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Strategia di
ricerca
• Apprendere la differenza tra il termine
persona dispersa e persona scomparsa
• Apprendere le tre fasi della ricerca
• Apprendere gli elementi che determinano
lo scenario operativo
• Saper distinguere i vari tipi, schemi,
casi specifici di ricerca
• Il tutto finalizzato alla corretta gestione e
coordinamento dell'intervento.
OBIETTIVO
PERSONA SCOMPARSA
Presenza di volontarietà
individuo non più rintracciabile nell'ambito dei suoi
spazi di vita.
Pertanto una persona verrà definita "scomparsa",
fino al momento in cui verranno accertate le cause della sua sparizione
IL MANCATO RIENTRO E' VOLUTO:
DALLA STESSA PERSONA
(allontanamento volontario)
DA ALTRE PERSONE
(rapimento)
DEFINIZIONI
PERSONA DISPERSA
Assenza di volontarietà
PERSONA PER LA QUALE SI E' CERTI CHE
IL MANCATO RIENTRO NEI PROPRI SPAZI DI VITA
SIA DOVUTO A :
INCAPACITA’ della vittima
(disperso, incosciente, sfinito, ferito, deceduto, ecc.)
IMPOSSIBILITA’ della vittima
(bloccato, incastrato, schiacciato, infortunato, ecc.)
DEFINIZIONI
FASI DELLA
RICERCA
FASI DELLA RICERCA
l’attività di ricerca delle persone disperse e‘
caratterizzata dall'urgenza
ed è
finalizzata al loro salvataggio
UN CONCETTO FONDAMENTALE
 FASE DI ALLARME
 FASE OPERATIVA
 FASE DI SOSPENSIONE
FASI DELLA RICERCA
FASE DI ALLARME
FASE OPERATIVA
FASE DI SOSPENSIONE
FASI DELLA RICERCA
FASI DELLA RICERCA
TIPOLOGIE CHIAMATA
A : Chiamata proveniente dalla stessa vittima:
B : Chiamata proveniente da terza persona o Ente:
B1- da persona che è testimone della sparizione della vittima e garantisce che il
mancato rientro nei propri spazi di vita non dipende ne dalla volontà della
vittima ne dalla volontà di altre persone.
B2 - da persona o Ente che ha elementi, oltre l'assenza, che lo inducono a pensare
che sia in pericolo di vita (allarme COSPAS-SARSAT, dichiarazioni suicida,
attività pericolosa, disturbo psicologico comportamentale, disturbo mentale,
ecc.)
C : Chiamata proveniente da terza persona che non ha visto rientrare nei propri spazi vitali la
vittima e non ha idea del motivo, o sospetta un atto criminale.
D : Chiamata proveniente da terza persona che accusa qualcun'altro della causa della
scomparsa della vittima
FASE DI ALLARME
FASE OPERATIVA
FASE DI SOSPENSIONE
FASI DELLA RICERCA
NELLA SALA OPERATIVA
FASE DI ALLARME
FASE OPERATIVA
FASE DI SOSPENSIONE
Disperso o Scomparso ?
> Raccogliere più notizie possibili (modulistica)
> Attivare le Forze dell’Ordine
(CC, PS. Per attivare le indagini di loro competenza)
> Preallarmare subito gli enti utili
(Prefettura, VV.UU, CFS, 118, volontari, ecc.)
> Inviare la squadra competente per territorioSUL LUOGO DELLA
RICERCA
> Rendersi più visibili possibile
> Raccogliere ulteriori notizie
Iniziare le ricerche dei
dispersi
FASI DELLA RICERCA
FASE DI ALLARME
FASE OPERATIVA
FASE DI SOSPENSIONE
> Far affluire sul posto più squadre possibili
(le prime ore sono importantissime)
> Allestire il P.C.A.
> Determinare l’area di ricerca
> Assegnare le zone alle squadre presenti
Gestire le ricerche secondo le linee guida TAS
FASI DELLA RICERCA
FASE DI ALLARME
FASE OPERATIVA
FASE DI SOSPENSIONE
SOSPENSIONE TEMPORANEA
A livello operativo decisa dal ROS
A livello giuridico decisa dal magistrato o suo delegato
Dettata da:
Condizioni meteo avverse
Mancanza di sicurezza per i soccorritori
Esigenze relative alle indagini
FASI DELLA RICERCA
FASE DI ALLARME
FASE OPERATIVA
FASE DI SOSPENSIONE
SOSPENSIONE DEFINITIVA
•Decisa dal PREFETTO o dal MAGISTRATO
sentiti i ROS delle forze in campo
•Comunicata dal PCA a:
• sale operative degli enti mobilitati
• tutte le squadre SAR
• Assicurarsi che tutte le squadre SAR abbiano ricevuto l'ordine di
smobilitazione e siano ritornate al PCA
Dettata da elementi oggettivi:
ritrovamento
elementi certi
SCENARIO
SCENARIO
Fattori caratterizzanti lo scenario operativo
 Cinematismo
Luogo
 Magnitudo
SCENARIO
Cinematismo
CINEMATISMO
LUOGO
MAGNITUDO
Statico
Le vittime non si muovono (feriti, sfiniti, bloccati, ecc.)
Dinamico
Le vittime si muovono
(consciamente, inconsciamente, collaborativi, non collaborativi, ecc.)
SCENARIO
CINEMATISMO
LUOGO
MAGNITUDOLuogo
Zone artificiali
E’ facile progredire
(sentieri, strade, edifici isolati, edifici grandi o complessi,metropolitana,
ecc.)
Zone naturali
Ci si muove con difficoltà o solo con attrezzature
specifiche (Grotte, boschi, fiumi, monti, ecc.)
SCENARIO
CINEMATISMO
LUOGO
MAGNITUDO
Magnitudo (numero delle vittime)
Una
(Anziano, bambino, malato mentale, disabile, suicida, sportivo, turista, ecc.)
Più di una
(Sportivi, Alpinisti, Escursionisti, pellegrini, ecc.)
SCENARIO
Cinematismo
Luogo
Magnitudo
Fattori che determinano la
SCALA DELLA COMPLESSITÀ’
SCENARIO
LIVELLO SCALA COMPLESSITÀ’
maggiore
Scenario statico in luogo artificiale con una vittima
Scenario statico in luogo artificiale con più vittime
Scenario statico in luogo naturale con una vittima
Scenario statico in luogo naturale con più vittime
Scenario dinamico in luogo artificiale con una vittima
Scenario dinamico in luogo artificiale con più vittime
Scenario dinamico in luogo naturale con una vittima
Scenario dinamico in luogo naturale con più vittime
minore
PAUSA
TIPI DI RICERCA
TIPI DI RICERCA
Per ordine cronologico
 Spontanea (parenti, inesperti, battitori veloci)
 Primaria (zone preferenziali)
 A tappeto (battuta)
Tipologie particolari di ricerca
 Caso A(è la vittima che chiama)
 Notturna
 Fluviale
 Lacustre
 Con unità cinofiie
 Con elicottero
TIPI DI RICERCA
PER ORDINE CRONOLOGICO Spontanea
Primaria
A tappeto
chi ?
 I compagni, i parenti, chi arriva per prima sui posto
 Probabilmente unità non specializzate
come ?
 Senza un organizzazione, un criterio specifico
 Seguendo i i buon senso
 Battendo i punti più vicini e plausibili
 Senza marcare luoghi battuti
 Per un raggio proporzionale alle risorse presenti
SPONTANEA
TIPI DI RICERCA
PER ORDINE CRONOLOGICO Spontanea
Primaria
A tappeto
PRIMARIA
chi ?
come ?
 I primi soccorritori che arrivano sul posto
 Probabilmente unità non qualificate
 Senza supporto TAS. Non coordinati ne diretti
 Per un raggio inferiore a 1.000 m
 Individuando le zone preferenziali in base ad una relazione logica
con l’attività svolta dal disperso
 Assegnando delle zone visibili sul terreno (campi recintati, casolari,
sentieri, fossi, etc)
TIPI DI RICERCA
PER ORDINE CRONOLOGICO Spontanea
Primaria
A tappeto
RICERCA A TAPPETO
chi ?
 Unità qualificate e non
 Vigili del fuoco e altri soggetti pubblici e privati
come ?
 Coordinati e diretti da un Posto di Comando A vanzato (TAS)
 Applicando schemi e procedure prede finite
 Battendo solo la zona assegnatagli dal PCA
 Marcando i luoghi battuti
 Supportati dai servizio TAS con mappe, radio e GPS
Tipologie particolari di ricerca
 Caso A (è la vittima che chiama)
 Con nebbia
 Notturna
 Fluviale
 Lacustre
 Con unità cinofile
 Con elicottero
Tipologie particolari di ricerca
CASO A (è la vittima che chiama)
 tranquillizzare la persona
 richiedere notizie utili alla sua localizzazione
 invitarla a trovare un luogo sicuro e a non
abbandonarlo
 Invitarla a non usare impropriamente il telefono
per mantenere la carica della batteria
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA NOTTURNA
 di notte le ricerche NON si sospendono
 non si abbandona l'area di ricerca
si continuano a battere solo luoghi sicuri per i
soccorritori(strade, sentieri, casali, ecc.)
 le unita' cinofile sono operative
 si riducono le ricerche attive aumentano quelle
passive
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA NOTTURNA
RICERCA ATTIVA (il soccorritore cerca di raggiungere il disperso)
 Ricerche lineari (strade, strade bianche, sentieri, ecc.)
 Ricerche puntuali (Casali, ruderi, pozzi, ecc.)
 Ricerche con unità cinofile
 Ricerca con elicottero attrezzato (Termo camera, visore notturno)
 Silenzio ascolto
RICERCA PASSIVA (il disperso cerca di raggiungere i soccorritori
 silenzio e ascolto
 rendersi visibili
 rendersi udibili
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA NOTTURNA
I luoghi battuti di notte con esito negativo
non possono essere considerati bonificati
ma vanno battuti di nuovo con il giorno
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA FLUVIALE
Ricerca in ACQUA
deve essere eseguita da personale attrezzato e addestrato
Ricerca sulle SPONDE
deve essere eseguita da personale attrezzato e addestrato
Zone privilegiate di Ricerca
In virtù dell'idraulica e del percorso del fiume, vi sono punti del
fiume in cui è più facile che un uomo o una salma si fermino
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA FLUVIALE
La ricerca lungo un fiume:
 deve essere eseguita da personale attrezzato e addestrato
 deve essere eseguita da riva e da gommone
 Il personale imbarcato sui gommoni ed il personale che opera
lungo la riva deve essere in grado di sopravvivere in caso di
caduta accidentale in acqua
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA FLUVIALE
 schema lineare con unita' in acqua e unita' sulle
sponde
 marcare gli eventuali punti di immersione
Zone privilegiate di Ricerca
In virtù dell'idraulica e del percorso del fiume, vi sono
punti dei fiume ln cui è più facile che un uomo o una
salma si fermino
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA FLUVIALE
La ricerca lungo un fiume:
 deve essere eseguita da personale attrezzato e addestrato
 deve essere eseguita da riva e da gommone
 Il personale imbarcato sui gommoni ed il personale che opera
lungo la riva deve essere in grado di sopravvivere in caso di
caduta accidentale in acqua
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA FLUVIALE
 schema lineare con unita' in acqua e unita' sulle sponde
 marcare gli eventuali punti di immersione
Zone privilegiate di Ricerca
In virtù dell'idraulica e del percorso del fiume, vi
sono punti del fiume in cui è più facile che un
uomo o una salma si fermino
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA FLUVIALE
Schema di ricerca LINEARE
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA LACUSTRE
 si usano schemi a spirale, a percorsi paralleli
ed eventuali schemi specifici
 schema lineare con unità in acqua (gommoni) e
unità sulle sponde
 marcare gli eventuali punti di immersione
SCARROCCIO DERIVA
In virtù del vento e delle correnti sì deve calcolare
lo scarroccio e la deriva
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA LACUSTRE
Tipologie particolari di ricerca
INTERVENTI SU SPECCHI D’ACQUA
TRACCE N.S.A.S.
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA con unità cinofile
 Attivare con priorità assoluta le uu.cc. VVF
 Prevedere l'eventuale trasporto con elicottero
 Identificare sulla carta e segnalare sul terreno le
zone a loro assegnate (vanno concordate con il conduttore)
 Consentire loro la massima autonomia di movimento
 Quando possibile, affiancare alle U.C. un esperto
della zona
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA con unità cinofile
E' importante sapere:
 I cani vanno seguiti e non anticipati
 La resistenza operativa di un cane è di circa mezz'ora
 Progrediscono contro vento
 Lavorano meglio al mattino, in giornate nuvolose e fresche
 Sono operativi anche di notte
 Nell'eventuale presenza anche di uu.cc. di altri enti, assegnare
in zone distinte rispetto alle uu.cc. VVF.
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA con unità cinofile
I luoghi battuti dalle unità cinofile
con esito negativo
non possono essere considerati bonificati
ma vanno battuti di nuovo
con squadre di terra
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA con ELICOTTERO
Estremamente efficace in zone ampie ed aperte
INDICAZIONI OPERATIVE
• Prima di chiamare l'elicottero individuare un area di atterraggio e allestirla
• Se possibile fare atterrare l'elicottero per un briefing con l'equipaggio e
imbarcare un conoscitore della zona con un GPS
• Segnalare all'elicottero linee elettriche o altri pericoli per il volo a vista nell'area delle
ricerche
• Considerare i limiti operativi legati ai fattori meteo e di visibilità
• Vola entro l’effemeridi
Tipologie particolari di ricerca
RICERCA con ELICOTTERO
i luoghi battuti dal mezzo aereo
con esito negativo
non possono essere considerati bonificati
ma vanno battuti di nuovo
con squadre di terra
PIANIFICAZIONE
PIANIFICAZIONE
DEFINIZIONI
UPN Ultimo Punto Noto
PUA Punto di Ultimo Avvistamento
PCA Posto di Comando Avanzato
AREA di RICERCA parte del territorio dove si
suppone si possa trovare la
vittima
ZONA di RICERCA porzione di Area assegnata
alle unità SAR
PIANIFICAZIONE
PROCEDURA
1. Individuare il PUA o l'UPN
2. Determinare la PCA
3. Determinare del raggio di ricerca
4. Definire dell'area di ricerca includendo il PUA e/o l'UPN
5. Suddivisione dell'area in zone, percorsi e punti
6. Assegnazione delle zone alle Unità SAR
7. Monitoraggio del lavoro svolto (tracce GPS)
PIANIFICAZIONE
1. Individuazione dell' UPN (Ultimo Punto Noto)
UPN Ultimo Punto Noto
Luogo in cui sono state trovate concrete, sufficienti tracce
tali da far ragionevolmente supporre che la vittima sia
stata in quel punto
 Auto
 Indumento
 Oggetti personali
UPN
PIANIFICAZIONE
2. Individuazione dei PUA (Ultimo Punto Avvistamento)
PUA Punto Ultimo Avvistamento
Punto dove la vittima è stata vista per l'ultima
volta
 da un testimone
 da un filmato o foto
UPN
PUA
ATTENZIONE
UPN e PUA
possono anche coincidere
PIANIFICAZIONE
3. DETERMINAZIONE DEL PCA
PCA Posto di Comando Avanzato
 Luogo dal quale si è deciso di pianificare/coordinare
le operazioni di ricerca
 Può coincidere con il PUA o l’UPN
 Può essere istituito in una struttura o sull’UCL
PIANIFICAZIONE
3. DETERMINAZIONE DEL PCA
ATTENZIONE
UPN, PUA e PCA
possono anche coincidere
PIANIFICAZIONE
4. Determinazione RAGGIO ed AREA di ricerca
Il PCA può essere posizionato
sia all’interno che all’esterno
dell’area di ricercaRaggio
di ricerca
PUA/UPN
PCA
PIANIFICAZIONE
PIANIFICAZIONE
DETERMINAZIONE DELLE ZONE (ZONIZZAZIONE)
PIANIFICAZIONE
DETERMINAZIONE DELLE ZONE (ZONIZZAZIONE)
PIANIFICAZIONE
DETERMINAZIONE DELLE ZONE
LE ZONE VENGONO NOMINATE CON UN NUMERO
La gerarchia dei numeri diventa il piano di lavoro
PIANIFICAZIONE
DETERMINAZIONE DEI PERCORSI
se nell’area sono presenti delle STRADE, FIUMI, SENTIERI
vengono nominati PERCORSI seguiti da UN NUMERO
La gerarchia dei numeri diventa il piano di lavoro
PIANIFICAZIONE
DETERMINAZIONE DEI PUNTI
se nell’area sono presenti delle CASE, RUDERI, o ALTRI ELEMENTI
PUNTUALI vengono nominati PUNTI seguiti da UN NUMERO
PUNTO 2
PUNTO 1
PUNTO 4
PUNTO 3
La gerarchia dei numeri diventa il piano di lavoro
PIANIFICAZIONE
La grandezza delle zone (espressa in ettari) deve tener conto di 5 fattori:
1. orografia del terreno
2. visibilità
3. facilità di progressione
4. dimensione della squadra a cui assegnarla
5. schema di ricerca da applicare
che determineranno il TEMPO DI BATTITURA.
E’ buona norma, onde evitare di dover sovraccaricare le squadre con generi di
conforto, che il tempo di battitura resti entro il limite massimo delle 4 ore.
TEMPO DI BATTUTA MASSIMO 4 ore
Come riferimento possiamo dire che una squadra di 10 unità SAR a piedi su di un
terreno pianeggiante costituito da bosco con 10 metri di visibilità in 1 ora batte 10 ettari.
PIANIFICAZIONE
 Costituzione delle squadre SAR (Search and Rescue)
 Informazione alle squadre SAR
(descrizione dello scenario, obiettivo della ricerca, metodi di comunicazione PCA-unità)
 Assegnazione delle sigle SAR
 Distribuzione strategica di radio, carte, GPS, ecc.
 Assegnazione zona alle squadre
PIANIFICAZIONE
COSTITUZIONE SQUADRE
 Nominare la squadra
 Nominare il team leader
 Numero componenti
 Materiale in possesso
 Numero di cellulare (più di uno)
 Canale radio della squadra
PIANIFICAZIONE
CARATTERISTICHE SQUADRE
 Conoscenza del territorio
 Conoscenza nozioni topografiche
 Abbigliamento tecnico e attrezzature
 Allenamento e preparazione tecnica
 Apparati radio, apparati GPS
 Capacità relazionali
 Competenze tecniche
PIANIFICAZIONE
ASSEGNAZIONE DELLE ZONE ALLE SQUADRE
• Squadra composta minimo da 2 persone
• La Squadra deve avere un identificativo diverso dalla
zona
• La composizione della squadra varia in base alla
Zona da battere
PIANIFICAZIONE
Team Leader
In una squadra deve esserci sempre un Team Leader:
 Presenzia al briefing del PCA
 Raccoglie i dati e i materiali dei
componenti della squadra e li porta al PCA
 Effettua il briefing con la propria squadra
 Coordina e gestisce la propria squadra sul
territorio
 Si rapporta con il responsabile delle
«operazioni di soccorso» al PCA tramite gli
apparati radio
PIANIFICAZIONE
FASE OPERATIVA
(fase svolta dopo l'assegnazione della zona)
Spetta al capo squadra SAR:
 Scelta degli SCHEMI DI RICERCA
 Determinazione degli INTERVALLI fra
unità, fra corse, e fra percorsi
PIANIFICAZIONE
 Area Porzione del terreno dove si stima esserci la vittima
 Zona Porzione di Area assegnata ad una squadra SAR
 Unità cinofilo binomio cane - conduttore
 Unità SAR un cane, un uomo, un veicolo che segue un percorso
 Squadra SAR un gruppo di unità SAR impegnato in una zona
 Corsa tratto rettilineo di un percorso
 Percorso il cammino, fatto da più corse, assegnato ad una unità
SCHEMI DI
RICERCA
SCHEMI DI RICERCA
 A PETTINE
 A PERCORSI PARALLELI
 A SPIRALE
 A PERCORSI LINEARI
SCHEMI DI RICERCA
A PETTINE
Direzione
ricerca
Linea di ricerca
In mancanza di VVF i punti ABC,
se è possibile, impegnarli con
Operatori capaci nell’utilizzo del
GPS e lettura CT.
SAF-118
SCHEMI DI RICERCA
LINEA DI RICERCA
LINEA DI RICERCA
Zona
SCHEMI DI RICERCA
L
I
N
.
R
I
C
.
G
E
N
E
R
LIN.RIC.GENERALE
LIN.RIC.GENERALE
SCHEMI DI RICERCA
Schema a PERCORSI PARALLELI (più unità)
SCHEMI DI RICERCA
A PERCORSI PARALLELI
(UN SOLA UNITÀ)
SCHEMI DI RICERCA
A SPIRALE
(UN SOLA UNITÀ)
SCHEMI DI RICERCA
A PERCORSI LINEARI
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
SCHEMI DI RICERCA
MONITORAGGIO DELLE UNITA’ SAR
SCHEMI DI RICERCA
MONITORAGGIO DELLE UNITA’ SAR
SCHEMI DI RICERCA
A PETTINE
CASI
PARTICOLARI
CASI PARTICOLARI
 Morbo di Alzheimer
 Sindrome autistica
ALZHEIMER
DATI STATISTICI
 Nel 50% dei casi viene ritrovato entro 1600 mt, nel 96% entro
2400 mt.
 Viene spesso ritrovato in strutture edili in costruzione e/o
abbandonate e in prossimità di strade, fossi, scarpate e cespugli.
 Non chiede aiuto ne risponde ai richiami.
 Non lascia tracce ma tende a nascondersi.
 Tende a raggiungere abitazioni o luoghi da lui prediletti anche
lontani nel tempo (non ha memoria breve ma lunga).
 Scarsissimo senso dell'orientamento ed incapacità a riconoscere
pericoli
 Inspiegabilmente il 75% dei soggetti si dirige verso Sud.
 Se individuati, ad un primo interrogatorio, potrebbero dichiararsi
estranei alla ricerca
ALZHEIMER
Indicazioni operative
 Iniziare le ricerche sempre dal PUA (punto ultimo avvistamento)
 Cercare accuratamente tra cespugli, siepi, avvallamenti del
terreno
 Ripetere le ricerche nelle stesse zone a distanza di alcune ore
 Individuare per mezzo dei familiari abitudini, luoghi, ed attività
favorite.
 Contattare il medico di famiglia.
AUTISTICI
DATI STATISTICI
 Ritrovamento entro 1 km dal PUA
 Sono abitudinari, possono percorrere più volte lo stesso tratto o
zona
 Ignorano stanchezza e fame
 Prediligono luoghi presso corsi d'acqua o fangosi
 Sono attratti da luoghi con presenza di animali
 Spesso è confuso e non ha capacità di linguaggio
 Se trovano un luogo in cui si sentono sicuri difficilmente lo
abbandonano
AUTISTICI
Indicazioni operative
 Iniziare le ricerche sempre dal PUA
 Cercare accuratamente tra cespugli, siepi, avvallamenti del
terreno, corsi d'acqua, zone fangose
 Cercare in zone dove ci sono animali (canili, fattorie, centri di
equitazione ecc.)
 Ripetere le ricerche nelle stesse zone a distanza di alcune
ore
 Individuare per mezzo dei familiari abitudini, luoghi ed
attività favorite
 In caso di ritrovamento avvicinarsi con cautela usando un
linguaggio semplice, rassicurante
COMUNICAZIONI
La presenza sul posto, spesso costante, dei famigliari della
vittima e dei media, impone l'utilizzo di un codice di
riservatezza in caso di ritrovamento.
INDIA 0 persona illesa
INDIA 1 ferito lieve non in immediato pericolo di vita
INDIA 2 ferito che potrebbe peggiorare se non
trattato tempestivamente
INDIA 3 ferito in imminente pericolo di vita
INDIA 4 persona deceduta
RIFLESSIONI
La ricerca persona, normalmente, comporta tempi di
intervento medio lunghi
Può capitare, quindi, di assumere
involontariamente atteggiamenti e/o dire
parole, battute, non coerenti con lo scenario
operativo
…. TENIAMO PRESENTE CHE …
SIAMO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI ………
….QUINDI…..
TUTTI ci ASCOLTANO e
poi INTERPRETANO
COMMENTANO
GIUDICANO
RIFLESSIONI
1. Mettersi nei panni dei
famigliari/utenti
2. Consapevolezza del proprio ruolo
3. Prevedere un luogo dove
"staccare"
Ricerca a persona
Ricerca a persona

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Ricerca a persona

  • 2. • Apprendere la differenza tra il termine persona dispersa e persona scomparsa • Apprendere le tre fasi della ricerca • Apprendere gli elementi che determinano lo scenario operativo • Saper distinguere i vari tipi, schemi, casi specifici di ricerca • Il tutto finalizzato alla corretta gestione e coordinamento dell'intervento. OBIETTIVO
  • 3. PERSONA SCOMPARSA Presenza di volontarietà individuo non più rintracciabile nell'ambito dei suoi spazi di vita. Pertanto una persona verrà definita "scomparsa", fino al momento in cui verranno accertate le cause della sua sparizione IL MANCATO RIENTRO E' VOLUTO: DALLA STESSA PERSONA (allontanamento volontario) DA ALTRE PERSONE (rapimento) DEFINIZIONI
  • 4. PERSONA DISPERSA Assenza di volontarietà PERSONA PER LA QUALE SI E' CERTI CHE IL MANCATO RIENTRO NEI PROPRI SPAZI DI VITA SIA DOVUTO A : INCAPACITA’ della vittima (disperso, incosciente, sfinito, ferito, deceduto, ecc.) IMPOSSIBILITA’ della vittima (bloccato, incastrato, schiacciato, infortunato, ecc.) DEFINIZIONI
  • 6. FASI DELLA RICERCA l’attività di ricerca delle persone disperse e‘ caratterizzata dall'urgenza ed è finalizzata al loro salvataggio UN CONCETTO FONDAMENTALE
  • 7.  FASE DI ALLARME  FASE OPERATIVA  FASE DI SOSPENSIONE FASI DELLA RICERCA
  • 8. FASE DI ALLARME FASE OPERATIVA FASE DI SOSPENSIONE FASI DELLA RICERCA
  • 9. FASI DELLA RICERCA TIPOLOGIE CHIAMATA A : Chiamata proveniente dalla stessa vittima: B : Chiamata proveniente da terza persona o Ente: B1- da persona che è testimone della sparizione della vittima e garantisce che il mancato rientro nei propri spazi di vita non dipende ne dalla volontà della vittima ne dalla volontà di altre persone. B2 - da persona o Ente che ha elementi, oltre l'assenza, che lo inducono a pensare che sia in pericolo di vita (allarme COSPAS-SARSAT, dichiarazioni suicida, attività pericolosa, disturbo psicologico comportamentale, disturbo mentale, ecc.) C : Chiamata proveniente da terza persona che non ha visto rientrare nei propri spazi vitali la vittima e non ha idea del motivo, o sospetta un atto criminale. D : Chiamata proveniente da terza persona che accusa qualcun'altro della causa della scomparsa della vittima FASE DI ALLARME FASE OPERATIVA FASE DI SOSPENSIONE
  • 10.
  • 11.
  • 12.
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  • 18. FASI DELLA RICERCA NELLA SALA OPERATIVA FASE DI ALLARME FASE OPERATIVA FASE DI SOSPENSIONE Disperso o Scomparso ? > Raccogliere più notizie possibili (modulistica) > Attivare le Forze dell’Ordine (CC, PS. Per attivare le indagini di loro competenza) > Preallarmare subito gli enti utili (Prefettura, VV.UU, CFS, 118, volontari, ecc.) > Inviare la squadra competente per territorioSUL LUOGO DELLA RICERCA > Rendersi più visibili possibile > Raccogliere ulteriori notizie Iniziare le ricerche dei dispersi
  • 19. FASI DELLA RICERCA FASE DI ALLARME FASE OPERATIVA FASE DI SOSPENSIONE > Far affluire sul posto più squadre possibili (le prime ore sono importantissime) > Allestire il P.C.A. > Determinare l’area di ricerca > Assegnare le zone alle squadre presenti Gestire le ricerche secondo le linee guida TAS
  • 20. FASI DELLA RICERCA FASE DI ALLARME FASE OPERATIVA FASE DI SOSPENSIONE SOSPENSIONE TEMPORANEA A livello operativo decisa dal ROS A livello giuridico decisa dal magistrato o suo delegato Dettata da: Condizioni meteo avverse Mancanza di sicurezza per i soccorritori Esigenze relative alle indagini
  • 21. FASI DELLA RICERCA FASE DI ALLARME FASE OPERATIVA FASE DI SOSPENSIONE SOSPENSIONE DEFINITIVA •Decisa dal PREFETTO o dal MAGISTRATO sentiti i ROS delle forze in campo •Comunicata dal PCA a: • sale operative degli enti mobilitati • tutte le squadre SAR • Assicurarsi che tutte le squadre SAR abbiano ricevuto l'ordine di smobilitazione e siano ritornate al PCA Dettata da elementi oggettivi: ritrovamento elementi certi
  • 22.
  • 24. SCENARIO Fattori caratterizzanti lo scenario operativo  Cinematismo Luogo  Magnitudo
  • 25. SCENARIO Cinematismo CINEMATISMO LUOGO MAGNITUDO Statico Le vittime non si muovono (feriti, sfiniti, bloccati, ecc.) Dinamico Le vittime si muovono (consciamente, inconsciamente, collaborativi, non collaborativi, ecc.)
  • 26. SCENARIO CINEMATISMO LUOGO MAGNITUDOLuogo Zone artificiali E’ facile progredire (sentieri, strade, edifici isolati, edifici grandi o complessi,metropolitana, ecc.) Zone naturali Ci si muove con difficoltà o solo con attrezzature specifiche (Grotte, boschi, fiumi, monti, ecc.)
  • 27. SCENARIO CINEMATISMO LUOGO MAGNITUDO Magnitudo (numero delle vittime) Una (Anziano, bambino, malato mentale, disabile, suicida, sportivo, turista, ecc.) Più di una (Sportivi, Alpinisti, Escursionisti, pellegrini, ecc.)
  • 29. SCENARIO LIVELLO SCALA COMPLESSITÀ’ maggiore Scenario statico in luogo artificiale con una vittima Scenario statico in luogo artificiale con più vittime Scenario statico in luogo naturale con una vittima Scenario statico in luogo naturale con più vittime Scenario dinamico in luogo artificiale con una vittima Scenario dinamico in luogo artificiale con più vittime Scenario dinamico in luogo naturale con una vittima Scenario dinamico in luogo naturale con più vittime minore
  • 30. PAUSA
  • 32. TIPI DI RICERCA Per ordine cronologico  Spontanea (parenti, inesperti, battitori veloci)  Primaria (zone preferenziali)  A tappeto (battuta) Tipologie particolari di ricerca  Caso A(è la vittima che chiama)  Notturna  Fluviale  Lacustre  Con unità cinofiie  Con elicottero
  • 33. TIPI DI RICERCA PER ORDINE CRONOLOGICO Spontanea Primaria A tappeto chi ?  I compagni, i parenti, chi arriva per prima sui posto  Probabilmente unità non specializzate come ?  Senza un organizzazione, un criterio specifico  Seguendo i i buon senso  Battendo i punti più vicini e plausibili  Senza marcare luoghi battuti  Per un raggio proporzionale alle risorse presenti SPONTANEA
  • 34. TIPI DI RICERCA PER ORDINE CRONOLOGICO Spontanea Primaria A tappeto PRIMARIA chi ? come ?  I primi soccorritori che arrivano sul posto  Probabilmente unità non qualificate  Senza supporto TAS. Non coordinati ne diretti  Per un raggio inferiore a 1.000 m  Individuando le zone preferenziali in base ad una relazione logica con l’attività svolta dal disperso  Assegnando delle zone visibili sul terreno (campi recintati, casolari, sentieri, fossi, etc)
  • 35. TIPI DI RICERCA PER ORDINE CRONOLOGICO Spontanea Primaria A tappeto RICERCA A TAPPETO chi ?  Unità qualificate e non  Vigili del fuoco e altri soggetti pubblici e privati come ?  Coordinati e diretti da un Posto di Comando A vanzato (TAS)  Applicando schemi e procedure prede finite  Battendo solo la zona assegnatagli dal PCA  Marcando i luoghi battuti  Supportati dai servizio TAS con mappe, radio e GPS
  • 36. Tipologie particolari di ricerca  Caso A (è la vittima che chiama)  Con nebbia  Notturna  Fluviale  Lacustre  Con unità cinofile  Con elicottero
  • 37. Tipologie particolari di ricerca CASO A (è la vittima che chiama)  tranquillizzare la persona  richiedere notizie utili alla sua localizzazione  invitarla a trovare un luogo sicuro e a non abbandonarlo  Invitarla a non usare impropriamente il telefono per mantenere la carica della batteria
  • 38. Tipologie particolari di ricerca RICERCA NOTTURNA  di notte le ricerche NON si sospendono  non si abbandona l'area di ricerca si continuano a battere solo luoghi sicuri per i soccorritori(strade, sentieri, casali, ecc.)  le unita' cinofile sono operative  si riducono le ricerche attive aumentano quelle passive
  • 39. Tipologie particolari di ricerca RICERCA NOTTURNA RICERCA ATTIVA (il soccorritore cerca di raggiungere il disperso)  Ricerche lineari (strade, strade bianche, sentieri, ecc.)  Ricerche puntuali (Casali, ruderi, pozzi, ecc.)  Ricerche con unità cinofile  Ricerca con elicottero attrezzato (Termo camera, visore notturno)  Silenzio ascolto RICERCA PASSIVA (il disperso cerca di raggiungere i soccorritori  silenzio e ascolto  rendersi visibili  rendersi udibili
  • 40. Tipologie particolari di ricerca RICERCA NOTTURNA I luoghi battuti di notte con esito negativo non possono essere considerati bonificati ma vanno battuti di nuovo con il giorno
  • 41. Tipologie particolari di ricerca RICERCA FLUVIALE Ricerca in ACQUA deve essere eseguita da personale attrezzato e addestrato Ricerca sulle SPONDE deve essere eseguita da personale attrezzato e addestrato Zone privilegiate di Ricerca In virtù dell'idraulica e del percorso del fiume, vi sono punti del fiume in cui è più facile che un uomo o una salma si fermino
  • 42. Tipologie particolari di ricerca RICERCA FLUVIALE La ricerca lungo un fiume:  deve essere eseguita da personale attrezzato e addestrato  deve essere eseguita da riva e da gommone  Il personale imbarcato sui gommoni ed il personale che opera lungo la riva deve essere in grado di sopravvivere in caso di caduta accidentale in acqua
  • 43. Tipologie particolari di ricerca RICERCA FLUVIALE  schema lineare con unita' in acqua e unita' sulle sponde  marcare gli eventuali punti di immersione Zone privilegiate di Ricerca In virtù dell'idraulica e del percorso del fiume, vi sono punti dei fiume ln cui è più facile che un uomo o una salma si fermino
  • 44. Tipologie particolari di ricerca RICERCA FLUVIALE La ricerca lungo un fiume:  deve essere eseguita da personale attrezzato e addestrato  deve essere eseguita da riva e da gommone  Il personale imbarcato sui gommoni ed il personale che opera lungo la riva deve essere in grado di sopravvivere in caso di caduta accidentale in acqua
  • 45. Tipologie particolari di ricerca RICERCA FLUVIALE  schema lineare con unita' in acqua e unita' sulle sponde  marcare gli eventuali punti di immersione Zone privilegiate di Ricerca In virtù dell'idraulica e del percorso del fiume, vi sono punti del fiume in cui è più facile che un uomo o una salma si fermino
  • 46. Tipologie particolari di ricerca RICERCA FLUVIALE Schema di ricerca LINEARE
  • 47. Tipologie particolari di ricerca RICERCA LACUSTRE  si usano schemi a spirale, a percorsi paralleli ed eventuali schemi specifici  schema lineare con unità in acqua (gommoni) e unità sulle sponde  marcare gli eventuali punti di immersione SCARROCCIO DERIVA In virtù del vento e delle correnti sì deve calcolare lo scarroccio e la deriva
  • 48. Tipologie particolari di ricerca RICERCA LACUSTRE
  • 49. Tipologie particolari di ricerca INTERVENTI SU SPECCHI D’ACQUA TRACCE N.S.A.S.
  • 50. Tipologie particolari di ricerca RICERCA con unità cinofile  Attivare con priorità assoluta le uu.cc. VVF  Prevedere l'eventuale trasporto con elicottero  Identificare sulla carta e segnalare sul terreno le zone a loro assegnate (vanno concordate con il conduttore)  Consentire loro la massima autonomia di movimento  Quando possibile, affiancare alle U.C. un esperto della zona
  • 51. Tipologie particolari di ricerca RICERCA con unità cinofile E' importante sapere:  I cani vanno seguiti e non anticipati  La resistenza operativa di un cane è di circa mezz'ora  Progrediscono contro vento  Lavorano meglio al mattino, in giornate nuvolose e fresche  Sono operativi anche di notte  Nell'eventuale presenza anche di uu.cc. di altri enti, assegnare in zone distinte rispetto alle uu.cc. VVF.
  • 52. Tipologie particolari di ricerca RICERCA con unità cinofile I luoghi battuti dalle unità cinofile con esito negativo non possono essere considerati bonificati ma vanno battuti di nuovo con squadre di terra
  • 53. Tipologie particolari di ricerca RICERCA con ELICOTTERO Estremamente efficace in zone ampie ed aperte INDICAZIONI OPERATIVE • Prima di chiamare l'elicottero individuare un area di atterraggio e allestirla • Se possibile fare atterrare l'elicottero per un briefing con l'equipaggio e imbarcare un conoscitore della zona con un GPS • Segnalare all'elicottero linee elettriche o altri pericoli per il volo a vista nell'area delle ricerche • Considerare i limiti operativi legati ai fattori meteo e di visibilità • Vola entro l’effemeridi
  • 54. Tipologie particolari di ricerca RICERCA con ELICOTTERO i luoghi battuti dal mezzo aereo con esito negativo non possono essere considerati bonificati ma vanno battuti di nuovo con squadre di terra
  • 56. PIANIFICAZIONE DEFINIZIONI UPN Ultimo Punto Noto PUA Punto di Ultimo Avvistamento PCA Posto di Comando Avanzato AREA di RICERCA parte del territorio dove si suppone si possa trovare la vittima ZONA di RICERCA porzione di Area assegnata alle unità SAR
  • 57. PIANIFICAZIONE PROCEDURA 1. Individuare il PUA o l'UPN 2. Determinare la PCA 3. Determinare del raggio di ricerca 4. Definire dell'area di ricerca includendo il PUA e/o l'UPN 5. Suddivisione dell'area in zone, percorsi e punti 6. Assegnazione delle zone alle Unità SAR 7. Monitoraggio del lavoro svolto (tracce GPS)
  • 58. PIANIFICAZIONE 1. Individuazione dell' UPN (Ultimo Punto Noto) UPN Ultimo Punto Noto Luogo in cui sono state trovate concrete, sufficienti tracce tali da far ragionevolmente supporre che la vittima sia stata in quel punto  Auto  Indumento  Oggetti personali UPN
  • 59. PIANIFICAZIONE 2. Individuazione dei PUA (Ultimo Punto Avvistamento) PUA Punto Ultimo Avvistamento Punto dove la vittima è stata vista per l'ultima volta  da un testimone  da un filmato o foto UPN PUA ATTENZIONE UPN e PUA possono anche coincidere
  • 60. PIANIFICAZIONE 3. DETERMINAZIONE DEL PCA PCA Posto di Comando Avanzato  Luogo dal quale si è deciso di pianificare/coordinare le operazioni di ricerca  Può coincidere con il PUA o l’UPN  Può essere istituito in una struttura o sull’UCL
  • 61. PIANIFICAZIONE 3. DETERMINAZIONE DEL PCA ATTENZIONE UPN, PUA e PCA possono anche coincidere
  • 62. PIANIFICAZIONE 4. Determinazione RAGGIO ed AREA di ricerca Il PCA può essere posizionato sia all’interno che all’esterno dell’area di ricercaRaggio di ricerca PUA/UPN PCA
  • 66. PIANIFICAZIONE DETERMINAZIONE DELLE ZONE LE ZONE VENGONO NOMINATE CON UN NUMERO La gerarchia dei numeri diventa il piano di lavoro
  • 67. PIANIFICAZIONE DETERMINAZIONE DEI PERCORSI se nell’area sono presenti delle STRADE, FIUMI, SENTIERI vengono nominati PERCORSI seguiti da UN NUMERO La gerarchia dei numeri diventa il piano di lavoro
  • 68. PIANIFICAZIONE DETERMINAZIONE DEI PUNTI se nell’area sono presenti delle CASE, RUDERI, o ALTRI ELEMENTI PUNTUALI vengono nominati PUNTI seguiti da UN NUMERO PUNTO 2 PUNTO 1 PUNTO 4 PUNTO 3 La gerarchia dei numeri diventa il piano di lavoro
  • 69. PIANIFICAZIONE La grandezza delle zone (espressa in ettari) deve tener conto di 5 fattori: 1. orografia del terreno 2. visibilità 3. facilità di progressione 4. dimensione della squadra a cui assegnarla 5. schema di ricerca da applicare che determineranno il TEMPO DI BATTITURA. E’ buona norma, onde evitare di dover sovraccaricare le squadre con generi di conforto, che il tempo di battitura resti entro il limite massimo delle 4 ore. TEMPO DI BATTUTA MASSIMO 4 ore Come riferimento possiamo dire che una squadra di 10 unità SAR a piedi su di un terreno pianeggiante costituito da bosco con 10 metri di visibilità in 1 ora batte 10 ettari.
  • 70. PIANIFICAZIONE  Costituzione delle squadre SAR (Search and Rescue)  Informazione alle squadre SAR (descrizione dello scenario, obiettivo della ricerca, metodi di comunicazione PCA-unità)  Assegnazione delle sigle SAR  Distribuzione strategica di radio, carte, GPS, ecc.  Assegnazione zona alle squadre
  • 71. PIANIFICAZIONE COSTITUZIONE SQUADRE  Nominare la squadra  Nominare il team leader  Numero componenti  Materiale in possesso  Numero di cellulare (più di uno)  Canale radio della squadra
  • 72. PIANIFICAZIONE CARATTERISTICHE SQUADRE  Conoscenza del territorio  Conoscenza nozioni topografiche  Abbigliamento tecnico e attrezzature  Allenamento e preparazione tecnica  Apparati radio, apparati GPS  Capacità relazionali  Competenze tecniche
  • 73. PIANIFICAZIONE ASSEGNAZIONE DELLE ZONE ALLE SQUADRE • Squadra composta minimo da 2 persone • La Squadra deve avere un identificativo diverso dalla zona • La composizione della squadra varia in base alla Zona da battere
  • 74. PIANIFICAZIONE Team Leader In una squadra deve esserci sempre un Team Leader:  Presenzia al briefing del PCA  Raccoglie i dati e i materiali dei componenti della squadra e li porta al PCA  Effettua il briefing con la propria squadra  Coordina e gestisce la propria squadra sul territorio  Si rapporta con il responsabile delle «operazioni di soccorso» al PCA tramite gli apparati radio
  • 75. PIANIFICAZIONE FASE OPERATIVA (fase svolta dopo l'assegnazione della zona) Spetta al capo squadra SAR:  Scelta degli SCHEMI DI RICERCA  Determinazione degli INTERVALLI fra unità, fra corse, e fra percorsi
  • 76. PIANIFICAZIONE  Area Porzione del terreno dove si stima esserci la vittima  Zona Porzione di Area assegnata ad una squadra SAR  Unità cinofilo binomio cane - conduttore  Unità SAR un cane, un uomo, un veicolo che segue un percorso  Squadra SAR un gruppo di unità SAR impegnato in una zona  Corsa tratto rettilineo di un percorso  Percorso il cammino, fatto da più corse, assegnato ad una unità
  • 77.
  • 79. SCHEMI DI RICERCA  A PETTINE  A PERCORSI PARALLELI  A SPIRALE  A PERCORSI LINEARI
  • 80. SCHEMI DI RICERCA A PETTINE Direzione ricerca Linea di ricerca In mancanza di VVF i punti ABC, se è possibile, impegnarli con Operatori capaci nell’utilizzo del GPS e lettura CT. SAF-118
  • 81. SCHEMI DI RICERCA LINEA DI RICERCA LINEA DI RICERCA Zona
  • 83. SCHEMI DI RICERCA Schema a PERCORSI PARALLELI (più unità)
  • 84. SCHEMI DI RICERCA A PERCORSI PARALLELI (UN SOLA UNITÀ)
  • 85. SCHEMI DI RICERCA A SPIRALE (UN SOLA UNITÀ)
  • 86. SCHEMI DI RICERCA A PERCORSI LINEARI AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
  • 87. SCHEMI DI RICERCA MONITORAGGIO DELLE UNITA’ SAR
  • 88. SCHEMI DI RICERCA MONITORAGGIO DELLE UNITA’ SAR
  • 91. CASI PARTICOLARI  Morbo di Alzheimer  Sindrome autistica
  • 92. ALZHEIMER DATI STATISTICI  Nel 50% dei casi viene ritrovato entro 1600 mt, nel 96% entro 2400 mt.  Viene spesso ritrovato in strutture edili in costruzione e/o abbandonate e in prossimità di strade, fossi, scarpate e cespugli.  Non chiede aiuto ne risponde ai richiami.  Non lascia tracce ma tende a nascondersi.  Tende a raggiungere abitazioni o luoghi da lui prediletti anche lontani nel tempo (non ha memoria breve ma lunga).  Scarsissimo senso dell'orientamento ed incapacità a riconoscere pericoli  Inspiegabilmente il 75% dei soggetti si dirige verso Sud.  Se individuati, ad un primo interrogatorio, potrebbero dichiararsi estranei alla ricerca
  • 93. ALZHEIMER Indicazioni operative  Iniziare le ricerche sempre dal PUA (punto ultimo avvistamento)  Cercare accuratamente tra cespugli, siepi, avvallamenti del terreno  Ripetere le ricerche nelle stesse zone a distanza di alcune ore  Individuare per mezzo dei familiari abitudini, luoghi, ed attività favorite.  Contattare il medico di famiglia.
  • 94. AUTISTICI DATI STATISTICI  Ritrovamento entro 1 km dal PUA  Sono abitudinari, possono percorrere più volte lo stesso tratto o zona  Ignorano stanchezza e fame  Prediligono luoghi presso corsi d'acqua o fangosi  Sono attratti da luoghi con presenza di animali  Spesso è confuso e non ha capacità di linguaggio  Se trovano un luogo in cui si sentono sicuri difficilmente lo abbandonano
  • 95. AUTISTICI Indicazioni operative  Iniziare le ricerche sempre dal PUA  Cercare accuratamente tra cespugli, siepi, avvallamenti del terreno, corsi d'acqua, zone fangose  Cercare in zone dove ci sono animali (canili, fattorie, centri di equitazione ecc.)  Ripetere le ricerche nelle stesse zone a distanza di alcune ore  Individuare per mezzo dei familiari abitudini, luoghi ed attività favorite  In caso di ritrovamento avvicinarsi con cautela usando un linguaggio semplice, rassicurante
  • 96. COMUNICAZIONI La presenza sul posto, spesso costante, dei famigliari della vittima e dei media, impone l'utilizzo di un codice di riservatezza in caso di ritrovamento. INDIA 0 persona illesa INDIA 1 ferito lieve non in immediato pericolo di vita INDIA 2 ferito che potrebbe peggiorare se non trattato tempestivamente INDIA 3 ferito in imminente pericolo di vita INDIA 4 persona deceduta
  • 97. RIFLESSIONI La ricerca persona, normalmente, comporta tempi di intervento medio lunghi Può capitare, quindi, di assumere involontariamente atteggiamenti e/o dire parole, battute, non coerenti con lo scenario operativo
  • 98. …. TENIAMO PRESENTE CHE … SIAMO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI ……… ….QUINDI….. TUTTI ci ASCOLTANO e poi INTERPRETANO COMMENTANO GIUDICANO
  • 99. RIFLESSIONI 1. Mettersi nei panni dei famigliari/utenti 2. Consapevolezza del proprio ruolo 3. Prevedere un luogo dove "staccare"