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I QUADRATI
  MAGICI
Indice
1. Cosa sono i quadrati magici
2. Caratteristiche basilari
3. Tipi di quadrati magici
4. Costruzione dei quadrati magici
5. Quadrati magici nell’antichità
6. I quadrati greco-latini di Eulero
7. Applicazioni dei quadrati greco-latini
8. Curiosità: sudoku
1. Cosa sono i quadrati
          magici
                         
Un quadrato magico è uno schieramento di numeri
interi distinti in una tabella quadrata tale che la
  somma dei numeri presenti in ogni riga, in ogni
 colonna e in entrambe le diagonali dia sempre lo
     stesso numero; tale intero è denominato
la costante di magia o costante magica o somma
  magica del quadrato. Il risultato del quadrato
     magico è chiamato chiave del quadrato.
2. Caratteristiche
           basilari
 I quadrati magici costruiti con i numeri hanno le
                seguenti caratteristiche:
 1. Sono formati da un minimo di tre caselle per
      lato (non esistono quadrati magici con due
    caselle per lato e quelli costituiti da una sola
     casella non sono, ovviamente, interessanti);
2. I numeri che vengono utilizzati per riempire le
       caselle devono essere in una sequenza (si
  utilizzano ad esempio i numeri da 1 a 9, da 1 a
   16, oppure anche da 0 a 15, e così via) e non
                possono essere ripetuti;
3. I numeri della sequenza devono essere
 disposti nelle caselle in modo che la somma di
ciascuna riga, la somma di ciascuna colonna e la
 somma di ciascuna diagonale diano come totale
           un valore sempre identico.
 4. I numeri utilizzati per formare un quadrato
     magico sono quelli naturali 1,2,3,4,5…

Il numero di righe e di colonne si chiama ordine
del quadrato (per esempio un quadrato formato
da 3 righe e 3 colonne è un quadrato magico di
   ordine 3 oppure un quadrato formato da 4
   righe e 4 colonne è un quadrato magico di
              ordine 4 e così via…
In matematica, una tabella quadrata è
             detta matrice quadrata.
Un quadrato magico di ordine n contenente tutti gli
 interi da 1 a n2 è detto perfetto o normale. La
  costante magica di questi quadrati è data dalla
                     formula:
               M(n) = ½ n (n²+1)
  dove n  sta per il numero delle caselle per lato.
3 Tipi di quadrati
                             
Esistono molti tipi di quadrati magici: i più noti sono
     quelli realizzati con i numeri, ma se ne possono
     inventare anche con le lettere dell'alfabeto un
      esempio è il quadrato pompeiano (o “latercolo
                          latino”).

                            
Magici e semimagici
   Un quadrato è detto semi-magico se sono uguali
     soltanto i totali delle righe e delle colonne.I
 quadrati magici 3 x 3 e 4 x 4 non sono ovviamente
i soli possibili: anzi, modificandoli appropriatamente
  ed aggiungendo loro dei bordi si possono ottenere
    quadrati 5 x 5 e 6 x 6, da cui si possono poi
   ottenere quadrati 7 x 7 e 8 x 8, e cosi via. In
   altre parole, quadrati magici n x n esistono per
                  ogni n maggiore di 2.
Panmagici
Oltre alle diagonali principali,  che    nel    caso
dell'esempio sono le terne (2, 5, 8) e (6, 5, 4), si
possono considerare anche le diagonali spezzate,
vale a dire (7, 1, 4); (6, 9, 3); (2, 1, 3) e (7, 9,
8). Così, un quadrato magico si dice panmagico o
pandiagonale se anche la somma di ogni diagonale
spezzata è uguale alla costante del quadrato
magico.
  Il quadrato magico di ordine 3 mostrato nella
diapositiva prima non è panmagico, mentre quello a
fianco di ordine 4, è panmagico di costante 34.
Bimagico e trimagico
      Un quadrato magico si dice bimagico, o
doppiamente magico, se rimane magico anche dopo
   aver sostituito i suoi elementi con i rispettivi
quadrati; analogamente si dice trimagico se rimane
  magico dopo averne sostituito gli elementi con i
                   rispettivi cubi.
Tipo latino
Il quadrato latino,  un     "parente"    lontano  del
quadrato magico, è un quadrato che ha per
elementi gli interi 1, 2, ..., n (o qualunque altro
gruppo di n numeri distinti), ciascuno dei quali
ripetuto n volte, disposti in modo che gli interi di
ogni fila e di ogni colonna siano tutti distinti.
Se si sovrappone il secondo sul primo, mantenendo
lo stesso ordine di ciascuno, si ottiene il quadrato
di coppie in cui nessuna coppia si ripete.
Un quadrato di coppie senza ripetizioni si chiama
quadrato di Eulero, dal nome del matematico
svizzero Leonhard Euler, o quadrato greco-latino.
4. Lo Shu e Latercolo
   pompeiano, gli antichi
      quadrati magici

Il fascino dei quadrati numerici ha origini antiche.
  Il primo quadrato magico della storia è cinese e
    risale a più di tremila anni fa, ai tempi della
dinastia Shang. Era un quadrato numerico inciso sul
  dorso di una tartaruga che  un pescatore aveva
  trovato nelle acque del fiume Giallo e che aveva
             voluto offrire all’imperatore.
Gli scienziati di corte analizzarono le sue
caratteristiche     e   scoprirono    una    struttura
straordinaria: un quadrato di numeri con somma
costante 15 su ogni riga, colonna o diagonale. Lo
Shu, come venne battezzato questo quadrato
numerico, arrivato dal grande fiume, diventò uno
dei simboli sacri dell’Antica Cina, rappresentazione,
per i cinesi, dei più arcani misteri della Matematica
e dell’Universo.



Un altro misterioso quadrato magico, ritrovato a
Pompei e riportato in figura, è noto come
il Latercolo pompeiano. 
 Risale  al primo secolo d. C. e venne costruito
sostituendo ai numeri delle lettere collocate in
modo da formare la frase “SATOR AREPO
TENET  OPERA ROTAS” è una frase che si può
leggere in diverse direzioni, su righe o colonne, da
sinistra    a   destra    o    viceversa.   Significa
letteralmente “Il seminatore, col suo aratro, tiene
con cura le ruote”, una frase che potrebbe essere
interpretata come "Dio, dal suo trono, regola con
saggezza le sfere (dell'Universo)".
Uno tra i più noti quadrati magici è sicuramente
     quello che compare nell’incisione di Dürer,
   Melancolia: la data dell'opera è il 1514, ed è
riportata nelle due caselle centrali dell'ultima riga.
 Questo quadrato veniva spesso inciso su un piatto
  d'argento, e regolarmente usato come talismano
                  contro la peste.
16   3    2    13
5    10   11   8
9    6    7    12
4    15   14   1
Si può trovare un altro esempio di quadrato magico
     anche nella cattedrale “La Sagrada Famiglia”
        dell’architetto Antoni Gaudì a Barcellona
  precisamente sulla Facciata della Passione (opera
   dello scultore Joseph Maria Subirachs) dietro la
      statua di Giuda che bacia Gesù, oltre ad un
serpente che rappresenta il diavolo, c'era infatti la
    seguente tabella di 16 numeri. E' interessante
notare che la somma dei numeri di ciascuna riga, di
  ciascuna colonna e di ciascuna diagonale è sempre
    la stessa, cioè  33 che si riferisce all’età che
aveva Cristo quando morì: ci sono infatti 88 modi in
 cui quattro numeri della tabella danno come somma
                           33.
5. I quadrati greco –
        latini di Eulero
 Molti matematici si sono occupati di quadrati magici,
come Leonhard Euler, uno dei più grandi matematici
della storia, che pubblicò un ampio studio
sull’argomento, in cui presentava una “nuova specie”
di quadrati magici, battezzata quadrati latini e
quadrati greco – latini. Ora, dopo più di due secoli,
questi ultimi ritornano d’attualità, rilanciati in
Giappone con il nome di “Sudoku”, un gioco che
raccomandiamo come ottimo allenamento matematico,
non di calcolo, ma di ragionamento e intuizione,
quelle che sono le vere qualità del matematico.
Prima di presentare il nuovo gioco, rendiamo però
merito al grande Eulero, presentando le sue tabelle
     quadrate, costruite secondo precise regole di
  composizione, utilizzando  le lettere dell’alfabeto
 latino o greco e, nelle forme un po’ più complicate,
  quelle latine e quelle greche insieme. Per capirci,
  riportiamo in figura, due quadrati 4 x 4, quindi di
  sedici caselle, nelle quali sono sistemate le prime
quattro lettere dell’alfabeto latino, in modo che non
 ci siano ripetizioni su righe e colonne e a fianco la
  stessa operazione fatta però con le prime quattro
   lettere dell’alfabeto greco. Un po’ più complessi,
dicevamo, sono i quadrati greco – latini per i quali si
    impone la regola precedente, sia per le lettere
             latine sia per quelle greche. 
 
6. Applicazioni                  dei
   quadrati greco –                   latini

 Naturalmente, le lettere possono rappresentare
 qualsiasi cosa. Ad esempio, provi il lettore, dopo
aver estratto da un mazzo di carte  i quattro re,
le quattro regine, i quattro fanti e i quattro assi,
a sistemarli in  un quadrato 4 x 4, in modo che su
ogni riga e su ogni colonna si trovino i quattro tipi
   di carte e i quattro semi, senza ripetizioni.
Come secondo esempio, proponiamo al lettore di
  costruire una scacchiera 5 x 5, con le caselle di
   cinque colori diversi, tale che ogni riga e ogni
    colonna contenga tutti e cinque i colori senza
  ripetizioni e ogni casella abbia un colore diverso
 dalle caselle che la circondano. I quadrati latini e
     greco – latini hanno diverse applicazioni. Ad
   esempio, possono tornare utili in statistica per
    organizzare test e indagini dandone inoltre la
  migliore rappresentazione grafica, come scrivono
     Tony Phillips e Stony Brook in una accurata
    presentazione di questi quadrati sul sito della
AMS, American Mathematics Society. Supponiamo,
ad esempio, di voler testare l’efficacia di 5 diversi
  fertilizzanti  per  una coltivazione di cereali. 
Possiamo spargere il fertilizzante su un campo,
   procedere poi al raccolto, e misurare infine la
   produzione per unità di area. In questo modo
saremmo obbligati ad eseguire i cinque esperimenti
   su cinque campi diversi, le cui caratteristiche
potrebbero anche essere diverse. Dividiamo invece
 un unico appezzamento in 5 x 5 parti più piccole,
   alle quali applichiamo i fertilizzanti secondo lo
  schema del quadrato latino, e ne ricaveremo un
test più preciso. Questa idea semplice, ma geniale,
è di un grande esperto di statistica, W. S. Gosset
che era impiegato alla birreria Guiness di Dublino. 
La birreria era ovviamente una gran consumatrice
di orzo e Gosset sfruttò le sue conoscenze per
suggerire il modo di incrementarne la produzione,
realizzando schemi, quale quello che abbiamo
appena visto, che avevano proprio le caratteristiche
dei quadrati latini. E’ stato calcolato il numero dei
quadrati    latini n   x n nei   quali    si  possono
inserire n lettere, forme o colori, diversi, oppure
semplicemente i numeri da 1 a n, senza ripetizioni
su righe e colonne. Si hanno, ad esempio, due soli
quadrati di ordine due, dodici di ordine tre e 576
di ordine quattro e così via, salendo rapidamente
secondo la tabella riportata nell’articolo di Ivars
Peterson in Science News Online,18/06/05.
7. Costruzione dei
         quadrati magici

Ci sono molti modi di costruire un quadrato magico,
ma quello standard consiste nel seguire determinate
 formule che generano i modelli regolari. Il tipo più
    comune di quadrato magico è quello che usa i
numeri da 1 a n2, con il quadrato 3 × 3 che è forse
                   il più famoso.
La costante di magia di questo quadrato è 15.
 La costante di magia di un simile quadrato può
     essere computata con questa formula:
               M(n) = ½ n (n²+1)
 I quadrati magici del tipo 1 a n2 possono essere
costruiti per tutti i valori possibili di n tranne 2.
 Non tutti i quadrati magici del tipo 1 a n2 sono
    costruiti nello stesso senso. Cadono in tre
           subclassificazioni differenti:
                    1. n dispari;
     2. n divisibile x 2 ma non x 4, o numero
                semplicemente pari;
 3. n divisibile x 4, o numero doppiamente pari.
Il metodo per costruire un quadrato magico
     con n dispari è abbastanza semplice e viene
 spiegato qui di seguito. Si inizia mettendo 1 nella
         colonna centrale della fila superiore.
 Si compila la colonna seguente del numero uno (a
 destra) e ad una fila superiore. Se siete già alla
  fila superiore, si compila una colonna alla destra
   nella fila inferiore, e, se siete nella colonna di
estrema destra, si compila il numero seguente nella
      colonna di estrema sinistra, una fila in su.
   Se il quadrato già è occupato da un numero più
      piccolo, si posiziona il numero seguente nel
quadrato immediatamente sotto all'ultimo immesso,
 si procede in tal maniera fino a comporre tutto il
                        quadrato.
Infine, si verifichi che ogni fila, colonna e
 diagonale diano come somma algebrica lo stesso
            numero, in questo caso, 65.
 Naturalmente i quadrati magici possono essere
    costruiti usando un sottoinsieme dei numeri
 compresi tra 1 a n2. Per esempio, un quadrato
   magico può essere costruito usando soltanto
  i numeri primi (in alcuni casi potrebbe essere
 necessario accettare 1 come numero primo per
            avere un quadrato magico).
I quadrati magici possono anche essere costruiti
dai reciproci di alcuni numeri primi. Per esempio,
 1/7 è circa 0.142857 e possiamo quasi fare un
    quadrato magico composto da quelle cifre.
8. Curiosità: Sudoku

     Il sudoku (giapponese: 数独 , sūdoku, nome
  completo 数字は独身に限る Sūji wa dokushin ni
  kagiru, che in italiano vuol dire "sono consentiti
 solo numeri solitari") è un gioco di logica nel quale
al giocatore o solutore viene proposta una griglia di
 9 × 9 celle, ciascuna delle quali può contenere un
numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è
 suddivisa in 9 righe orizzontali, 9 colonne verticali
       e da bordi in neretto in 9 "sottogriglie"
      chiamate regioni di 3 × 3 celle contigue.
 Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35
celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello
 di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9,
   in modo tale che in ogni riga, colonna e regione
 siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto,
senza ripetizioni. In tal senso lo schema, una volta
 riempito correttamente, appare come un quadrato
                         latino.
       La versione moderna del gioco fu ideata
     dall'architetto statunitense Howard Garns e
 pubblicata da Dell Magazines nel 1979 con il titolo
      "Numbers in Place". In seguito fu diffuso
in Giappone dalla casa editrice Nikoli nel 1984, per
poi diventare noto a livello internazionale soltanto a
                   partire dal 2005.
Fonti
         http://it.wikipedia.org/wiki/Quadrato_magico
http://www.lannaronca.it/Programmazione/quadrati%20magici.htm




                     Realizzato da:
                 Alessandro Leogrande
                    Domenico Rizzi
                    Antonio Orfino
                  Francesco Giannico
                      Vito Donvito
                  Giuseppe Indellicati
                     Nicola Fiorito
                     Sante Girardi

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I quadrati magici

  • 1. I QUADRATI MAGICI
  • 2. Indice 1. Cosa sono i quadrati magici 2. Caratteristiche basilari 3. Tipi di quadrati magici 4. Costruzione dei quadrati magici 5. Quadrati magici nell’antichità 6. I quadrati greco-latini di Eulero 7. Applicazioni dei quadrati greco-latini 8. Curiosità: sudoku
  • 3. 1. Cosa sono i quadrati magici   Un quadrato magico è uno schieramento di numeri interi distinti in una tabella quadrata tale che la somma dei numeri presenti in ogni riga, in ogni colonna e in entrambe le diagonali dia sempre lo stesso numero; tale intero è denominato la costante di magia o costante magica o somma magica del quadrato. Il risultato del quadrato magico è chiamato chiave del quadrato.
  • 4. 2. Caratteristiche basilari I quadrati magici costruiti con i numeri hanno le seguenti caratteristiche: 1. Sono formati da un minimo di tre caselle per lato (non esistono quadrati magici con due caselle per lato e quelli costituiti da una sola casella non sono, ovviamente, interessanti); 2. I numeri che vengono utilizzati per riempire le caselle devono essere in una sequenza (si utilizzano ad esempio i numeri da 1 a 9, da 1 a 16, oppure anche da 0 a 15, e così via) e non possono essere ripetuti;
  • 5. 3. I numeri della sequenza devono essere disposti nelle caselle in modo che la somma di ciascuna riga, la somma di ciascuna colonna e la somma di ciascuna diagonale diano come totale un valore sempre identico. 4. I numeri utilizzati per formare un quadrato magico sono quelli naturali 1,2,3,4,5… Il numero di righe e di colonne si chiama ordine del quadrato (per esempio un quadrato formato da 3 righe e 3 colonne è un quadrato magico di ordine 3 oppure un quadrato formato da 4 righe e 4 colonne è un quadrato magico di ordine 4 e così via…
  • 6. In matematica, una tabella quadrata è detta matrice quadrata. Un quadrato magico di ordine n contenente tutti gli interi da 1 a n2 è detto perfetto o normale. La costante magica di questi quadrati è data dalla formula: M(n) = ½ n (n²+1)  dove n  sta per il numero delle caselle per lato.
  • 7. 3 Tipi di quadrati   Esistono molti tipi di quadrati magici: i più noti sono quelli realizzati con i numeri, ma se ne possono inventare anche con le lettere dell'alfabeto un esempio è il quadrato pompeiano (o “latercolo latino”).   
  • 8. Magici e semimagici Un quadrato è detto semi-magico se sono uguali soltanto i totali delle righe e delle colonne.I quadrati magici 3 x 3 e 4 x 4 non sono ovviamente i soli possibili: anzi, modificandoli appropriatamente ed aggiungendo loro dei bordi si possono ottenere quadrati 5 x 5 e 6 x 6, da cui si possono poi ottenere quadrati 7 x 7 e 8 x 8, e cosi via. In altre parole, quadrati magici n x n esistono per ogni n maggiore di 2.
  • 9. Panmagici Oltre alle diagonali principali, che nel caso dell'esempio sono le terne (2, 5, 8) e (6, 5, 4), si possono considerare anche le diagonali spezzate, vale a dire (7, 1, 4); (6, 9, 3); (2, 1, 3) e (7, 9, 8). Così, un quadrato magico si dice panmagico o pandiagonale se anche la somma di ogni diagonale spezzata è uguale alla costante del quadrato magico. Il quadrato magico di ordine 3 mostrato nella diapositiva prima non è panmagico, mentre quello a fianco di ordine 4, è panmagico di costante 34.
  • 10. Bimagico e trimagico Un quadrato magico si dice bimagico, o doppiamente magico, se rimane magico anche dopo aver sostituito i suoi elementi con i rispettivi quadrati; analogamente si dice trimagico se rimane magico dopo averne sostituito gli elementi con i rispettivi cubi.
  • 11. Tipo latino Il quadrato latino,  un "parente" lontano del quadrato magico, è un quadrato che ha per elementi gli interi 1, 2, ..., n (o qualunque altro gruppo di n numeri distinti), ciascuno dei quali ripetuto n volte, disposti in modo che gli interi di ogni fila e di ogni colonna siano tutti distinti. Se si sovrappone il secondo sul primo, mantenendo lo stesso ordine di ciascuno, si ottiene il quadrato di coppie in cui nessuna coppia si ripete. Un quadrato di coppie senza ripetizioni si chiama quadrato di Eulero, dal nome del matematico svizzero Leonhard Euler, o quadrato greco-latino.
  • 12. 4. Lo Shu e Latercolo pompeiano, gli antichi quadrati magici Il fascino dei quadrati numerici ha origini antiche. Il primo quadrato magico della storia è cinese e risale a più di tremila anni fa, ai tempi della dinastia Shang. Era un quadrato numerico inciso sul dorso di una tartaruga che  un pescatore aveva trovato nelle acque del fiume Giallo e che aveva voluto offrire all’imperatore.
  • 13. Gli scienziati di corte analizzarono le sue caratteristiche e scoprirono una struttura straordinaria: un quadrato di numeri con somma costante 15 su ogni riga, colonna o diagonale. Lo Shu, come venne battezzato questo quadrato numerico, arrivato dal grande fiume, diventò uno dei simboli sacri dell’Antica Cina, rappresentazione, per i cinesi, dei più arcani misteri della Matematica e dell’Universo. Un altro misterioso quadrato magico, ritrovato a Pompei e riportato in figura, è noto come il Latercolo pompeiano. 
  • 14.  Risale al primo secolo d. C. e venne costruito sostituendo ai numeri delle lettere collocate in modo da formare la frase “SATOR AREPO TENET  OPERA ROTAS” è una frase che si può leggere in diverse direzioni, su righe o colonne, da sinistra a destra o viceversa. Significa letteralmente “Il seminatore, col suo aratro, tiene con cura le ruote”, una frase che potrebbe essere interpretata come "Dio, dal suo trono, regola con saggezza le sfere (dell'Universo)".
  • 15.
  • 16. Uno tra i più noti quadrati magici è sicuramente quello che compare nell’incisione di Dürer, Melancolia: la data dell'opera è il 1514, ed è riportata nelle due caselle centrali dell'ultima riga. Questo quadrato veniva spesso inciso su un piatto d'argento, e regolarmente usato come talismano contro la peste.
  • 17. 16 3 2 13 5 10 11 8 9 6 7 12 4 15 14 1
  • 18. Si può trovare un altro esempio di quadrato magico anche nella cattedrale “La Sagrada Famiglia” dell’architetto Antoni Gaudì a Barcellona precisamente sulla Facciata della Passione (opera dello scultore Joseph Maria Subirachs) dietro la statua di Giuda che bacia Gesù, oltre ad un serpente che rappresenta il diavolo, c'era infatti la seguente tabella di 16 numeri. E' interessante notare che la somma dei numeri di ciascuna riga, di ciascuna colonna e di ciascuna diagonale è sempre la stessa, cioè  33 che si riferisce all’età che aveva Cristo quando morì: ci sono infatti 88 modi in cui quattro numeri della tabella danno come somma 33.
  • 19. 5. I quadrati greco – latini di Eulero  Molti matematici si sono occupati di quadrati magici, come Leonhard Euler, uno dei più grandi matematici della storia, che pubblicò un ampio studio sull’argomento, in cui presentava una “nuova specie” di quadrati magici, battezzata quadrati latini e quadrati greco – latini. Ora, dopo più di due secoli, questi ultimi ritornano d’attualità, rilanciati in Giappone con il nome di “Sudoku”, un gioco che raccomandiamo come ottimo allenamento matematico, non di calcolo, ma di ragionamento e intuizione, quelle che sono le vere qualità del matematico.
  • 20. Prima di presentare il nuovo gioco, rendiamo però merito al grande Eulero, presentando le sue tabelle quadrate, costruite secondo precise regole di composizione, utilizzando  le lettere dell’alfabeto latino o greco e, nelle forme un po’ più complicate, quelle latine e quelle greche insieme. Per capirci, riportiamo in figura, due quadrati 4 x 4, quindi di sedici caselle, nelle quali sono sistemate le prime quattro lettere dell’alfabeto latino, in modo che non ci siano ripetizioni su righe e colonne e a fianco la stessa operazione fatta però con le prime quattro lettere dell’alfabeto greco. Un po’ più complessi, dicevamo, sono i quadrati greco – latini per i quali si impone la regola precedente, sia per le lettere latine sia per quelle greche.   
  • 21. 6. Applicazioni dei quadrati greco – latini Naturalmente, le lettere possono rappresentare qualsiasi cosa. Ad esempio, provi il lettore, dopo aver estratto da un mazzo di carte  i quattro re, le quattro regine, i quattro fanti e i quattro assi, a sistemarli in  un quadrato 4 x 4, in modo che su ogni riga e su ogni colonna si trovino i quattro tipi di carte e i quattro semi, senza ripetizioni.
  • 22. Come secondo esempio, proponiamo al lettore di costruire una scacchiera 5 x 5, con le caselle di cinque colori diversi, tale che ogni riga e ogni colonna contenga tutti e cinque i colori senza ripetizioni e ogni casella abbia un colore diverso dalle caselle che la circondano. I quadrati latini e greco – latini hanno diverse applicazioni. Ad esempio, possono tornare utili in statistica per organizzare test e indagini dandone inoltre la migliore rappresentazione grafica, come scrivono Tony Phillips e Stony Brook in una accurata presentazione di questi quadrati sul sito della AMS, American Mathematics Society. Supponiamo, ad esempio, di voler testare l’efficacia di 5 diversi fertilizzanti  per  una coltivazione di cereali. 
  • 23. Possiamo spargere il fertilizzante su un campo, procedere poi al raccolto, e misurare infine la produzione per unità di area. In questo modo saremmo obbligati ad eseguire i cinque esperimenti su cinque campi diversi, le cui caratteristiche potrebbero anche essere diverse. Dividiamo invece un unico appezzamento in 5 x 5 parti più piccole, alle quali applichiamo i fertilizzanti secondo lo schema del quadrato latino, e ne ricaveremo un test più preciso. Questa idea semplice, ma geniale, è di un grande esperto di statistica, W. S. Gosset che era impiegato alla birreria Guiness di Dublino. 
  • 24. La birreria era ovviamente una gran consumatrice di orzo e Gosset sfruttò le sue conoscenze per suggerire il modo di incrementarne la produzione, realizzando schemi, quale quello che abbiamo appena visto, che avevano proprio le caratteristiche dei quadrati latini. E’ stato calcolato il numero dei quadrati latini n x n nei quali si possono inserire n lettere, forme o colori, diversi, oppure semplicemente i numeri da 1 a n, senza ripetizioni su righe e colonne. Si hanno, ad esempio, due soli quadrati di ordine due, dodici di ordine tre e 576 di ordine quattro e così via, salendo rapidamente secondo la tabella riportata nell’articolo di Ivars Peterson in Science News Online,18/06/05.
  • 25. 7. Costruzione dei quadrati magici Ci sono molti modi di costruire un quadrato magico, ma quello standard consiste nel seguire determinate formule che generano i modelli regolari. Il tipo più comune di quadrato magico è quello che usa i numeri da 1 a n2, con il quadrato 3 × 3 che è forse il più famoso.
  • 26. La costante di magia di questo quadrato è 15. La costante di magia di un simile quadrato può essere computata con questa formula: M(n) = ½ n (n²+1) I quadrati magici del tipo 1 a n2 possono essere costruiti per tutti i valori possibili di n tranne 2. Non tutti i quadrati magici del tipo 1 a n2 sono costruiti nello stesso senso. Cadono in tre subclassificazioni differenti: 1. n dispari; 2. n divisibile x 2 ma non x 4, o numero semplicemente pari; 3. n divisibile x 4, o numero doppiamente pari.
  • 27. Il metodo per costruire un quadrato magico con n dispari è abbastanza semplice e viene spiegato qui di seguito. Si inizia mettendo 1 nella colonna centrale della fila superiore. Si compila la colonna seguente del numero uno (a destra) e ad una fila superiore. Se siete già alla fila superiore, si compila una colonna alla destra nella fila inferiore, e, se siete nella colonna di estrema destra, si compila il numero seguente nella colonna di estrema sinistra, una fila in su. Se il quadrato già è occupato da un numero più piccolo, si posiziona il numero seguente nel quadrato immediatamente sotto all'ultimo immesso, si procede in tal maniera fino a comporre tutto il quadrato.
  • 28. Infine, si verifichi che ogni fila, colonna e diagonale diano come somma algebrica lo stesso numero, in questo caso, 65. Naturalmente i quadrati magici possono essere costruiti usando un sottoinsieme dei numeri compresi tra 1 a n2. Per esempio, un quadrato magico può essere costruito usando soltanto i numeri primi (in alcuni casi potrebbe essere necessario accettare 1 come numero primo per avere un quadrato magico). I quadrati magici possono anche essere costruiti dai reciproci di alcuni numeri primi. Per esempio, 1/7 è circa 0.142857 e possiamo quasi fare un quadrato magico composto da quelle cifre.
  • 29. 8. Curiosità: Sudoku Il sudoku (giapponese: 数独 , sūdoku, nome completo 数字は独身に限る Sūji wa dokushin ni kagiru, che in italiano vuol dire "sono consentiti solo numeri solitari") è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9 × 9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, 9 colonne verticali e da bordi in neretto in 9 "sottogriglie" chiamate regioni di 3 × 3 celle contigue.
  • 30.  Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. In tal senso lo schema, una volta riempito correttamente, appare come un quadrato latino. La versione moderna del gioco fu ideata dall'architetto statunitense Howard Garns e pubblicata da Dell Magazines nel 1979 con il titolo "Numbers in Place". In seguito fu diffuso in Giappone dalla casa editrice Nikoli nel 1984, per poi diventare noto a livello internazionale soltanto a partire dal 2005.
  • 31. Fonti http://it.wikipedia.org/wiki/Quadrato_magico http://www.lannaronca.it/Programmazione/quadrati%20magici.htm Realizzato da:  Alessandro Leogrande  Domenico Rizzi  Antonio Orfino  Francesco Giannico  Vito Donvito  Giuseppe Indellicati  Nicola Fiorito  Sante Girardi