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LABORATORIO
STRUMENTI DI VALUTAZIONE
DELLO SVILUPPO LINGUISTICO,
MNESTICO E DELLE FUNZIONI
EDUCATIVE
La valutazione del linguaggio
a.a. 2010-2011
Dott.ssa Paola Zanchi
TEST
Nello scegliere fra i test disponibili sul mercato, è
necessario prendere in considerazione almeno 4
elementi:
Le caratteristiche psicometriche del test
Questioni pratiche relative al processo di testingQuestioni pratiche relative al processo di testing
Reperibilità delle informazioni sul test
Utilizzo eticamente corretto dei test
CARATTERISTICHE PSICOMETRICHE DEL TEST
Validità di costrutto: un test dovrebbe misurare
davvero la variabile che si propone di misurare,
al netto di altre variabili che possono
influenzarne il risultato
Attendibilità: il test dovrebbe produrre la stessa
misura qualunque sia l'operatore che lo
somministra e che ne valuta le risposte e
qualunque sia il momento in cui il test viene
somministrato
CARATTERISTICHE PSICOMETRICHE DEL TEST
Sull'attendibilità dei test giocano un peso diversi fattori
imputabili alla somministrazione stessa del test, i quali
andrebbero quindi tutti considerati dal somministratore del
test: la situazione di testing, l'ambiente in cui avviene la
somministrazione (ad esempio possono esserci più o meno
distrazioni), le caratteristiche personali del
somministratore, la sua preparazione specifica e la sua
familiarità con il tipo di popolazione a cui appartengono ifamiliarità con il tipo di popolazione a cui appartengono i
soggetti ai quali è rivolto il test, il suo atteggiamento nella
relazione con il soggetto, l'ansia da esame del soggetto
stesso, la sua motivazione, la fatica, il modo in cui vengono
date le istruzioni, e molti altri
CARATTERISTICHE PSICOMETRICHE DEL TEST
Rappresentatività e numerosità del campione su
cui sono state raccolte le norme di riferimenti per
il test. Un campione si può considerare tanto più
rappresentativo della popolazione quanto più i
soggetti sono stati selezionati in modo casuale.soggetti sono stati selezionati in modo casuale.
Infine, un campione rappresentativo della
popolazione produrrà delle norme tanto più simili
alla realtà quanto più il campione stesso è
numeroso.
QUESTIONI PRATICHE RELATIVE AL
PROCESSO DI TESTING
Le principali questioni pratiche da considerare
nella scelta di un test si riferiscono alla
somministrazione del test stesso, le cui istruzioni
dovrebbero essere dettagliatamente descritte nel
manuale, lo scoring, ed infine i costi del test, ilmanuale, lo scoring, ed infine i costi del test, il
basso costo può essere una spia di allarme, ma
d'altro canto l'alto costo non è necessariamente
garanzia di qualità.
REPERIBILITÀ DELLE INFORMAZIONI SUL
TEST
Lo psicologo può ricercare informazioni sui test
non solo sui manuali ad essi allegati, i quali
dovrebbero sempre offrire informazioni
esaurienti su tutti gli aspetti dello strumento,
dalla creazione e teoria di riferimento al processodalla creazione e teoria di riferimento al processo
di scoring, ma anche nelle rassegne critiche e
nelle ricerche pubblicate in cui il test di interesse
viene descritto e commentato.
UTILIZZO ETICAMENTE CORRETTO DI UN
TEST
La conoscenza dettagliata del test è condizione necessaria, ma
non sufficiente, per un uso responsabile del test. Chi
somministra un test deve essere un professionista
competente, ossia con una conoscenza teorico-metodologica
dello strumento, con idee chiare circa le potenzialità e i
limiti dello strumento che intende utilizzare, che integri i
dati convergenti da diversi strumenti (il test, l'anamnesi, ildati convergenti da diversi strumenti (il test, l'anamnesi, il
colloquio, ecc...).
Un utilizzatore responsabile di test è un professionista
formato per l'utilizzo dei test e costantemente aggiornato
sull'utilizzo dei reattivi psicologici.
Un buon somministratore di test deve essere in grado di
costruire una relazione positiva con il paziente/soggetto,
intendendo con questo la capacità dello psicologo di
suscitare nell'esaminato interesse nel test che intende
somministrare, di ottenere la sua collaborazione
mettendolo a suo agio.
TEST
Strumenti per la valutazione delleStrumenti per la valutazione delle
competenze linguistiche globali
TEST DI PRIMO LINGUAGGIO
(AXIA, 1995)
Età: 12-36m
Descrizione del test: è un test che esamina gli aspetti
sociali e comunicativi, gli aspetti semantici e quelli
sintattici mediante l’utilizzo di tre differenti scale:
• - Scala comunicativa e pragmatica
- Scala del vocabolario• - Scala del vocabolario
• - Scala della prima sintassi
Somministrazione: il test inizia con le quattro prove
relative all’osservazione delle modalità con cui il bambino si
rapporta all’esaminatore, la produzione spontanea e su
stimolo e la capacità di comprendere semplici richieste.
Per quanto concerne la scala del vocabolario si richiede al
bambino di indicare una figura fra quattro ed in seguito di
denominare figure in successione.
Per la comprensione della prima sintassi si chiede al bambino
di indicare fra quattro figure rappresentanti oggetti in base
alla definizione d’uso; mentre per la produzione viene
richiesto al bambino di descrivere semplici figure
rappresentanti azioni.
Valutazione: i punteggi ottenuti ad ogni prova, in
comprensione e in produzione, vengono confrontati con
apposite tabelle riassuntive dei valori percentili. Dalla
trascrizione delle produzione del bambino durante le prove
di vocabolario e di sintassi è possibile individuare anche la
presenza di eventuali difficoltà fonologiche
TEST DI VALUTAZIONE DEL LINGUAGGIO – TVL
(CIANCHETTI, SANNIO FANCELLO, 1997)
Età: 30-71 m (2 aa e mezzo- 6 aa circa)
Il test è costituito da prove di comprensione di
parole e frasi, di ripetizione di frasi di lunghezza
crescente, di denominazione e produzione
spontanea su temaspontanea su tema
Gli indici utilizzati per valutare la produzione
sono: correttezza fonologica e morfosintattica,
costruzione della frase, costruzione del periodo,
LME e stile.
CESPEE (COMPLESSO PER L’ESAME DELLO SVILUPPO
PSICOLINGUISTICO IN ETÀ EVOLUTIVA)
BRUNI, 1983
Età:
• Cespee-A: 2-5 aa
• Cespee-B: 6-12 aa
In input vengono valutate le capacità di comprensione
di parole e frasi e schemi spazio-temporali che
In input vengono valutate le capacità di comprensione
di parole e frasi e schemi spazio-temporali che
sottostanno alla narrazione
In output viene valutata la produzione linguistica
(abilità lessicali-semantiche e morfo-sintattiche e
l’aspetto fonetico-fonologico)
Viene inoltre valutato il linguaggio scritto (prove di
metafonologia, decifrazione, comprensione
narrazione, descrizione e abilità grafo-motorie), la
memoria verbale e visuo-spaziale a breve termine
ILLINOIS TEST OF PSYCHOLINGUISTIC ABILITIES- ITPA
(KIRK, MCCARTHY E KIRK, 1997)
Versione italiana a cura di Ciotti, Ferrari, Gibertoni,
Nardocci, Paperini, Stella (1997)
Test delle abilità psicolinguistiche, Omega Edizioni
Il test indaga vari livelli di abilità linguistica saggiate
attraverso modalità sensoriali diverse (canale uditivo-
vocale e visuo- motorio) in modo specifico per ogni sottotipovocale e visuo- motorio) in modo specifico per ogni sottotipo
della funzione linguistica stessa.
Ciò permette di ottenere sia un livello di abilità
psicolinguistiche sia un profilo funzionale del linguaggio
del bambino.
Il modello teorico di riferimento è quello "tridimensionale
della comunicazione" di Osgood (1957), secondo il quale
ciascuna abilità rappresenta un prerequisito necessario per
lo sviluppo e l'uso del linguaggio e quindi i singoli deficit
hanno tutti un peso nei disturbi di acquisizione del
linguaggio
Il test è raccomandato per i bambini dai 3 ai 10
anni. Consta di 12 subtest (10 fondamentali e 2
supplementari) che indagono le seguenti abilità:
Ricezione uditiva
Ricezione visiva
Memoria sequenziale visiva
Associazione uditiva
Memoria sequenziale uditivaMemoria sequenziale uditiva
Associazione visiva
Completamento visivo
Espressione verbale
Completamento grammaticale
Espressione manuale
Completamento uditivo
Fusione di suoni
Strumenti di valutazione
specificaspecifica
VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
FONETICO-FONOLOGICHE
Valutazione della capacità di percepire
uditivamente i suoni della propria lingua
(discriminandoli, classificandoli e(discriminandoli, classificandoli e
memorizzandoli) e della capacità di pianificare ed
eseguire prassicamente i movimenti necessari
alla produzione di un messaggio
PROCESSI FONOLOGICI CHE POSSONO
ESSERE INDICE DI DIFFICOLTÀ
cancellazione di sillaba
elefante [fante]
telefono [fono]
riduzione dei dittonghi
fiore [fore]fiore [fore]
piede [pede]
metatesi (scambio di posto fra due fonemi)
topo [poto]
tasca [sakka]
epentesi (inserimento di una consonante)
tasca [tanska]
pettine [pentine]
cancellazione di consonante o vocale
sedia [seia]
leone [eone]
armonia consonantica (le consonanti di una
parola vengono assimilate)parola vengono assimilate)
dorme [momme]
forchetta [foffetta]
armonia vocalica (le vocali di una parola vengono
assimilate)
caffè [feffe]
nuvole [nuvele]
stopping (le fricative diventano occlusive)
fumo [tumo]
affricazione (una fricativa diventa affricata)
sciarpa [t∫appa]
serpente [t∫eppente]
gliding (una consonante diventa un’
“approssimante”)“approssimante”)
aereo [aejo]
bagno [bajo]
anteriorizzazione (il luogo di anteriorizzazione di
una consonante viene portato in avanti)
oca [ota]
posteriorizzazione (il luogo di anteriorizzazione di
una consonante viene portato indietro)
tamburo [kamburo]
desonorizzazione (una consonante sonora è resa
sorda)
banana [panana]
guarda [kuadda]
riduzione dei gruppi consonantici (quando ciriduzione dei gruppi consonantici (quando ci
sono due consonanti vicine, una o entrambe
vengono omesse)
forbici [foiti]
scatola [katola]
VALUTAZIONE FONETICA E FONOLOGICA IN
INPUT
Prova di discriminazione uditiva (Pinton, Zanettin,
1998)
Età: 5-6 aa
Obiettivo: verificare la capacità di discriminazione
uditiva e accertare il livello di abilità diuditiva e accertare il livello di abilità di
decodifica in situazioni di ritardo fonologico con
compromissione della produzione
Materiale: 37 item consistenti in coppie di non-
parole, di cui 11 uguali tra loro e 26 i cui membri
si differenziano per un solo parametro fonetico e
fonologico. Compito del b è quello di esprimere un
giudizio di uguale-diverso
Subtest di discriminazione uditiva BVN 5-11
(Batteria di valutazione neuropsicologica per l’età
evolutiva, Tressoldi, Vio, Gugliotta, Bisiacchi,
Cendron, 2005)
Età: 5-11 anni
Obiettivo: verificare la capacità di discriminazioneObiettivo: verificare la capacità di discriminazione
uditiva
Procedura: il bambino ascolta delle coppie di
parole e deve dare un giudizio di uguale/diverso
VALUTAZIONE DELLA FONETICA E
FONOLOGIA IN OUTPUT
Pfli- Prove per la valutazione fonologica del
linguaggio infantile (Bortolini, 1995)
Età: 2-5 aa
Obiettivi: descrivere le capacità fonetiche del
bambino (inventario delle consonanti, delle vocalibambino (inventario delle consonanti, delle vocali
e dei gruppi consonantici nelle diverse posizioni
della parola); valutare il sistema fonologico, i
processi fonologici e l’evoluzione del bambino;
pianificare interventi mirati
Materiale: set di 90 figure per la raccolta di un
campione di linguaggio spontaneo in contesto
semi-strutturato
Test di valutazione dell’articolazione (Fanzago,
1983)
Età: non specificata
Obiettivi: permette di rilevare l’inventario fonetico
del bambino e di verificare se il fonema è prodotto
correttamente, distorto, sostituito o omesso, su
denominazione e ripetizione, in posizione iniziale,
intervocalica e in gruppo consonantico.intervocalica e in gruppo consonantico.
Materiale:117 immagini contenute in 22 tavole,
una per fonema testato. Le immagini devono
essere denominate dal b/o spontaneamente (o su
ripetizione se la parola non viene prodotta
spontaneamente)
N.B: l’articolazione di parole singole, talvolta, non coincide
con quella di parole all’interno di frasi
Test d’articolazione (Rossi, 1999)
Età: 5-6 aa
Obiettivo: descrizione dettagliata delle
competenze articolatorie del bambino. vengono
testati tutti i fonemi della lingua italiana: isolati
(in posizione iniziale, mediana o geminata), nessi
biconsonantici e triconsonantici (in posizione
iniziale e mediana), vocali, semivocali, dittonghi einiziale e mediana), vocali, semivocali, dittonghi e
iati
Materiale: 180 parole rappresentate in disegno,
ad eccezione di 6 parole elicitate su ripetizione,
contenute in 68 tavole colorate.
Esame fonemico (Schindler)
Età: non specificata
Obiettivo: descrizione dettagliata delle
competenze articolatorie del bambino
Procedura: ripetizione di parole semplici (per lo
più bisillabiche) contenenti diversi fonemi della
lingua, in posizione iniziale e/o mediana, edlingua, in posizione iniziale e/o mediana, ed
alcuni gruppi consonantici
N.B.: rapido da somministrare. Strumento funzionale ad un
primo approccio con il bambino, non esaustivo a fini
valutativi
Test di ripetizione di parole senza senso (ad es.
PRCR-2)
Età: scuola dell’infanzia e primaria
Obiettivo: misurare le capacità di discriminazione
fonemica e la memoria immediata di fonemi e
parole prive di senso.
Materiale: la prova comprende una serie di 5Materiale: la prova comprende una serie di 5
sillabe di crescente complessità ("BA"), una serie
di 5 bisillabi di 5 lettere ("NANTA"), una serie di
5 bisillabi di 6 lettere ("NONTRO"), una serie di 5
trisillabi, 3 piani e 2 sdruccioli ("PRUSTELA") e
una serie di 5 quadrisillabi, 2 sdruccioli e 3 piani
("PASTOMETRO"). L’esaminatore legge ad alta
voce ogni item, invitando il soggetto a ripeterlo
VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
SEMANTICO-LESSICALI
La valutazione delle competenze semantico-
lessicali indaga distintamente la comprensione e
la produzione di parole.
Nel caso di bambini più grandi è utile rilevare la
presenza di alterazioni anomiche, di parafrasiepresenza di alterazioni anomiche, di parafrasie
fonologiche e semantiche
VALUTAZIONE DELLA COMPETENZA
LESSICALE IN INPUT
Ppvt-r, Peabody-revised (Test del vocabolario
recettivo: Dunn, Dunn, 1981, versione italiana a
cura di Stella, Pizzoli, Tressoldi, 2000)
Età: 3aa 9 m-11 aa 6 m
Obiettivo: valutare la comprensione lessicale delObiettivo: valutare la comprensione lessicale del
bambino
Materiale: tavole raffiguranti 4 figure, tra le
quali egli deve riconoscere quella corrispondente
alla parola pronunciata dall’esaminatore
PEABODY- CALCOLO DEL PUNTEGGIO
Vengono stabiliti un livello di base (basal) e uno di
soffitto (ceiling); in base agli errori effettuati si
ottiene un punteggio grezzo, attraverso il quale si
ricava il punteggio ponderato del bambino
Basal: le prime 8 risposte consecutive corrette. Può capitare
che il soggetto commetta il primo errore prima di aver dato
8 risposte consecutive corrette. In questo caso occorre
somministrare il test tornando indietro dal punto di
partenza fino a quando non si ottengono 8 risposte
consecutive corrette.
Ceiling: 6 risposte errate in 8 risposte consecutive. Può
succedere che il punto di partenza determinato in base
all’età cronologica presenti un item molto difficile per il
soggetto per cui nella somministrazione all’indietro per
ottenere il livello basale possono essere riscontrati le
condizioni per la determinazione di due o più soffitti. In
questo caso utilizzare sempre il soffitto più basso nel calcolo
del punteggio grezzo.
Può succedere, con b/i con particolari difficoltà, che il livello
basale non possa essere determinato: questo avviene
quando il b non ha risposto correttamente a 8 item
consecutivi. In questo caso l’item 1 viene definito livello
basale automatico e il punteggio grezzo calcolato come
numero di risposte corrette dalla tavola 1 al soffitto
Punteggio grezzo= ceiling-errori
ESERCITAZIONE
CASO A, Michele
Età cronologica: 5;01.17
Basal: 23
Ceiling: 56
Errori: 14Errori: 14
Punteggio grezzo: 42
Punteggio standard: < 65**
CASO B, Luca
Età cronologica: 6;07.03
Basal: 50
Ceiling: 96
Errori: 16
Punteggio grezzo: 80Punteggio grezzo: 80
Punteggio standard: 81
CASO C, Matteo
Età cronologica: 6;02.05
Basal: 5
Ceiling: 22
Errori: 7
Punteggio grezzo: 15Punteggio grezzo: 15
Punteggio standard: < 65**
CASO D, Marco
Età cronologica: 4;02.05
Basal: -
Ceiling: 15
Errori: 6
Punteggio grezzo: 9Punteggio grezzo: 9
Punteggio standard: 69**
CASO E, Marta
Età cronologica: 5;00.17
Basal: 30
Ceiling: 122
Errori: 28
Punteggio grezzo: 94Punteggio grezzo: 94
Punteggio standard: 105
VALUTAZIONE DELLA COMPETENZA
LESSICALE IN OUTPUT
Naming test (test di denominazione: Brizzolara,
Chilosi, Cipriani, De Pasquale, 1993)
Età: 4 aa 6 m- 10 aa 8 m
Obiettivo: valuta la capacità del bambino di
comprendere e denominare figure, analizzando lacomprendere e denominare figure, analizzando la
tipologia di errori
Materiale: 104 item ad alta e bassa frequenza
d’uso, distribuiti in 26 tavole figurate, in bianco e
nero. Gli item appartengono a categorie diverse
(mezzi di trasporto, frutta, verdura, fiori, mobili,
giocattoli, animali, azioni, utensili, strumenti
musicali, indumenti, mestieri)
VALUTAZIONE DELLA COMPETENZA
LESSICALE IN INPUT E OUTPUT
TFL- Test fono-lessicale (Vicari, Marotta, Luci,
2007)
Età: 3-6 aa
Obiettivo: valutare la competenza lessicale del
bambino sia in comprensione che in produzionebambino sia in comprensione che in produzione
Materiali:
Produzione: tavole con immagini colorate che il bambino deve
denominare. Vengono considerate le risposte date senza
aiuto, con aiuto semantico e con aiuto fonologico
Comprensione: in tavole contenenti 4 immagini il bambino
deve scegliere quella denominata dall’esaminatore. Oltre al
bersaglio sono presenti un distrattore semantico, un
distrattore fonologico e un’immagine totalmente slegata
dalle altre
PinG – parole in gioco (Bello, Caselli, Pettenati,
Stefanini, 2010)
Età: 19-37 m
Obiettivo: valutare le conoscenze lessicali sia
recettive che espressive
Materiali: fotografie a colori + item di
addestramento.
I subtest Comprensione nomi e Produzione nomiI subtest Comprensione nomi e Produzione nomi
comprendono ciascuno 60 fotografie divise in venti triplette
(più due triplette pre-test), raffiguranti oggetti relativi alle
seguenti categorie semantiche: di uso familiare,
abbigliamento, mobili, stanze e oggetti della casa, animali,
all’aperto e posti dove andare, cibo e bevande, veicoli e
giocattoli.
I subtest Comprensione predicati e Produzione predicati
comprendono ciascuno 60 fotografie divise in venti triplette
(più due triplette pre-test) raffiguranti azioni, aggettivi e
qualità, avverbi.
Per la valutazione della comprensione, le fotografie sono
proposte in triplette (target, distrattore semantico, altroproposte in triplette (target, distrattore semantico, altro
distrattore, disposti in ordine casuale), mentre per la
valutazione della produzione le fotografie sono proposte
singolarmente.

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  • 1. LABORATORIO STRUMENTI DI VALUTAZIONE DELLO SVILUPPO LINGUISTICO, MNESTICO E DELLE FUNZIONI EDUCATIVE La valutazione del linguaggio a.a. 2010-2011 Dott.ssa Paola Zanchi
  • 2. TEST Nello scegliere fra i test disponibili sul mercato, è necessario prendere in considerazione almeno 4 elementi: Le caratteristiche psicometriche del test Questioni pratiche relative al processo di testingQuestioni pratiche relative al processo di testing Reperibilità delle informazioni sul test Utilizzo eticamente corretto dei test
  • 3. CARATTERISTICHE PSICOMETRICHE DEL TEST Validità di costrutto: un test dovrebbe misurare davvero la variabile che si propone di misurare, al netto di altre variabili che possono influenzarne il risultato Attendibilità: il test dovrebbe produrre la stessa misura qualunque sia l'operatore che lo somministra e che ne valuta le risposte e qualunque sia il momento in cui il test viene somministrato
  • 4. CARATTERISTICHE PSICOMETRICHE DEL TEST Sull'attendibilità dei test giocano un peso diversi fattori imputabili alla somministrazione stessa del test, i quali andrebbero quindi tutti considerati dal somministratore del test: la situazione di testing, l'ambiente in cui avviene la somministrazione (ad esempio possono esserci più o meno distrazioni), le caratteristiche personali del somministratore, la sua preparazione specifica e la sua familiarità con il tipo di popolazione a cui appartengono ifamiliarità con il tipo di popolazione a cui appartengono i soggetti ai quali è rivolto il test, il suo atteggiamento nella relazione con il soggetto, l'ansia da esame del soggetto stesso, la sua motivazione, la fatica, il modo in cui vengono date le istruzioni, e molti altri
  • 5. CARATTERISTICHE PSICOMETRICHE DEL TEST Rappresentatività e numerosità del campione su cui sono state raccolte le norme di riferimenti per il test. Un campione si può considerare tanto più rappresentativo della popolazione quanto più i soggetti sono stati selezionati in modo casuale.soggetti sono stati selezionati in modo casuale. Infine, un campione rappresentativo della popolazione produrrà delle norme tanto più simili alla realtà quanto più il campione stesso è numeroso.
  • 6. QUESTIONI PRATICHE RELATIVE AL PROCESSO DI TESTING Le principali questioni pratiche da considerare nella scelta di un test si riferiscono alla somministrazione del test stesso, le cui istruzioni dovrebbero essere dettagliatamente descritte nel manuale, lo scoring, ed infine i costi del test, ilmanuale, lo scoring, ed infine i costi del test, il basso costo può essere una spia di allarme, ma d'altro canto l'alto costo non è necessariamente garanzia di qualità.
  • 7. REPERIBILITÀ DELLE INFORMAZIONI SUL TEST Lo psicologo può ricercare informazioni sui test non solo sui manuali ad essi allegati, i quali dovrebbero sempre offrire informazioni esaurienti su tutti gli aspetti dello strumento, dalla creazione e teoria di riferimento al processodalla creazione e teoria di riferimento al processo di scoring, ma anche nelle rassegne critiche e nelle ricerche pubblicate in cui il test di interesse viene descritto e commentato.
  • 8. UTILIZZO ETICAMENTE CORRETTO DI UN TEST La conoscenza dettagliata del test è condizione necessaria, ma non sufficiente, per un uso responsabile del test. Chi somministra un test deve essere un professionista competente, ossia con una conoscenza teorico-metodologica dello strumento, con idee chiare circa le potenzialità e i limiti dello strumento che intende utilizzare, che integri i dati convergenti da diversi strumenti (il test, l'anamnesi, ildati convergenti da diversi strumenti (il test, l'anamnesi, il colloquio, ecc...). Un utilizzatore responsabile di test è un professionista formato per l'utilizzo dei test e costantemente aggiornato sull'utilizzo dei reattivi psicologici. Un buon somministratore di test deve essere in grado di costruire una relazione positiva con il paziente/soggetto, intendendo con questo la capacità dello psicologo di suscitare nell'esaminato interesse nel test che intende somministrare, di ottenere la sua collaborazione mettendolo a suo agio.
  • 9. TEST Strumenti per la valutazione delleStrumenti per la valutazione delle competenze linguistiche globali
  • 10. TEST DI PRIMO LINGUAGGIO (AXIA, 1995) Età: 12-36m Descrizione del test: è un test che esamina gli aspetti sociali e comunicativi, gli aspetti semantici e quelli sintattici mediante l’utilizzo di tre differenti scale: • - Scala comunicativa e pragmatica - Scala del vocabolario• - Scala del vocabolario • - Scala della prima sintassi Somministrazione: il test inizia con le quattro prove relative all’osservazione delle modalità con cui il bambino si rapporta all’esaminatore, la produzione spontanea e su stimolo e la capacità di comprendere semplici richieste. Per quanto concerne la scala del vocabolario si richiede al bambino di indicare una figura fra quattro ed in seguito di denominare figure in successione.
  • 11. Per la comprensione della prima sintassi si chiede al bambino di indicare fra quattro figure rappresentanti oggetti in base alla definizione d’uso; mentre per la produzione viene richiesto al bambino di descrivere semplici figure rappresentanti azioni. Valutazione: i punteggi ottenuti ad ogni prova, in comprensione e in produzione, vengono confrontati con apposite tabelle riassuntive dei valori percentili. Dalla trascrizione delle produzione del bambino durante le prove di vocabolario e di sintassi è possibile individuare anche la presenza di eventuali difficoltà fonologiche
  • 12. TEST DI VALUTAZIONE DEL LINGUAGGIO – TVL (CIANCHETTI, SANNIO FANCELLO, 1997) Età: 30-71 m (2 aa e mezzo- 6 aa circa) Il test è costituito da prove di comprensione di parole e frasi, di ripetizione di frasi di lunghezza crescente, di denominazione e produzione spontanea su temaspontanea su tema Gli indici utilizzati per valutare la produzione sono: correttezza fonologica e morfosintattica, costruzione della frase, costruzione del periodo, LME e stile.
  • 13. CESPEE (COMPLESSO PER L’ESAME DELLO SVILUPPO PSICOLINGUISTICO IN ETÀ EVOLUTIVA) BRUNI, 1983 Età: • Cespee-A: 2-5 aa • Cespee-B: 6-12 aa In input vengono valutate le capacità di comprensione di parole e frasi e schemi spazio-temporali che In input vengono valutate le capacità di comprensione di parole e frasi e schemi spazio-temporali che sottostanno alla narrazione In output viene valutata la produzione linguistica (abilità lessicali-semantiche e morfo-sintattiche e l’aspetto fonetico-fonologico) Viene inoltre valutato il linguaggio scritto (prove di metafonologia, decifrazione, comprensione narrazione, descrizione e abilità grafo-motorie), la memoria verbale e visuo-spaziale a breve termine
  • 14. ILLINOIS TEST OF PSYCHOLINGUISTIC ABILITIES- ITPA (KIRK, MCCARTHY E KIRK, 1997) Versione italiana a cura di Ciotti, Ferrari, Gibertoni, Nardocci, Paperini, Stella (1997) Test delle abilità psicolinguistiche, Omega Edizioni Il test indaga vari livelli di abilità linguistica saggiate attraverso modalità sensoriali diverse (canale uditivo- vocale e visuo- motorio) in modo specifico per ogni sottotipovocale e visuo- motorio) in modo specifico per ogni sottotipo della funzione linguistica stessa. Ciò permette di ottenere sia un livello di abilità psicolinguistiche sia un profilo funzionale del linguaggio del bambino. Il modello teorico di riferimento è quello "tridimensionale della comunicazione" di Osgood (1957), secondo il quale ciascuna abilità rappresenta un prerequisito necessario per lo sviluppo e l'uso del linguaggio e quindi i singoli deficit hanno tutti un peso nei disturbi di acquisizione del linguaggio
  • 15. Il test è raccomandato per i bambini dai 3 ai 10 anni. Consta di 12 subtest (10 fondamentali e 2 supplementari) che indagono le seguenti abilità: Ricezione uditiva Ricezione visiva Memoria sequenziale visiva Associazione uditiva Memoria sequenziale uditivaMemoria sequenziale uditiva Associazione visiva Completamento visivo Espressione verbale Completamento grammaticale Espressione manuale Completamento uditivo Fusione di suoni
  • 17. VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE FONETICO-FONOLOGICHE Valutazione della capacità di percepire uditivamente i suoni della propria lingua (discriminandoli, classificandoli e(discriminandoli, classificandoli e memorizzandoli) e della capacità di pianificare ed eseguire prassicamente i movimenti necessari alla produzione di un messaggio
  • 18. PROCESSI FONOLOGICI CHE POSSONO ESSERE INDICE DI DIFFICOLTÀ cancellazione di sillaba elefante [fante] telefono [fono] riduzione dei dittonghi fiore [fore]fiore [fore] piede [pede] metatesi (scambio di posto fra due fonemi) topo [poto] tasca [sakka]
  • 19. epentesi (inserimento di una consonante) tasca [tanska] pettine [pentine] cancellazione di consonante o vocale sedia [seia] leone [eone] armonia consonantica (le consonanti di una parola vengono assimilate)parola vengono assimilate) dorme [momme] forchetta [foffetta] armonia vocalica (le vocali di una parola vengono assimilate) caffè [feffe] nuvole [nuvele]
  • 20. stopping (le fricative diventano occlusive) fumo [tumo] affricazione (una fricativa diventa affricata) sciarpa [t∫appa] serpente [t∫eppente] gliding (una consonante diventa un’ “approssimante”)“approssimante”) aereo [aejo] bagno [bajo] anteriorizzazione (il luogo di anteriorizzazione di una consonante viene portato in avanti) oca [ota]
  • 21. posteriorizzazione (il luogo di anteriorizzazione di una consonante viene portato indietro) tamburo [kamburo] desonorizzazione (una consonante sonora è resa sorda) banana [panana] guarda [kuadda] riduzione dei gruppi consonantici (quando ciriduzione dei gruppi consonantici (quando ci sono due consonanti vicine, una o entrambe vengono omesse) forbici [foiti] scatola [katola]
  • 22. VALUTAZIONE FONETICA E FONOLOGICA IN INPUT Prova di discriminazione uditiva (Pinton, Zanettin, 1998) Età: 5-6 aa Obiettivo: verificare la capacità di discriminazione uditiva e accertare il livello di abilità diuditiva e accertare il livello di abilità di decodifica in situazioni di ritardo fonologico con compromissione della produzione Materiale: 37 item consistenti in coppie di non- parole, di cui 11 uguali tra loro e 26 i cui membri si differenziano per un solo parametro fonetico e fonologico. Compito del b è quello di esprimere un giudizio di uguale-diverso
  • 23. Subtest di discriminazione uditiva BVN 5-11 (Batteria di valutazione neuropsicologica per l’età evolutiva, Tressoldi, Vio, Gugliotta, Bisiacchi, Cendron, 2005) Età: 5-11 anni Obiettivo: verificare la capacità di discriminazioneObiettivo: verificare la capacità di discriminazione uditiva Procedura: il bambino ascolta delle coppie di parole e deve dare un giudizio di uguale/diverso
  • 24. VALUTAZIONE DELLA FONETICA E FONOLOGIA IN OUTPUT Pfli- Prove per la valutazione fonologica del linguaggio infantile (Bortolini, 1995) Età: 2-5 aa Obiettivi: descrivere le capacità fonetiche del bambino (inventario delle consonanti, delle vocalibambino (inventario delle consonanti, delle vocali e dei gruppi consonantici nelle diverse posizioni della parola); valutare il sistema fonologico, i processi fonologici e l’evoluzione del bambino; pianificare interventi mirati Materiale: set di 90 figure per la raccolta di un campione di linguaggio spontaneo in contesto semi-strutturato
  • 25. Test di valutazione dell’articolazione (Fanzago, 1983) Età: non specificata Obiettivi: permette di rilevare l’inventario fonetico del bambino e di verificare se il fonema è prodotto correttamente, distorto, sostituito o omesso, su denominazione e ripetizione, in posizione iniziale, intervocalica e in gruppo consonantico.intervocalica e in gruppo consonantico. Materiale:117 immagini contenute in 22 tavole, una per fonema testato. Le immagini devono essere denominate dal b/o spontaneamente (o su ripetizione se la parola non viene prodotta spontaneamente) N.B: l’articolazione di parole singole, talvolta, non coincide con quella di parole all’interno di frasi
  • 26. Test d’articolazione (Rossi, 1999) Età: 5-6 aa Obiettivo: descrizione dettagliata delle competenze articolatorie del bambino. vengono testati tutti i fonemi della lingua italiana: isolati (in posizione iniziale, mediana o geminata), nessi biconsonantici e triconsonantici (in posizione iniziale e mediana), vocali, semivocali, dittonghi einiziale e mediana), vocali, semivocali, dittonghi e iati Materiale: 180 parole rappresentate in disegno, ad eccezione di 6 parole elicitate su ripetizione, contenute in 68 tavole colorate.
  • 27. Esame fonemico (Schindler) Età: non specificata Obiettivo: descrizione dettagliata delle competenze articolatorie del bambino Procedura: ripetizione di parole semplici (per lo più bisillabiche) contenenti diversi fonemi della lingua, in posizione iniziale e/o mediana, edlingua, in posizione iniziale e/o mediana, ed alcuni gruppi consonantici N.B.: rapido da somministrare. Strumento funzionale ad un primo approccio con il bambino, non esaustivo a fini valutativi
  • 28. Test di ripetizione di parole senza senso (ad es. PRCR-2) Età: scuola dell’infanzia e primaria Obiettivo: misurare le capacità di discriminazione fonemica e la memoria immediata di fonemi e parole prive di senso. Materiale: la prova comprende una serie di 5Materiale: la prova comprende una serie di 5 sillabe di crescente complessità ("BA"), una serie di 5 bisillabi di 5 lettere ("NANTA"), una serie di 5 bisillabi di 6 lettere ("NONTRO"), una serie di 5 trisillabi, 3 piani e 2 sdruccioli ("PRUSTELA") e una serie di 5 quadrisillabi, 2 sdruccioli e 3 piani ("PASTOMETRO"). L’esaminatore legge ad alta voce ogni item, invitando il soggetto a ripeterlo
  • 29. VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE SEMANTICO-LESSICALI La valutazione delle competenze semantico- lessicali indaga distintamente la comprensione e la produzione di parole. Nel caso di bambini più grandi è utile rilevare la presenza di alterazioni anomiche, di parafrasiepresenza di alterazioni anomiche, di parafrasie fonologiche e semantiche
  • 30. VALUTAZIONE DELLA COMPETENZA LESSICALE IN INPUT Ppvt-r, Peabody-revised (Test del vocabolario recettivo: Dunn, Dunn, 1981, versione italiana a cura di Stella, Pizzoli, Tressoldi, 2000) Età: 3aa 9 m-11 aa 6 m Obiettivo: valutare la comprensione lessicale delObiettivo: valutare la comprensione lessicale del bambino Materiale: tavole raffiguranti 4 figure, tra le quali egli deve riconoscere quella corrispondente alla parola pronunciata dall’esaminatore
  • 31. PEABODY- CALCOLO DEL PUNTEGGIO Vengono stabiliti un livello di base (basal) e uno di soffitto (ceiling); in base agli errori effettuati si ottiene un punteggio grezzo, attraverso il quale si ricava il punteggio ponderato del bambino Basal: le prime 8 risposte consecutive corrette. Può capitare che il soggetto commetta il primo errore prima di aver dato 8 risposte consecutive corrette. In questo caso occorre somministrare il test tornando indietro dal punto di partenza fino a quando non si ottengono 8 risposte consecutive corrette.
  • 32. Ceiling: 6 risposte errate in 8 risposte consecutive. Può succedere che il punto di partenza determinato in base all’età cronologica presenti un item molto difficile per il soggetto per cui nella somministrazione all’indietro per ottenere il livello basale possono essere riscontrati le condizioni per la determinazione di due o più soffitti. In questo caso utilizzare sempre il soffitto più basso nel calcolo del punteggio grezzo. Può succedere, con b/i con particolari difficoltà, che il livello basale non possa essere determinato: questo avviene quando il b non ha risposto correttamente a 8 item consecutivi. In questo caso l’item 1 viene definito livello basale automatico e il punteggio grezzo calcolato come numero di risposte corrette dalla tavola 1 al soffitto Punteggio grezzo= ceiling-errori
  • 34. CASO A, Michele Età cronologica: 5;01.17 Basal: 23 Ceiling: 56 Errori: 14Errori: 14 Punteggio grezzo: 42 Punteggio standard: < 65**
  • 35. CASO B, Luca Età cronologica: 6;07.03 Basal: 50 Ceiling: 96 Errori: 16 Punteggio grezzo: 80Punteggio grezzo: 80 Punteggio standard: 81
  • 36. CASO C, Matteo Età cronologica: 6;02.05 Basal: 5 Ceiling: 22 Errori: 7 Punteggio grezzo: 15Punteggio grezzo: 15 Punteggio standard: < 65**
  • 37. CASO D, Marco Età cronologica: 4;02.05 Basal: - Ceiling: 15 Errori: 6 Punteggio grezzo: 9Punteggio grezzo: 9 Punteggio standard: 69**
  • 38. CASO E, Marta Età cronologica: 5;00.17 Basal: 30 Ceiling: 122 Errori: 28 Punteggio grezzo: 94Punteggio grezzo: 94 Punteggio standard: 105
  • 39. VALUTAZIONE DELLA COMPETENZA LESSICALE IN OUTPUT Naming test (test di denominazione: Brizzolara, Chilosi, Cipriani, De Pasquale, 1993) Età: 4 aa 6 m- 10 aa 8 m Obiettivo: valuta la capacità del bambino di comprendere e denominare figure, analizzando lacomprendere e denominare figure, analizzando la tipologia di errori Materiale: 104 item ad alta e bassa frequenza d’uso, distribuiti in 26 tavole figurate, in bianco e nero. Gli item appartengono a categorie diverse (mezzi di trasporto, frutta, verdura, fiori, mobili, giocattoli, animali, azioni, utensili, strumenti musicali, indumenti, mestieri)
  • 40. VALUTAZIONE DELLA COMPETENZA LESSICALE IN INPUT E OUTPUT TFL- Test fono-lessicale (Vicari, Marotta, Luci, 2007) Età: 3-6 aa Obiettivo: valutare la competenza lessicale del bambino sia in comprensione che in produzionebambino sia in comprensione che in produzione Materiali: Produzione: tavole con immagini colorate che il bambino deve denominare. Vengono considerate le risposte date senza aiuto, con aiuto semantico e con aiuto fonologico Comprensione: in tavole contenenti 4 immagini il bambino deve scegliere quella denominata dall’esaminatore. Oltre al bersaglio sono presenti un distrattore semantico, un distrattore fonologico e un’immagine totalmente slegata dalle altre
  • 41. PinG – parole in gioco (Bello, Caselli, Pettenati, Stefanini, 2010) Età: 19-37 m Obiettivo: valutare le conoscenze lessicali sia recettive che espressive Materiali: fotografie a colori + item di addestramento. I subtest Comprensione nomi e Produzione nomiI subtest Comprensione nomi e Produzione nomi comprendono ciascuno 60 fotografie divise in venti triplette (più due triplette pre-test), raffiguranti oggetti relativi alle seguenti categorie semantiche: di uso familiare, abbigliamento, mobili, stanze e oggetti della casa, animali, all’aperto e posti dove andare, cibo e bevande, veicoli e giocattoli.
  • 42. I subtest Comprensione predicati e Produzione predicati comprendono ciascuno 60 fotografie divise in venti triplette (più due triplette pre-test) raffiguranti azioni, aggettivi e qualità, avverbi. Per la valutazione della comprensione, le fotografie sono proposte in triplette (target, distrattore semantico, altroproposte in triplette (target, distrattore semantico, altro distrattore, disposti in ordine casuale), mentre per la valutazione della produzione le fotografie sono proposte singolarmente.