiosità.
  • 49. COME UN INSEGNANTE PUÒ UCCIDERE LACOME UN INSEGNANTE PUÒ UCCIDERE LA VOGLIA DI IMPARARE DELL'ALUNNOVOGLIA DI IMPARARE DELL'ALUNNO 1. Assumere un atteggiamento arrogante e intollerante.1. Assumere un atteggiamento arrogante e intollerante. 2. Svalutare l'alunno o ricorrere ad offese personali.2. Svalutare l'alunno o ricorrere ad offese personali. 3. Ricorrere frequentemente a minacce e a punizioni.3. Ricorrere frequentemente a minacce e a punizioni. 4. Incoraggiare un clima competitivo in cui qualcuno emerge a scapito degli4. Incoraggiare un clima competitivo in cui qualcuno emerge a scapito degli altri.altri. 5. Trascurare di valorizzare l'alunno e di incoraggiarlo.5. Trascurare di valorizzare l'alunno e di incoraggiarlo. 6. Far apparire una materia la più difficile e la più impegnativa di tutte.6. Far apparire una materia la più difficile e la più impegnativa di tutte. 7. Caricare di compiti per casa superflui.7. Caricare di compiti per casa superflui. 8. Ignorare i piccoli sforzi e i piccoli successi dell'alunno.8. Ignorare i piccoli sforzi e i piccoli successi dell'alunno. 9. Fare continui paragoni e confronti tra gli alunni.9. Fare continui paragoni e confronti tra gli alunni. 10. Ricorrere all'ironia umiliando e mettendo in ridicolo l'alunno.10. Ricorrere all'ironia umiliando e mettendo in ridicolo l'alunno.
  • 50. BibliografiaBibliografia Per gioco. Piccolo manuale dell’esperienza ludica, Cortina, 1993. Demetrio, Micropedagogia, La ricerca qualitativa in educazione, La Nuova Italia, Firenze,1992. Demetrio, Raccontarsi. L’autobiografia come cura di sé, Raffaello Cortina, Milano. Lupo ci sei? Il Capitello,Torino, 1990. Rodari, La grammatica della fantasia, Einaudi, Torino. De Caroli, Ancora le fiabe?,Oasi, Troina (EN),2000. Chillemi, Fare teatro a scuola, L’Almanacco, Catania, 2003. Simonetti, Metodologia e tecniche del gioco e dell’animazione, Anicia, Roma, 2004. www.musicheria.net