2. 2
I costi ed i ricavi
Nell’aspetto economico, la gestione dà
luogo a costi e ricavi.
I costi sono gli oneri sostenuti dall’azienda
per l’acquisto dei fattori produttivi di cui
necessita.
I ricavi sono i compensi conseguiti per la
vendita dei beni o per la prestazione dei
servizi che rappresentano l’oggetto
dell’attività aziendale.
3. 3
L’influenza del reddito sul PN
Il risultato economico della gestione influenza la
consistenza del Patrimonio Netto aziendale, nel
senso che esso:
diminuisce a causa dei costi
aumenta a causa dei ricavi
4. 4
I costi e i ricavi
Tutti i costi e i ricavi influenzano la consistenza del PN.
Ciò avviene “continuamente”, ad ogni operazione.
Come si può immaginare, tali operazioni sono
numerosissime nell’ambito di un dato periodo di
tempo.
5. 5
I costi e i ricavi
E’ possibile seguire quotidianamente le
variazioni che le operazioni di gestione
determinano sulla consistenza del PN ?
Sarebbe possibile, ma non è logico né
necessario.
6. 6
I costi ed i ricavi
Ciò che appare logico è tenere nota di tutti i costi e
di tutti i ricavi mano a mano che si verificano e poi,
con una data periodicità, farne una somma
algebrica in modo da determinare “una tantum” la
variazione netta subita dal PN per effetto degli
andamenti economici della gestione.
7. 7
Il risultato economico
Dalla differenza tra ricavi e costi si ottiene il
cosiddetto “reddito”, definito come il risultato
economico conseguito con la gestione aziendale
in un dato arco di tempo.
8. 8
L’arco temporale di
riferimento
Se il periodo di tempo sotto osservazione fosse l’intera
vita dell’azienda, al termine di essa la semplice
somma algebrica di tutti i ricavi e di tutti i costi
sostenuti dall’azienda consentirebbe di
determinare il “reddito globale” senza particolari
complicazioni.
9. 9
L’arco temporale di
riferimento
Ovviamente non è pensabile di poter aspettare la
fine della vita di un’azienda per poterne
determinare il risultato economico.
Una serie di ragioni spinge a determinarlo prima e,
soprattutto, ripetutamente.
10. 10
Le ragioni
Ci sono motivi di vario ordine:
logico
giuridico
fiscale
11. 11
Le ragioni
Ogni imprenditore intravede l’opportunità di
determinare con periodicità annuale il risultato
economico della gestione della propria azienda, a
fine conoscitivo, così da poter verificare
tempestivamente e regolarmente la convenienza a
proseguire in un’attività di per sé rischiosa.
12. 12
Le ragioni
Ad ogni modo, anche se non si ravvedesse
tale necessità, la legge impone ad ogni
impresa l’obbligo di redigere il bilancio
con periodicità annuale.
Inoltre, la normativa tributaria impone alle
aziende di determinare annualmente il
proprio reddito al fine di calcolare il
relativo carico fiscale.
R. Garzulli
13. 13
Il periodo amministrativo
L’arco di tempo convenzionalmente preso in
considerazione è l’anno solare, della durata di 12
mesi.
Tale arco temporale viene definito “periodo
amministrativo”.
R. Garzulli
14. 14
L’esercizio amministrativo
E’ l’insieme delle operazioni di gestione
poste in essere da un’azienda in un
periodo amministrativo, di solito
coincidente con l’anno solare.
Perciò, è convenzione determinare il
“risultato economico dell’esercizio n”
R. Garzulli
15. 15
Il Conto Economico
Riepilogando tutti i costi ed i ricavi relativi
ad un dato esercizio in un apposito
prospetto, chiamato “Conto Economico”,
il suo risultato finale determina il Risultato
Economico dell’esercizio.
Tale dato individua in un’unica soluzione la
variazione netta subita dal PN per effetto
di tutte le operazioni di gestione avvenute
in un esercizio amministrativo.
R. Garzulli
16. 16
Una suddivisione artificiale
L’introduzione del concetto di “esercizio
amministrativo” determina il sopravvenire di
una serie di considerazioni.
Innanzitutto, occorre tener presente che la
suddivisione dello scorrere continuo ed
ininterrotto della gestione in esercizi
amministrativi è puramente artificiale: nella
realtà, l’azienda non chiude al 31/12 e non
riapre all’01/01.
R. Garzulli
17. 17
Considerazioni
Tuttavia la necessità di suddividere la gestione in
esercizi fa immediatamente scaturire la seguente
considerazione:
alcuni costi ed alcuni ricavi sono facilmente riferibili
ad un unico esercizio
per altri questo non è affatto vero
R. Garzulli
18. 18
Cosa vuol dire “riferibili” ?
Significa che, ad esempio, alcuni costi
hanno, nello stesso esercizio, sia la loro
manifestazione finanziaria (uscita di
denaro o sorgere del debito) sia la loro
competenza economica.
Un costo si dice di competenza di un
esercizio quando è riferibile (o imputabile)
alla gestione svolta in quel dato esercizio.
R. Garzulli
19. 19
Coincidenza tra manifestazione
finanziaria e competenza economica
Esistono casi nei quali c’è perfetta coincidenza tra
andamenti finanziari ed economici delle operazioni
di gestione.
Purtroppo, però, ne esistono anche molti nei quali
tale coincidenza non si verifica affatto oppure è
soltanto parziale.
R. Garzulli
20. 20
Casi di coincidenza
Se in un esercizio un’azienda acquista beni da
destinare alla vendita e poi vende effettivamente
tali beni in quello stesso esercizio, allora il costo
d’acquisto dei beni è sicuramente “imputabile” alla
gestione di quell’esercizio, visto che può persino
essere messo a confronto con il ricavo derivante
dalla vendita di tali beni.
R. Garzulli
21. 21
Casi di non coincidenza
Invece, se tali beni, per una parte o del
tutto, non si riesce a venderli in quello
stesso esercizio e li si conservano come
“rimanenze” per l’esercizio successivo,
allora si pone il seguente problema:
a quale esercizio imputare il costo per
l’acquisto dei beni che in parte non ho
venduto ?
R. Garzulli
22. 22
Diversi tipi di costi
Occorre distinguere i costi in maniera tale da poter
predisporre una casistica di ciò che si può
verificare.
A questo scopo è utile la classificazione dei fattori
produttivi, dalla quale si può dedurre una prima
classificazione dei costi.
R. Garzulli
23. 23
I fattori produttivi
Sono tutto ciò che è necessario all’azienda
per “fare la produzione” (da cui il nome di
fattori produttivi).
Si suddividono in:
beni strumentali
beni destinati al consumo o alla vendita
servizi
prestati da altre imprese (es. trasporto)
prestati da professionisti (es. notaio)
energie lavorative
R. Garzulli
24. 24
Classificazione dei costi
E’ possibile distinguere:
costi pluriennali (riferiti all’acquisto di beni
strumentali)
costi per le materie e le merci (riferiti
all’acquisto di beni destinati al consumo o
alla vendita)
costi per servizi
costi per il personale
R. Garzulli
25. 25
Il caso degli ammortamenti
Un costo pluriennale è riferibile a “più
esercizi”, cioè a quelli nel corso dei quali il
bene strumentale fornisce la propria utilità
alla gestione.
Poiché al termine di ogni esercizio occorre
determinare il relativo reddito, è
necessario “quantificare” la parte di utilità
(in valore monetario) consumata in ogni
esercizio.
R. Garzulli
26. 26
L’ammortamento
Si può dire che l’utilità totale che il bene è in
grado di fornire, espressa in termini
monetari dal suo costo storico, viene
distribuita, ripartita, spalmata sui diversi
esercizi nei quali il bene strumentale
partecipa alla combinazione produttiva.
R. Garzulli
27. 27
L’ammortamento
E’ il procedimento tecnico e contabile mediante il
quale il costo storico riferito all’acquisto di un bene
strumentale viene frazionato così da farlo gravare
sui diversi esercizi nei quali fornisce la propria utilità
R. Garzulli
28. 28
La maturazione dei costi e dei
ricavi
D’altro canto succede molto di frequente
che alcuni costi e ricavi maturino in
rapporto al trascorrere del tempo.
Spesso succede che la maturazione cada
a cavallo fra due esercizi consecutivi,
mentre la manifestazione finanziaria del
costo avvenga in un’unica soluzione in
via anticipata o posticipata (rispetto
all’arco di tempo globale della
maturazione)
R. Garzulli
29. 29
I ratei
Se la manifestazione finanziaria del costo o
del ricavo è posticipata e cade a cavallo
fra due esercizi, la parte della futura
uscita od entrata di moneta relativa al
costo o al ricavo maturato fino al 31/12
dà luogo ad un rateo.
R. Garzulli
30. 30
Ratei attivi e passivi
Il rateo è attivo se si riferisce ad una futura entrata di
denaro e perciò ad un ricavo in corso di
maturazione.
E’ passivo, invece, se si riferisce ad una futura uscita
di denaro e perciò ad un costo in corso di
maturazione.
R. Garzulli
31. 31
La collocazione in bilancio
I ratei sono dei valori aziendali che trovano
collocazione nello Stato Patrimoniale
come elementi attivi o passivi del
patrimonio aziendale.
Ad esempio, se i ratei sono passivi,
rappresentano dei “debiti potenziali” al
pagamento dei quali non è possibile
sottrarsi poiché il relativo costo è già
maturato.
R. Garzulli
32. 32
I risconti
Se la manifestazione finanziaria del costo o
del ricavo è anticipata e cade a cavallo
fra due esercizi, la parte del costo o del
ricavo che, pur avendo già avuto la
propria manifestazione finanziaria,
maturerà a partire dal 31/12 in poi, dà
luogo ad un risconto.
R. Garzulli
33. 33
I risconti attivi e passivi
Se si riferiscono ad un costo “anticipato”, i risconti
sono attivi poiché rappresentano il diritto di poter
usufruire ancora di un certo servizio nel futuro
esercizio senza dover pagare nulla.
Viceversa i risconti sono passivi se si riferiscono ad un
ricavo “anticipato”, poiché rappresentano
un’obbligazione da dover rispettare senza poter
prendere nuovo denaro.
R. Garzulli
34. 34
Le regole della competenza
economica
La regola fondamentale è che, per decidere sulla
competenza economica dei costi o dei ricavi, non
ha importanza guardare quando il costo è stato
effettivamente sostenuto o il ricavo è stato davvero
conseguito.
La relativa manifestazione finanziaria non ha nessuna
rilevanza.
R. Garzulli
35. 35
Le regole della competenza
economica: i costi
Un costo si considera di competenza di un
determinato esercizio quando:
è maturato in quel dato esercizio
ha dato la propria utilità in quel dato esercizio
ha trovato il correlativo ricavo nell’esercizio stesso
R. Garzulli
36. 36
Le regole della competenza
economica: i ricavi
Un ricavo si considera di competenza di un
determinato esercizio quando:
è maturato in quel dato esercizio
ha trovato il correlativo costo nello stesso esercizio
R. Garzulli
37. 37
Conclusione
Tenere una corretta contabilità nel corso dell’intero
esercizio amministrativo è di determinante
importanza per poter prendere nota di tutti i fatti di
gestione, con particolare riferimento a quelli che
generano componenti positivi o negativi del
reddito d’esercizio.
Infatti al termine di ogni esercizio il C.E. deve riuscire a
darci la variazione netta subita dal PN per effetto
della gestione.
R. Garzulli
38. 38
Conclusione
Tuttavia, a causa dell’artificiale suddivisione
della gestione in esercizi, la
determinazione del reddito d’esercizio
porterebbe a risultati completamente
sbagliati o largamente incompleti se, al
31/12, non si procedesse a correggere le
informazioni annotate in contabilità
durante l’anno sulla base
dell’applicazione del principio della
competenza economica.
R. Garzulli
39. 39
L’assestamento
Le rilevazioni contabili (scritture) che si rendono
necessarie per procedere alle citate
correzioni prendono il nome di scritture di
assestamento.
Esse hanno lo scopo di completare, integrare e
rettificare i dati contabili per determinare con
esattezza i costi ed i ricavi di competenza
dell’esercizio in chiusura, allo scopo della
corretta determinazione del risultato
economico dell’esercizio e del correlato
patrimonio di funzionamento.
R. Garzulli
40. 40
La rappresentazione del C.E.
Il Conto Economico, in una prima approssimazione,
non è che un’elencazione logica di tutti i costi e
ricavi d’esercizio in due colonne separate, i cui
relativi totali consentono, per differenza, di
determinare il reddito d’esercizio.
R. Garzulli
41. 41
Conto Economico
Costi d’esercizio Ricavi d’esercizio
Acquisti di merci
[Esistenze iniziali (700)] Vendite di merci
Costi per servizi (ENEL, [Rimanenze finali
telefono, acqua,
trasporti) (760)]
Costi del personale Variazione delle
Ammortamenti
Svalutazione crediti
rimanenze (+60)
Interessi passivi
Imposte d’esercizio
R. Garzulli
42. 42
La forma scalare del C.E.
Considerazioni più logiche consentono di
suddividere la gestione in aree. Perciò si
distinguono:
l’area operativa (o tipica, caratteristica,
ordinaria)
l’area finanziaria
l’area straordinaria
R. Garzulli
43. Conto Economico
Valore della Produzione 1.000 Vp
- Costi della Produzione - 860 Cp
Risultato operativo = 140 Ro
+/- Proventi e oneri finanziari - 40 +/- Gf
+/- Proventi e oneri della 0 +/- Gs
gestione straordinaria
Risultato economico lordo = 100 Rl
- Imposte dell’esercizio - 48
Reddito d’esercizio = 52 Re
R. Garzulli 43
44. 44
Considerazioni finali
Si tratta soltanto di diversi modi di rappresentare
come si è arrivati alla determinazione di un risultato
economico della gestione che, ovviamente, è
sempre lo stesso, qualunque sia il metodo scelto per
rappresentarlo.
R. Garzulli
45. 45
La forma scalare
E’ la forma preferita dagli studiosi poiché fornisce
risultati intermedi utili ai fini dell’analisi della
redditività della gestione aziendale.
R. Garzulli
46. 46
Il patrimonio dell’azienda
Da tutta questa serie di considerazioni, si comprende
che dalla determinazione del reddito dell’esercizio
amministrativo dipende la composizione del
correlato patrimonio di “funzionamento”.
R. Garzulli
47. 47
Il patrimonio
Il patrimonio di un’impresa è composto
dall’insieme dei beni a disposizione del
soggetto aziendale in un dato momento.
Tale ultima precisazione è determinante per
la definizione del concetto di patrimonio.
Infatti, anche un solo fatto di gestione
comporta una modifica della
composizione del patrimonio aziendale.
R. Garzulli
48. 48
Il patrimonio di funzionamento
Se il momento al quale è riferita la determinazione del
patrimonio di un’azienda è la fine di un esercizio
(cioè, il 31 dicembre di un certo periodo
amministrativo), allora si chiama “patrimonio di
funzionamento”.
R. Garzulli
49. 49
Considerazioni su reddito e
patrimonio
Il patrimonio individua un preciso momento della vita
dell’azienda: è una fotografia di un istante.
Il prospetto che lo rappresenta è, quindi, un prospetto
“statico”.
Lo stesso concetto di patrimonio è un concetto
“statico”.
R. Garzulli
50. 50
Considerazioni su reddito e
patrimonio
Al contrario, il reddito scaturisce dalle operazioni di
gestione avvenute in un arco di tempo: il periodo
amministrativo.
Il prospetto che lo rappresenterà è, quindi, un
prospetto “dinamico”.
Ed anche il concetto di reddito è un concetto
“dinamico”.
R. Garzulli