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FOCUS	
  BIFOSFONATI	
  SICOI	
                                29-­‐1-­‐13	
  


       Focus sulla gestione preoperatoria del paziente in terapia con
                                bifosfonati
Fumagalli L1, Di Marco A2, Parenti A1, Volpi R3.

1 Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche, I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico
Galeazzi, Clinica Odontoiatrica (Direttore: Prof. R.L. Weinstein), Reparto di Implantologia e Riabilitazione Orale (Dr. T. Testori)
2 Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche, I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico
Galeazzi, Clinica Odontoiatrica (Direttore: Prof. R.L. Weinstein), Unità di Chirurgia Orale (Prof. J. Motta)
3 Past President SISBO (Società Italiana Studio Bifosfonati in Odontoiatria)




I bifosfonati sono farmaci che hanno avuto una notevole diffusione specialmente negli
ultimi anni (1) e vengono comunemente utilizzati per il trattamento dell’osteoporosi, delle
neoplasie ossee primarie o secondarie a metastasi e del morbo di Paget.
 Il loro impiego è consigliato per l’azione inibitoria sulle cellule neoplastiche, per la
riduzione nell’incidenza di fratture in pazienti con osteoporosi (2) determinata da un
effetto inibitorio sull’attività osteoclastica (3).

È stato visto come queste molecole abbiano, a differenza di altri farmaci, un effetto
farmacologico molto più prolungato dopo la loro interruzione della somministrazione e
determinato dal forte legame con l’idrossiapatite. Anche dopo l’interruzione della
somministrazione, si verifica a distanza di tempo, un rilascio di molecole
farmacologicamente attive. [1]

Questa caratteristica risulta utile per il paziente poiché il rilascio prolungato protegge nel
tempo il paziente da fratture ossee anche dopo l’interruzione della terapia ma ne prolunga
anche gli effetti collaterali ed eventi avversi.

Una tra le più importanti complicanze dell’ assunzione di bifosfonati è la recente di
comparsa di episodi di osteonecrosi a livello del cavo orale successivi a interventi di
chirurgia orale oncologica, estrattiva o implantare. (4-7)

Questo evento si verifica come una incompleta guarigione del sito trattato con esposizione
del piano osseo e successiva necrosi.

Tuttavia è possibile notare come non tutti i bifosfonati siano uguali in termini di potenza di
azione ed è stata stilata una Tabella che li classifica in base a questo fattore . Tab 1



Molecola                                            Somministrazione                          Potenza
Etidronato                                          Per os                                    1


Clodronato                                          Per os, EV                                10
Tiludronato                                         Per os                                    10
Pamidronato                                         EV                                        100
Neridronato                                                                                   100
Alendronato                                         Per os                                    100-1000


	
                                                                                                                                     1	
  
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Climadronato                                                          100-1000
Olpadronato                                                           100-1000
Ibandronato                            Per os, EV                     1000-10000
Risedronato                            Per os                         1000-10000
Zoledronato                            EV                             >10000




Tra i bifosfonati si annovera una sottoclasse detta amino-bifosfonati per la presenza di un
gruppo amminico lungo la catena molecolare. Questa sottoclasse si caratterizza per una
potenza inibitoria superiore.

La via di somministrazione rappresenta un importante fattore da prendere in
considerazione nella richiesta anamnestica. Farmaci somministrati per endovena hanno
una documentata storia di episodi di osteonecrosi rispetto a farmaci somministrati per os
(8). Pazienti in terapia con bifosfonati orali sono meno soggetti a questo tipo di
complicanza. Tuttavia considerando la quantità di prescrizioni appare evidente che,
nonostante il basso tasso di incidenza di complicanze in pazienti con terapia orale di
bifosfonati, l’incidenza assoluta potrebbe essere più elevata.

Dai dati della letteratura, appare evidente come la regione più soggetta a questo tipo di
complicanze sia la mandibola rispetto alla maxilla.(5, 8, 9)

Altri fattori di rischio per l’insorgenza dell’osteonecrosi da bifosfonati sembrano essere l’età
avanzata , il diabete, l’obesità, il fumo e fattori genetici (10-13) (14) (15) (16) (17)



Il rischio di sviluppare questa complicanza risulta quindi essere correlato a una serie di
fattori (18) (Tab 2) :

       •   Patologia correlata all’assunzione di bifosfonati
       •   Principio attivo
       •   Dosaggio e via di somministrazione
       •   Durata del trattamento (19, 20)
       •   Distretto del cavo orale trattato



Tab 2. Fattori di rischio in grado di sviluppare l’osteonecrosi da bifosfonati.

              Basso rischio                                           Alto rischio
Patologia primaria benigna (osteoporosi)               Patologia primaria maligna (neoplasia)
Molecola a bassa potenza                               Molecola ad alta potenza (aminobifosfonati)
Somministrazione per os                                Somministrazione EV
Trattamento breve durata                               Trattamento lunga durata (> 2-3 anni) (19)
Maxilla                                                Mandibola




	
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In implantologia una recente analisi sulla sopravvivenza implantare nei pazienti in terapia
con bifosfonati ha messo in luce come non esista una controindicazione all’inserimento di
impianti in questa categoria di pazienti (assunzione per os) (21). Risulta invece
controindicato nei pazienti in terapia con farmaci somministrati per via endovenosa.

L’operatore deve considerare che l’effetto di questo tipo di terapie non si esplica
solamente attraverso una riduzione del turnover osseo, ma anche a livello vascolare con
un’azione anti-angiogenetica (22, 23) e a livello epiteliale (24-26).

In relazione a queste considerazione in ambito implantologico potrebbe evidenziarsi il
suggerimento clinico di:

       •   Assicurare una chiusura per prima intenzione della ferita chirurgica per evitare
           esposizioni iatrogene del substrato osseo
       •   Ridurre il ricorso a grandi interventi di rigenerazione ossea privilegiando il
           posizionamento di impianti in osso nativo.

Nel campo della prevenzione della complicanza sono state condotte numerose ricerce per
poter ricercare fattori ematochimici che possano essere considerati predittivi per lo
sviluppo di osteonecrosi da bifosfonati. Il dosaggio serico del telopetpide c-terminale (CTX)
è stato visto essere messo in relazione alla probabilità di insorgenza della complicanza
(27) (20, 28). Tuttavia altre ricerche non hanno riscontato una variazione specifica del
peptide (29-31)

                                      DIAGNOSI DELLA BRONJ

Dal momento che nemmeno una definizione universalmente accettata di osteonecrosi dei
mascellari è stata individuata, nel 2009 l’AAOMS (American Association of Oral and
Maxillofacial Surgeons) in una consensus conference coniò la definizione più utilizzata e
dei criteri clinici per identificare e stadiare i pazienti sofferenti. Una standardizzazione dei
criteri diagnostici torna utile anche per facilitare i futuri studi clinici ed epidemiologici.

              Un paziente è sofferente di BRONJ se soddisfa tutti i tre seguenti criteri:

              1.   Corrente o pregresso trattamento con bisfosfonati;
              2.   Fenestrazione ossea necrotica che perduri più di otto settimane nella
                   regione maxillofaciale;
              3.   Nessuna storia di terapia radiante dei mascellari.

                                                 ARONJ

Il termine ARONJ (AntiResorptive agent induced OsteoNecrosis of the Jaw) è stato
coniato dal panel dell’ADA (American Dental Association) nel novembre 2011. Questo
termine nasce dall’esigenza di ampliare la definizione di osteonecrosi dei mascellari
includendo oltre che quelle indotte dai bisfosfonati anche quelle provocate da altri agenti
antiosteolitici sviluppatisi in seguito. In particolare nel 2010 venne approvato dall’FDA il
Denosumab (anticorpo umano monoclonale) come agente antiosteolitico per il trattamento,
prima, dell’osteoporosi post-menopausa, ed in seguito per quella paraneoplastica. Questo
farmaco pare essere correlato anch’esso ad insorgenza di osteonecrosi dei mascellari in

	
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 maniera similare ai bisfosfonati. Allo stesso modo altri farmaci (inibitori della catepsina K)
 parrebbero associati.
 L’ADA suggerisce che tutte le osteonecrosi indotte da farmaci inibitori il riassorbimento
 osseo vengano raggruppate sotto la definizione di ARONJ a meno che non sia necessario
 rivolgersi ad una particolare classe di molecole per cui si userà una specifica
 denominazione (per es. BRONJ) (32).




                     PROTOCOLLI CHIRURGICI E TERAPEUTICI

 Di seguito si riassumono i principali e più recenti protocolli terapeutici attualmente adottati
 selezionati tra le più autorevoli cliniche universitarie.




                                   Protocolli Terapeutici Adottati
                           Chirurgia                           Terapia
                 Drug                      Terapia
                           in unica                              Post           Clorexidina        Altre             Bronj/Pz
                Holyday                 Prechirurgica
                            seduta                            chirurgica

                                                                               Si 0,20% 3 gg      Seduta
                                                                                   preop.                         23 pz., 31 exo, 0
                                       Amoxicillina cps 1                                          igiene
Università di                                             Uguale per                                           BRONJ, 1 guarigione
                  No          No       gr (1cp/8ore da 3                                       professionale
 Milano (33)                                                17 gg                                            ritardata risolta a 2 mesi
                                       gg pre-intervento)                      Si 1% gel 3       (2-3 sett.
                                                                               volte/dìX15gg   prechirurgia)




                                        Se dolorabilità >5
                   Si,1                   Amoxicillina e
                                        acido Clavulanico       Uguale
                  mese
                                             cps 1 gr           per una
                  pre-                   (1cp/8oreX3gg         settimana
                 interv.                       poi                                                              60 pz.,185 exo, 4
 Università
                                         1cp/12oreX4gg)                                                        BRONJ a 3 mesi, 1
 di Verona                                                                          No             n.d.
                   +                                                                                            BRONJ a 6 mesi
    (34)
                1 mese
                  post-
                                       Metronidazolo cps
                 interv.                                        Uguale
                                           (500 mg
                                       1cp/8oreX3gg poi
                                                                per una
                                        1cp/12oreX4gg)         settimana




 	
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                                                                                              igiene
                                                                                          professionale
                                                                                             (1 sett.
                                                                                          prechirurgia)
                                                                                                            176 pz., 542 exo (91
                                      Amoxicillina +                                        PRGF +              con PRGF, 85
Università di                        Acido Clavulanico Uguale per                          Membrane           g.cont.), 5 BRONJ
                 No        Si                                                  n.d.                          (dal g.cont. ritrattati
 Torino (35)                             cps 1 gr        5 gg                              Fibriniche
                                      (1cp/8oreX1g)                                        Autogene           con PRGF guariti)


                                                                                              Evitare
                                                                                            Anestesie
                                                                                          Intraligament
                                                                                               ose e
                                                                                           Intrapapillari




                                       Amoxicillina e
                                     Acido Clavulanico
                                          cps 1 gr
                                                                                                        32 pz. (12 in tp con
              se Tp>3                (1cp/12oreX2sett)
                                                                                                        BP per o.s.), 15 atti
Università di anni, 6                                     Uguale per
                                                                             Si (0,20%    Valutazione chirurgici, 0 BRONJ, 9
  Milano-     mesi DH      Si                                una
                                                                           Preoperatoria)    sCTX     guarigioni ritardate a 30-
Bicocca (27) (se fattori               Metronidazolo      settimana
                                                                                                        45 gg, 6 a 45-90 gg.
             di rischio)                 cps (250
                                       mg/dìX2sett)

                                        Omoprazolo
                                       cps (20 mg/dì)




                                                                                      - Sciacqui con acqua calda
                                                                                      bicarbonato sodico= 1 mese
                                     Amoxicillina (2gr)                Clorexidina in - Vit E in gel da applicare sulla zona
                                     + Metronidazolo                       gel da     interessata = 1 mese
                                                        Uguale fino a
 Protocollo                          (1gr) /giorno da                 applicare sulla - Vit E 1000 UI /die, vit D 5000 UI/ die
                 NO        Si                            10gg dopo
 SISBO(36)                           4gg prima della                       zona       - Suture riassorbibili
                                                          chirurgia
                                     chirurgia                        interessata = 1 - Controlli ogni 15gg x 2 mesi con
                                                                           mese       lavaggi di soluzione fisiologica
                                                                                      - Interruzione di alcool e fumo




                GESTIONE PRATICA DEL PAZIENTE E TERAPIA
                      FARMACOLOGICA PREVENTIVA.


 Poichè a tutt’oggi non esiste una terapia del tutto predicibile e risolutiva, l’atteggiamento più
 corretto è quello volto a prevenire l’insorgenza di Bronj.



 	
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Pur in assenza di un’evidenza definitiva, può essere utile, qualora le condizioni sistemiche lo
consentano, una drug-holiday (DH) nei 3 mesi precedenti e in quelli successivi soprattutto
nei pazienti in terapia da più di 3 anni in associazione alla terapia steroidea. (37)
Allo stato delle conoscenze attuali è chiaro come la prevenzione di sovrainfezioni degli
alveoli post-estrattivi sia di primaria importanza.
Nell’ottica di una riduzione drastica della carica batterica del cavo orale, come ampiamente
discusso in letteratura è utile far precedere all’atto chirurgico una seduta di igiene orale
professionale full-mouth in cui si forniscano anche indicazioni preoperatorie al paziente in
tema di profilassi e di abbattimento della carica batterica. (5, 38)
Allo stesso modo la prescrizione di clorexidina sia come collutorio che come gel topico
post-operatorio ha un indiscutibile ruolo nell’abbattimento della carica batterica del cavo
orale, come testimoniato dalla letteratura medica sia odontoiatrica che generale (39, 40)
 Il ruolo di particolari microrganismi nella patogenesi della BRONJ è tuttora argomento di
discussione, in particolar modo hanno destato grande interesse gli actinomiceti
(Actnomyces spp.). Essi sono frequenti colonizzatori del cavo orale presenti in placca
dentale, tartaro solchi gengivali e tasche parodontali (41). Il potenziale patogenetico di
questi batteri è ben conosciuto ed essi sono frequentemente associati ad infezioni
ostemelitiche di capo e collo. Inoltre un significativo numero di specie di actinomiceti
(ricordiamo: batteri Gram+ aerobi/anaerobi facoltativi/anaerobi obbligati) è stato isolato da
diversi autori in numerosi casi di BRONJ (42-45) . Tuttavia se l’infezione actinomicetica sia
primaria o secondaria è ancora da chiarire del tutto a causa della sua prevalenza nel cavo
orale. Per questi motivi l’utilizzo di metronidazolo ed amoxicillina potrebbe essere una
associazione farmacologica valida così come per la prevenzione e cura, di altre infezioni
batteriche anaerobiche putative responsabili dell’osteonecrosi.
 L’atto chirurgico in sé deve rispettare le regole della minor traumaticità ed invasività
possibile, chiaramente con l’obbligo di debridment della zona post estrattiva ed il
managing delle strutture ossee (setti inter-radicolari e creste alveolari). Tutti quegli
accorgimenti per non inficiare la guarigione successiva della ferita chirurgica dovranno
essere adottati come ad esempio evitare anestesie intraligamentose o intrapapillari,
che porterebbero ad una ischemia locale come suggerito dalla scuola di Torino, delicato
curettage dell’alveolo post-estrattivo e dei tessuti duri, lavaggi post-estrattivi con soluzione
fisiologica o clorexidina (46). Le resezioni ossee possono essere condotte con l’utilizzo di
manipoli laser Er:YAG, ciò al fine di ottenere tagli precisi e minimamente invasivi
riducendo al minimo sia l’insulto termico ai tessuti adiacenti che biostimolando la zona
come testimoniato specialmente da ricerche della scuola di Parma sul trattamento delle
BRONJ conclamate. La lunghezza d’onda del laser Er:YAG ha grandi potenzialità sul
tessuto osseo offrendo una capacità di taglio ottima che non carbonizza, non coagula, non
danneggia i tessuti molli e fornisce una superficie ablata favorevole alla colonizzazione
cellulare successivamente durante la guarigione (47). In alternativa gli strumenti rotanti a
bassa velocità (ca. 40.000 rpm), meglio se multilama, sono valide alternative se in
possesso di buona capacità di taglio ed usati sotto abbondante irrigazione (con soluzione
fisiologica) come da normali protocolli per la chirurgia ossea.
 La chirurgia non deve necessariamente essere flapless, anzi la chiusura per prima
intenzione, qualora possibile, è da ricercarsi. A tale proposito molto interessante risulta
essere l’utilizzo di membrane piastriniche autologhe (realizzate secondo le metodiche
tradizionali già ben descritte in letteratura: prelievo fresco di 15 ml di sangue, aggiunta di
anticoagulante, centrifugazione, separazione del PRGF e formazione della membrana
piastrinica autologa grazie all’aggiunta di cloruro di calcio) sia in termini di miglioramento
del comfort postoperatorio che per la sutura e chiusura dell’alveolo. I fattori di crescita

	
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    contenuti nel PRGF risultano essere inibiti abitualmente dai bisfosfonati e sono una fonte
    addizionale che promuovono l’angiogenesi e la guarigione sia ossea che mucosa
     Nel periodo postoperatorio è anche indicata la biostimolazione laser -assistita (LLLT,
    Low Level Laser Therapy), con laser Nd:YAG per esempio a bassa intensità, seguendo il
    protocollo dell’università di Parma come per la chirurgia ossea: lughezza d’onda 1064 μm,
    1,25 W di potenza, 15 Hz di frequenza, fibre da 320 μm, non a contatto, per un minuto,
    ripetuta 5 volte 46; oppure Fototerapia laser-assistita (LPT, Laser PhotoTherapy) con laser
    a diodo (InGaAIP, Indio-Gallio-Fosfuri d’Alluminio), a 660 μm, 40 mW focalizzato a
    contatto con l’osso esposto ed i tessuti attorno (37); anche se vi sono molti diversi protocolli
    di biostimolazione documentati in letteratura.
     La guarigione poi va attentamente seguita con follow-up ben scadenzati e per lungo
    periodo, consigliabili ad una settimana, 15 giorni, 1 mese, 6 mesi ed un anno. In caso di
    esposizioni prolungate alle visite di controllo è consigliabile effettuare lavaggi dell’alveolo
    con clorexidina al 12-20% o soluzione fisiologica o iodopovidone al 10%. Se l’esposizione
    perdurasse oltre i 6 mesi, e non recedesse con al massimo 3 cicli di copertura antibiotica
    completi si dovrà prendere in considerazione il managing di BRONJ conclamata, con le
    terapie più opportune.
    Il follow-up ovviamente è per la valutazione in particolare dell’alveolo post-estrattivo, ma
    anche del cavo orale in generale, in quanto c’è da ricordare sempre che la categoria di
    pazienti che stiamo trattando deve essere seguita con protocolli di prevenzione molto
    rigorosi per evitare di dover subire altre estrazioni, che in ogni caso risulterebbero delle
    manovre con dei rischi ancora non del tutto quantificabili né prevedibili sulla base dei
    farmaci che assumono e delle condizioni associate.
    In conclusione valutando le diverse scuole e protocolli applicati sia su pazienti in terapia
    con bisfosfonati per o.s. che per i.v. con fattori di rischio concomitanti statisticamente
    rilevanti abbiamo evidenziato che il protocollo operativo più comunemente adottato
    nei pazienti candidati alla chirurgia orale risulta essere il seguente:

•   Seduta professionale di igiene la settimana precedente la chirurgia
•   Terapia antibiotica profilattica con Amoxicillina ed Acido Clavulanico cps 1 gr. una
    compressa ogni 12 ore dal giorno precedente e Metronidazolo cps da 250 mg una al
    giorno dal giorno precedente
•   Risciacqui con clorexidina coll. 0,12% dal giorno precedente
•   Anestesia loco-regionale o tronculare evitando anestesie intraligamentose o intrapapillari
•   Esecuzione dell’intervento estrattivo con il minor numero di sedute applicando tutte le
    tecniche che riducano al minimo i danni tissutali o ritardino la guarigione
•   In fase di sutura deve essere ricercata la chiusura per prima intenzione
•   Terapia farmacologica post-chirurgica identica alla profilattica fino alla rimozione della
    sutura, rivalutazione e prolungamento fino ad un massimo di 3 cicli completi consecutivi
•   Altrettanto utili per la gestione del discomfort postoperatorio e per l’ottenimento della
    guarigione si sono dimostrati l’applicazione di PRGF, membrane piastriniche in fase di
    sutura, biostimolazione ossea e mucosa in fase di ostetotomia e chiusura
•   Eventuali sedute di biostimolazione laser-assistita sono di beneficio qualora la guarigione
    fosse ritardata


                                        Protocollo Terapeutico


    	
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                 Chirurgia
 Drug                                    Terapia                     Terapia	
                                                Altri
                 in unica                                                                      Clorexidina
Holyday                               Prechirurgica               Postchirurgica	
                                        accorgimenti
                  seduta
                                                                                                                         ABT professionale (1
                                                                                                                          sett. prechirurgia)

                                       •    Amoxicillina e                                                                 Evitare Anestesie
                                                Acido                                                                     Intraligamentose e
                                                                                              Si (0,12%                       Intrapapillari
                                           Clavulanico cps
                                                                                              Preoperatoria)
                                           1 gr (1gr/12ore        Uguale per fino alla
                                              dal giorno            rimozione della                                      PRGF + Membrane
       No               Si                   precedente)         sutura ripetibile fino a
                                                                                              Si (0,12%
                                                                                                                         Fibriniche Autologhe
                                                                                              Postoperatoria
                                       •    Metronidazolo          3 cicli consecutivi
                                                                                              per 15 gg.
                                           cps (250 mg/dì                                                                  LLLT (Low-Level-
                                                                                              Si gel orale 1%
                                              dal giorno                                                                    Laser-Therapy)
                                             precedente)

                                                                                                                         Chirurgia ossea con
                                                                                                                           Nd:Yag Laser

	
  
	
      	
  
	
  

	
  

Suggerimenti	
  clinici	
  nel	
  paziente	
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  terapia	
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  bifosfonati	
                                                                  	
  
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  e	
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Evitare	
  anestesie	
  di	
  tipo	
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  o	
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Privilegiare	
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Assicurare	
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  per	
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  iniziali	
  di	
  guarigione	
                                                                  	
  
	
  
	
  



1.	
     Siris	
  ES,	
  Pasquale	
  MK,	
  Wang	
  Y,	
  Watts	
  NB.	
  Estimating	
  bisphosphonate	
  use	
  and	
  fracture	
  
reduction	
  among	
  US	
  women	
  aged	
  45	
  years	
  and	
  older,	
  2001-­‐2008.	
  Journal	
  of	
  bone	
  and	
  mineral	
  
research	
   :	
   the	
   official	
   journal	
   of	
   the	
   American	
   Society	
   for	
   Bone	
   and	
   Mineral	
   Research	
  
2011;26:3-­‐11.	
  
2.	
     MacLean	
   C,	
   Newberry	
   S,	
   Maglione	
   M,	
   McMahon	
   M,	
   Ranganath	
   V,	
   Suttorp	
   M,	
   et	
   al.	
  
Systematic	
  review:	
  comparative	
  effectiveness	
  of	
  treatments	
  to	
  prevent	
  fractures	
  in	
  men	
  and	
  
women	
   with	
   low	
   bone	
   density	
   or	
   osteoporosis.	
   Annals	
   of	
   internal	
   medicine	
   2008;148:197-­‐
213.	
  
3.	
     Russell	
   RG,	
   Watts	
   NB,	
   Ebetino	
   FH,	
   Rogers	
   MJ.	
   Mechanisms	
   of	
   action	
   of	
  
bisphosphonates:	
  similarities	
  and	
  differences	
  and	
  their	
  potential	
  influence	
  on	
  clinical	
  efficacy.	
  
Osteoporosis	
   international	
   :	
   a	
   journal	
   established	
   as	
   result	
   of	
   cooperation	
   between	
   the	
  
European	
  Foundation	
  for	
  Osteoporosis	
  and	
  the	
  National	
  Osteoporosis	
  Foundation	
  of	
  the	
  USA	
  
2008;19:733-­‐759.	
  
4.	
     Khosla	
   S,	
   Burr	
   D,	
   Cauley	
   J,	
   Dempster	
   DW,	
   Ebeling	
   PR,	
   Felsenberg	
   D,	
   et	
   al.	
  
Bisphosphonate-­‐associated	
   osteonecrosis	
   of	
   the	
   jaw:	
   report	
   of	
   a	
   task	
   force	
   of	
   the	
   American	
  


	
                                                                                                                                           8	
  
FOCUS	
  BIFOSFONATI	
  SICOI	
                                     29-­‐1-­‐13	
  

Society	
   for	
   Bone	
   and	
   Mineral	
   Research.	
   Journal	
   of	
   bone	
   and	
   mineral	
   research	
   :	
   the	
   official	
  
journal	
  of	
  the	
  American	
  Society	
  for	
  Bone	
  and	
  Mineral	
  Research	
  2007;22:1479-­‐1491.	
  
5.	
        Ruggiero	
   SL,	
   Fantasia	
   J,	
   Carlson	
   E.	
   Bisphosphonate-­‐related	
   osteonecrosis	
   of	
   the	
   jaw:	
  
background	
   and	
   guidelines	
   for	
   diagnosis,	
   staging	
   and	
   management.	
   Oral	
   surgery,	
   oral	
  
medicine,	
  oral	
  pathology,	
  oral	
  radiology,	
  and	
  endodontics	
  2006;102:433-­‐441.	
  
6.	
        McLeod	
   NM,	
   Brennan	
   PA,	
   Ruggiero	
   SL.	
   Bisphosphonate	
   osteonecrosis	
   of	
   the	
   jaw:	
   a	
  
historical	
  and	
  contemporary	
  review.	
  The	
  surgeon	
  :	
  journal	
  of	
  the	
  Royal	
  Colleges	
  of	
  Surgeons	
  
of	
  Edinburgh	
  and	
  Ireland	
  2012;10:36-­‐42.	
  
7.	
        Marx	
  RE,	
  Cillo	
  JE,	
  Jr.,	
  Ulloa	
  JJ.	
  Oral	
  bisphosphonate-­‐induced	
  osteonecrosis:	
  risk	
  factors,	
  
prediction	
   of	
   risk	
   using	
   serum	
   CTX	
   testing,	
   prevention,	
   and	
   treatment.	
   Journal	
   of	
   oral	
   and	
  
maxillofacial	
   surgery	
   :	
   official	
   journal	
   of	
   the	
   American	
   Association	
   of	
   Oral	
   and	
   Maxillofacial	
  
Surgeons	
  2007;65:2397-­‐2410.	
  
8.	
        Ruggiero	
   SL,	
   Mehrotra	
   B,	
   Rosenberg	
   TJ,	
   Engroff	
   SL.	
   Osteonecrosis	
   of	
   the	
   jaws	
  
associated	
   with	
   the	
   use	
   of	
   bisphosphonates:	
   a	
   review	
   of	
   63	
   cases.	
   Journal	
   of	
   oral	
   and	
  
maxillofacial	
   surgery	
   :	
   official	
   journal	
   of	
   the	
   American	
   Association	
   of	
   Oral	
   and	
   Maxillofacial	
  
Surgeons	
  2004;62:527-­‐534.	
  
9.	
        Marx	
   RE,	
   Sawatari	
   Y,	
   Fortin	
   M,	
   Broumand	
   V.	
   Bisphosphonate-­‐induced	
   exposed	
   bone	
  
(osteonecrosis/osteopetrosis)	
  of	
  the	
  jaws:	
  risk	
  factors,	
  recognition,	
  prevention,	
  and	
  treatment.	
  
Journal	
  of	
  oral	
  and	
  maxillofacial	
  surgery	
  :	
  official	
  journal	
  of	
  the	
  American	
  Association	
  of	
  Oral	
  
and	
  Maxillofacial	
  Surgeons	
  2005;63:1567-­‐1575.	
  
10.	
   Bamias	
   A,	
   Kastritis	
   E,	
   Bamia	
   C,	
   Moulopoulos	
   LA,	
   Melakopoulos	
   I,	
   Bozas	
   G,	
   et	
   al.	
  
Osteonecrosis	
  of	
  the	
  jaw	
  in	
  cancer	
  after	
  treatment	
  with	
  bisphosphonates:	
  incidence	
  and	
  risk	
  
factors.	
   Journal	
   of	
   clinical	
   oncology	
   :	
   official	
   journal	
   of	
   the	
   American	
   Society	
   of	
   Clinical	
  
Oncology	
  2005;23:8580-­‐8587.	
  
11.	
   Dimopoulos	
  MA,	
  Kastritis	
  E,	
  Anagnostopoulos	
  A,	
  Melakopoulos	
  I,	
  Gika	
  D,	
  Moulopoulos	
  
LA,	
   et	
   al.	
   Osteonecrosis	
   of	
   the	
   jaw	
   in	
   patients	
   with	
   multiple	
   myeloma	
   treated	
   with	
  
bisphosphonates:	
   evidence	
   of	
   increased	
   risk	
   after	
   treatment	
   with	
   zoledronic	
   acid.	
  
Haematologica	
  2006;91:968-­‐971.	
  
12.	
   Badros	
   A,	
   Weikel	
   D,	
   Salama	
   A,	
   Goloubeva	
   O,	
   Schneider	
   A,	
   Rapoport	
   A,	
   et	
   al.	
  
Osteonecrosis	
   of	
   the	
   jaw	
   in	
   multiple	
   myeloma	
   patients:	
   clinical	
   features	
   and	
   risk	
   factors.	
  
Journal	
   of	
   clinical	
   oncology	
   :	
   official	
   journal	
   of	
   the	
   American	
   Society	
   of	
   Clinical	
   Oncology	
  
2006;24:945-­‐952.	
  
13.	
   Hoff	
   AO,	
   Toth	
   BB,	
   Altundag	
   K,	
   Johnson	
   MM,	
   Warneke	
   CL,	
   Hu	
   M,	
   et	
   al.	
   Frequency	
   and	
  
risk	
   factors	
   associated	
   with	
   osteonecrosis	
   of	
   the	
   jaw	
   in	
   cancer	
   patients	
   treated	
   with	
  
intravenous	
  bisphosphonates.	
  Journal	
  of	
  bone	
  and	
  mineral	
  research	
  :	
  the	
  official	
  journal	
  of	
  the	
  
American	
  Society	
  for	
  Bone	
  and	
  Mineral	
  Research	
  2008;23:826-­‐836.	
  
14.	
   Khamaisi	
  M,	
  Regev	
  E,	
  Yarom	
  N,	
  Avni	
  B,	
  Leitersdorf	
  E,	
  Raz	
  I,	
  et	
  al.	
  Possible	
  association	
  
between	
   diabetes	
   and	
   bisphosphonate-­‐related	
   jaw	
   osteonecrosis.	
   The	
   Journal	
   of	
   clinical	
  
endocrinology	
  and	
  metabolism	
  2007;92:1172-­‐1175.	
  
15.	
   Wessel	
   JH,	
   Dodson	
   TB,	
   Zavras	
   AI.	
   Zoledronate,	
   smoking,	
   and	
   obesity	
   are	
   strong	
   risk	
  
factors	
   for	
   osteonecrosis	
   of	
   the	
   jaw:	
   a	
   case-­‐control	
   study.	
   Journal	
   of	
   oral	
   and	
   maxillofacial	
  
surgery	
   :	
   official	
   journal	
   of	
   the	
   American	
   Association	
   of	
   Oral	
   and	
   Maxillofacial	
   Surgeons	
  
2008;66:625-­‐631.	
  
16.	
   Allen	
   MR,	
   Burr	
   DB.	
   The	
   pathogenesis	
   of	
   bisphosphonate-­‐related	
   osteonecrosis	
   of	
   the	
  
jaw:	
   so	
   many	
   hypotheses,	
   so	
   few	
   data.	
   Journal	
   of	
   oral	
   and	
   maxillofacial	
   surgery	
   :	
   official	
  
journal	
  of	
  the	
  American	
  Association	
  of	
  Oral	
  and	
  Maxillofacial	
  Surgeons	
  2009;67:61-­‐70.	
  
17.	
   Lehrer	
   S,	
   Montazem	
   A,	
   Ramanathan	
   L,	
   Pessin-­‐Minsley	
   M,	
   Pfail	
   J,	
   Stock	
   RG,	
   et	
   al.	
  
Bisphosphonate-­‐induced	
   osteonecrosis	
   of	
   the	
   jaws,	
   bone	
   markers,	
   and	
   a	
   hypothesized	
  
candidate	
   gene.	
   Journal	
   of	
   oral	
   and	
   maxillofacial	
   surgery	
   :	
   official	
   journal	
   of	
   the	
   American	
  
Association	
  of	
  Oral	
  and	
  Maxillofacial	
  Surgeons	
  2009;67:159-­‐161.	
  

	
                                                                                                                                                  9	
  
FOCUS	
  BIFOSFONATI	
  SICOI	
                                        29-­‐1-­‐13	
  

18.	
   Walter	
  C,	
  Al-­‐Nawas	
  B,	
  Grotz	
  KA,	
  Thomas	
  C,	
  Thuroff	
  JW,	
  Zinser	
  V,	
  et	
  al.	
  Prevalence	
  and	
  
risk	
  factors	
  of	
  bisphosphonate-­‐associated	
  osteonecrosis	
  of	
  the	
  jaw	
  in	
  prostate	
  cancer	
  patients	
  
with	
  advanced	
  disease	
  treated	
  with	
  zoledronate.	
  European	
  urology	
  2008;54:1066-­‐1072.	
  
19.	
   Akintoye	
  SO,	
  Hersh	
  EV.	
  Risks	
  for	
  jaw	
  osteonecrosis	
  drastically	
  increases	
  after	
  2	
  years	
  
of	
  bisphosphonate	
  therapy.	
  The	
  journal	
  of	
  evidence-­‐based	
  dental	
  practice	
  2012;12:116-­‐118.	
  
20.	
   Marx	
   R.	
   Oral	
   and	
   intravenous	
   bisphosphonates-­‐induced	
   	
   osteonecrosis	
   of	
   the	
   Jaws:	
  
History,	
  etiology,	
  prevention,	
  and	
  treatment.	
  Berlin:	
  Quintessenz,	
  2011.	
  
21.	
   Madrid	
   C,	
   Sanz	
   M.	
   What	
   impact	
   do	
   systemically	
   administrated	
   bisphosphonates	
   have	
  
on	
  oral	
  implant	
  therapy?	
  A	
  systematic	
  review.	
  Clinical	
  oral	
  implants	
  research	
  2009;20:87-­‐95.	
  
22.	
   Ziebart	
   T,	
   Pabst	
   A,	
   Klein	
   MO,	
   Kammerer	
   P,	
   Gauss	
   L,	
   Brullmann	
   D,	
   et	
   al.	
  
Bisphosphonates:	
  restrictions	
  for	
  vasculogenesis	
  and	
  angiogenesis:	
  inhibition	
  of	
  cell	
  function	
  
of	
   endothelial	
   progenitor	
   cells	
   and	
   mature	
   endothelial	
   cells	
   in	
   vitro.	
   Clinical	
   oral	
  
investigations	
  2011;15:105-­‐111.	
  
23.	
   Walter	
   C,	
   Pabst	
   A,	
   Ziebart	
   T,	
   Klein	
   M,	
   Al-­‐Nawas	
   B.	
   Bisphosphonates	
   affect	
   migration	
  
ability	
   and	
   cell	
   viability	
   of	
   HUVEC,	
   fibroblasts	
   and	
   osteoblasts	
   in	
   vitro.	
   Oral	
   diseases	
  
2011;17:194-­‐199.	
  
24.	
   Walter	
   C,	
   Klein	
   MO,	
   Pabst	
   A,	
   Al-­‐Nawas	
   B,	
   Duschner	
   H,	
   Ziebart	
   T.	
   Influence	
   of	
  
bisphosphonates	
   on	
   endothelial	
   cells,	
   fibroblasts,	
   and	
   osteogenic	
   cells.	
   Clinical	
   oral	
  
investigations	
  2010;14:35-­‐41.	
  
25.	
   Pabst	
   AM,	
   Ziebart	
   T,	
   Koch	
   FP,	
   Taylor	
   KY,	
   Al-­‐Nawas	
   B,	
   Walter	
   C.	
   The	
   influence	
   of	
  
bisphosphonates	
  on	
  viability,	
  migration,	
  and	
  apoptosis	
  of	
  human	
  oral	
  keratinocytes-­‐-­‐in	
  vitro	
  
study.	
  Clinical	
  oral	
  investigations	
  2012;16:87-­‐93.	
  
26.	
   Rubegni	
  P,	
  Fimiani	
  M.	
  Images	
  in	
  clinical	
  medicine.	
  Bisphosphonate-­‐associated	
  contact	
  
stomatitis.	
  The	
  New	
  England	
  journal	
  of	
  medicine	
  2006;355:e25.	
  
27.	
   Carini	
   F,	
   Saggese	
   V,	
   Porcaro	
   G,	
   Barbano	
   L,	
   Baldoni	
   M.	
   Surgical	
   protocol	
   in	
   patients	
   at	
  
risk	
   for	
   bisphosphonate	
   osteonecrosis	
   of	
   the	
   jaws:	
   clinical	
   use	
   of	
   serum	
   telopetide	
   CTX	
   in	
  
preventive	
  monitoring	
  of	
  surgical	
  risk.	
  Annali	
  di	
  stomatologia	
  2012;3:31-­‐36.	
  
28.	
   Kwon	
  YD,	
  Ohe	
  JY,	
  Kim	
  DY,	
  Chung	
  DJ,	
  Park	
  YD.	
  Retrospective	
  study	
  of	
  two	
  biochemical	
  
markers	
  for	
  the	
  risk	
  assessment	
  of	
  oral	
  bisphosphonate-­‐related	
  osteonecrosis	
  of	
  the	
  jaws:	
  can	
  
they	
  be	
  utilized	
  as	
  risk	
  markers?	
  Clinical	
  oral	
  implants	
  research	
  2011;22:100-­‐105.	
  
29.	
   O'Connell	
   JE,	
   Ikeagwani	
   O,	
   Kearns	
   GJ.	
   A	
   role	
   for	
   C-­‐terminal	
   cross-­‐linking	
   telopeptide	
  
(CTX)	
   level	
   to	
   predict	
   the	
   development	
   of	
   bisphosphonate-­‐related	
   osteonecrosis	
   of	
   the	
   jaws	
  
(BRONJ)	
  following	
  oral	
  surgery?	
  Irish	
  journal	
  of	
  medical	
  science	
  2012;181:237-­‐242.	
  
30.	
   Flichy-­‐Fernandez	
   AJ,	
   Alegre-­‐Domingo	
   T,	
   Gonzalez-­‐Lemonnier	
   S,	
   Balaguer-­‐Martinez	
   J,	
  
Penarrocha-­‐Diago	
   M,	
   Jimenez-­‐Soriano	
   Y,	
   et	
   al.	
   Study	
   of	
   serum	
   CTX	
   in	
   50	
   oral	
   surgical	
   patients	
  
treated	
   with	
   oral	
   bisphosphonates.	
   Medicina	
   oral,	
   patologia	
   oral	
   y	
   cirugia	
   bucal	
  
2012;17:e367-­‐370.	
  
31.	
   Baim	
   S,	
   Miller	
   PD.	
   Assessing	
   the	
   clinical	
   utility	
   of	
   serum	
   CTX	
   in	
   postmenopausal	
  
osteoporosis	
   and	
   its	
   use	
   in	
   predicting	
   risk	
   of	
   osteonecrosis	
   of	
   the	
   jaw.	
   Journal	
   of	
   bone	
   and	
  
mineral	
  research	
  :	
  the	
  official	
  journal	
  of	
  the	
  American	
  Society	
  for	
  Bone	
  and	
  Mineral	
  Research	
  
2009;24:561-­‐574.	
  
32.	
   Hellstein	
   JW,	
   Adler	
   RA,	
   Edwards	
   B,	
   Jacobsen	
   PL,	
   Kalmar	
   JR,	
   Koka	
   S,	
   et	
   al.	
   Managing	
   the	
  
care	
   of	
   patients	
   receiving	
   antiresorptive	
   therapy	
   for	
   prevention	
   and	
   treatment	
   of	
  
osteoporosis:	
   executive	
   summary	
   of	
   recommendations	
   from	
   the	
   American	
   Dental	
   Association	
  
Council	
  on	
  Scientific	
  Affairs.	
  Journal	
  of	
  the	
  American	
  Dental	
  Association	
  2011;142:1243-­‐1251.	
  
33.	
   Lodi	
   G,	
   Sardella	
   A,	
   Salis	
   A,	
   Demarosi	
   F,	
   Tarozzi	
   M,	
   Carrassi	
   A.	
   Tooth	
   extraction	
   in	
  
patients	
  taking	
  intravenous	
  bisphosphonates:	
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   American	
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   international	
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   the	
   European	
   Foundation	
   for	
   Osteoporosis	
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   National	
   Osteoporosis	
  
Foundation	
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  USA	
  2013.	
  
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  2009.	
  
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   l'osteonecrosi	
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  Dental	
  Cadmos	
  2010;7:20.	
  
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  American	
  
Association	
   of	
   Oral	
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   Maxillofacial	
   Surgeons	
   position	
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   bisphosphonate-­‐related	
  
osteonecrosis	
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   Brecx	
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Focus bifosfonati-sicoi-2013

  • 1. FOCUS  BIFOSFONATI  SICOI   29-­‐1-­‐13   Focus sulla gestione preoperatoria del paziente in terapia con bifosfonati Fumagalli L1, Di Marco A2, Parenti A1, Volpi R3. 1 Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche, I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi, Clinica Odontoiatrica (Direttore: Prof. R.L. Weinstein), Reparto di Implantologia e Riabilitazione Orale (Dr. T. Testori) 2 Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche, I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi, Clinica Odontoiatrica (Direttore: Prof. R.L. Weinstein), Unità di Chirurgia Orale (Prof. J. Motta) 3 Past President SISBO (Società Italiana Studio Bifosfonati in Odontoiatria) I bifosfonati sono farmaci che hanno avuto una notevole diffusione specialmente negli ultimi anni (1) e vengono comunemente utilizzati per il trattamento dell’osteoporosi, delle neoplasie ossee primarie o secondarie a metastasi e del morbo di Paget. Il loro impiego è consigliato per l’azione inibitoria sulle cellule neoplastiche, per la riduzione nell’incidenza di fratture in pazienti con osteoporosi (2) determinata da un effetto inibitorio sull’attività osteoclastica (3). È stato visto come queste molecole abbiano, a differenza di altri farmaci, un effetto farmacologico molto più prolungato dopo la loro interruzione della somministrazione e determinato dal forte legame con l’idrossiapatite. Anche dopo l’interruzione della somministrazione, si verifica a distanza di tempo, un rilascio di molecole farmacologicamente attive. [1] Questa caratteristica risulta utile per il paziente poiché il rilascio prolungato protegge nel tempo il paziente da fratture ossee anche dopo l’interruzione della terapia ma ne prolunga anche gli effetti collaterali ed eventi avversi. Una tra le più importanti complicanze dell’ assunzione di bifosfonati è la recente di comparsa di episodi di osteonecrosi a livello del cavo orale successivi a interventi di chirurgia orale oncologica, estrattiva o implantare. (4-7) Questo evento si verifica come una incompleta guarigione del sito trattato con esposizione del piano osseo e successiva necrosi. Tuttavia è possibile notare come non tutti i bifosfonati siano uguali in termini di potenza di azione ed è stata stilata una Tabella che li classifica in base a questo fattore . Tab 1 Molecola Somministrazione Potenza Etidronato Per os 1 Clodronato Per os, EV 10 Tiludronato Per os 10 Pamidronato EV 100 Neridronato 100 Alendronato Per os 100-1000   1  
  • 2. FOCUS  BIFOSFONATI  SICOI   29-­‐1-­‐13   Climadronato 100-1000 Olpadronato 100-1000 Ibandronato Per os, EV 1000-10000 Risedronato Per os 1000-10000 Zoledronato EV >10000 Tra i bifosfonati si annovera una sottoclasse detta amino-bifosfonati per la presenza di un gruppo amminico lungo la catena molecolare. Questa sottoclasse si caratterizza per una potenza inibitoria superiore. La via di somministrazione rappresenta un importante fattore da prendere in considerazione nella richiesta anamnestica. Farmaci somministrati per endovena hanno una documentata storia di episodi di osteonecrosi rispetto a farmaci somministrati per os (8). Pazienti in terapia con bifosfonati orali sono meno soggetti a questo tipo di complicanza. Tuttavia considerando la quantità di prescrizioni appare evidente che, nonostante il basso tasso di incidenza di complicanze in pazienti con terapia orale di bifosfonati, l’incidenza assoluta potrebbe essere più elevata. Dai dati della letteratura, appare evidente come la regione più soggetta a questo tipo di complicanze sia la mandibola rispetto alla maxilla.(5, 8, 9) Altri fattori di rischio per l’insorgenza dell’osteonecrosi da bifosfonati sembrano essere l’età avanzata , il diabete, l’obesità, il fumo e fattori genetici (10-13) (14) (15) (16) (17) Il rischio di sviluppare questa complicanza risulta quindi essere correlato a una serie di fattori (18) (Tab 2) : • Patologia correlata all’assunzione di bifosfonati • Principio attivo • Dosaggio e via di somministrazione • Durata del trattamento (19, 20) • Distretto del cavo orale trattato Tab 2. Fattori di rischio in grado di sviluppare l’osteonecrosi da bifosfonati. Basso rischio Alto rischio Patologia primaria benigna (osteoporosi) Patologia primaria maligna (neoplasia) Molecola a bassa potenza Molecola ad alta potenza (aminobifosfonati) Somministrazione per os Somministrazione EV Trattamento breve durata Trattamento lunga durata (> 2-3 anni) (19) Maxilla Mandibola   2  
  • 3. FOCUS  BIFOSFONATI  SICOI   29-­‐1-­‐13   In implantologia una recente analisi sulla sopravvivenza implantare nei pazienti in terapia con bifosfonati ha messo in luce come non esista una controindicazione all’inserimento di impianti in questa categoria di pazienti (assunzione per os) (21). Risulta invece controindicato nei pazienti in terapia con farmaci somministrati per via endovenosa. L’operatore deve considerare che l’effetto di questo tipo di terapie non si esplica solamente attraverso una riduzione del turnover osseo, ma anche a livello vascolare con un’azione anti-angiogenetica (22, 23) e a livello epiteliale (24-26). In relazione a queste considerazione in ambito implantologico potrebbe evidenziarsi il suggerimento clinico di: • Assicurare una chiusura per prima intenzione della ferita chirurgica per evitare esposizioni iatrogene del substrato osseo • Ridurre il ricorso a grandi interventi di rigenerazione ossea privilegiando il posizionamento di impianti in osso nativo. Nel campo della prevenzione della complicanza sono state condotte numerose ricerce per poter ricercare fattori ematochimici che possano essere considerati predittivi per lo sviluppo di osteonecrosi da bifosfonati. Il dosaggio serico del telopetpide c-terminale (CTX) è stato visto essere messo in relazione alla probabilità di insorgenza della complicanza (27) (20, 28). Tuttavia altre ricerche non hanno riscontato una variazione specifica del peptide (29-31) DIAGNOSI DELLA BRONJ Dal momento che nemmeno una definizione universalmente accettata di osteonecrosi dei mascellari è stata individuata, nel 2009 l’AAOMS (American Association of Oral and Maxillofacial Surgeons) in una consensus conference coniò la definizione più utilizzata e dei criteri clinici per identificare e stadiare i pazienti sofferenti. Una standardizzazione dei criteri diagnostici torna utile anche per facilitare i futuri studi clinici ed epidemiologici. Un paziente è sofferente di BRONJ se soddisfa tutti i tre seguenti criteri: 1. Corrente o pregresso trattamento con bisfosfonati; 2. Fenestrazione ossea necrotica che perduri più di otto settimane nella regione maxillofaciale; 3. Nessuna storia di terapia radiante dei mascellari. ARONJ Il termine ARONJ (AntiResorptive agent induced OsteoNecrosis of the Jaw) è stato coniato dal panel dell’ADA (American Dental Association) nel novembre 2011. Questo termine nasce dall’esigenza di ampliare la definizione di osteonecrosi dei mascellari includendo oltre che quelle indotte dai bisfosfonati anche quelle provocate da altri agenti antiosteolitici sviluppatisi in seguito. In particolare nel 2010 venne approvato dall’FDA il Denosumab (anticorpo umano monoclonale) come agente antiosteolitico per il trattamento, prima, dell’osteoporosi post-menopausa, ed in seguito per quella paraneoplastica. Questo farmaco pare essere correlato anch’esso ad insorgenza di osteonecrosi dei mascellari in   3  
  • 4. FOCUS  BIFOSFONATI  SICOI   29-­‐1-­‐13   maniera similare ai bisfosfonati. Allo stesso modo altri farmaci (inibitori della catepsina K) parrebbero associati. L’ADA suggerisce che tutte le osteonecrosi indotte da farmaci inibitori il riassorbimento osseo vengano raggruppate sotto la definizione di ARONJ a meno che non sia necessario rivolgersi ad una particolare classe di molecole per cui si userà una specifica denominazione (per es. BRONJ) (32). PROTOCOLLI CHIRURGICI E TERAPEUTICI Di seguito si riassumono i principali e più recenti protocolli terapeutici attualmente adottati selezionati tra le più autorevoli cliniche universitarie. Protocolli Terapeutici Adottati Chirurgia Terapia Drug Terapia in unica Post Clorexidina Altre Bronj/Pz Holyday Prechirurgica seduta chirurgica Si 0,20% 3 gg Seduta preop. 23 pz., 31 exo, 0 Amoxicillina cps 1 igiene Università di Uguale per BRONJ, 1 guarigione No No gr (1cp/8ore da 3 professionale Milano (33) 17 gg ritardata risolta a 2 mesi gg pre-intervento) Si 1% gel 3 (2-3 sett. volte/dìX15gg prechirurgia) Se dolorabilità >5 Si,1 Amoxicillina e acido Clavulanico Uguale mese cps 1 gr per una pre- (1cp/8oreX3gg settimana interv. poi 60 pz.,185 exo, 4 Università 1cp/12oreX4gg) BRONJ a 3 mesi, 1 di Verona No n.d. + BRONJ a 6 mesi (34) 1 mese post- Metronidazolo cps interv. Uguale (500 mg 1cp/8oreX3gg poi per una 1cp/12oreX4gg) settimana   4  
  • 5. FOCUS  BIFOSFONATI  SICOI   29-­‐1-­‐13   Seduta igiene professionale (1 sett. prechirurgia) 176 pz., 542 exo (91 Amoxicillina + PRGF + con PRGF, 85 Università di Acido Clavulanico Uguale per Membrane g.cont.), 5 BRONJ No Si n.d. (dal g.cont. ritrattati Torino (35) cps 1 gr 5 gg Fibriniche (1cp/8oreX1g) Autogene con PRGF guariti) Evitare Anestesie Intraligament ose e Intrapapillari Amoxicillina e Acido Clavulanico cps 1 gr 32 pz. (12 in tp con se Tp>3 (1cp/12oreX2sett) BP per o.s.), 15 atti Università di anni, 6 Uguale per Si (0,20% Valutazione chirurgici, 0 BRONJ, 9 Milano- mesi DH Si una Preoperatoria) sCTX guarigioni ritardate a 30- Bicocca (27) (se fattori Metronidazolo settimana 45 gg, 6 a 45-90 gg. di rischio) cps (250 mg/dìX2sett) Omoprazolo cps (20 mg/dì) - Sciacqui con acqua calda bicarbonato sodico= 1 mese Amoxicillina (2gr) Clorexidina in - Vit E in gel da applicare sulla zona + Metronidazolo gel da interessata = 1 mese Uguale fino a Protocollo (1gr) /giorno da applicare sulla - Vit E 1000 UI /die, vit D 5000 UI/ die NO Si 10gg dopo SISBO(36) 4gg prima della zona - Suture riassorbibili chirurgia chirurgia interessata = 1 - Controlli ogni 15gg x 2 mesi con mese lavaggi di soluzione fisiologica - Interruzione di alcool e fumo GESTIONE PRATICA DEL PAZIENTE E TERAPIA FARMACOLOGICA PREVENTIVA. Poichè a tutt’oggi non esiste una terapia del tutto predicibile e risolutiva, l’atteggiamento più corretto è quello volto a prevenire l’insorgenza di Bronj.   5  
  • 6. FOCUS  BIFOSFONATI  SICOI   29-­‐1-­‐13   Pur in assenza di un’evidenza definitiva, può essere utile, qualora le condizioni sistemiche lo consentano, una drug-holiday (DH) nei 3 mesi precedenti e in quelli successivi soprattutto nei pazienti in terapia da più di 3 anni in associazione alla terapia steroidea. (37) Allo stato delle conoscenze attuali è chiaro come la prevenzione di sovrainfezioni degli alveoli post-estrattivi sia di primaria importanza. Nell’ottica di una riduzione drastica della carica batterica del cavo orale, come ampiamente discusso in letteratura è utile far precedere all’atto chirurgico una seduta di igiene orale professionale full-mouth in cui si forniscano anche indicazioni preoperatorie al paziente in tema di profilassi e di abbattimento della carica batterica. (5, 38) Allo stesso modo la prescrizione di clorexidina sia come collutorio che come gel topico post-operatorio ha un indiscutibile ruolo nell’abbattimento della carica batterica del cavo orale, come testimoniato dalla letteratura medica sia odontoiatrica che generale (39, 40) Il ruolo di particolari microrganismi nella patogenesi della BRONJ è tuttora argomento di discussione, in particolar modo hanno destato grande interesse gli actinomiceti (Actnomyces spp.). Essi sono frequenti colonizzatori del cavo orale presenti in placca dentale, tartaro solchi gengivali e tasche parodontali (41). Il potenziale patogenetico di questi batteri è ben conosciuto ed essi sono frequentemente associati ad infezioni ostemelitiche di capo e collo. Inoltre un significativo numero di specie di actinomiceti (ricordiamo: batteri Gram+ aerobi/anaerobi facoltativi/anaerobi obbligati) è stato isolato da diversi autori in numerosi casi di BRONJ (42-45) . Tuttavia se l’infezione actinomicetica sia primaria o secondaria è ancora da chiarire del tutto a causa della sua prevalenza nel cavo orale. Per questi motivi l’utilizzo di metronidazolo ed amoxicillina potrebbe essere una associazione farmacologica valida così come per la prevenzione e cura, di altre infezioni batteriche anaerobiche putative responsabili dell’osteonecrosi. L’atto chirurgico in sé deve rispettare le regole della minor traumaticità ed invasività possibile, chiaramente con l’obbligo di debridment della zona post estrattiva ed il managing delle strutture ossee (setti inter-radicolari e creste alveolari). Tutti quegli accorgimenti per non inficiare la guarigione successiva della ferita chirurgica dovranno essere adottati come ad esempio evitare anestesie intraligamentose o intrapapillari, che porterebbero ad una ischemia locale come suggerito dalla scuola di Torino, delicato curettage dell’alveolo post-estrattivo e dei tessuti duri, lavaggi post-estrattivi con soluzione fisiologica o clorexidina (46). Le resezioni ossee possono essere condotte con l’utilizzo di manipoli laser Er:YAG, ciò al fine di ottenere tagli precisi e minimamente invasivi riducendo al minimo sia l’insulto termico ai tessuti adiacenti che biostimolando la zona come testimoniato specialmente da ricerche della scuola di Parma sul trattamento delle BRONJ conclamate. La lunghezza d’onda del laser Er:YAG ha grandi potenzialità sul tessuto osseo offrendo una capacità di taglio ottima che non carbonizza, non coagula, non danneggia i tessuti molli e fornisce una superficie ablata favorevole alla colonizzazione cellulare successivamente durante la guarigione (47). In alternativa gli strumenti rotanti a bassa velocità (ca. 40.000 rpm), meglio se multilama, sono valide alternative se in possesso di buona capacità di taglio ed usati sotto abbondante irrigazione (con soluzione fisiologica) come da normali protocolli per la chirurgia ossea. La chirurgia non deve necessariamente essere flapless, anzi la chiusura per prima intenzione, qualora possibile, è da ricercarsi. A tale proposito molto interessante risulta essere l’utilizzo di membrane piastriniche autologhe (realizzate secondo le metodiche tradizionali già ben descritte in letteratura: prelievo fresco di 15 ml di sangue, aggiunta di anticoagulante, centrifugazione, separazione del PRGF e formazione della membrana piastrinica autologa grazie all’aggiunta di cloruro di calcio) sia in termini di miglioramento del comfort postoperatorio che per la sutura e chiusura dell’alveolo. I fattori di crescita   6  
  • 7. FOCUS  BIFOSFONATI  SICOI   29-­‐1-­‐13   contenuti nel PRGF risultano essere inibiti abitualmente dai bisfosfonati e sono una fonte addizionale che promuovono l’angiogenesi e la guarigione sia ossea che mucosa Nel periodo postoperatorio è anche indicata la biostimolazione laser -assistita (LLLT, Low Level Laser Therapy), con laser Nd:YAG per esempio a bassa intensità, seguendo il protocollo dell’università di Parma come per la chirurgia ossea: lughezza d’onda 1064 μm, 1,25 W di potenza, 15 Hz di frequenza, fibre da 320 μm, non a contatto, per un minuto, ripetuta 5 volte 46; oppure Fototerapia laser-assistita (LPT, Laser PhotoTherapy) con laser a diodo (InGaAIP, Indio-Gallio-Fosfuri d’Alluminio), a 660 μm, 40 mW focalizzato a contatto con l’osso esposto ed i tessuti attorno (37); anche se vi sono molti diversi protocolli di biostimolazione documentati in letteratura. La guarigione poi va attentamente seguita con follow-up ben scadenzati e per lungo periodo, consigliabili ad una settimana, 15 giorni, 1 mese, 6 mesi ed un anno. In caso di esposizioni prolungate alle visite di controllo è consigliabile effettuare lavaggi dell’alveolo con clorexidina al 12-20% o soluzione fisiologica o iodopovidone al 10%. Se l’esposizione perdurasse oltre i 6 mesi, e non recedesse con al massimo 3 cicli di copertura antibiotica completi si dovrà prendere in considerazione il managing di BRONJ conclamata, con le terapie più opportune. Il follow-up ovviamente è per la valutazione in particolare dell’alveolo post-estrattivo, ma anche del cavo orale in generale, in quanto c’è da ricordare sempre che la categoria di pazienti che stiamo trattando deve essere seguita con protocolli di prevenzione molto rigorosi per evitare di dover subire altre estrazioni, che in ogni caso risulterebbero delle manovre con dei rischi ancora non del tutto quantificabili né prevedibili sulla base dei farmaci che assumono e delle condizioni associate. In conclusione valutando le diverse scuole e protocolli applicati sia su pazienti in terapia con bisfosfonati per o.s. che per i.v. con fattori di rischio concomitanti statisticamente rilevanti abbiamo evidenziato che il protocollo operativo più comunemente adottato nei pazienti candidati alla chirurgia orale risulta essere il seguente: • Seduta professionale di igiene la settimana precedente la chirurgia • Terapia antibiotica profilattica con Amoxicillina ed Acido Clavulanico cps 1 gr. una compressa ogni 12 ore dal giorno precedente e Metronidazolo cps da 250 mg una al giorno dal giorno precedente • Risciacqui con clorexidina coll. 0,12% dal giorno precedente • Anestesia loco-regionale o tronculare evitando anestesie intraligamentose o intrapapillari • Esecuzione dell’intervento estrattivo con il minor numero di sedute applicando tutte le tecniche che riducano al minimo i danni tissutali o ritardino la guarigione • In fase di sutura deve essere ricercata la chiusura per prima intenzione • Terapia farmacologica post-chirurgica identica alla profilattica fino alla rimozione della sutura, rivalutazione e prolungamento fino ad un massimo di 3 cicli completi consecutivi • Altrettanto utili per la gestione del discomfort postoperatorio e per l’ottenimento della guarigione si sono dimostrati l’applicazione di PRGF, membrane piastriniche in fase di sutura, biostimolazione ossea e mucosa in fase di ostetotomia e chiusura • Eventuali sedute di biostimolazione laser-assistita sono di beneficio qualora la guarigione fosse ritardata Protocollo Terapeutico   7  
  • 8. FOCUS  BIFOSFONATI  SICOI   29-­‐1-­‐13   Chirurgia Drug Terapia Terapia   Altri in unica Clorexidina Holyday Prechirurgica Postchirurgica   accorgimenti seduta ABT professionale (1 sett. prechirurgia) • Amoxicillina e Evitare Anestesie Acido Intraligamentose e Si (0,12% Intrapapillari Clavulanico cps Preoperatoria) 1 gr (1gr/12ore Uguale per fino alla dal giorno rimozione della PRGF + Membrane No Si precedente) sutura ripetibile fino a Si (0,12% Fibriniche Autologhe Postoperatoria • Metronidazolo 3 cicli consecutivi per 15 gg. cps (250 mg/dì LLLT (Low-Level- Si gel orale 1% dal giorno Laser-Therapy) precedente) Chirurgia ossea con Nd:Yag Laser           Suggerimenti  clinici  nel  paziente  in  terapia  con  bifosfonati     Eseguire  una  terapia  farmacologica  preoperatoria  e  postoperatoria     Evitare  anestesie  di  tipo  intralegamentoso  o  intrapapillare     Privilegiare  il  posizionamento  di  impianti  in  osso  nativo         Assicurare  una  chiusura  per  prima  intenzione     Follow-­‐up  frequenti  durante  le  fasi  iniziali  di  guarigione         1.   Siris  ES,  Pasquale  MK,  Wang  Y,  Watts  NB.  Estimating  bisphosphonate  use  and  fracture   reduction  among  US  women  aged  45  years  and  older,  2001-­‐2008.  Journal  of  bone  and  mineral   research   :   the   official   journal   of   the   American   Society   for   Bone   and   Mineral   Research   2011;26:3-­‐11.   2.   MacLean   C,   Newberry   S,   Maglione   M,   McMahon   M,   Ranganath   V,   Suttorp   M,   et   al.   Systematic  review:  comparative  effectiveness  of  treatments  to  prevent  fractures  in  men  and   women   with   low   bone   density   or   osteoporosis.   Annals   of   internal   medicine   2008;148:197-­‐ 213.   3.   Russell   RG,   Watts   NB,   Ebetino   FH,   Rogers   MJ.   Mechanisms   of   action   of   bisphosphonates:  similarities  and  differences  and  their  potential  influence  on  clinical  efficacy.   Osteoporosis   international   :   a   journal   established   as   result   of   cooperation   between   the   European  Foundation  for  Osteoporosis  and  the  National  Osteoporosis  Foundation  of  the  USA   2008;19:733-­‐759.   4.   Khosla   S,   Burr   D,   Cauley   J,   Dempster   DW,   Ebeling   PR,   Felsenberg   D,   et   al.   Bisphosphonate-­‐associated   osteonecrosis   of   the   jaw:   report   of   a   task   force   of   the   American     8  
  • 9. FOCUS  BIFOSFONATI  SICOI   29-­‐1-­‐13   Society   for   Bone   and   Mineral   Research.   Journal   of   bone   and   mineral   research   :   the   official   journal  of  the  American  Society  for  Bone  and  Mineral  Research  2007;22:1479-­‐1491.   5.   Ruggiero   SL,   Fantasia   J,   Carlson   E.   Bisphosphonate-­‐related   osteonecrosis   of   the   jaw:   background   and   guidelines   for   diagnosis,   staging   and   management.   Oral   surgery,   oral   medicine,  oral  pathology,  oral  radiology,  and  endodontics  2006;102:433-­‐441.   6.   McLeod   NM,   Brennan   PA,   Ruggiero   SL.   Bisphosphonate   osteonecrosis   of   the   jaw:   a   historical  and  contemporary  review.  The  surgeon  :  journal  of  the  Royal  Colleges  of  Surgeons   of  Edinburgh  and  Ireland  2012;10:36-­‐42.   7.   Marx  RE,  Cillo  JE,  Jr.,  Ulloa  JJ.  Oral  bisphosphonate-­‐induced  osteonecrosis:  risk  factors,   prediction   of   risk   using   serum   CTX   testing,   prevention,   and   treatment.   Journal   of   oral   and   maxillofacial   surgery   :   official   journal   of   the   American   Association   of   Oral   and   Maxillofacial   Surgeons  2007;65:2397-­‐2410.   8.   Ruggiero   SL,   Mehrotra   B,   Rosenberg   TJ,   Engroff   SL.   Osteonecrosis   of   the   jaws   associated   with   the   use   of   bisphosphonates:   a   review   of   63   cases.   Journal   of   oral   and   maxillofacial   surgery   :   official   journal   of   the   American   Association   of   Oral   and   Maxillofacial   Surgeons  2004;62:527-­‐534.   9.   Marx   RE,   Sawatari   Y,   Fortin   M,   Broumand   V.   Bisphosphonate-­‐induced   exposed   bone   (osteonecrosis/osteopetrosis)  of  the  jaws:  risk  factors,  recognition,  prevention,  and  treatment.   Journal  of  oral  and  maxillofacial  surgery  :  official  journal  of  the  American  Association  of  Oral   and  Maxillofacial  Surgeons  2005;63:1567-­‐1575.   10.   Bamias   A,   Kastritis   E,   Bamia   C,   Moulopoulos   LA,   Melakopoulos   I,   Bozas   G,   et   al.   Osteonecrosis  of  the  jaw  in  cancer  after  treatment  with  bisphosphonates:  incidence  and  risk   factors.   Journal   of   clinical   oncology   :   official   journal   of   the   American   Society   of   Clinical   Oncology  2005;23:8580-­‐8587.   11.   Dimopoulos  MA,  Kastritis  E,  Anagnostopoulos  A,  Melakopoulos  I,  Gika  D,  Moulopoulos   LA,   et   al.   Osteonecrosis   of   the   jaw   in   patients   with   multiple   myeloma   treated   with   bisphosphonates:   evidence   of   increased   risk   after   treatment   with   zoledronic   acid.   Haematologica  2006;91:968-­‐971.   12.   Badros   A,   Weikel   D,   Salama   A,   Goloubeva   O,   Schneider   A,   Rapoport   A,   et   al.   Osteonecrosis   of   the   jaw   in   multiple   myeloma   patients:   clinical   features   and   risk   factors.   Journal   of   clinical   oncology   :   official   journal   of   the   American   Society   of   Clinical   Oncology   2006;24:945-­‐952.   13.   Hoff   AO,   Toth   BB,   Altundag   K,   Johnson   MM,   Warneke   CL,   Hu   M,   et   al.   Frequency   and   risk   factors   associated   with   osteonecrosis   of   the   jaw   in   cancer   patients   treated   with   intravenous  bisphosphonates.  Journal  of  bone  and  mineral  research  :  the  official  journal  of  the   American  Society  for  Bone  and  Mineral  Research  2008;23:826-­‐836.   14.   Khamaisi  M,  Regev  E,  Yarom  N,  Avni  B,  Leitersdorf  E,  Raz  I,  et  al.  Possible  association   between   diabetes   and   bisphosphonate-­‐related   jaw   osteonecrosis.   The   Journal   of   clinical   endocrinology  and  metabolism  2007;92:1172-­‐1175.   15.   Wessel   JH,   Dodson   TB,   Zavras   AI.   Zoledronate,   smoking,   and   obesity   are   strong   risk   factors   for   osteonecrosis   of   the   jaw:   a   case-­‐control   study.   Journal   of   oral   and   maxillofacial   surgery   :   official   journal   of   the   American   Association   of   Oral   and   Maxillofacial   Surgeons   2008;66:625-­‐631.   16.   Allen   MR,   Burr   DB.   The   pathogenesis   of   bisphosphonate-­‐related   osteonecrosis   of   the   jaw:   so   many   hypotheses,   so   few   data.   Journal   of   oral   and   maxillofacial   surgery   :   official   journal  of  the  American  Association  of  Oral  and  Maxillofacial  Surgeons  2009;67:61-­‐70.   17.   Lehrer   S,   Montazem   A,   Ramanathan   L,   Pessin-­‐Minsley   M,   Pfail   J,   Stock   RG,   et   al.   Bisphosphonate-­‐induced   osteonecrosis   of   the   jaws,   bone   markers,   and   a   hypothesized   candidate   gene.   Journal   of   oral   and   maxillofacial   surgery   :   official   journal   of   the   American   Association  of  Oral  and  Maxillofacial  Surgeons  2009;67:159-­‐161.     9  
  • 10. FOCUS  BIFOSFONATI  SICOI   29-­‐1-­‐13   18.   Walter  C,  Al-­‐Nawas  B,  Grotz  KA,  Thomas  C,  Thuroff  JW,  Zinser  V,  et  al.  Prevalence  and   risk  factors  of  bisphosphonate-­‐associated  osteonecrosis  of  the  jaw  in  prostate  cancer  patients   with  advanced  disease  treated  with  zoledronate.  European  urology  2008;54:1066-­‐1072.   19.   Akintoye  SO,  Hersh  EV.  Risks  for  jaw  osteonecrosis  drastically  increases  after  2  years   of  bisphosphonate  therapy.  The  journal  of  evidence-­‐based  dental  practice  2012;12:116-­‐118.   20.   Marx   R.   Oral   and   intravenous   bisphosphonates-­‐induced     osteonecrosis   of   the   Jaws:   History,  etiology,  prevention,  and  treatment.  Berlin:  Quintessenz,  2011.   21.   Madrid   C,   Sanz   M.   What   impact   do   systemically   administrated   bisphosphonates   have   on  oral  implant  therapy?  A  systematic  review.  Clinical  oral  implants  research  2009;20:87-­‐95.   22.   Ziebart   T,   Pabst   A,   Klein   MO,   Kammerer   P,   Gauss   L,   Brullmann   D,   et   al.   Bisphosphonates:  restrictions  for  vasculogenesis  and  angiogenesis:  inhibition  of  cell  function   of   endothelial   progenitor   cells   and   mature   endothelial   cells   in   vitro.   Clinical   oral   investigations  2011;15:105-­‐111.   23.   Walter   C,   Pabst   A,   Ziebart   T,   Klein   M,   Al-­‐Nawas   B.   Bisphosphonates   affect   migration   ability   and   cell   viability   of   HUVEC,   fibroblasts   and   osteoblasts   in   vitro.   Oral   diseases   2011;17:194-­‐199.   24.   Walter   C,   Klein   MO,   Pabst   A,   Al-­‐Nawas   B,   Duschner   H,   Ziebart   T.   Influence   of   bisphosphonates   on   endothelial   cells,   fibroblasts,   and   osteogenic   cells.   Clinical   oral   investigations  2010;14:35-­‐41.   25.   Pabst   AM,   Ziebart   T,   Koch   FP,   Taylor   KY,   Al-­‐Nawas   B,   Walter   C.   The   influence   of   bisphosphonates  on  viability,  migration,  and  apoptosis  of  human  oral  keratinocytes-­‐-­‐in  vitro   study.  Clinical  oral  investigations  2012;16:87-­‐93.   26.   Rubegni  P,  Fimiani  M.  Images  in  clinical  medicine.  Bisphosphonate-­‐associated  contact   stomatitis.  The  New  England  journal  of  medicine  2006;355:e25.   27.   Carini   F,   Saggese   V,   Porcaro   G,   Barbano   L,   Baldoni   M.   Surgical   protocol   in   patients   at   risk   for   bisphosphonate   osteonecrosis   of   the   jaws:   clinical   use   of   serum   telopetide   CTX   in   preventive  monitoring  of  surgical  risk.  Annali  di  stomatologia  2012;3:31-­‐36.   28.   Kwon  YD,  Ohe  JY,  Kim  DY,  Chung  DJ,  Park  YD.  Retrospective  study  of  two  biochemical   markers  for  the  risk  assessment  of  oral  bisphosphonate-­‐related  osteonecrosis  of  the  jaws:  can   they  be  utilized  as  risk  markers?  Clinical  oral  implants  research  2011;22:100-­‐105.   29.   O'Connell   JE,   Ikeagwani   O,   Kearns   GJ.   A   role   for   C-­‐terminal   cross-­‐linking   telopeptide   (CTX)   level   to   predict   the   development   of   bisphosphonate-­‐related   osteonecrosis   of   the   jaws   (BRONJ)  following  oral  surgery?  Irish  journal  of  medical  science  2012;181:237-­‐242.   30.   Flichy-­‐Fernandez   AJ,   Alegre-­‐Domingo   T,   Gonzalez-­‐Lemonnier   S,   Balaguer-­‐Martinez   J,   Penarrocha-­‐Diago   M,   Jimenez-­‐Soriano   Y,   et   al.   Study   of   serum   CTX   in   50   oral   surgical   patients   treated   with   oral   bisphosphonates.   Medicina   oral,   patologia   oral   y   cirugia   bucal   2012;17:e367-­‐370.   31.   Baim   S,   Miller   PD.   Assessing   the   clinical   utility   of   serum   CTX   in   postmenopausal   osteoporosis   and   its   use   in   predicting   risk   of   osteonecrosis   of   the   jaw.   Journal   of   bone   and   mineral  research  :  the  official  journal  of  the  American  Society  for  Bone  and  Mineral  Research   2009;24:561-­‐574.   32.   Hellstein   JW,   Adler   RA,   Edwards   B,   Jacobsen   PL,   Kalmar   JR,   Koka   S,   et   al.   Managing   the   care   of   patients   receiving   antiresorptive   therapy   for   prevention   and   treatment   of   osteoporosis:   executive   summary   of   recommendations   from   the   American   Dental   Association   Council  on  Scientific  Affairs.  Journal  of  the  American  Dental  Association  2011;142:1243-­‐1251.   33.   Lodi   G,   Sardella   A,   Salis   A,   Demarosi   F,   Tarozzi   M,   Carrassi   A.   Tooth   extraction   in   patients  taking  intravenous  bisphosphonates:  a  preventive  protocol  and  case  series.  Journal  of   oral   and   maxillofacial   surgery   :   official   journal   of   the   American   Association   of   Oral   and   Maxillofacial  Surgeons  2010;68:107-­‐110.     10  
  • 11. FOCUS  BIFOSFONATI  SICOI   29-­‐1-­‐13   34.   Saia  G,  Blandamura  S,  Bettini  G,  Tronchet  A,  Totola  A,  Bedogni  G,  et  al.  Occurrence  of   bisphosphonate-­‐related   osteonecrosis   of   the   jaw   after   surgical   tooth   extraction.   Journal   of   oral   and   maxillofacial   surgery   :   official   journal   of   the   American   Association   of   Oral   and   Maxillofacial  Surgeons  2010;68:797-­‐804.   35.   Mozzati   M,   Arata   V,   Gallesio   G.   Tooth   extraction   in   osteoporotic   patients   taking   oral   bisphosphonates.   Osteoporosis   international   :   a   journal   established   as   result   of   cooperation   between   the   European   Foundation   for   Osteoporosis   and   the   National   Osteoporosis   Foundation  of  the  USA  2013.   36.   R  V.  linee  guida  SISBO.  VII  Congresso  nazionale  GIBIS.  Bologna,  2009.   37.   Annibali   SPRBCM.   l'osteonecrosi   dei   mascellari   indotta   da   bifosfonati.   prevenzione,   diagnosi  e  trattamento.  Dental  Cadmos  2010;7:20.   38.   Ruggiero  SL,  Dodson  TB,  Assael  LA,  Landesberg  R,  Marx  RE,  Mehrotra  B,  et  al.  American   Association   of   Oral   and   Maxillofacial   Surgeons   position   paper   on   bisphosphonate-­‐related   osteonecrosis   of   the   jaw   -­‐   2009   update.   Australian   endodontic   journal   :   the   journal   of   the   Australian  Society  of  Endodontology  Inc  2009;35:119-­‐130.   39.   Brecx   M,   Theilade   J.   Effect   of   chlorhexidine   rinses   on   the   morphology   of   early   dental   plaque  formed  on  plastic  film.  Journal  of  clinical  periodontology  1984;11:553-­‐564.   40.   Zucchelli  G,  Pollini  F,  Clauser  C,  De  Sanctis  M.  The  effect  of  chlorhexidine  mouthrinses   on   early   bacterial   colonization   of   guided   tissue   regeneration   membranes.   An   in   vivo   study.   Journal  of  periodontology  2000;71:263-­‐271.   41.   Lugassy   G,   Shaham   R,   Nemets   A,   Ben-­‐Dor   D,   Nahlieli   O.   Severe   osteomyelitis   of   the   jaw   in   long-­‐term   survivors   of   multiple   myeloma:   a   new   clinical   entity.   The   American   journal   of   medicine  2004;117:440-­‐441.   42.   Melo   MD,   Obeid   G.   Osteonecrosis   of   the   maxilla   in   a   patient   with   a   history   of   bisphosphonate  therapy.  Journal  2005;71:111-­‐113.   43.   Hansen  T,  Kunkel  M,  Springer  E,  Walter  C,  Weber  A,  Siegel  E,  et  al.  Actinomycosis  of  the   jaws-­‐-­‐histopathological   study   of   45   patients   shows   significant   involvement   in   bisphosphonate-­‐associated  osteonecrosis  and  infected  osteoradionecrosis.  Virchows  Archiv  :   an  international  journal  of  pathology  2007;451:1009-­‐1017.   44.   Landesberg   R,   Woo   V,   Cremers   S,   Cozin   M,   Marolt   D,   Vunjak-­‐Novakovic   G,   et   al.   Potential   pathophysiological   mechanisms   in   osteonecrosis   of   the   jaw.   Annals   of   the   New   York   Academy  of  Sciences  2011;1218:62-­‐79.   45.   Malden  N,  Beltes  C,  Lopes  V.  Dental  extractions  and  bisphosphonates:  the  assessment,   consent  and  management,  a  proposed  algorithm.  British  dental  journal  2009;206:93-­‐98.   46.   Vescovi  P,  Merigo  E,  Meleti  M,  Manfredi  M,  Fornaini  C,  Nammour  S.  Surgical  Approach   and   Laser   Applications   in   BRONJ   Osteoporotic   and   Cancer   Patients.   Journal   of   osteoporosis   2012;2012:585434.   47.   Martins   MA,   Martins   MD,   Lascala   CA,   Curi   MM,   Migliorati   CA,   Tenis   CA,   et   al.   Association   of   laser   phototherapy   with   PRP   improves   healing   of   bisphosphonate-­‐related   osteonecrosis  of  the  jaws  in  cancer  patients:  a  preliminary  study.  Oral  oncology  2012;48:79-­‐ 84.           didascalie     11  
  • 12. FOCUS  BIFOSFONATI  SICOI   29-­‐1-­‐13     Tab1:  scala  di  potenza  dei  bifosfonati  e  preferenziale  via  di  somministrazione.  In  rosso  sono   evidenziati  gli  aminobifosfonati,  legati  ad  una  potenza  farmacologica  più  elevata.       Tab   2:   classificazione   del   grado   di   rischio   per   lo   sviluppo   di   osteonecrosi   nel   paziente   in   terapia  da  bifosfonati       12