SlideShare ist ein Scribd-Unternehmen logo
1 von 5
Downloaden Sie, um offline zu lesen
MCR nella filiera2.odt




LA FILIERA DELLA MUSICA
•   Un corso che forma professionisti della musica. Ma che cos'è il settore della musica? (Capite
    cosa intendo per "settore industriale"?)

•   Un settore si può definire a seconda delle tecnologie impiegate (il settore chimico, o
    metallurgico) o a seconda del prodotto (il settore dei giocattoli: trenini, Tamagochi, Lego:
    prodotti tecnologicamente molto diversi).

•   Il settore della musica è molto difficile da definire. Lo è tecnologicamente (in realtà, non c'è
    molta tecnologia), ma lo è anche dal punto di vista del prodotto. Cosa "fa", cosa "vende" il
    settore della musica? (almeno due cose: musica registrata su supporti vari e musica dal vivo)

•   Il problema della subfornitura: le figure professionali dietro i prodotti e servizi finiti.

•   Il problema creativo e culturale: il "materiale di base" per la musica non è solo le idee di
    progettisti stipendiati, ma anche un fermento culturale esterno alla professione. Noi pensiamo
    che esista un circolo virtuoso tra un settore che tira e una creatività diffusa di qualità alta.

•   A tutta questa baracca diamo il nome di filiera della musica. Obiettivi del corso sono (1) dal
    vostro punto di vista conoscerla, e mettervi in condizione di disegnarne una mappa; (2) dal
    nostro rinforzarla, darle più gambe per fare girare più idee e quindi stimolare il germinare di
    idee sempre nuove.


ISTRUZIONI PER L'USO DI UNA LEZIONE
Prima di tutto: NON SIETE A SCUOLA. Siete qui per vostra libera scelta, siete tutti adulti. Nessuno
vi chiederà niente, non ci sono esami nè voti. Vi si offrono alcune idee e il meglio delle esperienze
fatte in Italia nella filiera della musica. E' nel vostro interesse trarne il meglio che potete.
Ricordatevi, anche, che la collettività - nella fattispecie, il Fondo Sociale - fa un investimento su di
voi, e che noi, selezionandovi, ci siamo resi garanti del fatto che voi siete persone su cui vale la
pena investire. Quindi cercate di farci fare bella figura, imparando più che potete.

Le regole sono poche e molto semplici. Vestitevi come vi pare; tra di noi ci diamo del tu, e anche la
maggior parte dei docenti si aspetterà che vi rivolgiate loro con il tu. Ovviamente, usate il vostro
discernimento. Ricordate che quasi tutti i docenti sono persone con cui uno o più di noi ha
frequenti rapporti di lavoro; quindi, trattateli non bene ma benissimo. Se una lezione proprio vi
annoia, andatevene al bar ma non fate casino.



                                                                                             Alberto Cottica
                                                              alberto@cottica.net
                                                                                    http://alberto.cottica.net
MCR nella filiera2.odt

Siccome non siete a scuola, non si faranno lezioni vere e proprie. Ci saranno rilevanti eccezioni,
ma la lezione tipica di RockImpresa è il racconto di un'esperienza professionale fatta da un
profesionista della musica, non una lezione fatta da un professionista dell'insegnamento. Sarà
probabilmente più divertente, ma è anche più difficile da capire. Per cui, è previsto che, ascoltata
una testimonianza, dobbiate cercare di estrarre l'elemento o gli elementi principali da essa. Questo
processo ve lo autogestite, formulando ipotesi da sottoporre al docente. Non siate timidi quando si
tratta di fare domande. Interrompete quando non capite. Decodificate il linguaggio tecnico.
Prendete appunti, e fateli circolare.


UN GRUPPO NELLA FILIERA                   DELLA MUSICA: UN ANNO NELLA VITA DEI
MODENA CITY RAMBLERS
Introduzione: voi conoscete la musica attraverso dischi e concerti, qualcuno poco di più. Qui vi
insegnano una musica fatta di diritto d’autore, di strutturazione della distribuzione, di permessistica
e di commissioni di vigilanza. Il corso fa costante riferimento al concetto di filiera della musica, che
è un modello di music business che mette in primo piano le relazioni orizzontali e verticali tra le
imprese, molto spesso piccole e piccolissime, che lo compongono. Così, il promoter locale affitta
un service per fare il concerto, e compra l’artista da un’agenzia, che a sua volta ha un accordo con
il manager, e si serve di un supporto promozionale della casa discografica che magari lo affida ad
un ufficio stampa esterno. Contemporaneamente, il concerto organizzaro dal promoter serve da
promozione al disco dell’artista, per cui i negozi di dischi ordinano il suo ultimo album al grossista,
che a sua volta se lo fa arrivare dalla casa discografica, e tutto il marchingegno marcia insieme.
Per introdurre questo concetto partendo dalla musica che conoscete voi e stando sul concreto,
abbiamo pensato di raccontarvi una “storia di rock’n’roll”: vi racconto un anno della storia dei
Modena City Ramblers, e vi presento le figure professionali (di filiera) che di questo anno sono
state protagoniste insieme a noi. I MCR sono, naturalmente, uno tra i tanti esempi possibili e non si
propongono come modello. Nei limiti del possibile, cercherò di risparmiarvi gli aspetti più
strettamente musicali.

La storia che vi voglio raccontare è quella della trasformazione da gruppo di base a gruppo
semiprofessionale dei MCR. Comincia nel 1993.

1. Combat Folk

All’inizio del 1993 siamo un gruppo strutturato, con un buon impatto live e (finalmente) un po’ di
materiale nostro.

Gennaio                      Alberto batte le sale di incisione di MO-RE per cercare uno studio.
                      Sceglie il Vida di Rubiera (c’erano passati i Gang di “Le radici e le ali”). Ci
                      accordiamo per un venerdì sera-domenica sera, poi Kaba ci avrebbe
                      regalato un giorno per i mixaggi.

Marzo                 Combat Folk. 7 pezzi incisi bene!

Aprile-maggio                 4 demo inviati a 4 etichette indipendenti (per ideologia: non ci fidiamo
                      delle majors): VoxPop, Helter Skelter, Cipo Cipo e un’altra. La nostra
                      preferita è la prima, che identifichiamo con i Mau Mau, ma non ci risponde.
                      Rispondono Cipo Cipo e Helter Skelter. Cipo Cipo è di Spezia, fanno dischi
                      ad ampio raggio, dal folk-new age (Archensièl) al blues (Peppe Gambetta)
                      all’hardcore. Si mangia bene, ma non convince. Scegliamo invece Helter
                      Skelter. Intanto siamo in concerto, e il demo si vende bene, 20-30 pezzi a
                      data. Arriveremo a venderne 1200, poi finiamo le copertine e, siccome
                      abbiamo già deciso di fare un album, non ristampiamo.

Inizio estate         accordo con Helter Skelter. I termini sono questi:


                                     Pagina 2 di 5
MCR nella filiera2.odt

                      noi gli diamo il master e l’esecutivo della copertina (quindi a nostre
                       spese)

                      loro stampano 2.000 copie di prima tiratura

                      ci pagano dandoci il 25% dei CD stampati, e noi ce li vendiamo ai
                       concerti (a 20.000 lire). Di ogni eventuale ristampa ci daranno il 25%.
                       Potremmo farci pagare in denaro anziché in dischi, ma ci rimetteremmo.
                       Per quanto vende il demo…

                     A questo punto Esagono si offre di produrre il master. Loro ci danno la sala e
                     il tempo di Kaba per due settimane in inverno (durante un buco dai lavori
                     pagati), noi facciamo il nostro disco e li paghiamo con una percentuale dei
                     nostri guadagni.

Novembre-dicembre Registriamo, in due settimane, Riportando tutto a casa. Alberto, che ha
                  studiato da grafico e da fotografo, fa l’impaginazione e la foto di copertina. Ai
                  primi di gennaio 1994, consegnamo a Helter Skelter master e esecutivi.

2. Riportando tutto a casa

Marzo 1994           “Esce” RTAC. Ci procuriamo un batterista per rendere i concerti ancora più
                     tosti. Siamo in strada.

Maggio               Telefonata di Davide Sapienza, un giornalista musicale che si interessava di
                     rock irlandese. Sta preparando un album di tributo a Fossati fatto da bands
                     della nuova scena italiana, ci interessa? Fossati non ci dice molto, ma farci
                     accreditare come un pezzo di una nuova scena che sta venendo su ci
                     interessa e come. La Sony, casa discografica di Fossati, paga l’operazione, e
                     stavolta ci paga l’Esagono. In un giorno (un po’ rocambolesco), registriamo
                     una versione combat folk di Gli amanti d’Irlanda.

Giugno                       Intanto siamo in giro, e a questo punto è chiaro che le cose iniziano a
                     girarci bene. Vari personaggi legati alle majors iniziano a farsi avanti e a farci
                     delle proposte: noi, stradaioli come siamo, siamo molto ma molto diffidenti.
                     Un giorno stiamo facendo il sound check per un concerto a Rubiera e arriva
                     una BMW nera lunga un chilometro con dentro Valerio Soave, uno dei due
                     soci di una nuova etichetta che si chiama Mescal (l’altro è Luciano Ligabue).
                     Anche se ci faceva una soggezione tremenda, decidemmo di dargli fiducia.
                     Siccome Luciano aveva (e ha) il contratto con la WEA, tutti gli artisti Mescal
                     di allora (La Crus, Massimo Volume) vanno in WEA. A noi non ci vogliono,
                     perché siamo troppo politicizzati: ci vuole, invece, Stefano Senardi,
                     presidente della PolyGram, e finiamo per firmare con PolyGram.
                     Ovviamente, blocchiamo subito le ristampe dell’album in attesa di vedere
                     come va a finire.

Luglio                       Il problema a questo punto è che PolyGram vuole un nuovo album
                     (Riportando ha già venduto 2.500 copie, e quindi, secondo i nostri nuovi
                     discografici, è un disco bruciato). Noi, invece, insistiamo per ripubblicare
                     l’album vecchio, che secondo noi ha ancora tanto da dire. Alla fine vinciamo
                     noi. Con la regia di Valerio, PolyGram compra il master e i relativi diritti da
                     Helter Skelter (per 20 milioni, più 5 per Esagono); Senardi insiste per avere
                     una bonus track, qualcosa che fornisca a PolyGram un motivo per
                     ripubblicare un disco già pubblicato da un’indipendente (caso tuttora unico
                     nella discografia italiana). Siccome l’album contiene una cover di Bob
                     Geldof, The Great Song of Indifference, rifatta in dialetto modenese, e
                     siccome Bob era un artista PolyGram, si offrono di contattarlo e chiedergli di


                                    Pagina 3 di 5
MCR nella filiera2.odt

                       fare un pezzo con noi. L’idea ci piace, ma c’è un problema politico: non
                       vogliamo “fregare” i nostri fans della prima ora, che hanno già il disco,
                       costringendoli a ricomprare Riportando per avere l’inedito. Il compromesso è
                       che la bonus track si fa, ma che la PolyGram ci farà un singolo con quel
                       pezzo che noi avremmo regalato a chi si presentava ai concerti con il
                       vecchio CD Helter Skelter. Giovanni scrive al volo un pezzo per tre cantanti,
                       di cui uno anglofono, e a luglio siamo in studio a registrarlo.

Novembre                       E’ il tempo di Videomusic, che passa video anche fuori classifica ed è
                       seguitissima. Questo pone anche a noi alcuni problemi di immagine, a cui
                       finora non abbiamo mai pensato. Galimberti li risolve scegliendo il fornitore
                       giusto: affida il nostro video alla Tark Film di Alex Orlowsky, un giovane
                       regista parmense-polacco molto influenzato dal cinema di Tarkowsky. Con
                       noi, che siamo tanti e in genere piuttosto brutti e poco curati, ci sarebbe da
                       mettersi le mani nei capelli: Alex ascolta il disco, ci sente un immaginario
                       molto folk e quasi senza tempo, per cui decide di ambientare il video in una
                       specie di osteria emiliana (in realtà era un’ex cantina sociale vicino a Parma)
                       e in un tempo imprecisato tra gli anni 30 e 40. L’idea ci piace, e giriamo in
                       costume e imbrattati con il nerofumo, come se fossimo minatori o emigranti
                       nelle navi alimentate a carbone. Questo permette ad Alex di presentare una
                       specie di “stile” di gruppo, che in realtà non c’è, ma che si può ritrovare nella
                       nostra musica. Il video di Delinquèint ed Modna, e poi quello di In un giorno
                       di pioggia, che realizzerà in primavera, risolvono brillantemente il problema
                       di dare un estetica visiva ad un gruppo che non si è mai posto (né mai si
                       porrà seriamente) il problema dello stile, e sono tuttora i più belli che
                       abbiamo fatto.


ESAGONO RECORDING STUDIO
Studio fondato nel 1991 da alcuni musicisti in società con una comunità di recupero
tossicodipendenti, interessata all’idea di usare la musica per recuperare giovani con un passato
recente di tossicodipendenza. Come tutti gli studi, vende tempo-macchina e tempo-fonici, ma già
nel 1993 ha un orizzonte produttivo: a molti musicisti piace l’idea di produrre dischi, e quando si ha
una struttura che non sia “mega” (cioè con costi finanziari ragionevoli, tali da potersi permettere
qualche tempo morto) si possono “riempire i buchi” con qualche lavoro produttivo. Più tardi,
l’Esagono avrebbe fondato anche un’etichetta e una casa editrice musicale, e prodotto altre cose
(Oltretorrente, per cui pagarono anche i costi di stampa).

Gli studi sono due, Esagono e Vida (studio B). L’Esagono è venuto specializzandosi in produzioni
rock ad alto budget (Liga, Antonacci), mentre il Vida fa produzioni più alternative (Julie’s Haircut). Il
rapporto con l’etichetta indipendente Mescal ha portato parecchi artisti Mescal a lavorare
all’Esagono (MCR, Mau Mau, BandaBardò, Masssimo Volume, Mao, Puerto Rico…)


 HELTER SKELTER
Etichetta indipendente. Nasce a Roma come grossista e rivenditore di dischi di importazione,
preferibilmente punk in tutte le sue declinazioni. Pubblicano anche dischi, in genere di punk
oltranzista e politicizzato (Negu Gorriak?) con etichetta Helter Skelter, e cose italiane con etichetta
X. Il titolo più importante dell’etichetta X era, nel 1993, il primo disco dei Fratelli di Soledad, che
aveva venduto 5.000 copie. Helter Skelter aveva il suo quartier generale in un grande garage sotto
piazza della Lega Lombarda, in cui incontrai Federico Guglielmi che rovistava tra i CD, e la
dirigeva un ragazzo di nome Stefano. Dal punto di vista antropologico, erano esponenti dell’ala più
imprenditoriale dei centri sociali romani. In anni piuttosto politicizzati, anche questo ci dava
sicurezza



                                      Pagina 4 di 5
MCR nella filiera2.odt

Il lavoro di distribuzione era basato su alcuni negozi specializzati nelle principali città del centro-
nord e sul mail order, importante soprattutto al sud. In pratica, ben più di metà delle 2.500 copie
stampate di “Riportando” versione Helter Skelter furono vendute ai nostri concerti. Cedere i diritti
sul master di “Riportando” fruttò a Helter Skelter 20 milioni: in più avevano venduto 2.000 copie del
disco a prezzo di ingrosso (diciamo altri 30, da cui vanno detratti i costi). Per loro fu un affare
piuttosto grosso. Prima che si parlasse di cessione del master, avevamo cominciato a parlare di
fare un video da “40 anni, a budget ultraridotto, di cui si sarebbe dovuto occupare un collettivo
legato ai centri sociali, “Immagini mosse”.


MESCAL
Etichetta piemontese, fondata nei primi anni 90 da Luciano Ligabue dal suo allora manager,
Valerio Soave. Luciano era in una fase della sua vita in cui si sentiva abbastanza forte da
spendersi per la musica “di qualità” che non trovava sbocchi; Valerio aveva voglia di fare il
manager più a tutto campo di quanto non facesse lavorando per un artista solo, anche se bravo e
famoso. Il primo artista Mescal fu proprio un amico di Luciano, in contrabbassista e cantante
Stefano Belluzzi; seguirono i Massimo Volume e i milanesi La Crus. L’identità fortemente
alternativa di questi gruppi, e soprattutto dei Massimo Volume, ci rassicurarono rispetto alla
possibilità di conservare la nostra identità pur nel mondo della grande discografia.

In quegli anni, la Mescal era essenzialmente una struttura di management: i suoi artisti
pubblicavano dischi con le multinazionali, anche se Mescal faceva da intermediario,
“proteggendoli” un po’ dalle majors. In più, aveva costituito una casa editrice musicale
(Essequattro music), con cui catturava un po’ di dirittti d’autore. Più tardi, si sarebbe costituita
come etichetta vera e propria, firmando un accordo di distribuzione con PolyGram. In base a
questo accordo, gli artisti del catalogo Mescal (Subsonica, Afterhours, Cristina Donà) registrano i
loro dischi con budget stanziati da Mescal, che gestisce (e paga) anche la promozione. PolyGram
(oggi Universal) si occupa di stampare materialmente CD e cassette e di distribuirli. Alcuni artisti
hanno invece con Mescal un rapporto di management: è il caso di Bluvertigo (Sony), Mau Mau
(EMI), Mao, orfano della Rivoluzione(Virgin), Puerto Rico oltre che dei MCR (Universal).

Dal 1997 in poi, anche dietro insistenze nostre, Mescal è venuta maturando una strategia di
management integrato, che comprende anche la produzione e distribuzione delle tourneé.


POLYGRAM
Parte del gruppo olandese Philips (elettronica di consumo) Una delle cosiddette majors, cioè delle
grandi case discografiche multinazionali che controllano l’80-90% del mercato mondiale (è, per
esempio, la casa discografica degli U2). La PolyGram Italia era, nel 1994, probabilmente la
maggiore casa discografica italiana: tra Phonogram (poi ribattezzata Mercury), Polydor, Decca,
Deutsche Grammophon e le altre etichette presidiava il 30% del mercato da sola. Il presidente era
allora Stefano Senardi, relativamente giovane e uomo piuttosto vitale e prodigo di iniziative
coraggiose. Proprio in quel periodo la PolyGram aveva deciso di reagire alla crescita della scena
indipendente italiana creando una nuova etichetta, a cui fu dato il nome di Blackout, che fosse una
specie di “indipendente dentro una major”, e che avesse il compito di dare voce alle cose più
interessanti della nuova scena italiana. I primi artisti Blackout furono Settore Out, Ritmo Tribale,
Negrita; più tardi arrivarono Casino Royale, Africa Unite, CSI. La scelta era stata felice: il direttore
artistico della Phonogram (poi ribattezzata Mercury) era un certo Michele Barrile, uomo assai
simpatico ma che non aveva il minimo linguaggio comune con il rocker medio. Blackout aveva
però un suo direttore artistico, che si chiamava Elvis (!) Galimberti, ed era uno come noi.
Rimanemmo diffidenti, ma quella situazione ci sembrava offrire qualche garanzia in più.

Nel 1998 la PolyGram è stata comprata dal gruppo canadese Seagram (bevande). Seagram
possedeva già una casa discografica, Universal: ha fuso il nuovo acquisto nella vecchia casa
discografica, dando vita ad una super-multinazionale che si chiama ancora Universal.

                                     Pagina 5 di 5

Weitere ähnliche Inhalte

Ähnlich wie Un anno nella vita dei Modena City Ramblers

Assemblea Adci 29 settembre 2012
Assemblea Adci 29 settembre 2012Assemblea Adci 29 settembre 2012
Assemblea Adci 29 settembre 2012
cOOkies adv
 
Anni 90 in generale :):):)
Anni 90 in generale :):):)Anni 90 in generale :):):)
Anni 90 in generale :):):)
Merima Sejdic
 
"Il processo evolutivo del business musicale di settore: il caso Beatport"
"Il processo evolutivo del business musicale di settore: il caso Beatport""Il processo evolutivo del business musicale di settore: il caso Beatport"
"Il processo evolutivo del business musicale di settore: il caso Beatport"
Simon Adams
 
Progetto per Mood
Progetto per MoodProgetto per Mood
Progetto per Mood
MissU
 

Ähnlich wie Un anno nella vita dei Modena City Ramblers (20)

UT Numero 05
UT Numero 05UT Numero 05
UT Numero 05
 
Le interviste di Romadjpianobar: Gianpiero Fatica con Mario Ciampà
Le interviste di Romadjpianobar: Gianpiero Fatica con  Mario CiampàLe interviste di Romadjpianobar: Gianpiero Fatica con  Mario Ciampà
Le interviste di Romadjpianobar: Gianpiero Fatica con Mario Ciampà
 
B2 plida test d'ingresso
B2 plida test d'ingressoB2 plida test d'ingresso
B2 plida test d'ingresso
 
Assemblea Adci 29 settembre 2012
Assemblea Adci 29 settembre 2012Assemblea Adci 29 settembre 2012
Assemblea Adci 29 settembre 2012
 
20120220 silenti luna-interview
20120220 silenti luna-interview20120220 silenti luna-interview
20120220 silenti luna-interview
 
In Your Eyes ezine report 2013
In Your Eyes ezine report 2013In Your Eyes ezine report 2013
In Your Eyes ezine report 2013
 
Anni 90 in generale :):):)
Anni 90 in generale :):):)Anni 90 in generale :):):)
Anni 90 in generale :):):)
 
Presentazione Musicanzona
Presentazione MusicanzonaPresentazione Musicanzona
Presentazione Musicanzona
 
"Il processo evolutivo del business musicale di settore: il caso Beatport"
"Il processo evolutivo del business musicale di settore: il caso Beatport""Il processo evolutivo del business musicale di settore: il caso Beatport"
"Il processo evolutivo del business musicale di settore: il caso Beatport"
 
Relazione iLoop Marescalco & Vantaggiato
Relazione  iLoop Marescalco & VantaggiatoRelazione  iLoop Marescalco & Vantaggiato
Relazione iLoop Marescalco & Vantaggiato
 
Piero calabrese
Piero calabresePiero calabrese
Piero calabrese
 
UT Numero 06
UT Numero 06UT Numero 06
UT Numero 06
 
Doll News #61 Novembre 2011
Doll News #61 Novembre 2011Doll News #61 Novembre 2011
Doll News #61 Novembre 2011
 
UT Numero 18
UT Numero 18UT Numero 18
UT Numero 18
 
Il mohicano, rivista bimestrale di musica
Il mohicano, rivista bimestrale di musica Il mohicano, rivista bimestrale di musica
Il mohicano, rivista bimestrale di musica
 
Corso deejay
Corso deejayCorso deejay
Corso deejay
 
La Costola N1
La Costola N1La Costola N1
La Costola N1
 
Progetto per Mood
Progetto per MoodProgetto per Mood
Progetto per Mood
 
Sanremo: il festival della musica italiana
Sanremo: il festival della musica italianaSanremo: il festival della musica italiana
Sanremo: il festival della musica italiana
 
Registrazione e mix audio
Registrazione e mix audioRegistrazione e mix audio
Registrazione e mix audio
 

Kürzlich hochgeladen

Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptxScienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
lorenzodemidio01
 
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptxNicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
lorenzodemidio01
 
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
giorgiadeascaniis59
 

Kürzlich hochgeladen (18)

descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptxdescrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
descrizioni della antica civiltà dei sumeri.pptx
 
LE ALGHE.pptx ..........................
LE ALGHE.pptx ..........................LE ALGHE.pptx ..........................
LE ALGHE.pptx ..........................
 
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptxDescrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
Descrizione Piccolo teorema di Talete.pptx
 
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione CivicaPresentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
 
Quadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceoQuadrilateri e isometrie studente di liceo
Quadrilateri e isometrie studente di liceo
 
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptxTosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
Tosone Christian_Steve Jobsaaaaaaaa.pptx
 
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxLorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
 
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptxdiscorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
 
Vuoi girare il mondo? educazione civica.
Vuoi girare il mondo? educazione civica.Vuoi girare il mondo? educazione civica.
Vuoi girare il mondo? educazione civica.
 
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptxScienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
Scienza Potere Puntoaaaaaaaaaaaaaaa.pptx
 
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptxNicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
Nicola pisano aaaaaaaaaaaaaaaaaa(1).pptx
 
Oppressi_oppressori.pptx................
Oppressi_oppressori.pptx................Oppressi_oppressori.pptx................
Oppressi_oppressori.pptx................
 
Scrittura seo e scrittura accessibile
Scrittura seo e scrittura accessibileScrittura seo e scrittura accessibile
Scrittura seo e scrittura accessibile
 
Aristotele, vita e opere e fisica...pptx
Aristotele, vita e opere e fisica...pptxAristotele, vita e opere e fisica...pptx
Aristotele, vita e opere e fisica...pptx
 
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
case passive_GiorgiaDeAscaniis.pptx.....
 
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxLorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
 
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxLorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
 
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxLorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
 

Un anno nella vita dei Modena City Ramblers

  • 1. MCR nella filiera2.odt LA FILIERA DELLA MUSICA • Un corso che forma professionisti della musica. Ma che cos'è il settore della musica? (Capite cosa intendo per "settore industriale"?) • Un settore si può definire a seconda delle tecnologie impiegate (il settore chimico, o metallurgico) o a seconda del prodotto (il settore dei giocattoli: trenini, Tamagochi, Lego: prodotti tecnologicamente molto diversi). • Il settore della musica è molto difficile da definire. Lo è tecnologicamente (in realtà, non c'è molta tecnologia), ma lo è anche dal punto di vista del prodotto. Cosa "fa", cosa "vende" il settore della musica? (almeno due cose: musica registrata su supporti vari e musica dal vivo) • Il problema della subfornitura: le figure professionali dietro i prodotti e servizi finiti. • Il problema creativo e culturale: il "materiale di base" per la musica non è solo le idee di progettisti stipendiati, ma anche un fermento culturale esterno alla professione. Noi pensiamo che esista un circolo virtuoso tra un settore che tira e una creatività diffusa di qualità alta. • A tutta questa baracca diamo il nome di filiera della musica. Obiettivi del corso sono (1) dal vostro punto di vista conoscerla, e mettervi in condizione di disegnarne una mappa; (2) dal nostro rinforzarla, darle più gambe per fare girare più idee e quindi stimolare il germinare di idee sempre nuove. ISTRUZIONI PER L'USO DI UNA LEZIONE Prima di tutto: NON SIETE A SCUOLA. Siete qui per vostra libera scelta, siete tutti adulti. Nessuno vi chiederà niente, non ci sono esami nè voti. Vi si offrono alcune idee e il meglio delle esperienze fatte in Italia nella filiera della musica. E' nel vostro interesse trarne il meglio che potete. Ricordatevi, anche, che la collettività - nella fattispecie, il Fondo Sociale - fa un investimento su di voi, e che noi, selezionandovi, ci siamo resi garanti del fatto che voi siete persone su cui vale la pena investire. Quindi cercate di farci fare bella figura, imparando più che potete. Le regole sono poche e molto semplici. Vestitevi come vi pare; tra di noi ci diamo del tu, e anche la maggior parte dei docenti si aspetterà che vi rivolgiate loro con il tu. Ovviamente, usate il vostro discernimento. Ricordate che quasi tutti i docenti sono persone con cui uno o più di noi ha frequenti rapporti di lavoro; quindi, trattateli non bene ma benissimo. Se una lezione proprio vi annoia, andatevene al bar ma non fate casino. Alberto Cottica alberto@cottica.net http://alberto.cottica.net
  • 2. MCR nella filiera2.odt Siccome non siete a scuola, non si faranno lezioni vere e proprie. Ci saranno rilevanti eccezioni, ma la lezione tipica di RockImpresa è il racconto di un'esperienza professionale fatta da un profesionista della musica, non una lezione fatta da un professionista dell'insegnamento. Sarà probabilmente più divertente, ma è anche più difficile da capire. Per cui, è previsto che, ascoltata una testimonianza, dobbiate cercare di estrarre l'elemento o gli elementi principali da essa. Questo processo ve lo autogestite, formulando ipotesi da sottoporre al docente. Non siate timidi quando si tratta di fare domande. Interrompete quando non capite. Decodificate il linguaggio tecnico. Prendete appunti, e fateli circolare. UN GRUPPO NELLA FILIERA DELLA MUSICA: UN ANNO NELLA VITA DEI MODENA CITY RAMBLERS Introduzione: voi conoscete la musica attraverso dischi e concerti, qualcuno poco di più. Qui vi insegnano una musica fatta di diritto d’autore, di strutturazione della distribuzione, di permessistica e di commissioni di vigilanza. Il corso fa costante riferimento al concetto di filiera della musica, che è un modello di music business che mette in primo piano le relazioni orizzontali e verticali tra le imprese, molto spesso piccole e piccolissime, che lo compongono. Così, il promoter locale affitta un service per fare il concerto, e compra l’artista da un’agenzia, che a sua volta ha un accordo con il manager, e si serve di un supporto promozionale della casa discografica che magari lo affida ad un ufficio stampa esterno. Contemporaneamente, il concerto organizzaro dal promoter serve da promozione al disco dell’artista, per cui i negozi di dischi ordinano il suo ultimo album al grossista, che a sua volta se lo fa arrivare dalla casa discografica, e tutto il marchingegno marcia insieme. Per introdurre questo concetto partendo dalla musica che conoscete voi e stando sul concreto, abbiamo pensato di raccontarvi una “storia di rock’n’roll”: vi racconto un anno della storia dei Modena City Ramblers, e vi presento le figure professionali (di filiera) che di questo anno sono state protagoniste insieme a noi. I MCR sono, naturalmente, uno tra i tanti esempi possibili e non si propongono come modello. Nei limiti del possibile, cercherò di risparmiarvi gli aspetti più strettamente musicali. La storia che vi voglio raccontare è quella della trasformazione da gruppo di base a gruppo semiprofessionale dei MCR. Comincia nel 1993. 1. Combat Folk All’inizio del 1993 siamo un gruppo strutturato, con un buon impatto live e (finalmente) un po’ di materiale nostro. Gennaio Alberto batte le sale di incisione di MO-RE per cercare uno studio. Sceglie il Vida di Rubiera (c’erano passati i Gang di “Le radici e le ali”). Ci accordiamo per un venerdì sera-domenica sera, poi Kaba ci avrebbe regalato un giorno per i mixaggi. Marzo Combat Folk. 7 pezzi incisi bene! Aprile-maggio 4 demo inviati a 4 etichette indipendenti (per ideologia: non ci fidiamo delle majors): VoxPop, Helter Skelter, Cipo Cipo e un’altra. La nostra preferita è la prima, che identifichiamo con i Mau Mau, ma non ci risponde. Rispondono Cipo Cipo e Helter Skelter. Cipo Cipo è di Spezia, fanno dischi ad ampio raggio, dal folk-new age (Archensièl) al blues (Peppe Gambetta) all’hardcore. Si mangia bene, ma non convince. Scegliamo invece Helter Skelter. Intanto siamo in concerto, e il demo si vende bene, 20-30 pezzi a data. Arriveremo a venderne 1200, poi finiamo le copertine e, siccome abbiamo già deciso di fare un album, non ristampiamo. Inizio estate accordo con Helter Skelter. I termini sono questi: Pagina 2 di 5
  • 3. MCR nella filiera2.odt  noi gli diamo il master e l’esecutivo della copertina (quindi a nostre spese)  loro stampano 2.000 copie di prima tiratura  ci pagano dandoci il 25% dei CD stampati, e noi ce li vendiamo ai concerti (a 20.000 lire). Di ogni eventuale ristampa ci daranno il 25%. Potremmo farci pagare in denaro anziché in dischi, ma ci rimetteremmo. Per quanto vende il demo… A questo punto Esagono si offre di produrre il master. Loro ci danno la sala e il tempo di Kaba per due settimane in inverno (durante un buco dai lavori pagati), noi facciamo il nostro disco e li paghiamo con una percentuale dei nostri guadagni. Novembre-dicembre Registriamo, in due settimane, Riportando tutto a casa. Alberto, che ha studiato da grafico e da fotografo, fa l’impaginazione e la foto di copertina. Ai primi di gennaio 1994, consegnamo a Helter Skelter master e esecutivi. 2. Riportando tutto a casa Marzo 1994 “Esce” RTAC. Ci procuriamo un batterista per rendere i concerti ancora più tosti. Siamo in strada. Maggio Telefonata di Davide Sapienza, un giornalista musicale che si interessava di rock irlandese. Sta preparando un album di tributo a Fossati fatto da bands della nuova scena italiana, ci interessa? Fossati non ci dice molto, ma farci accreditare come un pezzo di una nuova scena che sta venendo su ci interessa e come. La Sony, casa discografica di Fossati, paga l’operazione, e stavolta ci paga l’Esagono. In un giorno (un po’ rocambolesco), registriamo una versione combat folk di Gli amanti d’Irlanda. Giugno Intanto siamo in giro, e a questo punto è chiaro che le cose iniziano a girarci bene. Vari personaggi legati alle majors iniziano a farsi avanti e a farci delle proposte: noi, stradaioli come siamo, siamo molto ma molto diffidenti. Un giorno stiamo facendo il sound check per un concerto a Rubiera e arriva una BMW nera lunga un chilometro con dentro Valerio Soave, uno dei due soci di una nuova etichetta che si chiama Mescal (l’altro è Luciano Ligabue). Anche se ci faceva una soggezione tremenda, decidemmo di dargli fiducia. Siccome Luciano aveva (e ha) il contratto con la WEA, tutti gli artisti Mescal di allora (La Crus, Massimo Volume) vanno in WEA. A noi non ci vogliono, perché siamo troppo politicizzati: ci vuole, invece, Stefano Senardi, presidente della PolyGram, e finiamo per firmare con PolyGram. Ovviamente, blocchiamo subito le ristampe dell’album in attesa di vedere come va a finire. Luglio Il problema a questo punto è che PolyGram vuole un nuovo album (Riportando ha già venduto 2.500 copie, e quindi, secondo i nostri nuovi discografici, è un disco bruciato). Noi, invece, insistiamo per ripubblicare l’album vecchio, che secondo noi ha ancora tanto da dire. Alla fine vinciamo noi. Con la regia di Valerio, PolyGram compra il master e i relativi diritti da Helter Skelter (per 20 milioni, più 5 per Esagono); Senardi insiste per avere una bonus track, qualcosa che fornisca a PolyGram un motivo per ripubblicare un disco già pubblicato da un’indipendente (caso tuttora unico nella discografia italiana). Siccome l’album contiene una cover di Bob Geldof, The Great Song of Indifference, rifatta in dialetto modenese, e siccome Bob era un artista PolyGram, si offrono di contattarlo e chiedergli di Pagina 3 di 5
  • 4. MCR nella filiera2.odt fare un pezzo con noi. L’idea ci piace, ma c’è un problema politico: non vogliamo “fregare” i nostri fans della prima ora, che hanno già il disco, costringendoli a ricomprare Riportando per avere l’inedito. Il compromesso è che la bonus track si fa, ma che la PolyGram ci farà un singolo con quel pezzo che noi avremmo regalato a chi si presentava ai concerti con il vecchio CD Helter Skelter. Giovanni scrive al volo un pezzo per tre cantanti, di cui uno anglofono, e a luglio siamo in studio a registrarlo. Novembre E’ il tempo di Videomusic, che passa video anche fuori classifica ed è seguitissima. Questo pone anche a noi alcuni problemi di immagine, a cui finora non abbiamo mai pensato. Galimberti li risolve scegliendo il fornitore giusto: affida il nostro video alla Tark Film di Alex Orlowsky, un giovane regista parmense-polacco molto influenzato dal cinema di Tarkowsky. Con noi, che siamo tanti e in genere piuttosto brutti e poco curati, ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli: Alex ascolta il disco, ci sente un immaginario molto folk e quasi senza tempo, per cui decide di ambientare il video in una specie di osteria emiliana (in realtà era un’ex cantina sociale vicino a Parma) e in un tempo imprecisato tra gli anni 30 e 40. L’idea ci piace, e giriamo in costume e imbrattati con il nerofumo, come se fossimo minatori o emigranti nelle navi alimentate a carbone. Questo permette ad Alex di presentare una specie di “stile” di gruppo, che in realtà non c’è, ma che si può ritrovare nella nostra musica. Il video di Delinquèint ed Modna, e poi quello di In un giorno di pioggia, che realizzerà in primavera, risolvono brillantemente il problema di dare un estetica visiva ad un gruppo che non si è mai posto (né mai si porrà seriamente) il problema dello stile, e sono tuttora i più belli che abbiamo fatto. ESAGONO RECORDING STUDIO Studio fondato nel 1991 da alcuni musicisti in società con una comunità di recupero tossicodipendenti, interessata all’idea di usare la musica per recuperare giovani con un passato recente di tossicodipendenza. Come tutti gli studi, vende tempo-macchina e tempo-fonici, ma già nel 1993 ha un orizzonte produttivo: a molti musicisti piace l’idea di produrre dischi, e quando si ha una struttura che non sia “mega” (cioè con costi finanziari ragionevoli, tali da potersi permettere qualche tempo morto) si possono “riempire i buchi” con qualche lavoro produttivo. Più tardi, l’Esagono avrebbe fondato anche un’etichetta e una casa editrice musicale, e prodotto altre cose (Oltretorrente, per cui pagarono anche i costi di stampa). Gli studi sono due, Esagono e Vida (studio B). L’Esagono è venuto specializzandosi in produzioni rock ad alto budget (Liga, Antonacci), mentre il Vida fa produzioni più alternative (Julie’s Haircut). Il rapporto con l’etichetta indipendente Mescal ha portato parecchi artisti Mescal a lavorare all’Esagono (MCR, Mau Mau, BandaBardò, Masssimo Volume, Mao, Puerto Rico…) HELTER SKELTER Etichetta indipendente. Nasce a Roma come grossista e rivenditore di dischi di importazione, preferibilmente punk in tutte le sue declinazioni. Pubblicano anche dischi, in genere di punk oltranzista e politicizzato (Negu Gorriak?) con etichetta Helter Skelter, e cose italiane con etichetta X. Il titolo più importante dell’etichetta X era, nel 1993, il primo disco dei Fratelli di Soledad, che aveva venduto 5.000 copie. Helter Skelter aveva il suo quartier generale in un grande garage sotto piazza della Lega Lombarda, in cui incontrai Federico Guglielmi che rovistava tra i CD, e la dirigeva un ragazzo di nome Stefano. Dal punto di vista antropologico, erano esponenti dell’ala più imprenditoriale dei centri sociali romani. In anni piuttosto politicizzati, anche questo ci dava sicurezza Pagina 4 di 5
  • 5. MCR nella filiera2.odt Il lavoro di distribuzione era basato su alcuni negozi specializzati nelle principali città del centro- nord e sul mail order, importante soprattutto al sud. In pratica, ben più di metà delle 2.500 copie stampate di “Riportando” versione Helter Skelter furono vendute ai nostri concerti. Cedere i diritti sul master di “Riportando” fruttò a Helter Skelter 20 milioni: in più avevano venduto 2.000 copie del disco a prezzo di ingrosso (diciamo altri 30, da cui vanno detratti i costi). Per loro fu un affare piuttosto grosso. Prima che si parlasse di cessione del master, avevamo cominciato a parlare di fare un video da “40 anni, a budget ultraridotto, di cui si sarebbe dovuto occupare un collettivo legato ai centri sociali, “Immagini mosse”. MESCAL Etichetta piemontese, fondata nei primi anni 90 da Luciano Ligabue dal suo allora manager, Valerio Soave. Luciano era in una fase della sua vita in cui si sentiva abbastanza forte da spendersi per la musica “di qualità” che non trovava sbocchi; Valerio aveva voglia di fare il manager più a tutto campo di quanto non facesse lavorando per un artista solo, anche se bravo e famoso. Il primo artista Mescal fu proprio un amico di Luciano, in contrabbassista e cantante Stefano Belluzzi; seguirono i Massimo Volume e i milanesi La Crus. L’identità fortemente alternativa di questi gruppi, e soprattutto dei Massimo Volume, ci rassicurarono rispetto alla possibilità di conservare la nostra identità pur nel mondo della grande discografia. In quegli anni, la Mescal era essenzialmente una struttura di management: i suoi artisti pubblicavano dischi con le multinazionali, anche se Mescal faceva da intermediario, “proteggendoli” un po’ dalle majors. In più, aveva costituito una casa editrice musicale (Essequattro music), con cui catturava un po’ di dirittti d’autore. Più tardi, si sarebbe costituita come etichetta vera e propria, firmando un accordo di distribuzione con PolyGram. In base a questo accordo, gli artisti del catalogo Mescal (Subsonica, Afterhours, Cristina Donà) registrano i loro dischi con budget stanziati da Mescal, che gestisce (e paga) anche la promozione. PolyGram (oggi Universal) si occupa di stampare materialmente CD e cassette e di distribuirli. Alcuni artisti hanno invece con Mescal un rapporto di management: è il caso di Bluvertigo (Sony), Mau Mau (EMI), Mao, orfano della Rivoluzione(Virgin), Puerto Rico oltre che dei MCR (Universal). Dal 1997 in poi, anche dietro insistenze nostre, Mescal è venuta maturando una strategia di management integrato, che comprende anche la produzione e distribuzione delle tourneé. POLYGRAM Parte del gruppo olandese Philips (elettronica di consumo) Una delle cosiddette majors, cioè delle grandi case discografiche multinazionali che controllano l’80-90% del mercato mondiale (è, per esempio, la casa discografica degli U2). La PolyGram Italia era, nel 1994, probabilmente la maggiore casa discografica italiana: tra Phonogram (poi ribattezzata Mercury), Polydor, Decca, Deutsche Grammophon e le altre etichette presidiava il 30% del mercato da sola. Il presidente era allora Stefano Senardi, relativamente giovane e uomo piuttosto vitale e prodigo di iniziative coraggiose. Proprio in quel periodo la PolyGram aveva deciso di reagire alla crescita della scena indipendente italiana creando una nuova etichetta, a cui fu dato il nome di Blackout, che fosse una specie di “indipendente dentro una major”, e che avesse il compito di dare voce alle cose più interessanti della nuova scena italiana. I primi artisti Blackout furono Settore Out, Ritmo Tribale, Negrita; più tardi arrivarono Casino Royale, Africa Unite, CSI. La scelta era stata felice: il direttore artistico della Phonogram (poi ribattezzata Mercury) era un certo Michele Barrile, uomo assai simpatico ma che non aveva il minimo linguaggio comune con il rocker medio. Blackout aveva però un suo direttore artistico, che si chiamava Elvis (!) Galimberti, ed era uno come noi. Rimanemmo diffidenti, ma quella situazione ci sembrava offrire qualche garanzia in più. Nel 1998 la PolyGram è stata comprata dal gruppo canadese Seagram (bevande). Seagram possedeva già una casa discografica, Universal: ha fuso il nuovo acquisto nella vecchia casa discografica, dando vita ad una super-multinazionale che si chiama ancora Universal. Pagina 5 di 5