3. Premessa
I bambini crescono in un mondo di contrasti
estremi. Molti frequentano scuole più o meno
adeguate, godono della sicurezza delle proprie
famiglie, si preparano per un domani che li
vedrà lavoratori qualificati, assaporano la gioia
di affermarsi, posseggono le energie per far
fronte alle sfide e crescono con la conoscenza e
le abilità necessarie a gestire una società
complessa e globalizzata.
4.
5. Altri bambini vivono in un mondo
parallelo senza gioco o sogni per un futuro
migliore. Bambini venduti come schiavi,
costretti a portare armi in guerre e conflitti
che non sanno comprendere, forzati a
lavorare fin dalla più giovane età in
condizioni pericolose, bambini derubati dal
diritto di autorealizzarsi, esposti al rischio
della propria salute e spesso della vita.
6.
7. Nel mondo lavorano almeno 218 milioni di
bambini di età compresa tra i 5 e i 17 anni. Di
questi sono circa 126 milioni quelli nella fascia di
età tra i 5 e 14 anni impiegati in lavori pericolosi
che vivono in situazioni di sfruttamento e abuso.
Sono bambini senza infanzia cui viene negato il
diritto alla scuola, al gioco, alla salute... Bambini
che lavorano in miniera, in agricoltura, nelle
industrie per la lavorazione di prodotti destinati
all’esportazione.
8. Bambini sfruttati nella prostituzione, per la
produzione e il traffico delle droghe o per altre
attività illegali. Spesso separati o sottratti alle
famiglie e privati d’affetto.
Lo sfruttamento dei minori è unanimemente
condannato, ma universalmente praticato e
politicamente tollerato per questo è necessaria
una urgente e responsabile presa di coscienza.
9. Eppure non mancano le dichiarazioni
che sanciscono i diritti dei bambini, di
tutti i bambini del mondo
12. Lo strumento normativo internazionale più
importante e completo in materia di promozione
e tutela dei diritti dell'infanzia è
La Convenzione sui diritti dell’infanzia, che
contempla l'intera gamma dei diritti e delle
libertà attribuiti anche agli adulti ( diritti civili,
politici, sociali, economici e culturali).
13. La Convenzione è un testo ampio, 54
articoli, che vincola gli Stati che la
ratificano ed offre un quadro di riferimento
organico nel quale collocare tutti gli sforzi
da compiere a difesa dei diritti dei
bambini.
14. La Convenzione è stata approvata
dall'Assemblea Generale delle Nazioni
Unite il 20 novembre del 1989 a New
York ed è entrata in vigore il 2 settembre
1990.
15. L'Italia ha ratificato la Convenzione il
27 maggio 1991 con la legge n. 176 e a
tutt‘ oggi 193 Stati, un numero addirittura
superiore a quello degli Stati membri
dell'ONU, sono parte della Convenzione.
16. ARTICOLO N° 1
Chi ha meno di 18 anni ha tutti
i diritti elencati nella
convenzione
17. Ogni bambino e ragazzo ha i
diritti elencati nella convenzione;
non ha importanza il colore della
pelle, né il sesso, né la religione,
non ha importanza che lingua
parla, né se è un disabile, né se è
ricco o povero.
18. Ogni bambino ha il diritto di
avere un nome, una nazionalità
e il diritto di conoscere i propri
genitori e di venire accudito da
loro.
19.
20.
21. Ogni bambino ha diritto a vivere
con i propri genitori, ma si rende
necessaria la separazione in caso
di maltrattamento.
22.
23.
24. Articolo 24
1. Gli Stati parti riconoscono il diritto del
minore di godere del miglior stato di salute
possibile e di beneficiare di servizi medici
e di riabilitazione. Essi si sforzano di
garantire che nessun minore sia privato
del diritto di avere accesso a tali servizi.
25.
2. Gli Stati parti si sforzano di garantire
l’attuazione integrale del summenzionato diritto
e in particolare adottano ogni adeguato
provvedimento per:
a) diminuire la mortalità tra i bambini lattanti e i
fanciulli;
b) assicurare a tutti i minori l’assistenza medica
e le cure sanitarie necessarie, con particolare
attenzione per lo sviluppo delle cure sanitarie
primarie;
26. c)
lottare contro la malattia e la
malnutrizione, anche nell’ambito delle
cure sanitarie primarie, in particolare
mediante l’utilizzazione di tecniche
agevolmente disponibili e la fornitura di
alimenti nutritivi e di acqua potabile,
tenendo conto dei pericoli e dei rischi di
inquinamento dell’ambiente naturale;
27.
d) garantire alle madri adeguate cure prenatali e
postnatali;
e) fare in modo che tutti i gruppi della società, in
particolare i genitori e i minori, ricevano informazioni
sulla salute e sulla nutrizione del minore, sui vantaggi
dell’allattamento al seno, sull’igiene e sulla salubrità
dell’ambiente e sulla prevenzione degli incidenti e
beneficino di un aiuto che consenta loro di mettere in
pratica tali informazioni;
f) sviluppare le cure sanitarie preventive, i consigli ai
genitori e l’educazione e i servizi in materia di
pianificazione familiare
28. Ogni bambino ha diritto a vivere in
condizioni che garantiscono la sua salute
e ad una alimentazione corretta ed
equilibrata.
29. Un'alimentazione insufficiente porta a dimagrimento,
apatia, debolezza muscolare, depressione del sistema
nervoso, minor resistenza alle malattie, invecchiamento
precoce, morte per inedia.
Queste conseguenze si manifestano soprattutto nei
bambini, la cui mortalità nel Terzo mondo è altissima:
ventre gonfio, magrezza, avvizzimento della pelle,
apatia, ecc. Le malattie parassitarie e infettive
colpiscono soprattutto i bambini non solo a causa della
denutrizione, ma anche per le precarie condizioni
igieniche (acqua inquinata, mancanza di fogne, ecc.).
30.
31. L'UNICEF ha calcolato che la causa
principale di morte dei bambini fino a 5
anni è dovuta alla disidratazione
conseguente alle diarree provocate da
infezioni intestinali.
32.
33. Ma cosa è soprattutto necessario in età
pediatrica?
In età pediatrica non possono mancare le
proteine, perché rappresentano “i mattoni”
che il nostro organismo utilizza per
costruire i nuovi tessuti e riparare quelli
danneggiati. Le proteine hanno un
turnover giornaliero e, al contrario dei
grassi e degli zuccheri, non esistono
organi in cui possono essere conservate
per poi, se introdotte in eccesso, utilizzarle
quando servono.
36. STRUTTURE DELLE PROTEINE:
1)
2)
Struttura primaria
Struttura secondaria
Sequenza semplice di aminoacidi
Conformazioni distinte che può
assumere la catena :
• α elica
• β foglietto ripiegato
41. ART. 31
Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al
riposo ed allo svago, a dedicarsi al gioco e ad
attività ricreative proprie della sua età, ed a
partecipare liberamente alla vita culturale ed
artistica.
Gli Stati parti devono rispettare e promuovere il
diritto del fanciullo a partecipare pienamente alla
vita culturale ed artistica ed incoraggiano
l’organizzazione di adeguate attività di natura
ricreativa, artistica e culturale in condizioni di
uguaglianza.
42.
43. Il gioco rappresenta per il bambino un modo
semplice e divertente per scoprire il mondo e la
realtà circostante, affrontando anche le emozioni
della vita come l'amore, l'odio,l'aggressività,
paure ed ansie, imparando in tal modo anche a
gestirle.
I giochi, da quelli più semplici a quelli più
complessi, sono utili per sviluppare capacità
creative e stimolare l'attenzione del piccolo,
nonché la sua immaginazione, bastipensare a
quei giochi in cui si fantastica di essere qualcun
altro o di assumere ruoli differenti dai propri.
44. La capacità di prestare attenzione e di rispettare
alcune norme che i piccoli si danno prima di
impostare il gioco, gettano le fondamenta per un
successivo apprendimento a scuola e nella vita.
Quindi la collaborazione, il rispetto degli altri e
delle norme vengono apprese in modo
divertente e spontanee durante il gioco, che ha
un importante ruolo sociale di interazione e di
condivisione, è possibile, osservando un
bambino giocare, carpire il suo livello di sviluppo
e le sue fantasie.
45.
46. A livello cognitivo, il gioco favorisce lo
sviluppo della memoria, della
concentrazione e dell’ attenzione:
una carente attività ludica può
compromettere lo sviluppo cognitivo
48. Lo psicologo Piaget classifica i giochi in
riferimento alla struttura stessa del gioco e
all'evoluzione dei processi cognitivi:
I giochi di esercizio: caratteristici del
periodo sensomotorio che vanno dalla
nascita a circa due anni.
49. I giochi simbolici: tra i due e i sette otto anni,
aggiungono la dimensione della
simbolizzazione, della la capacità di
rappresentare attraverso gesti una realtà
non attuale. L'esempio tipico è il gioco del
far finta, del fare "come se".
50.
I giochi di regole; prima imitazioni del gioco dei
bambini più grandi, poi organizzazioni
spontanee dopo i 7-8 anni, caratterizzano la
socializzazione del bambino. Mentre i giochi
precedenti tendono a diminuire con l'età, i giochi
di regole, all'opposto, diventano più frequenti ,
dimostrando l'importanza delle relazioni e del
codice sociale
53. Dichiarazione del Panathlon
Il Panathlon è un’associazione internazionale senza fini di lucro
che si pone come prima finalità l'affermazione dell'ideale sportivo
e dei suoi valori morali e culturali, quale strumento di formazione ed
elevazione della persona e di solidarietà tra gli uomini e i popoli.
Nella “dichiarazione sull’etica nello sport giovanile” il Panathlon
chiarisce quali sono le regole di comportamento necessari per lo
sport giovanile. Tra le voci più importanti, l’impegno a eliminare
ogni forma di discriminazione nello sport e l’impegno a garantire il
diritto di tutti a praticare sport .
Il Panathlon riconosce anche i rischi che l’esasperazione della
pratica sportiva possono portare alla salute psichica e fisica dello
sportivo e si impegna quindi a definire un codice di condotta per
tutti coloro che ruotano intorno allo sport giovanile (allenatori,
genitori, dirigenti).
54. D ICHIARAZIONE DEL PANATHLON SULL’ETICA NELLO SPORT GIOVANILE
Questa dichiarazione rappresenta il nostro impegno per
stabilire chiare regole di comportamento nella ricerca di
valori positivi nello sport giovanile.
Pertanto:
Promuoveremo i valori positivi nello sport giovanile con
grande impegno e presentando adeguati programmi.
Considerate le esigenze dei giovani, nell'allenamento e
nelle competizioni punteremo, in modo equilibrato, su
quattro obiettivi:
55. 1. sviluppo delle competenze dl tipo
motorio (tecnica e tattica);
2. stile competitivo sicuro e sano;
3. positivo concetto di se stessi;
4. buoni rapporti sociali.
Crediamo che sforzarsi per eccellere e
vincere, sperimentando il successo o il
piacere, il fallimento o la frustrazione,
siano tutte componenti dello sport
competitivo.
56. Nelle loro performance daremo ai giovani
I'opportunità di coltivare e integrare tutto ciò
(all'interno della struttura e delle regole del
gioco) e li aiuteremo a gestire le loro emozioni.
Presteremo attenzione alla guida e
all'educazione dei giovani, in accordo con i
modelli che valorizzano i principi etici in
generale e il fair play in particolare. Ci
assicureremo che i giovani siano coinvolti nelle
decisioni attinenti il loro sport.
57. Continueremo a impegnarci per eliminare nello
sport giovanile ogni forma di discriminazione.
Questo è coerente con il fondamentale principio
etico di uguaglianza, che richiede giustizia
sociale e uguale distribuzione delle risorse. I
giovani diversamente abili come quelli con minor
predisposizione dovranno avere le stesse
possibilità di praticare lo sport e le stesse
attenzioni di quelli maggiormente dotati, senza
discriminazione di sesso, razza, cultura.
58. Riconosciamo che lo sport può anche produrre
effetti negativi, e che misure preventive sono
necessarie per proteggere i giovani.
Aumenteremo con i nostri sforzi per la loro
salute psicologica e fisica al fìne di prevenire le
devianze, il doping, l'abuso e lo sfruttamento
commerciale.
59. Accertato che l'importanza dell'ambiente
sociale e il clima motivazionale sono ancora
sottostimati, adotteremo un codice di condotta
con responsabilità chiaramente definite per
quanti operano nello sport giovanile:
organizzazioni governative, dirigenti, genítori,
educatori, alienatori, manager, amministratori,
dottori, terapisti, dietologi, psicologi, grandi
atleti, giovani stessi.
Incoraggiamo l’introduzione di coerenti sistemi
di preparazione per allenatori e istruttori.
Raccomandiamo che siano seriamente
considerate le persone, organizzate ai diversi
livelli, che possano controllare questo codice
di condotta.
60. Siamo favorevoli all'aiuto degli sponsor e dei
media, purché in accordo con gli obiettivi dello
sport giovanile. Accogliamo il finanziamento di
organizzazioni e società solo quando questo
non contrasti con il processo pedagogico, i
principi etici e gli obiettivi qui espressi.
Crediamo che la funzione dei media non debba
riflettere i problemi della società, ma essere
stimolante, educativa e innovativa.
Formalmente sottoscriviamo la "Carta dei Diritti
del Ragazzo nello Sport" adottata dal Panathlon,
che prevede per tutti ragazzi il diritto di:
61. •
•
•
•
•
Praticare sport
Divertirsi e giocare
Vivere in un ambiente salutare
Essere trattati con dignità
Essere allenati e educati da
persone competenti
• Ricevere un allenamento adatto
alla loro età, ritmo e capacità
individuali
• Gareggiare con ragazzi dello
stesso livello in un’idonea
competizione
62. Praticare lo sport in condizioni di sicurezza
Usufruire di un adeguato periodo di riposo
Avere la possibilità di diventare un campione,
oppure di non esserlo
Tutto questo potrà essere raggiunto quando i
Governi, le Federazioni, le Agenzie e le Società
sportive, le industrie, i media, i manager, gli
studiosi dello sport, i dirigenti, gli allenatori, i
genitori e i giovani stessi approveranno questa
Dichiarazione.
Gand, 24 settembre 2004
63.
64. Ogni bambino del mondo ha diritto ad
essere educato ed istruito per sviluppare
al meglio la sua personalità e le sue doti.
.
65. Ogni bambino ha diritto di vivere
in pace e a essere educato alla
comprensione e alla tolleranza tra
i popoli.
66. Quando i bambini fanno oh
c'è un topolino
mentre i bambini fanno oh
c'è un cagnolino
se c'è una cosa che ora so
ma che mai più io rivedrò
è un lupo nero che da un bacino a un
agnellino
Tutti i bambini fanno oh
dammi la mano perchè mi lasci solo
sai che da soli non si può senza qualcuno,
nessuno può diventare un uomo
per una bambola o un robot
magari litigano un pò
ma col ditino ad alta voce
almeno loro, eh, fanno la pace
Così ogni cosa nuova è una sorpresa
proprio quando piove
i bambini fanno oh guarda la pioggia.
Quando i bambini fanno oh
che meraviglia, che meraviglia
ma che scemo vedi però però
e mi vergogno un po'
perchè non so più fare oooooooh
e fare tutto come mi piglia
perchè i bambini non hanno peli
ne sulla pancia,ne sulla lingua.
67. I bambini sono molto indiscreti,
ma hanno tanti segreti
come i poeti
i bambini volan la fantasia
e anche qualche bugia
o mamma mia... bada
ma ogni cosa è chiara e trasparente
che quando un grande piange
i bambini fanno oh
ti sei fatto la bua
è colpa tua.
Quando i bambini fanno oh
che meraviglia, che meraviglia
ma che scemo vedi però però
e mi vergogno un po'
perchè non so più fare oh
non so più andare sull'altalena
di un fil di lana
non so più fare una collana.
alalalalalala
68. Fin che i cretini fanno (eh)
Fin che i cretini fanno (ah)
Fin che i cretini fanno BOH
tutto resta uguale.
Ma se i bambini fanno ohh
basta la vocale
io mi vergogno un po'
invece i grandi fanno NO
io chiedo asilo, io chiedo asilo
come i leoni
io voglio andare a gattoni.
E ognuno è perfetto
uguale il colore
evviva i pazzi
che hanno capito cosa è l'amore
è tutto un fumetto
di strane parole
che io non ho letto.
Voglio tornare a fare oh
perchè i bambini
non hanno peli
ne sulla pancia
ne sulla lingua.
69. Perché i diritti dei bambini vengono
violati?
Il progresso economico che caratterizza la
nostra epoca non si è manifestato allo stesso
modo in tutte le regioni del mondo.
Vi sono “aree” dove si vive realmente in maniera
dignitosa e “aree deboli” dove si muore di fame.
L’espressione comunemente usata per indicare
lo squilibrio nella distribuzione delle ricchezze
del nostro pianeta è “Nord e Sud del mondo”.
70.
71. “Nel Mondo c’è abbastanza per i bisogni
di tutti, ma non abbastanza per l’avidità
di ognuno”( Gandhi)
72. Le 225 persone più ricche del mondo
possiedono da sole più di 1000 miliardi di Euro,
mentre 1,2 miliardi di esseri umani vivono con
meno di 1 € al giorno.
Quei 225 è originario e vive al Nord, mentre la
stragrande maggioranza dei poverissimi si trova
al Sud.
Gli abitanti del Nord sono 1/5 della
popolazione mondiale, consumano i 4/5 delle
risorse della Terra, mentre quelli del Sud (che
sono i 4/5) ne consumano 1/5.
73. Dove più esteso è il lavoro minorile
sono più bassi i livelli di
scolarizzazione pertanto la speranza di
miglioramento socio-economico e di
vita è quasi inesistente.
78. Janet: Mum , today I’m very tired and I have a lot
of homework to do fortomorrow. My life is really
difficult.
Mum: You shouldn’t say so. There are many boys
who are less lucky than you.
Dad: I’ve just read an article about the life of a
fisher boy from Thailand.
Janet: What’s his name and how old is he?
79. Dad: His name is Em and he is fourteen years old
as you. He gets up at fouro’clock in the morning
he prepares the boat and makes some food to
take withhim for the day.
Mum: By eight o’clock in the morning he is already
out at sea in good or bad weather.
80. Janet: what time does he get back to shore?
Dad: At about five o’clock in the evening then he takes the
fish to a refrigerated room where he cleans them.
Janet: what does he do in the evening?
Dad: In the evening he would like to go out with his friend
but he usually goes straight to bed.
Janet: How much money does he earn?
Dad: Em is paid only four the fish he catches , he makes,
on average four euros a day.
81. Janet: That’s a really hard life. I think that
children shouldn’t be exploited like this.
Dad: You are right. I agree with you.
Mum: Well, child labour is also a problem
which exists in the West.
Many British teen-agers have a legal parttime Saturday job, but almost half a million
school children work illegally, some even
stay off school to do paid work.
82. Janet: How old are these children?
Dad: A third of those working unlawfully are aged 13 and
one in five British teen-agers are paid only £ 2 an hour
or less.
Janet: Really? How can this problem be solved?
Dad: Well, in 1919 two British sisters founded SAVE
THE CHILDREN. The organization pioneered the first
charter of children’s right in 1923 and it was the basis for
the UN Convention on the rights of the child.
83. Mum: The convention is now the most widely recognised
international law and has been signed by almost every
country in the world. Today Save The Children works in
70 countries.
Janet: OK, dad. I understand the lesson… I go to study
right now!!
84. Il lavoro dei bambini è quasi sempre
accompagnato da forme di sfruttamento
85. In tutto il mondo 250 milioni di bambini al di sotto di
14 anni, secondo il comitato olandese per l’India
subiscono lo sfruttamento. Il 50% dei bambini, dai 5 ai
14 anni, lavora a tempo pieno. Molti vengono usati dagli
imprenditori senza scrupoli per produrre scarpe, palloni e
articoli sportivi ecc. E sono prodotti realizzati con un
lavoro a basso costo, senza rispettare i diritti civili e con
gravi rischi.
Inoltre in India la produzione di cotone grezzo ibrido
ha creato nuove forme di sfruttamento, con l’impiego di
ragazzi di età compresa tra i 6 e i 14 anni (450 mila) nei
campi di cotone . Ci sono oltre 200 società impiegate
nella produzione nonché multinazionali.
86.
87. Le società non fanno per la maggior parte
accordi diretti con i coltivatori, preferendo
operare attraverso intermediari. Per
quanto riguarda la raccolta del tabacco in
Kazakistan, l’attività nei campi inizia alle 4
di ogni mattina fino alle 10. Dalle 11 alle
13 mangiano e filano le foglie. Dalle 16.00
alle 22.00 raccolgono di nuovo e filano
fino a mezzanotte. Alle 4 del giorno dopo
riprendono il lavoro.
88. Dalle indagini si ricava la descrizione di
un lavoro infernale , di violazione
documentata dei fondamentali diritti e dei
contratti scritti.
Rimproveri e minacce, un trattamento da
schiavi, rischi notevoli per la salute
caratterizzano la crescita di bambini ed
adolescenti, che molto spesso sono
costretti anche a fare la guerra.
89. Bambini soldato
Sono bambini, ragazzi, rapiti, picchiati,
terrorizzati, obbligati ad imbracciare un fucile
o un machete e a prendere parte a guerre che
non capiscono.
92. Le cifre della tragedia
300.000 i bambini-soldato sotto i 18 anni
più di 30
conflitti nel mondo
2 MILIONI
i bambini uccisi
OLTRE 6 MILIONI bambini invalidi a seguito
di ferite
OLTRE 1 MILIONE bambini rimasti soli, o
che hanno perso un genitore
nella guerra
20 MILIONI
i rifugiati
93.
94. Sono più di 300.000 i minori di 18 anni
attualmente impegnati in conflitti nel mondo.
Centinaia di migliaia hanno combattuto
nell'ultimo decennio, alcuni negli eserciti
governativi, altri nelle armate di opposizione. La
maggioranza di questi hanno da 15 a 18 anni
ma ci sono reclute anche di 10 anni e la
tendenza che si nota è verso un abbassamento
dell'età. Decine di migliaia corrono ancora il
rischio di diventare soldati.
95. Il problema è più grave in Africa (il
rapporto presentato nell'aprile scorso a
Maputo parla di 120.000 soldati con meno
di 18 anni) e in Asia, ma anche in America
e Europa parecchi stati reclutano minori
nelle loro forze armate.
96. Negli ultimi 10 anni è documentata la
partecipazione a conflitti armati di bambini
dai 10 ai 16 anni in 25 Paesi. Alcuni sono
soldati a tutti gli effetti, altri sono usati
come "portatori" di munizioni, vettovaglie
ecc. e la loro vita non è meno dura e a
rischio dei primi.
97. Alcuni sono regolarmente reclutati nelle forze armate
del loro stato, altri fanno parte di armate di opposizione
ai governi; in ambedue i casi sono esposti ai pericoli
della battaglia e delle armi, trattati brutalmente e puniti in
modo estremamente severo per gli errori. Una tentata
diserzione può portare agli arresti e, in qualche caso, ad
una esecuzione sommaria.
Anche le ragazze, sebbene in misura minore, sono
reclutate e frequentemente soggette allo stupro e a
violenze sessuali. In Etiopia, per esempio, si stima che le
donne e le ragazze formino fra il 25 e il 30 per cento
delle forze di opposizione armata.
98. Anche nella storia passata i ragazzi sono stati
usati come soldati, ma negli ultimi anni questo
fenomeno è in netto aumento perché è cambiata
la natura della guerra, diventata oggi
prevalentemente etnica, religiosa e nazionalista.
I "signori della guerra" che le combattono non si
curano delle Convenzioni di Ginevra e spesso
considerano anche i bambini come nemici.
Secondo uno studio UNICEF, i civili
rappresentavano all'inizio del secolo il 5 per
cento delle vittime di guerra. Oggi costituiscono
il 90%.
99. L'uso di armi automatiche e leggere ha reso
più facile l'arruolamento dei minori; oggi un
bambino di 10 anni può usare un AK-47 come
un adulto. I ragazzi, inoltre, non chiedono
paghe, e si fanno indottrinare e controllare più
facilmente di un adulto, affrontano il pericolo con
maggior incoscienza (per esempio
attraversando campi minati o intrufolandosi nei
territori nemici come spie).
100. Inoltre la lunghezza dei conflitti rende
sempre più urgente trovare nuove reclute
per rimpiazzare le perdite. Quando questo
non è facile si ricorre a ragazzi di età
inferiore a quanto stabilito dalla legge o
perché non si seguono le procedure
normali di reclutamento o perché essi non
hanno documenti che dimostrino la loro
vera età.
101. Si dice che alcuni ragazzi aderiscono
come volontari: in questo caso le cause
possono essere diverse: per lo più lo
fanno per sopravvivere, perché c’è di
mezzo la fame o il bisogno di protezione.
Nella Rep. Democratica del Congo, per
esempio, nel '97 da 4.000 a 5.000
adolescenti hanno aderito all'invito, fatto
attraverso la radio, di arruolarsi: erano per
la maggior parte "ragazzi della strada".
102. Un altro motivo può essere dato da una certa
cultura della violenza o dal desiderio di
vendicare atrocità commesse contro i loro
parenti o la loro comunità. Una ricerca condotta
dall'ufficio dei Quaccheri di Ginevra mostra
come la maggioranza dei ragazzi che va
volontario nelle truppe di opposizione lo fa come
risultato di una esperienza di violenze subite
personalmente o viste infliggere ai propri
familiari da parte delle truppe governative.
103.
104. Molti sono vittime della
prostituzione
Sono oltre 2 milioni i bambini e le
bambine di età inferiore ai 15 anni
costretti a prostituirsi.
105. Bambini, ragazzine e ragazze venduti
in cambio di qualche spicciolo, ridotti
in schiavitù e avviati forzatamente alla
prostituzione.
106. Perché?
La povertà, l’ignoranza e le precarie
condizioni socio-economiche portano
le famiglie ad abbandonare i vendere i
propri figli
108. Cosa possiamo fare?
Conoscere
i fenomeni
Rompere il muro di indifferenza
Interrogarci sui nostri consumi
Organizzare giornate di
sensibilizzazione
Sostenere le associazioni che operano
a difesa e a tutela dei minori
Sostenere e promuovere il commercio
EQUO e SOLIDALE
109. DES ASSOCIATIONS POUR LA TUTELLE
DES ENFANTS.
Parmi les associations les plus importantes pour la
protection des enfants il y a l’Association humanitaire
pour les enfants du monde entier. Le président c’est
Joseph Lam.
Cette association est fondée sur la déclaration des
droits des enfants :
Aucun enfant affammé
Aucun enfant analphabète
Aucun enfant sans défense
Aucun enfant sans maison
Aucun enfant sans vie
Aucun enfant malade
Aucun enfant sans amour.
110. Une autre association importante est celle des
‘’Médecins sans frontières’’. Il y a quarante ans
que cette association est née, elle sert à sauver
des vies humaines.
Il y a quarante ans que l’action humanitaire
indépendante des operateurs et des
bienfaiteurs vit et agit dans le monde entier. Les
fondateurs ont été à Paris le Dr Marcel Delcourt,
le Dr Max Recamier, le Dr Xavier Emmannuelli.
Le directeur général M.S.F. Italie c’est Kostas
Moschochoritis.
111.
112. La troisième association c’est la UNICEF. La
commission italienne pour la UNICEF occupe la 5ème
place parmi le 36 commissions nationales présentes
dans les pays donneurs qui ressemblent des fonds pour
les programmes humanitaires.
Le président c’est monsieur Vincent Spadafora. Pour
être du coté des enfants les amis UNICEF sont des
défenseurs qui veulent construire un monde où chaque
enfant voit ses propres droits garantis. Les projects
UNICEF améliorent les conditions des vie des enfants
dans les pays les plus pauvres. Ils agissent surtout en
Afrique et dans le pays les plus pauvres de la terre.
113.
114. A cura di Valeria
L’UNICEF E’ LA PRINCIPALE
ORGANIZZAZIONE MONDIALE PER LA
TUTELA
DEI
DIRITTI
DELLE
CONDIZIONI DI VITA DEI BAMBINI
POVERI.
115. L’UNICEF è STATA FONDATA NEL
1946 SU DECISIONE
DELL’ASSEMBLEA GENERALE
DELL’ONU E OPERA IN 156 PAESI IN
VIA DI SVILUPPO E IN 36 PAESI
ECONOMICAMENTE AVANZATI
118. La Pigotta, in dialetto lombardo, è la tradizionale
bambola di pezza fatta a mano con cui hanno
giocato molte generazioni di bambini.
La Pigotta dell'UNICEF è una bambola speciale
perché contribuisce a salvare la vita di un bambino.
Adottandola con un'offerta minima di 20 euro, infatti,
permetti all'UNICEF di fornire vaccini, vitamina A, kit
ostetrici per parti sicuri, antibiotici e zanzariere
antimalaria.
119.
120. Storie di bambini
Vedaste ha 12 anni e vive col fratello
Jean-Baptiste in una piccola capanna
di fango nel Ruanda. Orfani e soli,
nessuno si prende cura di loro, non
hanno denaro né cibo. Jean Baptiste
ogni giorno è costretto a camminare
per ore per raggiungere un lago
infestato da insetti e parassiti, dal
quale attingere acqua da bere.
Quell’acqua provoca spesso forti dolori
addominali.
121.
122. Delphine
Delphine ha 5 mesi e abita in un
villaggio del Ruanda con i genitori e
due sorelle. I genitori di Delphine sono
sieropositivi. La madre ha potuto
ricevere le medicine per prevenire la
trasmissione da madre a figlio: la
speranza è che il test su Delphine sarà
negativo. La famiglia è molto povera e
non possiede nemmeno la capanna in
cui vive.